Allegato B
Seduta n. 37 del 19/9/2006

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INTERNO

Interrogazioni a risposta orale:

MINARDO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
gli sbarchi clandestini in Sicilia ed in provincia di Ragusa sono diventati intensi, ultimo in ordine di tempo si è verificato il 15 luglio a Pozzallo, dove 29 immigrati sono stati intercettati su una piccola barca forse calata in mare da una nave madre;
la frequenza degli sbarchi denota che il fenomeno ha oramai assunto gravissime proporzioni da trasformarsi in vere e proprie stragi di disperati;
gli sbarchi avvenuti nel litorale della provincia di Ragusa, come a Pozzallo, Punta Secca, Scoglitti e così via, hanno confermato la precarietà ed il rischio che corrono i clandestini durante i «viaggi della speranza» in quanto li affrontano a bordo di barconi in pessime condizioni -:
se il Governo, alla luce della tragicità dei fatti e della frequenza con la quale si verificano gli sbarchi, intenda intervenire più incisivamente con un piano di controllo intenso lungo le coste per arginare un fenomeno che ha assunto proporzioni incredibilmente drammatiche;
se intenda prevedere accordi internazionali da stipulare con i Paesi interessati a questo esodo infinito invitando i governanti degli Stati da dove provengono i clandestini ad intervenire per la prevenzione e la sicurezza affinché venga garantito e custodito l'alto valore della vita umana.
(3-00196)

GASPARRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere:
quali siano le valutazioni del titolare del Viminale sulle affermazioni rilasciate alla stampa dal prefetto di Roma, Achille Serra, che ha definito «imprudenti» alcune ragazze vittime, nei giorni scorsi, di violenze sessuali;
se le affermazioni del prefetto Serra siano compatibili con le delicate funzioni che svolge nella Capitale;
se un atteggiamento così antiquato e minimizzatore nei confronti della violenza sessuale che le donne subiscono non rappresenti quasi un incoraggiamento a comportamenti violenti;
se affermazioni di questo tipo e, soprattutto quello che all'interrogante appare, una notevole propensione alle esternazioni siano compatibili con le responsabilità delicatissime del Prefetto Serra.
(3-00201)

GERMONTANI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
è sempre più frequente il ripetersi di episodi di violenza fisica e sessuale nei confronti delle donne;
nella delicata, ma necessaria e non più rinviabile operazione di adozione di misure speciali di sicurezza, lo Stato non si è ancora adoperato per agire d'intesa e in collegamento capillarmente con le Istituzioni locali e cioè con i Sindaci e i Prefetti -:
quali siano le misure speciali di sicurezza che si stanno approntando per arginare i sempre più numerosi casi di violenze sessuali contro le donne, ed in particolare se il Ministro interrogato non ritenga opportuno concertare con le autorità competenti una «campagna» di informazione per le cittadine-vittime delle violenze, sui diritti che hanno nel momento in cui subiscono una violenza sessuale e altresì una «campagna» di forte dissuasione nei confronti degli aggressori,

pubblicizzando massicciamente con i media l'incremento della pena, l'abbreviazione dei tempi di giudizio e la costituzione di parte civile delle Istituzioni nei processi per stupro.
(3-00203)

