Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Rapporti Internazionali |
Titolo: | Portogallo |
Serie: | Schede Paese Numero: 37 |
Data: | 16/10/2007 |
Visita in Portogallo del Presidente della
Camera dei deputati, on. Fausto Bertinotti
20 ottobre 2007
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Breve profilo storico-politico*
Il Portogallo, col nome di Lusitania, fu provincia dell’Impero romano dal 136 a.C.. Nel sec. VIII gli arabi lo occuparono in gran parte. Nel 1095 il Re di Castiglia Alfonso affidò la contea di Portogallo a Enrico di Borgogna, creando il primo nucleo di un nuovo regno indipendente, proclamato nel 1142; nel 1248, con l’occupazione dell’Algarve da parte di Alfonso III, fu realizzata l’unità territoriale. Nel 1383 subentrò la dinastia di Aviz, sotto la quale il Portogallo avviò progressivamente la creazione di un impero coloniale: conquista di Ceuta, in Nordafrica, scoperta e occupazione di Madera, Canarie, Azzorre, Capo Verde, Guinea, Congo, Angola e Mozambico. Sotto Emanuele I il Grande (1495-1521), con la scoperta del Brasile (Cabral, 1500) e la sua colonizzazione, il Portogallo raggiunse l’apice della potenza. Già nella seconda metà del XVI secolo iniziò tuttavia un periodo di decadenza: sconfitto e ucciso il giovane re Sebastiano nella battaglia di Alcazarquivir in Marocco (1578), il Portogallo venne unito alla Spagna da Filippo II (1580). Riconquistò l’indipendenza solo nel 1640, quando il duca di Braganza divenne re col nome di Giovanni IV.
Occupato dai francesi nel 1807, tornò indipendente alla caduta di Napoleone, sotto Giovanni VI di Braganza. Seguì, dal 1820, un lungo periodo di guerre civili tra liberali e assolutisti, mentre la principale colonia, il Brasile, proclamava la propria indipendenza nel 1822.
Nel 1910, deposto Emanuele II di Braganza, venne proclamata la Repubblica; nel 1925 un colpo di stato instaurò un regime dittatoriale con a capo prima Oliveira Salazar (fino al 1968), quindi M. Caetano.
Il 25 aprile 1974 una sollevazione incruenta delle forze armate (“rivoluzione dei garofani”, di impronta socialista) ristabilì le libertà democratiche; seguì lo smantellamento dell'impero coloniale africano (indipendenza alla Guinea Bissau, al Mozambico e infine, nel 1975, all’Angola). Gli emendamenti del 1982 e ’89 alla Costituzione varata nel 1976 hanno ridimensionato i poteri dei militari (restituendo tra l’altro ai civili la carica di Presidente della Repubblica, nell’86 affidata al leader storico socialista M. Soares), e abolito in ambito economico le norme collettivistiche.
Le prime maggioranze socialiste vennero sostituite dal 1985 dai social-democratici (di centrodestra) di A. Calvaco Silva, riconfermati nelle elezioni del 1987 e del 1991. Le elezioni del 1995 riportavano al potere i socialisti, che confermarono l’anno dopo il successo con la vittoria del socialista J. Sampaio alle presidenziali.
Il Primo Ministro socialista A. Guterres, sostenuto dalla favorevole congiuntura economica, riuscì ad assicurare l’ingresso del Portogallo nell’area dell’Euro. I socialisti si affermarono anche nelle legislative del 1999 e nelle presidenziali del 2001 (fu riconfermato Sampaio), ma una crisi economica e l’incapacità di affrontare importanti questioni irrisolte (riforme della giustizia, dell’istruzione, della sanità ecc.) fecero crollare la loro popolarità e, alle elezioni del marzo 2002, il Partito Socialdemocratico (PSD) guidato da José Manuel Durao Barroso divenne il nuovo partito di maggioranza relativa (105 seggi su 230).
Nominato Primo Ministro e alleato con il Partito Popolare, Barroso si trovo’ ad affrontare gravi scandali interni, tanto che il centro-destra subiva un forte calo già nelle elezioni europee del giugno 2004. Nello stesso mese, designato alla Presidenza della Commissione UE, Durao Barroso si dimetteva; il Presidente Sampaio nominava un nuovo Esecutivo di centro-destra sotto la guida di Pedro Miguel Santana Lopes che tuttavia durava solo qualche mese, sottoposto a durissime critiche per un sostanziale immobilismo e le forti divisioni interne. Nel novembre 2004, Sampaio decideva quindi di indire nuove elezioni che, svoltesi nel febbraio 2005, vedevano la netta affermazione del Partito Socialista guidato da Josè Socrates.
DATI GENERALI |
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Abitanti |
10.642.836 (stima luglio 2007) |
Superficie |
92.391 kmq (quasi 1/3 del territorio italiano) |
Capitale |
LISBONA |
Lingua ufficiale |
Portoghese |
Confessioni religiose |
Romano cattolica (84.5%), altri cristiani (2.2%), altri (0,3%), |
Tasso di crescita della popolazione |
0,33% |
PRINCIPALI CARICHE DELLO STATO
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Presidente della Repubblica |
Anibal CAVACO SILVA, dal 9 marzo 2006 |
Presidente dell'Assemblea della Repubblica |
Jaime José Mato da GAMA |
Primo Ministro |
José SOCRATES, dal 12 marzo 2005 |
Ministro di Stato e degli Affari esteri |
Luis AMADO, da 30 giugno 2006 |
Ministro di Stato e delle Finanze |
Fernando TEIXEIRA DOS SANTOS, dal 21 luglio 2005 |
Ministro di Stato e dell’Amministrazione interna |
Rui PEREIRA, dal 17 maggio 2007 |
Ministro della Difesa |
Nuno SEVERIANO TEIXEIRA, dal 30 giugno 2006 |
Ministro della Giustizia |
Alberto COSTA |
Presidente della Repubblica: Gennaio 2011
Assemblea della Repubblica: Febbraio 2009
QUADRO ISTITUZIONALE
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Il Portogallo è una Repubblica parlamentare. La Costituzione è entrata in vigore nell'aprile 1976 ed è stata emendata più volte.
Presidente della Repubblica |
Il Capo dello Stato è il Presidente della Repubblica, eletto a suffragio universale diretto per un mandato di cinque anni. Non può essere rieletto per più di due mandati consecutivi. Rappresenta la Repubblica portoghese, garantisce l’indipendenza nazionale, l’unità dello Stato e il regolare funzionamento delle istituzioni democratiche. È comandante supremo delle forze armate.
Il Presidente della Repubblica nomina il Primo Ministro sulla base dei risultati elettorali, ma può, d’altra parte, anche costringere alle dimissioni il Governo qualora lo ritenga indispensabile per garantire il funzionamento democratico delle istituzioni (art. 195 della Costituzione). Ugualmente, il Presidente della Repubblica può procedere allo scioglimento dell’Assemblea Nazionale e, conseguentemente, alle dimissioni del Governo. Può inoltre decretare, sentito il Governo e su autorizzazione del Parlamento, lo stato di emergenza. Può esercitare il potere di veto, anche se tale facoltà incontra delle limitazioni. Il Presidente può consultare il Consiglio di Stato in ordine alle decisioni più importanti. Fanno parte del Consiglio le più alte autorità dello Stato, compreso il Presidente dell’Assemblea della Repubblica.
Parlamento |
Il Parlamento è a struttura monocamerale.L'Assemblea della Repubblica è eletta per quattro anni con sistema proporzionale; può essere formata da un minimo di 180 a un massimo di 230 deputati, come nella composizione attuale che include 4 deputati in rappresentanza dei portoghesi all’estero.
Le ultime elezioni si sono svolte il 20 febbraio 2005 a seguito dello scioglimento anticipato nel dicembre 2004. Le precedenti elezioni generali si erano tenute nel marzo 2002.
In base alle ultime consultazioni elettorali, il Parlamento risulta così composto:
PARTITO |
% |
SEGGI |
Partito socialista (PS) |
45.03% |
121 |
Coalizione Democratica Unita (CDU - Coalizione Verdi - Comunisti) |
7,54% |
14 |
Blocco di sinistra (BE) |
6,35% |
8 |
Partito socialdemocratico (PSD) |
28,76% |
75 |
Partito Social Democratico - Partido Popular (CDS - PP) |
7,25% |
12 |
TOTALE |
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230 |
Le donne presenti nell’Assemblea della Repubblica sono 49, pari al 21,30%.
I progetti di legge sono approvati a maggioranza dall'Assemblea; la Costituzione prevede la presenza di particolari leggi "rinforzate", definite leggi organiche, la cui approvazione definitiva deve avvenire a maggioranza assoluta dei membri. Le modifiche costituzionali sono approvate a maggioranza dei due terzi degli aventi diritto al voto. Le leggi sono promulgate dal Presidente della Repubblica che può opporre il proprio veto; se l'Assemblea approva nuovamente il testo a maggioranza assoluta (di due terzi nel caso di leggi organiche), la legge deve essere obbligatoriamente promulgata. Non è previsto il veto presidenziale per i disegni di legge di revisione costituzionale.
Governo |
Il Governo è formato dal Primo Ministro, dai Ministri e dai Segretari. Il Presidente della Repubblica nomina, e può revocare il Primo Ministro; i Ministri sono nominati dal Presidente della Repubblica su indicazione del Primo Ministro. Il Presidente della Repubblica può presiedere il Consiglio dei Ministri solo se ne è richiesto dal Primo Ministro. Il Governo deve avere la fiducia del Parlamento, che si considera presunta fino ad un eventuale voto di sfiducia, approvato a maggioranza assoluta dei membri dell'Assemblea.
Amministrazioni locali |
All'Amministrazione locale portoghese sono preposti gli organi di governo locale: i Municipi e le "Freguesias". Si tratta di enti autonomi, di lunga tradizione storica, che perseguono gli interessi collettivi propri della popolazione residente in una determinata area circoscrizionale del territorio nazionale, tramite organi rappresentativi democraticamente eletti a suffragio universale diretto e a scrutinio segreto dai cittadini residenti. Gli arcipelaghi di Madeira e delle Azzorre sono organizzati in forma di Regioni Autonome. Sono organi di Governo propri di ciascuna regione l'Assemblea Regionale e il Governo Regionale. L'Assemblea Regionale è eletta a suffragio universale diretto e a scrutinio segreto, con sistema proporzionale. La sovranità della Repubblica, nelle regioni autonome, è rappresentata da un Ministro della Repubblica, la cui nomina compete al Presidente della Repubblica su proposta del Governo. Il Presidente del Governo Regionale è nominato dal Ministro della Repubblica, sulla base dei risultati delle elezioni per l'Assemblea Regionale.
