Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento bilancio
Titolo: Indicatori economici e finanziari - 27 giugno 2006
Serie: Documentazione e ricerche    Numero: 3
Data: 27/06/2006
Descrittori:
ECONOMIA NAZIONALE   INDICI STATISTICI
Organi della Camera: V-Bilancio, Tesoro e programmazione


Camera dei deputati

XV LEGISLATURA

 

 

SERVIZIO STUDI

Documentazione e ricerche

 

 

INDICATORI ECONOMICI E FINANZIARI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 3

 

27 giugno 2006


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SIWEB

 

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File: BI0002b.doc

 


I N D I C E

SEZIONE I: ANDAMENTI MACROECONOMICI

Risorse e impieghi

§      Il conto economico delle risorse e degli impieghi4

§      Conto economico delle risorse e degli impieghi - Consuntivo 1996-2005. 6

§      Conto economico delle risorse e degli impieghi – Previsioni8

§      Prodotto interno lordo – Confronti internazionali - Dati di consuntivo 1996-2005 e previsioni 2006-2007. 10

Occupazione

§      Gli indicatori del mercato del lavoro.. 15

§      Occupazione – Consuntivo 1996-2005. 17

§      Occupazione – Previsioni17

§      Disoccupazione – Confronti internazionali - Dati di consuntivo 1996-2005 e previsioni 2006-2007. 18

Inflazione

§      Gli indicatori dell’inflazione.. 23

§      Inflazione – Consuntivo 1996-2005. 25

§      Inflazione – Previsioni25

§      Inflazione – Confronti internazionali - Dati di consuntivo 1996-2005 e previsioni 2006-2007. 26

Tassi di interesse

§      Tassi ufficiali31

§      Rendimenti dei titoli di Stato.. 35

§      Tassi di interesse a lungo termine nei principali paesi industrializzati37

Tassi di cambio

§      Quotazioni dell’euro espresse nelle principali valute.. 41

SEZIONE II: ANDAMENTI DI FINANZA PUBBLICA

Conto economico delle P.A.

§      Il conto economico consolidato delle pubbliche amministrazioni46

§      Conto economico delle amministrazioni pubbliche in valori assoluti – Consuntivo 1996-2005. 48

§      Conto economico delle amministrazioni pubbliche in % del PIL – Consuntivo 1996-2005. 49

§      Conto economico delle amministrazioni pubbliche – Previsioni50

Indebitamento netto delle P.A.

§      Indebitamento o accreditamento netto delle P.A. – Confronti internazionali - Dati di consuntivo 1996-2005 e previsioni 2006-2007. 52

Bilancio dello Stato

§      Le entrate del bilancio dello stato.. 54

§      Bilancio dello Stato: incassi rettificati realizzati in valori netti - Anni 1997-2005. 56

§      Bilancio dello Stato: incassi rettificati realizzati in % del PIL - Anni 1997-2005. 57

Fabbisogno del settore statale, del settore pubblico e delle P.A.

§      Il fabbisogno del settore statale, del settore pubblico e delle amministrazioni pubbliche.. 58

§      Fabbisogno del settore statale - Consuntivo 1996- 2005 e stime 2006. 58

§      Fabbisogno del settore pubblico - Consuntivo 1996-2005 e stime 2006. 59

§      Fabbisogno delle amministrazioni pubbliche - Consuntivo 1996-2005. 59

Debito delle P.A.

§      Il debito delle pubbliche amministrazioni60

§      Debito della P.A. – Dati di consuntivo 1996-2005. 61

§      Debito della P.A. – Previsioni61

§      Debito delle P.A. – Confronti internazionali - Dati di consuntivo 1996-2005 e previsioni 2006-2007. 62

 


Legenda

Con la dizione “Area Euro” si intende l’area costituita, a partire dal 1° gennaio 1999, dagli Stati membri dell’Unione europea che hanno adottato l’euro (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna e, dal 1° gennaio 2001, Grecia).

Con la dizione “UE – 15”, si intende l’insieme dei 15 Stati membri della Unione europea prima del 1° maggio 2004. Oltre a quelli dell’Area euro, ne fanno parte la Danimarca, il Regno Unito e la Svezia.

Con la dizione “UE – 25”, si intende l’insieme dei 25 Stati membri della Unione europea a partire dal 1° maggio 2004. I nuovi Paesi membri sono: Repubblica Ceca, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.

 

Fonti:

Per l’Italia:

§      Dati di consuntivo:

-       ISTAT, Serie storiche dei conti economici nazionali anni 1970-2005 (28 marzo 2006). I dati includono la revisione generale dei conti effettuata in ottemperanza alle regole comunitarie.

-       ISTAT, Conti economici nazionali (1° marzo 2006)

-       ISTAT, Principali risultati della revisione generale dei conti nazionali (22 dicembre 2005).

-       ISTAT, Ricostruzionedelleseriestorichedeiprincipaliindicatori del mercato del lavoro, ottobre 1992-ottobre 2003 (28 settembre 2004)

-       ISTAT, Indice dei prezzi al consumo (16 gennaio 2006)

-       ISTAT, Rilevazione sulle forze di lavoro (21 marzo 2006)

-       Banca d’Italia, Relazione annuale (31 maggio 2005)

-       Banca d’Italia, Bollettino economico, n. 46 (marzo 2006)

-       Banca d’Italia, Supplementi al Bollettino statistico (giugno 2006)

§      Dati di previsione:

-       Governo:     Relazione sulla stima del fabbisogno di cassa per l’anno 2006 e situazione al 31 dicembre 2005 (maggio 2006); Aggiornamento del Programma di stabilità dell’Italia (dicembre 2005); RPP 2006 (novembre 2005).

-       Prometeia: Rapporto di previsione (marzo 2006)

-       Confindustria – Previsioni dell’economia italiana (dicembre 2005)

-       REF.IRS: Congiuntura Ref. - Previsioni (maggio 2006)

-       CER – Rapporto n. 1/2006 (maggio 2006)

-       ISAE – Nota mensile “Le previsioni per l’Italia nel 2006 e 2007” (maggio 2006)

Per i confronti internazionali:

-       Commissione UE: Spring 2006 Economic forecasts (maggio 2006)

-       OCSE: Economic outlook n. 79, Preliminary edition (maggio 2006)

-       FMI: World Economic Outlook (aprile 2006).

 


SEZIONE I

 

ANDAMENTI MACROECONOMICI

 


RISORSE E IMPIEGHI

 


Il conto economico delle risorse e degli impieghi

 

 

Il Conto economico delle risorse e degli impieghi riassume la situazione macroeconomica del Paese, mettendo in evidenza l’equilibrio tra l’offerta, rappresentata dalle risorse (prodotto interno lordo ed importazioni dall’estero) e la domanda, data dagli impieghi (consumi finali delle famiglie, delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni sociali private ed investimenti fissi lordi, cui vanno aggiunte le variazioni delle scorte e degli oggetti di valore, nonché le esportazioni verso l’estero).

 

Risorse

 

Il PIL (Prodotto interno lordo) corrisponde alla produzione totale di beni e servizi dell’economia, diminuita dei consumi intermedi e aumentata dell’IVA e delle imposte indirette sulle importazioni. È altresì pari alla somma dei valori aggiunti delle varie branche di attività economica, aumentata delle imposte sui prodotti (incluse l’IVA e le imposte sulle importazioni), al netto dei contributi ai prodotti e dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM).

Quando gli importi sono espressi in termini di valori correnti ci si riferisce al PIL ai prezzi di mercato o PIL nominale.

Per determinare il PIL reale, al fine di disporre di un indicatore sulla crescita dell’economia depurato dall’inflazione, è necessario fare riferimento al PIL a prezzi costanti o, in base alla nuova metodologia adottata dall’ISTAT nel marzo 2006, al PIL calcolato sulla base degli indici a catena[1].

 

Le importazioni sono costituite dagli acquisti all’estero di beni e di servizi, introdotti nel territorio nazionale. Le importazioni di beni comprendono tutti i beni (nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, entrano nel territorio del paese dal resto del Mondo. Le importazioni di servizi includono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità non residenti a unità residenti.

Le importazioni di beni possono essere valutate:

§      al valore “fob” (free on board) che corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del paese esportatore. Questo prezzo comprende: il prezzo ex fabrica, i margini commerciali, le spese di trasporto internazionale, gli eventuali diritti all’esportazione.

§      al valore “cif” (cost, insurance, freight) che comprende: il valore “fob” dei beni, le spese di trasporto e le attività assicurative tra la frontiera del paese esportatore e la frontiera del paese importatore.

Nel conto economico delle risorse e degli impieghi sono valutate al valore “fob”.

 

Impieghi

 

I consumi finali nazionali rappresentano il valore dei beni e servizi impiegati per il soddisfacimento diretto dei bisogni umani, individuali e collettivi.

Si dividono in:

§      consumi delle famiglie residenti;

§      consumi delle pubbliche amministrazioni e delle istituzioni sociali private senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

 

Gli investimenti fissi lordi sono costituti dalle acquisizioni, al netto delle cessioni, di capitale fisso effettuate dai produttori residenti, cui si aggiungono gli incrementi di valore dei beni materiali non prodotti. Il capitale fisso consiste di beni materiali e immateriali prodotti destinati a essere utilizzati nei processi produttivi per un periodo superiore a un anno.

Sono fissi in quanto non comprendono le variazioni delle scorte e degli oggetti di valore.

Sono lordi in quanto includono gli ammortamenti.

 

Le esportazioni sono costituite dai trasferimenti di beni e di servizi da operatori residenti a operatori non residenti.

Le esportazioni di beni includono tutti i beni (nazionali o nazionalizzati, nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, escono dal territorio economico del paese per essere destinati al resto del Mondo.

Le esportazioni di servizi comprendono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità residenti a unità non residenti.

Le esportazioni di beni sono valutate al valore “fob” (free on board) che corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del paese esportatore. Questo prezzo comprende: il prezzo ex fabrica, i margini commerciali, le spese di trasporto internazionale, gli eventuali diritti all’esportazione.

 

Le esportazioni nette risultano dalla differenza tra le esportazioni e le importazioni.

 


Conto economico delle risorse e degli impieghi - Consuntivo 1996-2005

(valori assoluti - miliardi di euro)

 

Conto risorse e impieghi

ISTAT

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

Valori a prezzi correnti (miliardi di euro)

PIL

1.003,8

1.048,8

1.091,4

1.127,1

1.191,1

1.248,6

1.295,2

1.335,4

1.388,9

1.417,2

Importazioni

201,4

224,1

241,3

254,9

311,1

321,1

320,8

320,5

342,3

373,7

Consumi finali nazionali

764,5

805,3

843,6

880,0

933,4

974,5

1.009,1

1.052,0

1.089,9

1.121,6

- spesa delle famiglie residenti

577,9

609,7

642,4

670,7

709,8

733,6

755,9

784,3

809,4

828,7

- spesa delle P.A. e delle I.S.P.*

186,6

195,6

201,3

209,3

223,6

241,0

253,2

267,6

280,5

292,9

Investimenti fissi lordi

190,2

198,4

210,5

221,3

242,0

253,8

270,9

271,8

286,5

291,8

- costruzioni

87,5

88,4

89,8

93,6

102,7

109,7

119,4

125,0

131,9

137,8

- macchinari, attrezzature

78,3

84,6

90,9

93,9

103,0

104,3

109,5

108,0

115,3

115,4

Esportazioni

248,2

264,5

274,9

275,8

322,2

338,3

333,2

327,9

351,9

373,0

Valori concatenati (miliardi di euro)

PIL

1.091,5

1.112,1

1.128,2

1.149,9

1.191,1

1.212,4

1.216,6

1.217,0

1.230,0

1.229,6

Importazioni

241,6

262,7

285,3

294,0

311,1

310,6

309,1

311,6

319,4

323,8

Consumi finali nazionali

847,7

868,4

891,9

912,1

933,4

946,4

952,7

964,6

970,0

973,4

- spesa delle famiglie residenti

633,5

653,6

676,2

693,4

709,8

714,7

715,9

722,9

726,8

727,2

- spesa delle P.A. e delle I.S.P.*

214,5

214,9

215,7

218,7

223,6

231,7

236,8

241,7

243,1

246,0

Investimenti fissi lordi

207,4

210,8

219,7

227,6

242,0

248,1

258,0

253,7

259,2

257,6

- costruzioni

95,7

94,2

94,1

96,5

102,7

106,9

112,0

113,6

114,6

115,3

- macchinari, attrezzature

85,4

90,0

95,0

96,5

103,0

102,2

105,3

102,9

107,4

106,5

Esportazioni

287,2

297,4

300,8

295,7

322,2

323,8

310,8

303,2

312,4

313,2

*     Per I.S.P. si intendono le istituzioni sociali private.

