Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo Parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 12/XV settembre 2007
Serie: L'attività di controllo parlamentare    Numero: 8    Progressivo: 2007
Data: 30/09/2007

Notiziario mensile

Numero 12/XV - settembre 2007

 

 

 

 

L’attività di controllo

parlamentare

 

 

 

 

 

MONITORAGGIO DI:

 

ATTI DI INDIRIZZO

E DI CONTROLLO

 

NOMINE GOVERNATIVE

 

RELAZIONI AL PARLAMENTO

PIANI DI RIPARTO

E ALTRI ADEMPIMENTI

 

a cura del Servizio per il Controllo parlamentare

 

Camera dei deputati

 

 

 

 

 

 

 

N.B.: I DATI CONTENUTI NEL PRESENTE NOTIZIARIO SONO RELATIVI AL MESE DI SETTEMBRE DEL 2007

 

 

 

INDICE


 

AVVERTENZA. 2

Sezione I5

A) MONITORAGGIO DEGLI ATTI DI INDIRIZZO.. 5

B) MONITORAGGIO DEGLI ATTI DI CONTROLLO.. 5

In evidenza a settembre. 6

A) Monitoraggio degli atti di indirizzo. 11

Presidenza del Consiglio dei Ministri13

Ministero degli affari esteri15

Ministero delle comunicazioni25

Ministero della difesa. 28

Ministero dell’economia e delle finanze. 30

Ministero delle infrastrutture. 43

Ministero dell’interno. 46

Ministro delle politiche per la famiglia. 57

Ministero della pubblica istruzione. 64

Ministero della salute. 70

B) Monitoraggio degli atti di controllo. 73

Comunicazioni pervenute nel mese di settembre a seguito di risposte ad atti di sindacato ispettivo  74

Ministero della giustizia. 75

Ministero dell’interno. 76

Ministero del lavoro e della previdenza sociale. 78

Segnalazioni al Governo conseguenti a risposte rese ad atti di sindacato ispettivo. 80

Ministero delle infrastrutture. 80

Ministero del lavoro e della previdenza sociale. 82

Ministero delle politiche per la famiglia. 84

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione relative al mese di settembre 2007  85

Sezione II87

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI87

In evidenza a settembre. 88

a) Principali cariche scadute nel periodo 1/9 - 31/10/2007. 91

b) Proposte di nomina presentate per il parere e monitoraggio delle successive nomine governative  96

c) Comunicazioni di nomine effettuate. 104

d) Altre nomine. 110

Sezione III111

RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI DEL GOVERNO DA OBBLIGO DI LEGGE. 111

In evidenza a settembre. 112

a) Monitoraggio sulle relazioni trasmesse al Parlamento. 120

b) Piani e atti di riparto di risorse economiche. 150

1) Atti all’esame delle Commissioni parlamentari150

2) Atti pubblicati nella Gazzetta ufficiale. 161

 

 

 

AVVERTENZA

 

 

            Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

            A tal fine il notiziario è stato suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni e iniziative non legislative della Camera dei deputati, nonché dalla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.

 

            La sezione I consta di due parti.

Nella parte A) viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni in Assemblea e in Commissione, ordini del giorno accolti, accolti come raccomandazione dal Governo e/o approvati dall’Assemblea o dalle Commissioni). Delle note di attuazione trasmesse dalle amministrazioni di volta in volta competenti si dà conto tramite schede che ne riassumono i contenuti ponendoli a raffronto con gli impegni assunti dal Governo con gli atti di indirizzo cui le note si riferiscono, precedentemente sollecitate dal Servizio per il controllo parlamentare.

L’andamento delle attuazioni viene illustrato anche attraverso un prospetto statistico che fornisce, con cadenza periodica, il rapporto percentuale tra atti segnalati e attuazioni pervenute dalle amministrazioni, nonché tramite grafici che “fotografano” in che misura i diversi Ministeri hanno fornito risposta, fino alla data considerata, agli impegni di rispettiva competenza.

Nella parte B) si analizzano le comunicazioni trasmesse, sempre nel periodo considerato, dai dicasteri a seguito delle segnalazioni operate dal Servizio per il controllo parlamentare, attraverso un’attenta lettura degli atti parlamentari, di ulteriori iniziative prospettate dai rappresentanti del Governo in sede di risposta ad atti di sindacato ispettivo (interrogazioni e interpellanze). Sempre in questa parte della pubblicazione si dà conto delle nuove segnalazioni operate nel periodo considerato, riportando la citazione testuale del resoconto parlamentare utilizzata per individuare ulteriori adempimenti che potranno formare oggetto di successive comunicazioni dei Ministeri competenti.

 

La sezione II dà conto delle proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare ovvero delle comunicazioni fornite dal Governo circa le avvenute nomine presso enti, effettuate nei casi previsti dalla legge 24 gennaio 1978, n. 14, nonché delle cariche scadute nel periodo in esame e di quelle in scadenza nel periodo successivo. Inoltre viene monitorato l’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte del Governo.

La sezione cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici o privatizzati tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna sentita non solo a livello parlamentare. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologicamente e logicamente coerente per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, mese per mese, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni. Vengono poi fornite informazioni essenziali sulle procedure di nomina, sui riferimenti normativi e sulle principali caratteristiche degli enti stessi.

 

            La sezione III consta di due parti.

Nella prima parte si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto sulle relazioni al Parlamento, distinte tra “governative” e “non governative”, delle quali viene redatto un prospetto statistico che fornisce il rapporto tra il numero di quelle in carico e di quelle trasmesse dal Governo nei tempi previsti.

Segue quindi l’elencazione:

delle relazioni “in ritardo”, ossia quelle la cui trasmissione era prevista nel periodo preso in considerazione dalla pubblicazione, ma non inviate dai Ministeri o, nel caso delle relazioni non governative, dalle autorità competenti, considerando cheper relazione “in ritardo” si intende:

-          nel caso in cui la legge istitutiva preveda la trasmissione della relazione in termini precisi e definiti (ad esempio “entro il 31 dicembre di ogni anno”), la relazione è considerata in ritardo a partire dal giorno successivo;

-          nel caso in cui la legge stabilisca scadenze temporali senza fare riferimenti specifici (ad esempio “ogni anno”), la relazione è considerata in ritardo se non è trasmessa entro la fine del periodo successivo di riferimento. Ad esempio, in caso di frequenza annuale, la relazione per l’anno 2006 deve essere trasmessa entro la fine del 2007. Nel caso di relazione semestrale, entro la fine del semestre successivo a quello a cui deve riferirsi la relazione: ad esempio, la relazione riferita al primo semestre del 2007 deve pervenire entro la fine del secondo semestre dello stesso anno. Per le relazioni ultrannuali si applica comunque il termine dell’anno successivo;

 delle relazioni pervenute nei termini;

 delle relazioni di nuova istituzione, ossia previste da disposizioni entrate in vigore nel periodo preso in considerazione dal Bollettino.

Va infine puntualizzato che, ai fini della compilazione della statistica complessiva, non si tiene conto delle relazioni a frequenza irregolare nonché di quelle eventuali (ad esempio previste solo a seguito di eventi particolari).

La seconda parte della Sezione III analizza piani e atti di riparto di risorse economiche sui quali è previsto il parere delle Commissioni parlamentari competenti. Di tali piani viene illustrato il contenuto nonché i pareri eventualmente espressi nel periodo considerato sia dalla Camera che dal Senato. Si dà inoltre conto dell’atto emanato dal Governo, evidenziando, se del caso, eventuali difformità rispetto agli orientamenti manifestati dalle Commissioni parlamentari

Da tale analisi possono ricavarsi utili indicazioni sulle effettive modalità di utilizzo delle risorse finanziarie utilizzabili dai Ministeri.

            Le informazioni riportate sono tratte dalle banche dati gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione I

 

A) MONITORAGGIO DEGLI ATTI DI INDIRIZZO

 

B) MONITORAGGIO DEGLI ATTI DI CONTROLLO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La presente Sezione consta di due parti. Nella parte A) si dà conto delle note trasmesse dai diversi Ministeri in attuazione di atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno). Nella parte B) vengono monitorate sia le note pervenute nel periodo considerato a seguito di risposte ad atti di sindacato ispettivo, sia le segnalazioni al Governo conseguenti a risposte rese ad atti di sindacato ispettivo


In evidenza a settembre

 

Le attuazioni governative:

 

Nel mese di settembre sono pervenute al Servizio per il controllo parlamentare 58 note governative di attuazione di atti di indirizzo, 19 delle quali si riferiscono a mozioni, 7 a risoluzioni in Commissione mentre le restanti 32 ad ordini del giorno. Questo dato rappresenta un primo elemento di novità rispetto all’andamento evidenziato nei mesi precedenti, nei quali le attuazioni da parte dei diversi Ministeri hanno avuto ad oggetto in misura largamente prevalente ordini del giorno. Si tratta, peraltro, di una tendenza coerente con il numero, anch’esso crescente (come evidenziato nei mesi scorsi) di segnalazioni da parte del Servizio per il controllo parlamentare relative a mozioni e risoluzioni accolti in Assemblea e in Commissione ai fini della loro attuazione da parte delle amministrazioni competenti.

Un secondo dato significativo è rappresentato dal numero complessivo di note pervenute – come si è premesso 58 – stante il fatto che se si prescinde dal mese di aprile, in cui le note pervenute sono state 65, dall’inizio della XV legislatura il numero mensile di trasmissioni, nella media, è sensibilmente inferiore (si ricorda, a titolo di esempio, che a maggio le note sono state 31, a giugno 35 e nel periodo luglio-agosto nuovamente 31).

Le note pervenute a settembre sono state trasmesse dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dai Ministeri degli affari esteri, delle comunicazioni, della difesa, dell’economia e delle finanze, delle infrastrutture, dell’interno, delle politiche per la famiglia, della pubblica istruzione e delle salute.

Se si prende in considerazione il rapporto tra il numero complessivo di attuazioni e il novero dei Ministeri attuanti, si rileva che le amministrazioni dell’economia e dell’interno, le quali hanno dato seguito, rispettivamente, a 16 ed a 11 impegni di competenza, hanno fatto registrare nel periodo considerato, insieme al Ministero delle politiche per la famiglia (che ha trasmesso 10 note), il maggior numero di adempimenti.

Sotto il profilo dei contenuti, si può evidenziare, in primo luogo, l’interesse offerto dalla nota con la quale il Ministero degli affari esteri dà seguito a quattro mozioni (approvate nella seduta dell’Assemblea del 21 giugno 2007) con cui si impegnava l’esecutivo ad adottare una serie di iniziative finalizzate al rilancio del processo di integrazione ed all’allargamento dell’Unione europea. Con tale nota il dicastero illustra dettagliatamente gli obiettivi della nuova Conferenza intergovernativa, apertasi a Lisbona il 23 luglio scorso e che si concluderà il 18-19 ottobre, nell’ambito del processo di riforma istituzionale dell’Unione nella prospettiva di procedere alla firma del nuovo Trattato entro l'anno e di disporre del tempo sufficiente per consentirne la ratifica prima delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo nel 2009.

Sempre dal Ministero degli affari esteri è pervenuta la nota con cui si illustrano le azioni poste in essere dall’amministrazione a fronte dell’impegno assunto con l’approvazione della risoluzione conclusiva Ranieri n. 8/00021 ad adottare iniziative volte alla valorizzazione europea del seggio non permanente dell’Italia nel biennio di presenza nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Anche a tale proposito l’amministrazione interessata fornisce dettagliate informazioni in merito alle azioni concrete, poste in essere su più versanti, sia stabilendo solidi legami di lavoro con la Presidenza di turno che con il Segretariato del Consiglio UE, sia avviando modalità informali di consultazione e scambi di informazione. Ciò al fine di incoraggiare la concertazione europea e promuovere posizioni e orientamenti comuni su importanti questioni politiche affrontate nel Consiglio di sicurezza dell’ONU nei primi sette mesi di presenza italiana.

Diffuso interesse suscitano anche le tematiche affrontate con le note nelle quali si dà conto dell’impegno profuso dal Governo, dal Parlamento e dalla diplomazia italiana a sostegno della risoluzione sulla moratoria universale della pena di morte, ma anche nella promozione di iniziative (come richiesto dalla risoluzione De Zulueta n. 7/00185) per la tutela dell’acqua quale bene comune e diritto umano.

Delle 16 note trasmesse dal Ministero dell’economia 8 danno attuazione ad ordini del giorno riferiti alla legge finanziaria per il 2007. Tra queste possono presentare aspetti di maggiore interesse sociale quelle che illustrano rispettivamente, per quanto attiene ai profili di competenza del dicastero, l’entità e l’unità previsionale di base di riferimento delle risorse destinate alla costruzione di nuove carceri ed a misure per il reinserimento dei detenuti e le iniziative in favore degli ex internati militari cui non è stato riconosciuto , dopo l’8 settembre 1943, lo status di prigioniero di guerra. Di più diffuso interesse rispetto ad altre tematiche oggetto delle note del Ministero dell’economia, che quasi inevitabilmente presentano un contenuto eminentemente tecnico e spesso molto specifico, appare la nota che attua l’ordine del giorno Maroni n. 9/2201/32, con cui si impegnava l’esecutivo a studiare già dal prossimo riordino della tassazione, le misure volte a tutelare i consumatori-utenti contro costi aggiuntivi provenienti dalla doppia tassazione sui prezzi dei carburanti e ad evitare ulteriori aumenti dei prezzi anche intervenendo sulla riduzione dell'accisa.

Rilevante, anche perché incide, seppure di riflesso, su un’attività fondamentale quale l’informazione, appare inoltre la risposta offerta dal Ministero dell’economia agli ordini del giorno Folena n. 9/1746-bis-B/6 e Carra n. 9/1746-bis-B/1 volti ad impegnare il Governo ad applicare l’aliquota IVA del 4 per cento anche ai servizi di informazione forniti da agenzie di stampa di carattere nazionale.

Il Ministero delle infrastrutture con una delle due note trasmesse nel mese di settembre chiarisce, alla luce della normativa vigente, la questione dell’impedimento per gli inquilini degli alloggi IACP interessati all’acquisto a beneficiare delle condizioni previste dalla legge n. 560 del 1993, impedimento determinato dalla legge n. 1089 del 1939 (concernente gli alloggi che presentino interesse artistico, storico e archeologico).

Le numerose (11) note trasmesse dal Ministero dell’interno possono essere ripartite, in linea di massima, con riferimento alle tematiche trattate, secondo due filoni principali: da un lato quello delle attuazioni che affrontano, sotto diverso profili, il tema della richiesta di sicurezza per quanto attiene agli impegni per l’esecutivo a rafforzare l’organico delle Forze dell’ordine (segnatamente in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia), anche attraverso il trattenimento in servizio di polizia di agenti ausiliari e la possibile assunzione in ruolo di personale della Polizia di Stato, ed a procedere al potenziamento ed al miglioramento del trattamento economico del Corpo dei Vigili del fuoco. Su un secondo versante il bisogno di tutela sociale trova seguito nelle attuazioni che danno conto degli interventi mirati al contrasto all’immigrazione clandestina ed all’attuazione della direttiva 2005/85/CE in tema di riconoscimento e revoca della status di rifugiato.

Per quanto riguarda quest’ultima tematica, dando seguito agli impegni assunti con gli ordini del giorno Zaccaria n. 9/1042/11, Donadi n. 9/1042/12 e Gozi n. 9/1042-B/2, le note del Ministero dell’interno illustrano i contenuti che caratterizzano in senso innovativo lo schema di decreto legislativo attuativo della richiamata direttiva 2005/85/CE, con il quale, tra l’altro, si introducono l’esame unico della domanda di protezione internazionale per l’ottenimento dello status sia di rifugiato sia di protezione sussidiaria, criteri di ordine cronologico nell’esame delle domande e si prevede che qualora la richiesta sia presentata da uno straniero proveniente da un Paese “sicuro” non possa essere respinta per questo solo motivo. Si espongono, inoltre, le previsioni inerenti il trattenimento nei centri di permanenza temporanea e assistenza degli stranieri richiedenti asilo e per i destinatari dei provvedimenti di espulsione.

Un altro elemento che caratterizza le attuazioni governative nel mese di settembre è poi rappresentato dalla nota trasmessa dal Ministero delle politiche per la famiglia in ordine agli impegni assunti con dieci mozioni, approvate dall’Assemblea il 4 luglio 2007, in tema di misure di contrasto alla pedofilia. Su un argomento che tocca fortemente una sensibilità sociale diffusa, la nota in questione offre spunti di assoluto interesse in quanto, nel richiamare puntualmente gli specifici impegni rappresentati con ognuno degli atti di indirizzo sulla materia, illustra con particolare ampiezza espositiva e nel dettaglio le molteplici iniziative assunte dall’esecutivo per fronteggiare il fenomeno della pedofilia e tutelare i minori da tale pericolo. La nota, che assume quasi le proporzioni di una relazione sull’argomento trattato, espone così le misure volte a promuovere il coordinamento delle forze dell’ordine, in particolare della Polizia postale e delle telecomunicazioni, l’istituzione del Centro nazionale per il controllo della pedopornografia, le risultanze sotto il profilo investigativo, le azioni sul versante della collaborazione internazionale e per proteggere i minori nelle scuole.

Dal Ministero della pubblica istruzione sono state trasmesse 5 note, 3 delle quali affrontano, più o meno direttamente, la disciplina dei crediti e debiti formativi, che in questo momento è di estrema attualità per il mondo della scuola, anche per quanto riguarda la loro valutazione per i candidati agli esami di Stato nel biennio 2007-2008 e, più in generale, l’esigenza che la valutazione a conclusione del percorso formativo dello studente sia improntata alla massima serietà. Ciò sia predisponendo criteri di esame che tutelino l’integrazione scolastica ed il diritto allo studio degli alunni con disabilità, sia, per altro verso, contrastando il fenomeno dei cosiddetti “diplomifici”.

Dal Ministero della salute è pervenuta una nota di attuazione che attiene al tema, sempre di primario interesse, del contenimento della spesa sanitaria, con la quale, in particolare, si illustrano le iniziative del Governo per contribuire a tale contenimento incrementando l’uso dei farmaci generici.

Nel rimandare all’illustrazione delle singole note per quanto attiene agli argomenti non espressamente richiamati in queste considerazioni, si rileva che in questo mese si registra, rispetto ai precedenti, una certa flessione nel numero di adempimenti riferiti alla legge finanziaria 2007: su 58 attuazioni pervenute, infatti, sono 16 quelle che danno seguito ad ordini del giorno riferite a detta legge (nel mese di giugno sono state 12 su 35 attuazioni ed in quello di luglio 15 su 31).

Sempre nel periodo considerato sono state tre le comunicazioni pervenute a seguito del monitoraggio svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sulle risposte ad atti di sindacato ispettivo, trasmesse dai Ministeri della giustizia, dell’interno e del lavoro e della previdenza sociale.

Di tali comunicazioni di immediata rilevanza appare quella con la quale il dicastero del lavoro fornisce elementi conoscitivi ulteriori rispetto a quanto evidenziato nella seduta dell’Assemblea del 16 maggio 2007 in risposta all’interrogazione Pisicchio n. 3/00886 sull’azione del Governo per contenere il fenomeno degli infortuni sul lavoro.

La comunicazione trasmessa dal Ministero dell’interno si ricollega alle tematiche affrontate da questa amministrazione nelle attuazioni relative agli atti di indirizzo, in quanto offre informazioni in merito a paventati pericoli sanitari collegati al fenomeno dell’immigrazione.

Per completezza, si fa presente che la comunicazione trasmessa dal Ministero della giustizia espone gli esiti delle attività investigative avviate a seguito della manifestazione svoltasi il 3 giugno 2007 davanti al carcere de L’Aquila (oggetto dell’interrogazione Angelo Piazza n. 3/00942, svolta nella seduta dell’Assemblea del 6 giugno), nel corso della quale slogan e frasi offensive erano stati indirizzati alla memoria di Marco Biagi e Massimo D’Antona, nonché delle vittime delle stragi di Nassirya e dell’ispettore capo Raciti.

 

I nostri solleciti:

 

Nel periodo considerato (*) il Servizio per il controllo parlamentare ha sollecitato ai Ministeri competenti l’attuazione di:

 

35 ordini del giorno riferiti alla legge n. 111 del 2007, recante "Modifiche alle norme sull' ordinamento giudiziario" (A.C. 2900). Tutti gli ordini del giorno sono stati inviati al Ministero della giustizia.

 

(*) Gli ordini del giorno vengono sollecitati ai Ministeri competenti quando la legge cui si riferiscono viene pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.

 

Inoltre, sono state segnalate:

 

- al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare la mozione Barbi ed altri n. 1/00219 (nuova formulazione);

- al Ministero della difesa la risoluzione conclusiva in Commissione Giuditta ed altri n. 8/00082;

- al Ministero delle infrastrutture le risposte rese alle interrogazioni Viola n. 5/01147 e Contento n. 5/01186;

- al Ministero del lavoro e della previdenza sociale le risposte rese alle interrogazioni Delbono ed altri n. 5/01288 e Mottan. 5/00825;

- al Ministero delle politiche per la famiglia la risposta scritta all’interrogazione Capitanio Santolini n. 4/01941;

- al Ministero dello sviluppo economico le mozioni Barbi ed altri n. 1/00219 (nuova formulazione) e Campa ed altri n. 1/00187;

- al Ministero dei trasporti la mozione Barbi ed altri n. 1/00219 (nuova formulazione).

 

 

 

N.B. La somma degli ordini del giorno inviati ai diversi Ministeri può non coincidere con il totale indicato in quanto il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato ai fini dell’attuazione a più di un dicastero. Lo stesso principio vale per gli altri  atti di indirizzo (mozioni e  risoluzioni).


Sezione I

 

A) Monitoraggio degli atti di indirizzo

 

Note pervenute nel mese di settembre in attuazione di atti di indirizzo

 

-          Misure a favore delle popolazioni delle regioni Umbria e Marche colpite dal sisma del 26 settembre 1997;

-          Rilancio del processo di integrazione e allargamento dell’Unione europea;

-          Lista UE delle persone ed entità coinvolte in atti di terrorismo;

-          Moratoria universale della pena di morte;

-          Ruolo dell’Italia nel biennio di presenza nel Consiglio di sicurezza dell’ONU;

-          Lotta contro la desertificazione per la tutela dell’acqua come bene comune e diritto umano;

-          Iniziative diplomatiche volte ad ottenere informazioni sulla sorte dei militari israeliani rapiti in Libano nel luglio del 2006;

-          Organizzazione di un seminario sui processi di pacificazione in corso nei territori in cui l’Italia è impegnata in missioni internazionali;

-          Osservanza, nell’attuazione della legge n. 233 del 2006, del principio dell’invarianza della spesa;

-          Attuazione di una politica organica per la casa;

-          Iniziative normative volte a reintegrare il Fondo di rotazione per le politiche comunitarie;

-          Monitoraggio dell’attività svolta dai componenti dei collegi sindacali costituiti all’interno delle aziende sanitarie locali;

-          Estensione del contributo di cui all’articolo 1, comma 92, della legge n. 266 del 2005, agli interventi infrastrutturali relativi alla Fiera di Vicenza;

-          Iniziative in favore degli ex internati militari cui non è stato riconosciuto, dopo l’8 settembre 1943, lo status di prigionieri di guerra;

-          Stanziamento per la costruzione di nuove carceri e misure per il reinserimento dei detenuti;

-          Contributi e agevolazioni per la realizzazione di un velodromo nella provincia di Treviso;

-          Dichiarazione dei redditi;

-          Valore catastale degli immobili destinati alle attività produttive;

-          Riapertura dei termini della legge n. 449 del 1997, articolo 29, per l’assegnazione agevolata degli immobili delle società “non operative”;

-          Modifica dell’aliquota IVA da applicarsi ai servizi di informazione forniti da agenzie di stampa di carattere nazionale;

-          Modalità di versamento dei tributi e dei contributi di cui al comma 1011 della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007);

-          Proroga dei termini della procedura di applicazione dell’IVA per gli enti no profit;

-          Iniziative volte a tutelare i consumatori contro eventuali costi aggiuntivi provenienti dalla doppia tassazione sui prezzi dei carburanti;

-          Assegnazione di contributi revocati ai sensi dell’articolo 11-bis del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203;

-          Misure fiscali a sostegno di microiniziative intraprese da giovani e ultracinquantenni;

-          Progetti infrastrutturali nell’area della Riviera del Brenta;

-          Iniziative in materia di alloggi IACP;

-          Contrasto all’immigrazione clandestina;

-          Piante organiche delle forze dell’ordine in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia;

-          Misure per assicurare la competitività del settore dei giochi e delle scommesse e dare attuazione alla direttiva europea 2005/60/CE in materia di norme antiriciclaggio;

-          Miglioramento del trattamento economico e potenziamento del Corpo dei Vigili del fuoco;

-          Iniziative in materia di città metropolitane;

-          Riconoscimento e revoca dello status di rifugiato;

-          Salvaguardia delle libertà garantite dalla Costituzione italiana nell’attuazione della direttiva 2005/85/CE;

-          Iniziative normative in tema di soggiorni di breve durata degli stranieri;

-          Trattenimento permanente in servizio di polizia di agenti ausiliari e possibile assunzione in ruolo di personale della Polizia di Stato;

-          Misure di contrasto alla pedofilia;

-          Adozione di iniziative nelle scuole al fine di educare ad una pratica sportiva senza violenza;

-          Disposizioni in tema di debiti e crediti formativi per i candidati agli esami di Stato negli anni scolastici 2006-2007 e 2007-2008;

-          Tutela dell’integrazione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con disabilità;

-          Verifica dell’effettivo svolgimento di corsi di studio da parte delle scuole paritarie;

-          Nuova disciplina in materia di crediti formativi;

-          Iniziative volte ad incentivare l’uso dei farmaci generici.


Presidenza del Consiglio dei Ministri

 

Note di attuazione pervenute

 

Misure a favore delle popolazioni delle regioni Umbria e Marche colpite dal sisma del 26 settembre 1997

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis/216

Forlani

Assemblea

17/09/2007

I

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 18 novembre 2006, impegnava l’esecutivo a sollecitare il Commissario straordinario a farsi carico dei bisogni delle popolazioni delle regioni Umbria e Marche e più in particolare a far sì che i soggetti colpiti dal sisma del 26 settembre 1997, individuati dall'ordinanza del ministro per il coordinamento della protezione civile del 22 dicembre 1997, n. 2728, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27 dicembre 1997, destinatari dei provvedimenti agevolativi in materia di versamento delle somme dovute a titolo di tributi e contributi, regolarizzino la propria posizione relativa agli anni 1997, 1998, 1999 a partire dal 1° gennaio 2008.

Nella nota di attuazione della Presidenza del Consiglio dei ministri (che integra una precedente nota di contenuto interlocutorio, annunciata nella seduta dell’Assemblea del 20 giugno 2007) si ricorda preliminarmente che in seguito agli eventi sismici che hanno colpito i territori delle regioni Marche ed Umbria nel settembre 1997, con ordinanza del ministro dell'interno delegato per gli interventi di protezione civile, è stata disposta la sospensione dei pagamenti dei contributi di previdenza ed assistenza sociale (articolo 13), nonché dei termini relativi ai versamenti di natura tributaria (articolo 14).

Su richiesta delle regioni Marche ed Umbria i termini per la restituzione dei contributi e tributi sospesi sono stati differiti di anno in anno con successive ordinanze di protezione civile, mentre l'ultimo differimento al 31 dicembre 2007 è stato disposto dall'articolo 1, comma 1012, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007).

Nel contempo le regioni Marche ed Umbria hanno più volte richiesto l'estensione ai cittadini e alle imprese, destinatarie dei suddetti provvedimenti agevolativi, delle stesse disposizioni sul condono fiscale già emanate per situazioni analoghe, verificatesi nelle province di Ragusa, Siracusa e Catania, al fine di poter regolarizzare la propria posizione relativa agli anni 1997, 1998 e 1999 versando solo una quota percentuale di quanto dovuto secondo le modalità previste dal comma 17 dell'articolo 9 della legge 27 dicembre 2002, n. 289.

Il comma 1-bis dell'articolo 6 della legge 6 dicembre 2006, n. 290, ha poi disposto che la legge n. 225 del 1992 si interpreta nel senso che le disposizioni delle ordinanze di protezione civile che prevedono il beneficio della sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi assicurativi si applicano esclusivamente ai datori di lavoro privati aventi sede legale ed operativa nei comuni individuati da ordinanze di protezione civile.

Dopo l'entrata in vigore della suddetta legge n. 290 del 2006 la legge finanziaria 2007 , come sopra accennato, ha disposto il differimento dei termini di recupero dei tributi e contributi sospesi al 31 dicembre 2007.

In virtù della disposizione di cui al comma 1-bis dell'articolo 6 della legge n. 290 del 2006 la Direzione centrale dell'INPDAP, con circolare del 16 aprile 2007, ha invitato gli Enti e le Amministrazioni pubbliche, escluse dal beneficio della sospensione, a provvedere al versamento dell'esistente credito contributivo, sia per la quota a carico del datore di lavoro che per quella a carico dei lavoratore, entro il mese immediatamente successivo alla data di emanazione della circolare.

La regione Umbria ha proposto ricorso al TAR Lazio contro la suddetta circolare INPDAP ed il servizio avvocatura della regione Marche sta valutando la possibilità di intervenire nel giudizio pendente.

Il TAR Molise ha sollevato la questione di legittimità costituzionale della norma contenuta nel comma 1-bís dell'articolo 6 della legge 6 dicembre 2006 n. 290.

Successivamente la Direzione generale dell'INPDAP, con nota del 4 giugno 2007, ha sospeso il recupero immediato dei debiti pregressi, disponendo la prosecuzione della riscossione dei contributi sospesi in seguito ad eventi calamitosi con gli ordinari piani di ammortamento.

Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, con nota del 13 giugno 2007, ha suggerito all'INPDAP di fissare come termine finale di sospensione il 30 novembre 2007.

In seguito all’interpellanza Astore n. 2-00535, il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale Rosa Rinaldi ha risposto che, qualora la Corte costituzionale confermasse la legittimità di tale norma, si inviteranno gli enti competenti a verificare la possibilità che le restituzioni avvengano comunque in un periodo più lungo di quello oggi previsto, pari a 60 mesi.

Da ultimo, con nota del 28 giugno 2007, congiuntamente alla Presidente della regione Umbria, il Presidente della regione Marche ha chiesto al sottosegretario di Stato Enrico Letta di convocare con la massima urgenza uno specifico incontro per avviare il lavoro di concertazione e di predisposizione degli schemi normativi per il superamento dello stato d'emergenza. L'incontro richiesto si è tenuto a Palazzo Chigi, in data 26 luglio, ed ha portato alla precisazione delle prossime tappe per la definitiva conclusione dell'emergenza conseguente agli eventi sismici.


 

Ministero degli affari esteri

 

 

 

 

 

 

 

 

Situazione al 30 settembre 2007

 

Atti di indirizzo inviati

66

Note di attuazione trasmesse

48

rapporto percentuale

72,7%

 

 


Note di attuazione pervenute

 

Rilancio del processo di integrazione e allargamento dell’Unione europea

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Mozione

1/00179

Ranieri

Assemblea

19/09/2007

III

1/00180

Zacchera

1/00181

De Zuleta

1/00161

Volontè

 

Le mozioni in titolo, accolte dal Governo ed approvate (la mozione Volontè ed altri n. 1/00161, è stata accolta ed approvata in parte) nella seduta dell’Assemblea del 21 giugno 2007, impegnavano l’esecutivo ad adottare una serie di iniziative finalizzate al rilancio del processo di integrazione ed all’allargamento dell’Unione europea.

Nella nota di attuazione il Ministero degli affari esteri riferisce che il Consiglio Europeo del 21-22 giugno ha rappresentato una tappa fondamentale del processo di riforma istituzionale dell'Unione. L'Italia ha sostenuto gli sforzi della Presidenza tedesca al fine di procedere alla convocazione di una nuova Conferenza intergovernativa, apertasi il 23 luglio scorso con l'obiettivo di concludersi nella sostanza il 18-19 ottobre 2007 a Lisbona. In tal modo sarà possibile rendere chiaro il quadro costituzionale e procedere alla firma del nuovo Trattato entro l'anno e disporre del tempo sufficiente per consentirne la ratifica prima delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo nel 2009 (come indicato anche nella Dichiarazione di Berlino del 25 marzo 2007).

Il Consiglio Europeo ha conferito alla CIG un mandato chiaro e limitato anche in termini di contenuti, che farà sì che la Conferenza abbia una natura eminentemente tecnica. Abbandonando l'idea di un trattato unico di codificazione, il nuovo Trattato di riforma che verrà adottato al termine dei lavori della CIG permetterà di inserire le innovazioni previste dal Trattato costituzionale - così come riviste dal Consiglio Europeo - nei due Trattati in vigore, TUE e TCE (ridenominato Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea). Tale compromesso, pur prevedendo la decostituzionalizzazione, sul piano formale, del Trattato firmato a Roma nell'ottobre 2004, ha consentito il mantenimento sostanziale del pacchetto di riforme istituzionali da esso previsto, conformemente alle red lines stabilite dal Governo e al mandato ricevuto dal Parlamento.

In particolare, è previsto il mantenimento sostanziale del pacchetto di riforme istituzionali, segnatamente la presidenza stabile del Consiglio europeo e una figura istituzionale che, benché denominato "Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza" anziché "Ministro", rappresenti una unica voce dell'Europa sul piano internazionale avvalendosi del nuovo servizio europeo per l'azione esterna. Il predetto mandato prevede inoltre l'estensione del voto a maggioranza a numerose nuove materie (tra cui immigrazione, energia ed ambiente) e l'applicazione del voto a doppia maggioranza previsto dal Trattato costituzionale a partire dal 1° novembre 2014, restando fino a tale data in vigore il sistema di Nizza.

Le modifiche ai trattati vigenti assicureranno inoltre il superamento della struttura a pilastri dei Trattati vigenti e l'attribuzione di una personalità giuridica all'Unione europea.

Il primato del diritto comunitario su quello nazionale, pur non figurando in una norma del Trattato, verrà ribadito dagli Stati membri in un'apposita dichiarazione in quanto principio consolidato nella giurisprudenza comunitaria.

Sebbene il testo della Carta dei diritti fondamentali non figurerà nel Trattato, al testo concordato dalla CIG 2004 è stato comunque assicurato carattere vincolante attraverso una norma che ne riconosce il valore giuridico.

Verrà riaffermato che l'Unione ha per obiettivo quello di promuovere la pace e che la sua azione sulla scena internazionale mira a sostenere nel resto del mondo la democrazia, l'universalità e l'indivisibilità dei diritti umani e delle libertà fondamentali, il rispetto della dignità umana, i principi di uguaglianza e di solidarietà ed il rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.

Sono state inoltre riprese e migliorate le modalità semplificate previste dal Trattato costituzionale per avviare le cooperazioni rafforzate e verrà mantenuta anche la possibilità di dare vita a una cooperazione strutturata permanente nella politica di sicurezza e difesa, sinora vietata.

Sono stati poi confermati i nuovi strumenti di democrazia partecipativa, in particolare il dialogo con la società civile e la possibilità di iniziativa legislativa da parte dei cittadini.

Il Consiglio europeo ha deciso il rafforzamento del ruolo riconosciuto nel processo legislativo al Parlamento europeo (che sarà pienamente associato ai lavori della CIG, disponendo per la prima volta di tre rappresentanti) e quello attribuito ai Parlamenti nazionali nel processo legislativo ed in relazione al controllo di sussidiarietà, inserendo una norma ad hoc nel Trattato sull'Unione Europea, questa di carattere essenzialmente ricognitivo, e modificando invece in tal senso i due protocolli già previsti dal Trattato costituzionale.

Infine, in merito all'impegno del Governo a proseguire il processo di unificazione sulla base del rispetto delle diversità culturali, si fa presente che il rispetto delle diversità culturali rappresenta uno degli assi portanti del processo di integrazione europea, ed è riaffermato da numerose sue norme, quali gli articoli relativi ai valori dell'Unione ed alle relazioni tra l'Unione gli Stati membri, nonché tramite il riconoscimento della Carta dei diritti che esplicitamente afferma che "l'Unione rispetta la diversità culturale, religiosa e linguistica".

 

 

Lista UE delle persone ed entità coinvolte in atti di terrorismo

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Risoluzione

7/00196

D’Elia

Commissione

19/09/2007

III

 

La risoluzione, accolta in parte dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 14 giugno 2007, impegnava l’esecutivo a sostenere in sede di Consiglio dell'Unione Europea il pieno rispetto della sentenza del 12 dicembre 2006 del Tribunale di prima istanza della Corte di giustizia delle Comunità europee ed a partecipare attivamente alla revisione semestrale della lista europea delle organizzazioni terroristiche da parte del Consiglio. Nella nota di attuazione il Ministero degli affari esteri osserva che l'Italia ha sostenuto in sede di Consiglio dell'Unione Europea il pieno rispetto della sentenza della richiamata sentenza 12 settembre 2006 del Tribunale di prima istanza della Corte di giustizia della Comunità Europea. Il Governo ha inoltre partecipato attivamente alla revisione semestrale della lista europea di organizzazioni terroristiche, conformando il proprio atteggiamento all'impostazione stabilita dalla risoluzione. A tale proposito, il Consiglio dell'Unione Europea ha provveduto a codificare le innovazioni significative introdotte nelle procedure di convalida o di nuovo inserimento di soggetti nella lista UE, con la nuova Posizione Comune n. 448 e con la Decisione n. 445 del 28 giugno 2007.

Tali modifiche procedurali, volte a garantire il pieno rispetto di questi criteri di equilibrio, trasparenza ed equità ribaditi dal Parlamento Italiano e posti a fondamento dei principi dell'UE, prevedono la possibilità di mettere a disposizione dei soggetti iscritti le motivazioni dell'inserimento nella lista (statement of reason), la notifica agli stessi della decisione di inserimento e degli eventuali ricorsi possibili. Esse tengono quindi conto dei rilievi mossi dalla sentenza alle precedenti decisioni del Consiglio, in particolare per quanto riguarda la condizione preliminare di una decisione dell'Autorità nazionale competente, l'obbligo di comunicazione e motivazione ed il diritto di difesa.

Il Governo italiano ha inoltre condiviso la decisione del Consiglio di prevedere l'istituzionalizzazione di un gruppo di lavoro ad hoc, incaricato di prendere in esame le richieste di inserimento e di rimozione dalla lista UE e di provvedere all'adeguata preparazione delle sessioni di revisione semestrale della lista europea di organizzazioni terroristiche.

 

Moratoria universale della pena di morte

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Risoluzione

7/00209

D’Elia

Commissione

19/09/2007

III

 

La risoluzione, approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 14 giugno 2007, impegnava l’esecutivo a procedere con la massima urgenza e senza altri rinvii alla presentazione della Risoluzione sulla moratoria universale della pena di morte.

Nella nota di attuazione il Ministero degli affari esteri riferisce che il 18 giugno 2007, a Lussemburgo, il Consiglio dei ministri degli esteri dell'UE ha deciso di introdurre una risoluzione contro la pena di morte alla 62ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nell'ambito di un'alleanza transregionale, conferendo alla Presidenza dell'Unione il mandato di dare immediatamente inizio al lavoro preparatorio. Il dicastero sottolinea che si tratta di  un successo da ascrivere al forte impegno profuso dal Governo, dal Parlamento e dalla diplomazia italiana, ma anche al fatto che l’Italia, società civile e istituzioni, è unita in questa battaglia di civiltà, dimostrando un'armonia di intenti ed una comunanza di fini rara in altre circostanze.

Si ricorda che l'UNGA si aprirà a New York il 25 settembre prossimo e che la risoluzione sulla moratoria della pena di morte, dal punto di vista procedurale, dovrebbe essere presentata, prevedibilmente, alla fine del mese di ottobre.

Il testo della risoluzione è stato definito in ambito UE partendo da quello proposto dall'Italia prima del CAGRE (Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne) del 18 giugno 2007. L'attuale progetto di risoluzione, come l'Italia ha insistentemente richiesto, contiene un linguaggio che ricalca sostanzialmente il testo della Dichiarazione di Associazione sulla moratoria e l'abolizione della pena di morte (presentata all'Assemblea Generale lo scorso dicembre 2006 e già sottoscritta da 95 Paesi, soprattutto grazie all'impegno italiano). In particolare, viene mantenuto il richiamo agli Stati che ancora applicano la pena di morte ad introdurre un'immediata moratoria delle esecuzioni, in vista dell'abolizione della pena di morte. Sempre nell'ambito dell'Unione Europea, l’Italia ha ottenuto che l'azione dell'UE procedesse serrata anche durante il periodo precedente all'apertura dell'Assemblea Generale a fine settembre, attraverso un'opera di sensibilizzazione dei potenziali sostenitori della risoluzione sulla moratoria.

La Presidenza portoghese sta sottoponendo il testo della risoluzione ad un gruppo già identificato di Paesi possibili co-autori della risoluzione medesima, provenienti da tutti i gruppi regionali rappresentati in Assemblea Generale. In una fase successiva, l'azione sarà allargata ai Paesi suscettibili di cosponsorizzare la stessa risoluzione, allo scopo di arrivare all'apertura dei lavori della Terza Commissione UNGA (8 ottobre 2007) con un ampio sostegno al documento.

Ruolo dell’Italia nel biennio di presenza nel Consiglio di sicurezza dell’ONU

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Risoluzione conclusiva

8/00021

Ranieri

Commissione

19/09/2007

III

 

La risoluzione conclusiva, approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 28 novembre 2006, impegnava l’esecutivo ad adottare una serie di iniziative volte alla “valorizzazione europea del seggio non permanente dell’Italia nel biennio di presenza nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.

Nella nota di attuazione il Ministero degli affari esteri riferisce che nei primi sette mesi di presenza in Consiglio di Sicurezza, l'Italia ha operato con costanza e determinazione nel perseguire l'obiettivo di rafforzare il profilo dell'Unione europea nel Consiglio di sicurezza.

