Allegato B
Seduta n. 85 del 12/12/2006

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COMUNICAZIONI

Interrogazioni a risposta scritta:

GHIZZONI e MARANTELLI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
i pacchi, che mediante il servizio postale arrivano da paesi non C.E., sono sdoganati presso una sezione speciale delle poste italiane a Lonate Pozzolo, in provincia di Varese;
appreso che molti cittadini stando le segnalazioni ricevute dalle forze dell'ordine e depositate presso gli uffici postali di competenza, hanno denunciato che i pacchi recapitati presso questo centro di raccolta spesso non vengono consegnati a destinazione e rimangono in giacenza in attesa di essere sdoganati;
richieste telefonicamente informazioni alla dogana di Linate, che è sempre stato il punto di riferimento per lo sdoganamento

dei colli recapitati in Lombardia, viene comunicato agli utenti che il nuovo punto di riferimento è la sede di Lonate Pozzolo;
i riferimenti telefonici di Lonate Pozzolo risultano attivi, ma, nonostante i reiterati tentativi in più giorni della settimana e in diversi orari, risulta molto difficile mettersi in contatto con il personale addetto;
su internet è stato creato un sito completo di forum di discussione che si occupa esclusivamente dei disservizi di Lonate Pozzolo, dove moltissimi utenti denunciano problemi avuti con questo centro di smistamento;
in molti casi, come da denunce di cui sopra già detto, i pacchi sono stati rispediti al mittente dopo una lunga giacenza, dato che è impossibile mettersi in contatto con il personale addetto per avere le puntuali informazioni per riscattare i beni;
dalle informazioni desunte dal forum e da quanto risulta agli interroganti, si ha notizia che, in alcuni casi, i pacchi non ritirati e rispediti al mittente risultano privati del loro contenuto -:
se il Ministro non ritenga di dover appurare le eventuali responsabilità in merito alle disfunzioni di gestione del suddetto centro e avviare un capillare controllo presso il servizio di sdoganamento delle poste italiane, per evitare il ripetersi di episodi di tale gravità.
(4-01936)

BELLOTTI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
dall'inizio dell'anno, come risulta dall'articolo tratto da La Voce di Rovigo di martedì 7 novembre 2006 «Traditi dagli 899 nascosti», sarebbero numerose le segnalazioni, inoltrate alle Associazioni dei Consumatori riguardanti l'addebito di somme cospicue alle bollette telefoniche, per chiamate mai effettuate, verso numeri satellitari e a pagamento;
come appare chiaro dal succitato articolo, nell'anno in corso, la sola Lega Consumatori avrebbe collezionato un centinaio di pratiche riguardanti utenti che si sono visti recapitare bollette a dir poco «gonfiate»;
negli ultimi dieci giorni, sempre secondo lo stesso articolo, il fenomeno avrebbe assunto dimensioni preoccupanti: in questo breve periodo si sarebbero moltiplicate le segnalazioni, prevalentemente contro Telecom, con bollette aumentate in certi casi anche di cinque volte;
sebbene i casi segnalati siano riferiti alla provincia di Rovigo, casi analoghi risulterebbero essere riscontrabili sull'intero territorio nazionale;
si tratterebbe di un meccanismo ingannevole basato su connessioni a pagamento che si attivano automaticamente, senza che l'utente ne faccia richiesta, mentre si sta «navigando» su Internet;
da quanto si evince dall'articolo apparso su Il Resto del Carlino di domenica 5 novembre 2006 «Bolletta Telecom faraonica per telefonate mai fatte», l'Autorità garante per le telecomunicazioni, nonostante sia a conoscenza del problema, non possiederebbe gli strumenti normativi per porre fine a questo illecito;
come emerge dal suddetto articolo, il fatturato dei cosiddetti «numeri a valore aggiunto» sarebbe stimato, per gli operatori, in milioni di euro, alimentando la suddetta pratica fraudolenta;
la tutela giuridica contro questi addebiti illegittimi da parte dell'Autorità preposta, l'Agcom, risulta difficile da ottenere, inoltre, in quanto si scontrerebbe con la necessità del tentativo di conciliazione come previsto, dal regolamento concernente la regolazione delle controversie insorte tra organismi di telecomunicazioni ed utenti (AGCOM n. 182/02/CONS), che impedirebbe di adire direttamente il giudice di pace per la restituzione delle somme indebitamente corrisposte agli operatori telefonici;

i molteplici reclami inoltrati da parte degli utenti alle compagnie telefoniche, in primis Telecom, al momento non avrebbero sortito alcun effetto -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative normative ritenga di poter adottare per arginare e risolvere efficacemente la problematica in questione, per garantire, secondo quanto previsto dall'articolo 1 della legge n. 281 del 1998 «il diritto alla correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali concernenti beni e servizi».
(4-01943)