Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Rapporti Internazionali
Titolo: Sudafrica
Serie: Schede Paese    Numero: 1
Data: 01/05/2006

repubblica del sudafrica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Dati generali[1]

Superficie

1.219.912 Kmq

Capitale

Pretoria (amministrativa). Città del Capo (legislativa) Bloemfontein(giudiziaria)

Abitanti

44.187.637[2]

Tasso di crescita della popolazione

-0,4%

Aspettativa di vita

42,73 anni

HIV/AIDS (2003)

370 mila morti per AIDS; i sieropositivi sono circa 5,3 milioni di cui 2,9 sono donne

Lingue

 

11 lingue ufficiali (Afrikaans, Inglese, Ndebele, Sotho, Swazi, Tsonga, Tswana, Venda, Xhosa e Zulu).

Indice di alfabetizzazione

86,4%

Religioni praticate

Cristiana (68%), culti indigeni e animisti (28,5%), musulmana (2%), Hindu (1,5%).

Composizione etnica

Neri (75,2%), Bianchi (13,6%), Colored (8,6%) Indiani (2,6)

 

 

Dati generali[3]

Partecipazione ad organismi internazionali

ACP, AfDB, BIS, C, CCC, ECA, FAO, G-24, G-77, IAEA, IBRD, ICAO, ICC, ICFTU, ICRM, IDA, IFAD, IFC, IFRCS, IHO, ILO, IMF, IMO, Interpol, IOC, IOM, ISO, ITU, MONUC, NAM, NSG, OAU, OPCW, PCA, SACU, SADC, UN, UNCTAD, UNESCO, UNHCR, UNIDO, UNITAR, UNMEE, UPU, WCL, WFTU, WHO, WIPO, WMO, WTO, WTrO, ZC.

 

Forze armate

South African National Defense Force (esercito, marina, aeronautica e servizio medico), South African Police Service.

Spese  militari (% sul PIL)

1,5%

Gruppi politici di pressione

Congress of South African Trade Unions o COSATU [Zwelinzima VAVI, segretario generale]; South African Communist Party o SACP [Blade NZIMANDE, segretario generale]; South African National Civics Organization o SANCO [Mlungisi HLONGWANE, presidente nazionale]; COSATU e SACP sono formalmente alleate dell’ANC.

 

 

Principali indicatori economici (2005)*

PIL

534,6 miliardi di dollari

agricoltura 3,4%; industria 31,6%; servizi 65,1%

PIL pro capite

12.100 dollari (Italia:28.400)

Tasso crescita del PIL

4,6%

Inflazione

4,6%

Tasso di disoccupazione

25,2%

Popolazione sotto la soglia di povertà (2000)

50%

Debito estero

44,33 miliardi di dollari

Rapporto debito pubblico/PIL

37,7%

 

*Fonte: Central Intelligence Agency World FactBook 2006. Dati sul PIL espressi a parità di potere di acquisto.

 

La Repubblica Sudafricana è un paese a medio reddito (la distribuzione del reddito è però tra le più sperequate del mondo) ed è l’economia più progredita del continente africano. Ciò è dovuto a diverse ragioni: le abbondanti risorse naturali, un grado di sviluppo notevole nei diversi settori chiave dell'economia (finanziario, giuridico, comunicazioni, energia e trasporti), una Borsa che rientra tra le dieci principali del mondo ed una moderna infrastruttura. Tuttavia, la crescita economica del Paese non è stata tale da consentire di ridurre il livello della disoccupazione (oltre il 25%)[4]. Rimangono, inoltre, irrisolti i problemi legati alla povertà, alla diffusa criminalità, alla corruzione e all’AIDS.