Fonte:ISTAT, Conti economici nazionali (1 marzo 2006); Serie storiche dei conti economici nazionali anni 1970-2005 (28 marzo 2006). I dati includono la revisione generale effettuata in ottemperanza alle regole comunitarie.


Conto economico delle risorse e degli impieghi – Consuntivo 1996-2005

(variazioni % - valori concatenati)

 

 

Conto risorse e impieghi

ISTAT

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

PIL

0,7

1,9

1,4

1,9

3,6

1,8

0,3

0,0

1,1

0,0

Importazioni

-1,3

8,7

8,6

3,1

5,8

-0,2

-0,5

0,8

2,5

1,4

Consumi finali nazionali

0,8

2,4

2,7

2,3

2,3

1,4

0,7

1,2

0,6

0,3

- spesa delle famiglie residenti

0,9

3,2

3,5

2,5

2,4

0,7

0,2

1,0

0,5

0,1

- spesa delle P.A. e I.S.P.*

0,4

0,2

0,4

1,4

2,2

3,6

2,2

2,1

0,6

1,2

Investimenti fissi lordi

1,8

1,6

4,3

3,6

6,4

2,5

4,0

-1,7

2,2

-0,6

- macchinari, attrezzature

0,9

5,4

5,6

1,6

6,7

-0,8

3,0

-2,3

4,4

-0,8

- costruzioni

1,7

-1,6

-0,1

2,6

6,4

4,1

4,8

1,4

0,9

0,5

Esportazioni

0,1

3,6

1,1

-1,7

9,0

0,5

-4,0

-2,4

3,0

0,3

*     Per I.S.P. si intendono le istituzioni sociali private

                                                                                                              

Fonte:ISTAT, Conti economici nazionali (1 marzo 2006); Serie storiche dei conti economici nazionali anni 1970-2005 (28 marzo 2006).


Conto economico delle risorse e degli impieghi – Previsioni

(variazioni % a prezzi costanti)

 

 


Conto risorse e impieghi

Governo

REF.IRS

Prometeia

Confindustria

CER

ISAE

Agg. RPP
maggio 2006

maggio 2006

marzo 2006

dicembre 2005

maggio 2006

maggio 2006

 

2006

2006

2007

2006

2007

2006

2007

2006

2007

2006

2007

PIL

1,3

1,4

1,3

1,0

1,2

1,3

1,2

1,2

1,4

1,5

1,3

Importazioni

3,1

4,5

2,7

3,6

3,9

3,0

2,9

2,5

2,4

4,0

3,7

Consumi finali nazionali

0,7

0,9

1,1

-

-

-

-

0,9

1,1

-

-

- spesa delle famiglie residenti

0,9

1,0

1,2

0,7

1,6

1,2

1,1

0,8

1,2

1,1

1,2

- spesa delle P.A. e I.S.P.*

0,0

0,5

0,8

1,3

0,6

-

-

1,2

1,0

0,8

1,1

Investimenti fissi lordi

1,5

2,7

1,6

1,5

1,2

2,1

1,8

1,9

1,7

2,1

2,3

- macchinari, attrezzature, varie

2,3

3,6

2,3

2,2

1,8

2,8

2,1

-

-

3,1

3,6

- costruzioni

0,6

1,7

0,7

0,6

0,4

1,3

1,5

-

-

1,1

0,9

Esportazioni

3,6

4,0

2,8

3,4

2,7

3,2

2,7

3,0

2,7

4,8

3,1

*     Per I.S.P. si intendono le istituzioni sociali private.

 


Conto economico delle risorse e degli impieghi – Anni 1996-2006

2006 obiettivi Governo

 

(variazioni % a prezzi costanti)

 


Prodotto interno lordo – Confronti internazionali -
Dati di consuntivo 1996-2005 e previsioni 2006-2007

(variazioni % a prezzi costanti)

 

PIL

Consuntivo
Commissione
UE e OCSE

Commissione UE

OCSE

FMI

maggio 2006

maggio 2006

aprile 2006

 

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2006

2007

2006

2007

Italia

0,7

1,9

1,4

1,9

3,6

1,8

0,3

0,0

1,1

0,0

1,3

1,2

1,4

1,3

1,2

1,4

Francia

1,1

2,4

3,6

3,3

4,1

2,1

1,2

0,8

2,3

1,4

1,9

2,0

2,1

2,2

2,0

2,1

Spagna

2,4

3,9

4,5

4,7

5,0

3,5

2,7

3,0

3,1

3,4

3,1

2,8

3,3

3,0

3,3

3,2

Germania

1,0

1,8

2,0

2,0

3,2

1,2

0,1

-0,2

1,6

0,9

1,7

1,0

1,8

1,6

1,3

1,0

AREA EURO

1,5

2,6

2,9

2,9

3,8

1,9

0,9

0,7

2,0

1,3

2,1

1,8

2,2

2,1

2,0

1,9

Regno Unito

2,7

3,2

3,2

3,0

4,0

2,2

2,0

2,5

3,1

1,8

2,4

2,8

2,4

2,9

2,5

2,7

UE - 15

1,6

2,6

2,9

3,0

3,9

1,9

1,1

1,1

2,3

1,5

2,2

2,0

-

-

-

-

UE - 25

1,7

2,7

3,0

3,0

3,9

1,9

1,2

1,2

2,4

1,6

2,3

2,2

-

-

-

-

Usa

3,7

4,5

4,2

4,4

3,7

0,8

1,6

2,7

4,2

3,5

3,2

2,7

3,6

3,1

3,4

3,3

Giappone

3,4

1,8

-1,0

-0,1

2,9

0,4

0,1

1,8

2,3

2,7

2,8

2,4

2,8

2,2

2,8

2,1

 

Fonte:              Per i dati di consuntivo dei paesi europei, Commissione UE, Statistical annex of European Economy - Spring 2006 (maggio 2006).

             I dati di consuntivo relativi agli USA e Giappone sono tratti da OCSE, Economic outlook - Preliminary edition (maggio 2006).



Prodotto interno lordo – Confronti internazionali -


Anni 1996-2007

2006-2007 Previsioni

 
(variazioni % a prezzi costanti)

 

Fonte:Per i Paesi della UE, dati della Commissione Europea; per USA, dati OCSE.

 


OCCUPAZIONE

 


Gli indicatori del mercato del lavoro

 

 

Occupati

Nella rilevazione sulle forze di lavoro, comprendono le persone residenti di 15 anni e più che nella settimana di riferimento:

§       hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura;

§       hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente;

§       sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia).

I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se l’assenza non supera i tre mesi oppure se durante l’assenza continuano a percepire almeno il 50 per cento della retribuzione. Gli indipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se durante il periodo di assenza, mantengono l’attività; fanno eccezione i coadiuvanti familiari, che sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi.

 

Persone in cerca di occupazione

Comprendono le persone non occupate tra 15 e 74 anni che:

§      hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nei 30 giorni che precedono l’intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive all’intervista;

§      oppure

§      inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla data dell’intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive all’intervista, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.

 

Unità di lavoro standard (o Equivalente tempo pieno)

Rappresenta la quantità di lavoro prestato nell’anno da un occupato a tempo pieno oppure la quantità di lavoro equivalente prestata da lavoratori a tempo parziale o da lavoratori che svolgono un doppio lavoro, a prescindere dalla residenza del lavoratore.

Questo indicatore non è più legato alla singola persona fisica, ma risulta ragguagliato a un numero di ore annue corrispondenti a un’occupazione esercitata a tempo pieno, numero che può diversificarsi in funzione della differente attività lavorativa.

Esso quantifica dunque in modo omogeneo il volume di lavoro svolto da coloro che partecipano al processo di produzione realizzato sul territorio economico di un paese ed è l’indice utilizzato per l’occupazione nelle stime di contabilità nazionale. 

 


Tasso di attività

Rapporto tra le forze di lavoro (persone occupate e persone in cerca di occupazione) di età compresa tra i 15 ed i 64 anni e la popolazione della stessa classe di età.

 

Tasso di occupazione

Rapporto tra le persone occupate di età compresa tra i 15 ed i 64 anni e la popolazione della stessa classe di età.

 

Tasso di disoccupazione

Rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro (persone occupate e persone in cerca di occupazione).


Occupazione – Consuntivo 1996-2005

 

 

ISTAT

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

Numero occupati

20.328

20.384

20.591

20.847

21.210

21.604

21.913

22.241

22.404

22.563

Numero occupati– variazione %

0,4

0,3

1,0

1,2

1,7

1,9

1,4

1,5

0,7

0,7

Totale Unità di lavoro standard

22.563,5

22.661,0

22.870,1

22.994,7

23.412,3

23.828,6

24.132,2

24.282,9

24.294,1

24.192,2

Unità di lavoro standard - variazione %

0,3

0,4

0,9

0,5

1,8

1,8

1,3

0,6

0,0

-0,4

Tasso di attività

58,1

58,3

59,1

59,7

60,4

60,9

61,4

62,9

62,5

62,4

Tasso di occupazione

51,3

51,5

52,2

53,0

54,0

55,1

55,9

57,5

57,4

57,5

Tasso di disoccupazione

11,2

11,3

11,3

10,9

10,1

9,1

8,6

8,4

8,0

7,7

(*)     Anni 1996-2004, Serie storiche riviste a seguito del nuovo metodo di rilevazione delle forze di lavoro adottato dall’ISTAT (ISTAT, “La ricostruzione delle serie storiche dei principali indicatori del mercato del lavoro, ottobre 1992-ottobre 2003”, 28 settembre 2004).

         Anno 2005, Rilevazione forze di lavoro – Media 2005 (21 marzo 2006).

 

Occupazione – Previsioni

 


Lavoro

Governo

REF.IRS

Prometeia

Confindustria

CER

ISAE

Agg. RPP
maggio 2006

maggio 2006

marzo 2006

dicembre 2005

maggio 2006

maggio 2006

 

2006

2006

2007

2006

2007

2006

2007

2006

2007

2006

2006

Occupazione – Variazione %
(unità di lavoro standard)

0,3

0,6

0,6

-0,1

0,3

0,9

1,1

0,0

0,5-

0,1

0,5

Tasso di attività

-

-

-

-

-

-

-

63,0

63,6

-

-

Tasso di occupazione

-

-

-

58,7

59,1

58,4

59,0

-

-

-

-

Tasso di disoccupazione

7,6

-

-

7,6

7,6

7,6

7,4

8,2

8,3

7,6

7,4

 


Disoccupazione – Confronti internazionali -
Dati di consuntivo 1996-2005 e previsioni
2006-2007

(in % della forza lavoro)

 

Disoccupazione

Consuntivo
Commissione
UE e OCSE

Commissione UE
maggio 2006

OCSE
maggio 2006

FMI
aprile 2006

 

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2006

2007

2006

2007

Italia

11,2

11,3

11,3

10,9

10,1

9,1

8,6

8,4

8,0

7,7

7,7

7,7

7,7

7,6

7,8

7,6

Francia

11,6

11,5

11,1

10,5

9,1

8,4

8,9

9,5

9,6

9,5

9,4

9,3

9,5

9,2

9,6

9,1

Spagna

17,8

16,7

15,0

12,5

11,1

10,3

11,1

11,1

10,6

9,2

8,7

8,3

8,7

8,6

8,6

8,5

Germania

8,5

9,1

8,8

7,9

7,2

7,4

8,2

9,0

9,5

9,5

9,4

9,2

8,5

8,1

8,7

8,8

AREA EURO

10,7

10,6

10,1

9,2

8,2

7,9

8,3

8,7

8,9

8,6

8,4

8,2

8,2

7,9

8,3

8,1

Regno Unito

7,9

6,8

6,1

5,9

5,4

5,0

5,1

4,9

4,7

4,7

5,0

4,8

5,3

5,2

4,9

4,8

UE -15

10,2

9,9

9,3

8,6

7,7

7,3

7,6

8,0

8,1

7,9

7,8

7,6

-

-

-

-

UE - 25

10,4

10,1

9,4

9,1

8,6

8,4

8,8

9,0

9,1

8,7

8,5

8,2

-

-

-

-

Usa

5,4

4,9

4,5

4,2

4,0

4,8

5,8

6,0

5,5

5,1

4,8

5,1

4,7

4,7

4,9

5,1

Giappone

3,4

3,4

4,1

4,7

4,7

5,0

5,4

5,3

4,7

4,4

4,3

4,3

4,0

3,5

4,1

4,0

 

Fonte:        Per i dati di consuntivo dei paesi europei, Commissione UE, Statistical annex of European Economy - Spring 2006 (maggio 2006).