Ambasciatore italiano in Portogallo: Luca Del Balzo di Presenzano
Ambasciatore portoghese in Italia: Vasco Taveira Da Cunha Valente dal 22 novembre 2002.
TEMI DI ATTUALITÀ POLITICA INTERNA ED ESTERAin collaborazione con il Ministero degli Affari esteri
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POLITICA INTERNA
1. Le elezioni legislative del 20 febbraio 2005 hanno visto la netta affermazione del Partito Socialista – guidato da José Socrates – che, primo caso nella storia parlamentare portoghese dal 1974, ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi (120 su 230) e il 45% dei voti. Secca la sconfitta dei Socialdemocratici (dal 40,2% al 28,7%, 75 seggi), in calo anche i Popolari (7,3% dall’8,8%, 12 deputati). I partiti della sinistra radicale hanno invece aumentato i consensi: i comunisti (CDU), con il 7,5% e 14 deputati, il Blocco di sinistra da 3 a 8 seggi.
Sin dal suo discorso programmatico, Socrates aveva illustrato una linea di sostanziale continuità in politica estera (tradizione atlantica ed europea), indicando come obiettivo anche la realizzazione del referendum sulla Costituzione Europea (poi rinviato piu’ volte a seguito degli esiti referendari francese ed olandese); sul piano interno, presentava un ambizioso programma di riforme, a partire dal settore della pubblica amministrazione e per la creazione di una “via rapida per l’investimento”.
2. Alle elezioni presidenziali del gennaio 2006, Anibal Cavaco Silva, espressione del centro-destra otteneva la vittoria con una maggioranza del 50,59%. Manuel Alegre, socialista, otteneva il secondo posto (20,72), contro il 14,34 di Mario Soares, candidato della sinistra e già due volte Presidente (tra il 1986 ed il 1996).
Peraltro l’alto tasso di astensione, pari al 37,39%, dimostrava il basso profilo di una campagna elettorale che poco aveva mobilitato la società civile. La vittoria di Cavaco Silva era da attribuire soprattutto al suo carattere di “politico apolitico”; la maggioranza minima che lo ha designato rappresenta una sorta di investitura moderata, adatta ad una “coabitazione pacifica” tra Presidente e Governo. L’appartenenza ideologica sia del Presidente che del Primo Ministro al “riformismo trasversale” rassicurava sulla possibilità di cooperazione istituzionale al fine di far fronte alle difficili sfide che attendono il Paese travagliato negli anni precedenti da una lunga crisi economica e sociale.
3. Dopo un lungo periodo di forte dibattito interno, si è svolto l’11 febbraio scorso il referendum sulla depenalizzazione dell’aborto, che ha visto l’opposizione di centro-destra schierata per il no, mentre la depenalizzazione e’ stata sostenuta dal partito Socialista, dai Comunisti e dal “Bloco de Esquerda”. Il risultato della votazione, con il 59,25% a favore della depenalizzazione contro il 40,75 ha registrato una maggioranza significativa rispetto alla precedente consultazione del 1998; peraltro l’esito non è giuridicamente vincolante in quanto non si è raggiunto il quorum del 50+1 di affluenza alle urne (ma l’astensione è calata dal 68% del 1998 al 56%); esso tuttavia fornisce alla maggioranza la legittimazione politica indispensabile al cambiamento di una normativa suscettibile di incidere sulla etica e credenze radicate della società lusitana. In definitiva si ritiene che la vicenda abbia segnato un successo per Socrates, che ha voluto il referendum nonostante disponesse di una solida maggioranza parlamentare.
4. Va sottolineato come il Primo Ministro possa avvantaggiarsi della debolezza dell’opposizione, che stenta a ridefinire una propria identità politica dopo che la sinistra ha portato avanti con determinazione il programma di modernizzazione che era stato preannunciato anche dal centro-destra (tanto che la sinistra tradizionale ha talora accusato Socrates di guidare un “governo a destra”).
Per il partito Socialdemocratico, la sconfitta elettorale aveva portato ad una profonda crisi nella dirigenza, con le dimissioni da Segretario Generale di Santana Lopes, sostituito da Marques Mendes. Questi non riusciva tuttavia ad arrestare lo stato di disgregazione del partito storico della "socialdemocrazia portoghese" che, a partire dalla "rivoluzione dei garofani", ha di fatto incarnato la tradizione liberale nel paese. Ad inizio ottobre 2007, si è verificato quindi un nuovo cambio di leadership con la designazione di Filipe Menezes.
Menezes, che per tre volte in passato ha perso la sua battaglia per la leadership del partito, vince oggi con una campagna dai toni populistici; per molti analisti, la sua vittoria segna tuttavia la fine delle speranze di riforma del partito.
Da parte sua anche il Partito Popolare era uscito fortemente ridimensionato e in un primo tempo ha mantenuto un basso profilo; lo scorso aprile e’ tuttavia tornato come suo leader l’ex Ministro della Difesa Portas, personalità molto autorevole.
5. Il bilancio e' sin qui nel complesso positivo per il Primo Ministro Socrates, che continua a godere di una solida popolarità ed e’ fortemente appoggiato dal partito (che al Congresso di novembre 2006 lo ha rieletto Segretario Generale con il 97% dei voti). Va peraltro segnalato che la scorsa primavera il Primo Ministro e’ stato al centro di una dura campagna della stampa di opposizione che denunciava la presunta falsificazione del suo titolo di laurea: la vicenda si è conclusa senza conseguenze rilevanti per il Capo del Governo, la cui statura morale è uscita tuttavia ridimensionata dalla vicenda. Un grande talento e' stato dimostrato dal Primo Ministro nella gestione del rapporto con i media e nel “giocare” con le divisioni corporative che attraversano la societa' lusitana al fine di far passare misure impopolari.
Il Governo ha avuto il merito di impegnarsi in un programma di riforme strutturali per la modernizzazione del Paese, mettendo mano a settori da anni in attesa di una profonda riorganizzazione – la Pubblica Amministrazione, la previdenza, il servizio sanitario.
Nel dicembre 2006 Il governo portoghese ha poi presentato un 'Piano per l'integrazione degli immigrati' per dare risposta a un fenomeno sempre più importante nel paese iberico. Le due aree prioritarie del piano sono l'educazione e la formazione professionale. Il progetto (un pacchetto di 123 iniziative) comprende la formazione di docenti specializzati nell'interculturalità e la collaborazione con associazioni di immigrati per la promozione dell'educazione e della lingua portoghese, ma non solo. Per facilitare gli stranieri, diventa obbligatorio il servizio di traduzione in tutti i tribunali e vengono create nuove "soluzioni" nell'ambito dell'edilizia sociale. Il governo chiede inoltre maggiore sensibilità al sistema bancario, per rendere più facile l'accesso al credito per gli immigrati. Lo stesso Presidente José Socrates ha affermato che “il Piano per l'integrazione degli immigrati è il primo progetto globale relativo all'immigrazione, che abbraccia tutti i settori: dalla sanità all'educazione, dalla giustizia all'abitazione.
Sicuramente positivi i risultati conseguiti nella riforma del settore pubblico, in particolare con la riduzione delle strutture ministeriali e l’informatizzazione dei servizi; rilevanti gli interventi nel settore sociale e del lavoro come anche in quello sanitario. Di forte impatto mediatico anche il “Piano tecnologico” per sviluppare un nuovo modello competitivo basato su tecnologia, informazione ed educazione. Infine, va menzionato l’impegno per la promozione delle fonti di energia rinnovabili (si punta al 45% entro il 2010).
D’altro lato nel settore degli incentivi all’impresa privata, l’azione e’ apparsa ancora debole, con oscillamenti tra un liberalismo dichiarato ma contraddetto da tentazioni dirigiste ed il mito di un modello sociale europeo realizzato grazie ad un Governo fortemente presente nell'economia. Ne e’ esempio la politica ondivaga in materia di privatizzazioni che non implicano una chiara rinuncia dello Stato alla Golden Share e ai diritti speciali nei settori considerati strategici.
Risulta ancora carente anche la politica governativa per le grandi opere infrastrutturali, con i discussi investimenti per il nuovo aeroporto di Ota e delle due linee del TGV Lisbona-Porto e Lisbona-Madrid.
Inoltre la Presidenza dell’UE, impegnando il Paese in problematiche internazionali molto complesse, comporta ritardi nel processo di riforme interne.
1. Il Portogallo è ben consapevole che il suo futuro si gioca in Europa; perciò aveva partecipato attivamente e con un approccio “bi-partisan” all’elaborazione, in seno alla Convenzione e nei fori istituzionali, dei nuovi scenari sul futuro dell’Europa. Ha dato inoltre pieno sostegno all’allargamento. Ma è attento a contenere i pericoli di una marginalizzazione geopolitica, le spinte verso ipotetici Direttori, la diminuzione del flusso dei fondi strutturali e degli aiuti della PAC. Difende fortemente il principio della pari dignità degli Stati membri.
Il Governo portoghese aveva espresso soddisfazione per gli esiti del negoziato sulla Costituzione europea, promuovendo una modifica costituzionale per rendere possibile un referendum popolare: fissato dapprima ad ottobre 2005, e’ stato poi piu’ volte rinviato a seguito della “pausa di riflessione” decisa dopo i referendum francese ed olandese.
Nei due anni di “riflessione” Lisbona ha mantenuto a lungo una posizione piuttosto ambigua ed interlocutoria, salvo avvicinarsi ad inizio 2007 al Gruppo degli “Amici del Trattato”; la principale preoccupazione riguardava il rischio di ereditare dalla Presidenza tedesca un mandato poco chiaro sul rilancio del processo europeo. Percio’ Lisbona ha accolto con grande soddisfazione i risultato del Consiglio Europeo di giugno, che hanno fornito un chiaro mandato alla Conferenza Intergovernativa che si è aperta il 23 luglio scorso, sotto Presidenza portoghese.
E’ iniziato infatti il semestre di Presidenza portoghese del Consiglio Europeo, che costituisce una grande opportunità per il Paese, che puo’ valorizzare la sua posizione internazionale, difendere i propri interessi economici e culturali e rafforzare la sua immagine nel mondo.
Quattro sono le direzioni che – secondo il Ministro Amado - l’Unione Europea dovrà intraprendere:
- il rilancio delle relazioni transatlantiche;
- la stabilizzazione della frontiera orientale, ciò che implica non solo una gestione più attenta del rapporto con la Serbia, ma anche ridefinire la strategia di cooperazione con la Russia;
- una strategia di contenimento nei confronti del radicalismo islamico; in quest’ottica il processo di adesione della Turchia alla UE e il coinvolgimento nel processo di pace in Medio Oriente costituiscono elementi determinanti;
- la leadership del processo di regolamentazione necessario in seguito ai disequilibri imposti dalla globalizzazione.