 

Il Sud Africa, noto per i suoi metalli preziosi, la frutta e il vino, è con il tempo passato da un’economia storicamente dominata dal settore minerario e dall’agricoltura ad un’economia dove la manifattura e i servizi finanziari contribuiscono ad una larga quota del PIL. Il comparto minerario copre, comunque, una fetta importante delle esportazioni: l’oro rappresenta un terzo delle esportazioni. I principali prodotti minerari includono anche il manganese, cromo, platino carbone e diamanti. I principali prodotti agricoli sono: mais, grano, ortaggi, canna da zucchero e frutta; la frutta, assieme al vino ed alle ostriche, si è imposta nei mercati di nicchia e gioca un ruolo importante nelle esportazioni. Anche il settore industriale è molto sviluppato e contribuisce ad un quinto del PIL anche se soffre la concorrenza del mercato globale; le industrie principali sono quella mineraria, dell’assemblaggio delle automobili, della lavorazione dei metalli, la meccanica, la siderurgica, la chimica, la tessile, dei fertilizzanti e l’alimentare. Il settore dei servizi contribuisce in maniera determinante al PIL del paese grazie, in particolare, ad un comparto finanziario avanzato ed a un settore turistico in crescita.

 

I principali clienti del Sud Africa sono gli Stati Uniti (10,1%), il Regno Unito (9,1%) il Giappone (8,8%) e la Germania (7%). I principali esportatori verso il Sud Africa sono la Germania (13,5%), gli Stati Uniti (8%), la Cina (7,2%) ed il Giappone (6,5%).


 

 

Cariche dello Stato

 

 

Presidente della Repubblica e Capo del Governo

Thabo MBEKI (African National Congress), in carica dal 16 giugno 1999, riconfermato il 23 aprile2004.

Vice Presidente

Phumzile Mlambo-Ngcuka (AfricanNational Congress)[5]

Presidente dell’Assemblea Nazionale (Volksraad)

Sig.ra Baleka MBETE (African National Congress) in carica dal 23 aprile 2004

Presidente del Consiglio delle Province (Nazionale Raad van Provinses)

Mninwa Johannes Mahlangu(African National Congress) in carica dal gennaio 2005

Ministro degli Affari Esteri

Sig.ra Nkosazana DLAMINI ZUMA (African National Congress)

Ministro delle Finanze

Trevor MANUEL (African National Congress)

Ministro della Giustizia e degli Affari Costituzionali

Brigitte MABANDLA (African National Congress)

 

 

            quadro politico

 

Governo in carica

 

L’African National Congress (ANC) del Presidente della Repubblica e Capo del Governo, Thabo Mbeki, si è aggiudicato nuovamente le elezioni politiche del 14 aprile 2004 facendo registrare, con quasi il 70% dei voti (conquistando alla Camera bassa 279 seggi su 400), un livello di consenso senza precedenti nella storia del partito. Il 23 aprile 2004 i membri dell’Assemblea Nazionale hanno eletto all’unanimità Thabo Mbeki a Presidente della Repubblica (al suo secondo ed ultimo mandato). Mbeki si è insediato ufficialmente il 27 aprile, esattamente dieci anni dopo le prime elezioni multi-etniche nella storia del Sud Africa.

La Presidenza di Thabo Mbeki (in carica dal giugno 1999) è chiamata a garantire alla maggioranza della popolazione i dividendi della democrazia. Il suo Governo è pertanto impegnato soprattutto in campo economico e sociale per rilanciare la crescita e aumentare le spese sociali. Questa ardua impresa è facilitata dalla stabilità politica di cui gode il Paese dovuta ad un consolidamento delle giovani istituzioni nonché alla credibilità di cui gode il partito di maggioranza African National Congress (ANC).

 

Composizione dell’Assemblea Nazionale:

 

Partiti

Seggi

%

 African National Congress (ANC, partito al governo)

279

 69,65

 Democratic Alliance (DA, partito liberale, principale partito di opposizione)

50

12,55

 Inkatha Freedom Party (IFP, partito conservatore, rappresenta l’etnia Zulu)

28

6,62

 United Democratic Movement (UDM, partito di centro)

9

2,31

 Independent Democrats (ID, partito di centro)

7

1,78

 New National Party (NNP, partito conservatore, al potere durante l’apartheid[6])

7

1,72

 African Christian Democratic Party (ACDP, partito cristiano democratico)

6

1,62

Altri

14

3,75

TOTALE

400

100

Le donne elette sono 131, il 32,75%.