            I dati di consuntivo relativi agli USA e Giappone sono tratti da OCSE, Economic outlook - Preliminary edition (maggio 2006).


Disoccupazione – Confronti internazionali - Anni 1996-2007

2006-2007 Previsioni

 
(% delle forze lavoro)


Fonte:Per i paesi della UE, dati della Commissione Europea; per USA, dati OCSE.

 


INFLAZIONE

 


Gli indicatori dell’inflazione

 

L'inflazione al consumo è un processo di aumento del livello generale dei prezzi dell'insieme dei beni e servizi destinati al consumo delle famiglie. Generalmente, si misura attraverso la costruzione di un indice dei prezzi al consumo.

Un indice dei prezzi al consumo è uno strumento statistico che misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi, chiamato paniere, rappresentativo dei consumi delle famiglie in uno specifico anno.

 

In particolare, l'Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: per l'intera collettività nazionale (NIC), per le famiglie di operai e impiegati (FOI) e l'indice armonizzato europeo (IPCA).

 

L’indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) misura l'inflazione a livello dell'intero sistema economico italiano.

 

L’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) si riferisce ai consumi dell'insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente (non agricolo). E' l'indice usato per adeguare periodicamente i valori monetari (ad esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato).

 

Questi due indici vengono calcolati anche nella versione che esclude il consumo dei tabacchi.

 

L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) è stato sviluppato per assicurare una misura dell'inflazione comparabile a livello europeo. Infatti viene assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri dell'Unione Europea, ai fini dell'accesso e della permanenza nell'Unione monetaria.

 

I tre indici si basano su un'unica rilevazione e sulla stessa metodologia di calcolo, condivisa a livello internazionale.

L’indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e quello per le famiglie di operai e impiegati (FOI) si basano sullo stesso paniere, ma il peso attribuito a ogni bene o servizio è diverso, a seconda dell'importanza che questi rivestono nei consumi della popolazione di riferimento. Per il NIC la popolazione di riferimento è l'intera popolazione italiana, che conta oltre 57 milioni di persone; per il FOI è l'insieme di famiglie che fanno capo a un operaio o un impiegato.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo ha in comune con l’indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività la popolazione di riferimento, ma si differenzia dagli altri due indici perché il paniere esclude, sulla base di un accordo comunitario, le lotterie, il lotto, i concorsi pronostici e i servizi relativi alle assicurazioni sulla vita.

Un'ulteriore differenziazione riguarda il concetto di prezzo considerato. L’indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività e quello per le famiglie di operai e impiegati considerano il prezzo pieno di vendita; l’indice armonizzato dei prezzi al consumo si riferisce invece al prezzo effettivamente pagato dal consumatore. Ad esempio, nel caso dei medicinali, mentre per gli indici nazionali viene considerato il prezzo pieno del prodotto, per quello armonizzato europeo il prezzo di riferimento è rappresentato dalla quota effettivamente a carico del consumatore (il ticket); l’indice armonizzato europeo tiene inoltre conto delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi e promozioni).

 

Un ulteriore indice del livello generale dei prezzi è il deflatore del PIL, che consente di evidenziare, nell’ambito della variazione del PIL nominale, la componente riconducibile alla variazione dei prezzi dei beni e servizi. Esso viene calcolato come rapporto tra il valore dei beni e servizi nell’anno considerato e il valore che gli stessi avevano in un anno precedente assunto come termine di riferimento.

Si differenzia dagli indici dei prezzi al consumo in quanto:

§      non considera i beni prodotti all’estero;

§      non fa riferimento ad un paniere costante di beni, ma alla produzione corrente.

 

Il tasso di inflazione programmata rappresenta il tasso di inflazione fissato nel Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) come valore di riferimento per l’anno successivo. Tale tasso viene indicato in relazione all’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale.

Il tasso di inflazione programmata rappresenta il parametro di riferimento per la definizione degli aumenti salariali nella contrattazione nazionale (sono peraltro previsti meccanismi successivi di adeguamento degli aumenti di salario nel caso in cui si registri, per un periodo significativo, un’inflazione effettiva superiore a quella programmata).

 


Inflazione – Consuntivo 1996-2005

 

 

ISTAT

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

Indice prezzi al consumo (*)

4,0

2,0

2,0

1,7

2,5

2,7

2,5

2,7

2,2

1,9

Indice prezzi al consumo al netto dei tabacchi

4,0

2,0

1,9

1,7

2,5

2,8

2,5

2,6

2,1

1,8

Indice armonizzato prezzi al consumo

4,0

1,9

2,0

1,7

2,6

2,7

2,6

2,8

2,3

2,2

Deflatore del PIL

5,3

2,4

2,7

1,5

2,2

2,6

2,7

2,9

2,7

2,1

Indice generale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (esclusi i tabacchi)

3,9

1,7

1,8

1,6

2,6

2,7

2,4

2,5

2,0

1,7

(*)  Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale, comprensivo dei consumi di tabacco.

 

 

Inflazione – Previsioni

 


Inflazione

Governo

REF.IRS

Prometeia

Confindustria

CER

ISAE

Agg. RPP
maggio ‘06

maggio 2006

marzo 2006

dicembre 2005

maggio 2006

maggio 2006

 

2006

2006

2007

2006

2007

2006

2007

2006

2007

2006

2007

Inflazione programmata (*)

1,7

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Indice prezzi al consumo

2,0

2,3

2,2

2,2

1,5

2,2

2,0

2,2

2,0

2,2

2,0

Indice armonizzato

-

-

-

-

-

-

-

-

-

2,3

2,1

Deflatore del PIL

2,1

-

-

-

-

-

-

1,7

2,4

-

-

(*)  Rapportata all’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, esclusi i tabacchi (dato tratto dal DPEF 2006-2009).

 


Inflazione – Confronti internazionali -
Dati di consuntivo 1996-2005 e previsioni
2006-2007

 

Inflazione

Consuntivo

Commissione UE

OCSE

FMI

Commissione UE e OCSE

maggio 2006

maggio 2006

aprile 2006

 

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2006

2007

2006

2007

Italia

4,0

1,9

2,0

1,7

2,6

2,3

2,6

2,8

2,3

2,2

2,2

2,0

2,4

2,1

2,5

2,1

Francia

2,1

1,3

0,7

0,6

1,8

1,8

1,9

2,2

2,3

1,9

1,9

1,8

1,7

1,4

1,7

1,8

Spagna

3,6

1,9

1,8

2,2

3,5

2,8

3,6

3,1

3,1

3,4

3,6

3,1

3,6

2,7

3,4

3,1

Germania

1,2

1,5

0,6

0,6

1,4

1,9

1,4

1,0

1,8

1,9

1,7

2,3

1,6

2,1

1,8

2,5

AREA EURO

2,2

1,6

1,1

1,1

2,1

2,4

2,3

2,1

2,1

2,2

2,2

2,2

2,1

2,0

2,1

2,2

Regno Unito

2,5

1,8

1,6

1,3

0,8

1,2

1,3

1,4

1,3

2,1

2,0

2,0

2,2

1,7

1,9

1,9

UE - 15

2,4

1,7

1,3

1,2

1,9

2,2

2,1

2,0

2,0

2,1

2,1

2,2

-

-

-

-

UE - 25

n.d.

2,6

2,1

1,6

2,4

2,5

2,1

1,9

2,1

2,2

2,1

2,2

-

-

-

-

Usa

2,9

2,3

1,5

2,2

3,4

2,8

1,6

2,3

2,7

3,4

2,9

1,6

3,3

2,4

3,2

2,5

Giappone

0,0

1,7

0,7

-0,3

-0,8

-0,8

-0,9

-0,3

0,0

-0,3

0,7

1,0

0,7

0,8

0,3

0,6

N.B: Indice dei prezzi al consumo. Per i paesi della UE; indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP).

 

Fonte:              Per i dati di consuntivo dei paesi europei anni 2001-2005, Commissione UE, Spring 2006 Economic forecasts (maggio 2006); per il 1996-2000, cfr. rapporti precedenti della Commissione.

            I dati di consuntivo relativi agli USA e Giappone sono tratti da OCSE, Economic outlook - Preliminary edition (maggio 2006).


Inflazione – Confronti internazionali - Anni 1996-2007


 

 


Fonte:                       Per i paesi della UE: indice armonizzato dei prezzi al consumo (Commissione Europea), per USA: indice dei prezzi al consumo (OCSE).

 


TASSI DI INTERESSE

 


Tassi ufficiali - Anni 1994-1998

(Valori di fine periodo)

Periodo

Italia

Francia

Spagna

Germania

Regno Unito

Stati Uniti

Giappone

Dicembre 1994

7,50

5,00

7,75

4,50

6,25

4,75

1,75

Dicembre 1995

9,00

4,45

9,05

3,00

6,50

5,25

0,50

Dicembre 1996

7,50

3,15

6,25

2,50

6,00

5,00

0,50

Dicembre 1997

5,50

3,30

4,75

2,50

7,25

5,00

0,50

Dicembre 1998

3,00

3,00

3,00

2,50

6,25

4,50

0,50

Francia: tasso di intervento; Regno Unito: base rate; altri Paesi: tasso di sconto.

Fonte:      Relazione annuale (31 maggio 2002).

Tassi ufficiali – Anni 1999-2001

(Valori di fine periodo)

Periodo

Area Euro

Regno Unito

Stati Uniti

Giappone

1999

Dicembre

3,00

5,50

5,50

0,50

2000

Dicembre

4,75

6,00

6,50

0,50

2001

Gennaio

4,75

6,00

5,50

0,50

Febbraio

4,75

5,75

5,50

0,35

Marzo

4,75

5,75

5,00

0,25

Aprile

4,75

5,50

4,50

0,25

Maggio

4,50

5,25

4,00

0,25

Giugno

4,50

5,25

3,75

0,25

Luglio

4,50

5,25

3,75

0,25

Agosto

4,25

5,00

3,50

0,25

17 Settembre

4,25

5,00

3,00

0,25

18 Settembre

4,25

4,75

3,00

0,10

19 Settembre

3,75

4,75

3,00

0,10

Ottobre

3,75

4,50

2,50

0,10

6 Novembre

3,75

4,50

2,00

0,10

8 Novembre

3,75

4,00

2,00

0,10

14 novembre

3,25

4,00

2,00

0,10

Dicembre

3,25

4,00

1,75

0,10

Area Euro: tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali; Regno Unito: base rate; Stati Uniti: tasso obiettivo sui Federal Funds; Giappone: tasso di sconto.

Fonte:Banca d’Italia, Bollettino economico n. 42 (marzo 2004) per i dati mensili 2001, Bollettino economico n. 40 (marzo 2003).