Giova altresì ricordare che portoghese è anche il Presidente in carica della Commissione europea, José Manuel Durão Barroso (dal 22 novembre 2004, con 449 voti a favore, 149 contro e 82 astenuti del Parlamento europeo).
Appena insediato a tale carica il Presidente Barroso ha dichiarato: “Ho organizzato questa forte squadra in modo da assicurare che possiamo lavorare in modo efficiente e conseguire gli obiettivi che ci proponiamo. Attribuisco la massima importanza al gioco di squadra di persone che si fanno guidare dall’interesse generale europeo. I Commissari lavoreranno insieme per apportare benefici reali ai cittadini dell’UE”.
La Commissione Barroso consiste di persone con un’esperienza approfondita in diversi settori politici e delle istituzioni dell’UE. Vi sono ex Primi Ministri e Ministri e Commissari precedentemente in carica; alcuni sono stati responsabili dei negoziati per l’adesione del loro paese all’Unione europea; altri sono stati membri della Convenzione che ha redatto il progetto di Costituzione.
2. Il riferimento principale di Lisbona in Europa e’ naturalmente la Spagna, primo partner economico: la solidità dei rapporti tra i due Paesi (non esenti peraltro da diffidenze anche per retaggi storici e rivalità coloniali) e’ stata riaffermata nel XXII Vertice bilaterale svoltosi nel novembre 2006 a Badajoz. Accomunati da una leadership socialista e dalla sintonia personale tra i rispettivi Primi Ministri, i due Paesi hanno confermato il momento molto favorevole dei rapporti bilaterali. L’agenda si e’ focalizzata sui grandi temi internazionali, ma si e’ proceduto anche al rilancio del progetto di creazione di un mercato iberico dell’elettricità (inizialmente previsto per il 2004) e di quello di collegamento ferroviario ad alta velocità.
3. A livello regionale è da sottolineare l’interesse per il bacino del Mediterraneo, in particolare il Marocco, con il quale in occasione del IX Vertice svoltosi nel marzo 2007 è stata sottoscritta una Dichiarazione bilaterale finalizzata allo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi e per il processo di pace in Medio Oriente.
Lo dimostra anche la perseveranza con cui Lisbona ha perseguito il rilancio del Dialogo 5+5. Come noi, essa auspica un ruolo di maggior peso dell’UE nella politica mediterranea ed in Medio Oriente.
Lisbona mantiene peraltro una marcata visibilità nel contesto delle operazioni internazionali di pace: pur avendo ritirato il proprio contingente dall’Iraq, e’ infatti presente in Kossovo (300 unità), Bosnia (200) e Afghanistan (160) e partecipa ad UNIFIL II in Libano.
4. L’Africa e il Brasile occupano - anche per ragioni storiche - un posto di primo piano, dato l’interesse specifico per i Paesi ex colonie. Uno degli assi strategici dell’azione politico-diplomatica portoghese è infatti il rafforzamento della relazione privilegiata con i paesi lusofoni. Al riguardo va segnalato che il primo viaggio ufficiale del Presidente Cavaco Silva ha avuto luogo a Capo Verde.
La Comunidade dos Paises de Língua Portuguesa (CPLP), nata nel 1996, é lo strumento per il consolidamento delle relazioni e della cooperazione tra il Portogallo e le ex-colonie che hanno mantenuto il portoghese come lingua officiale. La CPLP ha sede a Lisbona ed è formata da otto paesi: Portogallo, Angola, Brasile, Capo Verde, Guinea-Bissau, Mozambico, São Tomé e Principe, Timor Est.
Il Portogallo accompagna con particolare impegno gli sviluppi del processo di pace in Angola (sotto la sua mediazione si erano svolti i primi contatti che portarono agli accordi di Bicesse nel 1991). Il Primo Ministro Socrates ha compiuto una visita ufficiale nel Paese nell’aprile 2006, per porre le basi di una cooperazione istituzionale ed economica piu’ solida, lanciando anche una linea di credito di 400 milioni di Euro.
Lisbona si muove inoltre con dinamicità sul fronte latino-americano, anche a seguito della sua piena partecipazione ai Vertici ibero - americani, ed aspira, insieme alla Spagna, ad un ruolo di interprete delle istanze latino-americane in seno all’UE.
Il Portogallo ha profondi legami storici ed interessi comuni con il Brasile, col quale spesso condivide strategie convergenti sulla scena internazionale (rapporti con l’Unione Europea e con i paesi di lingua portoghese).
Da questo punto di vista, il Ministro Amado sottolinea come il socialismo di Lula rappresenti un esempio di riformismo moderato alla europea, da sostenersi quale fattore di normalizzazione delle relazioni politiche del continente. Ogni biennio si svolge un Vertice tra i due Paesi.
Dopo il periodo 1996-2001 nel quale Lisbona guidava la lista dei Paesi investitori in Brasile, si e’ assistito ad un rallentamento sia del livello di investimenti che dell’interscambio (export portoghese sceso da 225 milioni € nel 2001 a 130 nel 2003). Di fronte al crescere del Brasile come potenza globale, Lisbona e’ peraltro consapevole di non poter esserne il partner privilegiato in Europa, anche se vi sono ampi margini di ripresa di collaborazione economica, in particolare favorendo ora investimenti brasiliani in Portogallo; tali sono state le linee direttrici della visita compiuta da Socrates a Brasilia agli inizi di agosto 2006.
5. In Asia rimane una costante l’interesse verso l’ex colonia di Timor Est: Lisbona ha definito l’indipendenza di Timor Est il 20 maggio 2002 uno dei più grandi successi delle Nazioni Unite. Finita la fase dell’assistenza umanitaria d’emergenza, l’impegno e’ ora rivolto a ricostruzione e sviluppo. A seguito degli incidenti interni scoppiati nel maggio 2006, Lisbona aveva inviato sull’isola un contingente di 120 soldati nel quadro della forza ONU.
Recentemente, anche il Portogallo ha compiuto aperture verso la Cina, aiutato in questo da un rapporto politico-culturale la cui testimonianza più recente è stata costituita dal ristabilimento delle relazioni diplomatiche oltre 26 anni fa, nonché dal trasferimento nel ’97 dell’amministrazione di Macao alla Cina.La visita del Primo Ministro cinese nel dicembre 2005- durante la quale è stata firmata una dichiarazione congiunta in cui viene formalizzato un accordo di partnership strategica globale tra i due Paesi - ha costituito una nuova importante tappa nel rafforzamento delle relazioni politico diplomatiche tra i due Paesi.
6. Il Governo portoghese guarda infine con grande attenzione al rapporto transatlantico, anche se certo in maniera diversa rispetto all’Esecutivo di Durao Barroso, che aveva offerto la più completa solidarietà agli Stati Uniti nella lotta al terrorismo internazionale e nelle iniziative che riguardano l’Iraq. Lisbona ha ritirato il proprio contingente dall’Iraq, ma mantiene una presenza in Afghanistan nel quadro ISAF (162 unità). In Libano il Portogallo partecipa alla missione UNIFIL con 146 unità del genio civile, dislocate nella regione di Shama nel sud est, la cui missione consiste nel ricostruire strade, edifici e infrastrutture senza attività di pattugliamento.
QUADRO ECONOMICOa cura del Ministero degli Affari esteri
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1. Dopo l’ormai lontano “boom” economico nel triennio 1998/2000, il Paese era entrato in una lunga fase di crisi economica, con bassi tassi di crescita, inflazione superiore alla media dell’UE, perdita di competitività delle imprese e conseguente forte calo dell’export. Ancora nel 2005 si era registrata un’evoluzione negativa, con il PIL cresciuto appena dello 0,5%, esportazioni dello 0,9, deficit estero pari all’8,1% del PIL, disoccupazione al 7,6, inflazione al 2,1%. Nel confronto con l’Unione Europea, il Portogallo era stato penalizzato dalla perdita di competitività e produttività accumulata negli anni Novanta, per quanto Lisbona sia tra i principali beneficiari di fondi comunitari (23,5 mld € per il periodo 2007-2013), il sesto nel 2005 (2,68% della ricchezza nazionale prodotta). L’aumento del prezzo del petrolio, il calo della domanda estera e la concorrenza internazionale erano i tre principali fattori esterni che condizionavano negativamente l’andamento dell’economia lusitana. Quanto alle cause interne, si individuavano:
- scarsa produttività dovuta al rallentamento dell’innovazione tecnologica;
- limitata efficienza del sistema educativo e della formazione;
- disequilibrio delle finanze pubbliche, aggravato dal deficit con l’estero;
- livello inadeguato della modernizzazione dello Stato e dell’Amministrazione Pubblica, nonché della liberalizzazione del mercato dell’energia.
2. In un di quasi stagnazione, il Governo Socrates avviava un piano di austerità per il consolidamento delle finanze pubbliche, quale indicato nel Programma di Stabilità e Crescita (PEC) presentato a giugno 2005, corretto a dicembre 2005 e da ultimo rivisto con proiezione al 2010. Cinque le linee di forza del Programma: riforma dell’amministrazione pubblica e della gestione delle risorse umane; promozione della sostenibilità della sicurezza sociale; miglioramento della qualità della spesa pubblica e dell’utilizzazione delle infrastrutture; semplificazione del sistema fiscale, lotta all'evasione e alla frode fiscale; privatizzazioni.
Scenario macroeconomico del Programma di Stabilità e Crescita 2006/2010 (Attualizzato a gennaio 2007) |
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2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
PIL |
1,4 |
1,8 |
2,4 |
3 |
3 |
Consumo Privato |
1 |
1,3 |
2 |
2,3 |
2,4 |
Consumo Pubblico |
-0,2 |
-1,3 |
-1,5 |
-129 |
-1,1 |
Investimenti |
-2,6 |
1,9 |
4 |
6,8 |
7 |
Esportazioni |
8,6 |
7,2 |
6,8 |
7 |
7,2 |
Importazioni |
2,8 |
3,7 |
4,3 |
5,4 |
6,1 |
Inflazione |
2,9 |
2,1 |
2,1 |
2,1 |
2,1 |
Disoccupazione |
7,6 |
7,5 |
7,2 |
6,6 |
6,3 |
Deficit/PIL |
-3,4 |
-2,6 |
-1,8 |
-1,3 |
-0,5 |
Debito pubblico/PIL |
67,4 |
68 |
67,3 |
65,2 |
62,2 |
Fonte: Ministero delle Finanze |
3. I dati relativi al 2006 e le previsioni per il 2007 fanno stato di segnali di miglioramento: la crescita economica si è attestata l’anno scorso all’1,3% e dovrebbe raggiungere quest’anno l’1,8 e il 2,4 nel 2008. Al riguardo il Banco del Portogallo ha confermato una “accelerazione graduale dell’attività economica” con previsioni non lontane da quelle del Governo. Piu’ caute le stime della Commissione Europea (1,5 nel 2007).