 

 

 

SCADENZE ELETTORALI

 

 

Elezioni politiche

 

 

 

 

 

2009

QUADRO ISTITUZIONALE

 

Sistema politico

 

            Il Sud Africa è uno stato federale con un governo nazionale e 9 governi provinciali. La forma di governo è presidenziale.

Già colonia inglese, è indipendente dal 31 maggio 1910. A seguito del referendum dell’ottobre 1960, il Sud Africa è dal 1961 una Repubblica.

Il sistema istituzionale è improntato sia a quello Britannico della common law sia a quello di diritto romano e a quello olandese.

Nel corso della prima legislatura democratica post-apartheid (1994-’99), il Sud Africa ha completato la transizione politico-istituzionale, adottando una nuova Costituzione, eleggendo le prime amministrazioni democratiche a livello centrale, provinciale e municipale, riformando gran parte della legislazione e dotandosi per la prima volta di organi di garanzia quali la Corte Costituzionale e la Commissione per i diritti umani[7].

L’attuale Costituzione del Sud Africa, approvatail 10 dicembre 1996, è entrata in vigore il 4 febbraio 1997. Il testo è articolato in modo da garantire la convivenza multirazziale attraverso la tutela dei gruppi di minoranza e la suddivisione dello Stato in 9 Province ciascuna con un proprio esecutivo e un’assemblea legislativa locale e dotate di ampia autonomia.

 

 

Presidente della Repubblica e Capo del Governo

 

            Il Presidente della Repubblica, eletto dall’Assemblea Nazionale tra i suoi membri per un mandato di 5 anni rinnovabile una sola volta, è anche il Capo del Governo. Il Presidente promulga le leggi, può rinviare all’Assemblea un progetto di legge per questioni di legittimità costituzionale, può nominare commissioni d’inchiesta, indice il referendum e può concedere la grazia.

            Il Presidente nomina il Vice Presidente fra i membri che compongono l’Assemblea Nazionale. Questi assiste il Presidente nell’esercizio delle funzioni di governo.

            L’Assemblea Nazionale può rimuovere il Presidente, con il voto dei 2/3 dei componenti, in caso di violazione della Costituzione o di incapacità a svolgere le proprie funzioni.

 

 

Parlamento

 

            Il Parlamento, cui spetta la funzione legislativa, è basato su un principio bicamerale (bicameralismo imperfetto). Le due camere sono costituite dall’Assemblea Nazionale (Volksraad) e dal Consiglio Nazionale delle Province (Nationale Raad van Provinses) in rappresentanza delle province.

            L’Assemblea Nazionale si compone di 400 membri direttamente eletti per 5 anni con il sistema proporzionale e voto di lista (200 membri sono eletti dalle liste dei partiti presentate a livello nazionale e 200 da liste di partiti presentate a livello regionale). Solo l’Assemblea Nazionale può sfiduciare l’esecutivo e il Presidente; ad essa spetta eleggere il Presidente della Repubblica e nei casi previsti dalla costituzione rimuoverlo.

            Il Consiglio Nazionale delle Province (NCOP) rappresenta le province del paese ed assicura la cura degli interessi provinciali. Ciascuna provincia (le province sono 9) è rappresentata da una delegazione guidata dal Premier dell’ente, o da un suo delegato, cui si aggiungono altri tre delegati speciali, più sei delegati permanenti eletti per 5 anni su base proporzionale. Il Consiglio risulta pertanto composto da 90 membri (dieci per ogni provincia). Il Consiglio ha il potere di esaminare, emendare o rigettare le proposte di legge; ha invece un potere di iniziativa solo sui disegni di legge che interessano le province.

L’iniziativa legislativa in sede di Assemblea Nazionale spetta ai membri del Governo e ai membri dell’Assemblea Nazionale; fanno eccezione i progetti di legge aventi natura fiscale i quali possono essere presentati unicamente dal Ministro competente. Il progetto, una volta approvato dall’Assemblea Nazionale, è trasmesso al Consiglio se riguarda le materie su cui questo ha competenza. Presso il Consiglio l’iniziativa spetta unicamente ai suoi componenti ed i progetti di legge, una volta approvati, devono essere trasmessi all’altro ramo del Parlamento. Il Consiglio esercita, inoltre, un potere di controllo sul Governo in qualità di rappresentante delle Province.