Tassi ufficiali - Anni 2002-2003

(Valori di fine periodo)

Periodo

Area Euro

Regno Unito

Stati Uniti

Giappone

2002

Gennaio

3,25

4,00

1,75

0,10

Febbraio

3,25

4,00

1,75

0,10

Marzo

3,25

4,00

1,75

0,10

Aprile

3,25

4,00

1,75

0,10

Maggio

3,25

4,00

1,75

0,10

Giugno

3,25

4,00

1,75

0,10

Luglio

3,25

4,00

1,75

0,10

Agosto

3,25

4,00

1,75

0,10

Settembre

3,25

4,00

1,75

0,10

Ottobre

3,25

4,00

1,75

0,10

Novembre

3,25

4,00

1,25

0,10

Dicembre

2,75

4,00

1,25

0,10

2003

Gennaio

2,75

4,00

1,25

0,10

Febbraio

2,75

3,75

1,25

0,10

Marzo

2,50

3,75

1,25

0,10

Aprile

2,50

3,75

1,25

0,10

Maggio

2,50

3,75

1,25

0,10

Giugno

2,00

3,75

1,00

0,10

Luglio

2,00

3,50

1,00

0,10

Agosto

2,00

3,50

1,00

0,10

Settembre

2,00

3,50

1,00

0,10

Ottobre

2,00

3,50

1,00

0,10

Novembre

2,00

3,75

1,00

0,10

Dicembre

2,00

3,75

1,00

0,10

 

Area Euro: tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali; Regno Unito: base rate; Stati Uniti: tasso obiettivo sui Federal Funds; Giappone: tasso di sconto.

Fonte: Banca d’Italia, Relazione annuale (31 maggio 2003) e Bollettino economico n. 42 (marzo 2004).


Tassi ufficiali - Anni 2004-2005

(Valori di fine periodo)

 

Periodo

Area Euro

Regno Unito

Stati Uniti

Giappone

2004

Gennaio

2,00

3,75

1,00

0,10

Febbraio

2,00

4,00

1,00

0,10

Marzo

2,00

4,00

1,00

0,10

Aprile

2,00

4,00

1,00

0,10

Maggio

2,00

4,25

1,00

0,10

Giugno

2,00

4,50

1,25

0,10

Luglio

2,00

4,50

1,25

0,10

Agosto

2,00

4,75

1,50

0,10

Settembre

2,00

4,75

1,75

0,10

Ottobre

2,00

4,75

1,75

0,10

Novembre

2,00

4,75

2,00

0,10

Dicembre

2,00

4,75

2,25

0,10

2005

Gennaio

2,00

4,75

2,25

0,10

Febbraio

2,00

4,75

2,50

0,10

Marzo

2,00

4,75

2,75

0,10

Aprile

2,00

4,75

2,75

0,10

Maggio

2,00

4,75

3,00

0,10

Giugno

2,00

4,75

3,25

0,10

Luglio

2,00

4,75

3,25

0,10

Agosto

2,00

4,50

3,50

0,10

Settembre

2,00

4,50

3,75

0,10

Ottobre

2,00

4,50

3,75

0,10

Novembre

2,00

4,50

4,00

0,10

Dicembre

2,25

4,50

4,25

0,10

Area Euro: tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali; Regno Unito: base rate; Stati Uniti: tasso obiettivo sui Federal Funds; Giappone: tasso di sconto.

Fonte: Banca d’Italia, Bollettino economico n. 46 (marzo 2006).

 


Tassi ufficiali – Anno 2006

(Valori di fine periodo)

 

Periodo

Area Euro

Regno Unito

Stati Uniti

Giappone

2006

Gennaio

2,25

4,50

4,50

0,10

Febbraio

2,25

4,50

4,50

0,10

Marzo

2,50

4,50

4,75

0,10

Aprile

2,50

4,50

4,75

0,10

Maggio

2,50

4,50

5,00

0,10

Giugno

2,75

4,50

5,00

0,10

 

Area Euro: tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali; Regno Unito: base rate; Stati Uniti: tasso obiettivo sui Federal Funds; Giappone: tasso di sconto.

Fonte: Banca d’Italia, Relazione annuale (maggio 2006). Per il periodo maggio-giugno, fonte “Il Sole 24 ore”.


Rendimenti dei titoli di Stato - Anni 1996-2004

(valori medi nel periodo)

 

PERIODO

RENDIMENTI LORDI

BTP

CCT

3 anni

5 anni

10 anni

Totale

1996

8,470

8,791

9,414

8,852

9,209

1997

6,078

6,305

6,857

6,551

6,857

1998

4,265

4,477

4,884

4,625

4,906

1999

3,631

4,050

4,736

4,186

3,166

2000

5,133

5,293

5,579

5,353

4,630

2001

4,308

4,638

5,188

4,722

4,424

2002

4,037

4,488

5,036

4,445

3,449

2003

2,809

3,358

4,247

3,578

2,361

I trimestre

2,802

3,360

4,242

3,548

2,682

II trimestre

2,561

3,074

4,052

3,355

2,419

III trimestre

2,818

3,332

4,244

3,592

2,145

IV trimestre

3,051

3,662

4,448

3,817

2,212

2004

2,794

3,337

4,258

3,588

2,193

Gennaio

2,788

3,429

4,317

3,631

2,190

Febbraio

2,780

3,316

4,343

3,552

2,134

Marzo

2,543

3,077

4,169

3,388

2,090

Aprile

2,741

3,365

4,351

3,583

1,970

Maggio

2,914

3,617

4,493

3,754

2,143

Giugno

3,155

3,721

4,544

3,844

2,231

Luglio

3,032

3,591

4,440

3,791

2,262

Agosto

2,859

3,402

4,277

3,641

2,273

Settembre

2,874

3,365

4,251

3,648

2,227

Ottobre

2,708

3,192

4,129

3,528

2,269

Novembre

2,610

3,068

4,000

3,419

2,248

Dicembre

2,523

2,927

3,792

3,278

2,254

Fonte:    Banca d’Italia, Supplemento al Bollettino Statistico “Mercato finanziario” n. 20 (aprile 2002) e n. 3 (gennaio 2005).


Rendimenti dei titoli di Stato - Anni 2005-2006

(valori medi nel periodo)

 

PERIODO

RENDIMENTI LORDI

BTP

CCT

3 anni

5 anni

10 anni

Totale

2005

2,573

2,898

3,553

3,160

2,305

Gennaio

2,549

2,971

3,711

3,244

2,271

Febbraio

2,685

3,028

3,678

3,252

2,250

Marzo

2,757

3,131

3,837

3,380

2,264

Aprile

2,584

2,938

3,653

3,226

2,284

Maggio

2,432

2,784

3,553

3,090

2,224

Giugno

2,250

2,648

3,405

2,941

2,225

Luglio

2,391

2,738

3,438

3,010

2,207

Agosto

2,451

2,768

3,449

3,031

2,243

Settembre

2,377

2,656

3,287

2,935

2,253

Ottobre

2,630

2,885

3,444

3,126

2,298

Novembre

2,882

3,140

3,655

3,359

2,466

Dicembre

2,924

3,125

3,553

3,322

2,676

2006

 

 

 

 

 

Gennaio

2,965

3,149

3,544

3,332

2,765

Febbraio

3,134

3,286

3,697

3,486

2,819

Marzo

3,354

3,526

3,923

3,687

2,910

Aprile

3,541

3,805

4,222

3,939

3,082

 

Fonte:    Banca d’Italia, Supplemento al Bollettino Statistico “Mercato finanziario” n. 33 (12 giugno 2006).

 


 

Tassi di interesse a lungo termine(1) nei principali paesi industrializzati
Anni 1996-2004

(valori medi nel periodo)

PERIODO

Stati Uniti

Giappone

Germania

Francia

Italia

Regno Unito

1996

6,44

3,01

6,21

6,31

9,40

7,94

1997

6,35

2,13

5,64

5,58

6,86

7,13

1998

5,26

1,30

4,57

4,64

4,88

5,60

1999

5,64

1,76

4,49

4,61

4,73

5,01

2000

6,03

1,76

5,26

5,39

5,58

5,33

2001

5,02

1,34

4,80

4,94

5,19

5,01

2002

4,61

1,27

4,78

4,86

5,03

4,91

2003

4,01

0,99

4,07

4,13

4,25

4,58

2004

4,27

1,50

4,04

4,10

4,26

4,93

Gennaio

4,15

1,33

4,17

4,20

4,32

4,84

Febbraio

4,08

1,25

4,11

4,14

4,34

4,88

Marzo

3,83

1,36

3,91

3,98

4,17

4,76

Aprile

4,35

1,51

4,10

4,19

4,35

4,99

Maggio

4,72

1,49

4,25

4,34

4,49

5,15

Giugno

4,73

1,77

4,31

4,39

4,54

5,24

Luglio

4,50

1,80

4,24

4,27

4,44

5,14

Agosto

4,28

1,65

4,08

4,11

4,28

5,03

Settembre

4,13

1,51

4,02

4,09

4,25

4,95

Ottobre

4,10

1,49

3,89

3,89

4,13

4,81

Novembre

4,19

1,47

3,78

3,86

4,00

4,74

Dicembre

4,23

1,40

3,58

3,64

3,79

4,58

(1)   Rendimenti lordi (mercato secondario); dati medi. Per gli Stati Uniti: titoli e obbligazioni del Tesoro a 10 anni; per la Germania: obbligazioni pubbliche a 9-10 anni; per il Giappone, la Francia e il Regno Unito obbligazioni pubbliche a 10 anni; per l’Italia: rendimento sui BTP guida a 10 anni quotati sul mercato telematico.

Fonte:      Banca d’Italia, Bollettino economico n. 44 (marzo 2005).


Tassi di interesse a lungo termine(1) nei principali paesi industrializzati
Anni 2005-2006

(valori medi nel periodo)

 

Stati Uniti

Giappone

Germania

Francia

Italia

Regno Unito

2005

 

 

 

 

 

 

Gennaio

4,22

1,36

3,56

3,58

3,71

4,60

Febbraio

4,17

1,38

3,54

3,60

3,68

4,66

Marzo

4,50

1,44

3,70

3,75

3,84

4,87

Aprile

4,34

1,31

3,48

3,54

3,65

4,67

Maggio

4,14

1,26

3,30

3,38

3,55

4,45

Giugno

4,00

1,23

3,13

3,20

3,41

4,31

Luglio

4,18

1,25

3,20

3,37

3,44

4,31

Agosto

4,26

1,41

3,23

3,30

3,45

4,34

Settembre

4,20

1,37

3,07

3,13

3,29

4,25

Ottobre

4,46

1,53

3,24

3,29

3,44

4,40

Novembre

4,53

1,51

3,45

3,50

3,66

4,38

Dicembre

4,47

1,53

3,34

3,38

3,55

4,27

2006

 

 

 

 

 

 

Gennaio

4,42

1,47

3,32

3,34

3,54

3,96

Febbraio

4,57

1,56

3,47

3,51

3,70

4,05

Marzo

4,72

1,69

3,64

3,69

3,92

4,19

Aprile

4,99

1,90

3,89

3,96

4,22

4,39

(1)   Rendimenti lordi (mercato secondario); dati medi. Per gli Stati Uniti: titoli e obbligazioni del Tesoro a 10 anni; per la Germania: obbligazioni pubbliche a 9-10 anni; per il Giappone, la Francia e il Regno Unito obbligazioni pubbliche a 10 anni; per l’Italia: rendimento sui BTP guida a 10 anni quotati sul mercato telematico.

 

Fonte:Banca d’Italia, Relazione annuale (31 maggio 2006).    

 

 


TASSI DI CAMBIO

 


Quotazioni dell’euro espresse nelle principali valute - Anni 1996-2004

(valori medi nel periodo)

Periodo

Dollaro USA

Yen giapponese

Franco svizzero

Sterlina britannica

Corona danese

Corona svedese

1996

1,253

136,20

1,547

0,8030

7,261

8,400

1997

1,130

136,62

1,639

0,6903

7,461

8,627

1998

1,123

146,77

1,625

0,6776

7,513

8,927

1999

1,066

121,3

1,600

0,659

7,436

8,808

2000

0,924

99,47

1,558

0,609

7,454

8,445

2001

0,896

108,68

1,511

0,6219

7,452

9,255

2002

0,946

118,06

1,467

0,6288

7,431

9,161

2002

0,946

118,06

1,467

0,6288

7,431

9,161

2003

1,131

130,97

1,521

0,6920

7,431

9,124

I trimestre

1,073

127,59

1,466

0,6696

7,431

9,182

II trimestre

1,137

134,74

1,518

0,7017

7,425

9,143

III trimestre

1,125

132,14

1,545

0,6989

7,431

9,163

IV trimestre

1,189

139,45

1,554

0,6975

7,436

9,009

2004

1,244

134,44

1,544

0,6787

7,440

9,124

Gennaio

1,261

134,13

1,566

0,6921

7,448

9,137

Febbraio

1,265

134,78

1,573

0,6769

7,451

9,176

Marzo

1,226

133,13

1,567

0,6712

7,449

9,235

Aprile

1,199

129,08

1,555

0,6653

7,444

9,165

Maggio

1,201

134,48

1,540

0,6716

7,440

9,128

Giugno

1,214

132,86

1,519

0,6643

7,434

9,143

Luglio

1,227

134,08

1,527

0,6658

7,435

9,196

Agosto

1,218

134,54

1,539

0,6694

7,436

9,186

Settembre

1,222

134,51

1,543

0,6813

7,438

9,092

Ottobre

1,249

135,97

1,543

0,6914

7,438

9,062

Novembre

1,299

136,09

1,522

0,6986

7,431

8,998

Dicembre

1,341

139,14

1,536

0,6950

7,434

8,982

Fonte:Banca d’Italia, Relazione annuale (31 maggio 2005).