FALOMI e FRIAS. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
lunedì 11 settembre 2001 nella città di Bologna una cittadina rumena è stata fermata dalla Polizia municipale alle ore 10,30 circa del mattino e portata in Questura per non aver ottemperato ad un ordine di espulsione precedentemente emesso;
insieme alla donna di cui sopra veniva posta in stato di fermo anche la figlia di due anni;
i servizi sociali del Comune di Bologna, avrebbero dato indicazione alla Polizia municipale di trattenere presso la Questura anche la minore informando di ciò la Procura della Repubblica e il Magistrato dei minori;
il giorno successivo alle 11 circa si è svolta l'udienza e la donna, dopo le ore 14, è stata rilasciata perché l'udienza è stata rinviata ad ottobre;
la stampa locale ha riportato le dichiarazioni della signora oggetto del fermo, in cui si riferiva che lei e la bimba di 2 anni sarebbero state trattenute in una stanza della Questura di Bologna, dotata solo di alcune sedie;
dovendo passare la notte in tale ambiente avrebbero dormito sul pavimento e sulle sedie;
non avrebbero ricevuto cibo per tutta la durata del fermo, se non una mela e una merendina;
la mattina successiva sarebbe stato consegnato alla donna qualche pannolino per la bambina;
nonostante la donna fosse nota ai servizi sociali perché madre di un'altra bimba gemella, nessun rappresentante del Comune di Bologna ha ritenuto opportuno (nelle oltre 24 ore di fermo) verificare in quali condizioni fosse l'altra bambina -:
in quali condizioni un minore può essere oggetto di fermo unitamente alla madre;
se corrisponda al vero che il trattamento riservato nella sede della Questura di Bologna alla bimba di due anni sia quello denunciato in premessa;
se corrisponda al vero che la Questura di Bologna abbia agito su indicazione dei servizi sociali del Comune di Bologna.
(3-00222)

Interrogazioni a risposta scritta:

REALACCI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
il 1o settembre 2006 il settimanale L'Espresso e il quotidiano La Repubblica hanno pubblicato il reportage dell'inviato Fabrizio Gatti, infiltrato per una settimana tra i raccoglitori di pomodori del foggia- no. Nel servizio emerge un'agghiacciante realtà di sfruttamento, lavoro nero, criminalità, grave lesione dei diritti umani ai danni di migliaia di immigrati di varie nazionalità impiegati nella raccolta stagionale dei pomodori nell'area della provincia di Foggia;
si tratta di una situazione intollerabile per un paese come l'Italia, in cui si ravvisano gravi reati al nostro codice penale, nonché l'infiltrazione di parte della criminalità organizzata;
la situazione denunciata dal reportage de L'Espresso sembra essere solo la punta dell'iceberg di una grave situazione di sfruttamento dell'immigrazione da parte di imprese grandi e piccole che per l'assunzione di lavoratori stagionali scelgono la strada del lavoro nero e delle sottopaghe, sfruttando la disperazione di migliaia di persone che arrivano clandestinamente nel nostro paese con il miraggio

di una vita migliore. Si tratta di una macchia vergognosa per un paese come il nostro che fa della qualità dei suoi prodotti il modo per sostenere la concorrenza dei paesi emergenti e in particolare per l'industria alimentare e conserviera italiana che esporta i suoi prodotti in tutto il mondo e rappresenta una parte consistente del Made in Italy;
la questione dell'immigrazione clandestina è una delle emergenze di maggiore attualità nel nostro paese, un dramma sociale di gravissime dimensioni, nonché di sicurezza e di tutela dei cittadini che sta minando quella che invece è una risorsa per l'economia e la struttura sociale del nostro Paese;
questa situazione è estremamente delicata per la credibilità dell'Italia, per la nostra storia fondata sull'emigrazione di tanti nostri connazionali e per la reputazione di paese tollerante -:
come i ministri interrogati intendano attivare le istituzioni e le autorità competenti, per affrontare questa allarmante situazione dove si ravvisano gravissimi crimini contro i diritti umani e contro gli articoli fondanti della Costituzione italiana.
(4-00897)

