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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 86 di giovedì 13 aprile 2023

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE'

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

FILIBERTO ZARATTI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 71, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,35).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 9,55.

La seduta, sospesa alle 9,35, è ripresa alle 9,55.

Seguito della discussione delle mozioni Molinari, Foti, Barelli, Lupi ed altri n. 1-00045, Quartini ed altri n. 1-00104, Furfaro ed altri n. 1-00105, Zanella ed altri n. 1-00109 e Bonetti ed altri n. 1-00110 concernenti iniziative in materia di riconoscimento di Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico specializzati nelle patologie ambientali.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle mozioni Molinari, Foti, Barelli, Lupi ed altri n. 1-00045, Quartini ed altri n. 1-00104, Furfaro ed altri n. 1-00105, Zanella ed altri n. 1-00109 e Bonetti ed altri n. 1-00110 concernenti iniziative in materia di riconoscimento di Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico specializzati nelle patologie ambientali (Vedi l'allegato A).

Avverto che, dopo la conclusione della discussione sulle linee generali, che ha avuto luogo nella seduta di martedì 11 aprile 2023, è stata presentata la mozione Bonetti ed altri n. 1-00110, che è già stata iscritta all'ordine del giorno.

(Parere del Governo)

PRESIDENTE. Il rappresentante del Governo ha facoltà di intervenire, esprimendo altresì il parere sulle mozioni presentate.

MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Sulla mozione Molinari, Foti, Barelli, Lupi ed altri n. 1-00045, il parere è favorevole a condizione che il primo impegno sia riformulato nel senso di prevedere la formula: “a valutare l'opportunità di prevedere, in occasione di una futura rivisitazione del vigente regime nazionale e internazionale, la valorizzazione degli impatti ambientali”.

Sulla mozione Quartini ed altri n. 1-00104, il parere è favorevole a condizione che il primo impegno sia riformulato nel senso di prevedere la formula: “a valutare l'opportunità di prevedere, in occasione di una futura rivisitazione del vigente regime nazionale e internazionale, la valorizzazione degli impatti ambientali”; anche sul secondo impegno il parere è favorevole, a condizione che sia inserita la formula: “a valutare l'opportunità, nel rispetto delle evidenze scientifiche e nel rispetto dei vincoli di bilancio (…)”.

PRESIDENTE. Mi scusi, Sottosegretario, per quanto riguarda le premesse delle mozioni?

MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sì, Presidente, le premesse sono tutte condivisibili, quindi il parere è favorevole su tutte.

PRESIDENTE. Perfetto. Quindi, su tutte le mozioni iscritte all'ordine del giorno.

MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sì, a testimonianza del fatto - mi permetto di fare una piccola chiosa - che c'è un approccio positivo del Governo rispetto all'idea di one health, quindi di un approccio globale alla salute, animale, ambientale e umana, unica. Questo è il tema e quindi condividiamo le premesse, mentre negli impegni diamo i pareri che testé stavo rendendo.

PRESIDENTE. Mi scusi, Sottosegretario, a proposito delle riformulazioni, sono integralmente sostitutive?

MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sì, sostitutive.

PRESIDENTE. Benissimo, andiamo avanti.

MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sulla mozione Furfaro ed altri n. 1-00105, il parere è favorevole a condizione che il primo impegno sia riformulato nel senso di prevedere la formula: “a valutare l'opportunità di prevedere, in occasione di una futura rivisitazione del vigente regime nazionale e internazionale, la valorizzazione degli impatti ambientali”.

Sulla mozione Zanella ed altri n. 1-00109, il parere è favorevole a condizione che il primo impegno sia riformulato nel senso di prevedere la formula: “a valutare l'opportunità di prevedere, in occasione di una futura rivisitazione del vigente regime nazionale e internazionale, la valorizzazione degli impatti ambientali”; anche sul secondo impegno il parere è favorevole, a condizione che sia inserita la formula: “a valutare l'opportunità, nel rispetto delle evidenze scientifiche e nel rispetto dei vincoli di bilancio (…)”. Chiaramente, in questo caso, la riformulazione non è sostitutiva.

PRESIDENTE. Per capirci, tutte le riformulazioni del Governo sugli impegni che finora abbiamo letto si intendono sostitutive, ad eccezione di quella del secondo impegno della mozione Zanella ed altri n. 1-00109, che invece non è sostitutiva.

MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sì, e anche nella precedente mozione Quartini ed altri n. 1-00104, la riformulazione del secondo impegno non è sostitutiva; ossia in entrambi i casi in cui viene inserita la formula “a valutare l'opportunità, nel rispetto delle evidenze scientifiche e nel rispetto dei vincoli di bilancio”.

PRESIDENTE. Quindi le riformulazioni del secondo impegno delle mozioni Quartini ed altri n. 1-00104 e Zanella ed altri n. 1-00109 non sono sostitutive. Va bene. Andiamo avanti.

MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sulla mozione Bonetti ed altri n. 1-00110, il parere è favorevole a condizione che il primo impegno sia riformulato nel senso di prevedere la formula: “a valutare l'opportunità di prevedere, in occasione di una futura rivisitazione del vigente regime nazionale e internazionale la valorizzazione degli impatti ambientali”; mentre sul secondo impegno c'è un invito al ritiro, oppure parere contrario.

PRESIDENTE. Sottosegretario Gemmato, riepilogo, sottolineando nuovamente che sulle premesse di tutte le mozioni il Governo ha dato un parere di accoglimento, mentre alcuni impegni sono stati declinati con riformulazioni interamente sostitutive, a parte per due impegni, uno della mozione Quartini ed altri n. 1-00104 ed uno della mozione Zanella ed altri n. 1-00109, che invece non sono sostitutive.

Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente, solo per capire. La lettura dei pareri è stata un po' veloce, mi rivolgo al Sottosegretario Gemmato: mi pare di capire che il punto 1) di tutte le mozioni sia stato riformulato nello stesso modo. Io segnalo l'irritualità e mi chiedo se, a questo punto, non convenga lavorare per avere un'unica mozione, perché andremo ad avere un parere del Governo che ha su tutti i primi punti esattamente la stessa dicitura.

PRESIDENTE. È chiaro.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). La seconda questione - non so se i colleghi sono d'accordo - è che nelle mozioni si inizia ad inserire la formula “a valutare l'opportunità di…”. Francamente è una dicitura che trovo abbastanza irrispettosa del Parlamento. Un conto sono gli ordini del giorno, un conto sono le mozioni. Signor Sottosegretario, mi sembra che ci debba essere una differenziazione e mi permetto di segnalarglielo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Onorevole Fornaro, rispetto al suo invito, ove ci fosse l'intesa tra i gruppi, durante le dichiarazioni di voto i rappresentanti dei gruppi si possono riunire, a meno che non mi chiediate una sospensione, che a quel punto valuteremo.

Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Chiedo scusa, Presidente, però, è evidente che la dichiarazione di voto è orientata sulla base di una scelta.

PRESIDENTE. Mi chiede di sospendere, allora?

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Io chiederei di sospendere la seduta per 10 minuti, in modo che i primi firmatari delle mozioni si incontrino per capire come andare avanti, perché così a me sembra una roba abbastanza irrituale. Poi, si può decidere di lasciare tutto com'è, per l'amor di Dio.

PRESIDENTE. Colleghi, c'è una richiesta di sospensione da parte del presidente Fornaro. Mi rimetto ai gruppi rispetto all'eventuale volontà di ritrovarsi per provare a scrivere una mozione unitaria.

Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Bonetti. Ne ha facoltà.

ELENA BONETTI (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Da parte nostra c'è una volontà positiva, avendo, per primi, ieri proposto - il Sottosegretario Gemmato ne è testimone - la possibilità di trovare un elemento di convergenza. Se c'è da parte del Governo, da parte della maggioranza e delle altre opposizioni, la disponibilità di sostenere questo percorso, noi ovviamente ci siamo.

PRESIDENTE. Chiede di parlare il Sottosegretario Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Io ringrazio l'onorevole Bonetti, per l'onestà intellettuale. Proprio ieri, condividevamo insieme ciò che poi è stato testé riportato dal collega. Sostanzialmente appariva anche a me irrituale, però non è il Governo che, come dire, chiede l'accorpamento in una mozione unica: dovrebbe essere il Parlamento. Mi ero permesso di investire la collega Bonetti di tale richiesta e mi era stato riferito che proprio il Partito Democratico rifiutava questa opzione. Ora ci ricrediamo - e sono d'accordo con lei - però, evidentemente, andiamo tutti nella stessa direzione. Per amore di verità, le rappresento che ieri chiedevamo proprio noi di accorpare le mozioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Colleghi, la situazione mi sembra abbastanza chiara. O si procede nel senso di sospendere la seduta, per provare a capire se c'è spazio per una mozione unitaria, oppure, viceversa, si va avanti.

