Allegato B
Seduta n. 19 del 5/7/2006

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TRASPORTI

Interrogazioni a risposta immediata:

CICU, MARRAS, COSSIGA e LEONE. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
con l'articolo 36 della legge n. 144 del 1999 in materia di continuità territoriale della Sardegna e delle isole minori, si è inteso intervenire, sulla base delle indicazioni programmatiche comunitarie, in favore dello sviluppo economico di talune aree isolate del Paese, prevedendo una riduzione dei costi di trasferimento dai cittadini delle suddette aree;
la differenza tra prezzo agevolato e prezzo reale è rimborsata dallo Stato, attraverso la regione, alle compagnie aeree o di navigazione sulla base di un'apposita convenzione;
per quel che riguarda la regione Sardegna i disagi sono divenuti pubblici con la recente vicenda dell'esclusione, probabilmente autoprodotta, dell'Alitalia dal bando per l'assegnazione degli oneri di servizio sulle rotte aeree da e per la Sardegna ed il conseguente caos di ritardi e cancellazioni provocato dalle compagnie assegnatarie, per carenza di strutture e aeromobili, ma da tempo si registrano difficoltà e storture nell'applicazione della legge;
nonostante il ricorso al sistema della continuità territoriale, al fine di assicurare i collegamenti con le zone più remote del territorio nazionale - e, in particolare, con le isole - sia stato attuato nel nostro Paese con forte ritardo rispetto ad altre nazioni europee, quali Francia, Spagna e Portogallo, esso è stato posto sotto accusa dinanzi alla Commissione europea, che potrebbe contestarne all'Italia l'applicazione al trasporto delle merci;
la previsione della citata legge n. 144 del 1999 è stata estesa ad altre parti del territorio italiano: la Sicilia e le regioni rientranti nell'obiettivo 1 di cui al regolamento (CE) n. 1260 del 1999 (legge finanziaria

per il 2001, articoli 135 e 136); Crotone (legge finanziaria per il 2002, articolo 52, comuni 35 e 36); Albenga, Cuneo, Taranto, Crotone, Bolzano, Aosta, (legge finanziaria per il 2003, articolo 82, rifinanziata dalla legge finanziaria 2005, articolo 1, comma 269). La legge finanziaria per il 2005 aggiunge (articolo 4, comma 206) i servizi aerei tra gli scali aeroportuali di Reggio Calabria e Foggia ed i principali aeroporti nazionali ed interviene - all'articolo 1, comma 235 - introducendo il comma 5-bis nell'ambito dell'articolo 36 della legge n. 144 del 1999, in materia di riduzione compensata di pedaggi autostradali in ambito di trasporto merci in Sardegna, parte poi successivamente soppressa;
l'applicazione di questa normativa sembra, dunque, aver prodotto problemi per la sola regione Sardegna, non rinvenendosi situazioni di malfunzionamento e caos nelle altre parti del Paese in cui le disposizioni sono vigenti;
in particolare, tale situazione si verifica con maggiore evidenza da un anno a questa parte, segno di un carente risultato della conferenza dei servizi tra Stato, regione e compagnie aeree -:
quali misure urgenti intenda adottare per porre fine al disservizio esposto in premessa e se non ritenga anche opportuno avviare una commissione di inchiesta ministeriale sull'applicazione dell'articolo 36 della legge n. 144 del 1999, con il fine di individuarne le carenze e le distorsioni applicative, nonché accertare le eventuali responsabilità amministrative e politiche dei soggetti sottoscrittori della convenzione relativa alla regione Sardegna o addetti all'applicazione della stessa, e di suggerire le modifiche legislative necessarie al pieno esercizio della mobilità per i cittadini e le merci della Sardegna.
(3-00094)

