Allegato A
Seduta n. 19 del 5/7/2006

MOZIONI ELIO VITO ED ALTRI N. 1-00003 E EVANGELISTI E BORGHESI N. 1-00004 CONCERNENTI MISURE PER RIDURRE I COSTI DELLA POLITICA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL'AUMENTO DEL NUMERO DEI MINISTERI

(Sezione 1 - Mozioni)

La Camera,
premesso che:
si rileva l'esigenza di proseguire nell'azione di risanamento della finanza pubblica, anche ai fini del rispetto degli impegni assunti nei confronti dell'Unione europea, che, è bene ricordarlo, nella XIV legislatura sono stati sempre rispettati;
la causa maggiore del perdurante squilibrio di conti pubblici deriva dall'enorme debito pubblico accumulato negli ultimi anni dalla cosiddetta «prima repubblica» e, in particolare, nel periodo del consociativismo, di cui furono protagonisti principali i partiti i cui eredi storico-politici costituiscono la parte principale dell'attuale maggioranza;
la politica di risanamento deve basarsi non sull'inasprimento di imposte e tasse, come sembra voler fare il Governo, perché in tal modo si metterebbe in pericolo la ripresa economica appena avviata, bensì sul contenimento della spesa e, in particolare, con l'eliminazione delle spese inutili e di tipo clientelare;
le prime spese da ridurre, anche per evidenti ragioni di moralità politica, sono i costi vivi della politica che sono in forte crescita a livello centrale, regionale e locale, ciò sia attraverso il proliferare di cariche ed incarichi pubblici, sia con l'aumento ingiustificato delle consulenze esterne per funzioni che potrebbero agevolmente essere svolte da pubblici dipendenti;
in attuazione della cosiddetta «riforma Bassanini», il secondo e il terzo Governo Berlusconi hanno provveduto ad accorpare importanti ministeri, al fine di ridurre i costi e razionalizzare l'attività amministrativa;
la riforma costituzionale approvata in duplice lettura dal Parlamento prevede, fra l'altro, una riduzione del numero dei componenti dei due rami del Parlamento, con un evidente contenimento dei costi della politica;
nell'ambito della legge finanziaria per l'anno 2006 sono stati ridotti gli emolumenti dei parlamentari;
invece, fra i cattivi esempi dell'aumento ingiustificato dei costi della politica, c'è sicuramente lo sdoppiamento di diversi ministeri operato dall'attuale Governo e la creazione ex novo di alcuni ministeri senza portafoglio, il che fa arrivare il numero complessivo degli incarichi governativi, fra Ministri con portafoglio, Ministri senza portafoglio, Vice Ministri e Sottosegretari, al livello di oltre cento, il che comporta inevitabilmente un aggravio di costi e rappresenta un atto contraddittorio nei confronti della politica di rigore economico che questo Governo ha annunciato al Paese,

impegna il Governo:

ad adottare iniziative volte a rivedere la costosa proliferazione delle cariche ministeriali, rinunciando allo sdoppiamento di ministeri e riducendo il numero dei Ministri senza portafoglio, dei Vice Ministri e dei Sottosegretari, al fine di applicare

concretamente anche sulle alte cariche politico-amministrative l'azione di contenimento delle spese inutili;
ad adottare iniziative volte a ridurre progressivamente, fino alla completa eliminazione, tutte le consulenze esterne delle pubbliche amministrazioni a tutti i livelli, utilizzando, in loro luogo, al meglio, le professionalità interne delle singole amministrazioni e reperendo quelle mancanti attraverso l'applicazione della mobilità interna;
ad attivarsi per la drastica riduzione del numero delle auto di servizio a disposizione, sia dei vertici politici e dei loro collaboratori, sia dell'amministrazione centrale e periferica dello Stato, nonché degli enti pubblici;
ad attivarsi affinché sia rivisto il patto di stabilità interno, in modo che regioni ed enti locali riducano sensibilmente i costi diretti ed indiretti della politica, che sono pesantissimi e crescenti a livello regionale e locale ed assolutamente incompatibili con le esigenze di risanamento delle finanze pubbliche.
(1-00003) «Elio Vito, Leone, Armosino, Bruno, Fratta Pasini, Moroni, Romani, Gianfranco Conte, Baldelli, Biancofiore, Cesaro, Craxi, Della Vedova, Jannone, Lainati, Marras, Milanato, Osvaldo Napoli, Paroli, Mario Pepe, Picchi, Santelli, Vitali, Romagnoli».
(30 maggio 2006)

La Camera,
premesso che:
il programma di governo dell'Unione proposto agli elettori nella recente campagna per le elezioni politiche prevede l'esigenza di procedere nell'azione di risanamento della finanza pubblica anche in relazione ai frequenti richiami effettuati negli ultimi anni dall'Unione europea;
una delle cause dell'attuale squilibrio dei conti pubblici deriva dalla completa erosione dell'avanzo primario del bilancio dello Stato, verificatosi negli ultimi cinque anni, con conseguente aumento del debito pubblico in valore assoluto;
la politica di risanamento deve basarsi non tanto sull'inasprimento di imposte e tasse, perché in tal modo si metterebbe in pericolo la ripresa economica appena avviata, bensì sul contenimento della spesa e, in particolare, sull'eliminazione delle spese inutili e di tipo clientelare;
tra le spese da ridurre, anche per evidenti ragioni di moralità politica, sono i costi della politica, che, soprattutto negli ultimi anni, sono cresciuti a livello centrale, regionale e locale, sia per il proliferare di cariche ed incarichi pubblici, sia per l'aumento ingiustificato delle consulenze esterne,

impegna il Governo:

ad adottare iniziative volte a realizzare il contenimento delle spese, anche a livello delle alte cariche politico-amministrative;

ad adottare iniziative volte a ridurre le consulenze esterne delle pubbliche amministrazioni, utilizzando al meglio professionalità interne delle singole amministrazioni, ricorrendo anche alla mobilità interna;

ad attivarsi per ridurre il numero delle auto di servizio a disposizione, sia dei vertici politici e dei loro collaboratori, sia dell'amministrazione centrale e periferica dello Stato, nonché degli enti pubblici;

ad attivarsi affinché anche le regioni ed enti locali si muovano nella stessa direzione.

(1-00004) «Evangelisti, Borghesi».