Non vedendo interventi contrari da parte degli altri gruppi, a questo punto, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 10,25, per verificare la possibilità di avere una mozione unitaria.

La seduta, sospesa alle 10,05, è ripresa alle 10,30.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Alla luce di un'interlocuzione che sta avvenendo con tutte le forze politiche parlamentari, chiedo una sospensione di un ulteriore quarto d'ora.

PRESIDENTE. La sospensione è accordata. La seduta riprenderà alle ore 10,45.

La seduta, sospesa alle 10,31, è ripresa alle 10,45.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Ha chiesto di intervenire, per alcune precisazioni sui pareri, il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Colleghi, per favore, silenzio, così ascoltiamo le precisazioni del Governo. Prego, Sottosegretario.

MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. All'esito del confronto con tutte le forze parlamentari, abbiamo definito la seguente riformulazione del primo impegno, che ricordo essere comune a tutte le mozioni: “valutare l'opportunità di prevedere, in una futura rivisitazione delle vigenti leggi nazionali e internazionali, la valorizzazione degli impatti ambientali”. Per quanto riguarda il secondo impegno della mozione Quartini ed altri n. 1-00104, il Governo esprime parere favorevole, se riformulato con la previsione della locuzione “nel rispetto delle evidenze scientifiche e nel rispetto dei vincoli di bilancio”.

PRESIDENTE. Questo è il secondo capoverso del dispositivo della mozione Quartini ed altri n. 1-00104.

MARCELLO GEMMATO, Sottosegretario di Stato per la Salute. Esatto, perché il primo impegno è riformulato in maniera identica in tutte le mozioni.

La mozione Furfaro ed altri n. 1-00105 ha un unico impegno che viene riformulato dal Governo con la locuzione che dicevo prima. Sul secondo impegno della mozione Zanella ed altri n. 1-00109 il parere è favorevole con l'aggiunta della formula: “nel rispetto delle evidenze scientifiche e nel rispetto dei vincoli di bilancio”. Per quanto concerne la mozione Bonetti ed altri n. 1-00110, il primo impegno viene riformulato come sopra; invece, sul secondo impegno il Governo esprime parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di investire, in riferimento al primo impegno, la sezione ricerca del Comitato tecnico-scientifico del Ministero, affinché avvii gli opportuni approfondimenti per la definizione, per ogni area tematica di riconoscimento, e relativo MDC principale, delle specializzazioni disciplinari anche di altri MDC che le integrino, in relazione a programmi di coordinamento nazionali, nonché ad aree trasversali quali, in particolare, le patologie ambientali”.

PRESIDENTE. Grazie, Sottosegretario Gemmato, e grazie anche per l'attività che tutti i gruppi hanno fatto per arrivare a questa determinazione.

(Dichiarazioni di voto)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Martina Semenzato. Ne ha facoltà.

MARTINA SEMENZATO (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, il 25 per cento di tutte le malattie nel mondo è dovuto all'esposizione a fattori ambientali. Nei bambini al di sotto dei 5 anni l'incidenza dei fattori ambientali è ancora maggiore e arriva al 33 per cento. A livello globale, prevenire l'esposizione a questi fattori di rischio salverebbe circa 4 milioni di vite all'anno solo fra i bambini, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Questo tema è sicuramente di recente attualità, anche alla luce della maggiore attenzione che viene dedicata all'ambiente e va approfondito con ricerche epidemiologiche lunghe ed accurate, che valutino bene anche le correlazioni tra i diversi fattori responsabili. È per questo fondamentale investire nella ricerca. Nel nostro Paese esistono strumenti come i sistemi informativi sanitari, i registri morte, i registri tumori, i sistemi di sorveglianza nazionale che consentono di avere il monitoraggio degli effetti sulla salute dell'esposizione a diverse fonti di inquinanti. Un recente progetto, volto a rafforzare il ruolo dell'epidemiologia sui sistemi ambiente e salute, promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero della Salute, è costituito dalla Rete nazionale di epidemiologia ambientale. Va poi segnalata l'importanza che rivestono i dati raccolti dalle agenzie regionali protezione ambiente, sentinelle attente dei territori e termometri di reali situazioni ambientali. Dal punto di vista economico, l'inquinamento ha un impatto rilevante. Considerando costi sanitari e giorni di lavoro persi si stima un danno che si aggira tra i 50 e i 140 miliardi di euro all'anno, una cifra abbastanza consistente. Uno dei fattori principali di inquinamento è sicuramente quello dei livelli di PM10. Secondo uno studio dell'Agenzia europea per l'ambiente, circa il 97 per cento della popolazione europea che vive nelle aree urbane è stata esposta a livelli di particolato ritenuti dall'OMS dannosi per la salute.

