Allegato A
Seduta n. 43 del 27/9/2006

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(Sezione 7 - Orientamenti del Governo sulla costruzione di una nuova base americana presso l'aeroporto Dal Molin di Vicenza)

TRUPIA, FINCATO, SERENI, BRESSA, GIACHETTI e QUARTIANI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
apprendiamo dal settimanale l'Espresso (n. 38 settembre 2006) che il progetto di costruire a Vicenza presso l'aeroporto Dal Molin una seconda base americana prevederebbe la completa riconversione della strategia e della dislocazione delle forze armate Usa in Europa e che la riunificazione della 173a brigata aerotrasportata triplicherebbe la forza e gli organici di quella ora divisa tra la città veneta e le basi tedesche di Bamberga e Schweinfurt, facendo di Vicenza la sede della più potente base statunitense in Europa;
oltre al rafforzamento dell'organico previsto con l'arrivo di oltre 1.800 militari, la brigata avrebbe come dotazioni: 55 tank M1 Abrams, 85 veicoli corazzati da combattimento, 14 mortai pesanti semoventi, 40 jeep humvee con sistemi elettronici di ricognizione, due nuclei di aerei spia telecomandati Predator, una sezione di intelligence, due batterie di artiglieria con obici semoventi, i lanciarazzi multipli a lungo raggio Mrls;
nel marzo 2005 il generale James L. Jones, comandante delle forze annate Usa in Europa, pronunciò davanti al Senato americano le seguenti parole: «la 173a brigata aerotrasportata sarà ampliata in brigade combat team e rimarrà in Italia, in prossimità della base aerea di Aviano, suo centro di impiego primario. Usareur ha piani per espandere impianti e infrastrutture nell'area di Vicenza, includendo le strutture militari americane all'aeroporto Dal Molin, favorendone la crescita attraverso la ristrutturazione»;
il Governo Berlusconi, insieme alle istituzioni locali, aveva dato il suo benestare all'operazione;
il sindaco di Vicenza, secondo gli interroganti, non ha coinvolto la città chiarendo in modo trasparente la realtà degli accordi intercorsi e, seppur sollecitato dal Governo attuale, si è finora rifiutato di prendere una decisione;
il Governo, più volte interpellato dai parlamentari veneti dell'Unione, attraverso il Presidente del Consiglio dei ministri Prodi e i Ministri Rutelli, Chiti e Parisi, ha ribadito che non sono intercorsi accordi di carattere internazionale, né militare -:
il Ministro interrogato smentisce quanto riportato dal settimanale l'Espresso -:
quale sia l'orientamento del Governo in proposito. (3-00255)
(26 settembre 2006)