Quotazioni dell’euro espresse nelle principali valute - Anni 2005-2006

(valori medi nel periodo)

Periodo

Dollaro USA

Yen giapponese

Franco svizzero

Sterlina britannica

Corona danese

Corona svedese

2005

1,244

136,85

1,548

0,6838

7,452

9,282

Gennaio

1,312

135,63

1,547

0,6987

7,440

9,048

Febbraio

1,301

136,55

1,550

0,6897

7,443

9,085

Marzo

1,320

138,83

1,549

0,6923

7,447

9,088

Aprile

1,294

138,84

1,547

0,6829

7,450

9,167

Maggio

1,269

135,37

1,545

0,6840

7,444

9,193

Giugno

1,216

132,22

1,539

0,6689

7,445

9,263

Luglio

1,204

134,75

1,558

0,6876

7,458

9,428

Agosto

1,229

135,98

1,553

0,6853

7,460

9,340

Settembre

1,226

136,06

1,550

0,6776

7,458

9,334

Ottobre

1,201

138,05

1,549

0,6814

7,462

9,422

Novembre

1,179

139,59

1,545

0,6793

7,460

9,561

Dicembre

1,186

140,58

1,548

0,6792

7,454

9,432

2006

 

 

 

 

 

 

Gennaio

1,210

139,82

1,549

0,6860

7,461

9,311

Febbraio

1,194

140,77

1,558

0,6830

7,464

9,341

Marzo

1,202

140,96

1,569

0,6893

7,461

9,402

Aprile

1,227

143,59

1,575

0,6946

7,462

9,335

Fonte:Banca d’Italia, Relazione annuale (31 maggio 2006).

 


Quotazioni dell’euro rispetto alle principali valute

(valori medi mensili)

2002

 

2003

 

2004

 

2006

 

1999

 

2000

 

2001

 

2002

 

2003

 

2004

 

2005

 

1999

 

2000

 

2001

 

2005

 

2006

 

 

x

 
 



SEZIONE II

 

ANDAMENTI DI FINANZA PUBBLICA

 


Il conto economico consolidato delle pubbliche amministrazioni

 

Il Conto economico consolidato delle pubbliche amministrazioni espone le entrate e le spese del settore istituzionale delle amministrazioni pubbliche, nell’ambito del sistema di contabilità nazionale. Esso viene predisposto in termini di competenza economica, secondo i criteri definiti dal Sistema europeo dei conti (SEC95).

Nel conto economico consolidato delle P.A. sono registrate solo le operazioni finali in grado di incidere sulla situazione economica o patrimoniale degli altri settori istituzionali, mentre sono escluse tutte le operazioni finanziarie con le quali ad una passività di un settore corrisponde una attività di un altro (concessione di mutui, partecipazioni e conferimenti, riscossione di crediti).

Il conto consolidato delle P.A. è il quadro contabile di riferimento per la programmazione degli obiettivi di finanza pubblica, sia a livello comunitario (negli aggiornamenti annuali del programma di stabilità) sia a livello nazionale (nel documento di programmazione economico-finanziaria).

Le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato sono individuate annualmente in un elenco pubblicato dall’ISTAT. Per l’anno 2006, l'elenco è contenuto nel Comunicato ISTAT 29 luglio 2005, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 29 luglio 2005, n. 175.

 

Le spese (o uscite) si dividono in:

§      spese correnti (o uscite correnti), destinate alla produzione ed al funzionamento dei vari servizi delle amministrazioni pubbliche, nonché alla redistribuzione dei redditi per fini non direttamente produttivi.

§      spese in conto capitale (o uscite in conto capitale), che incidono direttamente o indirettamente sulla formazione di capitale.

 

Le principali spese correnti sono:

§      le spese per redditi da lavoro dipendente, cioè il costo sostenuto dalle amministrazioni pubbliche a titolo di remunerazione dell'attività prestata alle proprie dipendenze dai lavoratori sia manuali che intellettuali;

§      le spese per consumi intermedi, che corrispondono al valore dei beni e dei servizi consumati quali input nel processo produttivo e nelle attività delle pubbliche amministrazioni, con esclusione del capitale fisso (il cui consumo è registrato come ammortamento). I beni e i servizi possono essere trasformati oppure esauriti nel processo produttivo;

§      le spese per prestazioni sociali in denaro, costituite dai trasferimenti in denaro alle famiglie da parte delle pubbliche amministrazioni finalizzati a sollevare queste ultime dagli oneri derivanti da determinati rischi o bisogni (quali malattia, vecchiaia, morte, invalidità, disoccupazione…);

§      le spese per interessi passivi, relativi principalmente agli interessi da corrispondere su titoli del debito pubblico.

 

Fra le ulteriori spese correnti si ricordano l’acquisto di beni e servizi corrispondenti a prestazioni sociali (prestazioni sociali in natura), gli ammortamenti, le imposte indirette, i contributi alla produzione gli aiuti internazionali e gli ulteriori trasferimenti correnti (all’UE, alle istituzioni sociali private, alle famiglie e alle imprese).

 

Le spese in conto capitale (o uscite in conto capitale) sono costituite principalmente dagli investimenti fissi lordi, costituti dalle acquisizioni, al netto delle cessioni, di capitale fisso effettuate dalle pubbliche amministrazioni . Il capitale fisso consiste di beni materiali e immateriali destinati a essere utilizzati nei processi produttivi per un periodo superiore a un anno.

 

Fra le ulteriori spese in conto capitale si ricordano i contributi agli investimenti (soprattutto in favore di imprese) e altri trasferimenti in conto capitale (anch’essi soprattutto in favore di imprese).

 


Le spese (o uscite) complessive corrispondono alla somma delle spese correnti e delle spese in conto capitale.

 

Anche le entrate sono suddivise in entrate correnti e entrate in conto capitale.

 

Le entrate correnti sono costituiteprincipalmente da:

§      entrate tributarie, suddivise in:

-       entrate derivanti da imposte dirette, il cui presupposto è costituito da una manifestazione immediata di capacità contributiva, quale la percezione di un reddito o il possesso di un patrimonio;

-       entrate derivanti da imposte indirette, il cui presupposto è costituito da una manifestazione mediata di capacità contributiva, rilevata, ad esempio, al momento del consumo o dello scambio di un bene o del trasferimento di un’attività patrimoniale,

§      contributi sociali, suddivisi in:

-       contributi sociali effettivi, che comprendono i versamenti effettuati agli organismi della sicurezza sociale dai datori di lavoro, a beneficio dei loro dipendenti, e dai lavoratori dipendenti o non dipendenti o anche da persone non occupate, a proprio beneficio al fine di garantirsi le prestazioni sociali. Tali versamenti comprendono tutti i contributi obbligatori e volontari, relativi all'assicurazione contro i rischi di malattia, maternità, invalidità, vecchiaia e superstiti, disoccupazione, infortuni sul lavoro e malattie professionali e per gli assegni familiari;

-       contributi sociali figurativi, definiti, in base al SEC95, come la contropartita delle prestazioni sociali erogate direttamente – cioè - senza passare per gli organismi della sicurezza sociale - dai datori di lavoro pubblici ai loro dipendenti, ex dipendenti ed aventi diritto.

 

Le entrate complessive corrispondono alla somma delle entrate correnti e delle entrate in conto capitale.

 

Il saldo corrente è il saldo (avanzo o disavanzo) risultante dalla differenza tra entrate correnti e spese correnti.

 

Il saldo primario è il saldo (avanzo o disavanzo) risultante dalla differenza tra entrate complessive ed uscite complessive al netto della spesa per interessi passivi. Rappresenta uno dei principali indicatori per valutare la sostenibilità delle finanza pubbliche. Può essere scomposto in saldo corrente primario (differenza tra entrate correnti e uscite correnti al netto degli interessi passivi) e saldo in conto capitale (differenza tra entrate in conto capitale e uscite in conto capitale).

 

L’indebitamento netto è il saldo conclusivo del conto economico consolidato delle pubbliche amministrazioni, risultante dalla differenza tra le spese complessive e le entrate complessive; se le entrate superano le spese, si ha “accreditamento netto”. E’ il parametro di riferimento per il rispetto dei vincoli sul disavanzo (o deficit) previsti a livello europeo.

 


Conto economico delle amministrazioni pubbliche in valori assoluti – Consuntivo 1996-2005

(milioni di euro)

 

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

Entrate correnti

454.051

489.784

496.779

517.275

535.329

558.872

571.231

579.562

607.301

623.410

 - entrate tributarie (imposte dirette e indirette)

267.532

293.572

320.233

335.421

346.822

360.950

364.728

365.515

380.798

390.911

 - contributi sociali (effettivi e figurativi)

147.621

157.203

137.551

141.034

147.985

153.823

161.275

168.776

176.550

182.416

Entrate in c/capitale

4.283

10.105

7.497

5.622

5.044

3.469

5.667

22.290

11.723

5.964

Entrate complessive

458.334

499.889

504.276

522.897

540.373

562.341

576.898

601.852

619.024

629.374

Uscite correnti

491.069

492.376

493.685

498.112

519.521

548.765

567.051

590.828

612.180

630.241

- uscite correnti al netto interessi

375.458

394.928

407.403

423.745

443.960

470.001

495.532

522.314

546.427

565.692

            - Redditi da lavoro dipendente

113.378

120.411

115.740

118.916

124.306

131.647

137.621

144.749

149.609

155.533

            - Consumi intermedi

48.720

50.251

53.052

56.082

59.853

64.289

67.154

70.809

74.660

77.317

            - Prestazioni sociali in denaro

165.649

177.803

181.903

189.991

195.422

202.332

214.078

224.485

234.627

241.692

- interessi passivi

115.611

97.448

86.282

74.367

75.561

78.764

71.519

68.514

65.753

64.549

Uscite in c/capitale

37.095

35.563

41.072

44.335

30.814

52.077

46.932

57.060

54.496

57.050

 - investimenti fissi lordi

21.615

22.559

25.277

26.867

27.720

29.630

22.468

32.778

33.276

33.499

Uscite complessive

528.164

527.939

534.757

542.447

550.335

600.842

613.983

647.888

666.676

687.291

 

 

Saldo correntedella P.A.
(entrate correnti – spese correnti)

-37.018

-2.592

3.094

19.163

15.808

10.107

4.180

-11.266

-4.879

-6.831

Saldo primario della P.A
(indebitamento netto – spesa per interessi)

45.781

69.398

55.801

54.817

65.599

40.263

34.434

22.478

18.101

6.632

Indebitamento netto della P.A

-69.830

-28.050

-30.481

-19.550

-23.777 (*)

-38.501

-37.085

-46.036

-47.652

-57.917

(*)  Il dato del 2000 non considera i proventi UMTS, pari a 13.815 milioni di euro, con i quali l’indebitamento netto della PA sarebbe pari a –9.962 milioni di euro.

 

Fonte: ISTAT: anni 1996-2000, Conti economici nazionali anni 1992-2000 (Revisione generale dei conti nazionali) (22 dicembre 2005); anni 2001-2005: Conti economici nazionali anni 2001-2005 (1° marzo 2006). I dati includono la revisione generale effettuata in ottemperanza alle regole comunitarie.