BELLILLO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il decreto ministeriale 21 dicembre 2004 ha indetto il Concorso interno a 1640 posti per la nomina alla qualifica di Vice Sovrintendente della Polizia di Stato e prevede la possibilità di rideterminare la ripartizione provinciale delle sedi, dato che quella pubblicata nel bando stesso risale alle esigenze al 31 dicembre 2000;
l'eventuale rideterminazione della ripartizione provinciale, dando la possibilità di rientrare nella provincia di provenienza a tutti coloro che comunque ne faranno richiesta, comporterebbe un notevole risparmio economico per la pubblica amministrazione valutabile in circa 6 milioni di euro di sole spese vive (indennità di trasferimento, ex legge 100 ora legge 86/2001, eccetera);
il trasferimento fuori provincia di centinaia di poliziotti, mediamente di 35 anni di età e 15 anni di servizio, comporterebbe agli stessi gravi disagi personali e familiari. L'attuale ripartizione dei posti nelle varie province penalizzerebbe infatti tantissimi vincitori di concorso, che dovranno abbandonare la propria famiglia per prendere servizio in città distanti anche centinaia di chilometri -:
se non ritiene che una concreta ridistribuzione delle sedi, in tutte le province d'Italia, effettuata sugli effettivi posti vacanti alla data attuale, comporterebbe un atto di giustizia per il personale ed un risparmio notevole per l'Amministrazione.
(4-00900)

BELLILLO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco soffre da anni di una carenza di organico, come conferma l'ISPRO Istituto di studi e ricerche sulla protezione e difesa civile, secondo il quale tale Corpo resta in proporzione il più piccolo d'Europa, nonostante l'Italia sia uno dei Paesi d'Europa a più grave rischio ambientale;
nel corso degli anni più volte sono stati banditi concorsi per il completamento dell'organico, senza che tuttavia tale obiettivo venisse raggiunto;
il 6 marzo 1998 è stato bandito con decreto un concorso pubblico per mestieri a 184 posti di vigile del fuoco; su circa 120.000 i giovani che presentarono domanda di partecipazione al concorso, ne risultarono idonei solo 5.100;
il 5 novembre del 2001 è stato bandito un nuovo concorso per titolo (costituito dal numero di giornate prestate come discontinuo nel Corpo nazionale) a 173 posti di vigile; di fatto si assiste ad un «affiancamento» degli idonei dei due concorsi

con una confusione nelle graduatorie, soprattutto per la frequenza dei corsi, alcuni dei quali posticipati per mesi;
nel 2004 fu deciso che entrambe le graduatorie sarebbero scadute, ma una proroga prevede la nuova scadenza il 31 dicembre 2006;
alla fine del 2005, nonostante la perdurante carenza di organico risultano assunti solo 3.500 idonei del concorso a 184 posti e 1.500 idonei del concorso a 173 posti;
intanto il Ministero dell'interno ha bandito due nuovi concorsi attualmente in svolgimento: uno riservato ai vigili ausiliari che si sono congedati dal Corpo nel 2004 (Gazzetta Ufficiale n. 42 del 27 maggio 2005) da cui sono risultati 55 vincitori (e una nuova graduatoria); l'altro riservato ai vigili ausiliari congedatisi nel 2005 (Gazzetta Ufficiale n. 15 del 24 febbraio 2006);
infine, nell'ambito della legge 21 febbraio 2006, n. 49, recante misure urgenti in occasione delle Olimpiadi invernali, all'articolo 3, comma 1 bis, è previsto l'incremento della dotazione organica del Corpo di 50 unità e il Ministero è autorizzato a bandire un nuovo concorso per 25 posti di vigile del fuoco per l'Aeroporto di Cuneo -:
per quali motivi siano stati indetti così tanti nuovi concorsi mentre sono ancora in itinere le graduatorie precedenti;
se non ritenga urgente prorogare per un altro lasso di tempo le graduatorie derivate dai concorsi del 1998 e del 2001;
se non ritenga più opportuno che nelle chiamate dei corsi di addestramento sia rispettata una gerarchia cronologica che preveda l'estinzione delle graduatorie esistenti a partire da quella del 1998;
per quale motivo le donne, pur essendo venuta meno la condizione di partecipazione alle attività del Corpo riservata ai soli militari di leva, non possano partecipare a questi concorsi, contravvenendo di fatto all'articolo 3 della Costituzione che prevede che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, e all'articolo 51 che garantisce a tutti i cittadini dell'uno e dell'altro sesso l'accesso agli uffici pubblici in condizioni di eguaglianza, e promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.
(4-00901)