Sul piano metodologico, si è puntato a stabilire un solido legame di lavoro con la Presidenza di turno (nel primo semestre la Germania e, dal 1° luglio, il Portogallo) e con il Segretariato del Consiglio UE; ciò sia a livello capitali sia, soprattutto, a New York, ove sono state avviate modalità informali di consultazione e scambi d'informazione su base praticamente quotidiana. Si sta altresì incoraggiando la concertazione europea a 27 in modo da anticipare a Bruxelles, per quanto possibile, la discussione sulle questioni affrontate al Consiglio di Sicurezza, per tenere conto in tale sede di posizioni e orientamenti comuni elaborati in ambito UE. L’impegno italiano si orienta poi verso un rafforzamento della concertazione "a cinque", vale a dire tra i Paesi UE membri del Consiglio di Sicurezza (oltre all’Italia, Francia, Regno Unito, Belgio e, fino al dicembre 2007, Slovacchia).

Per quanto riguarda i risultati, nella nota rileva che finora si è giunti a posizioni di voto comuni tra Paesi europei sulle più importanti questioni politiche affrontate dal Consiglio di Sicurezza in questi mesi.

Sul piano politico-negoziale, si evidenzia la sensibilità dei due membri permanenti europei sulla opportunità di associare pienamente i restanti partner membri del Consiglio (per non dire l'intera UE) nella definizione delle linee strategiche di un'azione comune verso le più complesse situazioni di crisi. A Bruxelles, l’Italia si sta adoperando per favorire un più efficace raccordo tra le discussioni al Comitato politico e di sicurezza (COPS) e quelle in Consiglio di sicurezza su alcune questioni prioritarie che presentino forte interesse per l'Unione Europea. L'obiettivo è quello di "armonizzare" le posizioni tra membri europei del CdS prima che abbiano luogo i negoziati e le conseguenti decisioni del Consiglio a New York.

Per quanto riguarda la concertazione a livello capitali, l'Italia ha promosso il 12 febbraio 2007 un incontro tra i Direttori ONU dei cinque paesi UE che siedono in Consiglio, dopo quello svoltosi d'intesa con il Belgio nel novembre 2006. Si tratta di un meccanismo di consultazioni che l’Italia vorrebbe consolidare e rafforzare gradualmente, affinché si instauri una consuetudine di lavoro in comune tra i Paesi UE anche a livello dei rispettivi Ministeri degli esteri in modo da coordinare "a monte" le iniziative da prendere assieme a New York.

Per quanto attiene alla concertazione tra i membri UE che siedono nel Consiglio di sicurezza a New York, si fa presente che a New York si svolgono ormai con cadenza mensile le riunioni informali tra i cinque Paesi UE che siedono nel CdS, a livello rappresentanti permanenti e coordinatori politici. A New York ci si sta inoltre adoperando per migliorare i meccanismi consultivi ex articolo 19 del Trattato dell'Unione Europea, per favorire un maggior coinvolgimento dei Paesi UE non membri del CdS nei processi decisionali del Consiglio, improntando l’atteggiamento italiano nei confronti dei partner alla massima trasparenza e disponibilità al dialogo.

In merito al coinvolgimento della Presidenza UE e del Segretariato del Consiglio si rileva che i piccoli passi avanti compiuti non coinvolgono ancora pienamente a New York le istituzioni "rappresentative" dell'Unione Europea in quanto tale.

Sono state infine avviate consultazioni con il Portogallo nella sua qualità di Presidenza europea durante il secondo semestre 2007. Lisbona apprezza l’impegno europeista italiano nel CdS e l’offerta italiana di collaborazione anche attraverso l'apposito "focal point" a New York, riconoscendo che la compattezza delle posizioni europee in Consiglio di Sicurezza è essenziale per dare credibilità ed efficacia alla politica estera e di sicurezza comune dell'Unione Europea. Resta comunque l'esigenza di procedere gradualmente e su base consensuale, per non suscitare reazioni frenanti da parte dei membri permanenti europei del Consiglio di Sicurezza che rischierebbero di compromettere le positive dinamiche sopraindicate.

 

Lotta contro la desertificazione per la tutela dell’acqua come bene comune e diritto umano

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Risoluzione

7/00185

De Zulueta

Commissione

20/09/2007

III

 

La risoluzione, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 14 giugno 2007, impegnava l’esecutivo a coordinare e rafforzare l'impegno diplomatico in tutte le sedi internazionali in preparazione della ottava Conferenza delle parti (COP 8) della UNCCD - nella quale, fra l'altro, sarebbe stata definita la strategia a medio termine sulla base della proposta dell'apposito Gruppo di lavoro internazionale (IIWG) - a promuovere una pluralità di iniziative per la tutela dell’acqua come bene comune e diritto umano.

Nella nota di attuazione il Ministero degli affari esteri rende noto di essersi attivamente impegnato nella preparazione della partecipazione dell'Italia all'ottava Conferenza delle Parti (Madrid 12-13 settembre 2007) della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla siccità ed alla desertificazione (UNCCD), in particolare contribuendo all'elaborazione della Strategia decennale della UNCCD, con il fine di individuare obiettivi ben definiti e quantificabili, di rafforzare le sinergie tra le Convenzioni di Rio, di riequilibrare i meccanismi istituzionali e di evitare dispersioni e frammentazioni delle risorse finanziarie.

In tale contesto, il Ministero degli affari esteri ha lanciato una campagna per l'affermazione del diritto all'acqua che dovrebbe culminare in una conferenza mondiale da tenersi a Roma nel 2008.

Tale campagna è articolata su tre livelli. A livello nazionale, il 27 giugno 2007, in occasione delle celebrazioni per la Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione, la Direzione Generale per la cooperazione allo sviluppo ha organizzato presso la sede della Società italiana per l'organizzazione internazionale (SIOI) un seminario dal titolo " L'acqua come diritto umano: lotta alla desertificazione".

In ambito europeo la campagna è stata presentata in seno al Gruppo del Consiglio dell'Unione Europea Desertificazione, con positive reazioni da parte dei partner  europei, in particolare della Presidenza portoghese. In ambito Nazioni Unite, è stata organizzata una tavola rotonda ministeriale sul tema, in occasione della riunione della COP 8 a Madrid il 12 settembre 2007, quale occasione per il lancio ufficiale, in ambito UNCCD, della campagna per il diritto all'acqua.

 

Iniziative diplomatiche volte ad ottenere informazioni sulla sorte dei militari israeliani rapiti in Libano nel luglio del 2006

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/2193/35

Giancarlo Giorgetti

Assemblea

20/09/2007

III

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 7 marzo 2007, impegnava l’esecutivo ad adoperarsi presso le istituzioni internazionali e ad utilizzare tutti i possibili canali negoziali e diplomatici per ottenere che le famiglie dei militari israeliani rapiti in Libano nel luglio 2006 possano avere notizie e rassicurazioni sulla sorte dei propri cari.

Nella nota di attuazione il Ministero degli affari esteri fa presente di avere ripetutamente lanciato fin dall'estate scorsa, quando i due soldati israeliani Ehud Goldwasser e Eldad Regev furono rapiti da parte di Hezbollah, forti appelli affinché venissero immediatamente rilasciati.

In ogni incontro con le Autorità dei Paesi vicini, o comunque in grado di esercitare un'influenza per la soluzione della vicenda, è stata ribadita la forte preoccupazione per il rilascio dei soldati israeliani catturati, che costituisce tuttora, insieme alla questione delle fattorie di Sheba'a, una delle questioni che ostacola la normalizzazione dei rapporti tra Israele e Libano.

Si ricorda quindi che attraverso i Presidenti delle Camere, il ministro D'Alema, nonché altre personalità del mondo politico italiano, tra cui l’onorevole Fini, nella sua qualità di ex ministro degli affari esteri, all'inizio del 2007 si sono svolti incontri con i parenti dei soldati rapiti in Libano, nonché del soldato rapito a Gaza a fine giugno 2006, il Caporale Shalit.

Tutte le alte cariche dello Stato, nonché l'opinione pubblica italiana, sono state in quella occasione ulteriormente sensibilizzate sulla sorte dei prigionieri israeliani nelle mani di Hezbollah e di estremisti radicali palestinesi a Gaza.

Nella nota si ricorda, infine, che oltre che sul piano bilaterale, l'Italia si è sempre attivata in seno all'Unione europea e nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per mantenere vivo l'interesse della comunità internazionale sulla delicata questione oggetto dell’ordine del giorno in titolo.

 

Organizzazione di un seminario sui processi di pacificazione in corso nei territori in cui l’Italia è impegnata in missioni internazionali

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/2193/32

Giuditta

Assemblea

27/09/2007

III

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 7 marzo 2007, impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di organizzare un ulteriore seminario, oltre alla Conferenza di Roma sulla giustizia in Afghanistan, per una riflessione e approfondimento, a livello internazionale, di tutte le problematiche relative ai processi di pacificazione in corso nei territori su cui l'Italia è, a vario titolo, impegnata in missioni internazionali.

Nella nota di attuazione il Ministero degli affari esteri riferisce che il Governo italiano si sta adoperando a fondo per favorire l'emergere di soluzioni multilaterali nelle principali crisi internazionali, a cominciare da quelle che vedono impegnata l'Italia nel quadro di missioni di pace condotte direttamente dalle Nazioni Unite o sotto l'egida delle Nazioni Unite stesse (come in Medio Oriente, nei Balcani ed in Africa). Un elemento significativo è stato il forte impegno sull'Afghanistan, tanto sul terreno che in termini di partecipazione ai processi di stabilizzazione e ricostruzione del Paese, con particolare riguardo al settore della giustizia, come testimoniato dall'organizzazione della Conferenza sulla "Rule of Law" che si è svolta a Roma dal 2 al 3 luglio.

L'azione dell'Italia per la pace di articola in molteplici dimensioni che contemplano non solo l'invio di truppe sul terreno, ma anche l'azione politico-diplomatica, il sostegno agli sforzi di mediazione, l'utilizzo opportuno degli strumenti di cooperazione allo sviluppo, nonché l'organizzazione di eventi, seminari e conferenze (quali da ultimo le conferenza sulle donne in Afghanistan ed in Somalia) che possano favorire la maturazione delle opportune condizioni politiche per la definizione delle situazioni di crisi.

Nella nota, evidenziato che l’impegno dell'Italia a favore dei processi di pacificazione risulta rafforzato dalla nostra presenza nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU a partire dal gennaio 2007, si osserva che il Governo italiano non mancherà, in questo contesto, di prendere in considerazione, di volta in volta, tutti gli strumenti che possano agevolare il raggiungimento di questi obiettivi. Fra questi, ove se ne presenti l'opportunità e l'utilità, potrà esservi anche l'organizzazione di seminari del tipo di quelli evocati nell'ordine del giorno in oggetto.


Ministero delle comunicazioni

 

 

 

 

 

 

 

Situazione al 30 settembre 2007

 

Atti di indirizzo inviati

21

Note di attuazione trasmesse

2

rapporto percentuale

9,5%

 


Note di attuazione pervenute

 

 

Osservanza, nell’attuazione della legge n. 233 del 2006, del principio dell’invarianza della spesa

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1287/112

La Russa

Assemblea

17/09/2007

IX

 

L’ordine del giorno in titolo, accolto dal Governo limitatamente al dispositivo nella seduta dell’Assemblea del 13 luglio 2006, impegnava l’esecutivo ad attenersi rigidamente in sede di attuazione delle norme contenute nel decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, recante “Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri” (divenuto legge n. 233 del 2006) al principio dell’invarianza della spesa.

Nella nota di attuazione, il Ministero delle comunicazioni, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ricorda che l'articolo 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica del 14 maggio 2001, n. 258, recante il "Regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione all'opera del Ministro delle comunicazioni", è stato modificato, da ultimo, dal comma 24-octies dell'articolo 1, del decreto-legge n. 181 del 2006, aggiunto dalla relativa legge di conversione. In merito alla figura dei Vice Capo di Gabinetto, il regolamento, prima della modifica intervenuta, prevedeva che "Il Ministro, su proposta del Capo di Gabinetto può nominare Vice Capi di Gabinetto in numero non superiore a due, di cui uno scelto tra i dirigenti preposti a uffici di livello dirigenziale generale del Ministero". La novella legislativa, invece, ha eliminato la previsione che uno dei due Vice Capi di Gabinetto fosse necessariamente un direttore generale del Ministero.

Gli effetti finanziari derivanti dalla apportata modifica normativa gravano sugli stanziamenti previsti dell'unità previsionale di base "Gabinetto e uffici di diretta collaborazione all'opera del Ministro", cap. 1003, dello stato di previsione della spesa del Ministero delle comunicazioni. Ai sensi dell'articolo 10, comma 1, del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 258 del 2001, ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione spetta un trattamento economico omnicomprensivo, determinato con la modalità di cui all'articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, ed articolato per il vice Capo di Gabinetto in una voce retributiva di importo non superiore a quello massimo del trattamento economico fondamentale dei dirigenti preposti ad ufficio di livello dirigenziale generale del Ministero, incaricati ai sensi dell'articolo 19, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001, ed in un emolumento accessorio da fissare in un importo non superiore alla misura massima del trattamento accessorio spettante ai dirigenti di uffici dirigenziali dello stesso Ministero.

Pertanto, qualora il Vice Capo di Gabinetto sia scelto tra i dirigenti di seconda fascia, l'articolo 10, comma 2, del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 258 del 2001 prevede che tale trattamento, se più favorevole, integra per la differenza il trattamento economico in godimento.

In sintesi, solo la scelta di due soggetti estranei alla Pubblica Amministrazione potrebbe comportare un aggravio di spesa, rispetto alla situazione ante novella (in cui al massimo era nominabile un solo estraneo alla P.A.), mentre nella fattispecie concreta riguardante il Ministero delle comunicazioni, la nomina dei due Vice Capo di Gabinetto è ricaduta su due dirigenti di seconda fascia già dipendenti della Pubblica Amministrazione (appartenenti rispettivamente ai ruoli della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Comune di Roma).

Gli emolumenti spettanti ai due Vice capo di Gabinetto sono stati individuati con decreto dei Ministeri delle comunicazioni e dell'economia e delle finanze, del 20 ottobre del 2006, con il quale si prevede un trattamento economico fondamentale come stabilito dalla normativa citata.

Precisamente, si evidenzia che il trattamento economico suddetto è individuato ai sensi del contratto collettivo nazionale di lavoro della dirigenza pubblica - Area I, stipulato il 5 aprile 2001 e relativo al biennio economico 2000/2001.

Infatti, gli incrementi retributivi previsti dal contratto collettivo nazionale di lavoro vigente per l'Area I - dirigenza, quadriennio normativo 2002/2005, biennio economico 2002/2003, trovano applicazione esclusivamente nei confronti del personale dirigente dell'Area I e non producono effetti diretti o indiretti su altre categorie di personale comunque economicamente equiparato. Conseguentemente, ne deriva che il trattamento economico dei due Vice Capo di Gabinetto incide sul cap. 1003, dello stato di previsione della spesa del Ministero delle comunicazioni, in misura minore di quanto incideva la situazione antecedente la modifica normativa.

Ciò è determinato sia dal fatto che ai predetti Vice Capo di Gabinetto, in quanto già pubblici dipendenti, viene erogata esclusivamente una integrazione stipendiale, sia per effetto della disposizione innanzi citata che fissa gli importi retributivi al precedente CCNL e non tiene conto degli incrementi stipendiali succedutisi.

Tali incrementi avrebbero, invece, comportato una rideterminazione degli oneri stipendiali spettanti al Vice Capo di Gabinetto, ante novella, in quanto Dirigente generale dei ruoli del Ministero.


Ministero della difesa

 

 

 

 

 

 

 

 

Situazione al 30 settembre 2007

 

Atti di indirizzo inviati

25

Note di attuazione trasmesse

13

rapporto percentuale

52%

 


Note di attuazione pervenute

 

 

Attuazione di una politica organica per la casa

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Risoluzione conclusiva

8/00056

Realacci

Commissione

19/09/2007

IV e VIII

 

La risoluzione conclusiva in titolo, approvata dalla VIII Commissione (Ambiente) il 29 maggio 2007, impegnava l’esecutivo ad adottare, in piena sintonia con le regioni e le autonomie locali e nel rispetto delle rispettive competenze, i necessari interventi programmatici ed attuativi in materia di politica della casa, anche valutando ogni possibile iniziativa che semplifichi la destinazione di immobili del demanio militare al soddisfacimento di esigenze abitative, favorendo i processi di recupero e riqualificazione dei medesimi immobili, anche mediante specifici accordi con il Ministero della difesa.

Nella nota di attuazione il dicastero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, rileva di avvertire in modo particolare le problematiche alloggiative, sia con riguardo alla soluzione del problema della casa di proprietà, sia, più specificamente, con riferimento agli alloggi di servizio, realizzati ai sensi della legge n. 497 del 1978 al fine di consentire la necessaria mobilità del personale militare e considerati, in base all'articolo 5, comma 1, della legge stessa, infrastrutture militari.

Il Ministero, pertanto, è vivamente interessato, sotto il primo profilo, alla possibilità della valorizzazione di siti immobiliari - di possibile dismissione dall'attuale utilizzazione per fini direttamente riconducibili alla difesa nazionale - da conferire a cooperative tra il personale militare e civile della Difesa, e, quanto al secondo aspetto, all'avvio di un vasto programma di realizzazione, acquisto e adeguamento di alloggi di servizio, in numero consono alle esigenze connesse alla sospensione del servizio obbligatorio di leva nelle Forze armate. In tale quadro il dicastero, mentre è impegnato nella predisposizione dei conseguenti provvedimenti, segue con particolare favore l'iter delle iniziative legislative parlamentari in materia, attualmente all'esame delle competenti Commissioni.


Ministero dell’economia e delle finanze

 

 

 

 

 

 

 

Situazione al 30 settembre 2007

 

Atti di indirizzo inviati

271

Note di attuazione trasmesse

36

rapporto percentuale

13,3%

 


 

Note di attuazione pervenute

 

Iniziative normative volte a reintegrare il Fondo di rotazione per le politiche comunitarie

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/2534/58

Stradella

Assemblea

17/09/2007

V

 

L’ordine del giorno in titolo, accolto dal Governo limitatamente al dispositivo, nella seduta dell’Assemblea del 10 maggio 2007, impegnava l’esecutivo ad adottare iniziative normative volte a reintegrare il Fondo di rotazione per le politiche comunitarie.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze riferisce che l'articolo 7, comma 1, del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81 (legge n. 127 del 2007), prevede il reintegro del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie ex lege n. 183 del 1987, per un importo di 411 milioni di euro, in precedenza utilizzato per la copertura finanziaria degli oneri di cui all'articolo 1-bis, comma 2, lettera b), del decreto-legge 20 marzo 2007, n. 23, convertito con modificazioni, nella legge 17 maggio 2007, n. 64.

 

Monitoraggio dell’attività svolta dai componenti dei collegi sindacali costituiti all’interno delle aziende sanitarie locali

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/2534/16

Nannicini

Assemblea

17/09/2007

V e XII

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 10 maggio 2007, impegnava l’esecutivo, ed in particolare i Ministeri della salute e dell’economia, competenti per la nomina di due membri del collegio sindacale delle aziende sanitarie locali, a verificare nelle aziende sanitarie locali delle regioni di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a) del decreto-legge 20 marzo 2007, n. 23, recante “Disposizioni urgenti per il ripiano selettivo dei disavanzi pregressi nel settore sanitario, le azioni che il collegio sindacale ha intrapreso, anche i singoli membri, al fine del rispetto delle competenze a loro attribuite dalla legge e dalle linee guida per l'attuazione dell'articolo 1, comma 170, della legge 23 dicembre 2005, n 266, a rimuovere gli stessi, se inadempienti rispetto alle leggi elencate, e, nel caso in cui tali membri nominati risultino iscritti all'albo dei revisori contabili istituito presso il Ministero della giustizia, a segnalare al medesimo le loro inadempienze.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze, per quanto attiene ai profili di propria competenza, fa presente che l’amministrazione, con circolare del 12 maggio 2006, n. 21, ha fornito istruzioni ai propri rappresentanti e che, allo stato, non risultano Collegi sindacali inadempienti.

Per quanto concerne, poi, l'eventuale rimozione dei rappresentanti ministeriali in seno ai citati Collegi sindacali, si fa presente che, in caso di inadempimento della normativa in questione, la responsabilità non può essere posta in capo ai soli rappresentanti ministeriali, in quanto l'attività di controllo è collegiale e, pertanto, deve essere estesa all'intero Collegio.

Si soggiunge, infine, che il Ministero dell’economia, a seguito dell'emanazione di relative leggi regionali, non dispone più di un proprio rappresentante nei Collegi sindacali nelle regioni: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e nelle province autonome di Trento e Bolzano.

 

Estensione del contributo di cui all’articolo 1, comma 92, della legge n. 266 del 2005, agli interventi infrastrutturali relativi alla Fiera di Vicenza

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/65

Rocco Pignataro

Assemblea

17/09/2007

V

 

L’ordine del giorno, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 21 dicembre 2006, impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di estendere il contributo pluriennale di cui all'articolo 1, comma 92, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (previsto per le Fiere del Levante di Bari, di Verona, di Foggia e di Padova) anche agli interventi infrastrutturali relativi alla Fiera di Vicenza.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze, per quanto attiene agli aspetti di propria competenza, fa presente che attualmente non risultano nel bilancio dello Stato risorse finanziarie da destinare allo scopo e, pertanto, al fine di provvedere al finanziamento degli interventi infrastrutturali in questione, si rende necessaria l'approvazione di un'apposita disposizione normativa.

 

Iniziative in favore degli ex internati militari cui non è stato riconosciuto, dopo l’8 settembre 1943, lo status di prigionieri di guerra

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/146

Pottino

Assemblea

17/09/2007

V

 

L’ordine del giorno, accolto come raccomandazione dal Governo limitatamente al dispositivo, nella seduta dell’Assemblea del 21 dicembre 2006, impegnava l’esecutivo ad assumere le opportune iniziative nelle sedi internazionali competenti per ottenere dalla Repubblica Federale Tedesca almeno un gesto simbolico di riparazione; impegnava altresì il Governo a provvedere, ad un riequilibrio nelle destinazioni degli stanziamenti previsti per la concessione della nuova onorificenza agli ex internati militari, nel senso di una diminuzione significativa delle spese di funzionamento del Comitato creato presso la Presidenza del Consiglio per verificare le posizioni degli aventi diritto all'onorificenza di cui al comma 1274 dell'articolo 1 del disegno di legge finanziaria 2007 (A.C. 1746-bis-B) e di un parallelo incremento delle risorse destinate ai beneficiari delle misure.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze, per quanto attiene ai profili di propria competenza, riferisce che per i cittadini deportati ed internati nei lager nazisti nell'ultimo conflitto mondiale, in applicazione dell'articolo 1, commi 1271-1277, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007), sono stati autorizzati contributi per complessivi 250.000 euro in ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, mediante iscrizione nel fondo di funzionamento della Presidenza del Consiglio dei ministri (cap. 2115/Economia).

Tali contributi sono destinati per 200.000 euro annui ai citati risarcimenti e per 50.000 euro annui al funzionamento di un Comitato appositamente istituito per l'individuazione'degli aventi diritto.

 

Stanziamento per la costruzione di nuove carceri e misure per il reinserimento dei detenuti

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/118

Mario Pepe

Assemblea

17/09/2007

V

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo limitatamente al dispositivo nella seduta dell’Assemblea del 21 dicembre 2006, impegnava l’esecutivo a stanziare adeguate risorse economiche per la costruzione di nuove carceri e per l'ammodernamento di quelle esistenti, affinché il detenuto possa vivere in condizioni dignitose; impegnava inoltre il Governo ad avviare una seria politica per il reinserimento del detenuto medesimo nella società e soprattutto nel mondo del lavoro.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze, per quanto attiene ai profili di propria competenza, fa presente che per le finalità indicate nell’ordine del giorno la tabella D allegata alla legge n. 266 del 2005 (legge finanziaria 2006), prevede uno stanziamento di 20 milioni di euro per l'anno 2007 e di 30 milioni di euro per l'anno 2008.

Inoltre, la tabella D allegata alla legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007) prevede uno stanziamento di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009.

Entrambi i citati finanziamenti sono riferiti all'u.p.b. 1.2.3.3. - Fondo unico da ripartire - investimenti edilizia penitenziaria e giudiziaria e sono disponibili sul capitolo 7020 dello stato di previsione della spesa del Ministero della giustizia.

 

Contributi e agevolazioni per la realizzazione di un velodromo nella provincia di Treviso

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/133

Dussin

Assemblea

17/09/2007

V

 

L’ordine del giorno, accolto come raccomandazione dal Governo limitatamente al dispositivo nella seduta dell’Assemblea del 21 dicembre 2006, impegnava l’esecutivo ad adottare iniziative volte a prevedere contributi e agevolazioni per la realizzazione di un velodromo nella provincia di Treviso, che possa permettere un adeguato allenamento degli atleti italiani sul territorio nazionale.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze, per quanto attiene agli aspetti di propria competenza, riferisce che attualmente non risultano nel bilancio dello Stato risorse finanziarie destinate alla finalità indicata nell’ordine del giorno. Si precisa, comunque, che l'articolo 1, comma 1294, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), ha assegnato all'Istituto per il credito sportivo, un contributo annuo di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 per agevolare il credito per la realizzazione di impianti sportivi. Tali fondi sono disponibili sul capitolo 7450 dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze.


Dichiarazione dei redditi

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1750/40

Tolotti

Assemblea

25/09/2007

VI

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 27 ottobre 2006, impegnava l’esecutivo a favorire l’adozione di ogni utile provvedimento volto a chiarire l’applicazione dei commi 10 e 11 dell’articolo 110 del Testo unico delle imposte sui redditi ed evitare il prodursi di controversie dannose per i contribuenti e per l'Amministrazione finanziaria.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze ricorda preliminarmente che i commi 10 e 11 dell'articolo 110 del Testo unico delle imposte sui redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR), riguardano l’indeducibilità delle spese e degli altri componenti negativi derivanti da operazioni intercorse tra imprese residenti ed imprese domiciliate fiscalmente in Stati o territori non appartenenti all'Unione europea aventi regimi fiscali privilegiati (black list). Al riguardo si fa presente che la problematica in materia di indeducibilità dei costi da black list non evidenziati nella dichiarazione dei redditi è stata affrontata e risolta dai commi 301, 302, 303 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), con cui si è provveduto a modificare i predetti commi 10 e 11 dell'art. 110 del TUIR.

In particolare, con la modifica operata dal comma 301 è stato disposto che le spese e gli altri componenti negativi derivanti da operazioni intercorse tra imprese residenti ed imprese domiciliate fiscalmente in Stati inseriti nella black list, sono deducibili anche nelle ipotesi di mancata o parziale indicazione separata di tali spese nella dichiarazione dei redditi.

Tuttavia, il comma 302 prevede che l'inosservanza di tale adempimento comporta l'irrogazione, a carico del contribuente inadempiente, delle sanzioni previste dal comma 3-bis dell'articolo 8 del decreto legislativo n. 471 del 1997. Ciò da luogo all'applicazione, in caso di omissione o incompletezza dell'indicazione delle spese e degli altri componenti negativi di cui all'articolo 110, comma 11, del TUIR, di una sanzione amministrativa pari al 10 per cento dell'importo complessivo delle spese e dei componenti negativi non indicati nella dichiarazione dei redditi, con un minimo di 500 ed un massimo di 50.000 euro.


Valore catastale degli immobili destinati alle attività produttive

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1750/109

Turco

Assemblea

25/09/2007

VI

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 27 ottobre 2006, impegnava l’esecutivo ad adottare gli opportuni provvedimenti affinché anche nelle unità immobiliari censite nella categoria E/7 (fabbricati per esercizio di culti) non possano essere compresi immobili o porzioni di immobili destinati ad uso commerciale, industriale, ad ufficio privato ovvero ad usi diversi, qualora gli stessi presentino autonomia funzionale e reddituale.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze ricorda che il comma 40 dell'articolo 2 del decreto-legge n. 262 del 2006, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 286 del 2006, dispone che nelle unità immobiliari censite nelle categorie catastali E/1 (stazioni per servizi di trasporto terrestri e marittimi ed aerei), E/2 (ponti comunali e provinciali soggetti a pedaggio), E/3 (costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche), E/4 (recinti chiusi per speciali esigenze pubbliche), E/5 (fabbricati costituenti fortificazioni e loro dipendenze), E/6 (fari, semafori, torri per rendere d'uso pubblico l'orologio comunale) ed E/9 (edifici a destinazione particolare non compresi nelle categorie precedenti del gruppo E), non possono essere compresi immobili o porzioni di immobili destinati ad uso commerciale, industriale, ad ufficio privato ovvero ad usi diversi, qualora gli stessi presentino autonomia funzionale e reddituale.

Con specifico riferimento alle unità immobiliari rientranti nella categoria E/7, si fa presente che la legge 11 agosto 1939, n. 1249, e la relativa prassi catastale già prevedono che gli immobili di proprietà di Chiese parrocchiali con destinazioni diverse da quelle per l'esercizio di culto non possono rientrare in tale categoria, e devono invece essere oggetto di distinte dichiarazioni ed accertate a seconda della loro ordinaria destinazione. Ad esempio, gli oratori devono essere accatastati nella categoria B/7, i locali di sedi vescovili o parrocchiali, adibiti ad ufficio, nella categoria B/4 e, ovviamente, le unità immobiliari di proprietà degli Enti religiosi destinati ad attività commerciali devono essere accatastati nelle categorie proprie delle singole destinazioni.

Nella nota si rappresenta pertanto che, alla luce di quanto evidenziato, non appare necessario alcun intervento normativo per disciplinare le unità censite nella categoria E/7, in quanto già la disciplina vigente, come detto, esclude la possibilità di accatastare in tale categoria immobili ove, pur essendo di proprietà di Chiese parrocchiali, non viene svolta attività di culto.


Riapertura dei termini della legge n. 449 del 1997, articolo 29, per l’assegnazione agevolata degli immobili delle società “non operative”

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis/161

Sanza

Assemblea

25/09/2007

VI

 

L’ordine del giorno, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 18 novembre 2006, impegnava l’esecutivo ad adottare provvedimenti che, in contrasto all'evasione e all'elusione fiscale, riaprano i termini della legge n. 449 del 1997, articolo 29, per l'assegnazione agevolata degli immobili delle società «non operative», il cui regime fiscale è stato fortemente inasprito dal decreto-legge n. 223 del 4 luglio 2006.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze osserva che i commi da 111 a 118 dell'articolo unico della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007), hanno previsto una specifica disciplina fiscale agevolativa per consentire alle società di comodo di porsi in liquidazione ovvero di trasformarsi in società semplice in conformità all'impegno preso dal Governo.

 

Modifica dell’aliquota IVA da applicarsi ai servizi di informazione forniti da agenzie di stampa di carattere nazionale

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/6

Folena

Assemblea

25/09/2007

VI

9/1746-bis-B/1

Carra

 

Gli ordini del giorno, accolti dal Governo limitatamente al dispositivo nella seduta dell’Assemblea del 21 dicembre 2006, impegnavano l’esecutivo a considerare «dispacci di agenzia» anche le notizie organizzate in notiziari prodotti dalle agenzie di stampa e ad attivarsi per prevedere che per tali servizi di informazione forniti con ogni mezzo, anche elettronico, su reti telematiche, anche pubbliche, purché in questo caso liberamente accessibili, da agenzie di stampa di carattere nazionale iscritte nel Registro degli operatori di comunicazione, di cui all'articolo 1, comma 6, n. 5, della legge 31 luglio 1997, n. 249, si applichi l'aliquota IVA del 4 per cento.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze evidenzia che l'aliquota IVA ridotta del 4 per cento si applica alle cessioni di prodotti editoriali quali ad esempio giornali e notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri e periodici come previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, nel numero 18) della Tabella A, parte II. Tale disposizione normativa è in linea con quanto stabilito dalla normativa comunitaria e più precisamente, con le disposizioni contenute nella direttiva 2006/112/CE del 28 novembre 2006, che nell'Allegato III, punto 6), individua un elenco di cessioni di beni e di prestazioni di servizi a cui è possibile applicare una aliquota ridotta nel quale sono compresi le cessioni di prodotti editoriali sopra menzionate.

Ciò premesso nella nota si fa presente che non sembra possibile, ai sensi della normativa sopra esaminata, poter assimilare ai dispacci di stampa le notizie organizzate in notiziari prodotti dalle agenzie di stampa, in quanto la predisposizione da parte delle agenzie dei predetti notiziari si configura come una generica prestazione di servizi aventi ad oggetto un mero fare e di conseguenza, tale attività è assoggettata all'aliquota IVA ordinaria del 20 per cento.

Per quanto riguarda inoltre l'aspetto della diffusione di tali notiziari, attraverso mezzi elettronici e telematici, si fa presente che nell'ambito di transazione elettroniche delle notizie si applicano le regole dettate dalla direttiva 2002/38/CE del 7 maggio 2002, che regolamenta il commercio elettronico. Tale direttiva nel modificare l'articolo 9 della VI direttiva CEE n. 77/388 del 17 maggio 1997, ha qualificato le forniture on line come servizi prestati tramite mezzi elettronici, fornendone un elenco preciso in cui sono incluse anche la fornitura di immagini, testi ed informazioni. Pertanto tutte le transazioni che avvengono attraverso la rete, comprese nel citato articolo 9 della direttiva CEE 77/38, sono considerate generiche prestazioni di servizi, con la conseguenza che alle stesse si applica l'aliquota IVA del 20 per cento. Disposizione questa confermata anche nella direttiva precedentemente indicata 2006/112/2006 del 28 novembre 2006 nell'articolo 56, punto K.

Per completezza di trattazione nella nota si rileva, inoltre, che l'Agenzia dell'entrate ha emanato la risoluzione n. 186 del 30 settembre 2003, dove si è ribadito che le cessioni on line di prodotti editoriali non possono fruire dell'aliquota IVA agevolata del 4 per cento in quanto tali operazioni, che si configurano come un generico servizio che consente l'accesso ad un sito ove è possibile rinvenire le pubblicazioni, rientrano nell'attività di commercio elettronico e sono quindi assoggettati all'aliquota IVA ordinaria.

 

Modalità di versamento dei tributi e dei contributi di cui al comma 1011 della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007)

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/2114/3

Burtone

Assemblea

25/09/2007

VI

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 30 gennaio 2007, impegnava l’esecutivo ad adottare opportune iniziative normative per risolvere alcune problematiche relative all'applicazione delle disposizioni contenute nell'articolo 1, comma 1011, della legge 28 dicembre 2006, n. 296.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze precisa che con la circolare n. 20/E del 12 aprile 2007 l'Agenzia delle entrate ha fornito gli opportuni chiarimenti in ordine alla applicazione della normativa in argomento. Infatti, per quanto riguarda l’applicazione delle disposizioni previste nell'articolo 1, comma 1011 della legge 28 dicembre 2006 ai soggetti residenti nei comuni individuati dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 10 giugno 2005, n. 3442, la richiamata circolare, al paragrafo 2, chiarisce che possono avvalersi della definizione agevolata delle posizioni tributarie e contributive tutti i soggetti che, alla data del 29 ottobre 2002, avevano la residenza nei comuni individuati dalla suddetta ordinanza.

La medesima circolare, nel paragrafo 3.3, chiarisce che il contribuente, per il ritardato pagamento dei tributi e contributi, ancorché siano state notificate le cartelle di pagamento, potrà avvalersi del ravvedimento operoso di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472. Infine per quanto concerne la regolarizzazione del pagamento del debito residuo di tributi e contributi, al paragrafo 3.2 si precisa che i contribuenti che si avvalgono della rateizzazione possono versare alle scadenze stabilite un importo pari al 50 per cento di ciascuna rata.

 

Proroga dei termini della procedura di applicazione dell’IVA per gli enti no profit

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/2114-B/14

Crisci

Assemblea

25/09/2007

VI

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 22 febbraio 2007, impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di adottare urgentemente i provvedimenti necessari affinché il termine per la procedura prevista dall'articolo 37, comma 8, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006 n. 248 (che prevede la trasmissione per via telematica dell'elenco dei soggetti nei cui confronti sono state emesse fatture nonché dei titolari di partita IVA da cui sono stati effettuati acquisti ai fini dell'applicazione dell'imposta sul valore aggiunto) sia prorogato, per gli enti no profit, al 31 dicembre 2008.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze ricorda che, come annunciato nel comunicato stampa dell'Agenzia delle entrate del 16 marzo 2007, con riferimento alle operazioni effettuate nell'anno 2006, è già prevista la proroga del termine al 15 ottobre 2007 per la prima trasmissione degli elenchi. Infine sempre con riferimento all'anno 2006, saranno previste specifiche deroghe in merito alle operazioni da comunicare, al fine di contenere l’impatto del nuovo adempimento ed evitare eventuali aggravi per il contribuente.

Tanto premesso non appare necessaria la previsione di una specifica proroga dei predetti termini con riferimento agli enti non commerciali ed ONLUS.

 

Iniziative volte a tutelare i consumatori contro eventuali costi aggiuntivi provenienti dalla doppia tassazione sui prezzi dei carburanti

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/2201/32

Maroni

Assemblea

25/09/2007

VI

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 22 marzo 2007, impegnava l’esecutivo a studiare già dal prossimo riordino della tassazione, le misure atte a tutelare i consumatori-utenti contro costi aggiuntivi provenienti dalla doppia tassazione sui prezzi dei carburanti e ad evitare ulteriori aumenti dei prezzi anche intervenendo sulla riduzione dell'accisa.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze precisa che non solo le vigenti disposizioni nazionali in materia, ma anche la normativa comunitaria di riferimento dispongono che le accise che gravano sui consumi di determinati prodotti, fra cui i carburanti, vadano incluse nella base imponibile ai fini IVA, come indicato dalla direttiva 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006, in particolare all'articolo 78. Iniziative, quindi, di esclusione delle accise dalla base imponibile IVA risulterebbero in contrasto con la normativa comunitaria di riferimento vigente.

In merito all’impegno ad adottare iniziative normative volte alla riduzione dell'accisa, si osserva che attualmente al Senato è in discussione un disegno di legge di iniziativa governativa, (A.S. 1644 recante misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale), che all'articolo 4 (riduzione compensativa dell'accisa sui prodotti energetici) prevede che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze, si possano ridurre le aliquote di accisa sui prodotti energetici impiegati come carburanti o come combustibili per riscaldamento per usi civili, al fine di compensare le maggiori entrate dell'IVA derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale del petrolio greggio.


Assegnazione di contributi revocati ai sensi dell’articolo 11-bis del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Risoluzione

7/00170

Duilio

Commissione

27/09/2007

V e VIII

 

La risoluzione, approvata dalle Commissioni riunite V (Bilancio) e VIII (Ambiente) nella seduta dell’8 maggio 2007, impegnava l’esecutivo ad attenersi, ai fini dell'assegnazione dei contributi già revocati ai sensi dell’articolo 11-bis del decreto-legge n. 203 del 2005, alle priorità indicate nell’elenco contenuto nella risoluzione medesima.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze fa presente che i contributi cui si fa riferimento sono parte di quelli assegnati per l'anno 2005 e 2006, ai sensi della citata norma, in favore dei soggetti beneficiari individuati dai decreti ministeriali 1° marzo 2006 (pubblicato sul supplemento ordinario n. 53 alla Gazzetta Ufficiale n. 56 dell'8 marzo 2006) e 7 marzo 2006 (pubblicato sul supplemento ordinario n. 66 alla Gazzetta Ufficiale. n. 66 del 20 marzo 2006); beneficiari che, poi, non hanno posto in essere, nei termini previsti, gli adempimenti a loro carico ai fini della relativa erogazione.

Si tratta, pertanto, di contributi revocati che, per effetto della segnalazione effettuata nel corso dell'anno 2006 dal Ministero alle predette Commissioni parlamentari, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall'articolo 7 dei citati decreti ministeriali, hanno trovato, con la citata risoluzione una nuova finalizzazione.

Al fine, pertanto, di consentirne la successiva attribuzione in favore degli enti e per gli interventi individuati dalle risoluzioni, è stato predisposto il decreto ministeriale 3 agosto 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 agosto 2007, n. 187, con il quale, in assoluta conformità alle indicazioni fornite dalle Commissioni parlamentari, sono stati individuati i nuovi soggetti beneficiari dei contributi in questione, gli interventi da realizzare e l'importo del finanziamento, nonché le modalità da seguire per la relativa erogazione ed i termini per l'invio della documentazione al riguardo prevista.


Misure fiscali a sostegno di microiniziative intraprese da giovani e ultracinquantenni

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis/330

Giacomoni

Assemblea

27/09/2007

VI

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 18 novembre 2006, impegnava l’esecutivo ad attivarsi per prevedere un meccanismo agevolativo di natura fiscale al fine di favorire lo sviluppo di microiniziative intraprese da giovani ed ultracinquantenni.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’economia e delle finanze fa presente che, dal punto di vista fiscale, gli attuali regimi agevolativi concessi all'avvio di nuove attività produttive sono quelli di cui: all’articolo 13 della legge 23 dicembre 2000 n. 388 (legge finanziaria 2001), recante regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo, previsto per persone fisiche che non abbiano esercitato altre attività imprenditoriali o professionali nel triennio precedente e che non conseguano ricavi superiori a 30.987,41 euro per le imprese aventi ad oggetto prestazioni di servizio, oppure a 61.974,83 euro per le imprese aventi oggetto altre attività, alle quali si applica sul reddito dichiarato un’imposta sostitutiva dell'IRPEF e delle relative addizionali pari al 10 per cento; all’articolo 14 della legge 23 dicembre 2000 n. 388 (legge finanziaria 2001), recante regime fiscale delle attività marginali per le imprese assoggettate agli studi di settore, alle quali si applica sul reddito dichiarato in luogo della tassazione ordinaria, rispettando la soglia dei ricavi minimi individuata con apposito decreto dell'Agenzia dell'entrate, un’imposta sostitutiva dell'IRPEF e delle relative addizionali pari al 15 per cento.


