Allegato B
Seduta n. 43 del 27/9/2006

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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE

Interrogazione a risposta orale:

FRANCO RUSSO, DURANTI, ROCCHI, ZIPPONI e FOLENA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il 25 settembre all'Ilva di Taranto si è verificato un nuovo infortunio mortale, di cui è rimasto vittima Luciano Di Natale, titolare dell'azienda Tecnocis Impianti:
l'infortunio mortale si è verificato come risulta da prime notizie di stampa (La Gazzetta del Mezzogiorno, 26 settembre 2006), durante una verifica dei nastri trasportatori A/19 e A/20, nell'area parchi primari;
a causare la morte di Luciano Di Natale è stato l'improvviso movimento del nastro trasportatore A20, che, secondo le pratiche operative, non si sarebbe dovuto trovare in azione;
all'Ilva di Taranto nel 2006 si sono verificati altri due incidenti mortali, di cui sono rimaste vittime Vito Antonio Rafanelli (deceduto il 22 agosto) e precedentemente il 18 aprile Antonio Mingolla (dipendente dell'Azienda Cmt);
la Commissione Lavoro della Camera si accinge a effettuare una visita negli stabilimenti Ilva in seguito al ripetersi degli infortuni gravi e mortali;

secondo quanto risulta all'interrogante dal 1970 al 2005 gli infortuni all'Ilva sono stati 71.447, la Regione Puglia si è continuamente interessata al drammatico problema degli infortuni all'Ilva, assumendo iniziative concrete e promuovendo il confronto tra le parti;
ciononostante a giudizio dell'interogante l'impresa non ha adottato misure adeguate -:
quali iniziative il Governo intenda assumere per far rispettare le norme sulla sicurezza all'Ilva di Taranto;
se ritenga che le attuali norme e gli strumenti di controllo siano adeguati e quali iniziative intenda assumere perché la sicurezza sul lavoro diventi impegno prioritario e ineludibile di processi produttivi.
(3-00264)

Interrogazioni a risposta scritta:

ANGELI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
come previsto dalla legge finanziaria 2003, l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale italiano (INPS) deve accertare periodicamente i redditi dei beneficiari di prestazioni pensionistiche il cui diritto è condizionato dal reddito personale o familiare del pensionato;
in queste settimane è in corso una nuova campagna di accertamento dei redditi relativa agli anni 2004 e 2005, e moltissimi pensionati italiani residenti all'Estero hanno ricevuto il plico postale contenente il modello RED/EST;
non c'è abbastanza personale lavorativo all'interno delle sedi consolari al fine di aiutare i cittadini che ivi si recano per chiedere delucidazioni inerenti questi argomenti pensionistici e la compilazione dei moduli suddetti, in quanto già oberati da processi di ordinaria amministrazione;
la gran parte di queste persone è in età avanzata e trova serie difficoltà nella compilazione di suddetti moduli;
gli indebiti di cui si parla sono stati determinati, secondo l'interrogante, dai ritardi dell'INPS nell'approntare un sistema che fosse efficace nella verifica annuale -:
se il Ministro interrogato intenda dare delucidazioni in merito alla questione sopra esposta;
se il personale consolare che insieme a quello dei patronati grande opera di collaborazione sta svolgendo in quest'attività di verifica, sia stato dotato di tutto il materiale informatico e cartaceo per approntare queste verifiche;
se voglia farsi carico di suggerire all'Istituto un comportamento uniforme tra le sedi;
soprattutto se, viste le difficoltà incontrate dai contribuenti fino ad ora nella compilazione, e visto anche il periodo estivo appena trascorso che come ben è noto per gli Italiani all'Estero significa molte volte viaggio nella madrepatria, quindi effettivo ritardo nella ricezione del plico sopra descritto, possa attivarsi affinché siano rinviati i termini fissati in giorni 60 (sessanta) per la consegna all'Istituto del materiale informativo.
(4-01068)

