Allegato A
Seduta n. 87 del 14/12/2006

...

(Sezione 7 - Questioni relative ai pregressi rapporti tra la Siemens A.G. e le società italiane Iri, STET Spa e Italtel Spa)

G)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
sulla base di quanto pubblicato da diversi organi d'informazione, sia nazionali (Panorama, Sole 24 Ore, Repubblica, Libero) che esteri (Sueddeutsche Zeitung, Wall Street Journal, eccetera) è emerso quanto segue:
l'Autorità Giudiziaria tedesca di Monaco di Baviera, impiegando ben 22 pm e 148 agenti di pubblica sicurezza, ha arrestato nei giorni scorsi otto persone ricollegabili, in quanto dirigenti ovvero dipendenti, alla «Siemens A.G.», indagate dei reati di associazione per delinquere ed appropriazione indebita, in relazione alla costituzione da parte della detta società di fondi neri extracontabili finalizzati alla commissione di reati di corruzione;
la detta indagine risulta connessa con un'indagine attualmente pendente avanti alla Procura della Repubblica di Bolzano per il reato di riciclaggio, avente ad oggetto degli altri fondi neri riconducibili sempre alla «Siemens A.G.» individuati su di un conto aperto presso un istituto di credito di Innsbruck, sul quale negli anni tra il 1994 ed il 1999 sarebbero transitate somme di denaro per un importo complessivo pari a circa 140 milioni di marchi tedeschi dell'epoca pari a circa 70 milioni di euro;

l'indagine della Procura della Repubblica di Bolzano risulta connessa con quella di Monaco di Baviera in quanto il dirigente che gestiva il conto «Siemens» individuato ad Innsbruck, tale Keil von Jagemann, risulta rientrare tra le otto persone che sono state tratte in arresto a Monaco di Baviera;
la Procura della Repubblica di Bolzano sospetta che i fondi neri individuati presso l'istituto di credito di Innsbruck siano stati utilizzati dalla «Siemens», tra l'altro, anche per corrompere funzionari italiani delle società a capitale pubblico (I.R.I.-S.T.E.T.-ITALTEL) che tra il 1994 ed il 1999 hanno realizzato, con più operazioni societarie, un «gruppo europeo di telecomunicazioni» con la «Siemens A.G.» di Monaco di Baviera;
la Procura della Repubblica di Bolzano sospetta che, un ex alto funzionario del ministero delle telecomunicazioni (già indagato per altri simili reati), residente a Bolzano, abbia svolto in tale contesto una attività di mediazione di natura corruttiva tra la «Siemens A.G.» e le dette società italiane a capitale pubblico;
tale ipotesi della Procura della Repubblica di Bolzano ha già trovato significativo riscontro, in quanto è stato accertato che tale ex funzionario ha in effetti conseguito, nella primavera del 1995, dalla «Siemens» per la sua attività di «mediazione», attraverso i detti fondi neri di Innsbruck, un importo di denaro pari a ben 10 milioni di marchi (equivalente a circa 10 miliardi di lire);
il soggetto che si è «interposto» tra la «Siemens» e lo stesso ex alto funzionario nel passaggio del detto importo di denaro, è un personaggio descritto nelle cronache che risulta aver definito la propria posizione patteggiando, per il reato di riciclaggio, una pena di anni 1 e mesi 10 di reclusione, come da sentenza, già definitiva, del G.U.P. presso il Tribunale di Bolzano dell'ottobre del 2004, per avere, come si legge in sentenza: «in particolare, in relazione ad una somma di denaro di 10 milioni di marchi tedeschi conseguita dal coindagato ex funzionario della Telefonia di Stato quale prezzo per lo svolgimento di una attività di mediazione di natura corruttiva svolta per conto della società tedesca Siemens A.G. nei confronti degli organi gestionali della società italiana a capitale pubblico STET Spa, riconducibile al gruppo IRI per la realizzazione di un gruppo europeo di telecomunicazioni, compiuto operazioni in modo da ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa della detta somma di denaro»;
tra la «Siemens» e la «Stet», la prima operazione per la creazione di un «gruppo europeo di telecomunicazioni», quella cioè relativa all'acquisto da parte della «Siemens» del 50 per cento della società italiana «ITALTEL», è stata decisa dall'IRI - ente che controllava la S.T.E.T. S.p.a che a sua volta controllava ITALTEL, nella primavera del 1994 e precisamente il 12 maggio di quell'anno;
secondo gli interpellanti pertanto un'operazione societaria di tale importanza (per l'acquisto del 50 per cento dell'ITALTEL la Siemens risulta aver pagato in contanti ben 1.000 miliardi di lire) non può non avere avuto il «beneplacito» dell'ente controllante I.R.I.;
nelle dette operazioni societarie risulta aver avuto un ruolo anche la Banca d'Affari «GOLDMAN SACHS» che all'epoca dei fatti risultava intrattenere i rapporti di consulenza con la società «A.S.E.»;
alcuni quotidiani, riportano che in un rapporto riservato della Siemens, come emergerebbe dalle indagini, si manifestava soddisfazione nell'aver concluso l'affare con gli italiani (maggio 1994), sottolineando la preoccupazione in merito alla elezione alla presidenza del consiglio dei ministri di Silvio Berlusconi il quale, insieme a Mediobanca, avrebbe potuto rimuovere l'allora presidente dell'IRI. In tal caso, si leggerebbe nel rapporto, «gli altri

concorrenti avrebbero potuto migliorare l'offerta» -:
se risulti dagli atti depositati presso il Governo chi fosse all'epoca dei fatti, il presidente dell'IRI controllante il presidente della STET e il Presidente di ITALTEL;
quali operazioni societarie furono decise e poste in essere, tra il 1994 ed il 1999, tra la SIEMENS A.G. di Monaco di Baviera e le società italiane a capitale pubblico I.R.I., S.T.E.T. S.p.a. e ITALTEL S.p.a. nell'ambito del piano di realizzazione di un «gruppo europeo di telecomunicazioni»;
quale ruolo abbia svolto nella decisione ed esecuzione delle dette operazioni societarie, l'allora Presidente dell'I.R.I. e successivamete Presidente del Consiglio pro tempore;
se l'allora Presidente dell'IRI abbia conosciuto o abbia mai avuto rapporti con il suddetto ex alto funzionario della telefonia di Stato;
chi fosse, all'epoca dei fatti e precisamente in data 12 maggio 1994 il Presidente della Banca «GOLDMAN SACHS» e il legale rappresentante della società A.S.E. che della prima era consulente;
quale ruolo abbia rivestito nella decisione ed esecuzione delle dette operazioni societarie la Banca d'affari «GOLDMAN SACHS»;
quali consulenze abbia fatturato alla «GOLDMAN SACHS», nel detto arco di tempo 1994-1999, la società «A.S.E.».
(2-00281) «Biancofiore, Bondi, Elio Vito».
(12 dicembre 2006)