Detti segnali di miglioramento si basano su un netto rilancio delle esportazioni (+12,4 %) che, favorite dalla ripresa economica europea, hanno raggiunto nel 2006 il 9% del PIL. In particolare, si e' consolidata la tradizionale interdipendenza con la Spagna (il Portogallo assorbe il 26% delle esportazioni spagnole, superando la domanda complessiva dei Paesi iberoamericani, e copre il 30% delle importazioni spagnole). Un ruolo importante ha giocato anche l'emergere di nuovi mercati (quali Singapore, Messico, Brasile e Angola).
Di certo positiva è la tendenza delle esportazioni ad allontanarsi dal modello tradizionale fondato sui prodotti tessili verso beni più tecnologici.
Il mercato portoghese sta dando d’altra parte alcuni significativi segnali di vivacità. A fine 2005 l’intervento del gruppo Amorim nel contenzioso Eni-Galp aveva costituito un esempio di coraggio imprenditoriale, dando l’avvio ad una ristrutturazione della Galp nella quale lo Stato rinuncia alla Golden share, mantenendo solo alcuni diritti speciali.
Il 2006 è stato poi caratterizzato da due grandi OPA: la prima, fallita dopo più di un anno, sulla Portugal Telecom da parte del Presidente del Gruppo Sonae, Belmiro de Azevedo e la seconda, ancora in sospeso sul BPI (Banco Portugues de Investimento). La prima metà del 2007 è senz’altro promettente, con otto offerte pubbliche di acquisto (OPA), per un valore di oltre un miliardo di euro.
Meno brillante invece la performance del consumo privato - che torna a crescere ma soltanto dell’1% - e degli investimenti, ancora con valori negativi (- 2,6).
Preoccupanti i dati sulla disoccupazione che si attesta sul 7,6% in presenza di un’inflazione che oscilla intorno al 3%. Il ritorno dell’inflazione (che nel 2005 era scesa al 2,1%), in presenza di una crescita frenata, dipende soprattutto dall’intenso uso di prodotti combustibili (il Portogallo è il Paese europeo più dipendente dal petrolio e dai combustibili fossili, rispettivamente il 54% e l’80% del totale della domanda di energia nel 2006), dalla scarsa concorrenza in settori chiave dell’economia e da politiche di aumenti salariali superiori alla produttività del lavoro.
Il consolidamento delle Finanze pubbliche è stato efficace nel 2006 ed il Governo, portando il deficit al 3,9% del PIL, ha superato l’obiettivo del 4,6% fissato a seguito della procedura per deficit eccessivo aperta nel 2005. Il buon risultato è dovuto essenzialmente all’aumento delle entrate fiscali. Meno incisivo il contenimento della spesa pubblica, che ha infatti registrato una moderata crescita (1,4% ).
Il debito pubblico ha raggiunto il 67,4%.
In definitiva, il quadro, certo migliore rispetto agli anni scorsi, continua a presentare ombre ed aspetti di fragilità, tanto che la stessa Commissione, pur riconoscendo validità alla strategia di consolidamento proposta dal Governo portoghese, prevede un aggiustamento lento e sottolinea che gli obiettivi - senza l’adozione di misure addizionali dal lato della spesa e delle entrate fiscali - potrebbero non essere raggiunti. Le ultime previsioni della CE, nell’autunno 2006, indicano infatti un deficit del 4% per il 2007 e del 3,9% nel 2008.
4. La novità nel 2007 dovrebbe essere la ripresa degli investimenti (+1,9%) con un conseguente aumento del consumo privato che dovrebbe tornare a salire grazie anche all’aspettativa di una riduzione della disoccupazione (fino a 7,4%). Torna a scendere anche l’inflazione, fino al 2,2%. Il motore dell’economia, a differenza del 2006, non dovrebbero più essere quindi soltanto le esportazioni. Punto d’arrivo, l’indispensabile transizione verso una crescita guidata dalla ripresa degli investimenti e della domanda interna.
In relazione alle aspettative di crescita per il 2007, il Paese soffre di alcuni handicap di carattere interno: lo Stato è impossibilitato dalle restrizioni di bilancio a contribuire alla ripresa degli investimenti; il consumo interno, pur tornando a crescere, resta frenato dalle necessità di risparmio pubblico e dagli alti livelli di indebitamento delle famiglie. Le prospettive di ripresa continuano a dipendere quindi dall’impegno del settore privato.
5. L’Agenzia Moody’s mantiene il rating del Portogallo in Aa2, con un “outlook” stabile. L’Agenzia ha apprezzato l'operato del Governo per non aver fatto ricorso a misure straordinarie ed ha riconosciuto come positivo l’aumento delle imposte e l’obiettivo dell’esecutivo di tagli alla spesa per migliorare i conti pubblici.
Standard&Poor’s e Fitch hanno mantenuto la classifica della capacità di pagamento a lungo termine del Portogallo rispettivamente ad AA– con prospettive stabili e AA con outlook Negativo.
Il debito pubblico portoghese – con spese per interessi ormai pari al 65,4% del PIL - viene dunque considerato meno sicuro rispetto al passato.
Nella competizione internazionale il Portogallo, secondo il Forum Economico Mondiale, continua a perdere posizioni passando dal 31esimo al 34esimo posto nel ranking dei Paesi più competitivi per il 2006/07. Rispetto alla media UE25, il reddito pro capite è sceso al 63,5% .
6. In definitiva, la chiave di volta del futuro del Paese sia in termini di bilancio che di crescita, si trova senz’altro nella realizzazione delle riforme strutturali annunciate ed avviate dal Governo di Socrates. In particolare le istituzioni internazionali concordano nel raccomandare il tempestivo completamento della riforma della funzione pubblica con la riduzione del numero dei funzionari e la semplificazione del sistema fiscale.
Politica economica del Governo Socrates
1. Tra i primi provvedimenti presi dal Governo vi sono state misure fiscali quali l’aumento dell’IVA dal 19 al 21%; l’introduzione di un nuovo scaglione di imposta sui redditi superiori ai 60mila euro; misure anti-evasione; revisione di varie esenzioni, deduzioni e benefici fiscali. Per quanto riguarda il rilancio dell'economia, il Governo Sócrates ha impostato un programma basato sulla necessità di avanzare nella realizzazione della Strategia di Lisbona, avendo contestualmente l’obiettivo del consolidamento delle finanze pubbliche. Da qui nasce il programma di “shock tecnologico”, che rappresenta il miglior argomento per giustificare una politica di bilancio socialmente meno onerosa.
2. Il Piano tecnologiconasce per dare al Paese l’opportunità di sviluppare un nuovo modello competitivo basato sulla tecnologia, l’informazione e l’educazione, per recuperare il ritardo nei confronti degli altri paesi UE ed incentivare l’innovazione nelle aziende portoghesi, aumentandone la competitività e la produttività e migliorando la qualificazione delle risorse umane. In base al Piano sono state realizzate iniziative per:
- rafforzare il settore della ricerca e sviluppo (R&S) promuovendo la cooperazione e la crescita delle reti nazionali e internazionali attraverso l’aumento dell’investimento pubblico e privato;
- migliorare la competitività promuovendo poli tecnologici per l’internazionalizzazione del sistema scientifico nazionale e stabilendo partenariati tra le istituzioni di eccellenza straniere e le Università portoghesi;
- sostenere le imprese innovatrici ritoccando le priorità dei sistemi di incentivi;
- modernizzare e semplificare la Pubblica Amministrazione.
Un’attenzione particolare è dedicata alle PMI, in grandi difficoltà a causa della concorrenza estera, della recessione e dell’evoluzione nel commercio internazionale ma che tuttora impiegano il 75% della forza lavoro.
3. Il Piano di investimenti vuole fronteggiare le sfide internazionali: da un lato la riduzione a termine dei fondi comunitari, dall’altro l’ingresso della Cina come concorrente in settori finora giudicati “non a rischio” come il turismo, oltre alle tradizionali manifatture tessili, calzaturiere e dell’indotto dell’industria dell’automobile. Il Piano, del valore di 25 miliardi di euro, è costituito da circa 200 progetti e ridimensiona radicalmente il ruolo dello Stato, rivolgendo un chiaro “appello alle capacità della società e delle imprese”.
Altro cavallo di battaglia è il Programma quadriennale per la modernizzazione delle infrastrutture. Gran parte dei progetti dovrebbero essere sviluppati da privati con capitali propri secondo un modello basato sul partenariato tra pubblico e privato.
E’ di primaria importanza l’integrazione del Paese in un sistema di collegamento transeuropeo nei trasporti. Malgrado il trasporto marittimo sia dominante negli scambi commerciali del Portogallo, la sua rilevanza si sta riducendo a favore del trasporto stradale e ferroviario nei collegamenti con l’Europa. Dopo continui rinvii il Governo Sócrates ha presentato due grandi progetti: il nuovo aeroporto di OTA ed il treno ad alta velocità. Il settore ferroviario è infatti in fase di modernizzazione, con investimenti pari a 1,5 mld€. Il Ministro dei Trasporti ha confermato che entro il 2017 saranno conclusi i grandi lavori dell’aeroporto di OTA e della rete ferroviaria ad alta velocità (TGV) che collegherà il Portogallo alla Spagna ed al resto dell’Europa.
Va sottolineato che lo scorso aprile la Commissione UE ha indicato che potrebbero essere congelati i fondi comunitari se il Portogallo non provvederà in tempi rapidi ad adottare una serie di direttive europee in materia di contratti pubblici: sono state infatti rilevate alcune irregolarità in gare di appalto (in sostanza, per le modalità di attribuzione dei subappalti) relative al “Quadro Strategico Nazionale”, specie per il nuovo aeroporto di Lisbona e l’alta velocità ferroviaria.
4. Il Governo punta inoltre alle privatizzazioni per contribuire alla riduzione del debito pubblico: nel 2006 hanno reso allo Stato ben 1.670 milioni di euro, e secondo la finanziaria 2007, porteranno quest’anno entrate pari a 950 milioni. Lo scorso autunno è stato disperso in Borsa il 25% del capitale sociale della Galp, restando allo Stato una partecipazione minima del 5%. Si è conclusa anche un’analoga OPV per la privatizzazione dell’ultima quota statale (25,72%) nel gigante della carta Portucel. E’ prevista entro l’anno la privatizzazione fino al 19% della Rete Elettrica Nazionale (REN); lo Stato manterrà tuttavia nell’azienda una quota maggioritaria del 51% del capitale, per sostenere l’impresa nella competizione sul mercato iberico dell’Energia.
