Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Ufficio Rapporti con l'Unione Europea
Titolo: Pareri del Parlamento europeo, della Commissione e della Banca centrale europea
Serie: Bollettino Conferenza Intergovernativa 2007    Numero: 2
Data: 17/07/2007

2

Conferenza intergovernativa 2007

Pareri del Parlamento europeo, della Commissione

e della Banca centrale europea

Camera dei Deputati

Segreteria generale

Ufficio rapporti con l’Unione europea

 

Il Consiglio europeo del 21 -23 giugno 2007 ha deciso di convocare una Conferenza intergovernativa (CIG) (v. bollettino, CIG 2007, n. 1) ed ha definito un mandato che “costituirà la base e il quadro esclusivi”  dei suoi lavori; ha, inoltre, invitato la Presidenza portoghese dell'UE ad adottare le misure necessarie, ai sensi dell'articolo 48 del TUE, per avviare la CIG entro luglio 2007 e ad elaborare un progetto di trattato da sottoporre alla CIG, in linea con i termini del mandato.

L’articolo 48 del Trattato sull’Unione europea (TUE) stabilisce che il governo di qualsiasi Stato membro o la Commissione possano sottoporre al Consiglio progetti intesi a modificare i trattati su cui è fondata l'Unione. Allo scopo di stabilire di comune accordo le modifiche da apportare ai trattati, è prevista la convocazione di una conferenza dei rappresentanti dei governi degli Stati membri (detta anche conferenza intergovernativa). La CIG è convocata dal Presidente del Consiglio dell’UE, sulla base del parere favorevole del Consiglio e in seguito alla consultazione del Parlamento europeo, della Commissione europea e - in caso di modifiche istituzionali nel settore monetario - della Banca centrale europea. Le modifiche concordate dalla CIG entrano in vigore dopo essere state ratificate da tutti gli Stati membri conformemente alle loro rispettive norme costituzionali.

La Presidenza portoghese ha annunciato che procederà formalmente a convocare la Conferenza intergovernativa il 23 luglio 2007, a margine del Consiglio Affari generali.

La CIG sarà condotta sotto la responsabilità generale dei Capi di Stato o di Governo, assistiti dai Ministri degli affari esteri degli Stati membri dell'Unione. Alla CIG parteciperà un rappresentante della Commissione, mentre il Parlamento europeo sarà associato ai lavori della Conferenza con tre rappresentanti.

e   Il parere del Parlamento europeo

Il Parlamento europeo ha adottato l'11 luglio 2007 una risoluzione recante il proprio parere favorevole sulla convocazione della  CIG.

 Nella risoluzione il Parlamento europeo, in particolare:

·         invita gli Stati membri a non recedere dagli impegni contratti in occasione del Consiglio europeo ed invita la CIG a concludere i suoi lavori entro la fine del 2007, in modo da consentire l'entrata in vigore del nuovo trattato prima delle elezioni europee del 2009;

·         deplora che il mandato della CIG implichi, rispetto al trattato costituzionale, la perdita di alcuni elementi importanti come il concetto di trattato costituzionale, i simboli dell'Unione, una denominazione comprensibile degli atti giuridici dell'Unione, una chiara affermazione del primato del diritto dell'Unione. Stigmatizza, inoltre, il crescente numero di deroghe previsto nei futuri trattati;

·         accoglie con favore il fatto che il mandato salvaguardi in ampia misura la sostanza del trattato costituzionale e in particolare: la personalità giuridica unica dell'Unione e la soppressione della struttura a pilastri; l'estensione del voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio e della codecisione da parte del Parlamento e del Consiglio; gli elementi della democrazia partecipativa; lo status giuridicamente vincolante della Carta dei diritti fondamentali; la promozione della coerenza dell'azione esterna dell'Unione;un pacchetto istituzionale equilibrato. Accoglie, inoltre, con favore l'introduzione di nuovi elementi nei trattati, quali la menzione esplicita del cambiamento climatico e della solidarietà nel settore energetico;

·         ritiene che la richiesta di "opting-out" dalla Carta dei diritti fondamentali di uno o più Stati membri rappresenterebbe un grave pregiudizio per il senso di identità più profondo dell'Unione europea e si appella a tutti gli Stati membri affinché facciano tutto il possibile per raggiungere un consenso sulla validità incondizionata della Carta;

·         si riserva il diritto di presentare alla CIG proposte concrete su questioni specifiche, nell'ambito del mandato, e sottolinea l'intenzione di controllare attentamente i risultati della CIG;

·         invita gli Stati membri e i loro rappresentanti a garantire la piena trasparenza dei lavori in seno alla CIG, mediante la pubblicazione di tutti i documenti presentati per la discussione e garantendo che i risultati dei lavori siano pubblicati anche sotto forma di versione consolidata provvisoria dei trattati;

·         ribadisce la sua intenzione di mantenere una relazione stretta con i Parlamenti nazionali e la società civile durante il processo di revisione dei trattati;

·         annuncia la propria l’intenzione di presentare, dopo le elezioni del 2009, nuove proposte per un ulteriore riforma dell’assetto costituzionale dell'Unione.

