Allegato A
Seduta n. 43 del 27/9/2006

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(Sezione 10 - Rapporto tra interessi economici e salvaguardia dei diritti umani, civili e religiosi nell'ambito delle relazioni con la Cina)

VOLONTÈ, BARBIERI, D'AGRÒ, FORMISANO, RONCONI, DRAGO, GRECO e CESA. - Al Ministro del commercio internazionale. - Per sapere - premesso che:
l'alterazione delle dinamiche del commercio internazionale sono, nel caso della Cina e dei Paesi asiatici in generale, frutto delle particolari condizioni socio-economiche in cui operano le imprese coinvolte;
la situazione della Cina è notoriamente drammatica: infatti, oltre al basso costo della manodopera, in particolare di quella minorile, tenuta spesso in condizioni di semischiavitù, le imprese possono sfruttare anche il far west legislativo in campo ambientale e sanitario;
le violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali, a partire da quella di religione, che continuano ad essere compiute dal regime comunista cinese, sono state più volte denunciate dal Parlamento europeo, che ha approvato, da ultimo, il rapporto Belder sulle relazioni Unione europea - Cina;
nel corso della recente missione italiana in Cina, secondo gli interroganti, la delegazione governativa ha, di fatto, posposto l'importanza del rispetto dei valori di democrazia e libertà a quelli prettamente economici;
hanno destato, in particolare, sconcerto le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio dei ministri Prodi in favore della fine dell'embargo delle armi alla Cina ed il suo impegno in sede europea in tal senso, mentre si deve registrare l'assordante silenzio della delegazione nei confronti dei dissidenti cinesi imprigionati nei lager e costretti ai lavori

forzati, della violazione della libertà di opinione e di accesso all'informazione, della libertà di procreazione e di quella religiosa;
nel programma dell'Unione si legge che «L'Unione riconosce l'utilità e l'importanza di realizzare l'introduzione di un codice etico nella sottoscrizione degli accordi commerciali dell'Italia, nonché delle imprese italiane con Paesi terzi. Il codice etico è uno strumento che vuole garantire nella sottoscrizione di accordi commerciali il rispetto dei diritti umani, sindacali, la tutela dei minori, la conservazione delle risorse naturali» -:
se ritenga che nelle relazioni con la Cina debbano prevalere gli interessi economici ed affaristici rispetto alla salvaguardia dei diritti umani, civili e religiosi e se non ritenga di intraprendere ogni utile iniziativa in sede europea per far adottare, in tutti i Paesi (e quindi anche in Cina), i principali standard di tutela dei lavoro e dei lavoratori e, più in generale, perché ci si adoperi per assicurare uno sviluppo sostenibile sulla base della reciprocità nel rispetto delle più elementari norme sociali ed ambientali e dei diritti umani. (3-00258)
(26 settembre 2006)