Allegato A
Seduta n. 43 del 27/9/2006

MOZIONI ZANETTA ED ALTRI N. 1-00017 E TASSONE ED ALTRI N. 1-00028 SULLE INIZIATIVE PER GARANTIRE LA TEMPESTIVA REALIZZAZIONE DELLA TRATTA ALTA VELOCITÀ TORINO-LIONE

(Sezione 1 - Mozioni)

La Camera,
premesso che:
da una parte le dichiarazioni del Sottosegretario dell'economia e delle finanze, onorevole Pier Paolo Cento («la Tav non si fa (...) nemmeno con Prodi» e «Questo Governo non farà la Tav »), e quelle del Ministro della solidarietà sociale, onorevole Paolo Ferrero («nel programma sottoscritto da tutta l'Unione la Torino-Lione non è inserita come una priorità»), dall'altra quelle del Ministro delle infrastrutture, onorevole Antonio Di Pietro («Confermo che il Governo intende realizzare la nuova tratta ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione»), hanno messo in evidenza una preoccupante discordanza in seno al Governo in merito alla questione Tav;
contemporaneamente alle esternazioni sopra riportate, è avvenuto di recente lo sgombero di ruspe e scavatrici che avrebbero dovuto effettuare i primi sondaggi per la realizzazione del maxi tunnel di Venaus, in tal modo aumentando non solo i dubbi sull'effettiva attuazione della Tav, ma facendo, altresì, temere per tutte le grandi opere in programma soprattutto nel Nord del Paese;
da un lato il Commissario europeo ai trasporti Jacques Barrot ha ribadito che «la Torino-Lione supera l'interesse di Italia e Francia, è una grande opportunità per tutta l'Europa» e che «non ci sono alternative possibili, ci sono solo benefici a lungo termine per tutta l'Europa, Val Susa e Maurienne comprese», dall'altro il 4 luglio 2006 si è tenuta a Lione la conferenza intergovernativa italo-francese e la Francia sta già sollecitando l'Unione europea a finanziare i suoi grandi progetti infrastrutturali, tra cui anche la Torino-Lione, in modo da anticipare le procedure per l'assegnazione delle risorse del budget europeo per le reti di collegamento transeuropee, che ammonta a 8 miliardi di euro;
il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Romano Prodi, ha dichiarato che avrebbe chiarito la posizione del Governo nel proseguire nella realizzazione dell'opera con il Commissario europeo coordinatore del corridoio 5 Loyola De Palacio e in data 29 giugno 2006 è stato convocato l'annunciato tavolo politico sulla Tav alla presenza dei Ministri competenti e degli esponenti delle realtà locali;
nel documento di programmazione economico-finanziaria 2007-2011 e nelle audizioni in commissione dei Ministri competenti, è stato annunciato che per le procedure autorizzative della ferrovia Torino-Lione non si intendono applicare le normative previste dalla cosiddetta «legge obiettivo» e si intende, invece, tornare alle procedure ordinarie previgenti;
mentre in Italia si convocano ancora dei tavoli di consultazione giustificandoli con la necessità di procedere ad

ulteriori approfondimenti, appare sempre più preoccupante e rischioso per l'interesse nazionale un ulteriore ritardo nella realizzazione della tratta ad alta velocità Torino-Lione, sia per la possibile perdita dei finanziamenti europei, sia perché la realizzazione del corridoio Strasburgo-Bratislava costituirebbe un'alternativa al corridoio 5 ed escluderebbe l'Italia dalle grandi linee di collegamento europee;
il completamento della Torino-Lione (la cui capacità di trasporto, lungo l'asse del corridoio 5, è stata valutata in sede europea pari a circa 1/3 dell'intero traffico merci e passeggeri del nostro continente) consentirà di ridurre i costi ed i tempi dei trasporti oggi gravanti sulle imprese italiane, di investire, altresì, in innovazione ed alta tecnologia e, infine, di creare un'imponente massa di posti di lavoro, non solo nella fase di cantiere, ma anche e, soprattutto, a regime, ove soltanto si consideri che sulla futura piattaforma logistica tra Torino, Milano e Genova vengono oggi valutate in 300.000 le unità lavorative che in futuro saranno a vario titolo coinvolte;
identica situazione ed ostacoli procedurali si stanno verificando anche per il progetto del terzo valico ferroviario dell'Appennino ligure-piemontese in Valle Scrivia, destinato a mettere in comunicazione il sistema portuale ligure e tirrenico con il Piemonte e con il centro Europa;
dal 1998 sono fermi i lavori per la costruzione del foro pilota, mentre molte amministrazioni liguri e piemontesi si stanno attivando per dotare il territorio di supporti al progetto logistico legato al predetto terzo valico;