PEDRINI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'Alitalia, come compagnia di bandiera, da oltre cinquanta anni riveste un ruolo di importanza strategica per l'intero sistema sociale e produttivo nazionale, ma, nonostante la piena liberalizzazione delle attività di trasporto aereo a livello nazionale ed europeo, in vigore dal 1o aprile 1997, l'Alitalia, ancora oggi, continua ad avere grandissimi problemi gestionali;
molti dei provvedimenti che sono stati presentati nella XIV legislatura in Parlamento spesso non sono mai stati calendarizzati, giacendo a volte a lungo presso le competenti commissioni, ed è stato invitato più volte il Governo precedente ad assumere provvedimenti volti all'adeguamento alla normativa vigente;
tra le altre cose, non sono stati rispettati da parte di Alitalia termini di scadenza come la partecipazione alla gara per la continuità territoriale con la Sardegna ed è stata bloccata dal Consiglio di Stato l'acquisizione della compagnia Volare, operazione di cui non è stata approfonditamente spiegata la strategicità;
Alitalia non è perdente solo sul mercato internazionale, ma anche su quello nazionale e in queste condizioni l'azienda Alitalia non può certo essere privatizzata, in quanto non soddisfa affatto le esigenze di competitività, anzi crea ulteriore crisi di mobilità -:
se il Governo, nella qualità di. «azionista di riferimento» dell'Alitalia, non ritenga doveroso precisare quale sia la missione assegnata al nuovo vertice aziendale, quale debba essere il futuro assetto societario e industriale della nostra compagnia di bandiera, se dietro la prevista «ricapitalizzazione», non si celino, in realtà, operazioni tendenti ad una privatizzazione mascherata, che, di fatto, finirebbe per esautorare il Parlamento dalla sua funzione, istituzionalmente prevista per un'operazione del genere, e se non ritenga che con questa «privatizzazione» si comprometta la mobilità del cittadino, costituzionalmente garantita dall'articolo 16 della Costituzione.
(3-00095)

Interrogazione a risposta scritta:

STUCCHI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
sovente l'azienda Trenitalia non riesce a dare una risposta adeguata al malfunzionamento delle proprie vetture, o ai ritardi a cui è sottoposto l'utente;
a fronte delle continue rassicurazioni da parte della stessa i disagi non accennano a diminuire. I pendolari, ad esempio, sono sempre alle prese con i ritardi, e oramai si contano a migliaia gli esposti presentati negli uffici dei giudici di pace e nei tribunali da parte di utenti delusi dalla qualità del servizio ferroviario;
nella regione Lombardia, nel solo 2005, si sono verificati numerosi disguidi come ad esempio:
il fatto che un treno avesse 250 posti in meno rispetto a quanto previsto nel contratto di servizio stipulato tra regione e Trenitalia;
che sulla tratta Milano-Brescia, un guasto tecnico bloccasse per tutta la mattinata una sessantina di convogli;
che i pendolari della linea Brescia-Milano attendessero alla stazione di Vignate inutilmente per oltre un'ora l'arrivo di tre treni;
che a causa del pantografo di una motrice che tranciò i fili della linea elettrica venti convogli ferroviari con passeggeri pendolari diretti alla stazione di Bergamo rimanessero bloccati a metà strada per circa 3 ore;
che in estate i pendolari viaggiassero in carrozze sprovviste di aria condizionata, con temperature all'interno delle vetture prossime ai 40 gradi, un rischio per i bambini e le persone anziane;
i problemi più ricorrenti sono:
il riscaldamento guasto;
problemi alle porte o alla telechiusura;
le batterie scariche o l'illuminazione non funzionante;
freni in avaria;
mancanza di scatola nera;
anomalie alle ruote;
carrozze semipilota hanno il ripetitore di segnali o il sistema di controllo di marcia guasto;
con riferimento alle direttrici Trenitalia della Lombardia, l'indice di affidabilità del treno come servizio è calcolato sulla base dei minuti di ritardo e di soppressione dei treni, ed è prevista, al superamento del 6 per cento dell'indice, anche la corresponsione di un indennizzo, sotto forma di bonus per gli abbonamenti dei mesi seguenti. Da dati forniti ad agosto 2005 mostravano che sarebbero stati oltre 52.000 i pendolari lombardi ad avere diritto a questo bonus. Nel mese di giugno 2005 furono sette, contro le cinque del 2004, le direttrici Trenitalia che hanno superato il limite del 6 per cento, e sono la: Milano-Novara-Vercelli (indice di affidabilità: 8,15 per cento); Milano-Arona-Domodossola (8,50 per cento); Milano-Varese-Porto Ceresio (9,10 per cento); Milano-Como-Chiasso (6,86 per cento); Milano-Codogno-Cremona-Mantova (6,39 per cento); Milano-Codogno-Piacenza (7,20 per cento); Milano-Mortara-Alessandria (14,15 per cento);
nel corso di un convegno sui trasporti organizzato a Milano dalla Lega Nord, 5 marzo 2005, il presidente di Trenitalia Elio Catania affermò che la «Lombardia è in testa alle nostre priorità»;
già nella passata legislatura l'interrogante aveva segnalato, le difficoltà di cui sopra con atto n. 4-18459, in cui è stata fornita una risposta che, secondo l'interrogante, non ha sortito alcun effetto pratico -:
quali iniziative si intendano adottare, vista l'importanza, per l'economia nazionale, del territorio lombardo, per prevenire disagi agli utenti, al fine di migliorare la situazione;
se si intenda verificare la qualità e l'affidabilità del servizio di trasporto offerto da Trenitalia.
(4-00461)