Ministero delle infrastrutture

 

 

 

 

 

 

 

 

Situazione al 30 settembre 2007

 

Atti di indirizzo inviati

67

Note di attuazione trasmesse

40

rapporto percentuale

59,7%

 


Note di attuazione pervenute

 

Progetti infrastrutturali nell’area della Riviera del Brenta

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Risoluzione

7/00179

Cacciari

Commissione

25/09/2007

VIII

 

La risoluzione, accolta dal Governo ed approvata dall’VIII Commissione (Ambiente) nella seduta del 14 giugno 2007, impegnava l’esecutivo ad adoperarsi con la regione Veneto, l'ANAS, Veneto Strade e le Società concessionarie autostradali affinché vengano concertate con gli enti locali interessati le procedure e le modalità di valutazione complessiva dei progetti infrastrutturali e loro varianti (innesto Nuova Romea Commerciale, Asse plurimodale Venezia-Padova, Sistema ferroviario metropolitano di superficie) che insistono sull’area della Riviera del Brenta.

Nella nota di attuazione il Ministero delle infrastrutture rende noto che, a seguito delle richieste di adeguamento ed integrazione del progetto del nuovo collegamento Orte-Mestre, l’ANAS Spa ha ritenuto di interromperne la procedura di istruttoria ed approvazione, al fine di rendere pubblico il progetto variato. Pertanto, la società stradale, con nota del 20 giugno scorso, ha invitato le Amministrazioni e gli enti interessati ad interrompere l'istruttoria di approvazione del progetto in questione.

La società medesima procederà ad avviare un nuovo iter di esame del progetto adeguandolo alle indicazioni ricevute mediante nuova pubblicazione e nuova trasmissione dello stesso agli enti competenti. L'ANAS assicura che procederà nel pieno rispetto della normativa in materia di impatto ambientale e delle disposizioni che regolano gli obblighi di informazione al pubblico.

 

Iniziative in materia di alloggi IACP

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis/52

Velo

Assemblea

25/09/2007

VIII

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 18 novembre 2006, impegnava l’esecutivo, per quanto di sua competenza, ad affrontare la questione dell’impedimento, determinato dalla legge n. 1089 del 1939, per gli inquilini degli alloggi IACP interessati all’acquisto a beneficiare delle condizioni previste dalla legge n. 560 del 1993, individuando meccanismi e procedure adeguate.

Nella nota di attuazione il Ministero delle infrastrutture ricorda preliminarmente che per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica degli ATER (o IACP) che fossero inseriti nei piani di vendita proposti dagli enti gestori ed approvati dalle regioni, destinati ad abitazione civile che presentino interesse artistico, storico, archeologico, ai sensi della legge n. 1089 del 1939, non si applicano le disposizioni della legge 24 dicembre 1993, n. 560. Pertanto, nel momento in cui per tali alloggi fossero accertati dall'autorità competente i suddetti requisiti e siano stati dichiarati di interesse, gli eventuali vincoli apposti costituiscono, dal punto di vista tecnico, un ostacolo non superabile per beneficiare delle condizioni previste dalla predetta legge n. 560 del 1993.

Si evidenzia, inoltre, che la quasi totalità degli alloggi di edilizia residenziale pubblica non è di proprietà dello Stato ma dei comuni o dei diversi Istituti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, che sono enti strumentali della regione di appartenenza.

Ogni provvedimento atto a modificare l'attuale assetto legislativo da parte del Governo, non potrebbe peraltro prescindere dall'esame, attualmente in corso del progetto di legge A.C. 2559 recante modifiche all'articolo 1 della legge n. 560 del 1993 in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.


Ministero dell’interno

 

 

 

 

 

 

 

 

Situazione al 30 settembre 2007

 

Atti di indirizzo inviati

79

Note di attuazione trasmesse

30

rapporto percentuale

38%

 

 


Note di attuazione pervenute

 

Contrasto all’immigrazione clandestina

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis/114

Stucchi

Assemblea

17/09/2007

I

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 18 novembre 2006, impegnava l’esecutivo ad assicurare che le politiche di immigrazione intraprese siano rivolte ad interventi mirati al contrasto all'immigrazione clandestina.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’interno riferisce che nei primi sette mesi del 2007 la pressione migratoria illegale diretta in Italia non ha registrato, nel suo complesso, sostanziali variazioni rispetto all’anno passato.

Dal raffronto del numero degli stranieri rintracciati in posizione irregolare sul territorio nazionale al 31 luglio del 2007 (40.609) con l'analogo dato relativo al corrispondente periodo del 2006 (67.476) emerge un netto calo (-39,9 per cento) riconducibile alla diminuzione del numero dei clandestini sbarcati sulle coste italiane e all'ingresso nell'Unione Europea della Romania e della Bulgaria.

Il calo dei rintracci di stranieri irregolari va ascritto principalmente all'attuale diminuzione del fenomeno degli sbarchi di clandestini sulle coste dell'Italia meridionale. Dopo il netto aumento del fenomeno migratorio via mare registrato nel 2005 (68,2 per cento in più rispetto all'anno precedente), nel 2006 il numero dei migranti sbarcati clandestinamente era diminuito del 4 per cento circa.

Il dato segna ora un netto calo; infatti, i clandestini giunti via mare nel 2007 sono 8.260 a fronte dei 12.102 dello stesso periodo del decorso anno (-31,7 per cento).

Ai fini di una corretta lettura del dato percentuale riferito all'anno in corso, tuttavia, nella nota si evidenzia che la tipologia di rilevazione in questione risulta oggettivamente condizionata dal periodo di riferimento preso in esame. In considerazione del fatto che sovente gli sbarchi di clandestini si concentrano massicciamente nel giro di pochi giorni, è infatti possibile, talvolta spostando anche solo di pochi giorni il periodo di raffronto, ottenere risultati anche numericamente molto distanti tra loro nel raffronto con gli anni precedenti.

In ogni caso, risultano mutate rispetto al passato le dimensioni complessive del fenomeno dell'immigrazione illegale via mare, che sembra effettivamente interessare in misura di gran lunga minore Lampedusa e le limitrofe isole minori siciliane, e maggiormente (almeno rispetto alla fine del 2006) la Calabria e soprattutto la Sardegna, dove gli arrivi di piccoli gruppi di clandestini sono numericamente più frequenti.

Piante organiche delle forze dell’ordine in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis/233

Oliva

Assemblea

17/09/2007

I

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 18 novembre 2006, impegnava l’esecutivo a garantire, attraverso un’adeguata politica di mobilità del personale, la totale copertura dei posti in pianta organica delle strutture territoriali delle forze dell'ordine nelle regioni Sicilia, Calabria, Campania e Puglia ed a mantenere in funzione tutte le strutture territoriali in questione in atto operanti.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’interno fa presente che alla data del 1° marzo 2007, presso le unità di personale appartenente ai ruoli operativi presso gli uffici della Polizia di Stato nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia erano le seguenti: Calabria: 4.435, a fronte di una previsione organica di 4.237 (+ 198 unità); Campania: 9.178, a fronte di una previsione organica di 9.825 (- 647); Puglia: 5.512, a fronte di una previsione organica di 5.292 (+ 220); Sicilia: 10.742, a fronte di una previsione organica di 11.012 (- 270).

Nella nota si riferisce che il predetto dispositivo è stato potenziato nel corso del 2007 con l'assegnazione, complessivamente, di 476 unità di personale, così distribuite: Calabria: 66; Campania: 247; Puglia: 77; Sicilia: 86.

Relativamente alle altre Forze di polizia, si precisa che il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri ha segnalato che le carenze organiche nelle quattro regioni in argomento sono da ritenersi fisiologiche e, comunque, numericamente più contenute rispetto a quelle riscontrabili in altre regioni del Paese. Detto Comando ha inoltre comunicato che interverrà nel corso del 2007 per ridurre, su tutto il territorio nazionale, l'attuale deficit delle dotazioni organiche.

Il Comando Generale della Guardia di Finanza ha rappresentato che gli organici dei reparti del Corpo nelle citate regioni costituiscono il frutto del massimo sforzo possibile. Di recente, peraltro, pur tenendo conto di analoghi impegni su tutto il territorio nazionale, sono state incrementate le dotazioni in Campania (61 militari), Calabria (47) e Sicilia (36).

 

Misure per assicurare la competitività del settore dei giochi e delle scommesse e dare attuazione alla direttiva europea 2005/60/CE in materia di norme antiriciclaggio

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/51

Bezzi

Assemblea

17/09/2007

I

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 21 dicembre 2006, impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di avviare consultazioni con i rappresentanti del settore dei giochi e delle scommesse, in particolare con le case da gioco autorizzate, per trovare una soluzione che consenta a tale settore di essere più competitivo e a dare attuazione alla direttiva europea 2005/60/CE in materia di norme antiriciclaggio con appositi decreti legislativi delegati.

Nella nota di attuazione del Ministero dell’interno si rappresenta che in tema di antiriciclaggio l'Ufficio italiano dei cambi ha emanato una direttiva, datata 24 febbraio 2006, con cui si stabilisce che "gli operatori che svolgono l'attività di gestione di case da gioco", indicati nella parte I, paragrafo 2, lettera i) dello stesso, "applicano gli obblighi di identificazione, registrazione e conservazione in relazione alle operazioni di acquisto e cambio di "fiches" o di altri mezzi di gioco per importo superiore ad curo 1.500. Essi identificano i clienti in relazione al compimento delle predette operazioni, qualora non già identificati al momento dell'ingresso, salvi i casi di dubbio sui dati identificativi rilasciati, e registrano e conservano le informazioni relative ai dati identificativi e alle operazioni". Gli stessi operatori, "devono registrare e conservare nell'archivio unico le informazioni relative a: i dati identificativi; la data e l'importo dell'operazione; il tipo (acquisto o vendita di "fiches") dell'operazione; d) il tipo dei mezzi di pagamento utilizzati".

 

Miglioramento del trattamento economico e potenziamento del Corpo dei Vigili del fuoco

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/107

La Loggia

Assemblea

17/09/2007

I

9/1746-bis-B/23

Proietti Cosimi

 

Gli ordini del giorno, accolti dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 21 dicembre 2006, impegnavano l’esecutivo ad adottare le opportune iniziative normative volte a potenziare il Corpo dei Vigili del fuoco e a mantenerne costantemente alto il livello di operatività, nonché a destinare risorse più adeguate per migliorare il trattamento economico della categoria che, impegnata nella tutela della sicurezza dei cittadini, costituisce un valore fondamentale per la società italiana.

Nelle note di attuazione, di analogo contenuto, il Ministero dell’interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, rileva preliminarmente che il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco risente del fatto che nel corso degli ultimi anni si sono ridotte in modo consistente le dotazioni finanziarie destinate alle spese di funzionamento della struttura e delle attività di soccorso e che tra le priorità gestionali del Corpo Nazionale vi è quella di risolvere le situazioni di esposizione finanziaria nei confronti dei fornitori, frutto del perdurare di una condizione di minori stanziamenti rispetto alle occorrenze.

Tra le maggiori conseguenze negative delle carenze finanziarie figura l'impossibilità di completare l'organico teorico del personale, recentemente portato dalle disposizioni del decreto legislativo n. 217 del 2005, della legge n. 49 del 2006 e del decreto interministeriale n. 222 del 2006 a 34.710 unità, a fronte delle circa 31.500 in servizio. E' da aggiungere, al riguardo, il blocco del turn-over, che ha determinato l'impossibilità non soltanto di completare l'organico teorico, ma anche di mantenere l'organico reale al passo con la copertura delle vacanze per pensionamento.

Obiettivo prioritario è, quindi, il progressivo ripianamento degli organici del Corpo Nazionale Vigili del fuoco ed il superamento delle derivanti difficoltà sul piano operativo, tanto più a fronte di documentati incrementi delle situazioni potenzialmente pericolose.

Nella nota si evidenzia, peraltro, che la legge finanziaria 2007 ha introdotto un sostanziale miglioramento, in primo luogo allocando le risorse per procedere all'immediata assunzione di 600 unità nella qualifica di Vigile del fuoco. In tal senso si è provveduto il 16 luglio scorso e pertanto, al termine di sei mesi di corso, verranno disposte le assegnazioni ai Comandi in relazione alle priorità di livello nazionale.

In secondo luogo, la legge finanziaria 2007 ha previsto la stabilizzazione del rapporto di lavoro del personale in possesso di specifici requisiti, avviando in tal modo, entro i limiti temporali e finanziari stabiliti, la trasformazione in rapporto a tempo indeterminato della forma di organizzazione precaria del lavoro espletato dal personale volontario dei Vigili del fuoco. E' stato così avviato un importante processo che, attraverso apposite regole e procedure, porterà alla stabilizzazione, nel triennio 2007-2009, di una parte dei Vigili del fuoco selezionati tra quei soggetti che prestano servizio volontario nel Corpo stesso, iscritti negli appositi elenchi da almeno tre anni e con almeno centoventi giorni di servizio.

Tale importante scelta, oltre ad avviare un processo di stabilizzazione di giovani che prestano servizio discontinuo, assicurerà allo Stato l'immissione di personale già qualificato, che quindi potrà immediatamente dare il proprio contributo.

In relazione alle disposizioni contenute nella stessa Finanziaria, si prevede, per l'anno corrente, la stabilizzazione di detto personale nei limiti del contingente che sarà autorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

In ordine al trattamento economico, l’ordinamento derivante dalla legge n. 252 del 2004 e dal connesso decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, sancisce il passaggio del rapporto di impiego del suddetto personale dal regime privatistico, cui fu assoggettato con l'emanazione del decreto legislativo n. 29 del 1993, a quello di diritto pubblico, prevedendo per gli aspetti contrattuali degli autonomi comparti di negoziazione denominati "Vigili del fuoco e del soccorso pubblico".

Il disegno si colloca nella prospettiva di un allineamento dell'ordinamento dei Vigili del fuoco a quello del personale degli altri Corpi dello Stato chiamati alla difesa dei valori fondamentali della Repubblica, individuati dall'articolo 3 del decreto legislativo 20 marzo 2001, n. 165.

Il processo di adeguamento degli aspetti economici e retributivi conseguente al rinnovato assetto ordinamentale non ha, tuttavia, trovato ancora compiuta attuazione. Infatti, la precedente legge finanziaria non aveva destinato risorse per il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro, il che non ha consentito l'avvio dell'attività contrattuale con le organizzazioni sindacali. La Finanziaria 2007 ha, invece, allocato le necessarie coperture ed, in conseguenza, detta attività è stata recentemente avviata.

 

Iniziative in materia di città metropolitane

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/126

Grimoldi

Assemblea

17/09/2007

I

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo ed approvato dall’Assemblea limitatamente al dispositivo nella seduta dell’Assemblea del 21 dicembre 2006, impegnava l’esecutivo ad adottare le opportune iniziative affinché eventuali atti normativi in materia di città metropolitane non comportino duplicazioni e conflitti di competenza con le istituzioni esistenti, in particolare con i comuni capoluogo e con le province, e in ogni caso non implichino aumenti della spesa pubblica.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’interno, per quanto attiene agli aspetti di propria competenza, riferisce che l'assetto di governance che emerge dal mutato assetto costituzionale conseguente alla legge costituzionale n. 3 del 2001 consente di garantire la realizzazione delle nuove città metropolitane nell'ambito dei principi definiti dal legislatore nello schema di disegno di legge recante il conferimento della delega per l'istituzione delle medesime, in attuazione dell'articolo 117, comma 2, lettera p) della Costituzione. L’articolo 3 del predetto disegno di legge contiene i principi caratterizzanti il nuovo ente - ai quali i decreti delegati istitutivi delle città metropolitane dovranno necessariamente riportarsi - tra cui la relativa procedura istitutiva, le funzioni fondamentali, l'articolazione territoriale, il sistema elettivo degli organi di governo.

Inoltre, la relazione illustrativa al predetto disegno di legge chiarisce espressamente che la città metropolitana "acquisisce tutte le funzioni della preesistente provincia, come determinate in base alla legge delega, riguardanti il suo territorio; la legge regola la successione della città metropolitana alla provincia in tutti i rapporti già attribuiti alla titolarità di quest'ultimo ente secondo i criteri di cui alla legge delega (articolo 3 , comma 1, lettera b)".

 

Riconoscimento e revoca dello status di rifugiato

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1042/11

Zaccaria

Assemblea

18/09/2007

I

9/1042/12

Donadi

 

Gli ordini del giorno, accolti come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 21 settembre 2006, impegnavano l’esecutivo ad adottare con priorità assoluta il decreto legislativo di recepimento della direttiva 2005/85/CE del Consiglio ed a seguire tra i criteri e le procedure previste per il riconoscimento e la revoca dello status di rifugiato quello più aderente al disposto dell’articolo 10 della Costituzione.

Nelle note di attuazione il Ministero dell’interno riferisce cheil Consiglio dei ministri ha approvato in data 27 luglio 2007 lo schema di decreto legislativo attuativo della direttiva indicata, di cui si delineano i tratti caratteristici.

In particolare, si fa presente che è stato introdotto l'esame unico della domanda di protezione internazionale per l'ottenimento del riconoscimento dello status sia di rifugiato, sia di protezione sussidiaria previsto per i soggetti che, non avendo diritto allo status di rifugiato, non possono comunque essere rimpatriati in base al principio del "non refoulement".

In merito alle domande di protezione internazionale sono tuttora competenti le Commissioni territoriali che, secondo lo schema di decreto, assumono la denominazione di Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale. I poteri della Commissione nazionale per il diritto di asilo sono circoscritti a poteri decisionali in materia di revoca e cessazione degli status riconosciuti.

Sono stati introdotti criteri di ordine cronologico nell'esame delle domande. Inoltre, qualora la domanda sia presentata da uno straniero proveniente da un Paese "sicuro" non può essere rigettata solo per questo motivo, senza previo esame dei gravi motivi addotti dal richiedente.

Relativamente alle procedure di impugnazione davanti al Giudice ordinario è prevista, in linea generale, nelle more del procedimento impugnatorio, la sospensione dell'efficacia del provvedimento impugnato. Il decreto, tuttavia individua misure volte ad evitare un uso meramente strumentale dell'impugnazione da parte di chi non abbia titolo all'asilo. Specifiche garanzie sono poi previste per i minori non accompagnati.

In tema di accoglienza e di trattenimento, il provvedimento ribadisce il principio generale, già presente nel nostro ordinamento, per cui il richiedente non può essere trattenuto per il solo fatto di aver presentato domanda di asilo. Tuttavia, in considerazione della necessità di offrire comunque ospitalità ai richiedenti asilo, sono disciplinati i casi in cui è disposta l'accoglienza in appositi centri, introducendo modifiche sostanziali rispetto alle vigenti previsioni sul punto.

Il trattenimento dello straniero nei centri di permanenza temporanea e assistenza è previsto per i richiedenti condannati per determinati delitti o destinatari di un provvedimento di espulsione adottato ai sensi della normativa antiterrorismo (articolo 3 del decreto-legge n. 144 n. 2005, convertito dalla legge n. 155 del 2005) ovvero ai sensi della lettera c) del comma 2 dell'articolo 13 del Testo unico sull'immigrazione, perché appartenente ad una delle categorie previste dalla normativa in materia di misure di prevenzione personale. L'allontanamento dai centri senza giustificato motivo comporta, comunque, la decisione sull'istanza da parte della Commissione territoriale sulla base della sola documentazione disponibile.

 

Salvaguardia delle libertà garantite dalla Costituzione italiana nell’attuazione della direttiva 2005/85/CE

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1042-B/2

Gozi

Assemblea

18/09/2007

I

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 17 gennaio 2007, impegnava l’esecutivo a prevedere, in sede di predisposizione dello schema di decreto legislativo attuativo della direttiva 2005/85/CE – concernente il riconoscimento e la revoca dello status di rifugiato - che la valutazione dei gravi motivi per non ritenere sicuro il Paese di provenienza nelle specifiche circostanze in cui si trova il richiedente asilo, tenga pienamente conto della salvaguardia delle libertà democratiche garantite nella Costituzione italiana.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’interno riferisce che con legge 6 febbraio 2007, n. 13 (legge comunitaria 2006), l’esecutivo è stato delegato ad emanare, entro dodici mesi dall'entrata in vigore della citata legge delega, i decreti legislativi contenenti le norme di attuazione delle direttive comunitarie comprese negli elenchi allegati alla stessa legge n. 13, tra cui appunto la direttiva 2005/85/CE del Consiglio del 1° dicembre 2005, recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato.

In data 27 luglio 2007 il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo attuativo della direttiva comunitaria indicata. Con specifico riguardo al profilo relativo all'ordine del giorno in oggetto, nella nota si segnala che l'articolo 32, comma 2, del menzionato schema di decreto legislativo, in adempimento ai principi e ai criteri direttivi espressi nella legge delega, prevede che: "nel caso in cui il richiedente provenga da un Paese di origine sicuro la domanda non può essere respinta senza previo esame, svolto in conformità ai principi ed alle garanzie fondamentali di cui al capo secondo, dei gravi motivi invocati dal richiedente per non ritenere sicuro quel Paese nelle circostanze specifiche in cui egli si trova. Tra i gravi motivi possono essere comprese gravi discriminazioni e repressioni di comportamenti non costituenti reato per l'ordinamento italiano, riferiti al richiedente e che risultano oggettivamente perseguibili nel Paese di origine sicuro".

 

Iniziative normative in tema di soggiorni di breve durata degli stranieri

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/2374/14

Frias

Assemblea

18/09/2007

I

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 3 aprile 2007, impegnava l’esecutivo ad adottare, in tempi rapidi, le opportune iniziative normative in materia di soggiorni di breve durata degli stranieri per visite, affari, turismo e studio, al fine di garantirne la libera circolazione in Italia nel pieno rispetto della normativa comunitaria.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’interno osserva che in data 26 luglio 2007 sono stati approvati con decreto ministeriale i criteri relativi alle nuove procedure in materia di soggiorni di breve durata introdotte dalla legge n. 68 del 28 maggio 2007, entrata in vigore il 2 giugno scorso. Detta legge, in adempimento agli obblighi prescritti dalla normativa europea e ferma restando la necessità del visto di ingresso, ha abolito il permesso di soggiorno per gli stranieri che si trattengono per un tempo inferiore a tre mesi sul territorio nazionale per motivi di visita, di affari, di turismo e di studio.

Il permesso di soggiorno è stato così sostituito con una "dichiarazione di presenza"rilasciata, per gli stranieri provenienti da Paesi che non applicano l'Accordo di Schengen, all'Autorità di frontiera al momento dell'ingresso in Italia; per gli stranieri provenienti da Paesi aderenti all'Accordo di Schengen, entro otto giorni dall'ingresso nel territorio nazionale, al questore della provincia in cui ci si trova.

Al fine di facilitare gli stranieri negli adempimenti previsti dalle nuove norme, è stato previsto che presso le questure siano disponibili i modelli di "dichiarazione di presenza" recanti i dati da indicare ai fini della domanda (dati anagrafici, estremi del passaporto e del visto di ingresso, nonché indicazione del motivo del soggiorno breve).

 

Trattenimento permanente in servizio di polizia di agenti ausiliari e possibile assunzione in ruolo di personale della Polizia di Stato

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1704/1

Santelli

Assemblea

18/09/2007

I

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 10 ottobre 2006, impegnava l’esecutivo: all’assunzione di un’idonea iniziativa volta al trattenimento permanente in servizio di polizia degli agenti ausiliari del 63° e 64° corso, a partire dal 1° gennaio 2007; a verificare la possibilità di assumere in ruolo 96 candidati risultati idonei alla selezione di 315 unità da immettere nei ruoli degli agenti ed assistenti della Polizia di Stato, di cui al bando di concorso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19 marzo 2000, n. 39, provenienti dalle Forze armate, e 3 candidati risultati idonei al concorso interno per 10 posti per l'accesso al ruolo dei commissari della Polizia di Stato, indetto con decreto ministeriale 1° febbraio 2005.

Nella nota di attuazione il Ministero dell’interno riferisce che l'articolo 1, comma 513, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007) ha autorizzato i Corpi di polizia ad effettuare assunzioni per un contingente complessivo di personale pari a 2.000 unità. In tale aliquota sono ricompresi i 1.316 agenti della Polizia di Stato trattenuti in servizio sino al 31 dicembre 2006, definitivamente ammessi in servizio a decorrere dal 1° gennaio scorso.

Nella nota si rappresenta che non è stato possibile effettuare l'immissione in ruolo degli idonei del concorso riservato ai volontari in ferma breve delle Forze Armate indetto in data 12 maggio 2000- i cui 315 vincitori sono stati assunti nell’anno 2004 - in quanto non consentita dall'entità dei contingenti delle assunzioni autorizzate negli ultimi anni.

Si precisa altresì che, in conformità a quanto previsto dall'articolo l del decreto-legge n. 143 del 2003, convertito con modificazioni nella legge n. 300 del 2003, oltre ai 315 assistenti e agenti, assunti nell'anno 2004, si è provveduto all'assunzione di 1.000 agenti della Polizia di Stato, facendo ricorso, così come testualmente previsto dalle disposizioni citate, per 550 unità alla graduatoria del concorso ad allievo agente indetto in data 8 novembre 1996 e, per le restanti 450 unità, assumendo i primi 450 della graduatoria del concorso per l'accesso nel ruolo degli agenti ed assistenti, indetto il 26 maggio 1999.

Poiché quest'ultima graduatoria era composta da 543 idonei, ulteriori 88 unità sono state immesse in ruolo nel 2005 utilizzando le autorizzazioni ad assumere relative a quell'anno.

Con riguardo al 2006 si rappresenta che il decreto legge n. 272 del 2005, convertito dalla legge n. 49 del 2006, ha autorizzato, per tale periodo, l'assunzione dei 1.115 agenti ausiliari trattenuti della Polizia di Stato che al 31 dicembre 2005 avevano completato l'anno di trattenimento in servizio. Le medesime disposizioni hanno poi previsto che, ai fini dell'assunzione di ulteriori 385 unità, a completamento del contingente complessivo autorizzato per il 2006, dovesse attingersi dalle graduatorie dei volontari in ferma breve delle Forze Armate vincitori di due concorsi specificamente individuati.

Relativamente all'anno in corso, è prevista la sola assunzione di un contingente complessivo di personale non superiore a 2.000 unità per tutte le Forze di polizia.

Quanto all'ultimo punto dell’ordine del giorno si segnala che con decreto ministeriale del 28 gennaio 2005 è stato bandito il concorso per esami per il conferimento di 40 posti per l'accesso alla carriera del ruolo dei commissari della Polizia di Stato e che con decreto ministeriale del 1° febbraio 2005 è stato bandito il concorso interno per titoli ed esami a 10 posti per l'accesso nella medesima carriera.

Le relative prove sono state superate, rispettivamente, da 41 e 14 candidati, ed i vincitori, il 29 dicembre 2005, sono stati avviati al previsto corso di formazione.

Dei 5 idonei - uno per il concorso pubblico e 4 per quello interno - si è provveduto ad assumerne 2. Questi ultimi, infatti, essendo risultati idonei non vincitori dei concorsi per la stessa qualifica indetti con decreti ministeriali del 5 e del 25 febbraio 2004, hanno potuto beneficiare della previsione contenuta nell'articolo 4-bis del decreto-legge n. 45 del 2005, convertito dalla legge n. 89 del 2005, che ha autorizzato, fra l'altro, la graduale assunzione entro il 2008 degli idonei delle richiamate procedure concorsuali.

Per gli altri 3 idonei del concorso bandito il 1° febbraio 2005 non può farsi riferimento a disposizioni che ne consentano l'assunzione.


Ministro delle politiche per la famiglia

 

 

 

 

 

 

 

Situazione al 30 settembre 2007

 

Atti di indirizzo inviati

34

Note di attuazione trasmesse

10

rapporto percentuale

29,4%

 


Note di attuazione pervenute

 

Misure di contrasto alla pedofilia

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Mozione

1/00186

Germontani

Assemblea

20/09/2007

XII

1/00188

Pellegrino

1/00189

Mura

1/00190

Fabris

1/00191

Volontè

1/00194

Pedrini

1/00196

Dioguardi

1/00198

Bianchi

1/00199

Prestigiacomo

1/00200

Lussana

 

Le mozioni in titolo, accolte dal Governo ed approvate nella seduta dell’Assemblea del 4 luglio 2007, impegnavano l’esecutivo ad assumere una serie di iniziative per contrastare, anche in riferimento alla manifestazione internazionale dell'orgoglio pedofilo, l'ulteriore diffondersi della pedofilia e della pornografia minorile. Tra l’altro si sollecitavano: misure di sostegno alle famiglie dei minori abusati, maggiore sicurezza nelle scuole, l'istituzione del garante dell'infanzia, il rafforzamento del coordinamento tra le istituzioni impegnate per la prevenzione e il contrasto agli abusi sui minori e misure socio-sanitarie per il recupero della salute dei delinquenti sessuali.

Nella nota di attuazione, particolarmente esaustiva sulla tematica affrontata, il ministro delle politiche per la famiglia, per quanto attiene ai profili di propria competenza, rileva preliminarmente che al fine di promuovere una strategia condivisa a livello governativo per garantire ogni possibile strumento di contrasto al fenomeno dell'abuso sessuale nei confronti dei minori, è in corso di approvazione definitiva il regolamento destinato a riorganizzare il Comitato interministeriale di coordinamento per la lotta alla pedofilia e l'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile.

Nella nota si riferisce, quindi, in merito ai singoli aspetti delle mozioni.

Relativamente al punto concernente la manifestazione del cosiddetto "orgoglio pedofilo", indetta per il giorno 23 giugno 2007, si rappresenta che la costante azione di monitoraggio della rete Internet, effettuata dalla Polizia Postale e delle comunicazioni, ha permesso di conoscere la data in cui si sarebbe tenuto l'evento, immediatamente segnalato all'autorità giudiziaria, e che, in accordo con quest’ultima ed in applicazione della legge 6 febbraio 2006, n. 38, si è proceduto a far inibire, da parte dei provider nazionali, l'accesso di utenti italiani al sito web che pubblicizza 1`International Boy Love Day”.

Per quanto attiene al coordinamento ed al sostegno alle attività delle forze dell'ordine, in particolare della polizia postale e delle telecomunicazioni, si riferisce che attraverso gli strumenti informatici le Autorità competenti sono in grado di effettuare un'azione di oscuramento di tutti i siti internet aventi sede in Italia.

Inoltre, la richiamata legge n. 38 del 2006 ha previsto ulteriori strumenti di contrasto: da un lato i fornitori dei servizi di comunicazione elettronica (internet provider) sono obbligati alla denuncia, alla conservazione dei dati di traffico ed al filtraggio dei siti, dall'altro è stata prevista l'istituzione presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza di un Centro nazionale per il controllo della pedopornografia sulla rete, con il compito di provvedere alla raccolta e al monitoraggio sistematico dei siti che diffondono materiale pedo-pornografico. Il Centro sarà presto operativo e, attraverso la stesura di una black list, impedirà l'accesso, casuale e non, ai siti con contenuto pedopornografico collegati ai provider italiani

La Polizia delle comunicazioni si è inoltre dotata di una importante ed innovativa tecnologia per combattere il fenomeno della pedo-pornografia via internet, che consentirà di indagare con maggiore efficacia individui e siti sospetti, permettendo ai giovani di navigare nella rete con maggiore sicurezza.

Sotto il profilo investigativo, si ricorda che la Polizia di Stato ed i Carabinieri hanno portato a termine numerose operazioni di polizia giudiziaria su abusi sessuali in danno di minori, con l'esecuzione di decine di arresti.

La recente normativa, inoltre, permette di controllare l'aspetto economico dei reati di sfruttamento sessuale a danno dei minori.

Relativamente all'auspicato maggiore coinvolgimento di organizzazioni non governative, si precisa che le attività di prevenzione e repressione sono attuate dalle forze dell'ordine in un ampio contesto di cooperazione ed interscambio di informazioni con operatori quali Telefono Azzurro, Telefono Rosa, ECPAT - Italia.

Per quanto riguarda la cooperazione internazionale della polizia giudiziaria, si ricorda che EUROPOL ed INTERPOL rappresentano il più efficace mezzo repressivo di reati che hanno un carattere transnazionale. Anche l'attività di questi organismi sarà certamente intensificata.

Per ciò che concerne la cooperazione giudiziaria, si ricorda che nella nuova Convenzione per la protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale e l'abuso sessuale, negoziata nell'ambito del Consiglio d'Europa, viene stabilito il principio secondo il quale, nel caso dei reati più gravi, la giurisdizione italiana non è subordinata per l'incriminazione alla condizione che il fatto sia punibile anche nel luogo dove è stato commesso, né alla denuncia della vittima.

Circa le azioni in ambito europeo e comunitario, nella nota si fa presente che nell'ambito della UE, una delle realtà più significative di cooperazione riguardo il tema dello sviluppo dei diritti dei minori è rappresentata dal Gruppo permanente intergovernativo L'Europe de l'Enfance, che ha avviato la riflessione per la costituzione di una Rete Europea di centri, istituti, Osservatori nazionali competenti in materia di infanzia e adolescenza denominata ChildOnEurope che persegue obiettivi di raccolta, scambio analisi di informazioni su leggi, politiche, dati statistici, ricerche e buone pratiche in materia di infanzia e di adolescenza. Nella nota si dà inoltre conto degli sforzi compiuti negli ultimi anni dalla Commissione Europea per mettere in atto una strategia globale di promozione e salvaguardia dei diritti dei minori anche attraverso il sostegno degli sforzi degli Stati membri in questo settore. La Commissione ha già istituito il Forum europeo per i diritti dei bambini con l'obiettivo di intensificare la cooperazione tra le principali organizzazioni e organi internazionali impegnati nel settore dei diritti dei minori.

Sempre in ambito europeo si segnala l'impegno che il Governo ha assunto, presso il Consiglio d'Europa, nei recenti lavori per l'elaborazione della Convenzione sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali, predisposta a Strasburgo e che verrà aperta alla firma a Lanzarote il 25 ottobre 2007.

Nella nota si illustrano, quindi, gli esiti dell’azione propulsiva dalla delegazione italiana, anche veicolando l'esperienza nazionale dell'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile come una buona prassi per gli altri Paesi membri del ChildOnEurope.

Si ricorda, quindi, che il programma "L'Europa per e con i bambini", nel contesto del quale è inserita la nuova Convenzione, ha due finalità principali, la promozione dei diritti dei bambini e la loro protezione contro ogni forma di violenza, che dovranno essere raggiunte attraverso un'azione sinergica dei decisori e attori coinvolti in queste tematiche per mettere in atto strategie nazionali di protezione dei diritti dei minori e di prevenzione della violenza contro i minori stessi. Nella nota si preannuncia quindi che il ministro delle politiche per la famiglia, insieme al Ministero della solidarietà sociale, produrrà un report nazionale che conterrà tutte le attività che vengono svolte per prevenire e contrastare la violenza sui minori e si riafferma il massimo impegno del Governo affinché nell'ambito delle istituzioni europee sia promossa l'effettiva attuazione della decisione quadro citata, della Convenzione e di ogni altro atto normativo in materia.

In merito alla ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica, si osserva che il relativo disegno di legge è stato presentato alla Camera dei deputati in data 19 giugno 2007 ed il Governo si impegna a sollecitarne la tempestiva calendarizzazione. Peraltro, l'Italia e già sostanzialmente allineata alla gran parte delle norme della Convenzione per ciò che concerne, tra l'altro, le definizioni e le tipologie di reato e la responsabilità delle persone giuridiche quali le società.

Quanto all'interdizione dei colpevoli di reati sessuali dalle scuole e dalle strutture a contatto con i minori, si riferisce che la legge n. 38 del 2006 prevede, a seguito della condanna per reati sessuali a danno di minori, l'interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori.

In relazione ai casi di dipendenti pubblici condannati rimasti in servizio, citati nella relazione della Corte dei Conti presentata ad aprile 2006, si precisa che detta relazione fa riferimento a dati acquisiti nel periodo 2001-2005 e che proprio in considerazione della gravità dei fatti riportati nella relazione stessa, pur esigui nel numero per quanto riguarda un settore, quello della scuola, che ha un milione di dipendenti, il Ministero della pubblica istruzione ha avviato una serie di provvedimenti di inasprimento delle sanzioni disciplinari insieme al riassetto di tutta la materia.

Tuttavia, per rimuovere gli ostacoli di natura legislativa e contrattuale che ancora oggi impediscono l'efficacia e la tempestività delle sanzioni disciplinari, è stato predisposto, ed è attualmente in fase di conversione in Parlamento, il decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, al fine di semplificare e snellire e rendere tempestivo il procedimento disciplinare, proprio alla luce delle osservazioni formulate l'anno scorso dalla Corte dei Conti e, contestualmente, avviare una revisione del contratto collettivo di lavoro insieme alle parti sociali.

Si ricorda, comunque, che già da tempo il Ministero della pubblica istruzione ha attivato iniziative e percorsi formativi che mirano a promuovere nella scuola condizioni di benessere e di motivazione finalizzate a determinare comportamenti consapevoli e responsabili anche nel campo delle relazioni interpersonali e della sessualità e in tal modo migliorare la qualità della vita all'interno del sistema scolastico. Tali obiettivi sono delineati nel Piano Nazionale per il benessere dello studente, le cui linee di indirizzo per l'attuazione, per l'anno scolastico 2007-2008, sono contenute nella circolare ministeriale del 18 aprile scorso inviata a tutti gli uffici scolastici periferici.

Con riferimento alla repressione della cosiddetta violenza "assistita”, nella nota si ricorda che la legge n. 154 del 2001, recante misure contro la violenza nelle relazioni familiari, si prefigge come obiettivo principale quello di garantire una tutela rafforzata, rispetto a quella già fornita attraverso la legislazione esistente in materia, delle vittime dei cosiddetti "maltrattamenti" che avvengono all'interno del nucleo familiare, configurando una doppia tipologia di interventi paralleli nel settore penale e in quello civile. L'intervento in sede civile è particolarmente significativo perché consente l'allontanamento del soggetto abusante dal contesto familiare.

L'esigenza di prevedere misure generali non solo di contrasto ma anche di prevenzione e culturali, ha dato luogo ad un apposito disegno di legge governativo (A.C. 2169) recante "Misure di sensibilizzazione e prevenzione, nonché repressione dei delitti contro la persona e nell'ambito della famiglia, per l'orientamento sessuale, l'identità di genere ed ogni altra causa di discriminazione".

Nella nota si evidenzia, tra l’altro, che tale provvedimento prevede anche di introdurre nell'ordinamento italiano una specifica fattispecie di reato, l'adescamento di minorenni, che mira a reprimere quelle forme di approfittamento della fiducia di un minore degli anni sedici, realizzate mediante l'instaurazione di relazioni amichevoli, anche attraverso forme di comunicazione a distanza (internet, sms, chat-line, telefono, eccetera), in funzione del compimento di delitti sessuali (è quello che viene generalmente definito "grooming"). In tal modo si è inteso approntare uno strumento, noto e sperimentato dalle legislazioni di altri Stati europei, volto a prevenire i reati di sfruttamento sessuale ed abuso dei minori la cui commissione risulta spesso agevolata proprio dalle relazioni stabilitesi tra il reo e la vittima.

Nella nota si illustrano, quindi, nel dettaglio le iniziative territoriali per la repressione della violenza domestica, nonché, in tema di sensibilizzazione contro la pedofilia, le campagne di informazione per l’uso consapevole di internet. A tale ultimo riguardo si ricorda che lo strumento principale di tutela dei minori on line è rappresentato dal Codice di autoregolamentazione “internet e minori”. Si fa inoltre presente che il 15 giugno 2007 è partita la campagna di sensibilizzazione per un corretto uso delle nuove tecnologie da parte dei minori, promossa dal Ministero delle comunicazioni e dal Dipartimento per l’informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio sulle principali emittenti radiotelevisive nazionali, sui giornali e sui principali portali internet.

In merito all’istituzione del Garante per l'infanzia, si riferisce che sono state presentate nei due rami del Parlamento, da parte di esponenti sia della maggioranza che dell'opposizione numerose proposte di legge, anche alla luce dell'esperienza ormai pluriennale di diverse regioni che da tempo hanno adottato normative che prevedono tale figura.

Al riguardo si ricorda che il Governo, attraverso le dichiarazioni del ministro della solidarietà sociale, in diverse occasioni (tra cui la terza conferenza intergovernativa tenutasi a Valencia il 19 giugno 2006 "Making European Central Asia fit for Children" e l'audizione alla Commissione parlamentare per l'infanzia del 3 aprile 2007), ha garantito il suo impegno per promuovere l'istituzione in tempi brevi di questo importante organismo, assecondando il lavoro legislativo in corso in ambito parlamentare.

In merito al potenziamento dell'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile si riferisce che detto Osservatorio si connetterà al più presto con le banche dati già operative presso il Ministero dell'interno e il Ministero della giustizia, lo SDI (Sistema di indagine) e il RE.GE (Sistema informativo di gestione dei registri penali).

Per quanto concerne lo scambio di informazioni investigative a livello internazionale, si osserva che le Forze di Polizia nazionali sono già connesse con le realtà omologhe degli altri Paesi attraverso le strutture di EUROPOL e INTERPOL, che in questi anni hanno incrementato notevolmente il loro impegno nel contrasto alla prostituzione e pornografia minorile.

