Allegato B
Seduta n. 85 del 12/12/2006

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INFRASTRUTTURE

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture, per sapere - premesso che:
il decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, recante disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria è stato convertito nella legge 24 novembre 2006, n. 286 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, recante disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria;
la legge 24 novembre 2006, n. 286 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 277 del 28 novembre 2006, serie generale, supplemento ordinario n. 223/L e dispone:
all'articolo 1, comma 1, che il decreto-legge n. 262 del 2006 «è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge»;
all'articolo 1, comma 2, che «sono fatti salvi gli effetti prodotti dall'articolo 6 del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, nel testo vigente prima della data di entrata in vigore della presente legge»;
l'entrata in vigore per il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ossia per il giorno 29 novembre 2006;
a sua volta l'allegato alla legge di conversione, contenente, per espressa previsione di legge (articolo 15, comma 5, della legge 23 agosto 1988, n. 400, in allegato) «le modificazioni» al decreto-legge:
sopprime l'articolo 41 del decreto-legge, così come «gli articoli da 3 a 47 sono soppressi» (vedi pagina 49, penultima riga della Gazzetta Ufficiale), facendo confluire di fatto tutti gli articoli del decreto-legge nell'unico articolo 2 della legge di conversione;

sostituisce quindi l'articolo 2 del decreto-legge (vedi pagina 8 della Gazzetta Ufficiale), prevedendo, per quel che qui interessa, i commi 159, 160 e 161 (vedi pagina 45 e 46 della Gazzetta Ufficiale);
159. All'articolo 19, comma 8, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dopo le parole: «gli incarichi di funzione dirigenziale di cui al comma 3» sono inserite le seguenti: «, al comma 5-bis, limitatamente al personale non appartenente ai ruoli di cui all'articolo 23, e al comma 6,»;
160. Le disposizioni di cui all'articolo 19, comma 8, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dal comma 159 del presente articolo, si applicano anche ai direttori delle agenzie, incluse le agenzie fiscali;
161. In sede di prima applicazione dall'articolo 19, comma 8, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato ed integrato dai commi 159 e 160 del presente articolo, gli incarichi ivi previsti, conferiti prima del 17 maggio 2006, cessano ove non confermati entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, fatti salvi, per gli incarichi conferiti a soggetti non dipendenti da pubbliche amministrazioni, gli effetti economici dei contratti in essere. Le disposizioni contenute nel presente comma si applicano anche ai corrispondenti incarichi conferiti presso le Agenzie, incluse le Agenzie fiscali. L'eventuale maggiore spesa derivante dal presente comma è compensata riducendo automaticamente le disponibilità del fondo di cui all'articolo 24, comma 8, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e rendendo indisponibile, ove necessario, un numero di incarichi dirigenziali corrispondente sul piano finanziario. In ogni caso deve essere realizzata una riduzione dei nuovi incarichi attribuiti pari al 10 per cento per i dirigenti di prima fascia e pari al 5 per cento per i dirigenti di seconda fascia, rispetto al numero degli incarichi precedentemente in essere;
ciò in conseguenza dell'applicazione del comma 5 dell'articolo 15 della legge 23 agosto 1988, n. 400, il quale dispone: «Le modifiche eventualmente apportate al decreto-legge in sede di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello della pubblicazione della legge di conversione, salvo che quest'ultima non disponga diversamente. Esse sono elencate in allegato alla legge»;
tutto quanto anzidetto conferma con certezza che si è in presenza di una disciplina della materia nel complesso diversa da quella originariamente posta dall'articolo 41, comma 3, del decreto-legge originario e, pertanto, il termine anzidetto dei 60 giorni decorre dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (29 novembre 2006), conseguentemente fino al 28 gennaio 2007 gli incarichi in oggetto non cessano e pertanto è da ritenersi senz'altro illegittimo ogni e qualunque atto di differente interpretazione e volto a rimuovere ingiustificatamente dirigenti in carica ed in pieno possesso delle proprie funzioni fino a tutto il 28 gennaio 2007;
inoltre, per ulteriore inequivocabile conferma interpretativa, ove ce ne fosse ancora bisogno, si fa presente quanto riportato nel testo del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, coordinato con la legge di conversione 24 novembre 2006, n. 286, recante: «disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria», pubblicato sul medesimo supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 277 del 28 novembre 2006, Serie Generale;
nella parte «avvertenza» (vedi pagina 52 della Gazzetta Ufficiale), al terzo capoverso si riporta testualmente «le modifiche apportate dalla legge di conversione sono stampate con caratteri corsivi»;
i commi 159, 160, 161 (vedi pagina 79 della Gazzetta Ufficiale) sono stampati in corsivo;
ciò a riprova che trattasi di modificazioni e che i commi in questione, commi 159, 160, 161, sono da considerarsi a tutti gli effetti totalmente modificati;
risulta pertanto senz'altro illegittima la nota del 5 dicembre 2006, a firma del