Per il prossimo anno si prevede la privatizzazione dell’ANA (Aeroportos e Navegação de Portugal, gestione aeroportuale) e della compagnia di bandiera TAP. Grandi aspettative genera anche il settore dell’acqua, dove lo Stato possiede il 79,63% dell’Aguas de Portugal.
Negli ultimi quindici anni le operazioni di privatizzazione hanno interessato 37 imprese. Tra queste Portugal Telecom, Brisa (autostrade), Cimpor (cemento) ed Energias de Portugal (EDP) assicurando alle casse dello Stato tra il 1997 ed il 1999 entrate pari a 17 miliardi di euro.
Lo Stato mantiene ancora partecipazioni in circa 150 imprese nei settori più diversi: educazione, sicurezza sociale, salute, giustizia, comunicazione sociale, infrastrutture ferroviarie e settore finanziario.
5. Di rilievo strategico nel programma del Governo è altresì la riorganizzazione del mercato energetico dopo che una bocciatura della Commissione Europea (dicembre 2004) ne aveva bloccato un primo programma di ristrutturazione. Sono stati predisposti provvedimenti legislativi ed aziendali che porteranno alla ridefinizione delle caratteristiche del sistema, accelerando la liberalizzazione del settore e favorendo la concorrenza tra gli attori.
Il Governo punta su investimenti che permettano la creazione di impiego investendo in energia rinnovabile ed ha garantito che il Portogallo produrrà entro il 2010 ben il 45% dell’elettricità da fonti rinnovabili, un target che supera nettamente gli obiettivi posti a livello europeo. Il settore è quindi in grande sviluppo con riferimento all’energia eolica e solare ed all’uso delle biomasse e delle onde marine.
Soprattutto il settore legato alla energia eolica continua a catalizzare consistenti investimenti. Nello scorso autunno il Consorzio Eolico portoghese si è aggiudicato l’appalto per l’installazione di nuovi impianti e la fornitura di 1000 MW di energia elettrica: il progetto prevede la costruzione di 7 fabbriche di autogeneratori e l’installazione di 48 parchi eolici.
I consorzi concorrenti, Ventinveste (guidato dall’ENI-Galp), Ventonorte (integrato dall’ENEL) e NEI ( guidato da Iberdrola con Gamesa), rimasti tagliati fuori da questa prima fase della gara, hanno voluto comunque partecipare alla fase B che aggiudicherà ulteriori 500MW di energia.
Tasso d i crescita reale in % |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
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PEC |
Banco Portugal |
CE |
OCSE |
PEC |
Banco Portugal |
CE |
OCSE |
PEC |
Banco Portugal |
CE |
OCSE |
PEC |
PEC |
|
PIL |
1,4 |
1,2 |
1,2 |
1,3 |
1,8 |
1,8 |
1,5 |
1,5 |
2,4 |
2,1 |
1,7 |
1,7 |
3,0 |
3,0 |
Consumo Privato |
1,0 |
1,2 |
1,1 |
1,0 |
1,3 |
1,5 |
1,3 |
1,4 |
2,0 |
1,7 |
1,4 |
1,7 |
2,3 |
2,4 |
Consumo Pubblico |
-0,2 |
-0,2 |
0,0 |
-0,3 |
-1,3 |
0,0 |
0,0 |
-0,3 |
-1,5 |
0,3 |
-0,3 |
-0,6 |
-1,2 |
-1,1 |
Investimenti (FBCF) |
-2,6 |
-3,1 |
-2,6 |
-2,1 |
1,9 |
0,0 |
0,4 |
2,3 |
4,0 |
3,9 |
2,2 |
4,2 |
6,8 |
7,0 |
Esportazioni |
8,6 |
9,3 |
7,9 |
8,3 |
7,2 |
6,2 |
5,4 |
5,0 |
6,8 |
6,1 |
5,5 |
5,7 |
7,0 |
7,2 |
Importazioni |
2,8 |
4,3 |
2,9 |
3,2 |
3,7 |
3,5 |
3,0 |
3,7 |
4,3 |
4,7 |
3,6 |
5,2 |
5,4 |
6,1 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Tasso inflazione (IPC) |
2,9 |
|
|
|
2,1 |
|
|
|
2,1 |
|
|
|
2,1 |
2,1 |
(var. in %) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Prezzi al consumo (IHPC *) |
|
3,0 |
2,9 |
3,1 |
|
2,3 |
2,2 |
2,0 |
|
2,4 |
2,1 |
1,8 |
|
|
(var. in %) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
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|
|
|
|
|
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|
|
|
|
|
|
|
Tasso Disoccupazione |
7,6 |
|
7,6 |
7,5 |
7,5 |
|
7,7 |
7,4 |
7,2 |
|
7,7 |
7,0 |
6,6 |
6,3 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Occupazione |
0,9 |
|
0,6 |
1,0 |
1,0 |
|
0,6 |
1,0 |
1,2 |
|
0,7 |
0,9 |
1,5 |
1,5 |
(var. em %) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
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|
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|
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Deficit |
-3,4 |
|
-4,6 |
-4,6 |
-2,6 |
|
-4,0 |
-3,7 |
-1,8 |
|
-3,9 |
-3,4 |
-1,3 |
-0,5 |
(in% del PIL) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Debito Pubblico |
67,4 |
|
67,4 |
|
68,0 |
|
69,4 |
|
67,3 |
|
70,7 |
70,6 |
65,2 |
62,2 |
(in % del PIL) |
67,2 (*) |
|
|
|
|
|
|
|
|
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|
|
Note: (*) previsione del deficit dello Stato a Setembre 2006 Fonti: INE, MF, BP, CE, OCSE e FMI IHPC* Indice armonizzazione prezzo al consumo - valori della Comissione Europea PEC - Ministero delle Finanze (Programma di Stabilità e Crescita 2006/2010) - Dicembre 2006 CE - Comissione Europea - Economic Forecasts (Autunno 2006) OCSE - OECD Economic Outlook nº 80 (edizione preliminare Autunno 2006) FMI - World Economic Outlook - Settembre 2006 BP - Bollettino Economico - Inverno 2006 |
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Nel 2006 le esportazioni portoghesi hanno registrato un aumento del 12,4% attestandosi su un valore di 28,36 mld€; le importazioni, invece, hanno segnato un +8 % con un importo pari a 44,19mld€. Il tasso di copertura è stato del 65% con un miglioramento di 2,5 punti percentuali.
Nelle importazioni si distaccano: combustibili, lubrificanti (13,2 %), forniture industriali (10,1%), prodotti alimentari e bibite (9,1 %). Nelle esportazioni: combustibili e lubrificanti (108,5%), prodotti industriali (15,3%), macchinari ed altri beni di capitale (14,9%).
I primi dieci Paesi fornitori del Portogallo sono stati: Spagna, Germania, Francia, Italia (al quarto posto), Olanda, Regno Unito, Belgio, Brasile, Nigeria, USA. I primi dieci Paesi acquirenti sono stati: Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Italia (al sesto posto), Olanda, Angola (paese Palop), Belgio, Singapore.
D’altra parte la diversificazione dei Paesi di destinazione dei prodotti lusitani ha reso il Portogallo meno vulnerabile alle oscillazioni internazionali. La novità principale nel 2006 è stata infatti il deciso aumento delle esportazioni verso i paesi extra comunitari (+26,8 %) tra i quali USA (+27,3), Angola (50,7) e Cina (+25,4).
Interscambio commerciale globale portoghese |
|||
(in miliardi di Euro) |
2005 |
2006 |
Variaz. % |
Interscambio Globale |
|
|
|
- Esportazioni |
30,71 |
34,50 |
12,4 |
- Importazioni |
49,14 |
53,05 |
8,0 |
- Saldo comm.le |
-18,43 |
-18,55 |
0,7 |
- Interscambio |
79,85 |
87,55 |
|
Tasso copertura |
62,5 |
65,0 |
|
Fonte: INE, elaborazione dati Ambasciata Lisbona |
Evoluzione dell’interscambio per Paesi di origine e destinazione |
||||
miliardi di Euro |
2005 |
2006 |
Variazione |
|
Totale Importazioni |
49,13 |
53,05 |
8,0 |
|
Principali Paesi dai quali il Portogallo importa: |
||||
Imp. Intra UE-25 Totale |
37,53 |
40,07 |
6,8 |
|
|
|
|
|
|
- Spagna |
15,02 |
16,17 |
7,7 |
|
- Germania |
6,78 |
7,30 |
7,7 |
|
- Francia |
4,29 |
4,46 |
3,9 |
|
- Italia |
2,68 |
3,06 |
14,1 |
|
- Paesi Bassi |
2,18 |
2,40 |
10,1 |
|
- Regno Unito |
2,14 |
2,26 |
5,7 |
|
- Belgio |
1,43 |
1,46 |
1,9 |
|
Imp.Extra UE-25 Totale |
11,60 |
12,98 |
11,9 |
|
- Brasile |
0,98 |
1,23 |
25,2 |
|
- Algeria |
1,10 |
0,89 |
-18,7 |
|
- Nigeria |
0,96 |
0,76 |
-20,6 |
|
-USA |
1,06 |
0,77 |
-27,6 |
|
- Russia |
0,37 |
0,64 |
73,3 |
|
- Cina |
0,56 |
0,77 |
35,9 |
|
- Norvegia |
0,52 |
0,69 |
30,8 |
|
-Giappone |
0,58 |
0,55 |
-5,6 |
|
Valore in miliardi di Euro |
2005 |
2006 |
Variazione % |
|
Totale Esportazioni |
30,71 |
34,50 |
12,4 |
|
Paesi verso i quali il Portogallo esporta: |
||||
Esport. Intra UE-25 |
24,49 |
26,62 |
8,7 |
|
- Spagna |
8,3 |
9,45 |
14,0 |
|
- Germania |
3,72 |
4,52 |
21,6 |
|
- Francia |
4,19 |
4,26 |
1,8 |
|
- Regno Unito |
2,64 |
2,43 |
-7,9 |
|
- Italia |
1,34 |
1,41 |
5,3 |
|
- P.Bassi |
1,23 |
1,28 |
4,7 |
|
- Belgio |
1,15 |
1,08 |
-5,6 |
|
|
|
|
|
|
Esport. Extra UE-25 |
6,21 |
7,87 |
26,8 |
|
- Stati Uniti* |
1,65 |
2,10 |
27,3 |
|
- Angola |
0,80 |
1,21 |
50,7 |
|
- Singapore |
0,38 |
0,70 |
83,8 |
|
- Brasile |
0,17 |
0,25 |
43,0 |
|
- Cina |
0,71 |
0,21 |
25,4 |
|
- Russia |
0,079 |
0,10 |
37,2 |
|
Fonte: Min economia su base INE-erlaborazione Amb Lisbona |
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Nonostante il perdurare del deficit della bilancia commerciale, l’evoluzione delle esportazioni è il principale motivo della revisione in alto della crescita dell’economia durante quest’anno. Il recupero delle esportazioni portoghesi è dovuto ad un aumento della domanda proveniente sia dal resto d’Europa che dal mercato extracomunitario.