Per quanto riguarda il trattamento sanitario per i delinquenti sessuali, osservato che dal punto di vista sanitario, il problema della pedofilia riveste molteplici connotazioni e richiede, pertanto, risposte multidimensionali ed integrate a più livelli, si riferisce che, pur non sussistendo dati di letteratura incontrovertibili sulla materia del trattamento, si ritiene assai utile lo studio di ipotesi di intervento congiunto con i Ministeri interessati (salute e giustizia), eventualmente anche all'interno di uno dei diversi tavoli di lavoro integrati tra questi dicasteri.

E', inoltre, da sottolineare che alcune disposizioni relative a tale ambito sono presenti nel testo della citata Convenzione del Consiglio d'Europa per il contrasto dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori. Gli Stati firmatari dovranno mettere in atto sia misure volte a prevenire il reato, attraverso l'organizzazione di programmi specifici ad adesione volontaristica per coloro che temono di rappresentare soggetti a rischio di commissione di reati sessuali su minori, sia misure volte a prevenire il rischio di recidiva, con programmi ad hoc per coloro che sono sospettati o già condannati per aver commesso tali reati. I programmi, sempre connotati da adesione volontaristica del soggetto, potranno essere attivati in qualunque fase del procedimento giudiziario, sia all'interno sia all'esterno delle strutture penitenziarie.

In merito al reato di istigazione alla pedofilia si ricorda che, nel corso della negoziazione sulla nuova Convenzione del Consiglio d'Europa relativa agli abusi sessuali sui minori, la delegazione italiana si è adoperata affinché fosse inserito nel testo l'impegno di tutti gli Stati firmatari a prendere adeguate misure per impedire la diffusione di materiale che promuova la commissione di reati sessuali a danno di minori.

In ordine alle azioni poste in essere dal Governo per garantire il coordinamento di tutti gli interventi in favore dei minori, si segnala la recente approvazione del regolamento che riordina l'Osservatorio nazionale per l'infanzia, la cui presidenza è stata affidata congiuntamente al ministro delle politiche per la famiglia ed a quello della solidarietà sociale, con il compito precipuo di predisporre, ogni due anni, il Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, strumento per mezzo del quale si attua l'auspicato coordinamento degli interventi e degli impegni finanziari, evitando il rischio di inutili frammentazioni.


Ministero della pubblica istruzione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Situazione al 30 settembre 2007

 

Atti di indirizzo inviati

55

Note di attuazione trasmesse

15

rapporto percentuale

27,3%

 


Note di attuazione pervenute

 

Adozione di iniziative nelle scuole al fine di educare ad una pratica sportiva senza violenza

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Risoluzione conclusiva

8/00053

Frassinetti

Commissione

18/09/2007

VII

 

La risoluzione conclusiva, approvata dalla VII Commissione (Cultura) nella seduta del 9 maggio 2007, impegnava l’esecutivo ad adottare iniziative fin dalle scuole primarie, nel rispetto dell'autonomia scolastica, volte a restituire spessore educativo alla pratica sportiva, adottando specifici accorgimenti e prevedendo momenti e iniziative tese a far accettare con senso sportivo anche la sconfitta, mettendo in evidenza il lato ludico del gioco del calcio.

Nella nota di attuazione il Ministero della pubblica istruzione rileva che nell’ambito dei Giochi sportivi studenteschi è stata istituita la regola di far schierare in campo le squadre avversarie al termine della competizione per salutarsi amichevolmente anche nei tornei del gioco del calcio, la cui pratica risponde a necessità di significato culturale educativo.

Per far maturare una nuova consapevolezza sportiva ed etica fondata sul rispetto reciproco, sulla convivenza civile e sull'educazione alla vita, è in fase di attuazione un programma di potenziamento degli interventi sia nella scuola primaria che nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Detto programma viene realizzato in attuazione delle linee di indirizzo generali e azioni di livello nazionale per lo sport a scuola, "Più sport a scuola e vince la vita", in cui sono contenute proposte affinché la scuola possa contribuire a promuovere un'alternativa culturale alla violenza, all'esasperazione del risultato e alla slealtà.

 

Disposizioni in tema di debiti e crediti formativi per i candidati agli esami di Stato negli anni scolastici 2006-2007 e 2007-2008

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1961/4

Ceccuzzi

Assemblea

25/09/2007

VII

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 19 dicembre 2006, impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di emanare disposizioni alle istituzioni scolastiche affinché, per i candidati agli esami di Stato negli anni scolastici 2006-2007 e 2007-2008, in sede della valutazione finale e della valutazione dell'esame, sia tenuto conto che si tratta di un anno di passaggio tra la disciplina già vigente e quella introdotta dall’A.C. 1961 (legge n. 1 del 2007).

Nella nota di attuazione il Ministero della pubblica istruzione rappresenta che fin dalla pubblicazione della legge n. 1 del 2007, segnatamente con circolare 17 gennaio 2007, n. 5, il Ministero ha provveduto ad informare le istituzioni scolastiche che per i candidati agli esami di Stato a conclusione, rispettivamente, dell'anno scolastico 2006-2007 e dell'anno scolastico 2007-2008, continuano ad applicarsi, relativamente ai debiti formativi e all'attribuzione del punteggio per il credito scolastico, le disposizioni vigenti al momento della entrata in vigore della legge stessa.

In tale sede si è altresì sottolineata l'esigenza da parte dei Consigli di classe di rivolgere particolare attenzione alle verifiche intermedie e finali dei livelli di preparazione raggiunti dallo studente e di procedere, nella effettuazione dello scrutinio finale, ad una valutazione dello studente medesimo che tenga conto, come enunciato nella richiamata legge n. 1 del 2007, delle conoscenze e delle competenze acquisite nell'ultimo anno del corso di studi in relazione agli obiettivi generali e specifici propri di ciascun indirizzo, delle sue capacità critiche ed espressive e degli sforzi compiuti per colmare eventuali lacune e raggiungere una preparazione complessiva tale da consentirgli di affrontare l'esame, anche in presenza di valutazioni non sufficienti nelle singole discipline. In quest'ultimo caso, l'ammissione o la non ammissione deve essere specificamente motivata.

Le suddette disposizioni sono state successivamente ribadite nell'articolo 2, punto 1 dell'ordinanza ministeriale n. 26 del 2007, recante istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria per l'anno scolastico 2006-2007.

 

Tutela dell’integrazione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con disabilità

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1961/7

Barbieri

Assemblea

25/09/2007

VII

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 19 dicembre 2006, impegnava l’esecutivo ad adottare ogni utile atto affinché nell'applicazione delle disposizioni contenute nell’A.C. 1961 (legge n. 1 del 2007) sia assicurato il rispetto di ogni disposizione vigente in materia di integrazione scolastica e di diritto allo studio degli alunni con disabilità.

Nella nota di attuazione il Ministero della pubblica istruzione riferisce che specifiche disposizioni nel senso indicato dall’ordine del giorno sono contenute nell’ordinanza ministeriale n. 26 del 15 marzo 2007, recante "Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore nelle scuole statali e non statali per l'anno scolastico 2006/2007". L'articolo 17 dell'ordinanza, infatti, dispone che la commissione d'esame, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe, relativa alle attività svolte, alle valutazioni effettuate e all'assistenza prevista per l'autonomia e la comunicazione, predispone prove equipollenti a quelle assegnate agli altri candidati e che possono consistere nell'utilizzo di mezzi tecnici o modi diversi, ovvero nello sviluppo di contenuti culturali e professionali differenti. Le prove equipollenti devono, comunque, consentire di verificare che il candidato abbia raggiunto una preparazione culturale e professionale idonea per il rilascio del diploma attestante il superamento dell'esame. Per la predisposizione delle prove d'esame, la commissione può avvalersi di personale esperto; per il loro svolgimento la stessa si avvale, ove necessario, dei medesimi operatori che hanno seguito l'alunno durante l'anno scolastico.

Per i candidati non vedenti viene prevista la trasmissione da parte del Ministero dei testi della prima e della seconda prova scritta anche tradotti in linguaggio braille. Per i candidati che non conoscono tale linguaggio la Commissione può provvedere alla trascrizione del testo ministeriale su supporto informatico.

In conformità altresì a quanto disposto dal comma 3 dell'articolo 16 della legge 3 febbraio 1992, n. 104, sono previsti tempi più lunghi nella effettuazione delle prove scritte e grafiche e del colloquio.

I candidati che hanno seguito un percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal consiglio di classe con l'attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso scolastico svolto e finalizzato solo al rilascio della attestazione di cui all'articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica n. 323 del 23 luglio 1998.

Per completezza si aggiunge che la citata ordinanza ministeriale n. 226 del 2007 introduce specifiche misure per i candidati affetti da dislessia.

 

Verifica dell’effettivo svolgimento di corsi di studio da parte delle scuole paritarie

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1961/5

Sasso

Assemblea

25/09/2007

VII

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 19 dicembre 2006, impegnava l’esecutivo ad adottare tutte le iniziative necessarie per contrastare il fenomeno dei cosiddetti «diplomifici» e verificare che le numerose scuole paritarie esistenti esercitino una vera e propria attività di insegnamento e non si limitino a gestire esclusivamente lo svolgimento di esami sia intermedi che conclusivi dei corsi di studio.

Nella nota di attuazione il Ministero della pubblica istruzione rende noto che la legge n. 1 dell'11 gennaio 2007, ispirata nel suo complesso alla finalità di restituire serietà e dignità all'esame di Stato, prevede specificamente misure idonee a contrastare il fenomeno dei cosiddetti "diplomifici". Si fa riferimento, in particolare, alla disposizione contenuta nell'articolo 4, comma 9, della legge 10 dicembre 1997, n. 425, come modificata appunto dalla citata legge n. 1 del 2007, laddove si prevede che i candidati esterni sono ripartiti tra le diverse commissioni degli istituti statali e paritari e il loro numero non può superare il cinquanta per cento dei candidati interni, fermo restando il limite numerico di trentacinque candidati.

Il principio secondo cui non si può consentire che una realtà diventi esclusivamente il luogo in cui si effettuano gli esami da parte di alunni privatisti è stato di recente riaffermato dalla stessa Corte Costituzionale con la sentenza n. 220 del 6 giugno 2007. Si aggiunge che, in coerenza con la previsione contenuta nel comma 12, punto 4, dell'articolo 1 della legge n. 1 del 2007, che prevede l'effettuazione di sistematiche e costanti verifiche e monitoraggi sul regolare funzionamento degli istituti statali e paritari e, in particolare, sulla organizzazione e la gestione degli esami di Stato, è stata costituita presso il Ministero una task force composta da ispettori avente, tra gli altri, il compito di verificare la più rigorosa osservanza da parte degli istituti scolastici statali e paritari delle norme e delle disposizioni vigenti.

Sempre al fine di evitare gli abusi dei cosiddetti "diplomifici" si segnala da ultimo che nel decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, recante disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico, viene disposto che i candidati esterni presentino domanda di partecipazione non alle singole scuole, ma al dirigente dell'ufficio scolastico regionale competente per territorio il quale provvederà ad assegnare i candidati ai diversi istituti scolastici statali e paritari nel rispetto di quanto previsto nella sopra citata disposizione della legge sugli esami di Stato che prevede che in ogni commissione non ci possa essere più del 50 per cento di candidati esterni.

Relativamente, poi, a quanto auspicato nell’ordine del giorno in titolo circa l'adozione delle iniziative in materia di verifica della parità scolastica, si rappresenta che in attuazione del decreto-legge 5 dicembre 2005, convertito con modificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, con regolamento ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, saranno stabilite modalità procedimentali non soltanto per il riconoscimento della parità scolastica, ma anche per il suo mantenimento.

Sullo schema di regolamento è stato richiesto il parere del Consiglio di Stato. Peraltro, già nel corrente anno scolastico sono state disposte numerose visite ispettive nei confronti degli istituti paritari con esiti che hanno determinato, in alcuni casi, la revoca della parità da parte dei competenti direttori degli uffici scolastici regionali.

 

Nuova disciplina in materia di crediti formativi

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/1961/2

Beltrandi

Assemblea

25/09/2007

VII

 

L’ordine del giorno, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 19 dicembre 2006, impegnava l’esecutivo ad adottare le opportune iniziative, anche ridisciplinando la materia dei crediti formativi, volte a rendere effettiva la corrispondenza tra i criteri enunciati dal decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n. 323, e la loro concreta applicazione, in modo da garantire che si riconosca un credito formativo a esperienze veramente qualificate e coerenti con l'indirizzo di studi.

Nella nota di attuazione il Ministero della pubblica istruzione riferisce che l'ordinanza ministeriale 15 marzo 2007, n. 26, recante istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di istruzione secondaria superiore nelle scuole statali e non statali per l'anno 2006/2007, all'articolo 9, comma 1, rinvia alle disposizioni sui crediti formativi contenute nel decreto ministeriale 24 febbraio 2000, n. 49. Pertanto, la partecipazione ad iniziative formative in ambito extra scolastico può essere fatta valere come credito formativo qualora le attività svolte presentino i requisiti indicati dal richiamato decreto. Detto decreto è a sua volta pienamente conforme ai criteri enunciati dal regolamento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di istruzione secondaria superiore, emanato con decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n. 323, che qualifica il credito formativo come qualsiasi qualificata esperienza, debitamente documentata, dalla quale derivino competenze coerenti con il tipo di corso cui si riferisce l'esame di Stato. Infatti, nelle premesse del decreto n. 49 del 2000 si afferma testualmente che i crediti formativi, "consistenti in qualificate esperienze, debitamente documentate, devono risultare coerenti con gli obiettivi educativi e formativi del tipo di corso cui si riferisce l'esame".

Inoltre, lo stesso provvedimento, dopo aver stabilito, all'articolo 1 che "Le esperienze che danno luogo all'acquisizione dei crediti formativi, di cui all'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n. 323, sono acquisite, al di fuori della scuola di appartenenza, in ambiti e settori della società civile legati alla formazione della persona ed alla crescita umana, civile e culturale", all'articolo 2, comma 1, prescrive che "I criteri di valutazione delle esperienze citate all'articolo 1 devono essere conformi a quanto previsto dall'articolo 12 del D.P.R. 23.7.1998, n. 323".


Ministero della salute

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Situazione al 30 settembre 2007

 

Atti di indirizzo inviati

78

Note di attuazione trasmesse

14

rapporto percentuale

18%

 


Note di attuazione pervenute

 

Iniziative volte ad incentivare l’uso dei farmaci generici

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Ordine del giorno

9/2534/49

Della Vedova

Assemblea

18/09/2007

XII

 

L’ordine del giorno, accolto dal Governo limitatamente al dispositivo nella seduta dell’Assemblea del 10 maggio 2007, impegnava l’esecutivo ad adottare le opportune iniziative, anche di intesa con l'associazione nazionale delle imprese di settore, per incrementare l'uso dei farmaci generici, quanto meno nell'ambito delle strutture del Servizio sanitario nazionale, al fine di contribuire al contenimento della spesa sanitaria.

Nella nota di attuazione il Ministero della salute rende noto che, secondo quanto segnalato dall'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), negli ultimi anni il consumo dei farmaci equivalenti, introdotti sul mercato con il nome di "generici", è aumentato, anche se non è ancora sufficientemente diffusa tra i cittadini la convinzione che si tratti di medicinali che equivalgono per qualità, efficacia e sicurezza ai corrispettivi medicinali "di marca".

Ricordate le caratteristiche che debbono essere possedute dai farmaci equivalenti rispetto ai corrispondenti medicinali "di marca" ed osservato che l'AIFA sottopone i farmaci equivalenti agli stessi controlli di qualità di tutte le altre specialità medicinali, si fa presente che l'uso del principio attivo nella prescrizione e nella dispensazione dei farmaci, che per alcuni Paesi europei è una realtà consolidata, in Italia si applica alla prescrizione di farmaci equivalenti, per i quali è possibile da parte del farmacista sostituire una specialità con un brevetto scaduto con un'altra specialità o con un equivalente, aventi lo stesso principio attivo, dose e forma farmaceutica (legge 8 agosto 1996, n. 425; legge 16 novembre 2001, n. 405); alla dispensazione di farmaci di fascia C in base alla cosiddetta "lista di trasparenza", ossia un elenco che riporta per ogni farmaco a carico del cittadino i corrispondenti farmaci equivalenti a minor prezzo (legge 26 luglio 2005, n. 149).

Rimangono, pertanto, esclusi i farmaci coperti da brevetto, nonostante non vi sia alcuna disposizione in Italia che vieti di prescrivere qualsiasi farmaco indicandone solo la sua denominazione comune internazionale (DCI), dose e forma farmaceutica. La prescrizione per DCI consentirebbe di interrompere l'atto condizionato che attribuisce alla diagnosi di una condizione/malattia il nome registrato di un farmaco; in più, l'impiego della DCI offrirebbe maggiore chiarezza e assicurerebbe la continuità terapeutica anche in caso di viaggio all'estero, evitando di creare condizioni di rischio o confusione legati a nomi commerciali simili, ma contenenti principi attivi differenti.

Il minor costo degli equivalenti, determinato dalla scadenza della copertura del brevetto, consente di destinare fondi e risorse per l'acquisto di farmaci innovativi, facilitando l'accesso a nuove e più costose terapie.

Sotto il profilo degli investimenti nel settore della ricerca farmaceutica, nella nota si rappresenta che in base a quanto previsto dall'articolo 1, comma 313, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006), è attualmente all'esame della Corte dei Conti il decreto interministeriale, di concerto tra il Ministero della salute e quello dell'economia e delle finanze, che istituisce un "premio price" di 100.000.000 euro (per l'anno 2007 Accordi di Programma) a sostegno degli investimenti sul territorio nazionale.

Ricordato che non vi è una correlazione diretta tra espansione del mercato dei farmaci equivalenti e riduzione degli investimenti nell'ambito della ricerca farmaceutica, si segnala che l'AIFA ha avviato una campagna informativa sugli equivalenti, promossa in collaborazione con le associazioni di categoria, volta a chiarire l'uso corretto e consapevole dei medicinali, attraverso la diffusione di strumenti utili a capire le caratteristiche e i benefici dei farmaci equivalenti.


 

B) Monitoraggio degli atti di controllo

 

 

In questa sottosezione vengono prese in considerazione le comunicazioni trasmesse dai Ministeri a seguito delle segnalazioni che il Servizio per il controllo parlamentare invia alle amministrazioni sulla base della lettura quotidiana dei resoconti parlamentari dei lavori dell’Assemblea e delle Commissioni permanenti. Tale monitoraggio consente di trarre dai testi richiamati sia espressioni di particolare sensibilità sia, in taluni casi, addirittura impegni ulteriori, assunti da parte dei rappresentanti del Governo nel fornire risposte ad atti di sindacato ispettivo. L’individuazione così operata e la conseguente segnalazione ai Ministeri di volta in volta interessati degli orientamenti manifestati da esponenti dell’esecutivo in relazione alle tematiche oggetto degli atti di sindacato ispettivo, consente di offrire un’ulteriore visuale sull’attenzione prestata dal Governo alle questioni sollevate con l’atto ispettivo. Per altro verso, la comunicazione con cui si illustra l’operato dell’amministrazione interessata, ricevuta dal Servizio per il controllo parlamentare e di cui questa pubblicazione dà conto, consente all’amministrazione stessa di fornire ulteriori indicazioni in merito alle più recenti iniziative assunte anche a seguito del dibattito parlamentare. Delle comunicazioni trasmesse dai Ministeri si dà conto nella sottosezione tramite schede in cui si richiamano in sintesi anche il contenuto dell’atto ispettivo e gli elementi già forniti nella risposta con cui il Governo esaurisce l’obbligo specificatamente connesso all’atto ispettivo.

Sempre nella sottosezione B) sono indicate le nuove segnalazioni effettuate ai Ministeri nel periodo considerato, riportando la citazione testuale tratta dal resoconto parlamentare da cui si evince l’intento del rappresentante del Governo di dare un ulteriore seguito alle questioni sollevate con l’atto ispettivo cui si fornisce risposta.


 

Comunicazioni pervenute nel mese di settembre a seguito di risposte ad atti di sindacato ispettivo

 

 

- Sussistenza di indagini in relazione alla manifestazione svoltasi davanti al carcere de L'Aquila il 3 giugno 2007;

- Pericoli sanitari collegati all’immigrazione;

- Iniziative per contenere il fenomeno degli infortuni sul lavoro.


Ministero della giustizia

 

Sussistenza di indagini in relazione alla manifestazione svoltasi davanti al carcere de L'Aquila il 3 giugno 2007

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Interrogazione

3/00942

Angelo Piazza

Assemblea

19/09/2007

II

 

Con l’interrogazione in titolo si chiedeva al ministro della giustizia se risultassero avviate indagini in ordine ai fatti verificatisi nella giornata di domenica 3 giugno 2007, durante una manifestazione davanti al carcere de L'Aquila. In tale occasione un gruppo di alcune centinaia di persone le quali protestavano contro il regime carcerario dell'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario, aveva urlato frasi e slogan offensivi della memoria di Marco Biagi e Massimo D'Antona, vittime delle Brigate rosse, nonché delle vittime delle stragi di Nassiriya, dell'ispettore capo Raciti e delle forze dell'ordine, ed a favore di detenuti condannati per gravissimi reati di terrorismo.

Nella risposta all’interrogazione, svolta nella seduta dell’Assemblea del 6 giugno 2007, il ministro della giustizia Clemente Mastella, manifestato il suo sdegno per l’accaduto, comunicava il tempestivo avvio di indagini preliminari da parte del procuratore della Repubblica de L'Aquila e prennunciava la sottoposizione al Parlamento delle valutazioni processuali più complete esauriti debitamente gli accertamenti in corso.

Nella comunicazione successivamente trasmessa il Ministero della giustizia rende noto che le attività  investigative  connesse  alla  vicenda richiamata e confluite  nel procedimento penale  n. 2268/2007 RG.N.R. sono tutt'ora in corso. Secondo quanto riferito dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di L'Aquila, la Questura di L'Aquila ha identificato 14 persone, di cui 9 denunciate per il reato di istigazione a delinquere ed apologia a delinquere (articolo 414 del codice penale), 3 denunciate per il reato di turbativa violenta del possesso di cose immobili (articolo 634 comma 2 del codice penale.) e 2 denunciate per il reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui (639 comma 2 del codice penale).


Ministero dell’interno

 

Pericoli sanitari collegati all’immigrazione

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Interpellanza

2/00190

Bucchino

Assemblea

18/09/2007

I

 

Con l’interpellanza in titolo, richiamate le dichiarazioni rese nel settembre 2006 dal ministro dell’interno ad organi di stampa nonché davanti alla Commissione Affari costituzionali del Senato in ordine alla riforma della legge Bossi-Fini, si chiedeva allo stesso ministro dell’interno se fosse in possesso di informazioni differenti rispetto a quelle che emergono dalla letteratura scientifica in merito a eventuali pericoli sanitari collegati all'emigrazione; quali fossero i motivi che avevano indotto il ministro ad usare toni allarmistici; quali azioni e iniziative il ministro intendesse adottare per promuovere l'accoglienza, l'inserimento sociale e la garanzia dei diritti primari, primo fra tutti quello della vita e della salute, degli immigrati.

Nella risposta all’interpellanza, svolta nella seduta dell’Assemblea del 30 novembre 2006, il sottosegretario di Stato per l’interno, Marcella Lucidi, manifestava l’intento del Governo e del ministro dell'interno “di riorganizzare e proporre al Paese una disciplina sull'immigrazione in grado di accompagnare la richiesta di regolarità proveniente dall'immigrato, riconoscendo a quest'ultimo anche opportunità e diritti, oltre che doveri”. Il sottosegretario faceva inoltre presente che l’obiettivo del ministro è quello di riuscire ad istituire delle strutture di accoglienza vere e proprie che siano finalizzate ad assicurare agli immigrati l'assistenza necessaria e le pratiche sanitarie indispensabili a garantire la loro salvaguardia e la loro salute.

Nella comunicazione trasmessa si riferisce che il Ministero dell’interno rivolge costante attenzione alla tutela della salute psicofisica degli ospiti dei Centri per immigrati e, a tal fine, attua iniziative di carattere giuridico-normativo ed interventi tecnico-operativi tesi a promuovere la qualità e l'efficacia del servizio sanitario offerto agli immigrati dimoranti presso le strutture di accoglienza.

Si ricorda inoltre che la tutela della salute psicofisica degli ospiti dei Centri è un principio essenziale costituzionalmente protetto a cui si adeguano rigorosamente le "Linee guida per la gestione dei Centri" emanate con decreto del Ministro dell'interno in data 8 gennaio 2003. Esse, in sintesi, prevedono per ciascun ospite dei Centri in questione, gratuitamente e senza alcuna discriminazione, le seguenti prestazioni sanitarie: visita medica all'atto dell'accesso, primo soccorso, fornitura di medicinali dietro presentazione di apposita ricetta, servizio e/o ausili ambulatoriali in caso di necessità. Inoltre, qualora se ne ravvisi l'opportunità, l'ospite viene sottoposto a visite specialistiche presso strutture ospedaliere esterne o poliambulatoriali delle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti.

Dal 2003 è in uso presso i Centri per immigrati il manuale "Operatore sanitario delle emergenze" che rappresenta un ausilio pratico volto a facilitare la comunicazione e la comprensione linguistico-antropologica tra medico e paziente extracomunitario in occasione di situazioni di emergenza quali quelle che si profilano durante gli sbarchi degli immigrati.

Nella comunicazione si ricordano, infine, le iniziative assunte nel 2004, in occasione del manifestarsi della sindrome respiratoria acuta "Sars", secondo lo specifico Protocollo di profilassi stilato dal Ministero della Salute.

Si precisa, altresì che il Ministero dell’interno assicura, per il tramite dei prefetti, la vigilanza del rispetto all'interno dei Centri dei parametri qualitativi e quantitativi delle prestazioni sanitarie, come da apposito Capitolato del 2006 a firma del ministro dell'interno.


Ministero del lavoro e della previdenza sociale

 

Iniziative per contenere il fenomeno degli infortuni sul lavoro

 

Tipo atto

Numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Comm. Comp.

Interrogazione

3/00886

Pisicchio

Assemblea

17/09/2007

XI

 

Con l’interrogazione in titolo, rilevato che dai dati relativi agli infortuni sul lavoro si evince chiaramente come il fenomeno della regolarizzazione post mortem per non incorrere nelle sanzioni previste per le attività di lavoro clandestine rappresenti una pratica diffusa, consentita dalla mancanza dell'obbligo di iscrizione al libro paga prima dell'inizio dei lavori, si chiedeva al ministro del lavoro e della previdenza sociale quali urgenti provvedimenti intendesse assumere, in attesa del Testo unico, per contenere il fenomeno degli infortuni, almeno con riferimento all'obbligo di legge di iscrivere il lavoratore al libro paga prima dell'inizio dei lavori.

Nella risposta all’interrogazione, svolta nella seduta dell’Assemblea del 16 maggio 2007, il ministro del lavoro e della previdenza sociale, Cesare Damiano, ricordava che con il decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, è stato predisposto un primo pacchetto di misure volte a contrastare il lavoro irregolare, con il quale si è previsto, tra l’altro, l'obbligo a carico dei datori di lavoro di dare la comunicazione di legge il giorno antecedente a quello di instaurazione dei rapporti di lavoro nel settore edile mediante documentazione avente data certa.

Il ministro ricordava inoltre che anche nella legge finanziaria per l'anno 2007 sono state introdotte norme tese ad incidere sulla sicurezza e che è all’esame del Senato il disegno di legge delega per l'emanazione di un Testo unico per il riassetto normativo e la riforma della salute e della sicurezza sul lavoro, finalizzato al riordino e alla semplificazione del complesso impianto normativo in materia. Il ministro concludeva, infine, la risposta anticipando che: “l'azione di vigilanza sarà ulteriormente intensificata nei mesi estivi nel settore dell'edilizia, così come saranno avviate campagne informative in materia di sicurezza sul lavoro”.

Nella comunicazione trasmessa il Ministero del lavoro fa presente che il disegno di legge per la riforma della materia della salute e sicurezza sul lavoro (c.d. Testo unico di salute e sicurezza sul lavoro), approvato dal Senato della Repubblica lo scorso 27 giugno reca, agli articoli da 2 a 12, una serie di provvedimenti destinati ad entrare in vigore a seguito della approvazione del disegno di legge, senza necessità di attendere l'attuazione dei criteri di delega di cui all'articolo 1, comma 2, del testo attualmente in discussione alla Camera dei Deputati. Ciò allo specifico fine di intervenire con la massima rapidità per contrastare da subito il fenomeno infortunistico nei luoghi di lavoro, tramite misure (ad esempio in materia di coordinamento e potenziamento delle attività di vigilanza e di valorizzazione della responsabilità solidale negli appalti) di immediata percettività.

Quanto all'obbligo di segnalare ai servizi competenti l'instaurazione del rapporto di lavoro entro il giorno antecedente a quello di inizio del rapporto medesimo, disciplinato dai commi da 1180 a 1185 della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007), si segnala che la Direzione generale del mercato del lavoro, competente per materia, ha provveduto, con note esplicative, a fornire gli indirizzi applicativi della normativa in questione.


 

Segnalazioni al Governo conseguenti a risposte rese ad atti di sindacato ispettivo

 

Ministero delle infrastrutture

 

Numero e tipo atto

Primo firmatario

Sede esame

Data invio

Oggetto

5/01186 Interrogazione

Contento

Commissione

24/09/2007

Commissario straordinario per la realizzazione della terza corsia della A4

 

Con l’interrogazione in oggetto si chiedeva al Ministro delle infrastrutture se non volesse riconsiderare i suoi intendimenti circa la nomina di un Commissario straordinario per la realizzazione della terza corsia dell’autostrada A4, sulla base di quanto richiesto dalle regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto, e quali urgenti iniziative fosse in grado di adottare per favorire l’immediato avvio dei lavori e in quali tempi.

Nella risposta all’interrogazione, svolta nella seduta della VIII Commissione (Ambiente) del 25 luglio 2007, il sottosegretario di Stato per le infrastrutture, Giuseppe Meduri, dopo aver esposto in modo dettagliato lo stato dei lavori relativi alla costruzione della terza corsia dell’autostrada A4, ha osservato che al momento l’attenzione del Governo è rivolta alla progettazione e al raccordo con l’Alta velocità ferroviaria e all’individuazione di fonti di finanziamento, temi da affrontare nelle sedi istituzionali, rinviando quindi l’eventuale nomina di un Commissario ad una fase successiva, ad esempio quella dell’esproprio delle aree. Il sottosegretario Meduri concludeva la risposta affermando: “il Ministero assicura il proprio interessamento affinché i lavori relativi alla prima tratta già in convenzione procedano nei tempi previsti”.

 

Numero e tipo atto

Primo firmatario

Sede esame

Data invio

Oggetto

 

5/01147 Interrogazione

Viola

Commissione

24/09/2007

Progettazione della terza corsia della A4 da Venezia a Trieste

 

 

L’interrogazione in oggetto poneva al ministro delle infrastrutture una dettagliata serie di interrogativi tecnici relativi alla realizzazione della terza corsia della A4 da Venezia a Trieste, chiedendo, tra l’altro, se non ritenesse opportuno e fondamentale stabilire una consultazione permanente con gli amministratori dei territori del Veneto Orientale e del Friuli, che saranno interessati dalle sopradette infrastrutture, nonché nominare un Commissario straordinario con poteri decisionali e risorse finanziarie adeguati, al fine di realizzare l’opera in tempi certi.

Nella risposta all’interrogazione, svolta nella seduta della VIII Commissione (Ambiente) del 5 luglio 2007, il sottosegretario di Stato per le infrastrutture, Giuseppe Meduri, dopo aver illustrato in modo dettagliato lo stato dei lavori relativi alla costruzione della terza corsia dell’autostrada A4 concludeva la risposta affermando che “il Ministero vigilerà affinché i lavori relativi alla prima tratta già in convenzione procedano nei tempi previsti”.


 

Ministero del lavoro e della previdenza sociale

 

Numero e tipo atto

Primo firmatario

Sede esame

Data invio

Oggetto

5/01288 Interrogazione

Delbono

Commissione

24/09/2007

Proroga del termine per la formazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro per i lavoratori addetti alle operazioni di montaggio dei ponteggi

 

Con l’interrogazione in oggetto si chiedeva al ministro del lavoro quali provvedimenti intendesse adottare al fine di rassicurare i datori di lavoro e i lavoratori del settore edile in ordine al rischio che si verifichi un infortunio nel periodo di tempo compreso tra il 19 luglio 2007 ed il 23 febbraio 2008, atteso che tale periodo ricade sotto la disciplina transitoria recata dalla circolare n. 30 del 2006, che è attoprivo di forza di legge. L’interrogazione chiedeva inoltre quali provvedimenti intendesse adottare il ministro del lavoro per rendere possibile, entro la data del 23 febbraio 2008, la conclusione di un numero sufficiente dei corsi di formazione previsti dagli articoli 36-quater e 36-quinquies del decreto legislativo n. 626 del 1994 per i lavoratori addetti alle operazioni di montaggio e smontaggio di ponteggi o all’uso di sistemi di accesso a posizionamento mediante funi.

Nella risposta all’interrogazione, svolta nella seduta della XI Commissione (Lavoro) del 18 luglio 2007, il sottosegretario di Stato per il lavoro, Antonio Michele Montagnino, precisava che il termine di due anni, di cui ai commi 9 e 10 dell'articolo 36-quater del decreto legislativo n. 626 del 1994 (introdotto dal decreto legislativo n. 235 del 2003) entro il quale gli addetti alle attività predette sono tenuti a partecipare ai relativi corsi di formazione decorre dalla pubblicazione (23 febbraio 2006) sulla Gazzetta Ufficiale dell’Accordo raggiunto in sede di Conferenza Stato-regioni.

Il sottosegretario aggiungeva che per il periodo transitorio, nelle more dell'effettuazione della formazione, l'esperienza in materia può essere autocertificata dallo stesso lavoratore addetto, ai sensi di legge, sotto la propria responsabilità, e che la circolare n. n. 30 del 2006, pur se non può, per sua stessa natura, avere forza di legge, è un atto condiviso da tutti i soggetti competenti in materia. Concludeva quindi affermando: “E’ evidente, comunque, che è necessario procedere nei tempi più brevi possibili all’attivazione dei corsi di che trattasi, al fine di tutelare i lavoratori sotto il profilo della salute e sicurezza”.


 

 

Numero e tipo atto

Primo firmatario

Sede esame

Data invio

Oggetto

5/00825 Interrogazione

Motta

Commissione

24/09/2007

Cumulo dell’invalidità civile e dell’invalidità del lavoro

 

 

Con l’interrogazione in oggetto si chiedeva al ministro del lavoro e della previdenza sociale  quali iniziative volesse intraprendere al fine di chiarire quale sia il trattamento applicabile a soggetti portatori di invalidità plurime, cioè riconosciuti invalidi civili e contemporaneamente invalidi del lavoro, ma con un grado di invalidità inferiore, rispettivamente, al 45 e al 33 per cento. La legge n. 68 del 1999, recante disciplina per il diritto al lavoro dei disabili, fissa infatti la riduzione della capacità lavorativa oltre la soglia del 45 per cento per gli invalidi civili, e oltre il 33 per cento per gli invalidi del lavoro quali limiti necessari per accedere ai percorsi di inserimento al lavoro, ma non prevede la possibilità di cumulare le diverse invalidità presenti nello stesso soggetto.

Nella risposta all’interrogazione, svolta nella seduta della XI Commissione (Lavoro) del 20 giugno 2007, il sottosegretario di Stato per il lavoro, Rosa Rinaldi, dopo aver accordato il quadro normativo relativo alla materia, contenuto nella legge n. 68 del 1999, con particolare riguardo alla possibilità di scegliere da parte dell’interessato il trattamento più favorevole, faceva presente che qualora si volesse perseguire la strada del cumulo, sarebbe necessario l’intervento del legislatore, tenendo conto anche dei principi contenuti nella legge n. 104 del 1992. Il sottosegretario infine assicurava all’onorevole Motta che “ il Governo è, sin da ora, disponibile a porre in essere ogni utile iniziativa diretta ad individuare le possibili soluzioni alla problematica rappresentata nell’interrogazione”.


 

Ministero delle politiche per la famiglia

 

 

Numero e tipo atto

Primo firmatario

Sede esame

Data invio

Oggetto

4/01941 Interrogazione

Capitanio Santolini

Assemblea

24/09/2007

Attuazione della legge n. 149 del 2001 in materia di affidamento e adozione

 

 

Con l’interrogazione in oggetto si chiedeva al Governo quali iniziative si volessero adottare al fine di adempiere all’obbligo contenuto nell’articolo 2 della legge n. 149 del 2001 in materia di affidamento e adozione. Tale norma prevede il superamento, entro il 31 dicembre 2001, del ricovero in istituto mediante affidamento ad una famiglia nonché la promozione di iniziative di sensibilizzazione tese alla valorizzazione del fondamentale diritto del minore ad una famiglia; l’interrogazione chiedeva inoltre quali provvedimenti si intendessero adottare per una piena attuazione della citata legge n. 149 del 2001, soprattutto relativamente all’attivazione di una banca dati dei minori dichiarati adottabili e all’istituzione della figura dell’avvocato del minore, con il conseguente finanziamento del patrocinio a spese dello Stato.

Il ministro per le politiche della famiglia Rosy Bindi, nella risposta scritta all’interrogazione, pubblicata nell’allegato B al resoconto della seduta dell’Assemblea del 27 luglio 2007 faceva presente che dal 2002 si sono susseguite una serie di leggi che hanno prorogato il termine di entrata in vigore delle disposizioni processuali introdotte dalla legge n. 149 del 2001 in tema di istituzione della difesa d’ufficio e di procedimenti civili d’ufficio davanti al tribunale dei minorenni. Illustrava, quindi, dettagliatamente, lo stato di attuazione della banca dati dei minori dichiarati adottabili.

Con riferimento al percorso di chiusura degli istituti, il ministro osservava che dalla comparazione tra i dati del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e quelli forniti in sede di Conferenza degli assessori per le politiche sociali sono emersi elementi di critica e divergenze che saranno oggetto di un ulteriore momento di verifica. Il ministro affermava quindi che “L’impegno del Governo per il monitoraggio del processo di chiusura effettiva degli istituti per minori sarà costante, anche tramite il Centro di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza in accordo con le regioni e le province autonome”.


 



Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione relative al mese di settembre 2007

 

 

 

Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

On.

Barbieri

Ordine del giorno

9/1961/7

66

On.

Beltrandi

Ordine del giorno

9/1961/2

67

On.

Bezzi

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/51

49

On.

Bianchi

Mozione

1/00198

58

On.

Burtone

Ordine del giorno

9/2114/3

38

On.

Cacciari

Risoluzione

7/00179

44

On.

Carra

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/1

37

On.

Ceccuzzi

Ordine del giorno

9/1961/4

65

On.

Crisci

Ordine del giorno

9/2114-B/14

39

On.

D’Elia

Risoluzione

7/00196

18

On.

D’Elia

Risoluzione

7/00209

19

On.

De Zulueta

Mozione

1/00181

16

On.

De Zulueta

Risoluzione

7/00185

21

On.

Della Vedova

Ordine del giorno

9/2534/49

71

On.

Dioguardi

Mozione

1/00196

58

On.

Donadi

Ordine del giorno

9/1042/12

52

On.

Duilio

Risoluzione

7/00170

41

On.

Dussin

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/133

34

On.

Fabris

Mozione

1/00190

58

On.

Folena

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/6

37

On.

Forlani

Ordine del giorno

9/1746-bis/216

13

On.

Frassinetti

Risoluzione conclusiva

8/00053

65

On.

Frias

Ordine del giorno

9/2374/14

54

On.

Germontani

Mozione

1/00186

58

On.

Giacomoni

Ordine del giorno

9/1746-bis/330

42

On.

Giancarlo Giorgetti

Ordine del giorno

9/2193/35

22

On.

Giuditta

Ordine del giorno

9/2193/32

23

On.

Gozi

Ordine del giorno

9/1042-B/2

53

On.

Grimoldi

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/126

51

On.

La Loggia

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/107

49

On.

La Russa

Ordine del giorno

9/1287/112

26

On.

Lussana

Mozione

1/00200

58

On.

Mario Pepe

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/118

33

On.

Maroni

Ordine del giorno

9/2201/32

40

On.

Mura

Mozione

1/00189

58

On.

Nannicini

Ordine del giorno

9/2534/16

31

On.

Oliva

Ordine del giorno

9/1746-bis/233

48

On.

Pedrini

Mozione

1/00194

58

On.

Pellegrino

Mozione

1/00188

58

On.

Pottino

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/146

33

On.

Prestigiacomo

Mozione

1/00199

58

On.

Proietti Cosimi

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/23

49

On.

Ranieri

Mozione

1/00179

16

On.

Ranieri

Risoluzione conclusiva

8/00021

20

On.

Realacci

Risoluzione conclusiva

8/00056

29

On.

Rocco Pignataro

Ordine del giorno

9/1746-bis-B/65

32

On.

Santelli

Ordine del giorno

9/1704/1

55

On.

Sanza

Ordine del giorno

9/1746-bis/161

37

On.

Sasso

Ordine del giorno

9/1961/5

67

On.

Stradella

Ordine del giorno

9/2534/58

31

On.

Stucchi

Ordine del giorno

9/1746-bis/114

47

On.

Tolotti

Ordine del giorno

9/1750/40

35

On.

Turco

Ordine del giorno

9/1750/109

36

On.

Velo

Ordine del giorno

9/1746-bis/52

44

On.

Volontè

Mozione

1/00161

16

On.

Volontè

Mozione

1/00191

58

On.

Zaccaria

Ordine del giorno

9/1042/11

52

On.

Zacchera

Mozione

1/00180

16

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione II

 

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La sezione è ripartita in sottosezioni che danno conto delle nomine scadute nel periodo considerato e in quello immediatamente successivo, delle proposte di nomina presentate alle Camere per i pareri, delle nomine comunicate o meno dal Governo e infine di come i pareri espressi dalle Commissioni siano stati seguiti dal Governo in sede di nomina.


