dopo l'approvazione del provvedimento sull'indulto, migliaia di detenuti usciranno dalle carceri italiane e fra questi la gran parte tornerà in libertà senza un lavoro, una casa e l'assistenza medica;
gli effetti del provvedimento potrebbero diventare reali già nelle prossime settimane, con una situazione di emergenza per gli enti locali dovuta alla massiccia richiesta di lavoro e reinserimento sociale che queste persone rivolgeranno alle strutture assistenziali;
al fine di non creare disagi alla cittadinanza, gli enti locali dovranno impegnarsi per la sistemazione adeguata degli ex detenuti, a partire da un'opportuna formazione per l'inserimento lavorativo, la ricerca di alloggi per ospitare gli ex detenuti senza casa e un'adeguata assistenza sanitaria, soprattutto per quelli malati o in cattive condizioni di salute;
solo per l'area di Milano saranno circa un migliaio i detenuti che torneranno in libertà tra le carceri di Opera, Bollate e San Vittore;
i costi sociali del provvedimento sull'indulto ricadranno inevitabilmente sugli enti locali, poiché il Governo non ha previsto i fondi necessari per il reinserimento degli ex detenuti;
i bilanci degli enti locali non sono pronti a sostenere i costi provocati dall'applicazione di tale provvedimento, non essendo state stanziate opportune risorse per provvedere al reinserimento degli ex detenuti;
gli enti locali, qualora non fossero supportati da opportuni sostegni economici, sarebbero costretti a distogliere fondi da altri progetti e attività assistenziali ugualmente importanti o ad attingere al fondo di riserva di bilancio, comunque limitato, con un danno per gli altri servizi forniti ai cittadini -:
in che modo saranno sostenuti i bilanci degli enti locali che provvederanno all'assistenza e al reinserimento degli ex detenuti e se il Governo intenda prevedere uno stanziamento apposito per gli enti locali, in modo tale che non vengano distolte risorse da altri progetti e non vengano causati danni e disagi alle altre categorie sociali. (3-00182)