BELLILLO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
l'immigrazione è uno dei misuratori della qualità della democrazia e l'Italia, in questi ultimi anni, si è caratterizzata per politiche difensive di chiusura delle frontiere che ci stanno condannando alla staticità, all'invecchiamento, all'impoverimento e al declino;
la normativa che regola i flussi di migrazione è sostenuta da un'ispirazione e una cultura razzista, in cui l'immigrato non viene considerato come soggetto di diritto, riducendolo a una condizione servile. Tale ispirazione ci colloca fra i Paesi che rispetto a questo fenomeno non praticano i diritti civili e mette in discussione la qualità della prassi democratica, annullando di fatto il diritto di uguaglianza sancito dalla Costituzione;
è urgente ristabilire le procedure democratiche e costituzionali anche intervenendo con un decreto-legge, atteso che ci sono in Italia molti lavoratori stranieri che svolgono un lavoro autonomo, pagano le tasse, hanno regolare licenza commerciale, hanno costituito società di capitali regolarmente iscritte presso le camere di commercio, sono in regola con il possesso di titoli abilitanti al lavoro, hanno ottenuto finanziamenti dalle banche. Ma a causa di una legge liberticida sostenuta da vari cavilli burocratici o, peggio, a causa di errori ed omissioni della pubblica amministrazione, sono costretti lasciare il territorio nazionale poiché non viene loro concesso il rinnovo del permesso di soggiorno, provocando la chiusura dell'attività

commerciale o artigianale con il conseguente fallimento dell'imprenditore e il licenziamento dei dipendenti -:
se non si ritiene urgentissima la necessità di adottare un provvedimento del Governo che corregga questa incredibile ingiustizia della Bossi-Fini e riconosca a chi possa dimostrare di avere avviato, da almeno un anno, una attività economica regolarmente registrata, di poter rimanere nel territorio italiano con un permesso di soggiorno pluriennale, in modo che non vengano danneggiati imprenditori e lavoratori stranieri, che, oltre tutto, con il loro impegno, contribuiscono alla crescita della nostra economia.
(4-00902)

DI GIOIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
notizie stampa danno per certa l'imminente chiusura della Scuola di Polizia di Foggia;
dopo un incontro tra il Capo della Polizia e le organizzazione sindacali sul tema del sistema formativo e della razionalizzazione degli istituti d'istruzione, sarebbe emersa la volontà di riorganizzare il sistema delle scuole allievi agenti, attuando la soppressione della caserma Miale;
lo stesso sindaco di Foggia si è espresso a favore del mantenimento della struttura, oltre tutto da poco restaurata con un notevole sforzo economico, che fa parte della storia della città ed è radicata nelle sue tradizioni;
il segretario del SAP ha lanciato dalle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno un appello a tutte le autorità competenti, locale e nazionali, affinché si riesca a evitare la chiusura della scuola, in cui attualmente lavorano 85 poliziotti e 12 civili ed è in svolgimento il 63o corso di formazione dei poliziotti;
la scuola di Polizia suddetta rappresenta un patrimonio per la zona della Capitanata e per lo sviluppo di tutta la Puglia e quindi vanno coinvolte per la sua salvaguardia, tutte le istituzioni, a cominciare dal governo centrale, per individuare un percorso comune ed ottenere il mantenimento della struttura -:
quali provvedimenti urgenti intenda adottare il Ministro dell'interno, di concerto con le Autorità competenti, per bloccare la chiusura della Scuola di Polizia.
(4-00903)