 

In evidenza a settembre

 

 

Il 31 agosto 2007 Domenico Pappaterra è stato nominato presidente dell’Ente parco nazionale del Pollino, di cui era commissario straordinario dallo scorso mese di maggio 2007 e sulla cui candidatura la Commissione ambiente della Camera aveva espresso unanime apprezzamento.

Continuano invece i commissariamenti, tra gli altri, degli enti parco nazionali del Cilento e Vallo di Diano, dal Gran Sasso e Monti della Laga e del Vesuvio, oltre che del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, di cui, nel mese di settembre 2007, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha comunicato al Parlamento nuove proroghe dei commissari straordinari, rispettivamente Giuseppe Tarallo (in carica dal giugno 2006), Stefano Allavena(dal marzo 2007), Amilcare Troiano (dal dicembre 2006), nelle more dell’individuazione dei nominativi dei nuovi presidenti e Pietro Pinna (dal febbraio 2007) nelle more del processo di riforma dell’ente sardo.

 

Nonostante la non espressione del parere da parte delle Commissioni trasporti della Camera e lavori pubblici e comunicazioni del Senato, il Ministro dei trasporti, di concerto con quello delle infrastrutture e previa intesa con la Regione Sardegna, ha proceduto, il 14 settembre 2007, alla nomina di Paolo Fadda a presidente dell’Autorità portuale di Cagliari, ponendo fine così al commissariamento, affidato lo scorso mese di giugno al precedente presidente Granara allo scadere del suo mandato. 

E’ stata invece commissariata l’Autorità portuale di Messina, a seguito della scadenza e della non riconferma del mandato del presidente Garofalo, a favore della quale si erano espresse la Regione Siciliana, la provincia di Messina, il comune e la camera di commercio di Milazzo, ma non il Ministro dei trasporti e il comune di Messina. Il 17 settembre 2007 è stato nominato commissario straordinario dell’autorità portuale il capo dipartimento per la navigazione e il trasporto marittimo presso il Ministero dei trasporti, Silvio Di Virgilio, la cui nomina non è stata ancora comunicata al Parlamento.

Il 6 e il 9 ottobre 2007, sono inoltre scaduti i mandati dei presidenti delle Autorità portuali di Marina di Carrara e di Augusta e sono quindi iniziati i 45 giorni della prorogatio degli incarichi di Luigi Guccinelli e Giuseppe Spanò.

 

Le Commissioni agricoltura delle Camere non si sono espresse sulla proposta di nomina di Goffredo Sottile a presidente dell’Unione nazionale per l’incremento delle razze equine UNIRE, la cui procedura era stata avviata dal Consiglio dei Ministri il 3 agosto 2007, su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.

L’UNIRE vive da molti anni una situazione di instabilità e difficoltà. Basti ricordare che negli ultimi anni al vertice dell’ente si sono susseguiti il presidente Gennaro Terracciano, sostituito nel gennaio 2003 dal commissario straordinario Francesco Saverio Abate, a cui ha fatto seguito il presidente Roberto Baldassarri, nominato l’8 luglio 2003, a seguito del decesso del quale, il 3 maggio 2004, è stato nominato il commissario straordinario Francesco Morelli, a cui è seguito il presidente Antonio Matarrese, nominato il 27 settembre 2004, ma poi dimessosi e sostituito nuovamente dal commissario straordinario Francesco Saverio Abate, nominato il 12 maggio 2005. Infine anche il mandato del successivo presidente, Alessandro Falez, nominato l’11 novembre 2005, è stato interrotto dalla nomina di un nuovo commissario, Guido Melzi d'Eril, effettuata il 29 settembre 2006 e più volte prorogata fino ad oggi. Proprio il fatto che sia tuttora pendente un ricorso che il precedente presidente Falez aveva presentato contro la nomina del commissario Melzi d’Eril, ha suggerito a diversi componenti della Commissione agricoltura della Camera, nella seduta del 10 ottobre scorso, di proporre un rinvio dell’espressione del parere sul nuovo candidato presidente Sottile, in attesa che la situazione venga definita e che il Governo ne informi più dettagliatamente la Commissione.

 

Sulla proposta di nomina di uno dei tre vicepresidenti dell’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia UNUCI, quello di competenza della Marina, Ernesto Antonio Muliere, la Commissione difesa della Camera non si è pronunciata, mentre si è espressa favorevolmente la corrispondente Commissione del Senato, non senza che diversi commissari abbiano fatto rilevare che l’ente in questione è tra quelli di cui il disegno di legge finanziaria per il 2008, dispone la soppressione. La maggioranza della Commissione ha comunque deciso di procedere all’espressione del parere sulla proposta di nomina di Muliere, basandosi sulla norma attualmente vigente, non pregiudicando con ciò la sua possibile modifica da parte del Parlamento in sede di approvazione del disegno di legge finanziaria.

 

Non ci sono invece stati particolari profili di problematicità riguardo all’espressione dei pareri favorevoli, seguiti poi dai relativi decreti di nomina, sui candidati alla presidenza della Stazione zoologica “Anton Dhorn, Roberto Di Lauro e dell’Ente nazionale per l’aviazione Civile ENAC,Vito Riggio, quest’ultimo al secondo mandato (era stato nominato la prima volta l’11 agosto 2003). Dell’ENAC il 30 agosto 2007 è stato rinnovato anche il consiglio di amministrazione (nomina non ancora comunicata al Parlamento).


 

 

 

IN QUESTO NUMERO

 

 

 

Nel mese di settembre 2007:

 

-               sono scaduti i mandati dei presidenti delle Autorità portuali di Marina di Carrara e di Augusta, dei componenti del comitato amministrativo dell’Istituto di studi e analisi economica ISAE, dei componenti dei consigli di indirizzo e vigilanza dell’Istituto nazionale della previdenza sociale INPS e dell’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica INPDAP;

-               sono state esaminate dalle competenti Commissioni parlamentari le proposte di nomina relative ai candidati presidenti dell’Autorità portuale di Cagliari, dell’Ente parco nazionale nazionale del Pollino, della Stazione zoologica "Anton Dohrn, dell’Unione nazionale per l’incremento delle razze equine UNIRE, dell’Ente nazionale per l'aviazione civile ENAC e al vicepresidente dell’Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia UNUCI;

-               il governo ha comunicato le nomine del consiglio di amministrazione del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA, dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali del Vesuvio, del Cilento e Vallo di Diano, del Gran Sasso e Monti della Laga e del Parco geominerario, storico e ambientale della Sardegna, oltre a quella di un componente del consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica INPDAP;

-               sono stati nominati (ma non ne è ancora giunta comunicazione al Parlamento) il commissario straordinario dell’Autorità portuale di Messina e il nuovo comitato di indirizzo e coordinamento dell’Istituto nazionale di statistica ISTAT.

-               Il 10 settembre 2007 l’assemblea degli azionisti della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a. ha revocato l’incarico del consigliere Angelo Maria Petroni e lo ha sostituito con Fabiano Fabiani, su designazione del Ministro dell’economia e delle finanze.

 


 

Sezione II

 

 

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI

 

 

a)   Principali cariche scadute nel periodo

1/9 - 31/10/2007

 

 

In questa sottosezione si dà conto delle cariche scadute nel mese considerato nella presente pubblicazione e in quello immediatamente successivo.

Si specifica anche se per il rinnovo delle suddette cariche è prevista la richiesta di parere parlamentare (ex art. 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante “norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici”, riguardante “istituti e (...) enti pubblici anche economici”, riassunto nella nota della sottosezione  “b”, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti), o la mera comunicazione al Parlamento (ex art. 9 della suddetta L. n. 14/1978, riassunto nella nota della sottosezione “c”, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se nei precedenti rinnovi è invalsa la prassi di non attivare queste procedure.

Quando mancano precise disposizioni di legge sulla procedura relativa al controllo parlamentare sulle nomine nei singoli enti, viene riportata la procedura seguita per prassi in occasione del precedente rinnovo della stessa carica, ex articoli 1 e 9 della L. 14/78.

Quando infine è lo statuto o la stessa legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) a specificare norme relative al controllo parlamentare, allora se ne dà conto nella colonna relativa alla procedura di nomina.

Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, (convertito con L. 15/7/1994, n. 444), sulla “disciplina della proroga degli organi amministrativi”, stabilisce tra l’altro che: “(…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.”

 

 

 

Ente

Carica di riferimento

Titolari della carica

Data scadenza

Procedure di nomina

Autorità portuale di Marina di Carrara

Presidente

 

(richiesta di parere parlamentare ex art. 1 della

L. n. 14/1978)

Luigi Guccinelli

6/10/2007

D.M. del Ministro dei trasporti, con il concerto del Ministro delle infrastrutture, d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio

Autorità portuale di Augusta

Presidente

 

(richiesta di parere parlamentare ex art. 1 della

L. n. 14/1978)

Giuseppe Spanò

9/10/2007

 

Il 6 e il 9 ottobre 2007 sono scaduti i quattro anni del mandato dei presidenti delle Autorità portuali di Marina di Carrara e Augusta.

Si ricorda che la legge 28 gennaio 1994, n. 84, sul riordino della legislazione in materia portuale, disciplina l'ordinamento e le attività delle autorità portuali per adeguarle agli obiettivi del piano generale dei trasporti. Con la suddetta legge nei principali porti italiani è stata istituita l'autorità portuale, che ha compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali e delle altre attività commerciali ed industriali esercitate nei porti. L’autorità portuale ha inoltre poteri di regolamentazione e di ordinanza, anche in riferimento alla sicurezza rispetto a rischi di incidenti connessi alle suddette attività ed alle condizioni di igiene del lavoro, sovrintende alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni nell'ambito portuale, compresa quella per il mantenimento dei fondali, previa convenzione con il Ministero delle infrastrutture, ed ha competenza nell’affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse generale. L'autorità portuale ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L’art. 8 della suddetta legge n. 84/1994 stabiliva che i presidenti di questi enti fossero nominati dall’allora Ministro dei trasporti e della navigazione (poi Ministro delle infrastrutture e trasporti, le cui competenze sono ora state ripartite dalla L. n. 233 del 17 luglio 2006 di conversione, con modificazioni, del D.L. 18 maggio 2006, n. 181, di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei ministeri, tra il Ministero dei trasporti e quello delle infrastrutture), d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio.

 

 

Ente

Carica di riferimento

Titolari della carica

Data scadenza

Procedure di nomina

Istituto nazionale della previdenza sociale

INPS

Componenti del consiglio di indirizzo e vigilanza

 

 

 

 

 

 

(comunica-zione al Parlamento ex art. 9 della

L. 14/1978)

Francesco Lotito (presidente),

Sergio Ammannati

Gaetano Bartoli,

Giuseppe Capanna,

Rocco Carannante

Nicola Maria Cavallaro,

Rita Cavaterra,

Claudio D’Antonangelo,

Rinaldo D’Harmant Francois,

Carlo Falco,

Paolo Francesco Franco,

Giuseppe Galli,

Moreno Gori,

Guido Lazzarelli,

Maria Magri,

Romano Magrini,

Cosimo Nesci,

Vincenzo Palamara,

Francesco Rampi,

Paolo Ravagli,

Elio Schettino,

Francesco Taddei,

Luigi Taranto e

Giuseppe Turudda

 

24/10/2007

D.P.C.M. su proposta del Ministro del Lavoro e della previdenza sociale (12 su designazione delle organizzazioni dei lavoratori e 12 su designazione dei datori di lavoro)

Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'ammini-strazione pubblica

INPDAP

Guido Abbadessa (presidente), Alberto Ferrari,

Mario Assogna,
Donatello Bertozzi,
Salvatore Bosco,
Sebastiano Callipo,
Carlo Lima,
Luigi Caracciolo,
Saverio Lolaico,
Corrado Mannucci,
Patrizia Mattioli,
Enrico Matteo Ponti,
Alessandro Ruggini,

Forte Clo,
Giuseppe Frisone,
Vincenzo Ludovisi,
Michele Penta,
Franco Perasso,
Lorenzo Rixi,
Daniela Ruffino,
Emiliano Tremolada,
Alessandra Vernier,
Susanna Zeller e  
Concetta Zezza

 

Il 24 ottobre 2007  sono scaduti i quattro anni dei mandati dei componenti dei consigli di indirizzo e vigilanza di due importanti enti previdenziali, l’Istituto nazionale della previdenza sociale INPS e l’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica INPDAP, che erano stati nominati con D.P.C.M. del 24 ottobre 2004. Nella sottosezione “c” si dà tra l’altro conto della comunicazione fatta dal Governo al Parlamento della recente sostituzione di un componente dimissionario del Civ dell’INPDAP.

Il consiglio di indirizzo e vigilanza di questi enti, secondo l’articolo 3 comma 4 del D.Lgs. n. 479 del 30 giugno 1994, “definisce i programmi e individua le linee di indirizzo degli enti, elegge tra i rappresentanti dei lavoratori dipendenti il proprio presidente, nell'ambito della programmazione generale, determina gli obiettivi strategici pluriennali, definisce, in sede di autoregolamentazione, la propria organizzazione interna, nonché le modalità e le strutture con cui esercitare le proprie funzioni, compresa quella di vigilanza (…); emana le direttive di carattere generale relative all'attività dell'ente; approva in via definitiva il bilancio preventivo e il conto consuntivo, nonché i piani pluriennali e i criteri generali dei piani di investimento e disinvestimento, entro sessanta giorni dalla deliberazione del consiglio di amministrazione (…).  Il consiglio dell'INPS e dell'INPDAP è composto da ventiquattro membri, dei quali la metà in rappresentanza delle confederazioni sindacali dei lavoratori dipendenti maggiormente rappresentative sul piano nazionale e la restante metà ripartita tra le organizzazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale dei datori di lavoro e, relativamente all'INPS, dei lavoratori autonomi, secondo criteri che tengano conto delle esigenze di rappresentatività e degli interessi cui le funzioni istituzionali di ciascun ente corrispondono”.

L’INPS è stato riordinato da ultimo con il D.P.R. 24 settembre 1997, n. 366 ed è, nell’ambito degli enti previdenziali, come specificato dal suddetto D.Lgs. n. 479 del 30 giugno 1994 sul riordino degli enti pubblici previdenziali, quello che si occupa della previdenza dei lavoratori dipendenti del settore privato e dei lavoratori autonomi, sotto la vigilanza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e del Ministero dell’economia e delle finanze.

L’INPDAP, istituito ai sensi dell'art. 4 del citato D.Lgs. n. 479 del 1994, gestisce la previdenza dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche ed è un ente di diritto pubblico, soggetto anch’esso alla vigilanza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e del Ministero dell’economia e delle finanze. L'INPDAP svolge i compiti che precedentemente competevano all'Ente nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti statali (ENPAS), all'Istituto nazionale per l'assistenza ai dipendenti degli enti locali (INADEL), all'Ente nazionale di previdenza per i dipendenti da enti di diritto pubblico (ENPDEDP), alla Cassa per le pensioni per i dipendenti degli enti locali, alla Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate, alla Cassa per le pensioni ai sanitari e alla Cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari e ai coadiutori, amministrate dalla Direzione generale degli istituti di previdenza del Ministero del tesoro. A partire dal 18 febbraio 1993, l'INPDAP è subentrato ai suddetti enti soppressi nel compito di provvedere all'erogazione del trattamento pensionistico per i dipendenti pubblici.

 

Ente

Carica di riferimento

Titolari della carica

Data scadenza

Procedure di nomina

Istituto di studi e analisi economica

ISAE

Componenti del comitato amministrativo

 

(in occasione di queste nomine non ci fu comunicazione al Parlamento ex art. 9 della

L. 14/1978)

Fabrizio Barca, Giuseppe Ghessi, Edoardo Grisolia, Marco Magnani, Stefano Parisi, Gianni Pasquarelli, Gianfranco Polillo, Arrigo Sadun

23/10/2007

D.P.C.M. su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze

 

Il 23 ottobre 2007 è scaduto il mandato quadriennale del comitato amministrativo dell’Istituto di studi e analisi economica ISAE, che era stato nominato con D.P.C.M. del 23 ottobre 2003 (senza comunicazione al Parlamento).

Si ricorda che con D.P.C.M previa deliberazione del Consiglio dei ministri del 5 giugno 2007, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, conformemente ai pareri espressi dalle Commissioni parlamentari competenti, Alberto Majocchi era stato nominato, per un secondo mandato di quattro anni, presidente dell’istituto.

L'ISAE, istituito con D.P.R. n. 374 del 28 settembre 1998, è un ente pubblico dotato di autonomia che effettua studi, indagini statistiche, previsioni macro e microeconomiche in ambito italiano e internazionale, utili per le decisioni di politica economica e sociale del Governo, del Parlamento e delle pubbliche amministrazioni.


 

b) Proposte di nomina presentate per il parere e monitoraggio delle successive nomine governative

 

 

 

 

In questa sottosezione sono riportati i pareri parlamentari su nomine espressi dalle Commissioni competenti, o ancora pendenti, nel periodo in esame, ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978, n. 14, e si monitora il seguito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari da parte del Governo in sede di nomina.

 

La L. 14/1978 recante “norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che “il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.”

 

Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: “nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.”

 

 


Ente

Carica di riferimento

Titolari designati

Data annuncio Camera

Parere

espresso dalle Commissioni parlamentari

Esito parere (data nomina)

Procedura di nomina

Autorità portuale di Cagliari

Presidente

Paolo Fadda

20/6/2007

IX Trasporti (Camera):

non espresso

 

 

8° Lavori pubblici e comunicazioni (Senato):

non espresso

14/9/2007

D.M. del Ministro dei trasporti di concerto con il Ministro delle infrastrutture, d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio

 

Paolo Fadda è stato nominato presidente dell’Autorità portuale di Cagliari il 14 settembre 2007. Sulla relativa richiesta di parere parlamentare, trasmessa con lettera dell’11 giugno 2007 dal Ministro dei trasporti, le competenti Commissioni parlamentari non si erano espresse.Sul nominativo di Fadda era stata raggiunta l’intesa con la Regione Sardegna il 25 maggio 2007 ed era stato acquisito il concerto del Ministro delle infrastrutture il 7 giugno 2007. Il precedente presidente Antonio Granara era scaduto dall’incarico lo scorso 30 aprile 2007 e, allo scadere del periodo di prorogatio, il 14 giugno 2007, nelle more del procedimento di nomina del nuovo presidente, era stato nominato commissario straordinario.

 


Ente

Carica di riferimento

Titolari designati

Data annuncio Camera

Parere

espresso dalle Commissioni parlamentari

Esito parere

(data nomina)

Procedura di nomina

Parco nazionale del Pollino

Presidente

Domenico Pappaterra

20/6/2007

VIII Ambiente (Camera):

favorevole espresso il  4/7/2007

 

13° Territorio

e ambiente

(Senato):

favorevole espresso il  4/7/2007

31/8/2007

D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare d’intesa con le regioni interessate

 

Conformemente ai pareri espressi il 4 luglio 2007 dalle Commissioni ambiente e territorio delle Camere, il 31 agosto 2007 è stato nominato il nuovo presidente dell’Ente parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, sulla cui nomina era stata preventivamente acquisita l’intesa con le regioni Calabria e Basilicata. Nelle more della procedura di nomina, Pappaterra era stato intanto nominato commissario straordinario dell’ente parco lo scorso 7 maggio 2007.

Gli enti parco sono disciplinati dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991, hanno personalità di diritto pubblico, sede legale ed amministrativa nel territorio del parco e sono sottoposti alla vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

 


Ente

Carica di riferimento

Titolari designati

Data annuncio Camera

Parere

espresso dalle Commissioni parlamentari

Esito parere

(data nomina)

Procedura di nomina

Stazione zoologica "Anton Dohrn"

Presidente

Roberto Di Lauro

10/9/2007

VII Cultura (Camera):

favorevole, espresso il 27/9/2007

 

 

7° Istruzione

(Senato): favorevole, espresso il

19/9/2007

Non nominato*

D.P.C.M. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell’università e della ricerca, sentite le Commissioni parlamentari competenti

*Si anticipa che la nomina è stata deliberata dal Consiglio dei ministri il 12/10/2007

 

Si anticipa che la nomina di Roberto Di Lauro a presidente della Stazione zoologica "Anton Dohrn" di Napoli è stata deliberata dal C.d.m. del 12 ottobre 2007, su proposta del Ministro dell’università e della ricerca.

Il secondo mandato del precedente presidente, Giorgio Bernardi, che era stato confermato con D.P.C.M. del 23 maggio 2003, era scaduto il 23 maggio 2007.

La Stazione zoologica di Napoli, eretta in ente morale con R.D. 21 ottobre 1923 e riordinata con L. 20 novembre 1982, n. 886, è un istituto scientifico speciale dotato di personalità giuridica di diritto pubblico ed è sottoposta alla vigilanza del Ministero dell’università e della ricerca. La Stazione zoologica ha per fine la ricerca scientifica nel campo della biologia marina, conduce ricerche attinenti ai problemi del territorio d'intesa con enti locali e nazionali preposti alla salvaguardia dell'ambiente e partecipa ad iniziative nazionali ed internazionali volte alla soluzione dei problemi connessi alla salvaguardia del territorio e dell'ambiente marino.

Secondo il D.Lgs n. 204 del 5 giugno 1998, “la nomina dei presidenti degli enti di ricerca, (...)  è disposta con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro competente, sentite le commissioni parlamentari competenti, fatte salve le procedure di designazione previste dalla normativa vigente per specifici enti e istituzioni. I presidenti (...) possono restare in carica per non più di due mandati.”

 
Ente

Carica di riferimento

Titolari designati

Data annuncio Camera

Parere

espresso dalle Commissioni parlamentari

Esito parere

(data nomina)

Procedura di nomina

Unione nazionale per

l’incremento delle razze equine UNIRE

Presidente

Goffredo Sottile

10/9/2007

XIII Agricoltura

(Camera):

non espresso

 

9° Agricoltura

(Senato):

non espresso

Non nominato

D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali

 

Il Consiglio dei Ministri del 3 agosto 2007, su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, aveva avviato la procedura per la nomina di Goffredo Sottile a presidente dell’Unione nazionale per l’incremento delle razze equine UNIRE, sulla cui proposta di nomina il Ministro per i rapporti con il Parlamento trasmetteva la relativa richiesta di parere parlamentare con lettera del 7 settembre 2007.

Sulla proposta di nomina in questione le Commissioni agricoltura delle Camere non si sono espresse. Si anticipa che nella seduta della XIII Commissione della Camera del 10 ottobre 2007, si è svolto un importante dibattito sulla proposta di nomina in questione. Il relatore, on. Brandolini, ha ricordato come la proposta sia intervenuta dopo un periodo di difficoltà nella vita dell’ente, che è in fase di commissariamento e di risanamento finanziario, sottolineando inoltre, come emerso da audizioni svolte in passato dalla Commissione, il rilievo economico che il settore delle scommesse assume per il mondo dell'ippica ed esprimendo anche preoccupazione per il fenomeno delle scommesse clandestine e del dopaggio, legato alla criminalità. Il relatore, insieme al sottosegretario Boco, ha giudicato quindi positivamente la scelta del candidato, raccomandando l’espressione di un parere favorevole da parte della Commissione.L’on. Marinello, dal canto suo, faceva rilevare che il precedente presidente dell'ente (Alessandro Falez, nominato con D.P.R. dell’11 novembre 2005), ha proposto ricorso contro la nomina del commissario straordinario Guido Melzi d'Eril (effettuata con D.P.C.M. del 29 settembre 2006, su proposta del Ministro delle politiche agricole e forestali De Castro), e che se tale ricorso fosse accolto e il Governo al contempo procedesse alla nomina di un nuovo presidente, ci si potrebbe trovare nella difficile situazione della presenza di due presidenti per il medesimo ente. Per questo motivo l’on. Marinello ha considerato improprio che la Commissione procedesse all'esame della proposta di nomina, oltre a contestare che il crollo delle scommesse legali sia dovuto, come adombrato dal relatore, delle attività criminali collegate alle scommesse clandestine, mentre, a suo dire, le difficoltà finanziarie dell'ente dipendono essenzialmente dalle misure introdotte dal cosiddetto “decreto Bersani/Visco”, che ha ridotto i punti vendita e ha criticato quella che ha definito come gestione irrazionale e clientelare dell’ente chiedendo al Governo di dare assicurazioni sul fatto che l’insediamento di un nuovo consiglio di amministrazione e del nuovo presidente sia il segnale di una volontà di voltare pagina nella gestione dell'UNIRE. L’on. Dozzo avanzava riserve sul curriculum del candidato, chiedendo anch’esso un rinvio nell’espressione del parere, supportato in questa opinione dall’on. Delfino. L’on. Franci, pur associandosi alla richiesta fatta dai colleghi che il Governo fornisca chiarimenti in merito al contenzioso in atto in sede giurisdizionale e sui suoi possibili effetti, ha sottolineato che in ogni caso la nomina di Sottile indica la volontà di voltare pagina, con l'insediamento di un normale consiglio di amministrazione e di un presidente, considerando anche che l’ippica non soffre tanto per mali legati alla criminalità, quanto per difficoltà riconducibili a motivi politici. Il Presidente on. Lion, ribadendo l'esigenza che il Governo intervenga per fornire i chiarimenti richiesti, rinviava il seguito dell'esame ad altra seduta. La Commissione non si è più espressa in merito.

L'Unione nazionale per l’incremento delle razze equine, istituita dal regio decreto 24 maggio 1932, n. 642, è un ente di diritto pubblico, con sede in Roma, dotato di autonomia finanziaria, amministrativa e contabile, posto sotto la vigilanza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Lo statuto dell'UNIRE è stato approvato, ai sensi dell'art. 6, comma 1, del D.Lgs. n. 449 del 29 ottobre 1999, con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze del 2 luglio 2004.

L’istituto promuove l'incremento ed il miglioramento delle razze equine, favorisce il sorgere di nuovi allevamenti ed il miglioramento di quelli già esistenti, provvede alla programmazione dello sviluppo del settore dell’ippicoltura, concorre alla tutela dell'incolumità ed al mantenimento dei cavalli sottoposti a trattamenti dopanti, provvede alla valutazione delle strutture degli ippodromi e degli impianti di allevamento, di allenamento e di addestramento, definisce la programmazione tecnica ed economica delle corse e delle altre forme di competizione  predisponendo il calendario delle manifestazioni ippiche e determinando gli stanziamenti relativi ai premi ed alle provvidenze, è concessionario esclusivo del segnale televisivo per la trasmissione delle corse assicurando la diffusione su due canali nazionali delle riprese televisive delle stesse, promuove iniziative previdenziali e assistenziali in favore dei fantini, dei guidatori, degli allenatori e degli artieri e promuove e mantiene rapporti con le organizzazioni nazionali ed internazionali di categoria.

 

 
Ente

Carica di riferimento

Titolari designati

Data annuncio Camera

Parere

espresso dalle Commissioni parlamentari

Esito parere

(data nomina)

Procedura di nomina

Ente nazionale per l'aviazione civile

ENAC

Presidente

Vito Riggio

10/9/2007

IX Trasporti (Camera): favorevole, espresso il 19/9/2007

 

8° Lavori pubblici e comunicazioni (Senato): favorevole espresso il 19/9/2007

27/9/2007

 

 

D.P.R previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dei trasporti

 

 

Il Consiglio dei ministri n. 67 del 21 settembre 2007, conformemente ai pareri favorevoli espressi dalle competenti Commissioni delle Camere il 19 settembre 2007 ha deliberato, su proposta del Ministro dei trasporti, la conferma per un secondo mandato di Vito Riggio, a presidente dell’Ente nazionale per l'aviazione civile ENAC, nomina poi perfezionata con D.P.R. del 27 settembre 2007.

Il 23 luglio 2007 erano inoltre scaduti i 4 anni dalla nomina del Consiglio di amministrazione, (nominato con D.P.C.M. 23 luglio 2003) e l’organo è stato rinnovato con D.P.C.M., previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dei trasporti, il 30 agosto 2007.  I consiglieri sono: Manlio Mele, Pierluigi Musghi. Oberdan Scozzafava, Fabrizio Crisquolo, Franco Pronzato e Fulvio Neri

Secondo l’articolo 4 del D.Lgs. n. 250 del 25 luglio 1997, istitutivo dell’ente, il presidente presiede il consiglio di amministrazione ed è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dei trasporti, sentite le Commissioni parlamentari competenti per materia, ai sensi della legge 24 gennaio 1978, n. 14, rimane in carica quattro anni e la sua nomina è rinnovabile una sola volta.

Il consiglio di amministrazione è composto dal presidente e da sei membri nominati, su proposta del Ministro dei trasporti, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, rimane in carica quattro anni e la nomina dei suoi componenti è rinnovabile per una sola volta.

L’ENAC, soggetto regolatore dell’attività di trasporto aereo in Italia, nasce dalla fusione di tre organizzazioni: la Direzione generale dell’aviazione civile, il Registro aeronautico italiano e l’Ente nazionale gente dell’aria. L'Ente si occupa di: regolamentazione tecnica, attività ispettiva, sanzionatoria, di certificazione, di autorizzazione, di coordinamento e di controllo, nonché della tenuta dei registri e degli albi relativi alle materie di competenza; razionalizzazione e modifica delle procedure attinenti ai servizi aeroportuali; attività di coordinamento con l'Ente nazionale di assistenza al volo e con l'Aeronautica militare per le attività di assistenza al volo; rapporti con enti, società ed organismi nazionali ed internazionali che operano nel settore dell'aviazione civile; istruttoria degli atti concernenti tariffe, tasse e diritti aeroportuali; definizione e controllo dei parametri di qualità dei servizi aeroportuali e di trasporto aereo; regolamentazione, esame e valutazione dei piani regolatori aeroportuali, dei programmi di intervento e dei piani di investimento aeroportuale, nonché eventuale partecipazione all'attività di gestione degli aeroporti di preminente interesse turistico e sociale.

 

 
Ente

Carica di riferimento

Titolari designati

Data annuncio Camera

Parere

espresso dalle Commissioni parlamentari

Esito parere

(data nomina)

Procedura di nomina

Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia

UNUCI

Vice presidente

Ernesto Antonio Muliere

24/9/2007

IV Difesa

(Camera):

non espresso

 

 

4° Difesa:

(Senato):

non espresso*

In corso di nomina

D. M. del Ministro della difesa su designazione del presidente dell'ente in rappresentan-za di ognuna delle Forze armate

* Si anticipa che la Commissione ha espresso parere favorevole il 17/10/2007

 

Il Ministro della difesa, con lettera del 15 settembre 2007, ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Ernesto Antonio Muliere a vicepresidente dell’Unione nazionale ufficiali in congedo UNUCI.

Si anticipa che nella seduta del 17 ottobre 2007 della 4° commissione difesa del Senato, il presidente relatore De Gregorio ha sottolineato come la Commissione fosse chiamata ad esprimere un parere sulla proposta di nomina di Muliere, a prescindere dai meriti del candidato, considerati di indubbio rilievo, a vicepresidente di un ente che, in base all’articolo 82, comma 3, del disegno di legge finanziaria 2008, rientra tra le strutture soppresse entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della suddetta legge, unitamente ad altri enti, quali ad esempio la Lega navale italiana. A questo proposito il sen. Divina osservava come la circostanza segnalata dimostri l’assenza di una cabina di regia da parte del Governo e faccia temere che il proposito di uno sfoltimento degli enti inutili, da cui sembrerebbe muovere la suddetta disposizione del disegno di legge finanziaria, sia destinato ad essere nella pratica vanificato. I vari senatori intervenuti in seguito, Pegorer, Marini, Biondi, Berselli, Nieddu ed altri, oltre al sottosegretario Casula, hanno sostanzialmente invitato a scindere i due aspetti considerando che il Governo sottopone al Parlamento la proposta di nomina sulla base di una norma vigente, fermo restando che spetterà al Parlamento decidere se dar corso o meno alla già citata disposizione del disegno di legge finanziaria che prevede la soppressione dell’ente medesimo. Alla fine il parere favorevole alla nomina è stato approvato con nove voti favorevoli, sette astensioni e una scheda nulla.

La IV Commissione della Camera non si è invece espressa sulla proposta di nomina in questione.

Il 10 ottobre 2007, presso la Commissione difesa del Senato, il Ministro della difesa Parisi, intervenendo sulle misure di contenimento della spesa contenute nella disegno di legge Finanziaria per il 2008, aveva rilevato come: “l'articolo 82 prevede il riordino o la trasformazione, pena la soppressione, di alcuni enti pubblici tra i quali quattro vigilati dalla Difesa; mi riferisco alla Lega Navale, all'UNUCI, all'Unione Italiana Tiro a Segno, all'Opera Nazionale Figli degli Aviatori. Al riguardo ho disposto approfondimenti tesi a verificare l'impatto anche al fine di richiedere, se necessario, modifiche alla norma stessa. Tengo sin d'ora a precisare che si tratta di enti che hanno un costo limitato per lo Stato, riferito al solo contributo annuale concesso, per alcuni di essi pressoché irrilevante. L'eventuale loro soppressione, peraltro, comporterebbe un significativo aggravio di costi per la finanza pubblica derivante dall'assunzione del personale e delle funzioni di rilevanza pubblica da essi svolte”.

 

Si ricorda che con D.P.R. del 13 febbraio 2007 (a seguito della deliberazione dal Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2007) e conformemente al parere favorevole della Commissione difesa della Camera (la corrispondente Commissione del Senato non si era invece espressa) era stato nominato il nuovo presidente dell’UNUCI, Giuseppe Richiero.

Lo statuto dell’ente, approvato con D.P.R. dell’11 luglio 1981 n. 735, stabilisce che L’UNUCI, con sede centrale in Roma, è l'associazione degli ufficiali che hanno appartenuto, con qualsiasi grado, alle Forze armate e ai corpi armati dello Stato italiano ed ha lo scopo di tutelare il prestigio degli ufficiali in congedo, aggiornarne la preparazione professionale, culturale e fisica, mantenerne solidi i vincoli con le Forze armate di appartenenza e concorrere a richieste di collaborazione in materia di rappresentanza militare degli ufficiali delle categorie in congedo nel quadro della legge 11 luglio 1978, n. 382.

Il presidente nazionale dell’UNUCI è scelto fra gli ufficiali in congedo dell'Esercito della Marina e dell'Aeronautica iscritti e dura in carica cinque anni rinnovabili, come i tre vicepresidenti (uno per ognuna delle suddette Armi), nominati con decreto del Ministro della difesa previa espressione del parere da parte delle Commissioni difesa delle Camere.

 

 

 

 

c) Comunicazioni di nomine effettuate

(per le quali non viene richiesta l’espressione del parere)

 

In questa sottosezione sono riportate le nomine che il governo comunica al Parlamento sempre ai sensi della legge 24 gennaio 1978, n. 14 che, all’art. 9, stabilisce che “le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano”.

 

Ente

Carica di riferimento

Titolari della carica

Data annuncio Camera

Data nomina

Procedure di nomina

Consiglio per la ricerca e la sperimenta-zione in agricoltura CRA

Consiglio di amministrazione

Francesco Pennacchio, Giovanni Gius, Maria Grazia Mammuccini, Claudia Sorlini,

Enrico Martinoli, Domenico Rizzuti e Salvatore Tudisca

17/9/2007

5/7/2007

D.M. del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali (che ne designa 3, mentre altri 3 sono designati dalla Conferenza Stato-Regioni, e 1 dal Ministro dell’università e della ricerca)

 

Con lettera del 24 luglio 2007, annunciata il 17 settembre 2007, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, ha comunicato il rinnovo del consiglio di amministrazione del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA, effettuato ai sensi dell’art. 4, co. 3 del D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 454, come modificato dall’art. 14, co. 1, lett. b) della L. 6 luglio 2002, n. 137. I nuovi consiglieri sono: Francesco Pennacchio, Giovanni Gius, Maria Grazia Mammuccini, Claudia Sorlini, Enrico Martinoli, Domenico Rizzuti e Salvatore Tudisca.

Il mandato del precedente consiglio, come riportato nel precedente numero della presente pubblicazione, era scaduto il 27 giugno 2007. L’organo, composto oltre che dal presidente, da sette esperti di alta qualificazione amministrativa, contabile o scientifica, viene nominato per un quadriennio con decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, che designa tre componenti, mentre altri tre sono designati dalla Conferenza Stato-Regioni e Province autonome, e uno dal Ministro dell’università e ricerca. 

Il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA, è un ente nazionale di ricerca e sperimentazione, istituito dal D.Lgs 29 ottobre 1999, n. 454, con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale, ittico e forestale, con personalità giuridica di diritto pubblico ed è posto sotto la vigilanza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Si ricorda che la nomina del presidente del CRA, Romualdo Coviello, era stata deliberata dal Consiglio dei Ministri il 1° dicembre 2006, su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, sentite le Commissioni parlamentari competenti, che peraltro non avevano espresso il relativo parere, e perfezionata con D.P.C.M. del 5 dicembre 2006.

 

Ente

Carica di riferimento

Titolari della carica

Data annuncio Camera

Data nomina

Procedure di nomina

Ente parco nazionale del Vesuvio

Commissario straordinario

Amilcare Troiano

10/9/2007

25/7/2007

 

(decorrenza 8/8/2007)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

Con lettera del 6 agosto 2007, annunciata alla Camera il 10 settembre 2007, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha comunicato una nuova proroga bimestrale dell’incarico di Amilcare Troiano a commissario straordinario dell’Ente parco nazionale del Vesuvio, effettuata con D.M. del 25 luglio 2007, con decorrenza 8 agosto 2007. Troiano è commissario straordinario dal 15 dicembre 2006 e precedentemente era stato presidente dell’ente parco dal 24 ottobre 2001.

 

Ente

Carica di riferimento

Titolari della carica

Data annuncio Camera

Data nomina

Procedure di nomina

Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna

Commissario straordinario

Pietro Pinna

10/9/2007

8/8/2007

 

(decorrenza 3/8/2007)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha comunicato, con lettera dell’8 agosto 2007, annunciata alla Camera il 10 settembre 2007, una nuova proroga dell’incarico commissariale affidato a Pietro Pinna presso il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, effettuata con decreto dell’8 agosto 2007 per tre mesi a decorrere dal 3 agosto 2007.  Pinna era stato nominato inizialmente il 2 febbraio 2007 (nomina comunicata dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e annunciata alla Camera  il 14 marzo 2007) contestualmente allo scioglimento del consorzio del parco, nelle more del processo di ridefinizione della normativa di riferimento dell’ente ed era stato poi prorogato nell’incarico il 16 maggio 2007 ma, in quella circostanza, senza comunicazione al Parlamento.

Il decreto del 9 marzo 2004, recante lo statuto dell’ente, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 67 del 20 marzo 2004, serie generale, all’art. 1 stabilisce che: “per la gestione del Parco (...) riconosciuto dall'UNESCO, è costituito il Consorzio di  cui  all'art. 114, comma 10, prima parte, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 ed all'art. 4 del decreto ministeriale del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 16 ottobre 2001, prot. DEC/SCN/999, adottato d'intesa con la regione autonoma della Sardegna. Il  Consorzio  e' assimilato agli enti di cui alla legge 9 maggio 1989, n. 168 (...) ha personalità giuridica di diritto pubblico, autonomia ordinamentale, normativa, amministrativa e finanziaria ed è  sottoposto  alla  vigilanza dei Ministeri dell'ambiente e della tutela  del  territorio, per i beni e le attività culturali, delle attività produttive (oggi sviluppo economico), dell'[istruzione] 'università e ricerca e della regione autonoma della Sardegna. (...)”. L’art. 2 stabilisce che “il Consorzio ha sede  presso l'ufficio di presidenza che è stabilito  nel  territorio  del  comune  di  Iglesias (...)”. L’art. 4 definisce i valori che si intendono tutelare: “nell'ambito  dei territori e dei siti del Parco, il Consorzio, nel rispetto dei  presupposti  che  hanno consentito di ottenere il riconoscimento dell'UNESCO, persegue la tutela dei seguenti valori: a) il contesto  geologico-strutturale (...); b) l'insieme  delle testimonianze  storiche  e culturali dell'attività mineraria (...). L’art. 5. stabilisce le finalità dell’ente: “Il  Consorzio  allo  scopo di promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio geominerario così come individuato nel precedente  art. 4, ha il  compito, (...) di perseguire le seguenti finalità: a) recuperare  e  conservare (...) le strutture minerarie e i siti geologici (...); b) recuperare  e  conservare  e  gestire in strutture museali e archivistiche  il  patrimonio  di  archeologia  industriale  e quello documentale (...) della storia e della cultura mineraria; c) proteggere e conservare gli habitat e il paesaggio culturale generato dall'attività mineraria (...); d) proteggere  e conservare le zone di interesse archeologico e i  valori  antropici  delle attività umane connesse all'espletamento delle attività minerarie; e) promuovere  e  sostenere  attività  educative,  ricreative, sportive e artistico-culturali (...); f) promuovere, sostenere e sviluppare (...) attività di  formazione  e  di  ricerca  scientifica e tecnologica  nei  settori delle georisorse, dei materiali innovativi, dell'ambiente e delle fonti energetiche alternative (...); g) collaborare  con  gli  enti  locali  e  con  le  istituzioni competenti (...).  L’art. 15 disciplina gli organi del Consorzio del Parco, e cioè:  “a) il presidente del Parco; b) il consiglio direttivo del Parco;   c) la comunità del Parco; d) il collegio dei revisori dei conti. E' organo di gestione del Consorzio del Parco il direttore del Parco  (...). E'  organo  consultivo  del  Consorzio  del  Parco il comitato tecnico-scientifico”.

