Allegato B
Seduta n. 25 del 13/7/2006

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INFRASTRUTTURE

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture, per sapere - premesso che:
si ripropone periodicamente il problema della pericolosità e dell'inadeguatezza del tracciato dell'autostrada Genova-Serravalle A7 gestita da «Autostrade per l'Italia spa», infrastruttura risalente al 1936 e costruita per esigenze di traffico completamente diverse dall'attuale;
in particolare la frequente incidentalità, anche mortale come accaduto ancora il 12 maggio 2006, è altresì foriera di gravi rischi ambientali in caso di sversamento di sostanze tossiche nocive trasportate su camion come avvenuto nel giugno 2002 con un carico di fenolo e la conseguente dichiarazione dello stato di emergenza idrica in tutta la Valle Scrivia ligure e piemontese per il pericolo di inquinamento degli acquedotti che approvvigionano un comprensorio di oltre 300.000 abitanti;
i comuni interessati, insieme alle Province di Alessandria e Genova e alle aziende che gestiscono il servizio acquedottistico, hanno più volte evidenziato la pericolosità della situazione e l'esigenza di interventi risolutivi da parte della società concessionaria sia sotto il profilo della sicurezza e della manutenzione ordinaria e straordinaria dell'infrastruttura, sia sotto il profilo della revisione del tracciato in particolare nel tratto fra Busalla e Ronco Scrivia;
a tal fine si è svolta in data 28 giugno 2006 una riunione presso la Prefettura di Alessandria che ha individuato delle direttrici operative immediate in materia di pronto intervento e di monitoraggio del traffico, mentre risultano indirizzate al precedente Ministero delle infrastrutture e trasporti e al Ministero dell'ambiente, fin dal 2002, segnalazioni ed istanze intese ad affrontare la situazione in modo risolutivo -:
se sia a conoscenza del fatto che «Autostrade per l'Italia Spa» intenda intraprendere iniziative, e quali, per rispondere alle richieste ripetutamente formulate dagli Enti locali della Valle Scrivia e fatte proprie dalle Prefetture di Alessandria e Genova;
in ogni caso, quali siano le iniziative e i provvedimenti che il Ministro intende promuovere in tale direzione, a cominciare da un tavolo di concertazione locale dallo stesso coordinato per mettere a punto i provvedimenti necessari;
se, anche alla luce della ipotizzata fusione in corso del gruppo Autostrade con Abertis, gli interventi di ristrutturazione del citato tratto autostradale possano rientrare nel piano degli investimenti da definire con un atto aggiuntivo alla Convenzione in essere fra ANAS e Autostrade per l'Italia spa.
(2-00065) «Lovelli, Leddi Maiola, Rampi, Fiorio, Marcenaro, Barbi».

Interrogazione a risposta in Commissione:

DUSSIN. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
nel comune di Ceprano la soc. Autostrade per l'Italia è in procinto di realizzare un nuovo casello autostradale sulla A1, progettato molti anni fa sulla base di generiche previsioni contenute nel piano regolatore generale del 1978 e non più consono alle esigenze locali;

