Allegato B
Seduta n. 25 del 13/7/2006

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SALUTE

Interrogazione a risposta scritta:

FASOLINO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
in Italia sono obbligatorie per legge le vaccinazioni antidifterica, antitetanica, antipoliomelitica e antiepatite B, mentre le vaccinazioni contro la pertosse, il morbillo, la parotite, la rosolia e l'Haemophilus influenzae di tipo B sono raccomandate a livello nazionale, ed incluse nel vigente calendario vaccinale nazionale, cosi come nei Livelli essenziali di assistenza;
le vaccinazioni costituiscono oggi uno dei più potenti strumenti di prevenzione nel campo delle politiche di sanità pubblica e attraverso di esse sono stati raggiunti esiti importanti, a partire dall'eradicazione del vaiolo - dichiarata nel 1980 dall'Organizzazione mondiale della sanità - e dall'eliminazione della polio in Europa - dichiarata nel 2002, nonché dalla drastica riduzione, nel nostro Paese, di malattie come la difterite ed il tetano;
nonostante questi dati confortanti, si deve registrare nella popolazione un dubbio crescente sulla sicurezza dei vaccini e sulla loro necessità, dovuta soprattutto al verificarsi di tragici eventi per cui ai soggetti sottoposti a vaccinazione - parliamo di bambini piccolissimi - sono derivati gravissimi e permanenti danni fisici e psichici;
il dramma di questi sfortunati e delle loro famiglie, costretti a confrontarsi quotidianamente con difficoltà di ogni tipo, ha ricevuto un primo meritato sia pur modesto riconoscimento normativo con la legge 25 febbraio 1992, n. 210 la quale ha riconosciuto ai soggetti che a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni da emoderivati, abbiano riportato lesioni o infermità con conseguente menomazione permanente della integrità psico-fisica, il «diritto» ad un indennizzo - consistente in un assegno reversibile per quindici anni - da parte dello Stato;
peraltro proprio per i soggetti danneggiati dalle vaccinazioni si è reso necessario - data la particolare gravità delle circostanze in cui il danno è avvenuto - un'ulteriore indennizzo, sotto forma di assegno mensile vitalizio, previsto dalla legge 25 ottobre 2005, n. 229 approvata nel corso della scorsa legislatura;
nonostante ciò, ancora oggi, sono molte le difficoltà che i danneggiati ed i loro congiunti debbono affrontare, come nel caso specifico del piccolo V. T. di Francesco colpito - successivamente alla somministrazione, nell'aprile del 1996, della prima dose di vaccino antipolio orale (OPV) - da emiparesi brachio-crurale destra;
a partire dal 1999, con l'allora Ministro della sanità Bindi, le quattro dosi di

vaccino antipolio orale (OPV) - contenente poliovirus vivi - sono state progressivamente sostituite con vaccino inattivato (IPV) - contenente virus uccisi chimicamente - somministrato per iniezione;
per Vincenzo e per i giovani come lui, l'unica speranza di avere un futuro dignitoso risiede nel sottoporsi ad una serie di interventi chirurgici riparatori, tesi - in questo particolare caso - all'allungamento dell'arto interessato;
è impensabile, peraltro, lasciare che queste famiglie, già duramente colpite dal punto di vista emotivo, affrontino in solitudine i disagi economici connessi ad un intervento chirurgico ed ai successivi trattamenti riabilitativi effettuati presso centri ospedalieri lontani centinaia di chilometri dal proprio luogo d'origine -:
se non ritenga opportuno adottare iniziative normative volte a prevedere contributi economici alle famiglie interessate in relazione ai necessari interventi chirurgici ed ai successivi trattamenti riabilitativi;
quali tempestive iniziative anche - se necessario - di natura legislativa intenda intraprendere, al fine di rendere - da un lato - le provvidenze a favore delle famiglie colpite da questi eventi drammatici più adeguate alla tragicità delle situazioni illustrate in premessa e - dall'altro - l'informazione sui vaccini il più possibile efficace per giungere ad una scelta consapevole condivisa tra servizio sanitario nazionale e genitori.
(4-00540)