Allegato B
Seduta n. 85 del 12/12/2006

POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

XII Commissione:

MISURACA, GIUSEPPE FINI, IANNARILLI, MINARDO, PAOLO RUSSO, MARINELLO, GRIMALDI, LICASTRO SCARDINO e ROMELE. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
nell'audizione presso la Commissione Agricoltura della Camera del 17 ottobre 2006, il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali annunciava la soluzione del problema della cartolarizzazione dei crediti vantati dall'INPS nei confronti delle aziende agricole;
la soluzione prospettata è di natura privatistica, tramutandosi in pratica in un accordo tra i debitori ed un gruppo di banche (alle quali la SCCI, Società di Cartolarizzazione dei Crediti INPS nel frattempo ha ceduto i crediti): quanti più agricoltori aderiranno alla transazione e quindi quanto maggiore sarà la quota di debito che complessivamente prenderà parte alla ristrutturazione, tanto più il pagamento si ridurrà rispetto al massimo previsto del 30 per cento;
sul territorio, e naturalmente tra gli agricoltori, c'è molta incertezza sulle modalità pratiche di adesione a tale forma di chiusura del debito;
per stessa dichiarazione del Ministro De Castro, nella citata audizione parlamentare: «gli obiettivi dell'operazione sono sostanzialmente tre. In primo luogo, la chiusura dei procedimenti di riscossione coattiva attualmente in corso per i debitori che aderiscono al piano di ristrutturazione. Conseguentemente, tutte le problematiche relative alle cause pendenti tra agricoltori ed INPS, e quant'altro, cessano nel momento in cui si aderisce al piano di ristrutturazione»;
le organizzazioni Professionali Siciliane, come risulta da organi di stampa (La Sicilia - Economia dell'8 novembre 2006) hanno denunciato «l'incomprensibile atteggiamento» della società di riscossione nell'Isola (Montepaschi SeRiT-Sicilia) la quale, nonostante l'avvio delle procedure di estinzione come sopra ricordato, continua ad inviare preavvisi di fermo dei beni mobili registrati (meglio noti come «Ganasce fiscali») nei confronti degli agricoltori titolari di debiti verso l'INPS;
sarebbe opportuno prevedere espressamente che anche a chi dichiari la propria intenzione di aderire all'operazione, venga riconosciuta la sospensione dell'invio delle cartelle esattoriali, così da evitargli ulteriori aggravi, non solo burocratici;
tali problematiche sono state poste dalle Organizzazioni Sindacali Agricole Siciliane nei diversi incontri del Ministro delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali, stante la grave situazione di incertezza che la soluzione prospettata per il cosiddetto «condono previdenziale agricolo» determina negli operatori del settore;
il comma 3 dell'articolo 01 del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 2, convertito in legge 11 marzo 2006, n. 81, come da ultimo modificato dal comma 1 dell'articolo 1-bis del decreto-legge 12 maggio 2006, n. 173, convertito in legge 12 luglio 2006, n. 228, prevede la sospensione dei giudizi pendenti e delle procedure di riscossione e di recupero relativi ai carichi contributivi risultanti alla data del 30 giugno 2005, sino alla data del 15 ottobre 2006;
nella successiva audizione presso la Commissione Agricoltura del 30 novembre 2006, il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è intervenuto per mettere al corrente circa lo stato di avanzamento dell'operazione, prendendo atto che Riscossione SpA sta proseguendo la sua attività di notifica e recupero e che il Governo, per la natura privatistica dell'operazione non può intervenire in alcun modo;