Le modifiche costituzionali richiedono la maggioranza del 75% dei componenti l’Assemblea Nazionale e il voto favorevole di almeno 6 Province.

 

 

Governo

 

            I ministri sono nominati e possono essere revocati dal Presidente della Repubblica. Il Governo è inoltre responsabile dinanzi al Parlamento, ma solo l’Assemblea Nazionale a maggioranza dei suoi componenti può sfiduciare l’esecutivo chiamando il Presidente ad una nuova formulazione del governo oppure sfiduciare il Presidente stesso costringendolo a rassegnare le dimissioni  insieme al suo esecutivo.

 

 

Potere giudiziario

 

     Il sistema giudiziario si compone della Corte costituzionale, della Corte Suprema d’appello, delle Alte Corti e delle Corti di magistratura. Le Corti sono indipendenti e soggette solo alla Costituzione e alla legge.

     Alla Corte costituzionale, composta da un Presidente, da un Vice Presidente e da nove giudici, spetta la competenza a decidere in merito alla costituzionalità delle leggi. La Corte Suprema è il massimo organo d’appello ed ha giurisdizione su ogni materia, salvo quelle costituzionali. Le Alte Corti sono competenti su ogni materia, salvo quelle attribuite alla Corte costituzionale o assegnate ad altri organi giudiziari con provvedimento del Parlamento. Le Corti di magistratura hanno giurisdizione soltanto sulle materie loro attribuite con atto del Parlamento.

 

 

 

attualità di politica interna ed estera[8]

 

Prospettive

 

Alcuni analisti ritengono che l’ANC rimarrà il partito egemone nel medio periodo. Tuttavia il partito e la sua leadership saranno impegnati a garantire l’unità interna e a trovare il successore di Mbeki come presidente dell’ANC al prossimo congresso del partito che si dovrebbe tenere nel dicembre 2007.

Le elezioni comunali di marzo 2006 hanno garantito una piena vittoria all’ANC, anche se le organizzazioni civili hanno guadagnato terreno grazie alla diffusa insoddisfazione dell’elettorato nei confronti di un governo che non ha saputo fornire quei servizi attesi soprattutto nelle aree urbane più povere.

L'African National Congress ha vinto nettamente le elezioni comunali di marzo 2006, con il 66% dei voti. L'Alleanza Democratica (DA, destra moderata, con base elettorale in maggioranza di bianchi) ha ottenuto il 16% dei suffragi su scala nazionale.    Il tasso di partecipazione e' stato del 48,4%, pressoché immutato rispetto alle precedenti comunali del 2000. L'ANC, ha conquistato cinque delle sei principali città del Sudafrica - tra cui Johannesburg, Pretoria e Durban - ma ha perso il controllo di Città del Capo.    A Città del Capo, la DA ha avuto il 41,8% dei voti, contro il 37,9 per l'ANC.

 

La politica economica del governo rimarrà centrata sulla crescita economica e degli investimenti al fine di creare posti di lavoro. La domanda mondiale abbastanza forte aiuterà a mantenere elevati il livello dell’esportazione, ma l’incremento delle importazioni manterranno in deficit il saldo commerciale, anche se questo dovrebbe ridursi nel 2007.

La politica di bilancio espansiva messa a punto per il 2006 ha trovato il consenso del settore privato. Il gettito entrato nelle casse dello Stato, superiore alle previsioni, ha permesso di ridurre le imposte, incrementare la spesa pubblica e contrarre il deficit. La spesa pubblica prevede fondi aggiuntivi per nuovi programmi di edilizia abitativa, infrastrutture, istruzione e salute.