Si potrebbero fare tanti altri esempi, dal problema dell'amianto alla terra dei fuochi, ma in generale credo che sia chiaro che la ricerca sulle patologie ambientali sia un tema di grande attualità anche alla luce della transizione green. Il ruolo centrale del monitoraggio di queste patologie emerge chiaramente anche nelle linee di indirizzo del Ministero della Salute che, nel 2022, ha peraltro istituito il Sistema nazionale per la protezione della salute dai rischi ambientali e climatici. Credo sia di fondamentale importanza investire risorse in centri di eccellenza che, tramite la ricerca scientifica transnazionale, possano rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico sono quindi ospedali di eccellenza, che perseguono finalità di ricerca nel campo biomedico ed in quello dell'organizzazione e gestione dei servizi sanitari. Questa mozione impegna il Governo a promuovere il riconoscimento di una particolare tipologia di IRCSS, ovvero quelli specializzati nelle patologie ambientali.

A nome di Noi Moderati dichiaro pertanto voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA (AVS). Grazie Presidente, Sottosegretario, colleghe e colleghi, è bene che oggi si impegni il Governo al riconoscimento di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico specializzati nelle patologie ambientali prioritariamente pubblici e con una presenza uniforme sul territorio nazionale, tenendo conto delle specificità territoriali, delle esigenze di prevenzione, del controllo e della cura di tali patologie. La Camera oggi impegna il Governo a garantire anche risorse finanziarie in grado di sostenere questa scommessa non semplicissima sulle attività di ricerca, in rapporto anche con gli istituti internazionali. Ricordo che la legge n. 129 del 3 agosto 2022 ha delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per il riordino della disciplina degli IRCCS. I principi e i criteri direttivi confermano la necessità che la ricerca sulle patologie ambientali sia un tema centrale e che sia indispensabile sostenere la realizzazione di progetti di ricerca in ambito di epidemiologia clinica e ambientale. È indispensabile capire come le alterazioni e l'inquinamento dell'ambiente incidano sulla biologia e sulle condizioni di salute. Le patologie ambientali rappresentano un tema di rilevante attualità, tenuto conto che l'Organizzazione mondiale della sanità rileva che il 24 per cento delle malattie a livello globale è dovuto all'esposizione a fattori ambientali. In particolare, il 33 per cento delle malattie delle bambine e dei bambini di meno di 5 anni è dovuto a fattori ambientali e 13 milioni di decessi per patologie legate all'ambiente potrebbero essere evitati. L'inquinamento atmosferico è il principale rischio ambientale per la salute in Europa: 400.000 morti premature all'anno. Secondo l'Agenzia europea per l'ambiente, nel 2019, circa il 97 per cento della popolazione europea che vive nelle aree urbane è stata esposta a un livello di particolato ritenuto dall'OMS dannoso per la salute. Le patologie dell'apparato cardiovascolare per inquinamento sono la prima causa di morte in Italia. In Italia, 35.000 morti per eventi coronarici e infarto miocardico su 120.000 sono attribuibili ad esposizioni ambientali. Su 200.000 casi di ictus cerebrali 50.000 sono dovuti all'inquinamento.

Non meno aggressive e diffuse sono le patologie dell'apparato respiratorio, come asma, pneumoconiosi, asbestosi, fibrosi e allergie.

Secondo la SIMA, è accertata la correlazione tra inquinamento e patologie riproduttive, di cui si parla troppo poco: l'ipofertilità riguarda 2 milioni di italiani e l'infertilità 250.000 coppie. Gli agenti inquinanti possono intaccare anche la formazione del feto. I casi di malformazioni congenite in Italia sono ben 54.000 l'anno, rischio che, nelle aree inquinate, aumenta fino al 9 per cento. Le polveri sottili aumentano del 15 per cento il rischio di Alzheimer e dell'8 per cento l'insorgenza del morbo di Parkinson. Questi sono dati che ci aiutano a capire l'assoluta necessità di procedere nell'indirizzo che oggi intendiamo dare al Governo.