nella medesima audizione il Ministro De Castro ha comunicato che «lo stato della preadesione è molto positivo e che il 30 per cento, in valore, dell'intero importo, sul valore nominale, ha altissime probabilità di essere raggiunto»;
secondo gli interroganti la soluzione della vicenda non è assolutamente così chiara, scorrevole e definita, nonostante le assicurazioni ottimistiche del ministro: risulta infatti che gli agricoltori continuano ad essere molto preoccupati, anche perché i modelli di preadesione sono assolutamente indefiniti e non danno materiale contezza all'agricoltore di come, cosa e quando andrà a pagare per sanare la propria posizione debitoria e perché l'azione di informazione agli interessati non si è materialmente attuata;
in Sicilia la sopracitata Serit Spa, come si legge su diversi organi di stampa (ad esempio ANSA Regionale Sicilia del 4 dicembre 2006 - il Giornale di Sicilia del 5 dicembre 2006), dichiara tramite i suoi vertici (non meglio identificati), di essere «in attesa del rinnovo della sospensione della riscossione di questi debiti, da parte dell'INPS», rinviando dunque il problema ad organi istituzionali, quali il Governo e il Parlamento -:
a che punto sia, in termini effettivi - e non soltanto in termini di probabilità di riuscita dell'operazione - la pre-adesione da parte degli agricoltori interessati presso le Organizzazioni Sindacali, visto che la prima fase ricognitoria è terminata il 10 novembre 2006, così come previsto nell'accordo tra banche, SCCI e organizzazioni professionali agricole; quali siano i motivi ostativi che impediscono la proroga per la sospensione dei giudizi pendenti e delle procedure di recupero e riscossione dal 15 ottobre fino al periodo utile al completamento dell'operazione e se non sia il caso di prevedere l'emanazione di un provvedimento di tipo amministrativo, se non addirittura legislativo, per evitare che siano ancora inviate cartelle esattoriali per debiti INPS anteriori al 31 dicembre 2004, con le conseguenti azioni di recupero dei crediti con costi a carico dei debitori, a coloro che diano la propria disponibilità di adesione al programma di ristrutturazione.
(5-00487)

MELLANO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
i 42 membri della Commissione Internazionale per la Conservazione del Tonno Atlantico si sono accordati per una riduzione della quota di pesca dalle 32.000 tonnellate attuali a 25.500 tonnellate entro il 2010;
secondo la Commissione la decisione era obbligata ed è realistica per consentire la ripresa degli stock tenendo presenti gli interessi economici dei Paesi interessati alla pesca;
il tonno pinna azzurra è stato uno dei pesci più pescati nel Mediterraneo sin dai tempi antichi ma gli scienziati, a fronte del drammatico calo degli stock, lamentano che la riduzione non è sufficiente per la ripresa delle popolazioni e la sua sopravvivenza: la loro stima era di un taglio di almeno 15.000 tonnellate, fissando una quota che non superasse le 17.000 tonnellate di pescato;
ogni provvedimento rischia di essere del tutto inutile se non si implementa parimenti una politica di prevenzione e repressione efficace della pesca clandestina, il cui prelievo ovviamente esula dalle quote ufficiali. La stessa Unione europea ha dichiarato che «Il sovradimesionamento delle flotte pescherecce e la pesca di frodo sono i due principali elementi che esercitano una pressione insostenibile sugli stock di pesce»;
il Commissario europeo alla pesca Joe Borg ha dichiarato in una intervista a seguito della conferenza Iccat di Dubrovnik: «La stragrande maggioranza degli scienziati ritiene che le risorse di tonno rosso spariranno nei prossimi anni se non verranno prese misure urgenti. Non esistono più zone in cui non viene praticata la pesca del tonno rosso ed anche le aree

di riproduzione sono soggette ad una attività sconsiderata. La situazione è drammatica. Per questo abbiamo dovuto prendere queste misure per salvaguardare in futuro l'interesse degli stessi operatori. Di fronte ad un miglioramento della situazione si potranno adottare misure meno severe, ma al momento c'è una situazione di crisi e i pescatori lo sanno!»;
in una dichiarazione alle agenzie il Ministro Paolo De Castro ha invece dichiarato: «Sommare le decisioni prese all'Iccat per il tonno rosso con il Regolamento Mediterraneo è davvero troppo per la pesca italiana: sarebbe una miscela difficile da accettare. Non possiamo far digerire al nostro settore un altro piatto indigesto come la trasposizione dei risultati di Dubrovnik» -:
quale sarà la posizione che il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali intende rappresentare al prossimo Consiglio dei Ministri UE del 19 dicembre sul tema in premessa.
(5-00488)