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D)
vissuta dalla cronista, che ha trascorso un'intera giornata in giro per Roma vestita con il velo islamico integrale;
domenica 26 novembre 2006, il quotidiano La Stampa ha pubblicato un'inchiesta giornalistica condotta dalla signora Francesca Paci, dal titolo: «Invisibile per un giorno nascosta dal niqab. Coperta da capo a piedi, all'aeroporto nessun controllo»;
l'articolo racconta l'esperienza, documentata anche da numerose fotografie,
l'interessante racconto rivela la grande civiltà ed il profondo rispetto che gli italiani hanno nei confronti delle libertà positive, frutto della millenaria cultura cristiana di cui è intriso il nostro Paese;
tale brillante ed eccezionale racconto ha rivelato, però, inquietanti inefficienze nei nostri apparati di sicurezza e di amministrazione locale;
infatti, nell'articolo in questione la giornalista afferma, allegando più fotografie che lo confermano, di essere passata velata e inosservata ai controlli aeroportuali, in circoscrizione, dai carabinieri, senza che nessuno le chiedesse mai di essere identificata e di mostrare il volto, secondo quanto stabilito non dal pregiudizio islamofobico, ma dall'articolo 5 della legge n. 152 del 1975;
i fatti indicati dalla giornalista appaiono gravi e necessitano di una verifica immediata da parte del ministero dell'interno, ove si consideri che la signora Paci sarebbe passata senza essere identificata al controllo aeroportuale dell'Alitalia, sia al check-in che al varco dei controlli di accesso ai voli, nonostante indossasse il velo islamico integrale e avesse dentro la borsa da viaggio tutta una serie di prodotti che le nuove disposizioni antiterrorismo proibiscono di portare nel bagaglio a mano;
avrebbe, inoltre, ottenuto il rilascio, da parte di una circoscrizione romana, di un certificato di nascita e di residenza solo sulla scorta della esibizione del documento di identità, ma senza essere stata preventivamente identificata, così come prevede la legge;
avrebbe, infine, passeggiato indisturbata in piazza Colonna a Roma davanti a poliziotti, carabinieri e vigili urbani, senza che gli stessi abbiano proceduto, così come prevede la normativa vigente, all'identificazione del soggetto che si muove a volto coperto;
tali fatti evidenziano palesi violazioni della normativa in materia di sicurezza e di ordine pubblico e, più in particolare, delle norme che disciplinano le procedure di sicurezza antiterrorismo negli aeroporti, di cui si sarebbero resi responsabili alcuni addetti dell'Alitalia e coloro i quali sono preposti ai controlli di sicurezza nell'aeroporto in questione, uno o più impiegati di una circoscrizione romana, alcuni addetti alle forze dell'ordine presenti in piazza Colonna -:
quali provvedimenti il Ministro interpellato intenda adottare per accertare la veridicità dei fatti narrati nell'articolo;
in caso di riscontro, quali interventi il Ministro interpellato intenda effettuare per sanzionare coloro che si sono resi responsabili di tali omissioni;
quali iniziative il Ministro interpellato intenda adottare per evitare che analoghi fatti possano verificarsi in futuro.
(2-00263) «D'Alia, Volontè».
(5 dicembre 2006)