Conto economico delle amministrazioni pubbliche in % del PIL – Consuntivo 1996-2005

 

Conto della P.A.

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

Entrate correnti

45,2

46,7

45,5

45,9

44,9

44,8

44,1

43,4

43,7

44,0

 - entrate tributarie (imposte dirette e indirette)

26,7

28,0

29,3

29,8

29,1

28,9

28,2

27,4

27,4

27,6

 - contributi sociali (effettivi e figurativi)

14,7

15,0

12,6

12,5

12,4

12,3

12,5

12,6

12,7

12,9

Entrate in c/capitale

0,4

1,0

0,7

0,5

0,4

0,3

0,4

1,7

0,8

0,4

Entrate complessive

45,7

47,7

46,2

46,4

45,4

45,0

44,5

45,1

44,6

44,4

Uscite correnti

48,9

46,9

45,2

44,2

43,6

43,9

43,8

44,2

44,1

44,5

 - uscite correnti al netto interessi

37,4

37,7

37,3

37,6

37,3

37,6

38,3

39,1

39,3

39,9

            - Redditi da lavoro dipendente

11,3

11,5

10,6

10,6

10,4

10,5

10,6

10,8

10,8

11,0

            - Consumi intermedi

4,9

4,8

4,9

5,0

5,0

5,1

5,2

5,3

5,4

5,5

            - Prestazioni sociali in denaro

16,5

17,0

16,7

16,9

16,4

16,2

16,5

16,8

16,9

17,1

 - interessi passivi

11,5

9,3

7,9

6,6

6,3

6,3

5,5

5,1

4,7

4,6

Uscite in c/capitale

3,7

3,4

3,8

3,9

2,6

4,2

3,6

4,3

3,9

4,0

 - investimenti fissi lordi

2,2

2,2

2,3

2,4

2,3

2,4

1,7

2,5

2,4

2,4

Uscite complessive

52,6

50,3

49,0

48,1

46,2

48,1

47,4

48,5

48,0

48,5

 

Pressione fiscale (*)

41,6

43,7

42,3

42,4

41,6

41,3

40,8

41,4

40,7

40,6

 

Saldo correntedella P.A.
(entrate correnti – spese correnti)

-3,7

-0,2

0,3

1,7

1,3

0,8

0,3

-0,8

-0,4

-0,5

Saldo primario della P.A.
(indebitamento netto – spesa per interessi)

4,6

6,6

5,1

4,9

5,5

3,2

2,7

1,7

1,3

0,5

Indebitamento netto della P.A.

-7,0

-2,7

-2,8

-1,7

-1,9 (**)

-3,1

-2,9

-3,4

-3,4

-4,1

(*)           Imposte dirette, indirette, in c/capitale e contributi sociali (effettivi e figurativi) in % del PIL. Dato al lordo delle imposte dirette pagate dalle altre Amministrazioni pubbliche allo Stato.

(**)          Il dato del 2000 non considera i proventi UMTS, pari a 13.815 milioni di euro, con i quali l’indebitamento netto della P.A. sarebbe pari a –0,8.

 

Fonte:Elaborazioni su dati ISTAT.


Conto economico delle amministrazioni pubbliche – Previsioni

(% del PIL)


Conto della P.A.

Governo

REF.IRS

Prometeia

Confindustria

CER

ISAE

Commissione Faini
giugno 2006

maggio 2006

marzo 2006

dicembre 2005

maggio 2006

maggio 2006

 

2006

2006

2007

2006

2007

2006

2007

2006

2007

2006

2007

Entrate correnti

-

-

-

-

-

-

-

43,9

43,7

44,0

43,7

 - entrate tributarie (imposte dir. e indir.)

-

-

-

-

-

-

-

27,6

27,4

27,8

27,6

 - contributi sociali (effettivi e figurativi)

-

-

-

-

-

-

-

12,8

12,7

12,7

12,7

Entrate in c/capitale

-

-

-

-

-

-

-

0,4

0,3

0,3

0,3

Entrate complessive

44,6

44,3

44,2

-

-

44,3

44,3

44,4

44,0

44,3

44,0

Uscite correnti

-

-

-

45,9

45,9

-

-

44,8

44,6

44,6

44,7

 - uscite correnti al netto interessi

-

-

-

40,2

40,2

39,7

39,3

40,3

39,9

40,1

40,1

                - Redditi da lavoro dipendente

-

-

-

-

-

-

-

11,1

10,6

11,0

10,9

                - Consumi intermedi (*)

-

-

-

-

-

-

-

8,2

8,3

8,2

8,2

                - Prestazioni sociali in denaro

-

-

-

-

-

-

-

17,3

17,4

17,3

17,2

 - interessi passivi

4,6

4,6

4,7

4,4

4,4

4,8

4,7

4,6

4,7

4,5

4,6

Uscite in c/capitale

-

-

-

3,9

3,8

4,1

3,8

3,9

4,0

3,9

3,9

Uscite complessive

48,6

49,4

49,2

-

-

-

-

48,7

48,6

48,5

48,6

 

Pressione fiscale (**)

-

40,6

40,5

40,2

40,4

-

-

40,5

40,3

40,6

40,3

 

Saldo correntedella P.A.
(entrate correnti – spese correnti)

-

-

-

-1,0

-0,8

-0,6

-0,1

-0,9

-0,9

-0,6

-0,9

Saldo primario della P.A.
(indebitamento – spesa per interessi)

0,5

-0,5

-0,4

-0,3

0,0

0,5

1,2

0,2

0,1

0,4

0,0

Indebitamento netto della P.A.

-4,1 (***)

-5,1

-5,0

-4,8

-4,4

-4,3

-3,5

-4,4

-4,6

-4,2

-4,6

(*)  Nei consumi intermedi sono comprese anche le prestazioni sociali in natura.

(**)Imposte dirette, indirette, in c/capitale e contributi sociali (effettivi e figurativi) in % del PIL.

(***)  Rispetto alla nuova stima del 4,1 per cento di indebitamento nel 2006, la Commissione Faini ha rilevato che sul nuovo quadro a legislazione vigente gravano ulteriori rischi   (ccdd. rischi di efficacia della manovra per il 2006), stimati fino ad un massimo di ulteriori 0,3 punti percentuali di PIL.

         Ulteriori rischi (ccdd. rischi di attuazione) potrebbero comportare l’adozione di misure legislative, in una misura valutata prudenzialmente nello 0,2 per cento del PIL, che         peraltro dovrebbero essere corredate di copertura finanziaria e quindi non dovrebbero incidere negativamente sull’indebitamento netto.


Conto economico delle amministrazioni pubbliche – 1996-2006

(% del PIL)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Indebitamento o accreditamento netto delle P.A. – Confronti internazionali -
Dati di consuntivo 1996-2005 e previsioni
2006-2007

(% del PIL)

Indebitamento netto della P.A.

Consuntivo
Commissione
UE e OCSE

Commissione UE
maggio 2006

OCSE

maggio 2006

FMI

aprile 2006

 

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2006

2007

2006

2007

Italia

-7,0

-2,7

-2,8

-1,7

-1,9

-3,1

-2,9

-3,4

-3,4

-4,1

-4,1

-4,5

-4,2

-4,6

-4,0

-4,3

- inclusi i proventi UMTS 2000

 

 

 

 

-0,8

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Francia

-4,1

-3,0

-2,6

-1,7

-1,5

-1,6

-3,2

-4,2

-3,7

-2,9

-3,0

-3,1

-2,9

-2,6

-2,9

-3,0

- inclusi i proventi UMTS 2001

 

 

 

 

 

-1,5

-3,2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spagna

-4,8

-3,1

-3,0

-1,1

-0,9

-0,5

-0,3

0,0

-0,1

+1,1

+0,9

+0,4

+1,1

+0,9

+0,9

+0,7

- inclusi i proventi UMTS 2000

 

 

 

 

-0,9

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Germania

-3,3

-2,6

-2,2

-1,5

-1,3

-2,8

-3,7

-4,0

-3,7

-3,3

-3,1

-2,5

-3,1

-2,2

-3,3

-2,4

- inclusi i proventi UMTS 2000

 

 

 

 

+1,3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AREA EURO

-4,2

-2,6

-2,2

-1,3

-0,8

-2,0

-2,6

-3,0

-2,8

-2,4

-2,4

-2,3

-2,6

-2,6

-2,3

-2,1

- inclusi i proventi UMTS

 

 

 

 

+0,1

-1,8

-2,5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Regno Unito

-4,1

-2,2

0,0

+1,1

+1,3

+0,7

-1,6

-3,3

-3,3

-3,5

-3,0

-2,8

-3,4

-3,2

-3,1

-2,8

- inclusi i proventi UMTS 2000

 

 

 

 

+3,7

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

UE - 15

-4,1

-2,4

-1,7

-0,7

-0,3

-1,3

-2,2

-2,9

-2,6

-2,3

-2,2

-2,2

-

 

-

-

- inclusi i proventi UMTS

 

 

 

 

+0,9

-1,2

-2,2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

UE – 25 (inclusi proventi UMTS)

n.d.

n.d.

n.d.

-0,8

+0,8

-1,3

-2,3

-3,0

-2,6

-2,3

-2,3

-2,2

-

 

-

-

Usa

-2,2

-0,8

+0,4

+0,9

+1,6

-0,4

-3,8

-5,0

-4,7

-3,8

-4,1

-4,4

-3,6

-3,7

-4,3

-4,0

Giappone

-5,1

-4,1

-5,9

-7,5

-7,7

-6,4

-8,2

-8,0

-6,3

-5,2

-5,8

-5,4

-5,2

-4,7

-5,7

-5,4

N.B.     Indebitamento (-), accreditamento (+).

 

Fonte:              Per i dati di consuntivo dell’Italia, dati Istat. Per i consuntivi dei paesi europei, Commissione UE, Statistical annex of European Economy - Spring 2006 (maggio 2006).

            I dati di consuntivo relativi agli USA e Giappone sono tratti da OCSE, Economic outlook - Preliminary edition (maggio 2006).


Indebitamento o accreditamento netto delle P.A. – Confronti internazionali - Anni 1996-2007

(% del PIL)


2006-2007 Previsioni

 
 


N.B.     Indebitamento (-), accreditamento (+). Dati al netto dei proventi UMTS.

 

Fonte:Per i paesi della UE, dati della Commissione Europea, per USA, dati OCSE.


Le entrate del bilancio dello stato

 

Nel bilancio dello Stato si definiscono entrate finali la sommatoria dei primi tre titoli delle entrate di bilancio dello Stato (Titolo I - “entrate tributarie”, Titolo II – “entrate extratributarie” e Titolo III – “alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti”).

Alle entrate tributarie sono riconducibili quattro istituti: l’imposta, il monopolio fiscale, la tassa e i contributi.

Le imposte costituiscono un prelievo obbligatorio e senza contropartita che le amministrazioni pubbliche pongono a carico dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni private per far fronte alle spese pubbliche.

Le imposte possono essere classificate in imposte dirette ed imposte indirette.

Le imposte dirette sono quelle il cui presupposto è costituito da una manifestazione immediata di capacità contributiva, quale la percezione di un reddito o il possesso di un patrimonio. Le imposte indirette sono quelle il cui presupposto è costituito da una manifestazione mediata di capacità contributiva, rilevata, ad esempio, al momento del consumo o dello scambio di un bene o del trasferimento di un’attività patrimoniale.