Nel suo discorso sullo stato della nazione del 3 febbraio 2006, il Presidente ha delineato gli impegni del governo per i prossimi anni, annunciando ufficialmente il nuovo programma di sviluppo ASGISA (Accelerated and Shared Growth Initiative of South Africa), contenente gli interventi finalizzati alla promozione di una crescita accelerata e sostenuta, i cui principali obiettivi sono la riduzione della povertà, realizzabile attraverso un incremento occupazionale del 50% per la fine del 2014 (attualmente il tasso di disoccupazione è del 26,7%), la promozione di una crescita economica del 6% tra il 2010 e il 2014, nonché il sostegno e l’incentivazione di una sempre maggiore integrazione a livello regionale (SADC) e mondiale (in particolare con Unione Europea e Cina-India).

 

 

Il dopo Mbeki

 

Il 5 maggio 2006 il Presidente Mbeki, in alcune dichiarazioni rilanciate dalla radio pubblica, ha chiaramente indicato che vorrebbe che una donna gli succedesse alla guida del Paese al termine del suo secondo mandato, nel 2009.

Già a febbraio, Mbeki aveva affermato che non intendeva presentare la sua candidatura per un terzo mandato. La costituzione sudafricana impone un limite massimo di due mandati per il capo di Stato. L'Organizzazione Civica Nazionale, aveva chiesto un riesame della costituzione per consentire anche un terzo mandato.

 

 

Il processo a Zuma

 

L'ex Vicepresidente sudafricano ed ex numero due del partito dell’African National Congress, Jacob Zuma, l’8  maggio 2006 è stato assolto dall'accusa di stupro.  Zuma, 64 anni, si era dichiarato innocente dall'accusa di aver stuprato lo scorso novembre un’amica di famiglia. I suoi sostenitori affermano che l'accusa faccia parte di un complotto volto ad ostacolare il suo cammino verso la presidenza del Paese come successore di Thabo Mbeki. Incarcerato a Robber Island durante l'apartheid, Zuma è rientrato dall'esilio in Sudafrica alla testa dell'ala militare dell'African National Congress. Zuma deve, tuttavia, affrontare nel luglio 2006 un processo per corruzione che lo aveva portato a dimettersi nel giugno 2004.

 

 

La riforma agraria

 

Nel febbraio 2006 il governo sudafricano si è impegnato a stringere i tempi di attuazione della riforma agraria per sostenere la popolazione più povera delle zone rurali del paese.

Sebbene sia uno di punti basilari del programma politico del governo, la riforma agraria ha registrato negli ultimi mesi numerose resistenze tanto da far crescere le pressioni sul governo perché assuma un atteggiamento più duro verso i proprietari terrieri, perlopiù bianchi, che hanno alzato il prezzo delle loro terra. Il governo ha istituito la Commissione per la restituzione del diritto alla terra ai cittadini neri, privati dei loro beni durante il periodo dell'apartheid. In Sudafrica, l'80 % della proprietà terriera è in mano ai bianchi che rappresentano il 10 % della popolazione.

Mbeki si è detto, inoltre, fiducioso di poter dimezzare la povertà e la disoccupazione entro il 2014.

 

 

            Le elezioni politiche del 14 aprile 2004

 

La larga maggioranza parlamentare, che l'ANC vanta sin dalle prime elezioni multirazziali del 1994 (le prime post-apartheid), è stata confermata nelle elezioni tenutesi il 14 Aprile 2004. L'ANC registra un consenso di quasi il 70% dei voti (era del 66% nelle precedenti elezioni del 1999) e la conferma del controllo di 8 delle 9 province del Paese (l’ANC ha la maggioranza assoluta in Parlamento). L’opposizione, guidata da Anthony Leon (DA), si è mostrata invece troppo frammentata e incapace di raccogliere i consensi necessari a un cambiamento della leadership politica attuale.

 

            Alla vigilia delle elezioni, l’ANC e il suo leader, Thabo Mbeki, hanno potuto presentare un bilancio largamente positivo della passata legislatura: risanamento delle finanze pubbliche; contenimento dell’inflazione, accesso all’educazione, all’acqua, all’elettricità per milioni di persone; rafforzamento dell’immagine internazionale del Paese; consolidamento delle libertà civili. Tuttavia, rimangono ancora da risolvere alcuni gravi problemi: il 50% della popolazione vive in condizioni di assoluta povertà; più del 30% della popolazione attiva è disoccupata; il virus dell’AIDS presenta un’alta percentuale di incidenza sulla popolazione (i sieropositivi sono circa 5 milioni); allarmante è il fenomeno di recrudescenza della criminalità. Inoltre, riforme di grande significato simbolico, come quella agraria, restano ancora da realizzare (l’80% delle terre è tuttora nelle mani della minoranza bianca).

