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quanto contrastanti con le finalità costituzionali della scuola italiana, quali quelle di garantire un'uguale offerta educativa a tutti i ragazzi nella scuola di base e pari opportunità di sviluppo per tutti e di escludere «precocismi», anticipi forzati e canalizzazioni precoci;
il Governo Berlusconi ha a suo tempo approvato il decreto legislativo n. 59 del 2004, come previsto dalla legge n. 53 del 2003, relativo al primo ciclo dell'istruzione;
tale decreto vuole definire norme sulla scuola dell'infanzia e primaria relative agli anticipi scolastici, alla figura del tutor, al «portfolio», al «temposcuola» ed alle cosiddette indicazioni nazionali sui «programmi» scolastici;
con altro provvedimento, il decreto legislativo n. 226 del 2005, attuativo della legge n. 53 del 2003, viene sancita la canalizzazione precoce e il nuovo assetto duale della scuola italiana, che, dopo la scuola media inferiore, sarebbe costituita dai licei statali da un lato e dal sistema dì istruzione e formazione professionale regionale dall'altro, assetto che dovrebbe partire dall'anno scolastico 2007-2008;
fin dal mese di settembre 2006 le scuole superiori si vedrebbero costrette a programmare la propria offerta formativa per l'anno scolastico 2007-2008 in ottemperanza al citato decreto legislativo. La vigenza di tale decreto determinerebbe, inoltre, nel periodo novembre-gennaio 2006-2007, scelte degli studenti delle classi terminali della scuola media tali da sancire la presenza di un sistema duale e la canalizzazione precoce;
tale quadro normativo, secondo l'interrogante, disegna un sistema scolastico discriminante e classista, che contraddice il dettato costituzionale in relazione al fondamentale diritto di istruzione per tutti ed allo stesso obbligo di istruzione;
tali provvedimenti sono stati legittimamente respinti dalla scuola reale, in ragione della propria autonomia, in
i contenuti di tali decreti si contrappongono ai programmi presentati agli elettori dalle forze politiche dell'Unione;
l'autonomia scolastica con le sue norme garantisce da subito un riferimento certo e di piena legittimità, al fine di un avvio dell'anno scolastico;
mostrando grande sensibilità istituzionale, il 31 maggio 2006, il Ministro interrogato ha responsabilmente e con tempestività deciso di sospendere il decreto legislativo n. 226 del 2005 sulla sperimentazione del secondo ciclo scolastico, iniziativa alla quale, a parere dell'interrogante, dovrebbe fare seguito entro il 1o settembre 2006 la definitiva revoca del decreto attuativo;
sempre a parere dell'interrogante, analoga iniziativa il Ministro interrogato dovrebbe adottare nei confronti del decreto legislativo n. 59 del 2004, attuativo del primo ciclo della scuola primaria;
nel solo quadrienno 2000-2004 si è assistito all'inquietante fenomeno di crescita delle maturità in scuole private, che da 200 sono salite a 14.000, fenomeno che, a parere dell'interrogante, potrebbe essere sensibilmente arginato dalla revisione, a partire dall'anno scolastico 2006-2007, del vigente decreto sulla formazione delle commissioni di esame nelle scuole pubbliche e paritarie, prevedendo la presenza di commissari esterni ed interni in eguale misura e la nomina di un presidente di commissione esterno alla scuola;
l'elevamento dell'obbligo di istruzione a 18 anni costituisce un obiettivo strategico per il futuro di tutti. L'estensione del diritto per tutti ad un'istruzione qualificata costituisce l'imprescindibile premessa su cui costruire la società della democrazia e dell'uguaglianza -:
quali siano le intenzioni del Ministro interrogato sulle riforme richiamate in premessa. (3-00047)