Allegato A
Seduta n. 97 del 24/1/2007

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(Sezione 6 - Presunta esistenza di un mercato illegale delle cornee)

LEONE, DI VIRGILIO, BAIAMONTE, BOCCIARDO, CECCACCI RUBINO, CRIMI, GARDINI, MAZZARACCHIO, MORONI e PALUMBO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il primo trapianto di cornea fu effettuato in Italia alla fine degli anni '50 e passò alla storia perché il donatore fu un grande promotore di solidarietà e carità, don Carlo Gnocchi;
i trapianti di cornea, prima resi difficili da una carenza legislativa in tema di donazione di organi, si svilupparono dagli anni '70, incontrando, però, serie difficoltà proprio per carenze di donazioni (50-60 donazioni l'anno contro le migliaia di richieste), per cui molti cittadini italiani erano costretti a recarsi all'estero per effettuare un trapianto di cornea, con conseguente aumento dei costi economici;
grazie alla grande disponibilità e preparazione degli oculisti italiani, finalmente veniva costituita a Mestre la prima banca degli occhi italiana alla fine degli anni '80 e dopo il 1993, con l'approvazione di una legge che facilitava la donazione, si giunse all'istituzione della seconda banca in Italia presso l'ospedale San Giovanni di Roma, specialmente per iniziativa del professor Mario Stirpe e collaboratori, cui seguì l'istituzione di altre sette banche in Italia, che portarono alla crescita della grande efficienza dell'oculistica italiana, culminando nel riconoscimento internazionale di Venezia come centro delle banche degli occhi in Europa; in pochi anni, grazie all'eccellente sviluppo delle suddette banche italiane, furono raggiunti livelli di efficienza e di qualità, tanto da soddisfare, in tutti gli aspetti, gli oltre 4 mila cittadini che avevano necessità di un trapianto di cornea;
in questi giorni su tutti gli organi di stampa è divampata una polemica per le dichiarazioni, poi ritrattate e modificate, attribuite al direttore generale del policlinico Umberto I di Roma, circa un presunto e abominevole mercato delle cornee, per il quale la direzione stessa avrebbe istituito una forza di polizia per accompagnare le salme dei deceduti nei sotterranei del policlinico per evitare tale losco traffico;
il messaggio così grave ha scosso l'opinione pubblica e il mondo scientifico italiano, con ripercussioni negative anche sulla stampa estera, con il rischio di una grave caduta della fiducia dei cittadini verso il sistema sanitario nazionale;
secondo gli interroganti, il fenomeno denota anche la superficialità del direttore generale e di altre autorità sanitarie competenti del policlinico Umberto I di Roma nel diffondere notizie così allarmanti, vere o false che risultino, con conseguente grave lesione anche nei confronti della dignità dei nostri oculisti -:
quali iniziative intenda assumere per accertare la veridicità e i confini di tale grave fenomeno, evidenziato dall'episodio citato in premessa, che allarma enormemente i cittadini, e se non ritenga comunque di attivarsi in ogni modo, per quanto di sua competenza, per garantire l'efficienza e la funzionalità degli ospedali,

anche restituendo fiducia ai cittadini e dignità a tutti coloro che vi prestano la propria opera.
(3-00547)
(23 gennaio 2007)