Il 23 febbraio di quest'anno è stato presentato il sesto rapporto SENTIERI sullo stato di salute di oltre 6 milioni di residenti nei 46 siti contaminati del Paese. Lo studio conferma la maggiore incidenza, in questi territori, di tumori e altre patologie e un maggior rischio di mortalità, dovuti anche al fatto di essere condannati a vivere in questi luoghi. Anche nelle acque interne, nei corsi d'acqua, nelle falde, sono sempre più presenti elementi inquinanti. Oltre 1.300 prodotti classificati come PFAS - sostanze perfluoroalchiliche, composti chimici, utilizzati moltissimo in campo industriale - sono presenti perfino nelle acque e nei fanghi di depurazione delle acque urbane. I PFAS, purtroppo, sono ineliminabili, così come le monoplastiche utilizzate per i farmaci, i prodotti cosmetici e l'abbigliamento. È evidente che, solo con un mutamento radicale del modo di produrre, potremmo operare una prevenzione efficace rispetto alle patologie ambientali, ma è molto importante non solo la cura, ma anche la ricerca specifica sulle cause precise e le correlazioni tra malattie e le cause ambientali che le producono.

Credo che il provvedimento che oggi ci apprestiamo ad approvare vada nel senso di fornire più informazione, di dare più strumenti non soltanto per curare, ma anche per prevenire. Per questo, come abbiamo anche concordato nella riunione precedente, voteremo a favore sui vari impegni e premesse che oggi saranno sottoposti alla nostra attenzione (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonetti. Ne ha facoltà.

ELENA BONETTI (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Sottosegretario, colleghe e colleghi, condivido anch'io le voci già espresse nel precedente dibattito sull'importanza strategica dell'approvazione di queste mozioni in questa giornata, che riguardano un tema che, certamente, non deve limitarsi a occupare il dibattito di quest'Aula o il dibattito pubblico, ma deve farsi assunzione di responsabilità e azione conseguente, proprio di fronte a un'urgenza, già evidenziata, legata all'esplosione - uso volutamente un termine forte - di patologie legate a fattori di carattere ambientale, non solo per individuare, in modo puntuale e specifico, le cause correlate, ma anche per individuare gli assi strategici di prevenzione e di cura in questa direzione.

È molto opportuno, anche nel precedente dibattito informale avuto con il Governo, il forte richiamo alla riforma degli IRCCS, che, nella precedente legislatura, il Parlamento aveva approvato e, poi, attuato attraverso i decreti del Governo.

Da questo punto di vista, mi permetto di richiamare tutti noi ad una ulteriore necessità, che è quella di far conseguire a quella riforma, una delle riforme importanti previste dal PNRR, quella necessaria fase esecutiva che interessa tutto il Piano.

Apro una parentesi, che non è una parentesi, in questo dibattito. È oggi all'ordine del giorno la valutazione sullo stato di attuazione del PNRR. Penso vada letto con grande favore il fatto che alcune aree, alcune milestone del PNRR che riguardano proprio il Ministro della Salute, di cui bisogna dare conto al Governo (e questo lo facciamo volentieri), sono in uno stato avanzato. Tuttavia, dobbiamo confermare il nostro stupore e il senso di gravità rispetto ad un atteggiamento più generale che il Governo sta assumendo nell'attuazione del PNRR. Quei soldi che sono stati investiti per riformare il Paese e le condizioni che sono state messe in campo perché questo potesse essere reso oggi esecutivo non possono diventare, invece, una scusa per nascondere un meccanismo di inefficienza. Se c'è un problema, il problema lo si affronta, lo si risolve, il Parlamento c'è e ci deve essere in una fase di coinvolgimento, ma al Governo spetta una fase esecutiva anche di queste milestone. Quindi faccia quello che deve essere fatto per arrivare a compimento.

Un altro punto fondamentale è il tema delle risorse. Presidente, per suo tramite, non vorrei apparire come quelli che tornano sempre sugli stessi temi, ma è evidente che alcuni investimenti del PNRR possono aiutare, come il fondo integrativo che avevamo introdotto con una finalizzazione alle patologie di carattere ambientale. Quindi, qualcosa c'è, ma torniamo a ripetere che qui si parla di allargare - giustamente, lo sosteniamo e lo chiediamo - il sistema sanitario nel suo livello di prestazioni, di integrarlo con un sistema avanzato di ricerca, di digitalizzazione, nell'ambito tecnologico, della medicina innovativa e, poi, al momento delle risorse, è nei limiti di bilancio. Quindi, rispettiamo che ci siano limiti di bilancio sottesi ad una volontà politica.