Contrastanti le previsioni per il 2007: le esportazioni portoghesi dovrebbero decelerare, con stimetra il 5 ed il 7%; le importazioni dovrebbero aumentare tra il 3 ed il 3,7%.
Investimenti esteri
1. L’investimento diretto portoghese verso l’estero sta registrando una maggiore diversificazione indirizzandosi, oltre che verso i Paesi dell’Europa Centro-orientale ed i Paesi africani di lingua portoghese, anche verso il mercato cinese.
Nel periodo 2002-2005 gli IDE portoghesi hanno registrato un calo costante passando da 11.069 milioni di euro a 5.169. La tendenza alla diminuzione si è confermata anche nel 2006.
In termini geografici, dal 2001 l’investimento portoghese si rivolge soprattutto verso i Paesi della Zona Euro.
Il primo paese di destinazione degli IDE portoghesi è l’Olanda che, con 1,657 milioni di euro nel 2006, ha registrato tuttavia una diminuzione del 52% rispetto al 2005. Gli IDE portoghesi in Olanda si concentrano soprattutto nelle attività immobiliari.
L’altra zona privilegiata è la Spagna, dove comunque nel 2006 gli IDE portoghesi, come in Olanda, hanno registrato una forte riduzione (-92%).
Proseguendo sulle linee guida impostate dai precedenti governi per una maggiore integrazione economica tra Portogallo e Spagna, il Governo Socrates ha confermato la volontà di continuare il percorso dei collegamenti ferroviari ad alta velocità tra i due Paesi (TGV Lisbona/Madrid) e di attuare il Mercato Iberico dell’Elettricità (MIBEL).
A marzo 2007 è stato quindi firmato l’accordo per l’attuazione del “Mercato Iberico dell’Elettricità” (MIBEL). Si prevede la creazione di un mercato unico, concorrenziale e integrato, al fine di migliorare l’efficienza economica delle imprese del settore a beneficio anche dei consumatori. Dovrebbe raggiungere circa 53 milioni di consumatori, costituendo il quarto maggiore produttore di elettricità europeo. Prevede la convergenza tariffaria tra i due paesi in materia di accesso alle reti elettriche, garanzia di potenza, meccanismi di gestione dell'interruzione di energie e l'adozione di procedure comuni per l'acquisto di energia da parte degli operatori del settore.
Con la firma delle intese si punta a superare alcune difficoltà oggettive, quali le asimmetrie regolamentari e tariffarie esistenti tra Portogallo e Spagna, la debolezza intrinseca del mercato portoghese (sottodimensionato, chiuso e periferico) e l’inadeguatezza delle reti di trasporto e di distribuzione.
Sono ancora in corso le trattative tra Portogallo e Spagna per la creazione di un mercato comune del Gas, (Mibgas) la cui liberalizzazione è prevista per l’anno in corso.
Nell’ambito della UE, dopo l’Olanda e la Spagna troviamo come mete d’investimento l’Irlanda, la Francia ed il Regno Unito, rispettivamente con 255, 122 e 110 milioni di euro nel 2006. Tutti e tre i paesi hanno registrato un calo dell’investimento in entrata rispetto al 2005.
Il Brasile con 514 milioni di euro ed un aumento del 41,6%, ha mantenuto nel 2006 il primo posto tra i paesi extra-UE e terzo nella graduatoria generale; notevole ‘ stato l’incremento verso il Brasile negli ultimi dieci anni (più di 15,5 mila milioni di euro), concentrati in particolare nei settori relativi alle attività immobiliari e finanziarie. I portoghesi in Brasile hanno attività in tutti i settori economici ma attualmente è il turismo nella regione Nord Est il grande recettore di investimenti.
Si tratta della terza ondata di investimenti che ha luogo dal 2002 ad oggi, realizzata da piccoli e medi investitori. La prima era stata caratterizzata dagli investimenti di un gruppo limitato di imprese che isolatamente si sono stabilite in Brasile tra gli anni 1960 e 1995. La seconda ondata, la più grande in termini di volumi di investimento, ha avuto luogo tra il 1996 ed il 2001, periodo in cui il Brasile ha promosso le privatizzazioni delle sue grandi imprese pubbliche, in particolare nel settore delle telecomunicazioni e dell’energia; in questo periodo il Portogallo è stato il più grande investitore straniero pro-capite.
Attraverso le società miste luso-brasiliane grandi gruppi brasiliani stanno cercando di entrare nel mercato portoghese, piattaforma di lancio per il mercato europeo. Tra questi, il Portogallo guarda in particolare alla Polonia, soprattutto per i settori tessile, automobili, logistica e infrastrutture, tecnologia, alimentare e bancario.
L’investimento nei PALOP conferma un trend positivo nel 2005 (130%) anche se l’aumento registrato nel 2006 (33,55%) è stato più contenuto. L’Angola ed il Mozambico sono considerati interessanti soprattutto nel settore agro-industriale.
Investimenti Portoghesi all’estero per Paese di destinazione- (mln euro)
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Paesi |
2004 |
2005 |
Variaz % |
2006 |
Variaz % |
Olanda |
2.590 |
2.520 |
-2,78 |
1.657 |
-52,08 |
Spagna |
3.007 |
1.734 |
-73,41 |
901 |
-92,45 |
Irlanda |
285 |
955 |
235,09 |
255 |
-274,51 |
Francia |
497 |
124 |
-300,81 |
122 |
-1,64 |
Regno Unito |
275 |
142 |
93,66 |
110 |
-29,09 |
U.E. |
9.863 |
6.569 |
-50,14 |
3.883 |
-69,17 |
|
|
|
|
|
|
Brasile |
510 |
363 |
-40,5 |
514 |
41,6 |
USA |
309 |
193 |
-60,1 |
176 |
-9,66 |
PALOP |
136 |
313 |
130,15 |
418 |
33,55 |
Totale |
12.678 |
9.753 |
-29,99 |
5.620 |
-73,54 |
Fonte: Banco de Portugal, elaborazione dati ICE Lisbona |
2. Gli investimenti diretti esteri in Portogallo (IDE), dopo la crescita registrata all’inizio degli anni ’90 con l’attuazione del progetto “AutoEuropa”, hanno subito un declino nella seconda metà del decennio, un recupero nel 2000-2001, un nuovo calo nel 2002-2005, una leggera ripresa nel 2005/06.
Nel 2006 l’investimento in entrata ha avuto un andamento positivo (16%) confermando la tendenza del 2005 (2,32%); preoccupano le difficoltà oggettive legate alle condizioni più vantaggiose che offrono i Paesi dell’allargamento ed al peso esercitato dal vicino mercato spagnolo.
Nel 2006, con 25.186 milioni di euro, l’Unione Europea è stata il principale investitore in Portogallo. I principali investitori sono stati: la Germania, che, con 5.060 milioni di euro, precede Regno Unito, Olanda, Francia e Spagna.
Spicca la posizione assunta dal Brasile, il quale con recenti e continui investimenti (fine 2005-inizio 2006) consegue una variazione molto positiva (+557%), e dalla Svizzera (101%).
I primi 10 paesi investitori in Portogallo (mln euro) |
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Ord. |
Paesi |
2004 |
2005 |
Var % |
2006 |
Var % (2005-2006) |
1 |
Germania |
3.416 |
4.638 |
35,77 |
5.060 |
9,1 |
2 |
Regno Unito |
4.126 |
3.807 |
-8,34 |
4.479 |
17,65 |
3 |
Olanda |
3.611 |
3.652 |
1,14 |
3.778 |
3,45 |
4 |
Francia |
3.096 |
3.911 |
26,32 |
3.385 |
-1,98 |
5 |
Spagna |
4.418 |
4.007 |
-10,26 |
3.553 |
-12,78 |
6 |
Svizzera |
291 |
497 |
70,79 |
999 |
101 |
7 |
Belgio |
1.012 |
2.377 |
134,88 |
699 |
-240,06 |
8 |
Stati Uniti |
1.044 |
659 |
-58,42 |
693 |
5,2 |
9 |
Finlandia |
1273 |
804 |
-58,33 |
646 |
-24,46 |
10 |
Irlanda |
543 |
590 |
8,66 |
599 |
1,53 |
11 |
Italia |
110 |
428 |
289,09 |
371 |
15,36 |
12 |
Brasile |
28 |
69 |
146,43 |
107 |
55,07 |
(Fonte: Banco de Portugal, elaborazione dati ICE Lisbona) |
Per promuovere l’attrattività è stato adottato un pacchetto di misure che presuppone lo Stato come partner di rischio e premia la trasparenza. All’Agenzia Portoghese per l’Investimento (API) è demandato il compito di appoggio per la promozione della competitività e produttività dell’economia e per investimenti di grandi dimensioni. E’ compito dell’API trovare le opportunità di investimento rilevanti nel paese, proporle ed accompagnare la negoziazione. Le nuove aree identificate dall’Agenzia sono, oltre al Turismo, Salute e Benessere, Mezzi e servizi di pagamento e Centri Servizi condivisi.
Il Portogallo ha guadagnato 36 posti nel ranking di attrazione dell’investimento: secondo lo studio effettuato da A.T. Kearney, è passato dal 53º posto al 17º grazie al modello di promozione ideato dall’API (che nel marzo 2007 l’Agenzia è stata premiata con il “WAIPA Award” come migliore Agenzia di Promozione di Investimento a livello mondiale).
Il turismo è uno dei settori più importanti dell’economia portoghese: rappresenta l’8% del PIL, assorbe il 10% della manodopera ed ha registrato nel 2005 ricavi pari a 6,4 milioni di euro e 11,6 milioni di pernottamenti.
Di particolare peso è anche il settore del turismo marittimo: il porto di Lisbona è al secondo posto nel segmento crociere tra gli 89 porti atlantici dell’Europa. La città di Lisbona è inoltre meta privilegiata del turismo congressuale.
Nel 2005 la maggior parte dei turisti che hanno visitato il Portogallo proveniva dall’Europa occidentale: Regno Unito 30,7%, Germania 16,5, Spagna 11,5, Olanda 6,8, Francia 4,7, Irlanda 3,6, Italia 3,1. Gli Stati Uniti rimangono la principale fonte al di fuori dell’Europa con il 2,6%.