MIGLIORI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'azienda OTE di Firenze, dal 2002 appartenente al gruppo FINMECCANICA, rappresenta i vertici qualitativi della produzione nazionale di sistemi applicati soprattutto alla sicurezza;
risulta attualmente in crisi per la mancata realizzazione della commessa da parte del Ministero degli Interni circa l'applicazione del sistema TETRA -:
quali iniziative urgenti si intendono assumere ai fini di garanzia occupazionale dell'OTE di Firenze.
(4-01077)

MIGLIORI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il consiglio comunale di Figline Valdarno (Fi) ha espresso grave preoccupazione per il recente trasferimento in Romania di oltre quaranta macchinari per la produzione di cordicella metallica del locale stabilimento della Pirelli;
trattasi di un'azienda che rappresenta il cuore dell'industria e dell'occupazione del Valdarno la cui eventuale delocalizzazione comporterebbe enormi problematiche sociali sul territorio -:
quali iniziative si intendano assumere onde appurare la reale volontà dell'azienda a tutela degli attuali livelli occupazionali del Valdarno.
(4-01085)

SGOBIO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il 22 settembre scorso, all'ingresso della fabbrica dell'Iveco-Sofim di Foggia, si è svolta una manifestazione contro la decisone dell'azienda di mettere in cassa integrazione a zero ore 150 operai per il mese di ottobre ed il restante personale in cassa integrazione a rotazione per 2-3 giorni alla settimana;
l'azienda, acquistata con la legge 488 dalla Sofim, produce i motori F1A e F1C e solo poche settimane fa ha ricevuto finanziamenti per più di 300 milioni di euro per ammodernare i proprio impianti per la produzione dei nuovi motori;
la rottura si è avuta dopo che la società ha respinto qualsiasi possibile accordo su una cassa integrazione a rotazione, che colpiva tutti i dipendenti nei diversi settori di mansioni;
le organizzazioni sindacali di categoria si sono definiti «stupiti dalla chiusura dell'azienda a qualsiasi trattativa e da come sono stati scelti, senza nessuno logica, i 150 dipendenti che si vedranno ridotto il salario mensile di 500 euro, con ricadute insostenibili per dei capi famiglia» -:
se non ritengano opportuno intervenire, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, presso i soggetti interessati, a tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori, nell'intento di convocare un tavolo di trattativa tra le parti, utile a scongiurare quanto deciso dall'azienda e capace di garantire gli attuali livelli occupazionali.
(4-01086)

OLIVIERI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
Marconi Italia, con sede a Genova, rappresenta un'importante realtà produttiva ed occupazionale;
la Ericsson, che ha recentemente acquisito Marconi, ha annunciato la cessione di un ramo d'azienda che farà transitare alcune centinaia di dipendenti da Marconi Italia alla stessa Ericsson;
tale decisione contrasta con gli impegni presi nel dicembre del 2005 dai vertici di Marconi, davanti al Governo e alle organizzazioni sindacali, in vista della cessione dell'azienda alla società svedese, in merito al mantenimento di una struttura societaria che garantisse l'autonomia di Marconi dal gruppo acquirente;
secondo quanto risulta all'interrogante, Ericsson avrebbe dichiarato di non sentirsi vincolata da quell'impegno, non avendo presenziato a quell'incontro (in quanto precedente l'acquisizione di Marconi) ed anzi dichiara che questo sarà soltanto il primo di una serie di misure di ristrutturazione degli assetti societari;
pur non essendo allo stato dichiarati esuberi, la cessione di cui sopra determinerebbe obiettivamente la creazione di «doppioni» in particolare nell'ambito commerciale, e infatti a quanto risulta all'interrogante l'azienda avrebbe cominciato a proporre ai dipendenti incentivi

per dimettersi cominciando quindi a praticare una politica di riduzione dei posti di lavoro nella Marconi -:
se non ritenga opportuno attivarsi per far sì che ciò che era stato promesso ai lavoratori e alle loro rappresentanze sindacali venga mantenuto e soprattutto per evitare il paradosso che proprio nella città dell'Iit e mentre si parla di fondare il rilancio economico italiano sulle produzioni ad alto tasso tecnologico una grande azienda di telecomunicazioni effettui massicci tagli al proprio organico.
(4-01092)