 

Thabo Mbeki, non appena rieletto alla Presidenza della Repubblica, aveva dichiarato di voler puntare sul rafforzamento delle riforme intraprese negli anni precedenti, dando priorità alla riduzione della disoccupazione, della povertà e del livello di diseguaglianza economico-sociale che rimane, dopo oltre 10 anni dalla fine dell'apartheid, ancora rilevante[9]. Le linee di intervento del Governo in campo economico prevedono anche la ristrutturazione delle grandi imprese pubbliche, legate ai settori dell'energia, telecomunicazioni, trasporti e difesa, ed una loro eventuale privatizzazione.

 

 

La drammatica diffusione del virus HIV

 

Nonostante i notevoli ed importanti traguardi raggiunti in campo sociale ed economico, sono tuttavia ancora molti i problemi che il governo Mbeki si trova ad affrontare, tra i quali spicca su tutti l’elevata incidenza di HIV/AIDS, giudicata dalle Nazioni Unite come un fattore critico che, qualora non prontamente risolto od almeno arginato, potrebbe seriamente minacciare uno sviluppo sereno ed equilibrato del paese.

Oltre a rappresentare una grave ed immediata emergenza sanitaria, la presenza del virus si sta sempre più trasformando in una complessa questione sociale ed economica. In Sudafrica la diffusione del morbo non ha eguali nel mondo, con stime che oscillano tra i 4,5 e i 6,2 milioni di malati, su una popolazione di circa 45 milioni di persone. Secondo l’UNAIDS, il virus si diffonde con una impressionante e preoccupante velocità. Si stima che entro il 2016 il numero di morti da AIDS sarà superiore al numero delle nascite. L’azione del governo è stata troppo lenta rispetto al veloce dilagarsi della malattia, mutato ormai in una vera e propria pandemia che miete quasi oltre 500 vite ogni giorno.

In questi giorni, tuttavia, si assiste a importanti trattative e contatti tra il governo e la casa farmaceutica Abbott per avviare le procedure di registrazione e rendere al più presto disponibile la nuova versione del Lopinavir-Ritonavir, un farmaco di nuova generazione anti-AIDS. La futura commercializzazione di questo farmaco in Sudafrica rappresenta sicuramente un traguardo importante per il governo Mbeki e un notevole aiuto al servizio sanitario nazionale.

Non va inoltre sottovalutato l’impatto economico della diffusione del virus, dati gli ingenti fondi statali assorbiti dal settore assistenziale e sanitario. Il numero di sieropositivi comporta, infatti, una drastica riduzione degli introiti a fronte di maggiori risorse vincolate all’assistenza e previdenza sociale. Mancano poi dottori ed infermieri, molti sono malati e a loro volta necessitano di cure.

Per quanto riguarda il settore privato, aumentano i costi sopportati dalle aziende dovuti all’alta percentuale di mortalità dei dipendenti e alle maggiori spese per la formazione di quelli nuovi, assistenza e prevenzione, spesso attuata attraverso campagne di sensibilizzazione interne. Non va tuttavia dimenticato il pesantissimo e non meno grave impatto sociale, con migliaia di famiglie colpite duramente, maggiore vulnerabilità socio-economica delle donne, migliaia di orfani che difficilmente lo Stato riesce a gestire.

 

 

Le unioni gay

 

Il 1° dicembre 2005 la Corte Costituzionale del Sud Africa si e' pronunciata a favore dei matrimoni fra persone dello stesso sesso esortando il parlamento a redigere una nuova legislazione entro un anno. La decisione ha seguito una sentenza della Suprema Corte d'Appello del novembre 2004 che ha stabilito, a seguito di un ricorso, che le coppie delle stesso sesso si possono sposare. Il riconoscimento dei matrimoni fra persone dello stesso sesso metterebbe il Sud Africa sullo stesso piano di Olanda e Belgio.