Paesi di provenienza |
2003 Variaz.% |
2004 Variaz. % |
2005 Variaz. % |
Regno Unito |
31,8 |
30,8 |
30,7% |
Germania |
16,8 |
16,4 |
16,5% |
Spagna |
9,3 |
10,4 |
11,5% |
Olanda |
7,2 |
6,5 |
6,8% |
Francia |
5,2 |
4,8 |
4,7% |
Irlanda |
4,8 |
4,1 |
3,6% |
Italia |
3,1 |
3,2 |
3,1% |
Svezia |
2,5 |
2,7 |
- |
Fonte INE |
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Il Piano Strategico Nazionale del Turismo 2006-2015 (PENT) prevede nuove misure per aumentare, qualificare e diversificare la richiesta del turismo in Portogallo, nel contesto del progetto “Destino Portugal”.
RAPPORTI BILATERALI a cura del Ministero degli Affari esteri
|
Negli ultimi anni sono stati compiuti significativi passi verso più intensi e sostanziali ambiti di collaborazione tra il nostro Paese ed il Portogallo, anche se restano ampi margini per meglio articolare e consolidare i rapporti bilaterali.
Lisbona considera l’Italia un paese amico ed un solido punto di riferimento, al quale rivolgersi senza gli “arrière pensées” che talvolta caratterizzano le pur amichevoli relazioni con altri partner dell’U.E..
L’eccellente stato del rapporto bilaterale trova eco in numerosi settori ed è contrassegnato da una frequente comunanza di orientamenti sia nelle tematiche europee, sia in altre aree di comune interesse quali il Mediterraneo, il Medio Oriente, la lotta al terrorismo internazionale. In campo europeo i punti di convergenza con il nostro Paese sono tanto più apprezzati in quanto Lisbona ama essere rassicurata sul fatto che la spinta verso Oriente dell’Unione Europea non si tradurrà in una sua marginalizzazione geopolitica.
Nel novembre 2004 si era svolta la visita di Stato del Presidente Sampaio a Roma; i Presidenti Ciampi e Sampaio erano poi tornati ad incontrarsi in occasione del Seminario annuale organizzato dalla Fondazione COTEC a Roma nel maggio 2005 e nuovamente per la stessa occasione a Madrid nel febbraio 2006. Lo scorso 17 luglio ha avuto luogo a Lisbona il III Seminario congiunto, con la partecipazione del Presidente Napolitano. Negli incontri avuti con il Pres.Cavaco Silva e con il Primo Ministro Soares temi dominanti sono stati il futuro dell’Europa alla luce delle decisioni del Consiglio Europeo ed il programma della Presidenza portoghese.
Dopo la costituzione del nuovo Esecutivo italiano, i due Capi di Governo, Prodi e Socrates, si sono incontrati l’8 dicembre 2006 ad Oporto, a margine della riunione dell’Internazionale socialista. Il 2 maggio il Presidente Prodi ha quindi compiuto una visita ufficiale a Lisbona; al centro dei colloqui, i temi della Presidenza UE, a partire dal rilancio del progetto europeo, ma anche il previsto Vertice UE-Africa e le iniziative in America Latina. Nell’incontro tra Prodi e il Presidente della Repubblica Cavaco Silva è stato ribadito il tradizionale sostegno dei due all’allargamento dell’Unione europea, sottolineando l’esigenza politica e geostrategica dell’adesione turca all’Europa, pur mantenendo alta l’attenzione sulle possibili conseguenze negative.
Il 12 marzo si era inoltre svolta la visita a Lisbona del Ministro D’Alema, occasione importante per la conferma delle ampie convergenze in politica internazionale esistenti tra i due Paesi di solida e tradizionale amicizia, che uniscono alle affinità culturali condivisi interessi geostrategici.
Estrema cordialità e grande amicizia hanno caratterizzato anche la visita del Ministro della Difesa Arturo Parisi, lo scorso maggio. Negli incontri sono state illustrate le linee della Presidenza portoghese nel settore della Difesa con particolare riguardo a i temi della cooperazione mediterranea e con l’Africa, sui quali Lisbona si aspetta un forte sostegno italiano, nell’ottica di valorizzare i rapporti in tali aree. Si è fatto inoltre riferimento al rapporto transatlantico, sottolineando la necessità di creare partenariati strategici innanzitutto tra Ue e NATO, e alle operazioni cui partecipano i due Paesi, in Kosovo, Afghanistan, Libano e Bosnia.
Da segnalare che il 2 febbraio 2007 si è costituito il gruppo Parlamentare d’Amicizia tra Italia e Portogallo, con a capo il deputato Miguel Coelho, che si pone come obiettivo l’approfondimento della relazione bilaterale tra i due Paesi.
Il Portogallo ha sempre guardato con favore alle candidature italiane negli organismi internazionali, inclusa quella al Consiglio di Sicurezza per il biennio 2007–08. Non vi e’ viceversa sintonia sulla riforma del Consiglio di Sicurezza, laddove Lisbona sostiene l’aspirazione del Brasile (e della Germania) ad un seggio permanente ed aveva co-sponsorizzato il progetto di Risoluzione del G4 presentato nell’estate 2005.
Si può osservare che il Portogallo, tradizionalmente oscillante tra Regno Unito e Spagna, cerca nuove alleanze in Europa ed un dialogo privilegiato con i paesi mediterranei. Si avverte dunque una reale esigenza di maggiore coordinamento tra Roma e Lisbona, auspicando che possa dare frutti più duraturi nella prospettiva di una cooperazione politico istituzionale maggiormente strutturata e un aumento degli scambi economici e culturali.
Nel 2006 la bilancia commerciale tra Italia e Portogallo ha registrato un interscambio pari a 4.408 milioni di euro (4.031 nel 2005). Il saldo rimane positivo a favore dell'Italia per 1.651 mln€ (1340 nel 2005); con un incremento dell’export pari al 14% e dell’import pari al 5,3%, l’Italia si mantiene al quarto posto come paese venditore, dopo Spagna, Germania e Francia, ed al sesto come acquirente, preceduto da Spagna, Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti.
Interscambio commerciale Italia – Portogallo (in milioni di euro) |
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2005 |
2006 |
Var % |
Esportazioni italiane verso il Portogallo |
2.686 |
3.066 |
14,1 |
Importazioni italiane dal Portogallo |
1.345 |
1.415 |
5,3 |
Saldo per l’Italia |
1.340 |
1.651 |
23,2 |
Interscambio commerciale |
4.031 |
4.481 |
11,16 |
|
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(Fonte INE, elaborazione dati Amb Lisbona) |
L’Italia continua quindi ad essere un partner di rilievo per il Portogallo. I principali prodotti che l’Italia esporta verso il Portogallo sono: macchine ed apparecchi, metalli comuni, veicoli e mezzi di trasporto, abbigliamento, prodotti chimici, plastica e gomma, pelle e cuoio, materiali tessili.
I principali prodotti che l’Italia importa dal Portogallo sono: macchine e apparecchi, prodotti agricoli, abbigliamento, veicoli e mezzi di trasporto, legno, pasta cellulosa e carta, plastica e gomma, alimentari.
Va ricordato che sull’interscambio incide anche la mancata registrazione nelle statistiche di importazioni da aziende italiane che hanno il centro di affari in Spagna.
Dal punto di vista merceologico l’interscambio è rimasto pressoché canalizzato sempre sugli stessi settori (le importazioni italiane ad esempio sono concentrate su prodotti tradizionali come frutta, pesce, conserve, marmo, sughero e cellulosa).
Nel 2006 sono stati 170.000 circa i portoghesi che hanno visitato l’Italia. La tipologia prevalente è data, almeno per il 75%, dal turismo culturale seguito dal turismo, comprendendo in tale ambito anche il turismo religioso, che da sempre costituisce una componente importante nella scelta delle mete dei portoghesi.
Investimenti Diretti Esteri bilaterali
Nel 2006 si è registrato un calo degli investimenti italiani in Portogallo, ovvero una contrazione del 15,22%, pari a 56 milioni di Euro, mentre gli IDE portoghesi in Italia hanno avuto un incremento del 9% passando da 57 a 63 milioni di euro nel 2006. I settori in cui si sono concentrati gli investimenti italiani sono: industria manifatturiera, commercio all’ingrosso, attività finanziarie e immobiliari.
Presenza italiana in Portogallo.
Sono presenti in Portogallo circa 200 imprese italiane, di cui 150 nel settore commerciale, gran parte delle quali sono di piccole e medie dimensioni che operano direttamente o attraverso concessionari.
La nostra iniziativa più consistente continua a riguardare il settore energetico (petrolio e gas) con l’ENI.
Il gruppo ENI aveva acquisito nel 2000 il 33,34% della holding portoghese Galp-Energia (petrolio e gas), con l’intenzione di divenirne partner strategico. Dopo un difficile negoziato, a fine dicembre 2005 è stato firmato un nuovo accordo tra ENI e GALP: l’intesa stabilisce che da parte italiana, pur mantenendo il 33,34%, si desiste dal perseguire il controllo della GALP, mentre lo Stato portoghese limita all’1% la sua partecipazione nell’impresa, sebbene con “poteri speciali”. Il gruppo portoghese Amorim acquista inoltre altre quote.
Il Governo ha privatizzato il 26,32% del capitale, ma ha limitato al 5% il capitale che può essere acquistato singolarmente o collettivamente nel corso dell’operazione di vendita in borsa, per garantire la massima dispersione del capitale dell’impresa.
Dopola Offerta Pubblica iniziale, la nuova struttura azionaria è di 33,34% sia per l’ENI che per la AMORIM ENERGIA, con una posizione residuale per lo Stato del 7%. Il resto è stato disperso in borsa. Sul mercato è stato posto in vendita anche il 4% posseduto dalla Iberdrola.
Anche ENEL sta studiando le possibilità di entrare nel mercato ed in particolare partecipa alla seconda fase dei concorsi aperti nel programma di sviluppo dell’energia eolica.
Nel settore edile la Fassa Bortolo, produttrice di materiali da costruzioni, ha realizzato nel 2004 un investimento industriale a Batalha (Coimbra) pari a 25 milioni di euro per la produzione di calce e derivati, colori e rivestimenti, colla.
In ambito di autoveicoli si registra una nuova strategia imprenditoriale portoghese per il settore (utilizzazione delle fabbriche di componentistica già presenti nel Paese al fine creare un nuovo polo dell’industria dell’auto in Europa) e la creazione del CEIIA, Centro di Eccellenza e Innovazione dell’Industria Automobilistica, che ha ricevuto un finanziamento importante dall’Unione Europea (inaugurato nell’aprile 2006 alla presenza dell’Ing. Paolo Pininfarina).
Il CEIIA ha l’obiettivo di concepire, promuovere ed eseguire attività di ingegneria e sviluppo nell’ambito dell’industria automobilistica e aeronautica portoghese, incentivando le attività di ricerca, sviluppo, il trasferimento di tecnologia nonché la valorizzazione delle risorse umane.