Ente

Carica di riferimento

Titolari della carica

Data annuncio Camera

Data nomina

Procedure di nomina

Ente parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano

Commissario straordinario

Giuseppe Tarallo

11/9/2007

6/8/2007

 

(decorrenza 1°/9/2007)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

Con lettera del 4 settembre 2007, annunciata l’11 settembre 2007, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha comunicato un nuova proroga di due mesi (dal 1° settembre al 31 ottobre 2007) dell’incarico di Giuseppe Tarallo a commissario straordinario dell’Ente parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Tarallo è stato presidente dell’ente parco dal 3 maggio 2001, ed è stato nominato commissario straordinario il 21 giugno 2006, nelle more dell’individuazione del nominativo del nuovo presidente.

 

Ente

Carica di riferimento

Titolari della carica

Data annuncio Camera

Data nomina

Procedure di nomina

Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Commissario straordinario

Stefano Allavena

17/9/2007

31/8/2007

 

(decorrenza 2/9/2007)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

Ancora con lettera del 4 settembre 2007, annunciata l’11 settembre 2007, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha comunicato un nuova proroga di due mesi (quindi fino al 1° novembre 2007) dell’incarico del commissario straordinario dell’Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Stefano Allavena, in carica dal 2 marzo 2007 , nelle more dell’individuazione del nominativo del nuovo presidente.

 

Ente

Carica di riferimento

Titolari della carica

Data annuncio Camera

Data nomina

Procedure di nomina

Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'ammini-strazione pubblica INPDAP

Componente del consiglio di indirizzo e vigilanza

Carlo Lima

11/9/2007

27/7/2007

 

(decorrenza 2/4/2007)

D.P.C.M. su proposta del Ministro del Lavoro e della previdenza sociale (12 su designazione delle organizzazioni dei lavoratori e 12 su designazione dei datori di lavoro)

 

Con D.P.C.M. del 27 luglio 2007, firmato dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio delegato per la relativa funzione, e dal proponente Ministro del lavoro e della previdenza sociale, su designazione della CISAL, quale proprio rappresentante in seno al Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica INPDAP, Carlo Lima è stato nominato, in sostituzione del dimissionario Walter De Candiziis, componente del suddetto consiglio. L’organo era stato nominato il 24 ottobre 2003, e quindi verrà a scadere dal mandato (come anticipato nella sottosezione “a”)  il 24 ottobre 2007. Alla fine dell’anno scadrà anche il mandato del presidente dell’ente Marco Staderini.

 

Il 17 settembre 2007 il Ministro dei trasporti, nelle more della procedura di nomina del nuovo presidente, ha nominato il capo dipartimento per la navigazione e il trasporto marittimo presso il Ministero dei trasporti, Silvio Di Virgilio, commissario straordinario dell’Autorità portuale di Messina. La Regione siciliana, la Provincia di Messina, la Camera di Commercio e il comune di Milazzo, ma non il comune di Messina, avevano indicato per il rinnovo il presidente uscente Garofalo, il cui mandato era scaduto lo scorso 30 luglio 2007.

Di tale nomina non è ancora giunta comunicazione al Parlamento.

 

Il nuovo Comitato di indirizzo e coordinamento dell’Istituto nazionale di statistica ISTAT, è stato nominato con D.P.C.M. del 26 settembre 2007 firmato, per il Presidente del Consiglio dei ministri, dal Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. I nuovi componenti sono: Giampiero Della Zuanna, Ernesto Perna, Sandra Brancati, Giuseppe Montebelli, Giovani Girone, Biagio Mazzotta, Geremia Palomba, Domenico da Empoli, Stefano Patriarca, Paola Baldi Gaetano Palombelli Claudio Gagliardi, Luigi Federico Signorini, Alberto Fontana, Giorgio Alleva e Tullio D’Aponte. La composizione del Comitato sarà successivamente integrata con i rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico e dell’ANCI, ancora in corso di designazione. La nomina del comitato non è stata, nemmeno in passato, comunicata al Parlamento. Il mandato del precedente comitato era scaduto il 7 maggio 2007.

Il Comitato di indirizzo e coordinamento dell’ISTAT è l'organo di governo del Sistema statistico nazionale, esercita funzioni direttive nei confronti degli uffici di statistica e delibera il Programma statistico nazionale. Il Comitato dura in carica quattro anni e i suoi membri possono essere riconfermati per non più di due volte. Oltre al presidente dell’ISTAT, che lo presiede, il Comitato è composto da ventuno membri: dieci in rappresentanza delle amministrazioni statali, uno delle regioni, uno dell'Unione delle province italiane (Upi), uno dell'Unioncamere, tre dell'Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), due di enti pubblici, oltre al direttore generale dell’ISTAT e da  due esperti scelti fra i professori ordinari di ruolo in materie statistiche, economiche e affini.


 

d) Altre nomine

 

In questa sottosezione si dà notizia di nomine governative che non rientrano nei casi previsti dalla L. n. 14/1978

 

 

 

Il 10 settembre 2007, l’Assemblea degli azionisti della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a. ha revocato l’incarico del consigliere Angelo Maria Petroni, nominato nel 2005, e lo ha sostituito con Fabiano Fabiani. Si tratta di uno dei due consiglieri (l’altro è il presidente) che vengono designati dall’azionista (sostanzialmente il Ministro dell’economia e delle finanze, avendo la SIAE solo una piccola partecipazione al capitale sociale dell’azienda), mentre gli altri 7 consiglieri sono eletti dalla Commissione di vigilanza RAI.

Si ricorda in proposito che la normativa riguardante la nomina dei componenti del consiglio di amministrazione e del presidente della Rai-Radiotelevisione italiana S.p.a., è stata profondamente innovata dalla legge n. 112 del 3 maggio 2004, (Legge Gasparri), recante “norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a., nonché delega al Governo per l'emanazione del testo unico della radiotelevisione”, che prevede per queste nomine procedure differenziate a seconda che si sia proceduto o meno all’alienazione di una quota di azioni della società superiore al 10%.

La disciplina della Rai-radiotelevisione italiana, contenuta nell’articolo 20 della suddetta legge, stabilisce al comma 9, riguardo alla nomina dei vertici dell’azienda, che: “fino a che il numero delle azioni alienato non superi la quota del 10 per cento del capitale della RAI-Radiotelevisione italiana Spa, (...) ai fini della formulazione dell'unica lista di cui al comma 7, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi indica sette membri eleggendoli con il voto limitato a uno; i restanti due membri, tra cui il presidente, sono invece indicati dal socio di maggioranza. La nomina del presidente diviene efficace dopo l'acquisizione del parere favorevole, espresso a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. (...).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione III

 

 

 

 

RELAZIONI AL PARLAMENTO

ED ALTRI ADEMPIMENTI DEL GOVERNO

DA OBBLIGO DI LEGGE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La sezione è divisa in due parti.

Nella prima parte (“Monitoraggio sulle relazioni trasmesse al Parlamento”) l’esame ha luogo sulla trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Al suddetto elenco viene premessa una tabella statistica di riepilogo generale. Conclude la sezione l’elenco delle nuove relazioni che sono previste da norme entrate in vigore nel periodo esaminato.

La seconda monitora i piani e gli atti di riparto di risorse economiche trasmessi per il parere parlamentare e gli atti dello stesso tipo pubblicati nella Gazzetta ufficiale, sempre nel periodo in esame.


 

In evidenza a settembre

 

 

Le relazioni al Parlamento:

 

Nel mese di settembre sono pervenute 29 relazioni, di cui 22 governative e 7 non governative. Sono state trasmesse nei termini  16 relazioni, di cui 14 governative e 2 non governative. Sono pervenute in questo mese 11 relazioni in ritardo attese nei mesi precedenti e 2 eventuali o una tantum.

La Presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso 2 relazioni.

La relazione semestrale a cura del Comitato per la partecipazione italiana alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo dei Balcani, aggiornata a giugno 2007, richiamati gli indirizzi strategici dell’intervento italiano nell’area, dà conto dell’utilizzo delle risorse attribuite al Ministero delle attività produttive, di quelle a valere sul Fondo rotativo e sul Fondo per il monitoraggio ambientale di cui all’articolo 8 della legge n. 84 del 2001, istituito presso il Ministero dell’ambiente.

La relazione sullo stato di attuazione dell’addizionale comunale all’IRPEF, trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali e redatta per la parte di competenza dal Ministero dell’interno, ha lo scopo di evidenziare le risorse aggiuntive acquisite dalle province e dai comuni. La relazione illustra per l’anno 2006 la situazione economico-finanziaria degli enti locali a seguito dell’attuazione delle disposizioni normative in materia di addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche, con l’obiettivo di evidenziare le risorse aggiuntive acquisite dai comuni, dato che l’addizionale provinciale all’IRPEF non ha ancora trovato applicazione.

Dal Ministero per i beni culturali sono pervenuti due documenti.

La relazione sull’attività  svolta dalla Società di cultura “La Biennale di Venezia” nel 2006, ripercorse le finalità istituzionali dell’ente, descrive le singole iniziative adottate nei diversi settori artistici e riporta sinteticamente gli elementi principali dell’esercizio finanziario, rinviando alla esposizione complessiva del bilancio consuntivo 2005, riprodotto in allegato.

La relazione sull’Attività svolta dall’Accademia nazionale dei Lincei, dopo un excursus storico, si diffonde sull’attività istituzionale dell’Accademia, intesa alla divulgazione e all’approfondimento delle varie discipline scientifiche, riferendo sulle manifestazioni organizzate nel corso del 2006. Sono allegati alla relazione il bilancio di previsione 2006, con relative variazioni, la pianta organica ed il conto consuntivo relativo alla medesima annualità.

Il processo di trasformazione dell’Ente poste italiane nel 2005 e nel 2006 costituisce il soggetto dei due documenti inviati dal Ministero delle comunicazioni con l’analisi dello stato di attuazione degli obiettivi previsti dal contratto di programma, stipulato fra il Ministero delle comunicazioni, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, e la Società Poste italiane.

Il Ministero dell’economia ha trasmesso 3 documenti.

Nella Relazione generale sulla situazione economica del Paese nel 2006, si espone l’evoluzione dell’economia internazionale ed italiana nel corso del 2006 e i dati di consuntivo di finanza pubblica in tre volumi. Il primo sviluppa una articolata ricognizione, distinta in due parti, dell’evoluzione dell’economia internazionale e successivamente dell’economia italiana. Nel secondo volume della relazione si sviluppa l’analisi dell’andamento della formazione del prodotto lordo da parte dei vari settori produttivi, la distribuzione del reddito e l’azione delle amministrazioni pubbliche, l’impiego delle risorse disponibili, lo sviluppo economico territoriale e l’intervento dello Stato a favore delle aree meno sviluppate. Il terzo ed ultimo volume della relazione è interamente dedicato ad appendici statistiche in rapporto alle tematiche elaborate nel volume secondo.

La relazione sulla stima del fabbisogno di cassa del settore pubblico e situazione di cassa al 31 marzo 2007 espone le risultanze della gestione di finanza pubblica al termine del primo trimestre 2007 a confronto con il corrispondente periodo del 2006, con riferimento al settore pubblico, distinto nell’analisi tra i diversi comparti, quali settore statale, enti di previdenza, enti territoriali e altri enti pubblici consolidati, e al conto delle Amministrazioni pubbliche elaborato dall’ISTAT.

Nel rapporto sull’obbligo di registrazione delle transazioni nell’archivio informatico antiriciclaggio si sottolinea l’importanza fondamentale della registrazione non solo nel contrasto alle attività criminali, ma anche nella lotta al terrorismo internazionale. Il documento comprende, accanto alla relazione del ministro dell’economia e delle finanze al Parlamento per il 2006, incentrata sull’analisi dell’attività di vigilanza, sulle segnalazioni di operazioni sospette e sull’attività sanzionatoria, le relazioni sull’attività svolta in materia dall’Ufficio italiano dei cambi e dalla Guardia di finanza, dando conto anche dell’attività ispettiva svolta dall’ISVAP, dalla Banca d’Italia, dal Ministero delle attività produttive e dalla CONSOB.

Il Ministero della giustizia, con la relazione sulla consistenza, la destinazione e l’utilizzo dei beni sequestrati o confiscati e sullo stato dei procedimenti di sequestro e confisca, trasmette i dati statistici con alcune considerazioni a commento e con il supporto di tabelle riassuntive. Analoghi criteri di esposizione sono seguiti nella parte della relazione riguardante le misure di prevenzione personali e patrimoniali, ai sensi della legge n. 646 del 1982.

Dal Ministero delle infrastrutture sono pervenute due relazioni.

La prima concerne lo stato dell'assegnazione e dell'impiego delle risorse assegnate ai comuni al fine di contenere il disagio di coloro che abbiano nel proprio nucleo familiare, o siano essi stessi, ultrasessantacinquenni o handicappati gravi o versino in situazione di disagio.

Lo stato di attuazione del programma è rappresentato dalla tabella allegata alla relazione trasmessa dal Ministero per le infrastrutture.

La seconda riguarda lo stato di attuazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna. La relazione, trasmessa annualmente al Parlamento contestualmente al disegno di legge concernente le disposizioni per la formazione del bilancio annuale dello Stato, è predisposta dal Comitato di indirizzo, coordinamento e controllo istituito ai sensi dell’articolo 4, primo comma, della legge n. 798 del 1984. e riporta i dati economico-finanziari riportati nella relazione, tenendo conto degli aggiornamenti trasmessi dai diversi enti e riproducono la situazione al 31 dicembre 2006.

La relazione sull’attività delle forze di polizia, stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e della criminalità organizzata, trasmessa dal Ministero dell’interno, costituisce annualmente lo strumento di informazione istituzionale attraverso cui si esplicitano i risultati ottenuti e le strategie attuate nel settore della sicurezza, fornendo nel contempo un quadro generale sulla situazione della criminalità. Dal 2003, si è proceduto ad una unificazione in un documento unitario delle singole relazioni ministeriali precedentemente trasmesse in materia di politica della sicurezza. In questa sede si colloca anche il rapporto annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga che, pur non previsto normativamente, fornisce un quadro puntuale delle fenomenologie criminali connesse con il traffico di stupefacenti.

Il documento relativo all’anagrafe di prestazioni e incarichi conferiti a pubblici dipendenti, inviato dal ministro per le riforme e le innovazioni nella Pubblica amministrazione, si basa sui dati che le singole amministrazioni, secondo quanto prescritto dal D.Lgs. n. 165 del 2001, sono obbligate a fornire all'Anagrafe delle prestazioni, lo strumento che ha il compito di monitorare incompatibilità e cumulo di impieghi e incarichi della pubblica amministrazione. Dal documento si rileva l’inadempienza di molte amministrazioni alle scadenze per l'invio telematico poste dal Governo e ribadite con la circolare 198/01.

Il Ministro della salute ha inviato questo mese 3 relazioni.

Il rapporto in materia di vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande, prodotto dal  Ministero con la collaborazione di altre istituzioni, tra le quali le regioni e le province autonome, tramite gli assessorati alla sanità, le ASL, le ARPA, il Comando Carabinieri per la sanità, l’Istituto superiore di sanità e i ministeri delle politiche agricole e forestali e dell’economia e delle finanze, riporta ed analizza i dati sull’attività svolta nei vari settori dalle autorità preposte, evidenziando come i risultati appaiano soddisfacenti ed in linea con quelli di diversi paesi europei.

Le politiche di prevenzione della cecità, educazione e riabilitazione visiva costituiscono l’oggetto della seconda relazione, nella quale si rileva che l’accordo in materia tra Ministero, regioni e province autonome del maggio 2004, riguardante l’attività dei Centri per l’educazione e riabilitazione, non è stato ancora recepito da tutte le regioni. La relazione espone gli interventi documentati da regioni e province autonome e fornisce elementi descrittivi sulle attività della Sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità. In allegato vengono riportati l’accordo tra Ministero, regioni e province autonome del maggio 2004 e la tabella di ripartizione delle quote di finanziamento per l’esercizio 2005.

Nel terzo documento, relativo all’attività svolta dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori, vengono richiamati gli aspetti ordinamentali e organizzativi, della gestione finanziaria e dei rapporti istituzionali, passando successivamente all’esposizione dell’attività di prevenzione, primaria e secondaria, come compito istituzionale prioritario dell’Ente, descrivendo le iniziative, i progetti e le campagne promosse.

Il Rapporto sull'andamento delle autorizzazioni concernenti la realizzazione o il ripotenziamento di centrali termoelettriche di potenza superiore a 300 MW termici, a cura del ministro dello sviluppo economico, concernente il periodo novembre 2006-giugno 2007, riporta in forma tabellare i progetti in corso di valutazione e quelli autorizzati.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali ha tramesso la relazione - redatta dal Ministero dei trasporti - sull'attività svolta nell'anno 2006 dall'Aero Club d'Italia (AeCI), con allegati il bilancio consuntivo riferito alla medesima annualità ed il bilancio di previsione relativo all'anno 2007.

 

I piani di riparto:

 

Nel mese di settembre 2007 la X Commissione (Attività produttive) della Camera ha esaminato, in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 46, comma 5, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, la relazione sull’individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per gli investimenti del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2007 (atto Governo n. 146), esprimendo entro il previsto termine del 25 settembre un parere favorevole con condizioni. Nel corso del dibattito è emersa la peculiarità della gestione delle risorse che afferiscono al suddetto Fondo, gestione affidata alla SIMEST s.p.a sulla base di un’apposita convenzione con il Ministero del commercio con l’estero, nonché il dato che con i previsti interventi per il credito all’esportazione, che pure si configurano tecnicamente come un incentivo, si pone in essere una misura strutturale con la quale si assume un’obbligazione giuridica per l’intera operazione, che varia dai due e i quindici anni.

Con le condizioni contenute nel parere della X Commissione della Camera si chiede al Governo di definire i criteri-guida generali che indirizzino le valutazioni della SIMEST s.p.a in sede di assegnazione degli incentivi e di prevedere una rendicontazione degli impegni assunti. Tali condizioni si pongono in linea con la tendenza che contraddistingue, in generale, l’esame parlamentare delle proposte dell’esecutivo inerenti la ripartizione di risorse, ossia quella di sollecitare l’acquisizione di elementi che consentano alle Commissioni competenti una valutazione sempre più approfondita sul contenuto del provvedimento. L’atto del Governo n. 146, peraltro, è l’unico sul quale nel mese di settembre si è pronunciata con il parere almeno una delle Commissioni parlamentari competenti. Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione, infatti, la 5ª Commissione (Bilancio) del Senato, alla quale la relazione n. 146 è stata assegnata in data 10 settembre 2007, non ne ha avviato l’esame, né ha avanzato richiesta per ottenere una proroga dei termini per l’espressione del parere ai sensi dell’articolo 139-bis del regolamento. Nemmeno sugli altri piani di riparto presentati dall’esecutivo ed assegnati a settembre è intervenuta una pronuncia parlamentare.

Alle Commissioni giustizia di Camera e Senato è stata assegnata, rispettivamente in data 10 e 12 settembre, la relazione concernente l’individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per gli investimenti in materia di edilizia giudiziaria, penitenziaria e minorile per l’anno 2007 (atto Governo n. 151). Nella seduta del 27 settembre la Commissione della Camera ne ha avviato l’esame con l’illustrazione del provvedimento, nel corso della quale il presidente Pisicchio ha evidenziato in che quota e secondo quali obiettivi le risorse effettivamente disponibili, ossia al netto dell’accantonamento di cui al comma 501 della legge finanziaria per il 2007, siano state destinate, rispettivamente, all’amministrazione giudiziaria, a quella penitenziaria ed alla giustizia minorile, in quest’ultimo caso con l’obiettivo principale di mantenere gli edifici ed i locali di lavoro e di permanenza per i minori ad un livello dignitoso e nel pieno rispetto della normativa vigente.

Nella relazione, così come nell’illustrazione del relatore, si è sottolineato che nel ripartire l’importo disponibile è stata data priorità agli interventi ritenuti irrinunciabili volti, in massima parte a ridare funzionalità agli impianti obsoleti, fuori norma o non funzionanti e cercando, quanto agli intereventi restanti, di privilegiare le aree del Sud e del Centro ove si manifesta una situazione di maggiore degrado.

Sempre alle Commissioni giustizia di Camera e Senato è stato assegnato (in data, rispettivamente, 24 e 25 settembre) lo schema di decreto concernente ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero della giustizia per l’anno 2007 relativo a contributi in favore di enti, istituti associazioni ed altri organismi (atto Governo n. 165), con il quale l’esecutivo propone di destinare l’intero ammontare delle risorse disponibili al Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale di Milano.

Alle Commissioni VIII (Ambiente) della Camera e 13ª (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato è stato assegnata (in data 17 e 18 settembre) ai fini dell’espressione del parere ai sensi dell’articolo 3, commi 108 e 109, della legge n. 350 del 2003, la proposta di destinazione della disponibilità del Fondo per l’edilizia a canone speciale, istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (ora delle infrastrutture) al fine di far fronte agli incentivi fiscali per le imprese di costruzione che immettono sul mercato degli affitti immobili a prezzi calmierati, rivolti a soggetti appartenenti ad una fascia di reddito medio-bassa. Al decreto è allegato il riparto tra le varie regioni, come predisposto sulla base della delibera C.I.P.E. del 13 novembre 2003, n. 87, che contiene l'ultimo aggiornamento dell'elenco dei comuni ad alta tensione abitativa, e visti i dati STAT relativi alla popolazione residente al 31 dicembre 2004.

Il 26 settembre è stata assegnata alle Commissioni VII (Cultura) della Camera e 7ª (Istruzione) del Senato la relazione del Ministero per i beni e le attività culturali recante individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per l’editoria libraria per l’anno 2007 (Atto Governo n. 170). La relazione, della quale le indicate Commissioni non hanno iniziato l’esame nel periodo considerato dalla presente pubblicazione, ripartisce le disponibilità del Fondo in questione tra diverse tipologie di interventi previsti da una pluralità di fonti normative. In particolare, con l’atto Governo n. 170 si assegnano risorse sotto forma di contributi alle pubblicazioni periodiche di elevato valore culturale, per i premi agli esportatori del libro italiano e per i premi nazionali per la traduzione (decreto ministeriale 4 febbraio 1988), posti sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, nonché per il Fondo per la promozione del libro e dei prodotti editoriali di elevato valore culturale.

Infine, in data 26 settembre è stato assegnato alle Commissioni X (Attività produttive) della Camera e 10ª (Industria, commercio, turismo) del Senato, per l’espressione del parere ai sensi dell’articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria 2002), la proposta di ripartizione delle risorse iscritte nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico relativa a contributi da erogare ad enti, istituti , associazioni ed altri organismi (atto Governo n. 171). Al riguardo nella relazione che accompagna lo schema di decreto si ricorda che il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri (divenuto legge n. 233 del 2006), che ha disposto la costituzione del Ministero dello sviluppo economico, ha sottratto allo stesso le competenze in materia di commercio internazionale e in materia di turismo trasferendo con esse anche le relative risorse alle amministrazioni competenti. Con lo schema di decreto n. 171, pertanto, si sottopone alle competenti Commissioni la proposta di destinare l’intero ammontare disponibile come contributi ad enti di ricerca ed organismi di normalizzazione.


 

IN QUESTO NUMERO

 

 

 

 

Nel periodo considerato il Governo ha trasmesso, fra le altre, le seguenti relazioni::

 

-          Partecipazione italiana alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo dei Balcani, sugli indirizzi strategici e sulle priorità per aree geografiche e settoriali

 

-          Attività delle forze di polizia, stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e della criminalità organizzata

 

-          Programmi di intervento per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna

 

-          Consistenza, destinazione e utilizzo dei beni sequestrati o confiscati e stato dei procedimenti di sequestro e confisca

 

Sono stati esaminati dalle competenti Commissioni parlamentari ai fini dell’espressione del parere i seguenti piani e atti di riparto di risorse economiche:

 

-          Nel periodo considerato sono stati esaminati dalle competenti Commissioni parlamentari ai fini dell’espressione del parere i seguenti atti:

 

-          una relazione concernente l’individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per gli investimenti del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2007 (146);

 

-          una relazione concernente l’individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per gli investimenti in materia di edilizia giudiziaria, penitenziaria e minorile del Ministero della giustizia per l’anno 2007 (151);

 

-          uno schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione del Fondo per l’edilizia a canone speciale per l’anno 2007 (159);

 

-          uno schema di decreto concernente ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero della giustizia per l’anno 2007, relativo a contributi in favore di enti , istituti , associazioni ed altri organismi (165);

 

-          una relazione concernente l’individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per l’editoria libraria per l’anno 2007 (170);

 

-          uno schema di decreto concernente ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico per l’anno 2007, relativo a contributi da erogare ad enti, istituti , associazioni ed altri organismi (171).

 


Sezione III

 

 

 

RELAZIONI AL PARLAMENTO

ED ALTRI ADEMPIMENTI DEL GOVERNO

DA OBBLIGO DI LEGGE

 

 

a) Monitoraggio sulle relazioni trasmesse al Parlamento

 

 

1) Riepilogo statistico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(*) Il grafico illustra lo sviluppo, nel corso dell’ultimo anno, della percentuale mensile di trasmissione al Parlamento di tutte le relazioni - governative e non - entro i termini previsti dalle loro disposizioni  istitutive secondo i criteri indicati nell’avvertenza. Il dato percentuale finale è quello evidenziato in ogni numero del notiziario alla tabella che nel presente numero è riportata qui di sotto.


 

Riepilogo statistico complessivo relativo

alla trasmissione delle relazioni governative

(aggiornato al  30 settembre 2007)

Relazioni in vigenza (1)

Relazioni non ancora scadute (2)

Relazioni eventuali o senza data

di scadenza predefinita (3)

Relazioni trasmesse nei termini previsti

Relazioni per la cui trasmissione è scaduto il termine previsto dalla legge istitutiva

Rapporto percentuale (4)

303

20

17

124

142

46,62%

 

 

 

Riepilogo statistico complessivo relativo

alla trasmissione delle relazioni non governative

(aggiornato al  30 settembre 2007)

Relazioni in vigenza (1)

Relazioni non ancora scadute (2)

Relazioni eventuali o senza data

di scadenza predefinita (3)

Relazioni trasmesse nei termini previsti

Relazioni per la cui trasmissione è scaduto il termine previsto dalla legge istitutiva

Rapporto percentuale (4)

109

7

10

69

23

75.00%

 

 

1) Il dato tiene conto di tutte le relazioni la cui trasmissione al Parlamento è prevista da disposizioni normative in vigore.

2) Si tratta di quelle relazioni il cui termine di prima trasmissione non è ancora scaduto e che pertanto non concorrono a determinare la percentuale di quelle trasmesse nei termini.

3) Si intendono per relazioni eventuali quelle trasmesse al verificarsi di determinate circostanze previste dalla legge.

4) Il dato è il risultato del rapporto tra le relazioni trasmesse nei termini previsti ed il totale delle relazioni vigenti (da cui sono detratte quelle non ancora scadute)


 

2) Relazioni previste a settembre e non pervenute

 

 

 

 

- Relazioni governative:

 

Fonte istitutiva

Ministero

Competente

Argomento

Scadenza prevista

L: 49/1987,

art. 3, co. 6

Affari esteri

Stato di attuazione della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo (relazione consuntiva)

30/09/2007

L: 49/1987, n. 49, art. 4, co. 2

Ministero degli affari esteri

Relazione sull'attività di banche e fondi di sviluppo a carattere multilaterale e sulla partecipazione finanziaria italiana alle risorse di detti organismi

30/09/2007

L. 845/1978,

art. 20, co. 2

Lavoro e previdenza sociale

Stato e prospettive della formazione professionale e tendenze in atto nel mercato del lavoro (allegati allo stato di previsione del Ministero) *

30/09/2007

L. 36/1989,

art. 5, co. 2

Difesa

Stato di attuazione degli studi e del programma di acquisizione ed utilizzo, da parte della Marina, di aerei imbarcati (allegato allo stato di previsione del Ministero della difesa) *

30/09/2007

D.L. 393/2000,

art. 4-bis, co. 3

Difesa

Salute

Stato di salute del personale militare e civile impiegato nei territori della ex Jugoslavia

30/09/2007

L. 519/1973,

art. 25

Salute

Programma dell’Istituto Superiore di Sanità e attività svolta nell’esercizio precedente

30/09/2007

L. 285/1997,

art. 10

Solidarietà sociale

Stato di attuazione delle disposizioni recate dalla legge per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza

30/09/2007

D.Lgs.143/1998, art. 18, co. 1

Economia e delle finanze

Attività svolta dalla SIMEST spa quale gestore dei fondi per il sostegno finanziario all’esportazione e all’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano.

30/09/2007

L.808/1985,

art. 2

Sviluppo economico

Stato dell’industria aereonautica ed attuazione dei programmi, nonché finanziamenti e contributi erogati dalla legge (allegato alla Relazione previsionale e programmatica)

30/09/2007

L. 775/1970,

art. 30

L. 93/1983,

art. 16

Riforme e innovazioni nella pubblica amministrazione

Stato della pubblica amministrazione (allegato alla Relazione previsionale e programmatica)

30/09/2007

D.Lgs 76/2000,

art. 29, co. 2

Presidenza del Consiglio dei ministri

Decisioni assunte in merito alle leggi delle regioni a statuto ordinario che approvano il rendiconto generale della regione.

30/09/2007

 

* Il Governo ha presentato in data 2 ottobre i documenti di bilancio

 

- Relazioni non governative:

 

nessuna

 

 

 

 

 

3) Relazioni pervenute a settembre 2007

 

 

 

- Relazioni  governative:

 

Fonte istitutiva

Ministero

competente

Argomento

Scadenza prevista

Data annuncio

L. 84/2001, art. 1, co. 5

Presidenza del Consiglio

Partecipazione italiana alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo dei Balcani, sugli indirizzi strategici e sulle priorità per aree geografiche e settoriali

(dati aggiornati al I semestre 2007)

Doc. CXCVII, n. 3

31 dicembre 2007

10 settembre 2007

L. 282/1986, art. 8, co. 5

Salute

Relazione sull'attività di vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia (dati relativi al 2005)

Doc. LXXVI, n. 2

31 dicembre 2006

10 settembre 2007

L. 284/1997, art. 2, co. 7

Salute

Stato di attuazione delle politiche inerenti la  prevenzione della cecità, l'educazione e la riabilitazione visiva nonché utilizzazione dei contributi erogati a tal fine dallo Stato

(dati relativi al 2005)

Doc. CXXXIII, n. 2

30 settembre 2006

10 settembre 2007

D.Lgs. 19/1998,

art. 24, co. 3

Beni e attività culturali

Attività della Società di cultura La Biennale di Venezia, analisi dettagliata delle entrate, delle spese e dei programmi e ultimo bilancio

(dati relativi al 2006)

Doc.CLXX, n. 2

30 settembre 2007

10 settembre 2007

L. 70/1975, art. 30, quinto comma

Trasporti

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza degli organici degli enti sottoposti a vigilanza: Aero Club d'Italia (AeCI)

(attività relativa al 2006, bilancio consuntivo e bilancio di previsione per il 2007))

31 luglio 2007

10 settembre 2007

D.Lgs. 286/1998,

art. 3, co. 1

Interno

Risultati raggiunti attraverso i provvedimenti attuativi del documento programmatico sulla politica dell'immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato

(dati relativi al  2006)

Doc. CCXII, n. 1

31 dicembre 2007

10 settembre 2007

D.L. 345/1991 art. 5, e succ. modif.

Interno

Rapporto annuale sulla criminalità organizzata

(dati relativi al  2006)

Doc. CCXII, n. 1

31 dicembre 2007

10 settembre 2007

L 121/1981

art. 113,. e succ. modif.

Interno

Attività delle forze di polizia e stato dell’ordine e sicurezza pubblica

(dati relativi al  2006)

Doc. CCXII, n. 1

31 dicembre 2007

10 settembre 2007

D.L. 487/1993,

art. 8, co. 5

Comunicazioni

Stato di attuazione degli obiettivi di qualità  previsti dal contratto di programma stipulato tra il Ministero delle comunicazioni e la società Poste italiane SpA

(dati relativi al 2005)

Doc. CXIII, n. 1

30 giugno 2007

10 settembre 2007

D.L. 487/1993,

art. 8, co. 5

Comunicazioni

Stato di attuazione degli obiettivi di qualità  previsti dal contratto di programma stipulato tra il Ministero delle comunicazioni e la società Poste italiane SpA

(dati relativi al 2006)

Doc. CXIII, n. 2

30 giugno 2007

10 settembre 2007

L. 11/2005, art.15 - bis

L. 13/2007, art. 7, co. 1

Politiche europee

Elenco delle procedure giurisdizionali e di precontenzioso comunitari riguardanti l'Italia

(dati aggiornati al 30 giugno 2007)

Doc. CCXXXVI, n. 1

31 dicembre 2007

10 settembre 2007

L. 360/1998, art. 3, co. 1

Presidenza del Consiglio

(trasmessa dai rapporti con il Parlamento, predisposta per la parte di sua competenza dall’Interno)

Attuazione dell'istituzione dell'addizionale comunale all'IRPEF

(dati relativi al 2006)

Doc. CLXXXIV, n. 2

31 luglio 2007

11 settembre 2007

L. 468/1978, art. 30, co. 1

Economia e finanze

Stima del fabbisogno di cassa del settore pubblico e situazione di cassa

(dati aggiornati al 31 marzo 2007)

Doc. XXV, n. 5

30 maggio 2007

11 settembre 2007

D.L. 143/1991,

art. 2, co. 3,

conv. in

L. 197/1991

Economia e finanze

Obbligo di registrazione delle transazioni nell'archivio informatico per limitare l'uso del contante e dei titoli al portatore nelle transazioni e prevenire l'utilizzazione del sistema finanziario a scopo di riciclaggio

(dati relativi al 2006)

Doc. LIV, n. 2

31 dicembre 2007

11 settembre 2007

L. 48/1967, art. 2, co. 1

Economia e finanze

Situazione economica del Paese

(dati relativi al 2006)

Doc. XI, n. 2

31 marzo 2007

17 settembre 2007

L. 148/2005, art. 1

Infrastrutture

Stato dell'assegnazione e dell'impiego delle risorse assegnate ai comuni al fine di contenere il disagio abitativo di determinate categorie di conduttori di immobili assoggettati a procedure esecutive di rilascio

Una tantum

Doc. XXVII, n. 6

31 dicembre 2007

19 settembre 2007

L. 798/1984, art. 4, quarto comma

Presidenza del Consiglio

Programmi di intervento per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna

(dati aggiornati al 31 dicembre 2006)

Doc. CXLVII, n. 2

30 settembre 2007

24 settembre 2007

L. 575/1965, art. 2-duodecies,

co. 4

L. 109/1996, art. 3, co. 2

Giustizia

Consistenza, destinazione e utilizzo dei beni sequestrati o confiscati e stato dei procedimenti di sequestro e confisca

(dati aggiornati al 31 agosto 2007)

Doc. CLIV, n. 3

31 dicembre 2007

24 settembre 2007

L. 70/1975, art. 30 quinto comma

Beni e attività culturali

Attività svolta dall’Accademia nazionale dei Lincei

(dati relativi al 2006, con allegati bilancio di previsione pianta organica e conto consuntivo)

31 luglio 2007

19 settembre 2007

L. 239/2003, art. 1-quater, co. 8

Sviluppo economico

Rapporto sull'andamento delle autorizzazioni concernenti la realizzazione o il ripotenziamento di centrali termoelettriche di potenza superiore a 300 MW termici

(dati relativi al periodo novembre 2006-giugno 2007)

30 settembre 2007

19 settembre 2007

D.Lgs. 165/2001,

art. 53, co. 16

Riforme e innovazioni nella pubblica amministrazione

Dati e proposte per il contenimento della spesa e per la razionalizzazione dei criteri di attribuzione degli incarichi ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni

(dati relativi al 2005 e aggiornamento dati 2004)

Doc. CLI, n. 1

31 dicembre 2006

26 settembre 2007

L. 70/1975, art. 30, co.5

Salute

Lega italiana per la lotta contro i tumori - Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza degli organici degli enti sottoposti a  vigilanza

(conto consuntivo per il 2006 e bilancio di previsione e consolidato per il 2007)

31 luglio 2007

28 settembre 2007

 

 

 

- Relazioni non governative:

 

Fonte istitutiva

Soggetto

competente

Argomento

Scadenza prevista

Data annuncio

L. 289/2002, art. 52, co. 4

Regione Lombardia:

Attuazione degli adempimenti di cui alla lett. c) dell'art. 52 della L. 289/2002 in materia di servizi sanitari

(dati relativi al 2006)

Doc. CCI, n. 13

31 dicembre 2007

10 settembre 2007

L. 146/1990, art. 13, co. 1

Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali

Trasmissione di vari documenti

Eventuale

10,12, 17, 18, 19, 20, 24, 26, 27 settembre 2007

L. 157/1992, art.19 - bis,

co. 5

Regione Campania

Attuazione delle deroghe di cui alla presente legge in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio, in attuazione dell'art. 9 della direttiva 79/409/CEE

(dati relativi alla stagione venatoria 2006-2007)

Doc. CXCIX, n. 16

30 giugno 2007

10 settembre 2007

L. 157/1992, art. 19 - bis, co. 5

Regione Puglia

Attuazione delle deroghe di cui alla presente legge in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio, in attuazione dell'art. 9 della direttiva 79/409/CEE

(dati relativi alla stagione venatoria 2006-2007)

Doc. CXCIX, n. 17

30 giugno 2007

10 settembre 2007

L. 157/1992, art. 19 - bis, co. 5

Provincia autonoma di Trento

Attuazione delle deroghe di cui alla presente legge in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio, in attuazione dell'art. 9 della direttiva 79/409/CEE

(dati relativi alla stagione venatoria 2006)

Doc. CXCIX, n. 18

30 giugno 2007

10 settembre 2007

D.Lgs. 196/2003,

art. 154, co. 3

Garante per la protezione dei dati personali

Segnalazione in merito alle prospettate iniziative normative per la costituzione di una banca dati contenente informazioni riconducibili al DNA delle persone

Eventuale

24 settembre 2007

L. 102/1990, art. 10

Regione Lombardia

Ricostruzione e rinascita della Valtellina ed altre province della Lombardia a seguito delle avversità atmosferiche del 1987

(dati relativi al 2006)

Doc. CVIII, n. 2

31 dicembre 2007

25 settembre 2007

L. 186/1982, art. 53 – bis, co, 1

Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa

Conto finanziario del Consiglio di Stato e dei Tribunali amministrativi regionali

(conto finanziario 2006), Doc. LXI-ter, n. 2

31 dicembre 2007

10 settembre 2007

 


 

4) Analisi delle relazioni pervenute

 

Presidenza del Consiglio dei ministri

 

Partecipazione italiana alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo dei Balcani, sugli indirizzi strategici e sulle priorità per aree geografiche e settoriali

 

Riferimento normativo: L. 84/2001, art. 1, co. 5

Data di trasmissione: 02/08/07

Periodo di riferimento della relazione: al 30/06/07

Data prevista di trasmissione: 31/12/07

Commissione: III (Esteri)

Numero documento: CXCVII, n. 3

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

La legge n. 84 del 2001, recante “Disposizioni per la partecipazione italiana alla stabilizzazione, alla ricostruzione e allo sviluppo di Paesi dell'area balcanica”, dispone che il presidente del Comitato per la partecipazione italiana alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo dei Balcani invii semestralmente alle Camere una relazione semestrale sugli indirizzi strategici e sulle priorità per aree geografiche e settoriali. La relazione deve indicare se le risorse di cui alla stessa legge siano connesse a operazioni di dislocazione nei paesi balcanici di attività produttive già insediate in Italia.

Precedenti:

La relazione è stata sempre presentata puntualmente nei mesi immediatamente successivi al periodo di riferimento.

Contenuto

La relazione semestrale del Comitato per la partecipazione italiana alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo dei Balcani, aggiornata a giugno 2007 è trasmessa al Parlamento dal Presidente del Consiglio, in qualità di Presidente del predetto Comitato, “sugli indirizzi strategici e sulle priorità per aree geografiche e settoriali per la realizzazione coordinata di interventi nei Paesi dell’area balcanica”. Il documento dell’UTOB (Unità tecnico-operativa per i Balcani), organismo che assiste il Comitato dei ministri ad hoc, si sviluppa in  parallelo confronto con la normativa dei singoli articoli della legge n. 84.

Rimangono confermati i paesi previsti dalla legge di riferimento come destinatari degli interventi, cioè Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Romania, Unione di Serbia e Montenegro.

Quanto agli indirizzi strategici, sono da perseguire secondo il documento ministeriale il rafforzamento delle istituzioni e della sicurezza, il sostegno alla realizzazione delle riforme, alle attività delle imprese e agli investimenti, alla cooperazione decentrata, lo sviluppo di un programma per un approccio razionale alle tematiche connesse con i servizi di pubblica utilità.

Si richiamano altresì le attività svolte dall’UTOB, dando conto dell’utilizzo delle risorse attribuite al Ministero delle attività produttive, di quelle a valere sul Fondo rotativo e sul Fondo per il monitoraggio ambientale di cui all’articolo 8 della legge n. 84 istituito presso il Ministero dell’ambiente.

 

Stato di attuazione degli interventi per la salvaguardia

di Venezia e della sua laguna

 

Riferimento normativo: L. 798/1984, art. 4, co. 4

Data di trasmissione: 18/09/07

Periodo di riferimento della relazione: al 31/12/2006

Data prevista di trasmissione: 30/09/07

Commissione: VIII (Ambiente)

Numero documento: CXLVII, n. 2

Data di annuncio in Assemblea: 24/09/07

 

 

 

 

Fonti normative:

La relazione, trasmessa annualmente al Parlamento contestualmente al disegno di legge concernente le disposizioni per la formazione del bilancio annuale dello Stato, è predisposta dal Comitato di indirizzo, coordinamento e controllo istituito ai sensi dell’articolo 4, primo comma, della legge n. 798 del 1984. Il Comitato promuove e coordina le attività dei vari soggetti interessati dalla legislazione speciale per Venezia, costituendo quindi il punto di riferimento tra i vari enti e organismi operanti per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna.

