Allegato B
Seduta n. 25 del 13/7/2006

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

Interrogazione a risposta orale:

SMERIGLIO e CANNAVÒ. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere, premesso che:
il recupero e riuso dell'Istituto Angelo Mai del rione Monti a Roma vede il positivo avanzamento del processo di progettazione partecipata degli spazi destinati agli abitanti del territorio e che l'acquisizione definitiva del complesso Angelo Mai al patrimonio immobiliare del Comune di Roma consentirà di procedere più speditamente al suo recupero;
l'attività di alcune associazioni del territorio, tra cui la Rete Sociale Monti, attraverso una funzionale interlocuzione con le istituzioni, ha evitato la cartolarizzazione di un edificio storico sito nel primo rione del Municipio I di Roma e ne ha favorito l'acquisizione da parte del Comune di Roma perché venisse destinato ad attività di carattere culturale e sociale;
l'ex-Istituto, è stato destinato ad ospitare, dopo lo svolgimento di lunghi e complessi lavori di ristrutturazione, la sede della scuola statale media inferiore «E.Q. Visconti» detta «Viscontino», che attualmente risiede nello stabile di via IV Novembre;
nel corso di questi anni alcune associazioni, tra cui la Rete Sociale Monti, si sono fatte carico di tentare un processo di progettazione partecipata degli spazi che ospiteranno le attività alle quali sono maggiormente interessati gli abitanti del rione;
dal novembre 2004 la struttura è occupata e gestita da una associazione che ne ha fatto un centro socio-culturale di rilevanza nazionale, le cui attività hanno visto la partecipazione e l'impegno di moltissimi nomi eccellenti della cultura. Tale progetto ha di fatto dato vita all'esperienza di gestione partecipata dello spazio mettendolo a disposizione del rione e dei cittadini, favorendo (anche attraverso l'ospitalità all'Associazione Rione Monti - una delle più antiche realtà associative romane -, sfrattata dalla sua sede storica nella piazza del rione) la conservazione del tessuto identitario territoriale in una zona in cui da un decennio si assiste al progressivo allontanamento dei residenti originari e delle loro attività artigianali;
le particolari condizioni urbanistiche della zona nel caso di trasferimento della scuola statale media inferiore che conta quasi seicento alunni non permetterebbero un transito agevole ai veicoli durante l'orario di apertura e quello di chiusura, così come aveva già messo in evidenza la consulta per la viabilità del Rione Monti;
i sotterranei dell'edificio costituiscano spazi d'interesse archeologico e architettonico le cui strutture conservano livelli di pavimentazione riferibili alla presenza originaria della domus e alle sue fonti di approvvigionamento idrico attraverso pozzi visibili nella lunga galleria scavata nel blocco di tufo sottostante all'edificio e i cui utilizzi, dal medioevo all'età contemporanea, sono stati molteplici, dalla via di fuga al rifugio per gli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale;
nei pressi della zona del rione Monti sono presenti alcuni plessi scolastici sotto utilizzati come l'istituto «Margherita di Savoia», l'istituto «Vittorino da Feltre» e, in Corso Vittorio, una delle succursali dell'istituto Professionale «Carlo Cattaneo» che potrebbero garantire un utilizzo delle strutture pubbliche pieno e più adeguato

anche sotto il profilo della dimensione degli spazi -:
a quanto risulta agli interroganti, l'edificio in questione è sottoposto a vincoli architettonici;
se non ritenga opportuno attivare la sovrintendenza affinché sia accertato se la prevista destinazione d'uso dell'edificio sia conforme ai vincoli architettonici cui è sottoposto.
(3-00123)

Interrogazione a risposta in Commissione:

CARLUCCI e PALMIERI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
nella scorsa legislatura il governo Berlusconi, per recuperare una gravissima lacuna, ha avviato le procedure per la realizzazione del portale turistico nazionale, denominato Italia.it stanziando all'uopo la somma di ben 45 milioni di euro;
dopo due anni di lavoro, il portale é stato presentato ufficialmente il 2 marzo 2006 ma il suo varo é stato reso impossibile dagli ostacoli frapposti dalle amministrazioni regionali;
infatti, nonostante la conclusione qualche mese fa di un accordo di programma Governo-regioni in merito, le amministrazioni regionali hanno inoltrato un ricorso alla Corte costituzionale, la quale ha dichiarato illegittimo l'articolo 12 del decreto 35 del 2005, istitutivo del Comitato nazionale per il turismo al quale era stata demandata la gestione del portale Italia.it;
l'opposizione delle regioni appare, secondo gli interroganti, per certi versi strumentale ed autolesionista, in quanto la realizzazione del portale nazionale darebbe ad esse una visibilità ben maggiore di quanto ne abbiano attualmente;
il danno che deriva all'industria del turismo nazionale dalla mancata presenza su internet è enorme, sia perché i nostri principali concorrenti in questo campo, Francia e Spagna, hanno intrapreso ormai da tempo questa via sia perché ormai il turismo on line cresce del 30-40 per cento all'anno -:
quali iniziative concrete e tempestive intenda attuare per rimuovere gli ostacoli posti al varo del portale nazionale del turismo e scongiurare in tal modo il pericolo, da Lei stesso rilevato, di un'Italia azzoppata nella competizione.
(5-00090)

Interrogazione a risposta scritta:

GALANTE. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
l'amministrazione comunale di Treviso ha manifestato l'intenzione di erigere un'antenna UMTS, alta 30 metri e rivestita con piastrelle di «vetri di Murano» multicolori, nel centro della città nella locale piazza Matteotti (già piazza del Grano);
l'inizio dei lavori per l'installazione della suddetta antenna, è stato fissato a partire dal 20 luglio 2006;
tale decisione è stata presa senza tenere conto dei limiti posti dal decreto legislativo n. 42/2004 il quale all'articolo 10, qualifica patrimonio culturale dello Stato «le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi ritenuti di interesse artistico o storico»;
l'associazione «Italia Nostra» e comitati spontanei sorti sull'onda dell'indignazione generale verso il rischio di deturpazione del patrimonio artistico e culturale della città e del Paese hanno denunciato a più riprese ai precedenti Ministri la gravità dell'atto, addossando alla giunta comunale la pervicace volontà di non dare ascolto alle loro proteste;
la suddetta associazione e i comitati contro l'installazione della suddetta antenna hanno denunciato forti attacchi da parte della giunta comunale nei confronti della Soprintendenza B.A.C. del Veneto orientale in conseguenza dei quali quest'ultima

sarebbe stata indotta a dare parere favorevole al progetto -:
come intenda, secondo le proprie competenze, operare al fine di tutelare il patrimonio artistico delle nostre città troppo spesso deturpate da faraoniche, costose nonché opinabili opere architettoniche.
(4-00560)