Allegato A
Seduta n. 43 del 27/9/2006

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(Sezione 9 - Dati emersi dalla recente indagine Ocse sul sistema di istruzione italiana)

PORFIDIA - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
a quanto si apprende anche da organi di stampa, per il secondo anno consecutivo le statistiche dell'Ocse classificano il sistema d'istruzione e formazione del nostro Paese tra gli ultimi a livello internazionale;

secondo l'interrogante questa è una delle pesanti eredità lasciateci dal precedente Governo di centro-destra;
l'Ocse delinea un sistema inefficiente che necessiterebbe di un'approfondita riforma, al fine di razionalizzare le spese;
il problema - sempre secondo quanto emerge dal rapporto dell'organizzazione internazionale - risulta essere quello di una cattiva gestione delle risorse; infatti, il costo medio per studente è tra i più alti registrati a livello internazionale, mentre per quel che riguarda gli insegnanti, quelli italiani percepiscono salari decisamente più bassi rispetto ai loro colleghi stranieri, rimanendo, però, tra i più anziani in assoluto;
nonostante quanto proclamato dal precedente Governo, scarseggiano anche le postazioni informatiche: circa 77 per ogni scuola, contro una media di 115 nei Paesi Ocse;
l'Ocse sottolinea, inoltre, che, tra i trenta Paesi membri, l'Italia è al penultimo posto per numero di laureati, appena l'11 per cento delle persone tra i 25 e i 64 anni; la situazione non è rosea nemmeno per quanto concerne i diplomati, poiché la media italiana si aggira intorno al 48 per cento, rispetto alla media Ocse, che si attesta intorno al 67 per cento;
appare opportuno tenere presente che trascurare la dimensione sociale dell'istruzione - come da fonti autorevoli è stato più volte ricordato - significa inevitabilmente incorrere nel prossimo futuro in notevoli spese riparative;
in particolare, per il Mezzogiorno lo sviluppo di un sistema formativo adeguato è il presupposto ineludibile per un rilancio strutturale dell'intera area -:
quali provvedimenti intenda assumere il Governo per tentare di riparare la situazione appena descritta, affinché il sistema formativo italiano possa diventare per le giovani generazioni uno strumento fondamentale per la costruzione del proprio futuro. (3-00257)
(26 settembre 2006)