Precedenti:

La relazione è stata trasmessa nei termini.

Contenuto:

I dati economico-finanziari riportati nella relazione, tengono conto degli aggiornamenti trasmessi dai diversi enti e riproducono la situazione al 31 dicembre 2006.

Come indicato dal quadro riepilogativo dei finanziamenti finora assegnati, (allegato 1), lo Stato italiano, dal 1984 al 31 dicembre 2005, ha adattato per Venezia finanziamenti per 9003 milioni di euro.

Il finanziamento indicato, si precisa ancora nel testo, comprende anche il volume di investimento assegnato dal CIPE al “Sistema MOSE”, con deliberazione n. 109 del 29 novembre 2002 e successive modificazioni e integrazioni, quale opera inserita nel programma delle “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale ” finanziate nell’ambito della “legge Obiettivo” n. 443 del 2001. Sempre nella relazione si fa presente che il decreto legislativo n. 190 del 2002 di attuazione della predetta legge prevede all’articolo 16, comma 4, che “le norme del (…) decreto non derogano le previsioni delle leggi (…) relative alle procedure speciali per la salvaguardia di Venezia”: rimane quindi vigente la procedura prevista dalla legislazione speciale e il Comitato continua ad essere l’organo di riferimento istituzionale per la programmazione e il controllo degli interventi.

L’allegato 2 riproduce sinteticamente lo stato di attuazione dei finanziamenti per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna, con la indicazione per ciascun Ente degli importi assegnati e degli importi spesi in relazione agli interventi di propria competenza, mentre nelle successive tabelle allegate si riporta il quadro analitico dello stato di attuazione dei finanziamenti con la indicazione degli importi assegnati, impegnati e spesi in riferimento alle singole leggi succedutesi nel corso degli anni. Un riepilogo sintetico degli importi in relazione agli Enti principali e il confronto dello stato di attuazione tra la precedente relazione al Parlamento e la presente al 31 dicembre 2006 sono oggetto di due ulteriori allegati.

Nelle conclusioni si ribadisce la necessità di assicurare da parte del Governo continuità alle attività di salvaguardia intraprese, quindi continuità dei finanziamenti al “Sistema MOSE”, nell’ambito dei fondi per le opere strategiche, e garanzia delle risorse per la prosecuzione delle altre attività di salvaguardia fisica, ambientale e socio-economica già intraprese dai diversi soggetti interessati, e si esprimono valutazioni critiche in merito ai flussi e alle procedure di finanziamento, auspicando per contro adeguati stanziamenti. La relazione procede successivamente alla ricognizione dello stato di attuazione dei finanziamenti da parte dei diversi soggetti attuatori, di competenza quindi dello Stato, in amministrazione diretta e in concessione al Consorzio Venezia Nuova, di competenza della regione Veneto, dei comuni di Venezia, Chioggia e Cavallino - Treporti, nonché di competenza di altre amministrazioni, quali provincia, ministeri, università, organismi scientifici ed ulteriori enti interessati. Un’ampia e articolata documentazione è di supporto alla esposizione dello stato di attuazione degli interventi dei singoli referenti del sistema di salvaguardia.

 

 

Stato di attuazione dell’addizionale comunale all’IRPEF

 

Riferimento normativo: D.Lgs. 360/1998 art. 3, co.1

Data di trasmissione: 07/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 31/07/07

Commissione: V (Bilancio) e VI (Finanze)

Numero documento: CLXXXIV, n. 2

Data di annuncio in Assemblea: 11/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

Ai sensi del decreto legislativo 28 settembre 1998, n. 360, “Istituzione di una addizionale comunale all'IRPEF”, articolo 3, comma 1: "Il Governo trasmette al Parlamento una relazione annuale sullo stato di attuazione del provvedimento, evidenziando le risorse aggiuntive acquisite dalle province e dai comuni. ....".

L'argomento della relazione è lo stato di attuazione dell'addizionale comunale all'IRPEF, con lo scopo di evidenziare le risorse aggiuntive acquisite dalle province e dai comuni.

Precedenti:

La relazione è sempre stata trasmessa nei termini.

Contenuto:

La relazione illustra per l’anno 2006 la situazione economico-finanziaria degli enti locali a seguito dell’attuazione delle disposizioni normative in materia di addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche, con l’obiettivo di evidenziare le risorse aggiuntive acquisite dai comuni, dato che l’addizionale provinciale all’IRPEF non ha ancora trovato applicazione. In particolare, i dati finanziari oggetto della relazione sono relativi all’addizionale comunale all’IRPEF per l’anno 2005, il cui gettito si è formalmente definito nel corso del 2006 e nello stesso anno è stato materialmente erogato ai comuni aventi titolo.

Nella relazione si analizzano poi le aliquote dell’addizionale comunale all’IRPEF stabilite dai comuni per l’anno 2006 e si determinano le relative previsioni di gettito, dati che, per una migliore valutazione del fenomeno vengono raffrontati a quelli degli anni precedenti.

Tra i comuni presi in considerazione sono esclusi, come nella precedente relazioni, quelli appartenenti alle regioni a statuto speciale Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, i quali, in base alla legislazione, sono esclusi dal sistema ordinario dei trasferimenti erariali. Pertanto, tutti i dati di base sono relativi ai comuni appartenenti alle quindici regioni a statuto ordinario e alle due regioni a statuto speciale Sicilia e Sardegna.

I dati degli anni di applicazione, rappresentati con grafici allegati alla relazione, evidenziano peraltro che i comuni del centro e del nord Italia beneficiano di più consistenti flussi finanziari derivanti dal loro maggiore reddito, come i comuni medio-grandi.

Nelle conclusioni si rileva inoltre che l’innovazione normativa che ha introdotto l’addizionale comunale all’IRPEF nel panorama dell’entrate proprie dei comuni ha sicuramente determinato un cospicuo afflusso di risorse finanziarie immediatamente disponibili per le casse dei comuni e, di conseguenza, la maggiore autonomia finanziaria degli enti stessi.

 

Ministero per i beni culturali

 

Attività svolta dalla Società di cultura “La Biennale di Venezia”

 

Riferimento normativo : D.Lgs 19/1998, art. 24, co. 3 e succ. modif.

Data di trasmissione: 03/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 30/09/07

Commissione: VII (Cultura)

Numero documento: CLXX, n. 2

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

Il Ministero per i beni culturali e ambientali presenta alle Camere, entro il 30 settembre di ogni anno, una relazione sulle attività della Società di cultura “La Biennale di Venezia”, che deve contenere in modo dettagliato l'analisi delle entrate, delle spese e dei programmi della Fondazione, nonché l'ultimo bilancio. Con D.Lgs. n. 1 del 2004 la Società ha assunto carattere di fondazione di preminente interesse nazionale e la denominazione «Fondazione La Biennale di Venezia».

Precedenti:

La relazione è pervenuta nei termini, come le precedenti.

Contenuto:

La relazione trasmessa al Parlamento sulla attività svolta nel 2006 dalla Fondazione “La Biennale di Venezia” ripercorre in primo luogo le finalità istituzionali e le attività intraprese.

Nel corso del 2006, il Consiglio di amministrazione ha confermato Maurizio Scaparro alla direzione artistica del settore teatro e Ismael Vivo alla direzione del settore danza e ha riaffermato la centralità strategica della Mostra del cinema.

Dal punto di vista finanziario, l’esercizio ha conosciuto un leggero utile determinato dal significativo aumento delle attività e dai relativi ricavi. Come nell’esercizio precedente, la trasformazione dell’ente ha favorito il fund rising determinando una crescita delle entrate proprie, sensibilmente incrementate sia in valore assoluto che in percentuale rispetto ai contributi pubblici.

La relazione descrive quindi le singole iniziative adottate nei diversi settori artistici e riporta sinteticamente gli elementi principali dell’esercizio finanziario, rinviando alla esposizione complessiva del bilancio consuntivo 2005, riprodotto in allegato.

 

Attività svolta dall’Accademia nazionale dei Lincei

 

Riferimento normativo : L. 70/1975, art. 30, quinto co.

Data di trasmissione: 21/08/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 31/07/07

Commissione: VII (Cultura)

Numero documento: non numerato

Data di annuncio in Assemblea: 19/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

La legge n. 70 del 1975 prevede che ogni anno entro il 31 del mese di luglio ciascun ministero trasmetta al Parlamento una relazione sull'attività svolta, sui bilanci di previsione e sulla consistenza degli organici degli enti sottoposti alla sua vigilanza con allegati i bilanci di previsione stessi e le relative piante organiche e i conti consuntivi dell'esercizio precedente.

Precedenti:

Le relazione è stata trasmessa con alcuni giorni di ritardo.

Contenuto:

La relazione al Parlamento sull’attività svolta nel 2006 dall’Accademia nazionale dei Lincei, nel ripercorrere in premessa il secolare percorso storico e l’evoluzione normativa di riferimento, ricorda che l’Accademia è ente di diritto pubblico, compreso nell’ambito degli enti culturali e di promozione artistica.

In merito all’attività istituzionale, intesa alla diffusione e approfondimento delle varie discipline scientifiche, si riportano nella relazione in primo luogo le manifestazioni organizzate nel corso del 2006 dall’Accademia, come conferenze, presentazioni di libri, convegni e giornate dedicate alle singole scienze.

Sono allegati alla relazione il bilancio di previsione 2006, con relative variazioni, la pianta organica ed il conto consuntivo relativo alla medesima annualità.

 

 

Ministero delle comunicazioni

 

Stato di attuazione degli obiettivi di qualità  previsti dal contratto di programma stipulato tra il Ministero delle comunicazioni e la società Poste italiane SpA

 

Riferimento normativo: DL 487/1993, art. 8, co. 5, conv.. L 71/1994 e succ. modif.

Data di trasmissione: 04/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 2005

Data prevista di trasmissione: 30/06/06

Commissione: IX (Trasporti)

Numero documento: CXIII, n. 1

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

 

Fonte normativa:

L’articolo 8, comma 5, del decreto legge n. 487, convertito in legge n. 71 del 1994, recante “Trasformazione dell'Amministrazione delle poste e delle telecomunicazioni in ente pubblico economico e riorganizzazione del Ministero”, e successive modificazioni, Il Governo riferisce annualmente al Parlamento sull'andamento del processo di trasformazione, con particolare riguardo ai risultati economico-finanziari ed ai livelli di qualità conseguiti nella gestione dei servizi.

Precedenti:

La relazione 2005, attesa entro il 31 dicembre 2006, è stata trasmessa insieme al documento relativo all’anno 2006.

Contenuto:

La relazione trasmessa al Parlamento dal Ministro delle comunicazioni, concerne, accanto alla ricognizione del processo di trasformazione dell’Ente poste italiane, l’analisi dello stato di attuazione degli obiettivi previsti dal contratto di programma, stipulato fra il Ministero delle comunicazioni, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, e la società Poste italiane.

Facendo riferimento a quanto stabilisce il decreto legislativo n. 261 del 1999, recante attuazione della direttiva comunitaria in tema di servizi postali comunitari, il Ministero delle comunicazioni, quale Autorità di regolamentazione del settore postale, ha il compito altresì di un controllo qualitativo periodico delle prestazioni relative al servizio, svolto attraverso un organismo specializzato indipendente, individuato nella società IZI S.p.A.

L’attività di verifica ha consentito – si rileva nella relazione – di constatare il sostanziale rispetto degli indici di qualità, sia per quanto riguarda il corriere ordinario, sia per quanto riguarda il corriere prioritario, con scostamenti negativi limitati. Detti obiettivi sono stati innalzati con il D. M. 12 maggio 2006.

 

 

 

Stato di attuazione degli obiettivi di qualità  previsti dal contratto di programma stipulato tra il Ministero delle comunicazioni e la società Poste italiane SpA

 

Riferimento normativo: DL 487/1993, art. 8, co. 5, conv.. L 71/1994 e succ. modif.

Data di trasmissione: 04/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 30/06/07

Commissione: IX (Trasporti)

Numero documento: CXIII, n. 2

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

 

Contenuto:

La relazione 2006 ricalca la struttura di quella relativa all’anno precedente. La verifica da parte della società IZI anche nel 2006 ha evidenziato il sostanziale rispetto degli indici di qualità, sia per quanto riguarda il corriere ordinario, sia per quanto riguarda il corriere prioritario, con scostamenti negativi limitati.

La relazione contiene alcuni allegati riguardanti la normativa di riferimento.

 

Ministero dell’economia

 

Relazione generale sulla situazione economica del Paese nel 2006

 

 

Riferimento normativo: L. 48/1967, art. 2, primo comma, lettera b)

Data di trasmissione: 12/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 31/03/07

Commissione: V (Bilancio)

Numero documento: XI, n. 2

Data di annuncio in Assemblea: 17/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

Il Ministro per il bilancio e per la programmazione economica, ai sensi della legge n. 48 del 1967, articolo 2, primo comma, lettera b), presenta al Parlamento con il Ministro per il tesoro, entro il mese di marzo la Relazione generale sulla situazione economica del Paese per l'anno precedente ed entro il mese di settembre la Relazione previsionale e programmatica per l'anno successivo.

Precedenti:

La relazione presentata al Parlamento il 4 maggio 2007, è pervenuta il 12 settembre 2007.

Contenuto:

La relazione generale sulla situazione economica del Paese nel 2006, trasmessa dal Ministro dell’economia e delle finanze al Parlamento nella edizione provvisoria in tre volumi, espone l’evoluzione dell’economia internazionale ed italiana nel corso del 2006 e i dati di consuntivo di finanza pubblica.

Nella introduzione si ripercorrono gli aspetti generali della congiuntura economica e finanziaria mondiale con riferimento al 2006 nelle principali aree, rilevando in primo luogo che l’anno scorso è stato positivo per l’economia mondiale del PIL globale e del commercio internazionale.

Emerge dall'analisi dei dati nazionali che nel 2006 il PIL ha registrato una variazione annua del +1,9%. La domanda totale, a prezzi costanti, ha registrato un incremento del 2,4% (nel 2005 era aumentata dello 0,2%). La domanda estera appare in forte espansione. Esportazioni e investimenti, congiuntamente, hanno creato le condizioni per un rapido incremento dell'attività produttiva. La propensione al consumo si è innalzata di circa 0,5 punti percentuali, recuperando, in parte, le riduzioni registrate negli anni precedenti e fornendo cosi un contributo non trascurabile alla crescita.

La ripresa dell'economia e la politica di bilancio introdotta con la legge finanziaria per il 2006 hanno migliorato in misura molto marcata ed in gran parte inattesa i conti pubblici.

Il primo dei tre volumi di cui si compone la relazione sviluppa quindi una articolata ricognizione, distinta in due parti, dell’evoluzione dell’economia internazionale e successivamente dell’economia italiana.

In merito in particolare all’economia italiana, il primo paragrafo ripercorre e sintetizza gli elementi fondamentali della situazione economica preannunciati nell’introduzione, e si affrontano le tematiche dell’attività produttiva e della domanda interna sia sotto il profilo dei consumi che degli investimenti, l’andamento degli scambi con l’estero, e dell’economia nelle grandi ripartizioni territoriali.

Il mercato del lavoro e le retribuzioni, l’analisi dei prezzi, la situazione della finanza pubblica, le prestazioni sociali e gli investimenti in capitale umano completano nella relazione la ricognizione dello stato dell’economia nazionale per il 2006.

Il primo volume è come di consueto corredato di molteplici allegati statistici, grafici e tabelle.

Nel secondo volume della relazione si sviluppa l’analisi dell’andamento della formazione del prodotto lordo da parte dei vari settori produttivi, la distribuzione del reddito e l’azione delle amministrazioni pubbliche, l’impiego delle risorse disponibili, lo sviluppo economico territoriale e l’intervento dello Stato a favore delle aree meno sviluppate. La seconda sezione del volume è quindi rivolta all’indagine per quanto concerne il mercato del lavoro, la protezione sociale e il Servizio sanitario nazionale, mentre una terza sezione prende in esame il complesso della finanza pubblica.

Il terzo ed ultimo volume della relazione è interamente dedicato ad appendici statistiche in rapporto alle tematiche elaborate nel volume secondo.

 

Stima del fabbisogno di cassa del settore pubblico e situazione di cassa

 

Riferimento normativo: L. 468/1978, art. 30, e succ. modif.

Data di trasmissione: 07/09/07

Periodo di riferimento della relazione: al 31/03/07

Data prevista di trasmissione: 30/05/07

Commissione: V (Bilancio)

Numero documento: XXV, n. 5

Data di annuncio in Assemblea: 11/09/07

 

 

 

 

Fonti normative:

Ai sensi dell’articolo 30 della legge 5 agosto 2006, il Ministro dell’economia e delle finanze presenta ogni tre mesi la relazione sulla stima del fabbisogno di cassa del settore pubblico e sulla stima del fabbisogno di cassa del settore statale.

Precedenti:

La relazione non è stata presentata nei termini.

Contenuto:

La relazione sulla stima del fabbisogno di cassa e sulla situazione di cassa al 31 marzo 2007 espone le risultanze della gestione di finanza pubblica al termine del primo trimestre 2007 a confronto con il corrispondente periodo del 2006, con riferimento al settore pubblico, distinto nell’analisi tra i diversi comparti, quali settore statale, enti di previdenza, enti territoriali e altri enti pubblici consolidati, e al conto delle Amministrazioni pubbliche elaborato dall’ISTAT.

Si riassumono quindi in via introduttiva i dati concernenti il fabbisogno del settore pubblico, e il fabbisogno del settore statale al 31 marzo, l’indebitamento netto del conto delle amministrazioni pubbliche e il fabbisogno del settore statale.

La relazione si sviluppa successivamente nei due capitoli  rispettivamente dedicati ai risultati del settore pubblico e dei conti del settore pubblico, a sua volta distinti, accanto al settore statale, secondo i comparti prima richiamati. Il terzo capitolo concerne il conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche.

Appendici, allegati e tabelle corredano come di consueto la relazione.

 

Obbligo di registrazione delle transazioni nell’archivio informatico antiriciclaggio

 

Riferimento normativo: DL 143/1991, art. 2, co. 3, conv. con modif. in L. 197/1991

Data di trasmissione: 07/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 31/12/07

Commissioni: II (Giustizia) e VI (Finanze)

Numero documento: LIV, n. 2

Data di annuncio in Assemblea: 11/09/07

 

 

 

 

Fonti normative:

La normativa di riferimento della relazione è parte della disciplina antiriciclaggio prevista dalla legge n. 197 del 1991, con la quale, accanto a misure di carattere penalistico - repressivo, sono state definite ulteriori specifiche misure di prevenzione del fenomeno del riciclaggio. Il Ministro del tesoro presenta alle competenti Commissioni parlamentari, entro il 31 dicembre di ogni anno, una relazione sull'applicazione delle norme relative all'obbligo di registrazione delle transazioni nell’archivio informatico antiriciclaggio, previsto dall’articolo 13 del D.L. n. 675 del 1979.

Precedenti:

La relazione è stata trasmessa come sempre puntualmente.

Contenuto:

Nella premessa si sottolinea la importanza fondamentale delle disposizioni citate non solo nel contrasto alle attività criminali, ma anche nella lotta al terrorismo internazionale. Nella prima parte, che inquadra il sistema italiano antiriciclaggio e le prospettive di riforma, si ricordano le principali che misure consistono principalmente nella limitazione dell’uso del denaro contante e di titoli al portatore nelle transazioni superiori alla soglia di 12.500 euro, e nel monitoraggio del sistema finanziario attraverso gli obblighi spettanti agli intermediari di identificazione della clientela, di registrazione dei dati e di segnalazione di operazioni sospette di riciclaggio, successivamente indirizzati con decreto legislativo n. 153 del 1997 all’Ufficio italiano dei cambi.

Tra gli obblighi che coinvolgono direttamente gli intermediari finanziari, rivestono rilievo specifico, come oggetto della relazione, gli obblighi di identificazione dei soggetti che compiono alcune tipologie di operazioni finanziarie e di registrazione dei dati relativi nell’archivio unico informatico, e loro conservazione per almeno dieci anni. Il quadro normativo viene esposto con alcune considerazioni e suggerimenti alla luce delle novità normative in ambito comunitario ed internazionale. Particolare interesse riveste il capitolo sull’azione contro il finanziamento del terrorismo, avviata dopo i fatti dell’11 settembre 2001, che utilizza strumenti e organismi vicini a quelli di lotta al riciclaggio.

Il documento ministeriale comprende, accanto alla relazione del ministro dell’economia e delle finanze al Parlamento per il 2006, incentrata sull’analisi dell’attività di vigilanza, sulle segnalazioni di operazioni sospette e sull’attività sanzionatoria, le relazioni sull’attività svolta in materia dall’Ufficio italiano dei cambi e dalla Guardia di finanza. Nell’ambito delle specifiche competenze, si dà conto anche dell’attività ispettiva svolta dall’ISVAP, dalla Banca d’Italia, dal Ministero delle attività produttive e dalla CONSOB.

 


Ministero della giustizia

 

Consistenza, destinazione e utilizzo dei beni sequestrati o confiscati e stato dei procedimenti di sequestro e confisca

 

Riferimento normativo: L. 109/1996, art. 3, co. 2

Data di trasmissione: 18/09/07

Periodo di riferimento della relazione: al 31/08/07

Data prevista di trasmissione: 31/12/07

Commissione: II (Giustizia)

Numero documento: CLIV, n. 3

Data di annuncio in Assemblea: 24/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

La relazione semestrale del Ministro della giustizia al Parlamento, aggiornata al 31 agosto 2007, si colloca nel quadro della evoluzione normativa in materia di misure di prevenzione patrimoniale e di criminalità organizzata, prodotta dalla legge n. 109 del 1996 che, innovando sia sotto il profilo sostanziale che procedurale in tema di amministrazione dei beni sequestrati o confiscati, ha altresì recepito – come si osserva nell’introduzione – l’esigenza di un monitoraggio costante dei beni medesimi, al fine di poter disporre di un quadro sempre aggiornato della situazione, con l’obiettivo di una più puntuale destinazione a fini istituzionali e sociali. Il riferimento normativo ad hoc è attualmente rappresentato, accanto alla legge n. 109 già citata, dal regolamento, emanato il 24 febbraio 1997 con decreto ministeriale, sulla disciplina della raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati o confiscati.

Precedenti:

La trasmissione del documento è sempre avvenuta nei termini previsti.

Contenuto:

La relazione, dopo aver dato conto di alcuni aspetti della raccolta e gestione dei dati, della metodologia di rilevazione e del progetto di un Sistema informativo prefetture dell’Italia meridionale (SIPPI), introduce i dati statistici con alcune considerazioni a commento e con il supporto di tabelle riassuntive. Analoghi criteri di esposizione sono seguiti nella parte della relazione riguardante le misure di prevenzione personali e patrimoniali, ai sensi della legge n. 646 del 1982.

 

Ministero delle infrastrutture

Relazione sullo stato dell'assegnazione e dell'impiego delle risorse assegnate ai comuni al fine di contenere il disagio abitativo di determinate categorie di conduttori di immobili assoggettati a procedure esecutive di rilascio

 

Riferimento normativo : D.L. 86/2005, art. 1, co. 3 – bis, conv. con modif. in L. 148/2005

Data di trasmissione: 19/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 16/03/07

Commissione: VIII (Ambiente)

Numero documento: XXVII, n. 6

Data di annuncio in Assemblea: 19/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

Il decreto legge n. 86 del 2005, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge n 148 del 2006 reca misure urgenti di sostegno nelle aree metropolitane per i conduttori di immobili in condizioni di particolare disagio abitativo conseguente a provvedimenti esecutivi di rilascio. Ai sensi dell’articolo 1 dello stesso provvedimento, il Ministro delle infrastrutture, con proprio decreto, ripartisce le somme destinate all’attuazione del provvedimento. Entro dodici mesi dall'emanazione del decreto ministeriale, il Governo trasmette al Parlamento una relazione sullo stato dell'assegnazione e dell'impiego delle risorse assegnate ai comuni. per alleviare il disagio abitativo di coloro che abbiano nel proprio nucleo familiare, o siano essi stessi ultrasessantacinquenni o handicappati gravi o versino in situazione di disagio.

Precedenti:

I fondi previsti dalla legge sono stati ripartiti con D.M. 16 marzo 2006. La relazione è pervenuta con lettera del 17 settembre 2007.

Contenuto:

Le somme di cui al D.L. n. 86 del 2005 sono stanziate per alleviare il disagio abitativo di coloro che abbiano nel proprio nucleo familiare, o siano essi stessi ultrasessantacinquenni o handicappati gravi o versino in altre situazioni di disagio e siano sottoposti a procedure di rilascio esecutivo di immobili per abitazione Le somme stanziate sono state ripartite con il D.M. 16 marzo 2006 del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. e destinate, con l’articolo 1, all'avvio ai comuni di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania, Cagliari e Trieste, per interventi speciali finalizzati alla realizzazione di alloggi sperimentali e a progetti speciali per aumentare la disponibilità di alloggi di edilizia sociale. L’art. 4 del decreto ministeriale dispone che, ai sensi del D.L. n. 86 del 2005, gli  interventi di cui all'articolo 1 sono finanziati a valere sulla disponibilità accertata con contributo statale pari al 50 per cento del costo complessivo degli stessi. Il restante 50 per cento del costo complessivo di ciascun intervento è posto a carico del singolo comune e/o della regione e/o di operatori pubblici o privati aderenti alle singole iniziative.

Per gli scopi del provvedimento, sono già stati sottoscritti accordi di programma nei comuni di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, e Trieste. Sono di prossima sottoscrizione gli accordi con i comuni di Palermo, Messina, Catania, mentre il Comune di Cagliari non ha manifestato interesse all’utilizzo delle somme assegnate.

Lo stato di attuazione del programma è rappresentato dalla tabella allegata alla relazione trasmessa dal Ministero per le infrastrutture.

 

 

Ministero dell’interno

Attività delle forze di polizia, stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e della criminalità organizzata

 

Riferimenti normativi: cfr. testo

Data di trasmissione: 01/12/05

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 31/12/07

Commissioni: I (Aff. costituzionali) II (Giustizia)

Numero documento: CCXII, n. 2

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

 

Riferimenti normativi

In base alla normativa vigente compete al Ministro dell’interno riferire al Parlamento rispettivamente sull’attività delle forze di polizia e sullo stato della sicurezza pubblica sul territorio nazionale (art. 113, L. 121 del 1981 e succ. modif.); sul fenomeno della criminalità organizzata, e sull’attività svolta e risultati conseguiti dalla D.I.A. (art. 5, D.L. 345 del 1991 e succ. modif.); sui risultati raggiunti in materia di immigrazione e controllo delle frontiere (D.lgs. 286 del 1998); e sui dati relativi alle iniziative in tema di sicurezza dei cittadini (art. 17, comma 5, L. 128 del 2001).

Precedenti:

La relazione è stata trasmessa come sempre nei termini

Contenuto:

La relazione costituisce annualmente lo strumento di informazione istituzionale attraverso cui si esplicitano i risultati ottenuti e le strategie attuate nel settore della sicurezza, fornendo nel contempo un quadro generale sulla situazione della criminalità.

Adottando il criterio seguito dal 2003, si è proceduto ad una unificazione in un documento unitario delle singole relazioni ministeriali precedentemente trasmesse in materia di politica della sicurezza. In questa sede si colloca anche il rapporto annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga che, pur non previsto normativamente, fornisce un quadro puntuale delle fenomenologie criminali connesse con il traffico di stupefacenti.

La relazione, nella nuova veste, dal 2003, di contenitore formale unitario delle precedenti autonome elaborazioni, inizia con una prima parte dedicata alla ricognizione del contesto complessivo della situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica, con particolare rilievo all’analisi delle componenti e degli episodi connessi al terrorismo e all’eversione nazionale e internazionale, accanto all’esame dell’attività delle Direzioni centrali e degli Uffici interforze e della attività di prevenzione e contrasto da parte delle Forze di polizia nel proprio ambito di competenza.

La prima parte della relazione si conclude con il riscontro dei risultati conseguiti e la esposizione delle particolari strategie di contrasto al crimine organizzato.

La seconda parte della relazione sviluppa l’analisi della situazione della criminalità organizzata in Italia, sia per quanto concerne le organizzazioni criminali nazionali,”di tipo mafioso storiche”, sia per quanto riguarda le principali organizzazioni criminali straniere operanti in Italia. Approfondimenti regionali e su base provinciale sul fenomeno della criminalità organizzata, particolarmente articolati per alcune regioni meridionali, integrano e completano la ricognizione svolta nella seconda parte della relazione.

Alcuni allegati in formato elettronico comprendono i rapporti per in materia di immigrazione e controllo delle frontiere, di attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti e di attività svolta dalla Direzione investigativa antimafia.

 

 

Ministero per le politiche europee

 

Elenco delle procedure giurisdizionali e di precontenzioso comunitari riguardanti l’Italia

 

Riferimento normativo: L. 11/2005, art. 15 –bis 

Data di trasmissione: 13/07/07

Periodo di riferimento della relazione: al 30/06/07

Data prevista di trasmissione: 31/12/07

Commissione: tutte

Numero documento: CCXXXVI, n. 1

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

Fonti normative:

L’articolo 15 – bis della legge comunitaria per il 2005, introdotto dalla legge n. 13 del 2007, prevede che il Presidente del Consiglio dei ministri o il Ministro per le politiche europee, sulla base delle informazioni ricevute dalle amministrazioni competenti, trasmetta ogni sei mesi alle Camere e alla Corte dei conti un elenco, articolato per settore e materia delle sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee e degli altri organi giurisdizionali dell'Unione europea relative a giudizi di cui l'Italia sia stata parte o che abbiano rilevanti conseguenze per l'ordinamento italiano; dei rinvii pregiudiziali disposti ai sensi dell'articolo 234 del Trattato istitutivo della Comunità europea o dell'articolo 35 del Trattato sull'Unione europea da organi giurisdizionali italiani; delle procedure di infrazione avviate nei confronti dell'Italia ai sensi degli articoli 226 e 228 del Trattato istitutivo della Comunità europea, con informazioni sintetiche sull'oggetto e sullo stato del procedimento nonché sulla natura delle eventuali violazioni contestate all'Italia; dei procedimenti di indagine formale avviati dalla Commissione europea nei confronti dell'Italia ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 2, del Trattato istitutivo della Comunità europea.

Precedenti:

Il documento viene presentato per la prima volta.

Contenuto:

Il Ministro per le politiche comunitarie, nel presentare il documento, comunica che è in via di ultimazione l’allestimento, presso il Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, di un archivio elettronico delle procedure di infrazione.

 

Ministro per le riforme e le innovazioni nella Pubblica amministrazione

 

Anagrafe di prestazioni e incarichi conferiti a pubblici dipendenti

 

Riferimento normativo: D.lgs n. 165/2001, art. 53,  co. 16

Data di trasmissione: 06/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 2005

Data prevista di trasmissione: 31/12/06

Commissione: XI (Lavoro)

Numero documento: CLI, n. 1

Data di annuncio in Assemblea: 26/09/07

 

 

 

 

 

Riferimenti normativi:

La relazione, prevista dal D.lgs. n. 165 del 2001, articolo 53, comma 16, concerne l’anagrafe delle prestazioni e degli incarichi conferiti ai pubblici dipendenti, istituita dall’art. 24 della legge n. 412 del 1991 presso il Dipartimento della funzione pubblica “ai fini del contenimento della spesa pubblica e per garantire l’efficacia, l’imparzialità e la trasparenza dell’azione amministrativa”. Ai sensi dell’articolo 53, comma 16, il Dipartimento della funzione pubblica, entro il 31 dicembre di ciascun anno, riferisce al Parlamento sui dati raccolti e formula proposte per il contenimento della spesa per gli incarichi e per la razionalizzazione dei criteri di attribuzione degli incarichi stessi. A tal fine, spetta alle pubbliche amministrazioni la comunicazione annuale degli incarichi, non compresi nei compiti e doveri d’ufficio, e relativi compensi, conferiti ai dipendenti. La comunicazione comprende altresì gli incarichi conferiti a consulenti e collaboratori esterni, con l’indicazione della ragione dell’incarico e dell’ammontare dei compensi corrisposti.

Precedenti:

Il documento 2005, atteso entro la fine del 2006, contiene anche  un aggiornamento dei dati 2004.

Contenuto:

La relazione si basa sui dati che le singole amministrazioni, secondo quanto prescritto dal D. Lgs. 165/2001, sono obbligate a fornire all'Anagrafe delle prestazioni, lo strumento che ha il compito di monitorare incompatibilità e cumulo di impieghi e incarichi della PA

Dal documento si rileva l’inadempienza di molte amministrazioni alle scadenze per l'invio telematico poste dal Governo e ribadite con la circolare 198/01.

Nel 2005 i collaboratori esterni sono stati 156.541, con una media di 1,50 incarichi a testa, mentre i dipendenti pubblici a cui è stato affidato un incarico sono 104.756 con la media di 1.75 incarichi. Per la maggior parte assorbiti da enti locali, scuola e sanità (precisamente il 69,9 per cento degli incarichi conferiti).

Anche nel 2005 si conferma la tendenza che vede gli uomini maggiormente considerati nel conferimento di incarichi. Considerando che la presenza femminile nelle pubbliche amministrazioni è oltre il 53 per cento del totale dei dipendenti, si può affermare che le donne svolgono rispetto agli uomini un minor numero di incarichi e anche meno retribuiti.

Come già osservato nel passato, i compensi erogati ai pubblici dipendenti per gli incarichi svolti sono generalmente molto contenuti. Poco più dell'85 per cento degli incarichi liquidati a dipendenti pubblici non supera la somma di euro 2.500, fra questi poco più del 52 per cento non supera nemmeno i 500 euro. La media si assesta dunque attorno ai 1.500 euro ad incarico, a fronte di un compenso medio per le consulenze esterne pari a  4.932 euro.

 

Ministro della salute

Relazione sull'attività di vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia

 

Riferimento normativo: DL 282/1986, art.8, co. 5, conv. con modif. L. 462/1986

Data di trasmissione: 31/07/07

Periodo di riferimento della relazione: 2005

Data prevista di trasmissione: 31/12/06

Commissione: XII (Affari sociali)

Numero documento: LXXVI, n. 2

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

Il D.L. n. 282 del 1986, recante “Misure urgenti in materia di prevenzione e repressione delle sofisticazioni alimentari”, convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, della legge 7 agosto 1986, n. 462, all’articolo 8, comma 5, prevede che siano comunicati annualmente al Parlamento i risultati delle attività di vigilanza e di controllo ufficiale sugli alimenti, svolte in Italia dalle amministrazioni centrali e territoriali competenti, al fine di un costante monitoraggio dell’andamento delle frodi e delle sofisticazioni alimentari sul territorio nazionale

Precedenti:

La relazione è sempre stata trasmessa in ritardo.

Contenuto:

La relazione è prodotta dal Ministero della salute con la collaborazione di altre istituzioni, tra le quali le Regioni e le Province autonome, tramite gli assessorati alla sanità, le ASL, le ARPA, il Comando Carabinieri per la sanità, l’Istituto superiore di sanità e i Ministeri delle politiche agricole e forestali e dell’economia e delle finanze.

La relazione si compone di varie parti riguardanti i principi generali e l’organizzazione del controllo ufficiale, le risultanze delle attività di vigilanza ufficiale, mediante prelievi ed ispezioni, le risultanze delle attività di controllo ufficiale, attraverso analisi di laboratorio svolte nell’anno dai diversi organismi competenti, i programmi settoriali di monitoraggio del 2005. Nelle conclusioni vengono riportati ed analizzati i dati dell’attività svolta nei vari settori dalle autorità preposte, evidenziando come i risultati appaiano soddisfacenti ed in linea con quelli di diversi paesi europei.

La relazione è corredata di ampi allegati.

 

 

Attuazione delle politiche di prevenzione della cecità, educazione e riabilitazione visiva

 

Riferimento normativo: L. 284/1997,art.2, co.7

Data di trasmissione: 06/08/07

Periodo di riferimento della relazione: 2005

Data prevista di trasmissione: 30/09/06

Commissione: XII (Affari sociali)

Numero documento: CXXXIII, n. 2

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

Il Ministro della sanità, entro il 30 settembre di ciascun anno, trasmette al Parlamento una relazione sullo stato di attuazione delle politiche inerenti la prevenzione della cecità, l'educazione e la riabilitazione visiva nonché sull'utilizzazione dei contributi erogati dallo Stato per tali finalità, ai sensi dell’articolo 2, comma 7, della legge n. 28 agosto 1997, n. 284 , recante “Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l'integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati”.

Precedenti:

La relazione non è stata trasmessa nei termini, come le precedenti, a causa delle difficoltà registrate nell’acquisizione dei dati regionali.

Contenuto:

L’accordo tra Ministero, regioni e province autonome del maggio 2004 riguardante l’attività dei Centri per l’educazione e riabilitazione non è stato ancora recepito da tutte le regioni.

La relazione espone gli interventi documentati da regioni e province autonome e forniti elementi descrittivi sulle attività della Sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità.

In allegato vengono riportati l’accordo tra Ministero, regioni e province autonome del maggio 2004 e la tabella di ripartizione delle quote di finanziamento per l’esercizio 2005.

 

 

Attività svolta dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori

 

Riferimento normativo: L. 70/1975, art. 30, co. 5

Data di trasmissione: 26/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 31/07/06

Commissione: XII (Affari sociali)

Numero documento: non numerato

Data di annuncio in Assemblea: 28/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

La legge n. 70 del 1975 prevede che ogni anno entro il 31 del mese di luglio ciascun Ministero trasmetta al Parlamento una relazione sull'attività svolta, sui bilanci di previsione e sulla consistenza degli organici degli enti sottoposti alla sua vigilanza con allegati i bilanci di previsione stessi e le relative piante organiche e i conti consuntivi dell'esercizio precedente. La Lega italiana per la lotta contro i tumori, attualmente inclusa tra gli enti di normale rilievo ai sensi del DPCM 12 settembre 2005, ha presentato nel febbraio 2005 al Ministero della salute istanza di riclassificazione ricevendo parere favorevole, mentre non ha ancora ricevuto le determinazioni in merito delle altre amministrazioni interessate.

Precedenti:

Le relazione è stata trasmessa con alcuni giorni di ritardo ritardo.

Contenuto:

In sede di premessa si richiama il complesso degli appuntamenti istituzionali consolidati della Lega italiana per la lotta contro i tumori, quali essenzialmente la Giornata nazionale della prevenzione, la Giornata mondiale senza tabacco e la Settimana europea contro il cancro, cui si affiancano progressivamente ulteriori iniziative, come convenzioni e accordi internazionali.

 Nella relazione vengono richiamati gli aspetti ordinamentali e organizzativi, nel quadro anche del nuovo statuto approvato nel 2001, della gestione finanziaria e dei rapporti istituzionali. La relazione si diffonde successivamente nell’esposizione dell’attività di prevenzione, primaria e secondaria, come compito istituzionale prioritario della LILT, descrivendone le iniziative assunte, i progetti e le campagne promosse.

L’esame del ruolo del volontariato nell’assistenza ospedaliera e domiciliare, nella riabilitazione, e nell’educazione al pubblico sulle malattie tumorali, il richiamo alle pubblicazioni prodotte, ai convegni e congressi, alla formazione e aggiornamento professionale, e la ricerca di ulteriori risorse  attraverso attività promozionali completano la relazione, corredata in allegato del conto consuntivo consolidato per il 2006 e del bilancio di previsione per il 2007.


 

Ministro dello sviluppo economico

Rapporto sull'andamento delle autorizzazioni concernenti la realizzazione o il ripotenziamento di centrali termoelettriche di potenza superiore a 300 MW termici

 

Riferimento normativo: D,L. 239/2003, art. 1 - quater, co. 8, conv. in L. 290/2003

Data di trasmissione: 13/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 1/11/06-30/06/07

Data prevista di trasmissione: 30/09/07

Commissione: III (Affari esteri)

Numero documento: non numerato

Data di annuncio in Assemblea: 19/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

Il ministro dello sviluppo economico trasmette, ai sensi dell'articolo 1-quater, comma 8, del decreto-legge 29 agosto 2003, n. 239, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 2003, n. 290, il rapporto sull'andamento delle autorizzazioni concernenti la realizzazione o il ripotenziamento di centrali termoelettriche di potenza superiore a 300 MW termici.

Precedenti:

La relazione è stata trasmessa nei termini.

Contenuto:

Il documento, concernente il periodo novembre 2006 - giugno 2007, riporta in forma tabellare i progetti in corso di valutazione e quelli autorizzati.

 

Ministero dei trasporti

Attività svolta dall’Aero club d’Italia (AeCI)

 

Riferimento normativo: L. 70/1975, art.30, co.5

Data di trasmissione: 03/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 31/07/07

Commissione: IX (Trasporti)

Numero documento: non numerato

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

La legge n. 70 del 1975 prevede che ogni anno entro il 31 del mese di luglio ciascun Ministero trasmetta al Parlamento una relazione sull'attività svolta, sui bilanci di previsione e sulla consistenza degli organici degli enti sottoposti alla sua vigilanza con allegati i bilanci di previsione stessi e le relative piante organiche e i conti consuntivi dell'esercizio precedente.

Precedenti:

Le relazione è stata trasmessa per la prima volta.

Contenuto:

Il ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali ha trasmesso la relazione - redatta dal Ministero dei trasporti - sull'attività svolta nell'anno 2006 dall'Aero Club d'Italia (AeCI), ente di diritto pubblico membro della Federazione Aeronautica Internazionale, Federato CONI e Membro della Europe Airsports, con allegati il bilancio consuntivo riferito alla medesima annualità ed il bilancio di previsione relativo all'anno 2007.


