Allegato B
Seduta n. 85 del 12/12/2006

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GIUSTIZIA

Interrogazioni a risposta immediata:

LA RUSSA, PEDRIZZI, AIRAGHI, ALEMANNO, AMORUSO, ANGELI, ARMANI, ASCIERTO, BELLOTTI, BENEDETTI VALENTINI, BOCCHINO, BONGIORNO, BONO, BRIGUGLIO, BUONFIGLIO, BUONTEMPO, CASTELLANI, CASTIELLO, CATANOSO, CICCIOLI, CIRIELLI, CONSOLO, GIORGIO CONTE, CONTENTO, GIULIO CONTI, COSENZA, DE CORATO, FILIPPONIO TATARELLA, GIANFRANCO FINI, FOTI, FRASSINETTI, GAMBA, GASPARRI, GERMONTANI, ALBERTO GIORGETTI, HOLZMANN, LAMORTE, LANDOLFI, LEO, LISI, LO PRESTI, MANCUSO, MARTINELLI, MAZZOCCHI, MELONI, MENIA, MIGLIORI, MINASSO, MOFFA, MURGIA, ANGELA NAPOLI, NESPOLI, PATARINO, ANTONIO PEPE, PERINA, PEZZELLA, PORCU, PROIETTI COSIMI, RAISI, RAMPELLI, RONCHI, ROSITANI, SAGLIA, SALERNO, GARNERO SANTANCHÈ, SCALIA, SILIQUINI, TAGLIALATELA, TREMAGLIA, ULIVI, URSO e ZACCHERA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in data 23 settembre 2005 il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo che prevede l'individuazione di tre sedi per la realizzazione di altrettante Scuole Superiori della Magistratura, una per l'Italia settentrionale, una per l'Italia centrale ed una per l'Italia meridionale;
in data 27 aprile 2006 con decreto del Ministro della Giustizia, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, sono state individuate le province in cui avrebbero trovato sede le tre Scuole

Superiori della Magistratura: la sede centrale nella provincia di Latina e le due sedi decentrate nelle province di Bergamo e Catanzaro;
la scelta di Latina è risultata la più opportuna per il distretto del Centro Italia perché la sua posizione geografica è particolarmente vantaggiosa in quanto ubicata a pochi chilometri da Roma e, inoltre, logisticamente strategica giacché centrale fra le Regioni Marche, Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise e Sardegna;
per la realizzazione della struttura che è preposta ad ospitare la Scuola Superiore della Magistratura, il Comune di Latina ha messo a disposizione un'area di circa 10/1.2.000 mq nei pressi del nuovo Polo Giudiziario in via di costruzione;
il Capo del Dipartimento dell'Organizzazione Giudiziaria dei Beni e dei Servizi del Ministero della Giustizia, dottor Nicola Cerrato, aveva annunciato che a Latina sarebbe addirittura spettato il coordinamento delle attività delle Scuole Superiori della Magistratura, dal momento che a Latina avrebbe avuto sede il Comitato Direttivo;
per la città di Latina si tratta di un traguardo di grande importanza e di notevole peso strategico: una iniziativa prestigiosa destinata a fare di Latina il fulcro di tutto il sistema della giustizia, oltre che un riferimento importante per la Magistratura sotto il profilo dell'attività di formazione;
il Ministro della Giustizia, onorevole Clemente Mastella, contrariamente a quanto predisposto dal suo predecessore Roberto Castelli, ha firmato un nuovo decreto per l'istituzione delle tre sedi delle Scuole Superiori della Magistratura che conferma Bergamo come sede preposta per l'area Nord, mentre boccia Latina per l'area Centro e Catanzaro per l'area Sud, preferendo, alla prima, Firenze e, alla seconda, Benevento;
aver scelto Firenze non aggiunge nulla al prestigio di quella città nota ed apprezzata in tutto il mondo per i suoi aspetti artistici e culturali, né, dal punto di vista economico, crea alcun valore aggiunto allo sviluppo del capoluogo toscano;
quanto decretato dal Ministro della Giustizia rappresenta un danno di proporzioni notevolissime sia in termini economici, sia in termini di prestigio per la città di Latina, che si vede espropriata di un riconoscimento che le spettava e meritava a tutti gli effetti -:
quali urgenti e concrete iniziative il Ministro interrogato intenda assumere per rimediare al grave danno arrecato alla città di Latina, revocando, se del caso, la decisione assunta in favore della città di Firenze, anche alla luce del fatto che la città di Latina aveva tutte le carte in regola per ospitare la sede della Scuola Superiore della Magistratura, come sancito a più riprese dagli organi tecnico-dirigenziali del Ministero della Giustizia, i quali avevano assegnato a Latina addirittura un ruolo di coordinamento, nonché la prevista sede del comitato direttivo.
(3-00474)