Capo di Gabinetto del Ministro onorevole Antonio Di Pietro, Cons. Vincenzo Fortunato, fatta pervenire all'ingegner Michele Colostro, oltretutto irrituale sia nella forma che nella sostanza, con la quale si comunicava la cessazione dell'incarico (cessazione illegittima poiché fondata su errata interpretazione della norma in questione). Nella stessa nota si comunicava inoltre che, in sua vece, si era provveduto a nominare, quale Direttore Generale il dottor Arredi, con Decreto del Ministro delle Infrastrutture del 1o dicembre 2006, pur essendo fino a tutto il 2 dicembre compreso (quantunque fosse stata legittima e corretta questa interpretazione) l'ingegner Colistro nel pieno possesso ed esercizio delle funzioni di Direttore Generale;
così come risultano senz'altro, secondo gli interpellanti, illegittimi tutti gli altri atti o provvedimenti adottati, connessi o conseguenti o presunti tali, finalizzati ad un avvicendamento alla Direzione Generale in questione;
in definitiva il Ministro delle Infrastrutture ha mancato di considerare che l'articolo 2, comma 161, della legge di conversione n. 286 del 24 novembre 2006, costituendo modifica del decreto-legge, non può che avere efficacia solo a far data dall'entrata in vigore della legge di conversione e, pertanto, l'incarico dell'ing. Michele Colistro è da considerarsi, come di fatto è, pienamente valido fino a tutto il 28 gennaio 2007 -:
se il Ministro interpellato non ritenga, sulla scorta di queste e di analoghe considerazioni, applicando correttamente l'interpretazione autentica della norma in questione, al fine di evitare che il problema si trasferisca sul piano del contenzioso e investa il giudice amministrativo, incongruo continuare a stabilire la decadenza di diritto degli incarichi in caso di mancata conferma entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, poiché la legge di conversione ha mutato la disciplina introdotta dal decreto e dunque il termine in questione decorre dall'entrata in vigore della stessa legge di conversione e non da quella del decreto ed è quindi, secondo gli interpellanti, necessario nonché indifferibile revocare ogni e qualunque azione intrapresa in conseguenza della illegittima interpretazione della norma in questione.
(2-00280)
«Colucci, Elio Vito, Caligiuri, Nan, D'Ippolito Vitale, Marinello, Minardo, Licastro Scardino, Giuseppe Fini, Palumbo, Stradella, Mazzaracchio, Bocciardo, Baiamonte, Grimaldi, Pelino, Alfredo Vito, Lazzari, Franzoso, Fedele, Simeoni, Di Cagno Abbrescia, Pescante, Garagnani, Osvaldo Napoli, Berruti, Germanà, Mondello, Cicu, Lenna, Verro, Jannone, Gioacchino Alfano, Ceroni, Fallica, Prestigiacomo, Milanato, Lainati, Gianfranco Conte, Brancher, Romani, Picchi, Valentini, Marras, Vitali, Romele, Misuraca, Bruno, Crimi».

Interrogazione a risposta scritta:

BORGHESI. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la lettura dell'ultimo bilancio (2005) della società Autostrada Brescia-Padova S.p.A. (meglio conosciuta come Serenissima) evidenzia che la gestione caratteristica della stessa è di fatto in perdita;
il rapporto tra il valore di produzione (cioè i ricavi di competenza dell'anno) ed i costi correlativi, che era nel 1997 di 0,81 (cioè a dire che per 100 euro di ricavi ve ne erano 81 di costi), nel 2005 è divenuto per la prima volta superiore all'unità e precisamente di 1,03, cioè a dire che per 100 euro di ricavi ve ne sono stati 103 di costi (e che tale rapporto è andato degradando dallo 0,87 del 2002, 0,95 del 2003 sino allo 0,98 del 2004); inoltre, tra il 1997