 

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Partecipazione ad organizzazioni internazionali

 

            La Repubblica di Sudafrica fa parte dell’ONU, del Commonwealth, dell’Unione Africana (ex Organizzazione dell’Unità Africana), del WTO, dell’OCSE, dell’OMS, del Gruppo di Cairns (associazione informale di 15 paesi il cui obiettivo è l’ulteriore liberalizzazione del commercio agricolo), del Gruppo dei 77, del Movimento dei Paesi Non Allineati e della SADC (Comunità per lo Sviluppo dell’Africa del Sud). E’ membro associato all’UE.

Il Sudafrica ospita la sede del Parlamento panafricano[10].

 

 

Il Sud Africa e la SADC

 

Il sempre maggior rilievo a livello mondiale di una integrazione commerciale regionale, ha indotto il Sudafrica ad aderire e partecipare attivamente ad organizzazioni sovrastatali, finalizzate al raggiungimento di una più intensa integrazione tra gli stati. Tra queste l’Unione Doganale dell’Africa Meridionale (SACU) e, in particolare, la SADC (Comunità per lo Sviluppo dell’Africa Meridionale), che assieme alla COMESA e all’ECOWAS, è una delle organizzazioni regionali africane più attive e dinamiche del continente. Scopo primario dell’organizzazione, sorta nel 1980 ed a cui il Sud Africa aderisce dal 1994, è quello di promuovere la cooperazione economica e lo sviluppo dell’Africa australe, la pace e sicurezza regionale, il dialogo tra i popoli. E’ composta da 14 Stati, con una popolazione di 216 milioni di persone e un PIL pari a 300 miliardi di dollari (1,3% del PIL mondiale). Più volte lo stesso Presidente sudafricano Thabo Mbeki ha sottolineato come l’economia del suo paese sia inscindibilmente connessa alla crescita economica dei paesi vicini e dell’Africa intera, rendendo così l’integrazione regionale un punto irrinunciabile dell’azione statale.

All’interno della Comunità, il Sudafrica svolge un ruolo indiscusso di leader, essendo il maggiore produttore ed esportatore tra i paesi membri, e potendo contare su una crescente e continua domanda proveniente dagli altri associati, le cui economie non godono invece degli stessi livelli di sviluppo. Questa situazione di predominanza economica ha favorito l’ingresso di ingenti capitali e fondi stranieri, permettendo la realizzazione di forti investimenti, in particolare nei settori agricolo ed industriale.

La SADC costituisce anche il trampolino di lancio che permette al Sud Africa una maggiore e penetrante presenza nei mercati internazionali. Particolarmente rilevanti sono i rapporti con l’Unione Europea. Il Sudafrica, come membro della SADC, è destinatario del programma ESIPP (Europe-SADC Investment Promotion Program), promosso dal Fondo di Sviluppo Europeo (EDF), il cui obiettivo è quello di promuovere investimenti e partenariati fra imprese, e fra settore pubblico e settore privato, nonché promuovere i legami economici e di investimento tra le due comunità economiche. Interessante, inoltre, è l’apertura ai nuovi mercati come quello cinese. I rapporti tra la Cina e l’Africa si espandono in fretta, favoriti dalla “fame” di Pechino per le materie prime e dalla necessità dei paesi africani di investimenti esteri. A differenza di molti paesi industrializzati europei ed americani, che considerano rischioso l’investimento nei paesi africani, la Cina importa grandi quantità di petrolio e metalli, concede finanziamenti ed esporta merci e competenze tecniche.

 

 

Il Sud Africa e l’ANP

 

Il 30 marzo 2006 il Presidente Mbeki, ha offerto il suo "riconoscimento incondizionato" al nuovo governo palestinese formato dal gruppo di Hamas, pur invitando l'organizzazione a riconoscere il diritto dello Stato di Israele ad esistere. Il Presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, lo stesso giorno era in Sudafrica per una visita ufficiale.

Mbeki ha dichiarato che Hamas deve essere riconosciuto come interlocutore al tavolo del negoziato sul processo di pace.