Regione Campania

 

Stato di attuazione delle deroghe in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio previste dall'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE

 

Riferimento normativo: L. 157/1992, art. 19-bis, co. 5

Data di trasmissione: 07/08/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 30/06/07

Commissione:  XIII (Agricoltura)

Numero documento: CXCIX, n. 16

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

Fonti normative:

Con la direttiva n. 79/409/CEE è stato stabilito un principio generale di protezione delle specie di uccelli selvatici. Le regioni disciplinano l'esercizio delle deroghe previste dalla stessa direttiva ai principi e alle finalità stessa direttiva ed alle disposizioni della legge n. 157 del 1992. Entro il 30 giugno di ogni anno, ciascuna regione trasmette al Presidente del Consiglio dei ministri, ovvero al ministro per gli affari regionali ove nominato, al ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, al ministro delle politiche agricole e forestali, al ministro per le politiche comunitarie, nonché all'Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS), una relazione sull'attuazione delle deroghe che viene altresì trasmessa alle competenti Commissioni parlamentari.

Precedenti:

La relazione è stata trasmessa lievemente ritardo.

Contenuto:

Nel periodo considerato la Regione Campania non ha concesso deroghe in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio.

 

Regione Lombardia

 

Stato di attuazione della legge n. 102 del 1990, recante ricostruzione e rinascita della Valtellina ed altre province della Lombardia a seguito delle avversità atmosferiche del 1987

Riferimento normativo: L. 102/1990, art. 10

Data di trasmissione: 24/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 31/12/07

Commissione:  VIII (Ambiente)

Numero documento: CVIII, n. 2

Data di annuncio in Assemblea: :25/09/07

 

 

 

 

Precedenti normativi:

La legge n. 102 del 1990 prevede che la Regione Lombardia, unitamente all’Autorità di bacino del fiume Po, riferisca sulla attuazione del piano per la difesa del suolo ed il riassetto idrogeologico della Valtellina e delle zone adiacenti delle province di Bergamo, Brescia e Como, nonché della provincia di Novara.

Precedenti:

La relazione è sempre stata trasmessa nei termini.

Contenuto:

La relazione in questione aggiorna lo sviluppo delle fasi di attuazione del piano alla data del 31 dicembre 2006. Nell’introduzione si sottolinea lo sforzo compiuto nell’anno 2005 nella messa a punto dell’assetto complessivo dei piani di azione.

La relazione si articola in tre parti.

Nella prima parte è illustrato lo scenario di riferimento insieme alla gestione finanziaria delle risorse utilizzate, con la indicazione dei capitoli di spesa che veicolano i trasferimenti statali destinati agli interventi di sistemazione ambientale ed allo sviluppo socio-economico della zona.

Nella seconda è descritto il piano di difesa del suolo e delle acque questo piano organizza gli interventi, prevedendone la gestione principalmente ad opera degli enti locali (province, comunità montane e comuni).

La terza parte, la più consistente, riguarda il piano per la ricostruzione e lo sviluppo socio-economico, disciplinato dall’articolo 5 della legge di riferimento, articolato a sua volta in tre distinte sezioni di intervento: sistema relazionale, sistema produttivo e sistema insediativo-ambientale. All’interno di queste sezioni sono state poi individuate le azioni da porre in essere e gli interventi da realizzare, riconducibili al riassetto urbano ed infrastrutturale, all’ammodernamento dei sistemi di accesso, al conferimento di un maggiore impulso alle attività produttive, all’articolazione dei servizi sul territorio ed alla salvaguardia ed al recupero del patrimonio culturale ed ambientale.

Tutte le parti sono corredate da numerose tabelle esplicative in merito alle attività svolte ed il documento è completato da un allegato dedicato contenente tabelle relative alle azioni di piano previste..

 

Accordo in materia di prestazioni sanitarie

 

Riferimento normativo: L. 289/2002, art. 52, co. 4, lett. c)

Data di trasmissione: 23/08/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 31/12/07

Commissione: XII (Affari sociali)

Numero documento: CCI, n. 13

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

Precedenti:

La relazione è stata trasmessa nei termini come le precedenti.

Contenuto:

La Presidenza del Consiglio ha trasmesso la relazione della regione Lombardia concernente l’attuazione degli adempimenti previsti dall’accordo tra Stato, regioni e province autonome di Trento e Bolzano del 14 febbraio 2002, in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e di indirizzi applicativi sulle liste di attesa.

Nella relazione si richiamano azioni intraprese nel 2006. per fronteggiare i problemi con l’adozione di criteri univoci nella compilazione delle liste di attesa, la destinazione di fondi aggiuntivi per le strutture ambulatoriali  il potenziamento dei call center e il monitoraggio ex post attraverso un data base sulle attività e sui tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali e di ricovero.

 

Regione Puglia

 

Stato di attuazione delle deroghe in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio previste dall'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE

 

Riferimento normativo: L. 157/1992, art. 19-bis, co. 5

Data di trasmissione: 31/07/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 30/06/07

Commissione:  XIII (Agricoltura)

Numero documento: CXCIX, n. 17

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

Precedenti:

La relazione è stata trasmessa lievemente in ritardo.

Contenuto:

Nel periodo considerato la Regione Puglia non ha concesso deroghe in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio.

 

Provincia autonoma di Trento

 

Stato di attuazione delle deroghe in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio previste dall'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE

 

Riferimento normativo: L. 157/1992, art. 19-bis, co. 5

Data di trasmissione: 03/08/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 30/06/07

Commissione:  XIII (Agricoltura)

Numero documento: CXCIX, n. 18

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

Precedenti:

La relazione è stata trasmessa leggermente in ritardo.

Contenuto:

Nel periodo considerato la Provincia autonoma di Trento non ha concesso deroghe in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio.

 

Segretario generale della giustizia amministrativa

Conto finanziario del Consiglio di Stato e dei Tribunali amministrativi regionali

 

Riferimento normativo: L. 186/1982, art. 53 bis, co. 1

Data di trasmissione: 06/08/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: 31/12/07

Commissioni:II (Giustizia) e V (Bilancio)

Numero documento: LXI – ter,  n. 2

Data di annuncio in Assemblea: 10/09/07

 

 

 

 

 

Riferimenti normativi:

A decorrere dall'anno 2001 il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa provvede autonomamente alla gestione delle spese relative al Consiglio di Stato e dei tribunali amministrativi regionali nei limiti di un fondo di bilancio. Il bilancio preventivo ed il rendiconto sono trasmessi ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, ai sensi dell’articolo 53 – bis della legge n, 186 del 1982, introdotto dall’articolo 20 della legge n. 205 del 2000.

Precedenti:

Il Conto finanziario è stato trasmesso come sempre nei termini.

Contenuto:

Il presidente del Consiglio di Stato ha trasmesso al Parlamento il conto finanziario del Consiglio di Stato e dei Tribunali amministrativi regionali per il 2006, approvato dal Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa nella seduta del 28 giugno 2007.

 

Autorità garante per la protezione dei dati personali

Segnalazione in merito alle prospettate iniziative normative per la costituzione di una banca dati contenente informazioni riconducibili al DNA delle persone.

 

Riferimento normativo: D.lgs. 196/2003 art. 154, co. 2, lett. f)

Data di trasmissione: 20/09/07

Periodo di riferimento della relazione: 2006

Data prevista di trasmissione: eventuale

Commissioni: II (Giustizia)

Numero documento: non numerato

Data di annuncio in Assemblea: 24/09/07

 

 

 

 

 

Riferimenti normativi:

L’articolo 154 del D.lgs. del Codice in materia di protezione dei dati personali conferisce all’Autorità garante per la protezione dei dati personali il potere di segnalare al Parlamento e al Governo l'opportunità di interventi normativi richiesti dalla necessità di tutelare il diritto alla riservatezza, all'identità personale e alla protezione dei dati personali.

Contenuto:

Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una segnalazione al Parlamento e al Governo in relazione alle iniziative legislative per la creazione di una banca dati del DNA a fini di sicurezza e giustizia. Il documento individua gli aspetti per i quali l’Autorità ritiene opportuno un intervento normativo, indicando le garanzie da assicurare alle persone.

Ad avviso del Garante, una banca dati Dna dovrebbe avere unicamente finalità di identificazione delle persone e non contenere campioni biologici (capelli, saliva, liquidi), ma profili (sequenze alfanumeriche). L’Autorità raccomanda idi prestare la massima attenzione rispetto all’ambito della raccolta dei dati e ai motivi che la giustificano. L’istituzione di una banca dati a livello nazionale non impone necessariamente l’introduzione di un prelievo obbligatorio del DNA poiché un tale archivio può utilmente essere composto da dati raccolti nell’ambito di procedimenti penali, già molto numerosi. Tuttavia, nel caso in cui il Parlamento ritenesse di dover prevedere un prelievo obbligatorio per alcune categorie di soggetti (fermati, arrestati, indagati, imputati o condannati) occorre individuare in maniera proporzionata i soggetti interessati e i relativi reati, i quali non potrebbero che essere definiti sulla base della loro gravità.

L’accesso ai dati dovrebbe essere consentito quindi solo a personale specificamente incaricato; evitando raccolte generalizzate o finalizzate ad un ambito troppo ampio di reati. In particolare - rileva il Garante - se da un lato è urgente disciplinare organicamente la materia e potenziare le tecniche di indagine, anche per scopi di cooperazione internazionale, dall’altro vi sono rilevanti effetti sui diritti e le libertà fondamentali delle persone che vanno tutelati con pari efficacia.

 

 

 

Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture

 

Segnalazione in merito allo stato di attuazione delle «Opere connesse ai Giochi Olimpici Invernali dì Torino 2006»

 

Riferimento normativo: D.Lgs.. 163/2006, art. 6, co. 7, lett. e) 

Data di trasmissione: 18/09/07

Periodo di riferimento della relazione: //

Data prevista di trasmissione: eventuale

Commissione: VIII (Ambiente)

Numero documento: non numerato

Data di annuncio in Assemblea: 19/09/07

 

 

 

 

 

Fonti normative:

Il presidente dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, segnala, ai sensi dell'articolo 6, comma 7, lettera e), del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE segnala al Governo e al Parlamento, con apposita comunicazione, fenomeni particolarmente gravi di inosservanza o di applicazione distorta della normativa sui contratti pubblici.

Contenuto:

L’Autorità, dopo aver avviato una indagine sulle opere realizzate in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino, ha predisposto un atto di segnalazione al Governo ed al Parlamento in relazione alle modalità di finanziamento relativo alle opere connesse con i Giochi olimpici ed al ritardo con cui alcune di esse sono state realizzate.

Dall’indagine emerge che la maggior parte delle opere non erano state ultimate alla data di svolgimenti dei Giochi Olimpici. Gli interventi inseriti nel programma di finanziamento erano stati prescelti proprio in virtù della loro realizzabilità nei tempi a disposizione, mentre il ritardo temporale ha fatto venir meno il rapporto di connessione con l’evento olimpico.

L’Autorità ha dunque posto l’accento sull’esigenza che, in occasione di grandi eventi a carattere nazionale o internazionale, gli interventi infrastrutturali siano strettamente connessi all’evento e siano realizzati in tempo utile con lo svolgimento dello stesso.

Sono state altresì segnalate ulteriori criticità in ordine ai criteri che hanno guidato la scelta delle opere da finanziare, visto che il programma d’interventi non è stato adeguatamente coordinato con le pregresse esigenze di infrastrutturazione o di messa in sicurezza del territorio rappresentate dalle comunità locali.

Nella segnalazione è stato evidenziato il rischio che programmi straordinari di infrastrutture varati in occasione di grandi eventi, se privi di connessione con l’evento stesso e slegati dalle esigenze del territorio, finiscano per qualificarsi come finanziamenti “a pioggia”, diretti da logiche diverse da quelle di una corretta, trasparente ed efficiente distribuzione delle risorse.”

 

 

Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali

 

Trasmissione delle delibere adottate nei mesi di agosto e settembre 2007

 

Riferimento normativo: L. 146/1990, art. 13, co. 1

Data di trasmissione:

Periodo di riferimento della relazione: //

Data prevista di trasmissione: eventuale

Commissione: IX (Lavoro)

Numero documento:  non numerato

Data di annuncio in Assemblea:

 

 

 

 

Fonti normative:

La legge n. 146 del 1990 regola il  diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, istituendo la Commissione di garanzia e attribuendole, all’articolo 13, comma 1, come sostituito dall'articolo 10 della legge 11 aprile 2000, n. 83, anche il compito di riferire alle Camere, su richiesta o di propria iniziativa, sugli aspetti di propria competenza dei conflitti nazionali e locali relativi a servizi pubblici essenziali, e di trasmettere gli atti e le pronunce di propria competenza alle Camere e al Governo.

Contenuto:

Il Presidente della Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha trasmesso in varie riprese i verbali delle sedute tenutesi nei mesi di agosto e settembre 2007.

 

 

 

 

 

 

 

 

5) Nuove relazioni previste da fonti normative (*)

 

 

a)    relazioni governative

 

 

nessuna

 

 

b)    relazioni non governative

 

nessuna

 

 

 

(*) Si tratta di relazioni che sono stabilite da nuove norme entrate in vigore nel periodo preso in considerazione dal presente bollettino

 


b) Piani e atti di riparto di risorse economiche

 

1) Atti all’esame delle Commissioni parlamentari

 

 

Tipologia

 

Ministero competente

 

Argomento

 

Commissioni competenti

 

 

Pareri espressi

Relazione

Economia e finanze

Individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per gli investimenti del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2007 (146)

X Attività produttive (Camera)

 

 

 

 

5ª Bilancio (Senato)

Favorevole con condizioni espresso il 25/09/2007

 

 

Non espresso

 

 

La relazione in titolo, sulla quale le competenti Commissioni parlamentari sono chiamate ad esprimersi ai sensi dell’articolo 46, comma 5, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, provvede ad individuare la destinazione delle risorse iscritte nel Fondo unico per gli investimenti del Ministero dell’economia e delle finanze, istituito con il comma 1 del richiamato articolo 46. In conformità di tale articolo nel Fondo confluiscono i nuovi investimenti autorizzati con autonoma evidenziazione contabile in allegato alle corrispondenti autorizzazioni legislative. Nello specifico, la legge 23 dicembre 2006 n. 296 (legge finanziaria 2007) ha disposto la confluenza nel Fondo per gli investimenti delle risorse (indicate nell'apposito allegato 2) relative all'agevolazione delle esportazioni a pagamento differito previste rispettivamente dalle leggi n. 730 del 1983 “Disposizioni in materia di esportazioni” (con stanziamento pari a 53 milioni di euro) e dalla legge n. 266 del 1997 “Interventi urgenti per l'economia” (con stanziamento pari a 15.523.000).

L'ammontare complessivo del Fondo (pari a 68.523.000 euro) è stato peraltro cospicuamente ridotto, sempre per effetto della legge finanziaria per il 2007, sia a seguito degli accantonamenti disposti ai sensi del comma 507 dell'articolo 1 (pari a 2.328.459,51 euro), sia per gli accantonamenti disposti a garanzia del TFR dal comma 758 dello stesso articolo 1 (pari a 50 milioni di euro). Tali ultimi fondi, peraltro, potranno rendersi disponibili, condizionatamente al parere positivo di Eurostat, previo accertamento delle somme effettivamente versate dai datori di lavoro del settore privato con più di 50 addetti nell'ambito del "Fondo per l'erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile". Di conseguenza il totale disponibile è, per il momento, di 16.194.540,49 euro.

Nella relazione del Ministero dell’economia si ricorda, quindi, che dal punto di vista operativo le risorse relative alle menzionate leggi sono gestite attraverso il “Fondo 295”, costituito dalla legge n. 295 del 1973, che finanzia gli interventi originariamente previsti dalla legge n. 227 del 1977 e poi disciplinati dal decreto legislativo n. 143 del 1998 (come modificato dal decreto legislativo n. 170 del 1999), nonché dalle leggi n. 100 del 1990 e n. 19 del 1991.

Il Fondo 295, di cui è titolare il Ministero dell'economia e delle finanze, è gestito, in virtù del decreto legislativo n. 143 del 1998 (Disposizioni in materia di commercio con l'estero a norma dell'articolo 4, comma 4, lettera c) e dell'articolo 11 della legge n. 59 del 1997), dalla SIMEST S.p.A, sulla base di un'apposita convenzione, stipulata con il Ministero del commercio internazionale, ed è amministrato da un Comitato Agevolazioni composto da rappresentanti del citato Ministero, dei dicasteri dell'economia e delle finanze e degli affari esteri, da un rappresentante designato dalle regioni e da uno designato dall'ABI, nonché, per gli interventi di cui alla richiamata legge n. 19 del 1991, da un rappresentante della regione o della provincia autonoma del Triveneto territorialmente interessata alle singole iniziative.

Nella relazione si evidenzia che il Fondo concede interventi agevolativi concernenti: a) crediti all'esportazione, in relazione ad operazioni di finanziamento di forniture all'estero di macchinari, impianti, studi, progettazioni, lavori e servizi di origine italiana (decreto legislativo n. 143 del 1998); b) investimenti all'estero, in relazione a crediti ottenuti dalle imprese italiane per il parziale finanziamento della loro quota di capitale di rischio in imprese all'estero partecipate dalla SIMEST S.p.A. in Paesi non appartenenti all'Unione europea e ai crediti ottenuti dalle imprese del Triveneto per il parziale finanziamento della loro quota di capitale di rischio in imprese all'estero partecipate dalla FINEST S.p.A. in Paesi dell'Europa centrale e orientale.

In particolare si osserva che gli interventi per il credito all’esportazione si configurano tecnicamente come un incentivo, ma rappresentano un intervento strutturale finalizzato alla copertura del costo, per l'esportatore o per la banca finanziatrice, costituito dal differenziale tra il tasso fisso offerto alla controparte e il tasso variabile corrisposto all'istituto finanziatore. Se durante il periodo il tasso variabile a carico dell'esportatore risulta superiore al tasso fisso concesso alla controparte estera, il Fondo versa all'esportatore la differenza. In caso contrario (tasso variabile inferiore al fisso) è l'esportatore a corrispondere la differenza al Fondo (cosiddetti contributi negativi). Pertanto con l'intervento in questione si assume un'obbligazione giuridica per l'intera durata dell'operazione, che è compresa tra due e quindici anni.

In aggiunta, si segnala che l'operatività del Fondo 295 in materia di credito all'esportazione comprende i contributi per le operazioni di smobilizzo pro-soluto (forfaiting). Tale tecnica consente alle PMI di liberarsi del rischio dell'operazione cedendo definitivamente la titolarità del credito ad un istituto finanziario. La SIMEST interviene con un contributo relativo alla differenza tra il tasso di sconto applicato all'operazione dall'istituto finanziario e quello ritenuto congruo, sulla base degli accordi internazionali raggiunti, in sede OCSE, dalla SIMEST stessa.

Infine, nella relazione viene sottolineata l'importanza degli interventi agevolativi relativi agli investimenti all'estero (leggi n. 100 del 1990 e n. 19 del 19991), che rappresentano la concretizzazione del sostegno pubblico all'internazionalizzazione delle imprese nazionali, cui è stata assegnata dal Governo un'assoluta priorità all'interno della politica economica estera. Anche in questo caso viene assunta l'obbligazione giuridica di corrispondere semestralmente per tutta la durata del finanziamento il contributo previsto dalle leggi citate.

Nella relazione si forniscono, infine, i dati relativi all’andamento del Fondo 295 per il 2006, precisando che di tale andamento si è dato più ampio conto al Parlamento con la trasmissione, in data 11 ottobre 2006, della Relazione annuale prevista dall'articolo 18 del decreto legislativo n. 143 del 1998.

La X Commissione (Attività produttive) ha iniziato l’esame del provvedimento nella seduta del 18 settembre 2007. Dopo l’illustrazione da parte del presidente e relatore, onorevole Capezzone, veniva sottolineata l’esigenza che l’espressione del parere avvenisse previa esplicitazione da parte della SIMEST degli obiettivi che si intendono perseguire e dei criteri di assegnazione da adottare e si poneva il problema dell’eccessiva discrezionalità attribuita a strutture pubbliche legate da convenzione, in questo caso, con il Ministero del commercio internazionale. Nel corso della seduta, infatti, il viceministro per lo sviluppo economico D’Antoni evidenziava l’opportunità che a chiarire dubbi e osservazioni formulate fosse un rappresentante del Ministero del commercio internazionale.

L’esame riprendeva nella seduta del 25 settembre 2007, durante la quale il sottosegretario di Stato per il commercio internazionale, Mauro Agostini, intervenuto per fornire i chiarimenti sollecitati, precisava innanzitutto che i fondi assegnati attraverso il provvedimento in discussione non rappresentano aiuti di Stato ai sensi della legislazione comunitaria, ma che il provvedimento si inserisce nell'ambito di appositi accordi internazionali, raggiunti in sede OCSE. Pertanto, la mancata distribuzione delle risorse previste dal provvedimento collocherebbe le imprese italiane in una posizione di svantaggio rispetto a quelle di altri Paesi aderenti agli accordi OCSE.

Il sottosegretario Agostini evidenziava, inoltre, che il meccanismo su cui si basano gli incentivi in oggetto, intervenendo a coprire la differenza tra tassi variabili d'interesse e tassi fissi dei prestiti concessi alle imprese, può, al verificarsi di certe dinamiche nell'ambito dei mercati finanziari, addirittura comportare la possibilità per lo Stato di realizzare un ricavo netto rispetto alle somme prestate.

Evidenziava altresì che valutazioni tecniche sulla concreta assegnazione degli incentivi sono svolte dal Comitato Agevolazioni sulla base anche degli elementi forniti dalle banche che concedono i prestiti alle imprese e ricordava che la SACE collabora con la SIMEST per quel che riguarda le valutazioni in merito alle agevolazioni da concedere, che esistono comunque dei settori produttivi nei quali le agevolazioni vengono maggiormente concentrate e che su tale materia esistono delle direttive emanate con decreto del ministro del commercio internazionale.

Nonostante i suddetti chiarimenti, da parte del deputato D’Agrò a nome di tutta l’opposizione, si ribadiva contrarietà non rispetto alla concessione delle agevolazioni previste dal provvedimento, ma sul modo in cui tali agevolazioni vengono accordate.

Il dibattito sulla relazione si concludeva, quindi, con l’approvazione da parte della Commissione della proposta del relatore di esprimere un parere favorevole con le condizioni a)che il Governo definisca i criteri-guida generali che indirizzino le valutazioni della SIMEST s.p.a in sede di assegnazione degli incentivi di cui al presente provvedimento; b) che sia prevista una rendicontazione degli impegni assunti che permetta di evidenziare, in sede di predisposizione della relazione annuale, le assegnazioni effettuate e le eventuali discrepanze tra queste ultime e i criteri-guida adottati.

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione la 5ª Commissione permanente (Bilancio) del Senato, alla quale la relazione in titolo è stata assegnata in data 10 settembre 2007, non ne ha avviato l’esame.

 


 

Tipologia

 

Ministero competente

 

Argomento

 

Commissioni competenti

 

 

Pareri espressi

Relazione

Giustizia

Individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per gli investimenti in materia di edilizia giudiziaria, penitenziaria e minorile del Ministero della giustizia per l’anno 2007 (151)

II Giustizia (Camera)

 

 

 

2ª Giustizia

(Senato)

Non espresso

 

 

 

Non espresso

 

 

La relazione in titolo interviene ad indicare la ripartizione proposta dal Ministero della giustizia delle risorse iscritte nel Fondo per l’edilizia penitenziaria e giudiziaria (capitolo 7020), istituito con l’articolo 46 della legge n. 448 del 2001 (legge finanziaria 2002), sulla quale le competenti Commissioni parlamentari sono chiamate ad esprimere il parere ai sensi del comma 5 del richiamato articolo 46.

Nel Fondo confluiscono le risorse relative ad autorizzazioni di spesa per nuovi investimenti, nonché gli stanziamenti disposti in bilancio relativamente ad investimenti già autorizzati. In particolare nell’Allegato 2 e nella Tabella D della legge finanziaria per il 2007 si prevedono: uno stanziamento di 70.108.931 euro (regio decreto 18 giugno 1931, n. 787); il rifinanziamento disposto dalla legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006) di 20.000.000 euro per l'anno 2007; il rifinanziamento del regio decreto n. 787 di 100.000.000 euro a valere sul Fondo per l'edilizia giudiziaria, penitenziaria e minorile, per un totale di 190.108.931 euro.Tuttavia, per effetto degli accantonamenti previsti dall'articolo 1, comma 507, della legge finanziaria 2007, lo stanziamento effettivamente disponibile ammonta a 178.781.662,35 euro in termini di competenza e di cassa.

Di tali risorse, 62.650.000 euro sono la quota parte destinata all’amministrazione giudiziaria per interventi concernenti sia le strutture edilizie che l’impiantistica. Nella relazione si precisa che si è tenuto conto, in primo luogo, della necessità di avviare opere volte ad eliminare situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità e, come tali, designate dagli organi tecnici quali interventi di "somma urgenza".

Prioritarie sono state ritenute anche le richieste di interventi volti ad assicurare la fruibilità degli ambienti di lavoro in regime di funzionalità e sicurezza, secondo i dettami del decreto legislativo n. 626 del 1994. In tale ottica sono stati previsti interventi per gli edifici giudiziari di Bari, Bologna, Bolzano, Caltanissetta, Cassino, Catania, Messina, Latina, Napoli, Palermo, Pisa, Rieti, Roma, Rovereto, Sassari, Siracusa e Trieste; particolare riguardo è stato rivolto alla sede ministeriale di via Arenula, con un programma che comprende il proseguimento del rifacimento degli impianti e la realizzazione del nuovo sistema antincendio, nonché al palazzo della Cassazione in piazza Cavour. Gli interventi sono analiticamente specificati nel prospetto allegato alla relazione.

La quota del Fondo attribuita all’amministrazione penitenziaria ammonta a 99.131.662 euro. Premesso che con i fondi assegnati nel 2006 non è stato possibile attuare l'intero programma approvato per la necessità di soddisfare esigenze prioritarie verificatesi nel corso dell'esercizio, il Ministero della giustizia fa presenta che gli interventi proposti sono in parte finalizzati alla ristrutturazione di sezioni di istituti carcerari attualmente inutilizzate con il recupero di circa 1.460 posti detentivi.

Altri interventi sono sia volti al risanamento e rifunzionalizzazione di edifici riservati al personale civile (alloggi e uffici) sia relativi a caserme agenti per una quota del finanziamento non inferiore al 10 per cento, in base a quanto previsto dall'Accordo nazionale quadro (articolo 15, comma 4) del 24 marzo 2004.

In particolare, si propone la realizzazioni di quattro nuovi padiglioni di 200 posti ciascuno presso gli istituiti di Agrigento, Carinola, Cremona e Terni, per complessivi 800 posti detentivi; nonché la ristrutturazione e l'adeguamento al decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000 di una sezione detentiva di 70 posti presso la Casa circondariale di Campobasso e la sopraelevazione e l’adeguamento del padiglione D della Casa circondariale di Livorno.

Inoltre, si propone il rifacimento ed il potenziamento degli impianti di sicurezza, all'interno degli istituti e in corrispondenza dei muri di cinta e portineria, con l'impiego di tecnologie avanzate anche di video-controllo, con la finalità di aumentare il grado di sicurezza delle strutture ed il contenimento del personale di sorveglianza.

Si fa quindi presente che nel ripartire l'importo disponibile è stata data priorità agli interventi irrinunciabili, mentre nell'inserimento dei rimanenti si è cercato di bilanciare l'incidenza per aree geografiche, privilegiando il Sud e il Centro ove si manifesta maggiore degrado.

La ripartizione geografica delle citate risorse è stata, pertanto, di 21.950.000 euro per il Nord, di 25.931.500 euro per il Centro e di 31.350.000 euro per il Sud.

Quanto al rimanente importo di 19.900.162,00 euro, nella relazione si riferisce che un ammontare pari a 12.500.000 euro è destinato a soddisfare nel corso dell'anno la necessità di finanziare eventuali perizie suppletive sugli interventi in corso di realizzazione, nonché incarichi da conferire a professionisti esterni per la redazione di progetti o per supporti esterni, ed interventi urgenti allo stato in fase di definizione.

La somma di 7.400.162 euro sarà ripartita tra i provveditorati regionali ed assegnata in gestione diretta agli stessi per far fronte alla manutenzione e conduzione degli impianti tecnologici dell'istituto e degli alloggiamenti agenti.

La quota attribuita all'Amministrazione minorile è pari a 17.000.000 euro. In relazione alla destinazione di tale quota parte, il Ministero della giustizia fa presenta che le strutture nelle quali sono ubicati gli istituti, i servizi e gli uffici giudiziari minorili sono costituite da immobili storici (vecchi conventi) e case di rieducazione fine '800 (Bologna, Firenze, Palermo, Torino, Lecce) e che le strutture più moderne risalgono agli inizi degli anni '60, con complessi organizzati in padiglioni separati, estremamente dispendiosi in termini di costi di gestione e di manutenzione (Milano, Roma, L'Aquila, Napoli, Catanzaro, Quartucciu-CA).

La recente normativa sulla sicurezza degli edifici, sull'igiene dei luoghi di lavoro e sull'accessibilità per i portatori di handicap, ha richiesto una serie di interventi la cui realizzazione è stata ripartita, per la compatibilità finanziaria, su più anni.

L'obiettivo principale è stato pertanto quello di mantenere gli edifici e i locali di lavoro e di permanenza per i minori ad un livello dignitoso e nel pieno rispetto della normativa vigente.

Infine, prosegue l'attività rivolta alle misure di sicurezza passiva negli istituti penali affinché questi possano assolvere la loro funzione garantendo ai minori e agli operatori la necessaria tranquillità e sicurezza. Tali adeguamenti sono volti anche ad ottimizzare l'impiego delle scarse unità di personale di Polizia penitenziaria, per ottenere una razionalizzazione e riduzione dei posti di servizio.

Tutti gli interventi sono realizzati con l'imprescindibile contributo tecnico operativo dei provveditorati regionali alle opere pubbliche del Ministero delle infrastrutture, con i quali sono state stipulate apposite e singole convenzioni (articolo 19, comma 3, della legge n 109 del 1994).

In particolare, nell'anno in corso si intende proseguire ed avviare la ristrutturazione di diverse realtà immobiliari che versano in precario stato di conservazione e necessitano di opere di adeguamento e ammodernamento, tra le quali i complessi detentivi di Milano, Firenze, Reggio Calabria, Roma, Torino, L'Aquila, Nisida, Treviso, Lecce, Cagliari e Airola.

Nella relazione si precisa che nel ripartire l'importo disponibile per gli interventi, in prima istanza è stata data priorità a quegli interventi irrinunciabili, mentre nell'inserimento dei rimanenti si è cercato, anche in questo caso, di bilanciare l'incidenza per aree geografiche privilegiando il Centro-Sud rispetto al settentrione. In particolare, al Nord sono attribuiti 4.800.000 euro, al Centro 5.500.000 ed al Sud 5.500.000 euro.

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione, la II Commissione (Giustizia) della Camera ha iniziato l’esame del provvedimento con la sua illustrazione da parte del presidente, Pino Pisicchio, nella seduta del 27 settembre 2007, mentre la omologa Commissione del Senato non lo ha avviato.

 



 

Tipologia

 

Ministero competente

 

Argomento

 

Commissioni competenti

 

 

Pareri espressi

Schema di decreto

Presidente del Consiglio dei ministri

Ripartizione del Fondo per l’edilizia a canone speciale per l’anno 2007 (159)

VIII Ambiente

(Camera)

 

 

 

13ª Territorio, ambiente, beni ambientali (Senato)

Non espresso

 

 

 

Non espresso

 

 

Con lo schema di decreto in esame si sottopone alle competenti Commissioni parlamentari ai fini dell’espressione del parere ai sensi dell’articolo 3, commi 108 e 109, della legge n. 350 del 2003, la proposta di destinazione della disponibilità del Fondo per l’edilizia a canone speciale, istituito con il citato articolo 3 presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ora delle infrastrutture.

La legge prevede che tale Fondo, che per il 2007 ammonta a 9.921.000 euro, vada a coprire gli incentivi fiscali per le imprese di costruzione che mettono sul mercato degli affitti immobili a prezzi calmierati, rivolti a soggetti appartenenti ad una fascia di reddito medio-bassa.

In particolare tali alloggi sono destinati a chi ha un reddito annuo del nucleo familiare superiore a quello utilizzabile per gli alloggi ERP e inferiore a quello fissato dalle singole regioni.

Il richiamato articolo 3 della legge n. 350 del 2003, al comma 109, stabilisce che il Fondo sia ripartito annualmente con decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri tra le regioni e le province autonome, proporzionalmente alla popolazione residente nei comuni ad alta tensione abitativa. Pertanto al decreto è allegato il riparto tra le varie regioni, come predisposto sulla base della delibera C.I.P.E. del 13 novembre 2003, n. 87, che contiene l'ultimo aggiornamento dell'elenco dei comuni ad alta tensione abitativa, e visti i dati STAT relativi alla popolazione residente al 31 dicembre 2004.

Nel periodo considerato dalle presente pubblicazione le Commissioni VIII (Ambiente) della Camera e 13ª (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato, competenti ad esprimere il parere sullo schema di decreto, non ne hanno iniziato l’esame.

 

 

Tipologia

 

Ministero competente

 

Argomento

 

Commissioni competenti

 

 

Pareri espressi

Schema di decreto

Giustizia

Ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero della giustizia per l’anno 2007, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni ed altri organismi (165)

II Giustizia (Camera)

 

 

 

2ª Giustizia

(Senato)

Non espresso

 

 

 

Non espresso

 

Lo schema di decreto in titolo ha ad oggetto la ripartizione degli importi dei contributi dello Stato in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, iscritti, ai sensi della legge 28 dicembre 2001, n. 448, articolo 32, nel capitolo 1160 (u.p.b. 1.1.2.1) del Ministero della giustizia.

I suddetti contributi ammontano per il 2007 a 99.000 euro ed il ministro ha ritenuto opportuno confermare quale unico ente destinatario per l’intero importo il Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale di Milano. Ciò considerato il ruolo attivo svolto dallo stesso Ente, sin dal 1948, nei settori legati al sistema della prevenzione del crimine, della giustizia penale e della difesa sociale, nonché il rilievo delle iniziative e delle ricerche promosso nel campo dei problemi giuridici e dell'amministrazione della giustizia in genere.

Nel periodo considerato dalle presente pubblicazione le Commissioni giustizia di Camera e Senato, chiamate ad esprimere il parere sullo schema di decreto, ai sensi del comma 2 del già citato articolo 32, non ne hanno iniziato l’esame.


 

 

Tipologia

 

Ministero competente

 

Argomento

 

Commissioni competenti

 

 

Pareri espressi

Relazione

Beni e attività culturali

Individuazione della destinazione delle disponibilità del Fondo per l’editoria libraria per l’anno 2007 (170)

VII Cultura

(Camera)

 

 

 

7ª Istruzione pubblica, beni culturali

(Senato)

Non espresso

 

 

 

Non espresso

 

Con la relazione in titolo, sulla quale le competenti Commissioni parlamentari sono chiamate ad esprimere il parere ai sensi del comma 16 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, si individua la destinazione delle disponibilità del Fondo per l’editoria libraria, istituito con il comma 15 del citato articolo 1.

Tale Fondo (iscritto al capitolo 3700 del Ministero per i beni e le attività culturali) ammonta per il 2007 a 2.403.000 euro ridotti, ai sensi del comma 507 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, a 2.100.927,54.

Al Fondo, come si evidenzia nella relazione, fanno capo diverse tipologie di interventi  previste da una pluralità di fonti normative.

I contributi alle pubblicazioni periodiche di elevato valore culturale sono regolati con l’articolo 25 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e con il decreto del Presidente della Repubblica n. 254 del 2 maggio 1983, con il quale sono stati definiti i criteri per la loro concessione ed istituita una apposita Commissione, prevista dal richiamato articolo 25, per l'esame delle pubblicazioni concorrenti e per la predisposizione del relativo piano di riparto.

La legge n. 416, ha stabilito, infatti, limitatamente ad un quinquennio, l'erogazione di contributi in favore delle pubblicazioni alle quali sia stato riconosciuto dall'apposita Commissione il carattere dell' “elevato valore culturale”. L'articolo 18 della legge 25 febbraio 1987 n. 67, ha confermato sine die detto fondo, mantenendo sostanzialmente inalterata la precedente normativa.

Nella relazione in titolo, evidenziato che i contributi in questione costituiscono ancora oggi l'unico sostegno economico pubblico a supporto di quelle pubblicazioni che, per le loro specifiche caratteristiche, si rivolgono ad una fascia ristretta di mercato e che godono, tra l'altro, di limitati introiti pubblicitari, come peraltro specificatamente richiesto dalla legge, si fa presente che l’importo destinato ai contributi alle pubblicazioni periodiche di elevato valore culturale, a seguito dei tagli operati dal comma 507 della legge finanziaria 2007, è pari a 1.272.971,49 euro.

Per quanto riguarda i premi agli esportatori del libro italiano (di cui alla legge 22 dicembre 1969, n. 1010) nella relazione si osserva che relativamente all'anno 2007, nel termine stabilito dalla legge (28 febbraio di ciascun anno), sono pervenute al competente Ufficio 56 domande di partecipazione di editori e librai, le quali sono oggetto di esame da parte del Comitato istituito in conformità dell’articolo 4 della legge n. 1010 del 1969. Si fa quindi presente che lo stanziamento disponibile per l’anno in corso per la finalità indicata ammonta a 182.000 euro ridotti, per effetto del comma 507 della legge finanziaria, a 159.121,44 euro.

Quanto ai Premi nazionali per la traduzione (decreto ministeriale 4 febbraio 1988), posti sotto l'alto patronato dei Presidente della Repubblica e giunti alla diciassettesima edizione, vengono conferiti annualmente da una apposita Commissione a traduttori ed editori italiani e stranieri che si siano particolarmente distinti nell'esercizio della loro professione.

Per l'edizione 2007 sono pervenute 70 domande di partecipazione da parte di case editrici e singoli traduttori, le quali attendono di essere esaminate dall'apposita Commissione, peraltro recentemente ricostituita dopo la naturale scadenza triennale.

Il relativo stanziamento ammonta per il 2007, dopo l'applicazione del comma 507 della legge finanziaria, a 32.348,86 euro.

Infine, il Fondo per la promozione del libro e dei prodotti editoriali di elevato valore culturale (di cui all’articolo 9 della legge 7 marzo 2001, n. 62), a seguito dell'applicazione del più volte richiamato comma 507 della legge finanziaria 2007, presenta una dotazione pari a 636.485 euro.

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione le Commissioni VII (Cultura) della Camera e 7ª (Istruzione) del Senato, cui il provvedimento è stato assegnato il 26 settembre, non ne hanno iniziato l’esame.

 

 

Tipologia

 

Ministero competente

 

Argomento

 

Commissioni competenti

 

 

Pareri espressi

Schema di decreto

Sviluppo economico

Ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico per l’anno 2007, relativo a contributi da erogare ad enti, istituti , associazioni ed altri organismi (171)

X Attività produttive (Camera)

 

 

 

10ª Industria, commercio, turismo

(Senato)

Non espresso

 

 

 

 

Non espresso

 

Lo schema di decreto in titolo sottopone alle competenti Commissioni parlamentare, ai sensi dell’articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria 2002), la proposta di ripartizione delle risorse iscritte – secondo quanto previsto dalla norma richiamata – nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico relativo a contributi da erogare ad enti, istituti , associazioni ed altri organismi. Al riguardo nella relazione che accompagna lo schema di decreto si ricorda che il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri (divenuto legge n. 233 del 2006) che ha disposto la costituzione del Ministero dello sviluppo economico, ha sottratto allo stesso le competenze in materia di commercio internazionale e in materia di turismo trasferendo con esse anche le relative risorse alle amministrazioni competenti.

Con lo schema di decreto, pertanto, si prevede di ripartire 1'intera somma assegnata allo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno 2007 sulla base di un'unica macrofinalità: Contributi ad enti di ricerca ed organismi di normalizzazione. Tale somma ammonta a l.147.000 euro, di cui, a seguito dell'accantonamento operato ai sensi del comma 507 della legge finanziaria 2007, effettivamente disponibili 1.002.000 euro, con un decremento rispetto al 2006 di 848 mila euro.

Nella tabella allegata alla relazione sullo schema si illustrano le finalizzazioni dei contributi.

Nello specifico, risorse pari a 80 mila euro sono dirette a promuovere l'incremento delle piccole e medie industrie (si tratta di sussidi finalizzati alla promozione di iniziative da parte delle PMI, quali convegni e studi).

I contributi in favore delle Stazioni sperimentali per l'industria ammontano a 270 mila euro. La finalità di tale stanziamento è quella di consentire alle suddette Stazioni di indirizzare le risorse proprie (in gran parte derivanti dai contributi obbligatori delle imprese del settore) in modo più specificamente mirato alla ricerca applicata. Di fatto, quindi, si tratta di un contributo che copre parte delle spese per il personale di questi enti, ma indirettamente incide sugli stanziamenti per la ricerca applicata nei settori produttivi di riferimento.

Le risorse destinate agli organismi di normalizzazione (UNI - Ente nazionale italiano di unificazione e CEI - Comitato elettronico italiano) per finalità istituzionali ammontano a 475 mila euro ed a 155 mila euro per la stipula di convenzioni per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle norme tecniche per la salvaguardia della sicurezza.

Infine, 22 mila euro sono destinati all'ISPESL (Istituto superiore di prevenzione e sicurezza sul lavoro) per la divulgazione delle linee guida applicative per la divulgazione della cosiddetta «direttiva macchine».

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione le Commissioni X (Attività produttive) della Camera e 10ª (Industria, commercio, turismo) del Senato, cui il provvedimento è stato assegnato il 26 settembre, non ne hanno iniziato l’esame.


 

2) Atti pubblicati nella Gazzetta ufficiale

(a seguito di espressione del parere parlamentare)

 

nessuno