Avevamo previsto quello che oggi è a disposizione del Governo e del Parlamento, cioè uno stato dell'economia che, rispetto al PIL, è andato meglio di quello che si prevedeva. Ieri, qualcuno ha detto che, a novembre 2022, abbiamo registrato un grandissimo successo del Governo Meloni; se, a novembre 2022, c'è stata una crescita maggiore rispetto a quella prudentemente prevista, immagino si debba guardare un po' più indietro nel tempo rispetto a quella data. Ma, siccome giochiamo in una squadra, che è quella per l'Italia, oggi, possiamo solo guardare a favore di questo; purtroppo, meno a favore sul tema del recupero crediti, ma che ha distribuito, diversamente, in modo pregresso (meno male che avevamo avuto un'ampia crescita che aveva creato un cuscinetto in questa direzione); quindi, ci sono soldi a disposizione. Investiteli sul sistema sanitario nazionale, investiteli sulla sanità, perché, se è un'emergenza, come tutti noi stiamo dicendo, a questo deve conseguire una scelta chiara di investimento di queste risorse in questa direzione (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

In conclusione, non posso che confermare convintamente il voto a favore del gruppo di Azione-Italia Viva-Renew Europe non solo sulla nostra mozione, ma su tutte le mozioni presentate, accogliendo tutte le riformulazioni che il Governo ha portato avanti, confermando il nostro impegno dall'opposizione a collaborare per rendere attuali questi impegni e auspicando che questo senso di profonda corresponsabilità possa essere assunto anche da tutte le parti in gioco, dal Governo, alla maggioranza, alle altre opposizioni (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappellacci. Ne ha facoltà.

UGO CAPPELLACCI (FI-PPE). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe, onorevoli colleghi, signor rappresentante del Governo, la mozione che stiamo discutendo e che ci accingiamo ad approvare ha una straordinaria importanza sotto molti punti di vista che credo siano attuali.

Di essi si deve tenere conto, intanto, dal punto di vista soggettivo, perché stiamo parlando degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, che svolgono un ruolo fondamentale e importante proprio nel campo della ricerca, e la ricerca oggi, insieme alla prevenzione, è uno degli strumenti più efficaci per combattere le malattie, per cercare di dare una risposta, in termini di salute, ai cittadini. Grazie alla ricerca, grazie alla prevenzione, negli ultimi 100 anni l'aspettativa di vita è cresciuta di ben 35 anni. L'altro aspetto fondamentale che questa mozione affronta è quello delle interconnessioni che esistono tra la salute dell'uomo, la salute animale e l'ambiente che ci circonda, in un concetto, in un approccio one health, multidisciplinare, che vede tutte le cose correlate.

La pandemia e le esperienze che abbiamo vissuto in questi anni ancora di più hanno sottolineato e ci hanno fatto capire che quello che succede in un angolo lontano del pianeta può domani avere un impatto diretto anche a casa nostra, e quindi c'è una forte interconnessione con tutto questo. E, allora, tornando all'aspetto che riguarda direttamente gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, credo che sia dovere della politica individuare gli indirizzi necessari perché tali realtà possano sviluppare in pieno le loro potenzialità e andare anche oltre le tappe scandite dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Se oggi siamo in grado di curare patologie che un tempo non erano affrontabili, non erano trattabili, con criteri e modalità di assistenza efficaci e innovativi, lo dobbiamo anche al capitale umano e scientifico di questi Istituti, alla condivisione di informazioni e tecnologie più moderne. Allora, la mozione che ci accingiamo a votare non solo va nella direzione che è stata già imboccata con il decreto legislativo n. 200 del 2022, che riguarda il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, ma ne rappresenta proprio la sua prosecuzione logica.

Come è stato sottolineato nel testo, a mio avviso molto opportunamente, nel corso della formulazione del parere ad opera della XII Commissione, laddove il decreto andava a individuare le aree tematiche in ordine alle quali gli istituti possono ottenere il riconoscimento, abbiamo condiviso la necessità di precisare che esse possono essere integrate dal Ministero della Salute con categorie riferibili a specializzazioni disciplinari non direttamente collegate alle major diagnostic category o per le quali sussistano appositi programmi di coordinamento nazionale anche con riferimento alle classi di età. In concreto di cosa si tratta?