LEOLUCA ORLANDO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Palermo si trovano beni immobili della F.E.C. (Fondo edifici di Culto) già proprietà dell'Abbazia di San Martino delle Scale gestiti, in assenza di convenzioni valide, dall'Azienda Forestale siciliana;
in particolare l'utilizzo dei terreni nel territorio del comune di Monreale, località San Martino delle Scale, tuttora avviene in assenza di formale convenzione tra il F.E.C. e l'Azienda forestale demaniale siciliana a causa della mancata autorizzazione della competente Direzione centrale del Ministero dell'interno;
si tratta di appezzamenti di terreno davvero grandi che constano di 185 ettari nel comprensorio di San Martino delle Scale e di ben 400 ettari tra Sagana e Giardinello e che sono in parte forestali ed i parte ricchi di ulivi e alberi da frutta;
tali appezzamenti che dovrebbero essere gestiti in base ad atti firmati dalla Forestale o da concessionari risultano essere utilizzati da privati che sembrano non abbiano alcun titolo formale;
la formalizzazione dei rapporti relativi a tali terreni e la regolamentazione definitiva della situazione dei terreni in questione renderebbe possibile lo sfruttamento adeguato delle potenzialità agricole degli stessi, creando, tra l'altro posti di lavoro -:
se il Governo non reputi necessario e improrogabile formalizzare la convenzione tra il F.E.C. e l'Azienda forestale demaniale siciliana;

se il Governo sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e se non ritenga urgente chiarire la situazione di gestione dei «feudi» F.E.C., già proprietà dell'Abbazia si San Martino delle Scale, in territorio di Monreale e di Giardinello.
(4-00908)

GALANTE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 8 settembre un convoglio di «incursori di marina» italiani è stato vittima di un attentato dinamitardo;
quattro militari, di cui un grave, sono rimasti feriti;
a giudizio dell'interrogante, l'evento pone ancora una volta la gravità dell'evolversi del conflitto in Afghanistan e il fallimento della strategia politica e militare ivi messa in atto -:
cosa facciano i nostri «incursori di marina» a Farah, cioè fuori dalle regioni di Herat e Kabul;
che rapporto abbiano le specializzazioni e i compiti professionali degli «incursori di marina» con il territorio di Farah che dal mare è assai lontano;
se siano inquadrati nella missione ISAFF o Enduring Freedom.
(4-00909)

DE SIMONE, GRILLINI e GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
dal 1998 il comune di Viareggio (Lucca) e la sua frazione Torre del Lago Puccini sono stati presi dalla comunità gay e lesbica italiana ed internazionale come punto di riferimento per le proprie vacanze estive, grazie anche al progetto denominato «Friendly Versilia» e realizzato dagli imprenditori gay e gay-friendly del luogo volto a dare visibilità e dignità, per l'appunto, alla presenza turistica omosessuale;
in questi anni lungo la Marina di Torre del Lago Puccini sono nati alcuni servizi prevalentemente indirizzati ad un pubblico omosessuale, tra cui discoteche, bar, ristoranti e spiagge attrezzate, e ciò ha ulteriormente attirato pubblico gay e lesbico, specie durante i fine settimana estivi e soprattutto durante il mese di agosto, creando una sorta di «villaggio gay» caratterizzato da una forte e positiva integrazione con le comunità locali che, specie negli ultimi anni, hanno dimostrato un buon senso dell'accoglienza;
nel giugno scorso, un cuoco di uno dei locali gay della Marina di Torre del Lago è stato picchiato da un ragazzo pisano, in seguito identificato dalle Autorità di pubblica sicurezza, con modalità tali da dare alla vicenda una netta caratterizzazione anti-gay e qualificarlo come un cosiddetto «hate-crime», crimine d'odio derivante, in tal caso, da omofobia: la gang di picchiatori, infatti, uno dei quali aveva come suoneria «Faccetta Nera», aveva atteso la chiusura del locale per prima deridere e offendere avventori e personale e poi picchiare il cuoco;
il 18 agosto 2006 una ragazza lesbica ha subìto violenza carnale perpetrata da due sconosciuti, probabilmente del posto, dal momento che si erano appostati su un vialetto interno alla pineta, sconosciuto ai più; anche questo delitto, che è stato prontamente denunciato alle Autorità di pubblica sicurezza, per le caratteristiche di come è avvenuto si presenta come un «hate-crime»;
è stato segnalato che due settimane prima era avvenuto un episodio analogo, attuato con le stesse identiche modalità, anche se non portato a termine perché la ragazza in questo caso era riuscita a sfuggire ai violentatori;
durante tutta la stagione estiva sono stati numerosi, e molti dei quali non denunciati, i casi di furto e rapina nei confronti di singoli o coppie che si appartavano di notte, specie sulla spiaggia;
durante tutta la stagione estiva, la sezione locale di Forza Nuova ha dato vita ad una campagna di odio omofobico, volantinando ripetutamente a Viareggio e