 

e   il parere della Commissione europea

La Commissione europea ha adottato il 10 luglio 2007 il proprio parere favorevole alla convocazione della Conferenza intergovernativa con una comunicazione intitolata "Riformare l'Europa per il 21° secolo” (COM(2007)412).

La Commissione ritiene che il mandato della CIG concordato nel Consiglio europeo rappresenti un punto di equilibrio tra ambizione e realismo e sia in grado di offrire all'Unione europea una base istituzionale e politica solida per realizzare le aspirazioni dei suoi cittadini.

Nella comunicazione, in particolare, la Commissione evidenzia i miglioramenti che un trattato di riforma conforme al mandato impartito potrà apportare all'Unione e ai suoi cittadini:

·         un'Europa più democratica e trasparente con un ruolo potenziato del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali,una maggiore trasparenza nel Consiglio,un diritto di iniziativa che permetta a un milione di cittadini di chiedere che la Commissione presenti proposte di cui essi intendono farsi promotori ed una più chiara ripartizione delle competenze tra la sfera europea e i livelli nazionali;

·         un'Europa più efficace, con istituzioni e metodi di lavoro più razionali ed efficienti. Il trattato di riforma permetterà di modernizzare le istituzioni che operano in un'Unione di 27 Stati membri, in particolare attraverso una Presidenza stabile del Consiglio europeo, una Commissione europea ridotta nella sua composizione, una nuova definizione del sistema di votazione a maggioranza qualificata, l’estensione del campo di applicazione della maggioranza qualificata e della procedura di codecisione, la possibilità del ricorso alle cooperazioni rafforzate;

·         un'Europa di diritti e valori, solidarietà e sicurezza, attraverso:una Carta dei diritti fondamentali in grado di coniugare diritti civili, politici, economici e sociali che l'Unione deve impegnarsi a rispettare;una maggiore solidarietà e sicurezza in settori come la politica energetica,il cambiamento climatico, la protezione civile, gli aiuti umanitari e la sanità pubblica; un rafforzamento delle competenze dell'Unione in materia di libertà, sicurezza e giustizia;

·         un'Europa in grado di potenziare il proprio ruolo sulla scena internazionale, raggruppando gli strumenti comunitari di politica esterna, sia a livello di definizione strategica sia di intervento operativo.Il trattato di riforma permetterà all'Europa di esprimere una posizione chiara nelle relazioni con tutti i partner a livello mondiale,di imprimere maggiore coerenza tra i vari settori della politica esterna dell'Unione, grazie a un nuovo assetto istituzionale, e di puntare sulla propria forza economica, politica e diplomatica per promuovere gli interessi e i valori dell'Unione su scala mondiale. 

La Commissione esorta tutti i partecipanti alla Conferenza intergovernativa a creare le condizioni idonee affinché l'adozione e la ratifica del trattato di riforma possano intervenire prima delle elezioni europee convocate per giugno 2009. 

e   Il parere della Banca centrale europea

La Banca centrale europea (BCE) ha adottato il 5 luglio 2007 un parere favorevole sulla convocazione della CIG.

In particolare, la BCE:

·         dà per inteso che, in linea con il mandato dettagliato della Conferenza intergovernativa, per quanto concerne lo status, il mandato, i compiti e il regime giuridico della BCE, dell’Eurosistema e del Sistema europeo di banche centrali, le modifiche che la CIG apporterà agli attuali trattati comprenderanno tutte le innovazioni convenute dalla CIG del 2004, in sede di definizione del Trattato costituzionale, e si limiteranno a queste;

·         accoglie con favore la conferma, nel mandato della CIG, della stabilità dei prezzi come uno degli obiettivi dell’Unione, della politica monetaria come una delle competenze esclusive dell’Unione e la revisione dell’articolo sugli obiettivi dell’Unione volta ad includervi l’Unione economica e monetaria, la cui moneta è l’Euro.

Nel parere la BCE dichiara, inoltre, la propria disponibilità a contribuire ai lavori della CIG in qualsiasi momento, nonché a fornire un parere sulle questioni inerenti ai propri ambiti di competenza una volta che il testo sarà stato redatto.

 

 

 

NOTA: Ulteriori informazioni e documenti possono essere richiesti all’Ufficio rapporti con l’Unione europea

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XV legislatura – Bollettino Conferenza intergovernativa 2007  n.2, 17 luglio 2007