impegna il Governo:

ad attivarsi per superare una volta per tutte le riserve e l'aperta opposizione che ancora oggi alcuni rappresentanti del Governo, esponenti di importanti aree della maggioranza, esprimono pubblicamente in merito alla realizzazione della tratta alta velocità Torino-Lione, garantendo l'unità di indirizzo politico e amministrativo, la cui responsabilità spetta costituzionalmente al Presidente del Consiglio dei ministri, al quale compete, inoltre, il potere di concordare con i singoli Ministri le pubbliche dichiarazioni che essi intendono rendere e che impegnano la politica generale del Governo;
a concludere positivamente, entro il termine improrogabile del 30 settembre 2007, le procedure autorizzative e di appalto, così da evitare la perdita degli ingenti fondi già stanziati dall'Unione europea in favore del nostro Paese;
ad attivarsi per sbloccare tempestivamente i lavori di realizzazione del terzo valico ferroviario dell'Appennino ligure-piemontese citato in premessa.
(1-00017) (Nuova formulazione) «Zanetta, Elio Vito, Stradella, Zacchera».
(27 luglio 2006)

La Camera,
premesso che:
il Commissario europeo ai trasporti Jacques Barrot, in occasione della presentazione della prima relazione sull'attività per la valutazione dello stato di avanzamento di progetti prioritari di reti transeuropee, ha ritenuto «incoraggiante» il lavoro svolto, ma ha definito «cruciale» l'adozione rapida del regolamento che consentirà la programmazione dei finanziamenti (8 miliardi dall'Unione europea) per il periodo 2007-2013;
secondo l'Unione europea l'opposizione di parte della popolazione della Val di Susa alla Tav potrebbe avere ripercussioni sia sul calendario per la realizzazione della tratta e sul suo finanziamento, sia sull'intero corridoio pan-europeo, che collegherà Lione a Budapest;
nel documento di programmazione economico-finanziaria 2007-2011 e nelle audizioni in commissione dei Ministri competenti, è stato annunciato che per le procedure autorizzative della ferrovia Torino-Lione non si intendono applicare le

normative previste dalla cosiddetta «legge obiettivo» e si intende, invece, utilizzare la conferenza di servizi;
in un intervento a Radio radicale il Sottosegretario dell'economia e delle finanze, onorevole Paolo Cento, ha affermato che «la Tav non si fa e, se dovesse saltare, sarebbe un fatto positivo, una svolta importante»;
per Bruxelles è un problema che le autorità interessate devono risolvere tempestivamente, dal momento che Loyola De Palacio (coordinatrice per la rete transeuropea Lione - Budapest) aveva proposto un finanziamento dell'Unione europea del 20 per cento del costo della sezione trans-frontaliera tra Francia e Italia, pari per il periodo 2007-2013 a circa un miliardo di euro;
la Commissione europea è in una posizione di attesa, perché dal Governo italiano non sono stati comunicati cambiamenti;
se il Governo non decide in tempi brevi l'Unione europea non potrà iscrivere le somme relative nel bilancio 2007/2013 e, senza finanziamento europeo, l'opera non si fa;

impegna il Governo

ad attivarsi per far fronte agli impegni presi, dal momento che si è più volte affermato che questa opera è il perno del futuro sistema logistico italiano, e a concludere positivamente, entro il termine improrogabile del 30 settembre 2007, le procedure autorizzative e di appalto, così da evitare la perdita degli ingenti fondi già stanziati dall'Unione europea in favore del nostro Paese.
(1-00028)
«Tassone, Oppi, Dionisi, Adolfo, Mereu, Mele, Volonté».
(25 settembre 2006)