A un'espansione delle materie da presidiare per garantire il diritto alla salute non può non corrispondere anche un ampliamento delle aree sulle quali intervenire e degli strumenti per operare efficacemente. Allora, sono fondate le ragioni che sono alla base di questo allargamento del campo di azione e della richiesta di promuovere il riconoscimento degli istituti specializzati nella ricerca riguardante le patologie ambientali.

Per tutti questi motivi e confidando su questo approccio one health, su questo impegno, sulla ricerca, sullo sforzo massimo che deve vedere tutti quanti noi coinvolti e, soprattutto, la politica coinvolta e capace di dare risposte a tutti coloro i quali hanno in mano gli strumenti - o possono essere strumenti - per andare nella direzione di questa risposta di salute per l'affermazione di un principio importante, un principio costituzionale, per questo nuovo diritto alla salute, che è salute della persona e dell'ambiente, noi esprimiamo il nostro voto favorevole alla mozione in discussione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Lauro. Ne ha facoltà.

CARMEN DI LAURO (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, dopo decine e decine di studi e ricerche, da qualche anno è stato finalmente acclarato che ambiente e salute sono concetti estremamente connessi. La pandemia ci ha mostrato, anche in modo brutale, come esseri umani, ambiente e animali siano in una relazione di interdipendenza.

L'ultimo rapporto IPBES afferma che il rischio di nuove pandemie può essere notevolmente ridotto contenendo le attività umane che causano la perdita di biodiversità; che occorre aumentare il livello di conservazione della natura, allargando l'estensione delle aree protette e creandone di nuove. Tutto ciò riduce le occasioni di contatto tra fauna selvatica, bestiame ed esseri umani, e aiuta a prevenire la diffusione di nuove malattie e virus. Quindi, in sintesi, meno si interviene sulla fauna selvatica e meglio è. Dal rapporto OMS del 2016, che per le patologie ambientali costituisce una pietra miliare di dati e informazioni utili, emerge che l'ambiente incide in misura significativa su oltre l'80 per cento di molte patologie, anche dalla mortalità elevata.

L'inquinamento dell'aria, in particolare, rappresenta il principale fattore di rischio ambientale per la salute umana poiché è associato a malattie cardiache, ictus, malattie polmonari e cancro ai polmoni. Sapete qual è uno dei settori che maggiormente incide sulla qualità dell'aria? La zootecnia e gli allevamenti intensivi, settori che troppo spesso vengono difesi così come sono, e che, invece, avrebbero bisogno di una reale transizione ecologica. Il tema delle patologie ambientali è serio e ampio. Certamente condividiamo la necessità di potenziare la ricerca sulle patologie ambientali, nulla in contrario. Questo, però, è un tema estremamente delicato, che spesso viene compromesso da interessi privati e collusione.

La ricerca dovrebbe - e deve - essere rigorosamente pubblica, pubblica è una parola che noi vorremmo leggere più spesso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). L'importanza del carattere pubblico degli IRCCS risiede, quindi, anche negli obiettivi di ricerca, che non sarebbero posti secondo la logica del profitto, ma avrebbero come unico scopo l'ottenimento di un miglioramento in termini di salute per i cittadini. Inoltre, l'integrazione e la comunicazione fra gli atenei pubblici e gli IRCCS a carattere pubblico sarebbero più agevoli, sarebbero mossi da interessi comuni, permettendo così un potenziamento anche della rete formativa dei futuri medici e degli specialisti.

In tale ottica, si dovrebbero implementare, ad esempio, corsi di studi e specializzazione in medicina ambientale, e sarebbe anche ora. La ricerca sulle patologie ambientali è un mondo molto vasto, che non può non coinvolgere quindi le nostre università, e in ultimo, ma non da ultimo, non può prescindere dall'attività di studio e ricerca per identificazione, misurazione e prevenzione dell'impatto dei fattori ambientali sulla salute. Questo è un tema a noi molto caro, è un tema che ci contraddistingue, è un tema su cui abbiamo sempre avuto una visione, una vera e reale visione. Occorre avere, infatti, una visione ampia, sottolineare l'importanza di realizzare la collaborazione a tutti i livelli, a partire da quello nazionale sino a quello locale, tra i servizi di prevenzione del Servizio sanitario nazionale e le agenzie ambientali, tra le direzioni regionali interessate e coinvolte nelle tematiche ambiente e salute e i diversi settori della società, le istituzioni e i portatori di interesse.