Tra le imposte dirette si ricordano:

§      l’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche): colpisce i redditi percepiti dalle persone fisiche in quanto lavoratori (dipendenti o autonomi), titolari d’imprese personali, proprietari di terreni e fabbricati e, in alcune limitate ipotesi, percettori di dividendi erogati dalle società di capitali o di plusvalenze derivanti da partecipazioni delle medesime società. Non rientrano nella base imponibile a fini IRPEF larga parte dei redditi di capitale (derivanti da dividendi ed interessi di attività finanziarie) e dei redditi diversi (plusvalenze realizzate con attività finanziarie). Attualmente, a seguito della riforma contenuta nella legge finanziaria per il 2005, sono individuate tre aliquote, finalizzate a garantire la progressività dell’imposta: al 23 per cento per i redditi fino a 26.000 euro, al 33 per cento per i redditi fino a 33.500 euro, al 39 per cento per i redditi fino a 100.000 euro. Per i redditi superiori a 100.000 euro si prevede l’applicazione dell’aliquota del 39 per cento maggiorata di un “contributo di solidarietà” pari al 4 per cento. La di delega per la riforma del sistema fiscale, prevedeva la sostituzione dell’IRPEF con l’IRE (imposta sul reddito). La delega non ha trovato tuttavia attuazione con riferimento a tale aspetto;

§      l’IRES (imposta sul reddito delle società): soggetti passivi sono: a) le società per azioni e in accomandita per azioni, le società a responsabilità limitata, le società cooperative e di mutua assicurazione b) gli enti pubblici e privati diversi dalle società, sia che abbiano sia che non abbiano per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali c) le società e gli altri enti di ogni tipo con o senza personalità giuridica non residenti nel territorio dello Stato. La base imponibile è determinata dal reddito d’impresa (la differenza tra i ricavi, da un lato, e i costi d’esercizio, gli ammortamenti e gli interessi passivi, dall’altro). L’imposta è proporzionale ed è prelevata con un’aliquota unica del 33 per cento. Dal 1° gennaio 2004 l’imposta ha sostituito la previgente imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRPEG);

§      l’imposta sostitutiva sui redditi di capitale e sui redditi diversi: come già si è accennato, tali redditi non rientrano, con alcune limitate eccezioni, nella base imponibile IRPEF. A tali redditi si applicano due aliquote: 12,5 per cento (per i redditi di capitale derivanti da titoli pubblici ed equiparati; le obbligazioni con scadenza inferiore a 18 mesi; tutti i redditi diversi sottoposti all’imposta sostitutiva) e 27 per cento (per i redditi di capitale derivanti, tra gli altri, da depositi e conti correnti bancari e postali, per i certificati di deposito e buoni fruttiferi delle banche). I redditi finanziari connessi alle forme di previdenza integrativa godono di un’aliquota agevolata all’11 per cento. Per alcune tipologie di reddito di capitale (in particolare per gli interessi relativi ai depositi e ad altri impieghi di capitale a breve termine) l’imposta sostitutiva viene riscossa attraverso il sistema della ritenuta alla fonte, effettuata cioè al momento della loro corresponsione da parte del soggetto emittente;


Tra le imposte indirette:

§      l'IVA (Imposta sul valore aggiunto) imposta indiretta che colpisce il valore degli scambi di merci e delle prestazioni di servizi effettuate in un dato periodo di tempo. In particolare, l’IVA si applica agli incrementi di valore realizzati in ogni particolare fase del processo produttivo. Soggetti passivi dell’imposta sono gli imprenditori, gli esercenti arti e professioni e tutti i soggetti che effettuano importazioni o acquisti intracomunitari. I soggetti tenuti al versamento dell’imposta hanno l’obbligo giuridico di rivalersi sull’acquirente. La base imponibile è costituita dall’ammontare complessivo dei corrispettivi dovuti a colui che cede il bene o al prestatore di servizi. L’aliquota normale è del 20 per cento; sono inoltre previste due aliquote ridotte del 4 e del 10 per cento;

§      l'imposta di bollo imposta indiretta applicata su tutti gli atti civili e commerciali, giudiziali e stragiudiziali, su scritti, avvisi, manifesti, registri indicati in un elenco previsto dalla legge;

§      l'imposta di registro imposta indiretta che viene applicata in relazione alla registrazione, in molti casi imposta dalla legge, di atti di varia natura (negoziale, amministrativa, giudiziaria: cessioni di immobili e atti societari, contratti di locazione degli immobili);

§      l'imposta sulla produzione (o accisa) imposta indiretta reale che colpisce la produzione di un determinato bene. Tra queste si ricordano le imposte sugli oli minerali (gasolio, olio combustibile, benzine) e sui prodotti alcolici.

 

Nell’ambito dell’attività di accertamento fiscale, hanno trovato spazio negli ultimi anni l’introduzione di forme di accertamento con adesione da parte del contribuente: tra queste si ricorda il concordato fiscale previsto dal decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, che consentiva di definire per gli anni 2003 e 2004 in maniera preventiva, sulla base di parametri oggettivi, la misura delle imposte dovute, per tutti i percettori di redditi d’impresa. Nella definizione dei parametri oggettivi sopra richiamati sono utilizzate le risultanze degli studi di settore, nati come strumento di accertamento sintetico e volti a fornire all’amministrazione finanziaria un supporto informativo, costituito da una misura dei ricavi normale per ciascun settore di attività. La legge finanziaria per il 2006 ha previsto, a decorrere dal 2006, l’introduzione nell’ordinamento di uno strumento analogo al concordato, la programmazione fiscale triennale.

 

Monopolio fiscale è invece l’istituto in base al quale lo Stato si riserva la produzione e/o la vendita di determinati beni. I monopoli fiscali principali riguardano la vendita dei tabacchi, il lotto e i giochi di abilità e i concorsi pronostici.

Si definisce tassa il corrispettivo di un servizio fornito dallo Stato; rientrano in questa categoria le tasse scolastiche e quelle giudiziarie.

I contributi costituiscono infine forme di prelievo a carico dei soggetti che ricevano vantaggi dalla produzione di beni collettivi da parte dello Stato; tra questi ricordiamo i contributi sociali, che hanno come destinazione specifica il finanziamento delle prestazioni sociali.


Bilancio dello Stato: incassi rettificati realizzati in valori netti - Anni 1997-2005

(milioni di euro)

Incassi

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

Imposte dirette

161.225

147.080

157.565

162.749

176.644

170.476

177.541

182.036

179.576

-IRE (ex IRPEF)

94.306

103.373

113.504

113.707

121.111

120.087

124.216

127.692

132.649

-IRES (ex IRPEG)

22.881

21.372

29.186

28.589

32.516

30.615

29.056

28.018

33.692

-Sostitutiva

18.801

9.688

7.665

6.073

8.816

8.884

7.348

6.726

6.763

-Ritenuta sui dividendi

1.791

1.748

391

243

239

301

258

305

478

-Condoni, concordati e pendenze tributarie

-

-

-

-

0

0

7.932

7.484

311(1)

-Altre

10.932

7.779

6.565

13.972

13.770

10.443

8.731

11.811

5.683

Imposte indirette

105.203

119.511

129.899

131.588

144.553

149.218

155.117

159.338

162.869

Affari

66.459

79.829

80.736

88.143

102.953

106.740

111.676(2)

116.644

119.939

-IVA

52.528

59.314

62.263

84.355

86.709

89.463

92.257

97.053

101.734

-Registro, bollo e sostitutiva

7.498

7.837

7.926

7.446

7.431

7.651

7.824

9.815

9.416

-Condoni, concordati e pendenze tributarie

-

-

-

-

0

0

3.184

1.327

78(1)

Produzione

27.354

26.797

27.606

27.191

26.565

26.917

28.823

27.677

28.674

-Oli minerali

19.664

20.155

20.245

19.606

20.091

19.886

21.805

20.994

21.228

Monopoli

5.482

6.072

6.409

7.367

7.314

7.703

7.779

8.509

8.516

-Tabacchi

5.468

6.061

6.398

7.357

7.305

7.685

7.770

8.502

8.511

Lotto

5.908

6.813

15.149

8.887

7.721

8.858

6.839(3)

6.508

5.740

Totale entrate tributarie

266.428

266.590

287.464

294.337

321.197

319.694

332.658(4)

341.374

342.445

Altre entrate(*)

20.137

22.361

24.701

24.286

22.039

23.680

20.340(5)

28.832

30.784(6)

Totale entrate finali(6 e 7)

286.565

288.951

312.165

318.623

343.236

343.374

352.998

369.656

373.229

(*)    Al netto delle retrocessioni e dietimi (cap. 3240) pari a milioni 3.709. per il 2003, a milioni 3.640 per il 2004 e a milioni 5.794 per il 2005

(1)    Comprende la quota di condono, ancora da ripartire, di spettanza dell'erario, stimata in milioni 32, attribuibile per 26 alle imposte dirette e per 6 milioni alle indirette.

(2)    Al netto della regolazione contabile dell’acconto concessionari (milioni 4.592 per il 2003; milioni 4.407 per il 2004 e milioni 4.248 per il 2005).

(3)    Al netto delle regolazioni contabili relative al LOTTO (milioni 8.150 per il 2004 e milioni 6.614 per il 2005).

(4)    Al netto delle regolazioni contabili pregresse (milioni 4.040 per il 2003 e milioni 1.115 per il 2004).

(5)    Al netto, per il 2003, delle regolazioni contabili pregresse relative a crediti d’imposta aree svantaggiate (milioni 1.760).

(6)    Al netto della quota versamenti da parte della Struttura di Gestione, relativi ad anni precedenti (milioni 214 per il 2003; milioni 350 per il 2004 e milioni 337 per il 2005)

(7)    Al netto delle regolazioni contabili Sicilia e Sardegna (milioni 7.512 per il 2003; milioni 8.364 per il 2004 e milioni 8.729 per il 2005).

 

Fonte:Anni 2003-2005, Relazione sulla stima del fabbisogno di cassa per l’anno 2006 e situazione di cassa al 31 dicembre 2005 (aprile 2006). Per gli anni precedenti, i dati sono tratti dalle precedenti RTC.


Bilancio dello Stato: incassi rettificati realizzati in % del PIL - Anni 1997-2005

 

Incassi

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

Imposte dirette

15,4

13,5

14,0

13,7

14,1

13,2

13,3

13,1

12,7

-IRE (ex IRPEF)

9,0

9,5

10,1

9,5

9,7

9,3

9,3

9,2

9,4

-IRES (ex IRPEG)

2,2

2,0

2,6

2,4

2,6

2,4

2,2

2,0

2,4

-Sostitutiva

1,8

0,9

0,7

0,5

0,7

0,7

0,6

0,5

0,5

-Ritenuta sui dividendi

0,2

0,2

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

-Condoni, concordati e pendenze tributarie

-

-

-

-

0,0

0,0

0,6

0,5

0,0

-Altre

1,0

0,7

0,6

1,2

1,1

0,8

0,7

0,9

0,4

Imposte indirette

10,0

11,0

11,5

11,0

11,6

11,5

11,6

11,5

11,5

Affari

6,3

7,3

7,2

7,4

8,2

8,2

8,4

8,4

8,5

-IVA

5,0

5,4

5,5

7,1

6,9

6,9

6,9

7,0

7,2

-Registro, bollo e sostitutiva

0,7

0,7

0,7

0,6

0,6

0,6

0,6

0,7

0,7

-Condoni, concordati e pendenze tributarie

-

-

-

-

0,0

0,0

0,2

0,1

0,0

Produzione

2,6

2,5

2,4

2,3

2,1

2,1

2,2

2,0

2,0

-Oli minerali

1,9

1,8

1,8

1,6

1,6

1,5

1,6

1,5

1,5

Monopoli

0,5

0,6

0,6

0,6

0,6

0,6

0,6

0,6

0,6

-Tabacchi

0,5

0,6

0,6

0,6

0,6

0,6

0,6

0,6

0,6

Lotto

0,6

0,6

1,3

0,7

0,6

0,7

0,5

0,5

0,4

Totale entrate tributarie

25,4

24,4

25,5

24,7

25,7

24,7

24,9

24,6

24,2

Altre entrate

1,9

2,0

2,2

2,0

1,8

1,8

1,5

2,1

2,2

Totale entrate finali

27,3

26,5

27,7

26,8

27,5

26,5

26,4

26,6

26,3

 

 


Il fabbisogno del settore statale, del settore pubblico e delle amministrazioni pubbliche

 

Il conto economico delle amministrazioni pubbliche, da cui risulta l’indebitamento netto, viene elaborato sulla base del criterio della “competenza economica”, il quale implica che le operazioni siano registrate nel momento in cui un valore economico viene creato, trasformato o eliminato ovvero crediti e debiti sorgono, sono trasformati o si estinguono, prescindendo dalle modalità e tempi di effettuazione del pagamento.

