Allegato B
Seduta n. 97 del 24/1/2007

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AFFARI ESTERI

Interrogazione a risposta orale:

BARBIERI e FORMISANO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
si è venuti a conoscenza dai quotidiani dell'arresto in Lettonia dell'imprenditore italiano Mario Gavosto, che da alcuni giorni sta lanciando, inascoltato da tutti, una richiesta di aiuto;
sembrerebbe che, secondo quanto raccontato, dall'Imprenditore che aveva avviato a Riga una attività commerciale nel settore dei prodotti informatici, a causa di errori dei proprio commercialista e di un manager che firmava documenti che non poteva, il Gavosto rischi di essere condannato per frode in Lettonia;
il Gavosto contesterebbe alla polizia lettone l'irregolarità degli interrogatori a cui è stato sottoposto e lamenterebbe altresì la mancanza di tutela da parte della Ambasciata italiana in questa vicenda -:
se sia a conoscenza dei fatti suesposti e quali siano le sue valutazioni a riguardo;
se la nostra ambasciata non abbia effettivamente fornito ad un italiano all'estero adeguata assistenza e quali iniziative eventuali intenda adottare per aiutare il Gavosto, qualora sia effettivamente vittima di un atteggiamento persecutorio da parte delle autorità di polizia lettoni.
(3-00556)

Interrogazione a risposta in Commissione:

D'ELIA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nel gennaio 2007, i Ministri degli esteri italiano e peruviano hanno sottoscritto a Lima un secondo accordo di riconversione del debito peruviano di circa 72 milioni di dollari da destinare allo sviluppo sociale ed economico della nazione andina fino al 2012;
il Ministro D'Alema ha evidenziato che l'accordo è «importante per le relazioni bilaterali» mentre il Ministro degli esteri peruviano, Garcia Belaunde, ha dichiarato che l'accordo contribuirà agli sforzi del Presidente Alan Garcia contro la povertà;
un precedente accordo di riconversione del debito per 116 milioni di dollari era stato sottoscritto nel 2001;
oltre alla riconversione del debito peruviano, l'Italia destinerà, attraverso il Fondo Italo-Peruviano (FIP), circa 785.000 dollari per assicurare che la somma totale della riconversione del debito sia destinata a progetti di lotta contro la povertà in varie regioni del Perù;
per il suo ammontare, il fondo costituisce la più consistente riconversione del debito mai accordata in Perù e il primo progetto pilota in America Latina realizzato dalla Cooperazione Italiana in accordo con il ministero degli esteri peruviano;
l'11 gennaio 2007, il Parlamento peruviano ha bocciato la proposta di legge del presidente Garcia che prevedeva la pena di morte per gravi atti di terrorismo; ciò nonostante, il presidente Garcia ha proposto di riformare la Costituzione, per poter indire un referendum su questo tema;
il 20 gennaio, il presidente Garcia ha incontrato gli organizzatori di un corteo di circa 3mila persone scese in strada a Lima per chiedere l'introduzione della pena di morte per reati di terrorismo e di abusi su minori; rivolgendosi alla folla dalla scalinata del palazzo presidenziale, il presidente Garcia ha detto: «Ho promesso di instaurare la pena capitale durante la campagna elettorale e voglio essere onesto e leale con il popolo»;

il Perù non figura tra gli 85 paesi che hanno sottoscritto la Dichiarazione di associazione contro la pena di morte presentata a New York dall'Unione europea, su iniziativa italiana, il 19 dicembre 2006 -:
se ritenga compatibile l'impegno italiano nella lotta contro la pena di morte e per la moratoria Onu delle esecuzioni capitali con l'accordo appena sottoscritto sulla riconversione del debito del Perù il cui Presidente sta operando, con iniziative senza precedenti e contro la volontà del Parlamento, per la reintroduzione della pena di morte nel paese;
se non ritenga di dover chiedere al Governo peruviano di rivedere i termini dell'accordo introducendo una riserva esplicita di non implementazione in caso di ripristino della pena di morte;
se non ritenga, comunque, di dover sospendere l'entrata in vigore dell'accordo fintanto che non giunga dal Governo peruviano l'impegno a non procedere per vie legislative o referendarie nel senso della reintroduzione della pena capitale.
(5-00608)

Interrogazioni a risposta scritta:

MARINELLO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
in data 16 gennaio 2007, a quanto riportato dal quotidiano Il Piccolo presso la località di Sissano in Istria, alcuni vandali hanno sensibilmente danneggiato la locale sede della comunità italiana, recentemente ristrutturata grazie ai fondi messi a disposizione dal nostro Governo;
l'episodio ha un'evidente connotazione nazionalistica volta a minacciare il diritto di pensiero e di libertà dei nostri connazionali residenti in Croazia ed è l'ennesimo episodio di vandalismo che ha colpito gravemente e ripetutamente i nostri connazionali ivi residenti;
a tal proposito si ricorda la lapide posta, con regolare permesso dalla «Famiglia Parentina» nel cimitero di Parenzo nell'ottobre del 2001 a ricordo degli italiani trucidati nelle foibe e poi fatta abbattere nel gennaio 2002 dall'allora sindaco della città;
in data 22 marzo 2002 ignoti distruggevano, a Montona d'Istria, una croce ed una targa commemorativa che sorgevano sul bordo di una cava di bauxite posti a ricordo di alcuni giovani montesi e di altre persone non identificate che furono tutte trucidate nel maggio 1945;
nel luglio del 2004 un incendio ha devastato la sede delle Comunità degli italiani di Zara;
recentemente gli episodi di violenza si sono fatti più frequenti e ripetuti sia nell'anno 2005 che nell'anno 2006 con danneggiamenti a obiettivi italiani -:
quali urgenti iniziative intenda adottare per richiamare il Governo della Croazia alle proprie responsabilità in ordine a questi ripetuti e gravi atti che provocano allarme sociale presso la comunità italiana presente in quel Paese;
se non ritenga necessario intervenire, presso il Governo croato, affinché i ripetuti atti di violenza e di intimidazione contro obiettivi italiani cessino al più presto ed in modo da riportare serenità tra le due comunità e per tutelare i nostri concittadini;
se non ritenga assolutamente indispensabile invitare il Governo croato ad un comportamento più coerente con la richiesta di ingresso della Repubblica croata nell'Unione europea.
(4-02277)

RAMPELLI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
per celebrare il cinquantesimo anniversario della firma del Trattato istitutivo della Comunità economica europea - avvenuta a Roma il 25 marzo 1957 - la Direzione generale Relazioni Esterne (Relex) della Commissione europea ha pubblicato, sul proprio sito istituzionale,

un'intera sezione dedicata all'evento, nella quale si invitano i cittadini a riflettere sul ruolo dell'Unione europea nel mondo;
la pagina iniziale del sito - con- sultabile su http://ec.europa.eu/world/50/indexen.htm - è disponibile in lingua spagnola, oltre che nelle tre lingue di «lavoro» o «procedurali» dell'UE (inglese, francese e tedesco), ma non invece nella versione in italiano, ossia nella lingua del Paese che ha ospitato la sigla dello storico trattato nonché uno dei sei Stati fondatori;
sulla questione sono già intervenuti il vicepresidente della Commissione, Frattini, e il rappresentante permanente d'Italia presso l'Unione europea, ambasciatore Cangelosi, i quali hanno espresso la propria delusione e ferma protesta per un'iniziativa che penalizza la lingua italiana;
al di là delle giustificazioni di carattere tecnico che verranno addotte sull'episodio, l'esclusione della lingua italiana dalla pagina di presentazione del sito Relex per il cinquantenario del Trattato di Roma rappresenta non solo una grave mancanza di rispetto verso il popolo italiano e il suo sentimento europeista ma è, soprattutto, un sintomo dell'insofferenza che la burocrazia europea ha più volte manifestato nei confronti di uno Stato che ha svolto e svolge tuttora un ruolo da protagonista nella costruzione dell'Europa unita;
già nel passato, infatti, si sono potute riscontrare delle disparità di trattamento nei confronti della lingua italiana, più volte discriminata fra le lingue ufficiali dell'Unione europea;
se inglese, francese e tedesco sono nella prassi le lingue più utilizzate a Bruxelles, non si comprende, tuttavia, la scelta della Commissione europea di preferire lo spagnolo rispetto all'italiano, che - secondo un'indagine effettuata dalla stessa Unione europea - è la quarta lingua più conosciuta in Europa, proprio davanti allo spagnolo;
nel corso degli anni, sono stati fatti da parte delle istituzioni comunitarie degli importanti passi in avanti sul fronte della valorizzazione delle lingue europee; la salvaguardia delle diverse identità linguistiche, degli idiomi, finanche dei dialetti, è un mezzo di coesione nazionale e di rafforzamento dei legami storici con la propria terra, uno strumento che aggiunge ricchezza alla coesione europea;
nonostante il crescente rilievo che il multilinguismo ha assunto in ambito comunitario - dal 1o gennaio 2007, l'Unione europea ha 23 lingue ufficiali dopo l'ingresso di Bulgaria e Romania, e relative lingue, e l'introduzione del gaelico - la lingua italiana continua ad essere ignorata nelle occasioni politiche più significative;
proprio in questi giorni, la Camera dei Deputati sta per approvare una proposta di legge che dà valenza costituzionale al nostro idioma -:
se non ritenga opportuno intervenire con urgenza presso la Commissione europea affinché siano garantite alla lingua e alla cultura italiana pari dignità, utilizzo e diffusione e quali ulteriori iniziative intenda adottare per promuovere e valorizzare l'identità culturale dell'Italia nel contesto europeo e internazionale.
(4-02285)