ed il 2005 la società ha visto aumentare i ricavi del 39 per cento ed i costi crescere invece del 75 per cento;
la società Autostrada del Brennero, avente la medesima dimensione operativa dell'Autostrada Brescia-Padova ha invece mantenuto nel tempo il medesimo rapporto tra valore della produzione e costi correlativi, sempre rimasto (dal 1997 ad oggi)attorno allo 0,80;
dalla lettura contestuale del bilancio 2005 della società Autostrada Brescia-Padova S.p.A. e del bilancio consolidato 2005 della stessa, risulta che l'utile d'esercizio della capogruppo ammonta a 70.743.262,00 euro ed invece l'utile consolidato ammonti a 38.946.876,00 euro denotando così la forte perdita prodotta dalla miriade di società controllate e collegate segnalando altresì, che il risultato d'esercizio della capogruppo, come rimarca il collegio dei sindaci: «... è stato fortemente influenzato dalla presenza di proventi straordinari che da soli hanno determinato la formazione dell'intero utile conseguito.»;
questi proventi straordinari sono rappresentati dalla vendita di partecipazioni ritenute «non strategiche» quali ad esempio Autostrada Torino-Milano S.p.A.;
dalla lettura contestuale del bilancio 2005 della società Autostrada Brescia-Padova S.p.A. e del bilancio consolidato 2005 della stessa, risulta che il patrimonio netto della capogruppo ammonta a 407.776.240,00 euro e come invece, il patrimonio netto a seguito di consolidamento ammonti a 395.156.979,00 euro con la dimostrazione che il gruppo, formato oramai da circa 30 società, decrementa ed intacca il patrimonio della capogruppo;
le controllate dirette e indirette, le collegate dirette e indirette intrattengono tutte o quasi rapporti d'affari con la capogruppo fatturando prestazioni nei confronti della medesima, sovente senza che siano effettuate, sia pure in base a previsioni di legge, gare d'appalto;
dalla lettura del bilancio consolidato 2005 della società Autostrada Brescia-Padova S.p.A. si evidenzia l'elevato livello di esposizione bancaria del gruppo sottolineando che i debiti verso banche della capogruppo sono pari a 0,00 euro mentre i debiti verso banche successivamente al consolidamento sono pari a 117.174.556,00 euro;
dalla lettura dell'indagine relativa alle convenzioni stipulate tra l'ANAS e otto società subconcessionarie (tra cui la società Autostrada Brescia-Padova S.p.A.) prodotta dall'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori e forniture si rileva come «nell'arco di tempo considerato (2000-2005) lo stato di attuazione degli investimenti è risultato largamente insoddisfacente» con una distribuzione degli utili ai soci in misura assolutamente sproporzionata rispetto a quanto versano come canoni allo Stato;
dalla lettura del bilancio consolidato 2003 della società Autostrada Brescia-Padova S.p.A. si evidenziava che la società deteneva quote di maggioranza di due società estere, e più precisamente Unifracom B.V. con sede a Rotterdam, di cui possedeva il 70 per cento del capitale, e la Serenissima Investments S.A. con sede a Lussemburgo, di cui possedeva il 75 per cento del capitale;
appare all'interrogante invero strano che una società che abbia come oggetto sociale la gestione del servizio autostradale possegga ed abbia recentemente posseduto partecipazioni all'estero; apparentemente non vi è infatti alcun motivo, poiché si tratta di gestire servizi non soggetti ad internazionalizzazione (come invece avviene per le attività industriali);
le stranezze aumentano, sempre secondo l'interrogante quando si pensi alla natura pubblica della società (pur se di diritto privato), che a maggior ragione dovrebbe escludere il ricorso ad attività estere, per le quali manca l'obiettivo di trasparenza che dovrebbe esser requisito fondamentale della gestione di denaro pubblico;