Il saldo che evidenzia le operazioni di cassa che sono state effettuate, vale a dire, dal lato delle entrate, gli incassi e, dal lato delle spese, i pagamenti, è rappresentato dal fabbisogno.

Il fabbisogno viene determinato in riferimento a diversi aggregati. Nella Relazione trimestrale di cassa il fabbisogno viene determinato in rapporto:

a)       al settore statale, costituito dal bilancio dello Stato e dalla gestione di tesoreria (nella quale è compresa anche la Cassa depositi e prestiti);

b)      al settore pubblico, costituito, oltre che dal settore statale, dalle regioni, dal comparto sanitario, dagli enti locali, dagli enti pubblici non economici.

 

Fabbisogno del settore statale - Consuntivo 1996- 2005 e stime 2006

(valori in milioni di euro)

 

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006
(stime)

Fabbisogno al netto regolazioni debitorie

66.547

27.167

30.188

16.010

27.386

40.647

31.008

47.355

49.371

59.633

66.500

% del PIL

6,6

2,6

2,8

1,4

2,3

3,3

2,4

3,5

3,6

4,2

 

Regolazioni debiti pregressi

4.375

2.371

5.045

6.259

4.601

9.310

5.328

8.537

533

403

0

Disavanzo partite finanziarie

8.351

7.299

9.853

8.130

7.595

9.874

12.575

14.396

14.575

9.737

5.500

Fabbisogno complessivo

70.921

29.538

35.233

22.269

31.987

49.327

36.337

55.892

49.904

60.036

66.500

% del PIL

7,1

2,8

3,2

2,0

2,7

4,0

2,8

4,2

3,6

4,2

 

Fabbisogno al netto delle regolazioni debitorie e delle partite finanziarie

58.196

19.868

20.335

7.880

19.791

30.143

18.434

32.959

34.796

49.896

61.000

Fonte:Anni 2003-2005 e stime 2006, Relazione sulla stima del fabbisogno di cassa per l’anno 2006 e situazione di cassa al 31 dicembre 2005 (maggio 2006). Per gli anni precedenti, i dati sono tratti dalle precedenti RTC.

                                                                                                                                                                 


Fabbisogno del settore pubblico - Consuntivo 1996-2005 e stime 2006

(valori in milioni di euro)

 

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006
(stime)

Fabbisogno complessivo

70.605

33.325

36.450

26.126

36.475

54.084

38.597

59.280

56.673

72.177

73.321

% del PIL

7,0

3,2

3,3

2,3

3,1

4,3

3,0

4,4

4,1

5,1

 

Disavanzo partite finanziarie

8.313

1.535

7.477

11.923

 

 

 

 

 

 

 

Fabbisogno al netto delle partite finanziarie

62.291

31.699

28.974

14.203

 

 

 

 

 

 

 

Regolazioni debiti pregressi*

4.375

2.371

5.045

6.259

 

 

 

 

 

 

 

Fabbisogno al netto delle regolazioni debitorie e delle partite finanziarie

57.916

29.328

23.929

7.944

 

 

 

 

 

 

 

*     Il fabbisogno del settore pubblico è sempre determinato al lordo delle regolazioni debitorie relative al settore statale.

Fonte:Anni 2003-2005 e stime 2006, Relazione sulla stima del fabbisogno di cassa per l’anno 2006 e situazione al 31 dicembre 2005 (maggio 2006). Per gli anni precedenti, i dati sono tratti dalle precedenti RTC, come riconteggiati a seguito delle riclassificazioni operate dall’Istat in linea con le decIsioni Eurostat in materia di trattamento contabile di alcune transazioni.

 

La Banca d’Italia elabora il fabbisogno con riferimento all’aggregato delle Amministrazioni pubbliche.

 

Fabbisogno delle amministrazioni pubbliche - Consuntivo 1996-2005

(valori in milioni di euro)

 

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

Fabbisogno al netto delle regolazioni debitorie e delle dismissioni

70.265

30.943

33.257

31.198

36.828

52.147

34.158

48.504

56.215

72.388

Regolazione di debiti pregressi

6.973

-211

2.463

6.259

4.601

9.310

5.328

8.537

533

403

Dismissioni

-3.215

-10.938

-7.890

-22.641

-15.450

-4.603

-1.929

-16.855

-7.673

4.318

Fabbisogno Amministrazioni pubbliche

74.022

19.794

27.831

14.815

25.980

56.854

37.556

40.185

49.075

68.473

% del PIL

7,4

1,9

2,6

1,3

2,2

4,6

2,9

3,0

3,5

4,8

Fonte:anni 2000-2005, Relazione annuale (31 maggio 2006), per gli anni 1996-1999, precedenti Relazioni annuali.


Il debito delle pubbliche amministrazioni

 

 

Il debito delle amministrazioni pubbliche è calcolato dalla Banca d’Italia in coerenza con i criteri definiti dall’Unione europea.

Esso risulta dall’insieme delle passività finanziarie del settore delle amministrazioni pubbliche; è consolidato tra e nei sottosettori, ossia esclude le passività incluse nell’attivo degli enti appartenenti allo stesso settore.

L’aggregato include i seguenti strumenti finanziari:

a) le monete e i depositi; questi comprendono le monete in circolazione, i depositi presso la tesoreria statale intestati a soggetti non appartenenti al settore delle amministrazioni pubbliche e la raccolta postale inclusa nel passivo di queste ultime[2];

b) i titoli diversi dalle azioni (esclusi gli strumenti finanziari derivati) emessi dallo Stato e dalle amministrazioni locali[3];

c) i prestiti erogati in favore di enti appartenenti alle Amministrazioni pubbliche o il cui onere di rimborso sia a carico di queste ultime[4].

 


Debito della P.A. – Dati di consuntivo 1996-2005

(valori assoluti e in % del PIL)

 

Debito della P.A.

Banca d’Italia

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

Debito della P.A. (miliardi di lire)

2.344.236

2.397.346

2.429.072

2.482.360

2.517.356

2.628.246

2.646.883

2.695.505

2.792.860

2.920.236

Debito della P.A. (milioni di euro)

1.210.697

1.238.126

1.254.511

1.282.032

1.300.106

1.357.376

1.367.001

1.392.112

1.442.392

1.508.176

% del PIL

120,6

118,1

114,9

113,7

109,2

108,7

105,5

104,3

103,9

106,4

 

Fonte:anni 2000-2005, Relazione annuale (31 maggio 2006), per gli anni precedenti, Base informativa della Banca d’Italia .

 

 

Debito della P.A. – Previsioni

(valori in % del PIL)

 


Debito della P.A.

Governo

REF.IRS

Prometeia

Confindustria

CER

ISAE

Commissione Faini
giugno 2006

maggio 2006

marzo 2006

dicembre 2005

maggio 2006

maggio 2006

 

2006

2006

2007

2006

2007

2006

2007

2006

2007

2006

2007

Debito della P.A.
(% del PIL)

108,3

108,8

109,9

107,0

107,5

108,0

105,8

108,0

108,8

107,6

108,4


Debito delle P.A. – Confronti internazionali -
Dati di consuntivo 1996-2005 e previsioni
2006-2007

                                                                                                                 (% del PIL)                       

 

Debito delle P.A.

Consuntivi
Commissione
UE e FMI

Commissione UE
maggio 2006

OCSE
dicembre 2005

FMI
aprile 2006

 

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2006

2006

2007

italia

120,6

118,1

114,9

113,7

109,2

108,7

105,5

104,3

103,8

106,4

107,4

107,7

110,4

106,9

107,6

francia

57,6

58,5

58,7

58,3

56,7

56,2

58,2

62,4

64,4

66,8

66,9

67,0

67,7

67,0

67,0

Spagna

66,7

65,3

63,2

61,6

59,2

55,6

52,5

48,9

46,4

43,2

40,0

37,9

41,1

-

-

germania

58,4

59,6

59,8

60,2

59,2

58,8

60,3

63,8

65,5

67,7

68,9

69,2

69,2

69,0

68,7

AREA EURO

73,9

73,5

73,0

71,7

69,2

68,3

68,1

69,3

69,8

70,8

70,5

70,1

72,0

70,8

70,1

regno unito

51,4

49,8

46,7

44,2

41,2

38,1

37,6

39,0

40,8

42,8

44,1

44,7

46,4

44,1

45,1

UE – 15

71,4

69,7

67,8

67,0

63,0

62,2

61,5

63,1

63,4

64,6

64,4

64,0

-

-

-

UE – 25

n.d.

n.d.

66,4

65,8

61,9

61,1

60,5

62,0

62,4

63,4

63,2

62,9

-

-

-

usa

72,8

69,4

66,2

62,8

57,1

56,6

58,6

60,5

61,0

62,9

-

-

-

64,2

65,9

giappone

91,7

105,5

117,9

131,0

139,2

148,9

158,5

164,7

169,4

175,5

-

-

-

176,2

177,2

N.B.  I dati di Germania, Spagna, Italia, Regno Unito relativi al 2000 e della Francia relativi al 2001 e 2002 scontano gli effetti delle entrate derivanti dalle licenze UMTS.

 

Fonte:              Per i dati di consuntivo dell’Italia, dati Istat. Per i consuntivi dei paesi europei, Commissione UE, Statistical annex of European Economy - Spring 2006 (maggio 2006).

            I dati di consuntivo relativi a USA e Giappone sono invece tratti dal FMI, World Economic Outlook (aprile 2006); per il 1996-1999, cfr. rapporti precedenti del FMI.


Debito delle P.A. – Confronti internazionali - Anni 1996-2007


2006-2007 Previsioni

 
(% del PIL)

 

Fonte: Per i paesi europei, dati della Commissione Europea; per USA, dati FMI.

 


 



[1]     In Italia, nel sistema adottato fino al marzo 2006, le valutazioni reali degli aggregati economici sono state ottenute attraverso un sistema a base fissa, prendendo come riferimento l'anno base 1995. La procedura maggiormente usata è stato il ricorso alla deflazione con opportuni indici di prezzo, specifici per ciascun aggregato.

Dal marzo 2006 sono utilizzati, in accordo con gli standard definiti dai regolamenti comunitari, gli indici a catena, prendendo a riferimento in ciascun anno i prezzi dell’anno precedente. Il nuovo metodo risponde all’esigenza di introdurre un indicatore delle variazioni di prezzo o di volume che non tenga solo conto dei valori assunti dalle variabili considerate in due tempi precisi, l’anno corrente e l'anno base, ma che incorpori l'andamento complessivo presentato dal fenomeno nell'intervallo temporale esaminato.

Il principale vantaggio della metodologia del concatenamento è che viene utilizzato un sistema di ponderazione che si rinnova annualmente in virtù delle dinamiche del mercato, in modo da garantire la migliore rappresentazione della crescita reale degli aggregati economici.

Il principale svantaggio è invece la perdita della proprietà dell’additività quando le serie sono concatenate rispetto ad un anno di riferimento fisso; l’additività viene mantenuta solo quando vengono presentati gli aggregati in valori ai prezzi dell’anno precedente. L’additività è la proprietà delle misure in volume per cui dalla somma delle componenti deflazionate di un aggregato si ottiene l’aggregato totale a sua volta deflazionato; essa consente dunque di ottenere il valore totale di un aggregato dalla somma dei suoi componenti, così come accade con le valutazioni a prezzi correnti.

[2]     Dal dicembre del 2003, a seguito dell’uscita della Cassa depositi e prestiti dal settore delle Amministrazioni pubbliche, questa componente comprende solo la quota dei buoni postali attribuita al Ministero dell’Economia e delle finanze e i conti correnti postali intestati a soggetti privati.

[3]     Per effetto della decisione dell’Eurostat del 23 maggio 2005, nei titoli sono incluse le obbligazioni emesse e da Infrastrutture spa per il finanziamento degli investimenti per l’alta velocità ferroviaria.

[4]     Questa categoria include anche i proventi di alcune operazioni di cartolarizzazione, individuate in base ai criteri statistici stabiliti dall’Eurostat; tali operazioni sono state classificate come accensione di prestito anzichè come cessione di attività. Per effetto della decisione dell’Eurostat del 23 maggio 2005, sono inoltre inclusi i prestiti contratti da Infrastrutture spa per il finanziamento degli investimenti per l’alta velocità ferroviaria.