Allegato B
Seduta n. 97 del 24/1/2007

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SOLIDARIETÀ SOCIALE

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

XII Commissione:

DI VIRGILIO, GARDINI e BOCCIARDO. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
il 31 dicembre 2006 è scaduto il termine per la chiusura dei cosiddetti

orfanotrofi, in applicazione della legge n. 149 del 28 marzo 2001;
alla data del 30 novembre 2006 risultavano ancora aperti 52 orfanotrofi che accoglievano 515 minori, per lo più adolescenti;
risultano, per pubbliche denunce da parte delle associazioni:
false riconversioni di orfanotrofi in istituti per minori tali da vanificare il dettato di legge;
disomogeneità sul territorio nazionale di interventi assistenziali e sostegni economici per il mantenimento nella propria famiglia del bambino bisognoso;
abissale differenza tra numero di famiglie disposte all'affido e numero di casi da affrontare, cinquemila contro 25 mila circa;
è in preoccupante crescita il numero di bambini stranieri bisognosi di ricovero, fattispecie non contemplata dalla n. 149 del 2001 -:
se ritenga necessario istituire una commissione ministeriale di inchiesta per verificare la corretta applicazione della legge per quanto riguarda la «riconversione» degli orfanotrofi in istituti. Per quali motivi l'annunciata campagna di sensibilizzazione sull'affido non sia ancora partita. Quali iniziative intenda adottare per garantire omogeneità di assistenza su tutto il territorio nazionale. Come intenda regolarizzare la posizione di tanti bambini e adolescenti stranieri che le comunità stanno accogliendo per toglierli dalla strada ma per i quali non esiste alcuna tutela giuridica e alcun sostegno economico.
(5-00610)

PORETTI. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
il ministro ha annunciato numerose volte una imminente modifica del Testo unico sulle tossicodipendenze; in particolare, il ministro ha in più occasioni annunciato che la nuova normativa avrebbe previsto il ritorno alla divisione delle sostanze stupefacenti in sei tabelle, il superamento del concetto di dose minima introducendo quello di «commercio a fini di lucro», graduazione delle pene a seconda della pericolosità e non dell'illegalità, superamento delle sanzioni amministrative, ampliamento della sfera di applicazione della riduzione del danno, possibilità di forme alternative al carcere per chi è in recupero;
in data 9 ottobre 2006, il ministro ha dichiarato di aver inviato ai ministeri competenti, per essere «testato», un disegno di legge sugli stupefacenti, il cui contenuto e le cui sorti rimangono tuttora sconosciute;
in data 5 dicembre 2006 si è riunita per la prima e - per quanto ne sappiamo - unica volta la Consulta nazionale delle dipendenze, che non ha prodotto alcun documento pubblico;
sono ormai passati otto mesi dall'insediamento del Governo senza alcun intervento organico sul Testo unico sulle tossicodipendenze;
come segnala l'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori), sono molti gli operatori del settore delle tossicodipendenze che denunciano gli effetti devastanti dell'attuale legislazione -:
quali siano i contenuti dei provvedimenti che sono stati già redatti - tra cui il disegno di legge annunciato lo scorso 9 ottobre 2006 - e che sono in preparazione al fine di modificare l'attuale normativa sulle tossicodipendenze, e quando tali provvedimenti saranno presentati al Parlamento.
(5-00611)

CARUSO, SMERIGLIO e DIOGUARDI. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
in data 12 gennaio 2007, a Roma in via Michelangelo Buonarroti n. 39, una donna di origine bengalese si è gettata dal

quarto piano stringendo tra le braccia il figlio di dieci anni nel tentativo disperato di sfuggire alle fiamme appiccate nel loro appartamento in fiamme;
dalle indagini in corso emerge che nel suddetto appartamento vivevano assiepati come topi oltre una decina di migranti, secondo una pratica sempre più diffusa dei proprietari immobiliari, i quali approffittano della legge attuale sull'immigrazione che rende il cittadino migrante vulnerabile ma soprattutto ricattabile di fronte al datore di lavoro e al proprietario di casa;
il diritto alla casa, per tutte le fasce sociali deboli, nelle grandi città diventa sempre più un privilegio e non un diritto garantito, a causa anche e soprattutto delle speculazioni delle grandi holding immobiliari che drogano il mercato degli affitti e negli ultimi anni hanno fatto della dismissione del patrimonio pubblico l'ultima frontiera dei loro loschi affari;
l'Italia rappresenta il fanalino di coda nelle politiche sulla casa: infatti, il patrimonio italiano di case sociali (di proprietà pubblica) è tra i più bassi d'Europa: secondo dati del Cresme rappresenta, infatti, solo il 4 per cento del totale delle case e i contributi governativi alla casa sono stati nel 2004 in Italia pari allo 0,1 per cento del Pil, anche in questo caso molto sotto la media dell'Europa a 15 che è oltre sette volte tanto (elaborazioni Cresme 2003); il boom dei canoni di locazione ha peraltro reso difficile anche la situazione delle fasce medie, dove l'affitto pesa dal quinto fino alla metà del reddito per i più poveri. Il problema è peraltro destinato ad aggravarsi: con i contratti in scadenza tra 2006 e il 2007 l'incidenza affitti/reddito salirà secondo il Cresme rispettivamente dal terzo fino ai due terzi -:
quali misure intenda adottare per contrastare la speculazione immobiliare e ripristinare il pieno godimento del diritto fondamentale alla casa.
(5-00612)