 

Il contributo all’IFFIM

 

Il 25 aprile 2006 il Sudafrica ha reso noto che contribuirà con 20 milioni di dollari in 20 anni all'International finance facility for immunisation (Iffim). Oltre al Brasile, il paese africano si unisce ad altri sei paesi europei: Francia, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia e Gran Bretagna. L’IFFIM dovrebbe permettere di ridurre drasticamente il numero di bambini poveri che muoiono ogni anno per malattie che possono essere evitate con i vaccini. Ci si attende che, raccogliendo capitali a fronte degli impegni dei donatori su un periodo di dieci anni (da qui al 2015), l'Iffim renderà disponibili quattro miliardi di dollari per finanziare le vaccinazioni.

 

 

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Il Governo del Sud Africa nel 2004 ha concesso asilo all’ex Presidente haitiano, Jean-Bertrand Aristide. Il Governo sudafricano ha giustificato la scelta di accogliere Aristide sottolineando la necessità di favorire la ricerca della pace ad Haiti.

 

 

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Si segnala, infine, che il 15 maggio 2004 la Commissione esecutiva della FIFA (Federation International Football Association), riunita a Zurigo, ha assegnato al Sud Africa l’edizione 2010 della Coppa del mondo di calcio.  Sarà la prima volta che il campionato del mondo sarà ospitato in un Paese africano e questo ha suscitato grande soddisfazione nella classe politica ed il popolo.

 

 

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Ambasciatore della Repubblica del Sud Africa in Italia:

Amb. Lenin Magigwane Shope

 

Ambasciatore d’Italia nella Repubblica del Sud Africa: 

Amb. Valerio Augusto Astraldi.

 



[1] Fonte: The CIA World FactBook 2006.

[2] Popolazione con meno di 14 anni: 29,7%; popolazione con un’età compresa tra i 15 ed i 64 anni: 65%, popolazione con più di 64 anni: 5,3%.

[3] Fonte: The CIA World FactBook 2006.

[4] Alcune fonti stimano una percentuale anche più alta che va oltre il 35%.

[5] Nel giugno 2005 il Presidente Mbeki ha destituito il suo delfino designato e vice-presidente, Jacob Zuma, accusato di corruzione. Zuma era stato successivamente coinvolto in un processo per stupro accusa da cui è stato assolto recentemente assolto. L’ANP ha deciso, quindi, di restituire a Zuma l’incarico di Vicepresidente del Partito. Zuma dovrà, però, rispondere, nel luglio 2006, dell’accusa di corruzione.

[6] Il 7 agosto 2004, esponenti del NNP hanno annunciato che il NNP presto si fonderà con l’African National Congress (ANC).

[7] L’African National Congress, il partito di Nelson Mandela (dal 1994 al 1999 primo Presidente nero del Sud Africa), al Governo dalla fine dell’apartheid ha gestito il periodo di transizione del Sud Africa.

[8] Per un’ulteriore analisi della situazione politica interna e estera si rinvia alla scheda predisposta dal Ministero Affari Esteri.

[9] A questo fine il Governo aveva già predisposto ed adottato nella passata legislatura (2003) un piano di intervento, il Black Economic Empowerment, avente l’obiettivo, attraverso forme di incentivi diretti ed indiretti, diincrementare la partecipazione della popolazione di colore all'interno della struttura produttiva e di controllo dell'economia del Paese.

[10] Il Parlamento panafricano voluto dai Paesi aderenti all’Unione africana (UA), è stato inaugurato il 18 marzo 2004, ad Addis Abeba (Etiopia). Durante la sessione inaugurale è stata eletta Presidente Gertrude Mongella (deputata della Tanzania). In questa fase, il Parlamento panafricano ha un ruolo semplicemente consultivo, in vista di una futura ma non databile trasformazione in vero e proprio organo legislativo con pieni poteri. Si riunisce almeno due volte l’anno in sessione ordinaria. Attualmente, ciascun Paese membro è rappresentato in seno al Parlamento panafricano da cinque parlamentari, tra cui una donna e un membro dell’opposizione. Finora il protocollo di adesione relativo a questo organo è stato ratificato da 46 Paesi.