il comune di Ceprano è già dotato di un proprio casello autostradale posto in una zona molto vicina al centro urbano;
il progetto è stato oggetto di approvazione da parte dell'ANAS nel 1995 e successivamente modificato e approvato nuovamente il 16 maggio 2002;
l'opera ricade in una zona abitata da circa 60 nuclei familiari le cui case si troverebbero a pochissima distanza dallo svincolo autostradale, in alcuni casi pari a soli dieci metri, e ad una quota di 7 metri inferiore dal calpestio della strada e ciò comporterebbe enormi disagi per i cittadini mettendo a rischio la propria salute, non solo per il rischio di incidenti ma soprattutto a causa dell'inevitabile inquinamento acustico e atmosferico provocato nella zona dal passaggio avvicinato degli autoveicoli;
per evitate tali disagi per i cittadini, sarebbe stato sufficiente procedere ad una traslazione verso nord dell'opera, di almeno qualche centinaio di metri, in una zona che non è occupata da case e che è costituita da un'area demaniale liberamente utilizzabile;
tale traslazione del progetto comporterebbe ovvi risparmi di spesa, sia perché vi sarebbe un'enorme riduzione delle risorse dovute a titolo di indennità di esproprio, sia perché l'uscita autostradale si avvicinerebbe all'asse attrezzato Ceprano-Pofi e quindi sarebbe minore l'estensione del tratto della strada provinciale Caragno da adeguare alle esigenze del traffico in uscita e in entrata dall'autostrada;
al contrario, la posizione prevista per il nuovo casello rende necessaria l'esecuzione di rilevanti modifiche su una piccola strada vicinale in modo da consentire il collegamento tra la viabilità ordinaria (strada regionale 6 Casilina) e quella autostradale. L'allargamento di tale stradina vicinale, comporta un ulteriore aggravio dei costi e la produzione di enormi disagi anche per le famiglie (circa 60) le cui abitazioni si trovano a pochi metri dalla carreggiata;
i cittadini interessati alla localizzazione del nuovo casello autostradale hanno intrapreso da lungo tempo un'impegnativa attività giudiziaria, sia presso la giustizia amministrativa che presso quella ordinaria, a tutela dei loro diritti;
in passato l'amministrazione comunale ha negato ai cittadini la possibilità di utilizzare lo strumento referendario per esprimersi sulla questione e anche la nuova amministrazione comunale, secondo l'interrogante, non ha tutelato i diritti dei cittadini interessati a impedire la prosecuzione dell'opera nei termini previsti dal progetto -:
se l'opera sia stata assoggettata alla valutazione di impatto ambientale e quali accorgimenti si intendano adottare per mitigare gli impatti provocati dalla realizzazione dello svincolo autostradale e tutelare la salute dei cittadini le cui abitazioni si troverebbero a pochi metri di distanza dallo svincolo medesimo;
se il Ministro intenda valutare la possibilità di uno slittamento verso nord dello svincolo autostradale nell'area demaniale non occupata da civili abitazioni;
se al Ministro risulti che il comune di Ceprano si sia impegnato ad acquisire a sua cura e spese le aree necessarie per la costruzione del nuovo casello autostradale, secondo l'interrogante, a danno della finanza pubblica, in difformità a quanto avviene normalmente, cioè che le società autostradali assumono a proprio carico le somme dovute agli espropri;
se sia previsto una giusta indennità per i cittadini interessati dalla localizzazione del nuovo casello autostradale che consideri oltre ai riflessi ambientali anche l'impatto sociale delle nuove opere.
(5-00091)

Interrogazione a risposta scritta:

FEDELE, SANTELLI e CALIGIURI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la scorsa settimana il Comune di Vibo Valentia, ed in particolare le frazioni

di Vibo Valentia Marina, Longobardi, Bivona e Porto San Salvo, è stato colpito da un violento nubifragio che ha causato la morte di quattro persone, gravi danni e allagamenti;
ad una settimana dall'evento, in buona parte di queste frazioni mancano ancora completamente acqua ed energia elettrica e nelle zone in cui l'acqua sta tornando peraltro molto lentamente non vi è certezza che questa sia potabile e non vi è alcuna comunicazione da parte degli enti preposti in questo senso;
vi sono numerose famiglie che hanno perso la propria abitazione. Diversi collegamenti stradali risultano tutt'ora interrotti, e tra questi la strada che collega la Marina di Vibo al Capoluogo. In tutti i casi la viabilità è pesantemente compromessa dalla presenza di fango nella sede stradale;
dopo un sopralluogo compiuto sui luoghi del disastro, il Presidente del Consiglio dei ministri On. Prodi ha annunciato che il Governo avrebbe stanziato 5 milioni di euro per i primi interventi, ma l'intera zona colpita dall'ondata di maltempo versa ancora in una situazione drammatica per cui permangono gravi disagi per la popolazione -:
quali siano le cause dei ritardi nell'opera di ripristino delle comunicazioni stradali e dell'erogazione di acqua potabile ed energia elettrica e come si intenda agire per eliminare celermente i disagi della popolazione di Vibo Valentia colpita dal recente nubifragio.
(4-00556)