Torre del Lago, invitando i cittadini a sbarazzarsi della presenza turistica gay e lesbica, convocando addirittura per agosto una contromanifestazione rispetto al cosiddetto Gay Pride estivo che la comunità gay e lesbica organizza intorno a ferragosto, contromanifestazione che il questore di Lucca ha poi prontamente vietato;
la Marina di Torre del Lago Puccini (Lucca) presenta ormai alcune caratteristiche tipiche dei quartieri gay delle grandi città europee e nordamericane: grande visibilità della comunità gay e lesbica, concentrazione di locali dedicati prevalentemente a questo pubblico, grande afflusso di persone, tutti elementi che possono di tanto in tanto scatenare reazioni criminose in chi già ha interiorizzata una forte omofobia, come se il rovescio della medaglia della visibilità fosse necessariamente l'emergere di una maggiore ostilità, anche se limitata a pochi soggetti;
in tali quartieri e più in generale a difesa della comunità gay e lesbica, le polizie dei paesi europei e nordamericani hanno sviluppato iniziative e sezioni di polizia dedicate, volte sia a prevenire il fenomeno, con attività più tradizionali di prevenzione e di messa in allerta della comunità gay locale con piccole campagne di comunicazione realizzate insieme all'associazionismo omosessuale, sia a farlo emergere nella sua interezza, con inviti a denunciare i delitti commessi attraverso linee dedicate e campagne di comunicazione che sottolineano il carattere gay-friendly delle forze di polizia, sia a reprimerlo, con attività investigative nelle quali è spesso coinvolto personale di polizia che abbia un orientamento sessuale di tipo gay e lesbico;
gli imprenditori del luogo, riuniti nel consorzio d'imprese «Friendly Versilia», hanno da tempo un positivo e proficuo rapporto con le forze dell'ordine, che in particolare quest'anno si sono maggiormente attivate per reprimere episodi di microcriminalità comune sulla Marina di Torre del Lago, quali, in particolare, furti, borseggi e spaccio di sostanze stupefacenti -:
quali siano le iniziative che intende assumere per evitare che simili crimini dettati dall'odio omofobico vengano perpetrati;
se intenda attivare uno specifico monitoraggio dei crimini d'odio e in particolare di quelli dettati dall'odio omofobico, come avviene in molti paesi esteri (vedasi tra tutti l'esempio della F.B.I. statunitense);
se intenda assumere iniziative anche sperimentali come quelle sopra illustrate, anche dopo averne verificato l'efficacia nell'ambito delle relazioni che il Ministero normalmente tesse con le polizie estere;
se non intenda farsi promotore di una modifica legislativa che estenda, anche ai crimini omofobici le tutele previste dalla legge n. 205 del 1993 (cosiddetta legge Mancino) ai crimini dettati da motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
(4-00916)

CESINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 7 settembre, verso le due di notte nei pressi del centro arcigay «Il Cassero» di Bologna, due giovani sono stati aggrediti da un gruppo armato di spranghe;
poco prima del pestaggio, i due ragazzi sono stati avvicinati dal «branco» il quale ha indirizzato nei loro confronti violenti slogan «omofobici» e pesanti minacce;
uno dei due ragazzi ha riportato una grave lesione al setto nasale in seguito al violento pestaggio;
preoccupa in modo particolare questo episodio, poiché si registra negli ultimi tempi una evidente escalation di violenza nei confronti della comunità omosessuale che pone all'attenzione pubblica problemi non solo di ordine civile ma soprattutto politico -:
come intenda operare il Ministro per stroncare l'esponenziale crescita di episodi omofobici, discriminazione ai danni di omossessuali e di identità di genere e se

non ritenga opportuno attivarsi affinché si provveda ad un'integrazione dell'attuale legge Mancino in modo tale che, alle fattispecie di reato in ambito di discriminazione razziale, siano aggiunti i reati di discriminazione in base all'orientamento sessuale e discriminazione d'identità di genere.
(4-00922)