la lettura dei compiti affidati alle due società non permette di chiarire la situazione. Infatti quanto alla Unifracom B. V. si dice che trattasi di società di diritto olandese che aveva la finalità di svolgere funzione di holding, ma che di fatto non è divenuta operativa per intervenuta costituzione della La Serenissima Investments S.A. Per quanto riguarda quest'ultima si legge che essa è stata costituita il 25 giugno 2002 con la partecipazione di ABM Venture Capital S.A. al 25 per cento, ed ha per oggetto la gestione di partecipazioni in imprese e può essere utilmente impiegata anche per iniziative operative di interesse, quali la valorizzazione delle attività svolte nell'ambito delle aree di servizio e delle aree di sosta...
a questa società straniera, dalla quale sarà di fatto impossibile ottenere informazioni dettagliate sulle operazioni svolte, sono state trasferite le azioni di Serenissima Infracom Spa (di cui è Presidente quel Gambari che ha acquistato il 20 per cento delle quote già in mano di Unicredit), società di diritto italiano, di cui l'Autostrada Serenissima è il maggior cliente;
dalla lettura del bilancio consolidato 2005 della società Autostrada Brescia-Padova S.p.A. emerge invece l'assenza delle relative partecipazioni a tali succitate società estere, ma si rinviene invece la partecipazione con una quota del 25,57 per cento di Acufon International LTD con sede a Londra e con una quota del 100 per cento di Woodworth Systems LTD con sede anch'essa a Londra;
appare altrettanto strano che in data 14 gennaio 2003 sia stata iscritta presso il Registro delle Imprese di Bergamo una società denominata leading Group s.r.l. (anche con sigla L.G. s.r.l.) con sede in Bergamo e capitale sociale di 15.000,0euro suddiviso fra Lepore Carlo (quota nominale di 4.500,00 euro), Crisafi Antonino (quota nominale di 4.200,00 euro), Bellesia Mario (quota nominale di 2.100,00 euro), Orlandi Flavio (quota nominale di 2.100,0 euro) e Chiari Bruno (quota nominale di 2.100,00 euro);
i soci della predetta società sono il Direttore Generale ed i massimi dirigenti della società Autostrada Brescia-Padova S.p.A ed in quanto tali vincolati a non svolgere attività in concorrenza con la capogruppo e con le società controllate dal gruppo;
sembrerebbe inoltre, che la società sia ricorsa a licenziamenti senza giusta causa per liberarsi di personale non succube ai voleri del direttore generale, con frequenti fenomeni di mobbing nel tentativo di costringere i dipendenti alle dimissioni, svuotando il contenuto del loro lavoro;
il vicepresidente della società, nonché Presidente della Provincia di Padova, Vittorio Casarin, il quale si dice sia destinato ad assumere la Presidenza della società, in un'intervista, mai smentita, ad un quotidiano di Padova ha testualmente affermato parlando del Ministro Di Pietro: «Ha avuto il coraggio di bloccare il rinnovo delle concessioni... Ci ha negato il rinnovo dal 2013 al 2036. Ha fatto ricorso alla Corte Europea con i suoi scagnozzi, sostenendo la necessità di una gara europea, invece di tenersi la concessione in casa, come fanno altri paesi.» -:
il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra riportati;
se non ritenga opportuno conoscere le motivazioni e le giustificazioni che hanno portato ai risultati di bilancio sopra descritti, fra l'altro con l'evidente deficit nello stato di attuazione degli investimenti previsti nel relativo piano economico-finanziario come segnalato dall'Autorità e se ciò possa essere riconducibile a qualche deficit o insufficienza gestionale della società a cui risulterebbe doveroso porre immediatamente rimedio anche con l'eventuale sostituzione dei vertici;
se allo stato attuale si possa ritenere la società nelle condizioni di far fronte e di attuare gli ambiziosi progetti di investimento previsti all'interno del piano finanziario attuale ed a quello in fase di definitiva approvazione e definizione;

se non ritenga che normali attività come quelle poste a giustificazione della costituzione di società all'estero siano in contrasto con la natura di concessionario di un servizio pubblico come quello autostradale, che si svolge unicamente sul territorio nazionale;
se non ritenga poco consono al principio di trasparenza che una società di natura sostanzialmente pubblica si possa avvalere di sigle estere in paesi che, come è noto, rappresentano cosiddetti «paradisi fiscali»;
se non ritenga che dietro queste attività possa celarsi dell'altro, poiché esse non trovano alcuna giustificazione che porti a violare elementari regole di trasparenza nella gestione di fondi pubblici;
se sia a conoscenza della costituzione della società Leading Group s.r.l. da parte di alcuni dirigenti della società Autostrada Brescia-Padova S.p.A. e non ritenga doveroso conoscere nel dettaglio gli scopi sociali e statutari, i possibili rapporti intercorsi o intercorrenti con la capogruppo e le società collegate o controllate e le eventuali operazioni finanziarie svolte sempre con la capogruppo e le società collegate o controllate;
se non ritenga che dietro a queste possibili attività svolte dalla società Leading Group s.r.l. con la capogruppo o le società del gruppo non si possano quantomeno ravvisare pericolosi e possibili conflitti d'interesse;
se non ritenga necessario conoscere in modo preciso e dettagliato l'ammontare complessivo dei risarcimenti milionari che ha dovuto sostenere la società in questi ultimi anni per vicende legate a licenziamenti senza giusta causa o allontanamenti del personale e se in tutto ciò si possano ravvisare eventuali responsabilità da parte della dirigenza della società Autostrada Brescia-Padova S.p.A.;
se non ritenga doveroso proporre un ispezione ministeriale per accertare e verificare i fatti sopradescritti al fine di porre in atto tutte le operazioni tese all'eventuale salvaguardia del patrimonio della società Autostrada Brescia-Padova S.p.A. e verificare eventuali responsabilità ed inefficienze gestionali;
quali siano gli intendimenti del Ministro in indirizzo in ordine ad un intervento dei poteri di legge nei confronti della società Autostrada Brescia-Padova S.p.A., in quanto concessionaria di pubblico servizio, per ottenere chiarezza e trasparenza di comportamenti.
(4-01933)