MARONI, ALESSANDRI, ALLASIA, BODEGA, BRICOLO, BRIGANDÌ, CAPARINI, COTA, DOZZO, DUSSIN. FAVA, FILIPPI, FUGATTI, GARAVAGLIA, GIBELLI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LUSSANA, MONTANI, PINI, POTTINO e STUCCHI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la stampa odierna riporta notizia di un episodio di cronaca dalla violenza inaudita avvenuto ad Erba nella giornata di ieri, con protagonista un giovane marocchino di nome Marzouk che ha sgozzato la giovane compagna italiana, il figlioletto di soli due anni avuto dalla coppia «mista», la suocera accorsa in soccorso della figlia ed una vicina di casa;
sembra che il marocchino, che aveva già numerosi precedenti penali sulle spalle

legati a rapine e spaccio di droga, sia stato recentemente scarcerato per effetto dell'applicazione dell'indulto;
l'episodio, inoltre, rappresenta, secondo gli interroganti, l'ennesima conferma di quanto sia difficoltosa la integrazione delle persone provenienti da Paesi con culture profondamente diverse dalla nostra e di quanto siano sottovalutate le conseguenze che possono derivare dalla unione tra simili persone;
il fatto di cronaca nera si aggiunge ad una lunga lista di episodi dì violenza ed omicidi, dove protagonisti sono coloro che hanno usufruito del provvedimento di clemenza adottato la scorsa estate e che hanno dimostrato come sia ineliminabile la loro tendenza a delinquere, ricordiamo ad esempio il tentato omicidio della moglie da parte del marito compiuto in provincia di Udine il primo giorno di applicazione dell'indulto, l'uccisione di un edicolante avvenuto il 17 settembre a Napoli da parte di un gruppo di malviventi tra i quali due erano appena usciti dal carcere grazie all'indulto, e ancora l'uccisione sempre a Napoli di un giovane da parte di un ladro d'auto uscito con l'indulto, la violenza subita a Roma il 20 ottobre da una giovane americana da parte di un pregiudicato liberato solo due mesi prima sempre grazie all'indulto;
mentre si arroventano le discussioni intorno a quanto sia stato fallimentare adottare un provvedimento di clemenza che rappresenta, secondo gli interroganti, un'iniziativa dannosa per la sicurezza dei cittadini e simili episodi rilanciano prepotentemente il problema della incertezza della pena, legato al fatto che chi dovrebbe stare in carcere finisce per non esserci e si trova libero di tornare a delinquere, la maggioranza sembra ancora una volta non intenzionata ad adottare gli opportuni rimedi per tutelare i cittadini onesti e minimizza gli episodi di cronaca citati;
rimane ancora senza risposta l'interrogativo recente in merito allo svolgimento di processi che proseguono ma che si concluderanno con una condanna che sarà cancellata, dato che gli anni di reclusione sono assorbiti dall'indulto;
risulta ormai evidente che il recente provvedimento di indulto sia completamente inadeguato visto che ha determinato solo un massiccio svuotamento delle carceri, senza la contemporanea adozione di adeguate misure rieducative e di reinserimento sociale dei detenuti beneficiati -:
quali interventi legislativi il Governo intenda adottare al fine di contrastare un aumento cosa evidente di criminalità visto e considerato che, secondo gli interroganti, le scarcerazioni hanno ampiamente dimostrato l'inefficacia del provvedimento di clemenza a tutto danno dei cittadini onesti privati della tutela dello Stato.
(3-00475)

Interrogazioni a risposta scritta:

ACERBO, COSTANTINI, FASCIANI, CIALENTE e CRISCI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
l'Autorità giudiziaria di Pescara, nell'ambito del procedimento penale per lo scandalo della finanziaria regionale abruzzese FIRA, ha emesso ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell'ex presidente della finanziaria Giancarlo Masciarelli e dell'imprenditore Marco Picciotti;
il provvedimento restrittivo della libertà personale dei due indagati è stato ritenuto necessario, tra l'altro, per la gravità dei fatti e per il pericolo di inquinamento delle prove;
gli interrogatori degli indagati - ai fini delle indagini ancora in corso - non erano stati completati e ciò si desume dalla richiesta di Marco Picciotti di essere nuovamente sentito dagli inquirenti e dalla pronta disponibilità di questi ultimi a raccogliere le sue ulteriori dichiarazioni;
all'atto dell'interrogatorio di Picciotti si è appreso che i due coimputati da una settimana erano stati alloggiati nella

stessa cella del carcere di Pescara e ciò contro ogni logica di cautela processuale e in barba al pericolo di inquinamento delle prove che, ormai, non sembra più sussistente dato che i due indagati hanno avuto tutto il tempo per elaborare - insperatamente - una strategia difensiva comune -:
chi e perché abbia deciso di rinchiudere due coimputati nella stessa cella e, nel caso tale decisione fosse stata presa dai responsabili della struttura carceraria, quali iniziative o provvedimenti intenda prendere il Ministro interrogato.
(4-01938)

GELMINI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
come ha dichiarato, in data 28 giugno 2006, il Ministro della giustizia in occasione dell'audizione svolta presso la Commissione Giustizia della Camera, il fenomeno delle intercettazioni telefoniche «ha riguardato, nel solo 2005, 131.200 richieste, 178.154 decreti emessi, 57.565 utenze, 89.154 punti di intercettazione, con un impegno economico, per il solo 2005, per fatture per intercettazioni e per l'acquisizione di tabulati, pari a 307.346.676 euro»;
dai predetti dati risulterebbe una utilizzazione «non fisiologica» dello strumento delle intercettazioni telefoniche, in quanto non giustificabile sulla base di concrete e reali esigenze di indagine;
l'abuso delle intercettazioni telefoniche, oltre che a ledere diritti costituzionalmente garantiti, comporta un aggravio delle spese di giustizia che finisce per rendere ancora di più esigui gli scarsi fondi stanziati per l'amministrazione della giustizia, per cui appare opportuno acquisire i dati relativi ai costi complessivamente sostenuti dallo Stato per gli anni 2003 - 2004 - 2005 e primo semestre 2006 in relazione alle intercettazioni -:
se intenda indicare in dettaglio i dati sopra specificati.
(4-01940)