Quanto al gruppo FIAT dopo le difficoltà degli ultimi anni, è ritornata ad ottenere risultati positivi nelle vendite: ha raggiunto il 9º posto tra le 20 marche più vendute e realizza tra queste la miglior performance.
Sul fronte delle collaborazioni industriali, si consolida la presenza di aziende come la SFIR/DAI, la Boschi, la Parmalat e la Cirio.
La Indesit Company (Merloni), dopo anni di presenza, ha invece cessato la propria attività in Portogallo, dislocando la produzione nei Paesi dell’Est.
Nel settore bancario, Banca Intesa ha lasciato il Portogallo, vendendo la quota detenuta nel Banco Comercial Português. Parallelamente il BCP, che possedeva il 2,1% di Banca Intesa, ha venduto la sua partecipazione trasferendola al proprio Fondo Pensioni. Con l’uscita di Banca Intesa dal BCP non vi sono più presenze italiane nel settore bancario portoghese.
In campo assicurativo, sono presenti le Assicurazioni Generali e l’ Europe Assistance.
In campo turistico il Gruppo italiano Frabboni ha acquistato tre immobili nel centro di Lisbona per trasformarli in un albergo a quattro stelle (30 milioni €).
Nel settore degli appalti, dopo l’impegno dell’Impregilo nella costruzione della Metropolitana di Porto, la Geodata sta lavorando nella progettazione e supervisione dei due tunnel principali.
Nell’ambito dell’audiovisivo, la MTV italiana (proprietà italiana per il 51%, detenuto dalla Telecom e per il restante 49% dall’inglese Viacom) ha avuto l’incarico dalla MTV international di sviluppare il canale in Portogallo, con l’insediamento nel 2005 di un direttore italiano.
Nel settore farmaceutico il Gruppo Recordati ha acquisito (agosto 2006) il gruppo Jaba come punto di lancio di una strategia di esportazione del gruppo già presente in nove mercati europei e negli USA.
Si sono inoltre registrati negli ultimi anni una serie di nuovi investimenti in PMI, nei settori più diversi: dalle ceramiche, alle porte di sicurezza, dagli imballaggi in plastica alle valvole di sicurezza, dalle calzature agli elettrodomestici, dai pannelli isolanti per rivestimento alla carta per imballaggi, ai tessuti. Le aziende sono di proprietà di imprenditori italiani o di origine italiana o gestite da direttori italiani.
E’ da notare che la Benetton ha aperto un nuovo centro commerciale a Porto, dopo quello di Lisbona, e si sta interessando al settore degli autogrill nella rete autostradale.
Di particolare successo è il caso di Calzedonia che ha saputo individuare e sfruttare al meglio una nicchia di mercato finora trascurata; nel 2006 l’azienda ha festeggiato l’apertura del negozio numero 100, portando il fatturato del gruppo a circa 23 milioni di euro.
Sono presenti inoltre altre importanti aziende nei settori dell’abbigliamento, della profumeria e cosmesi, alimentare e dolciario. Tra queste si segnalano: Luxottica, Stefanel, Armani, Paul&Schark, Dibi Center, Fenner, Geox, Divella, Barilla, Ferrero, Diesel, Sisley, Zegna, Trussardi, Hugo Boss, Pomellato, Divani&Divani di Natuzzi, Furla, Gruppo la Perla, Lavazza, Negrini, Pepper Industries, Zanetti, Artsana.
Nel settore delle forniture militari, l’Italia ha acquisito l’importante commessa di 12 elicotteri EH 101 Augusta Westland. E’ inoltre in corso la promozione dell’addestratore Aermacchi MB 346. La WASS (Alenia) si è aggiudicata la gara per la fornitura di 24 siluri pesanti “Black Shark”.
Presenza Portoghese in Italia
Il maggior investimento portoghese in Italia si registra nel settore dei centri commerciali integrati (negozi, servizi e attività ricreative) e fa capo al Fondo Sierra di proprietà per il 50,1% della portoghese Sonae Sierral - che gestisce nel nostro Paese cinque centri commerciali. Il Fondo ha acquisito da ultimo la proprietà di due centri in Veneto. La Sonae ha inoltre in corso tre progetti per centri commerciali in Italia che saranno realizzati entro il 2007-2008 e sta lanciando un nuovo progetto a La Spezia (130 milioni di euro) per un centro di 38.300mq. L’investimento globale del Fondo nel nostro Paese è pari a 564 milioni di euro e ricalca la strategia già collaudata in Brasile e Spagna.
Dal 2004 è presente nel nostro Paese l’azienda di produzione di imballaggi plastici Logoplaste, con una unità di produzione in Lombardia.
Nel settore bancario il “Banco Espirito Santo” sta partecipando alla costituzione di una nuova Banca in Italia nella Regione Veneto sottoscrivendo il 20% del capitale.
La RISCO- Projectistas e Consultores de Design, è arrivata prima al Concorso Internazionale “Farecentro a Romanina” organizzato dall’Istituto Nazionale di Architettura ed appoggiato dal Municipio di Roma.
L’Accordo di collaborazione culturale e scientifica e’ stato sottoscritto a Lisbona nel 1977; il relativo Protocollo Esecutivo e’ scaduto nel 2004. Vi si prevede che le Parti incoraggino la collaborazione tra il Consiglio dei Rettori delle Università Portoghesi e la Conferenza Permanente dei Rettori delle Università Italiane; si dispone lo scambio annuale di 6 docenti e/o ricercatori universitari per visite ad istituzioni universitarie.
Collaborazione interuniversitaria
Dal Protocollo Esecutivo risultano le seguenti collaborazioni interuniversitarie: Politecnico di Milano - Università di Porto; Università di Salerno - Università di Minho; Università di Bologna - Istituto Superiore Tecnico di Lisbona; Roma III con Università Nova di Lisbona e con Università di Evora ; Istituto Universitario Orientale di Napoli con Università di Porto e con Nova di Lisbona.
Diffusione della lingua italiana
Non sono presenti in Portogallo istituzioni scolastiche italiane.
L'insegnamento dell'italiano è impartito presso cinque Università di Lisbona (Università Nova, Università Classica, Università Cattolica, Università Autonoma ed Università Lusofona) nonché presso le Università di Oporto, di Coimbra, di Evora, di Braga e di Faro.
Quattro lettori di ruolo, inviati dal MAE, prestano servizio presso le Università Nova e Classica di Lisbona, l'Università di Evora e l'Università di Faro.
2005
marzo incontro dell’On.Ministro con l’omologo Do Amaral a margine del CAGRE a Lussemburgo
9 maggio Partecipazione del Presidente Sampaio al I Forum sull’Innovazione promosso a Roma dalle Fondazioni Cotec di Italia, Spagna e Portogallo.
2006
16 febbraio Incontro tra il Presidente Ciampi e il Presidente uscente Sampaio a Madrid in occasione del II Simposio della Fondazione COTEC.
10 marzo Partecipazione del Ministro La Malfa alla cerimonia di insediamento del Presidente Cavaco Silva.
21 aprile Visita del Sottosegretario al Ministero della Difesa Berselli.
6 dicembre Incontri del Viceministro Intini con il Ministro Amado.
8 dicembre Incontro del Presidente del Consiglio Prodi con il Primo Ministro Socrates a margine del Congresso dei Socialisti Europei.
13 dicembre Incontro a Roma del Ministro della Difesa Parisi con l’omologo Nuno Severiano Teixeira.
2007
12 marzo Visita a Lisbona del Ministro degli Esteri D’Alema.
2 maggio Visita a Lisbona del Presidente del Consiglio, On.Prodi
17 luglio Partecipazione del Presidente Napolitano al III Simposio COTEC
(a cura Ambasciata, giugno 2007)
Pil (tasso di crescita):
-PEC (Patto di Stabilità 2006-2010): 2007: 1,8%
-Previsioni di primavera della CE: 2007:1,8%
Deficit/PIL:
-PEC (Patto di Stabilità 2006-2010): 2007: - 2,6%
-Previsioni di primavera della CE: 2007: -3,5%
L’obiettivo fissato nella procedura di deficit eccessivo per il 2006 (-4,6%) è stato raggiunto (secondo il Governo ampiamente raggiunto), essenzialmente grazie all’aumento delle entrate fiscali. Meno incisivo invece il contenimento della spesa pubblica. La Commissione ha approvato il PEC portoghese, ma sottolineando che gli obiettivi di bilancio potrebbero non essere raggiunti nel 2007 e 2008 senza misure addizionali dal lato della spesa e delle entrate fiscali.
Debito pubblico(variazione in % del Pil):
-PEC (Patto di Stabilità 2006-2010): 2007: 65,1%
-Previsioni di primavera della CE: 2007: 65,4%
A partire dal 2008, il debito secondo il Governo dovrebbe iniziare a scendere, mentre la CE prevede che continui a crescere fino al 2009.
Tasso di inflazione:
-PEC (Patto di Stabilità 2006-2010): 2007: 2,1%
-Previsioni di primavera della CE: 2007: 2,3%
L’inflazione ritorna quest’anno in linea con la media europea.
Tasso di disoccupazione:
-PEC (Patto di Stabilità 2006-2010): 2007: 7,5%
-Previsioni di primavera della CE: 2007: 7,7%
La disoccupazione, nonostante una recente e rapida crescita si mantiene al di sotto della media UE e secondo il Governo dovrebbe tornare a scendere già da quest’anno.
Investimenti:
-PEC (Patto di Stabilità 2006-2010): 2007: 1,9%
-Previsioni di primavera della CE: 2007: 3,6%
La ripresa degli investimenti privati dovrebbe essere la novità del 2007. Data l’impossibilità dello Stato a contribuire alla crescita con investimenti pubblici, costituisce la condizione fondamentale per un rilancio sostenibile dell’economia, insieme alla ripresa del consumo interno (frenato dagli alti livelli di indebitamento delle famiglie e dalla necessità di risparmio pubblico).
Esportazioni:
-PEC (Patto di Stabilità 2006-2010): 2007: 7,2%
-Previsioni di primavera della CE: 2007: 6,8%
Le esportazioni, che hanno sostenuto nel 2006 il Paese, rallenteranno. Secondo la CE date le prospettive di rallentamento dell’economia europea e di apprezzamento dell’euro, la frenata sarà notevole e soltanto la ripresa degli investimenti potrà garantire una crescita indipendente dalle oscillazioni delle economie dei Paesi “clienti” del Portogallo (in particolare Spagna e Germania)
Importazioni:
-PEC (Patto di Stabilità 2006-2010): 2007: 3,7%
-Previsioni di primavera della CE: 2007: 3,6%