HOLZMANN. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
come il Governo intenda intervenire per tutelare la posizione di 1.500 Agenti ausiliari della Polizia di Stato e di 1.500 Carabinieri ausiliari che rischiano il licenziamento. Costoro, attualmente trattenuti in servizio e con due anni di prestato servizio nelle rispettive amministrazioni, dovrebbero essere inviati alla frequenza del corso di formazione per il passaggio al ruolo effettivo e permanente, ma rischiano il licenziamento per mancanza di fondi;
si chiede pertanto di sapere come il Governo intenda comportarsi nella delicata vicenda tenuto conto delle crescenti necessità di sicurezza interna.
(4-00929)

FALOMI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
sabato 26 agosto 2006, il circolo di Rifondazione Comunista «Ciccio Morabito» nel quartiere «Sbarre» di Reggio Calabria è stato oggetto di un tentativo di incendio doloso;
per tale grave ed ignobile atto veniva fermato in flagranza di reato dagli uomini della Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria Claudio Miro Suraci, ventitreenne riconducibile ad alcuni fazioni di estrema destra della città di Reggio Calabria;
in data 10 agosto 2006, lo stesso circolo di Rifondazione Comunista aveva subito delle intimidazioni nella forma di scritte e simboli razzisti realizzati da ignoti sulla porta di ingresso dei locali;
a seguito di quell'evento le autorità di pubblica sicurezza avevano comunicato di aver disposto una vigilanza più attenta onde prevenire il ripetersi di fatti analoghi;
l'arresto in flagranza di reato dimostra che l'attività di prevenzione è stata svolta con accuratezza;
gli episodi suddetti fanno parte di una più ampia e complessa rete di violenza politica ed intimidazione che pare essersi innescata negli ultimi mesi nella città di Reggio Calabria -:
quali provvedimenti il Ministro competente intende adottare al fine di evitare il ripetersi di atti intollerabili e gravissimi come quelli descritti.
(4-00932)

GALANTE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da organi di stampa si apprende la notizia che nei giorni 1, 2 e 3 settembre scorsi si è svolto a Revine Lago (Treviso) un raduno del Fronte Skinheads Veneto;
cinque anni fa Revine Lago aveva già ospitato questo raduno, senza che l'amministrazione comunale allora alla guida della città fosse adeguatamente preparata a fronteggiare tale evento;
tale manifestazione ha ospitato alcune centinaia di «teste rasate» oltre che un nutrito numero di esponenti dell'estrema destra nostrana, alcuni dei quali con gravi condanne alle spalle per «associazione sovversiva con fini di terrorismo»;
alle proteste di associazioni e partiti del territorio l'amministrazione comunale di Revine Lago ha risposto che il raduno si è svolto in un luogo «privato» e la prefettura si è fatta carico unicamente di presidiare la zona nell'eventualità di tafferugli con i cittadini contrari a tale iniziativa;
la nostra Costituzione e la legge Scelba del 1952 bandiscono senza appello i gruppi che si richiamano in qualsiasi modo al fascismo e al nazismo ed è

intollerabile che si abbassi la guardia nei confronti di questi preoccupanti fenomeni politici -:
se il Ministro sia informato dei fatti sopra descritti;
quali iniziative intenda mettere in atto affinché manifestazioni di questo genere non abbiano più luogo nel nostro Paese;
se non ritenga opportuno operare per una severa applicazione delle leggi previste contro la costituzione di gruppi o sigle inneggianti a fascismo e nazismo.
(4-00934)

RAMPELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
dal 13 al 18 settembre il Governo italiano sarà in missione in Cina per partecipare alla Fiera Internazionale di Canton;
lo scopo principale della missione è quello di favorire lo sviluppo delle relazioni commerciali italo-cinesi e di delocalizzare le imprese italiane nel Paese di Mezzo;
in diverse città italiane, soprattutto in quelle dove è più forte la presenza di insediamenti cinesi, ormai da anni vengono trasferiti ingenti capitali, di dubbia provenienza, che diventano strumenti per il varo di attività prevalentemente indirizzate sul commercio all'ingrosso e all'import-export;
un esempio ormai noto di suddetto fenomeno è quello del rione Esquilino a Roma dove - in un contesto di crescente illegalità, microcriminalità diffusa e degrado urbano - le forze dell'ordine spesso incontrano difficoltà nella repressione di episodi criminosi commessi da cittadini cinesi;
recenti notizie di stampa riferiscono della massiccia espansione registrata in questi ultimi anni su tutto il territorio nazionale dalle imprese cinesi produttrici di beni, soprattutto nel settore tessile-manifatturiero e dell'abbigliamento; tali imprese sono spesso collegate alla malavita organizzata in Cina e vi è il sospetto che sussistano legami anche con la criminalità italiana -:
se il Governo non ritenga opportuno valutare la possibilità di garantire una più stretta collaborazione tra gli investigatori dei due Paesi, in particolare offrendo maggiore supporto per identificazioni e traduzioni, spesso difficilissime per gli interpreti anche a causa dell'enorme presenza di dialetti nello Stato asiatico.
(4-00957)

PROIETTI COSIMI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
dalla settimana scorsa prosegue, da parte dei Consiglieri comunali di minoranza del comune di Civitavecchia (Roma), l'occupazione dell'Aula consiliare per protesta contro evidenti violazioni delle regole basilari del principio democratico e di rappresentatività degli eletti;
tali consiglieri rappresentano un vasto fronte sociale e politico, comprendente consiglieri di partiti, nonché movimenti civici di sinistra, di centro e di destra;
in data 20 luglio 2006, i suddetti Consiglieri di minoranza del comune di Civitavecchia sottoscrivevano, ai sensi dell'articolo 38, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, la richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario avente ad oggetto la discussione relativa al rinnovo dei vertici dell'autorità portuale di Civitavecchia Porti di Roma e del Lazio;
la Conferenza dei capigruppo, nelle sedute del 24 e 27 luglio 2006, concordava, all'unanimità, di celebrare lo stesso consiglio comunale in data 11 settembre 2006, alle ore 15;
il consiglio comunale veniva convocato dal suo Presidente per il giorno 11 settembre, alle ore 15, con l'atto protocollato n. 37104 del 2 agosto 2006;

in data 8 settembre, lo stesso Presidente del consiglio comunale, con nota prot. n. 42277, decideva, con atto unilaterale, di rinviare la seduta al 30 ottobre 2006, violando così l'articolo 39, comma 2, del decreto legislativo del 18 agosto 2000, n. 267, senza convocare la Conferenza dei capigruppo, come previsto, invece, dagli artt. 10, comma 3, e 24, comma 2, dello statuto comunale, nonché dall'articolo 45, comma 1, del regolamento del consiglio comunale;
la protesta dei suddetti Consiglieri attiene alla mancata convocazione del consiglio comunale straordinario, la quale, in considerazione dell'importanza dell'ordine del giorno di cui trattasi, risponde all'esigenza di garantire massima trasparenza e massimo rispetto nei confronti della popolazione -:
se non ritenga il Ministro interrogato di sollecitare il Prefetto competente affinché si assumano le iniziative volte a ripristinare le regole della democrazia, le quali impongono la tutela del diritto delle minoranze ad esercitare le prerogative previste dalla legge, compresa quella di veder discusse, in seno al consiglio comunale, le questioni più urgenti.
(4-00980)