Allegato B
Seduta n. 19 del 5/7/2006

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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta orale:

TASSONE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il violento nubifragio che si è abbattuto in provincia di Vibo Valentia ha causato, purtroppo, una grave tragedia in termini di vite umane, con quattro morti, tra i quali un bambino di appena 16 mesi;
l'ondata di maltempo ha provocato perdite gravissime all'agricoltura dell'area colpita con danni alla metà dei raccolti di cereali (grano, orzo e granoturco), ai frutteti (pesche al 70 per cento), agli ortaggi (pomodori, peperoni, melanzane al 40-50 per cento), ma anche ad olivi e viti per i quali si temono danni strutturali alle piante destinati ad avere effetti per anni;
i violenti temporali hanno messo in ginocchio le aziende specializzate della zona, mentre il dilavamento dei terreni e l'erosione mettono in forse i prossimi raccolti;
si paventano gravi rischi per la sicurezza stradale e dei trasporti in generale dovuti all'instabilità e allo smottamento del territorio -:
se non ritenga necessario ed urgente decretare lo stato di calamità naturale dell'area considerata al fine di poter far fronte con rapidità alle emergenti richieste di soccorso da parte delle popolazioni e degli operatori economici dell'area interessata.
(3-00086)

Interrogazioni a risposta scritta:

ANGELA NAPOLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella giornata di ieri, 3 luglio 2006, nel vibonese si è abbattuto un violento nubifragio che ha provocato quattro morti, tra i quali un bimbo di solo 15 mesi, e numerosi feriti;
il nubifragio ha provocato lo straripamento di alcuni fiumi, lo smottamento di terreni, ingenti danni ad abitazioni e coltivazioni;
al di là della violenza del nubifragio che ha investito il territorio vibonese, c'è da registrare l'incombente pericolo che grava su buona parte del territorio calabrese a causa del dissesto idrogeologico registrabile -:
quali urgenti iniziative intendano adottare per garantire le famiglie delle vittime e tutti coloro che hanno subito gravi danni alluvionali;
se non ritengano necessario ed urgente proclamare lo stato di calamità naturale per l'intero territorio della provincia di Vibo Valentia;
se non ritengano indispensabile ed urgente attuare gli opportuni interventi finanziari per incentivare il piano di assetto idrogeologico approvato, da tempo, dalla Regione Calabria.
(4-00441)

ALBERTO GIORGETTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la legge 102/06 aveva l'intento di introdurre con l'articolo 3 uno strumento per accelerare i processi relativi ai casi di risarcimento danni alla persona conseguenti da sinistro stradale;

lo scopo di tale novella risiederebbe pertanto nella abbreviazione e semplificazione del processo relativo ai casi di risarcimento danni alla persona conseguenti da sinistro stradale;
al contempo, gravi problemi interpretativi sono derivati nella pratica con discordanti orientamenti sia con riferimento all'ambito di applicazione (poiché la novella non è accompagnata da ben delineate norme transitorie), che all'applicabilità del rito lavoro alle cause in cui unitamente al danno a persone viene domandato anche il risarcimento per danno a cose;
la proliferazione dei modelli processuali non risponde a reali esigenze di semplificazione e l'unificazione dei riti sarebbe, al contrario, un passo avanti sulla strada dell'efficienza e risponderebbe alla salvaguardia del principio costituzionale di uguaglianza dei diritti;
i soli interventi sul rito non sono di per sé capaci di produrre risultati utili senza un adeguamento ed una razionalizzazione delle risorse impiegate e destinate al sistema giustizia;
il rito introdotto con la legge 80/2005 e successive modifiche pare consentire, per la sua flessibilità, al giudice ed all'avvocato di poter articolare i tempi del processo in relazione alla complessità della singola controversia -:
in relazione all'articolo 3 della legge 102/06, quali iniziative urgenti intendano adottare per introdurre una norma transitoria che disciplini il mutamento di rito per i ricorsi nel frattempo introdotti.
(4-00442)

STUCCHI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
esiste in Torre Boldone (Bergamo) un ente, denominato «Istituto sordomuti di Bergamo» che detiene un proprio patrimonio immobiliare oramai minimo;
tal istituto ha iniziato la propria attività nel 1844 in regime di Opera Pia, con una scuola pubblica per sordomuti maschi. Nel 1848, grazie a lasciti di cittadini, l'istituto entrava in possesso di un patrimonio immobiliare rilevante. Nel corso degli anni, successive evoluzioni portarono tale istituto ad essere disciplinato dalla legge sulle Opere Pie del 1890 e del relativo regolamento di esecuzione. Inoltre al trascorrere del tempo corrispondeva un continuo graduale incremento del patrimonio dell'Ente;
nel 1964 l'istituto deliberava il nuovo statuto trasformandosi in IPAB secondo quanto disposto da un «fantomatico» decreto del Presidente della Repubblica del 14 agosto 1964 che non risulta mai pubblicato in Gazzetta Ufficiale;
negli ultimi decenni l'attività dell'Istituto è andata progressivamente diminuendo e gli amministratori che si sono succeduti hanno operato una vendita rilevante dei beni dell'Ente;
negli anni settanta e ottanta le operazioni di cessione di parte del patrimonio dell'Ente in alcuni casi sono state effettuate a «prezzi da saldo» creando nocumento ai bilanci dell'Ente;
l'inesistenza del decreto del Presidente della Repubblica del 14 agosto 1964, relativo alla trasformazione in IPAB, sulla cui emanazione fondava l'approvazione del relativo statuto, renderebbe illegittimi tutti gli atti compiuti dagli amministratori dal 1964 in quanto messi in atto da un Ente mai esistito -:
se non ritenga opportuno accertare l'effettiva esistenza del decreto del Presidente della Repubblica del 14 agosto 1964 relativo all'«istituto sordomuti d'ambo i sessi» di Bergamo;
se non ritenga opportuno adottare adeguati provvedimenti per accertare la correttezza, soprattutto relativamente agli ultimi decenni, degli atti adottati dagli amministratori dell'Ente.
(4-00447)