Il tema salute e ambiente richiede, inoltre, la partecipazione attiva di tutti i cittadini, e anche questo è molto importante. Occorre favorire la diffusione capillare, in ogni angolo del territorio, di tavoli tecnici, partecipati anche da associazioni che difendono l'ambiente, da professionisti non sanitari e da sindacati. Grazie al PNRR e a quelle risorse che sono fondamentali e che non dobbiamo assolutamente perdere, sarà possibile l'istituzione del nuovo Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici, che indubbiamente costituisce un enorme passo avanti verso la collaborazione di tutti i soggetti interessati e coinvolti.

La ricerca sulle patologie ambientali che si vuole affidare agli IRCCS non può prescindere dalla necessità di rafforzare la rilevazione delle malattie causate dagli inquinanti introdotti nell'ambiente. Come si realizza questo? Si realizza rafforzando la rilevazione sul territorio, attraverso il ruolo dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, creando un coordinamento con gli indicatori epidemiologici raccolti in ambito ospedaliero o specialistico.

I professionisti sanitari del territorio, i medici, nel momento in cui visitano un paziente e sospettano che abbia una patologia correlata a esposizioni ambientali, devono poter indirizzare gli interventi di approfondimento diagnostico in questa direzione, devono interfacciarsi con gli operatori della rete ambiente e salute, per identificare gli eventuali nessi causa-effetto.

Occorre rafforzare le procedure per l'identificazione e l'intervento di bonifica dei siti contaminati noti o non ancora noti - questo è un punto per noi fondamentale - e tutelare le popolazioni che attualmente o potenzialmente sono affette da patologie legate all'esposizione a sostanze tossiche o ad altri rischi sanitari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questo è un rischio che conoscono bene, per esempio, gli abitanti di Taranto, a causa dell'Ilva, o delle città in cui vengono costruiti inceneritori. Ancora, potrei citare, ad esempio, la popolazione che vive nel bacino idrografico del fiume Sarno, luogo dal quale io provengo e luogo dove, dati alla mano, ormai da anni si registra un aumento di tumori e di leucemie. Ed è anche per questo che, prima ancora di istituire nuovi IRCCS, è urgentissima l'attuazione della Rete nazionale dei registri dei tumori, una legge che è stata fortemente voluta dal MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e che sancisce la necessità e l'obbligo di acquisire e pubblicare dati epidemiologici aggiornati per definire con precisione gli effetti sulla salute delle esternalità ambientali, sia in termini quantitativi, sia finanziari. Senza tutta questa struttura di sostegno, gli IRCCS rischiano di essere delle cattedrali nel deserto.

Il tema “salute e ambiente” si fonda sul diritto alla salute, diritto costituzionalmente tutelato e garantito. Il diritto alla salute è un diritto inviolabile e fondamentale dell'individuo che si basa sulla tutela dell'integrità psicofisica della persona e sulla tutela dell'interesse collettivo a non subire conseguenze negative da situazioni ambientali non controllate, che potrebbero essere causa e diffusione di malattie. La Costituzione attribuisce al diritto alla salute una contestualità tale da estenderne la portata in diritto all'ambiente salubre, tutelabile nei confronti di tutti coloro che intendono comprimerlo o sacrificarlo sull'altare dell'interesse privato. Parimenti, la Costituzione protegge anche l'ambiente, la biodiversità e gli animali; anche questa è stata una modifica costituzionale, una vera e propria rivoluzione, fortemente voluta dal MoVimento 5 Stelle e approvata nel corso della scorsa legislatura. L'ambiente e la natura, voglio ricordarlo ancora una volta in quest'Aula, non sono solo un qualcosa da rispettare come se fosse separato da noi, l'essere umano è natura stessa, far del male alla natura è ormai anche scientificamente provato che significa far del male a noi stessi. Mi auguro, con questo voto di oggi, che vi sia da parte di questa maggioranza una più reale e forte consapevolezza di quanto danneggiare l'ambiente sia dannoso anche per la salute umana (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Salutiamo gli studenti e i docenti dell'Istituto tecnico-economico «Alessandro Volta» di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, che assistono ai nostri lavori dalle tribune. Benvenuti alla Camera dei deputati (Applausi). Ha chiesto di parlare l'onorevole Loizzo. Ne ha facoltà.

SIMONA LOIZZO (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, la mozione che noi oggi presentiamo riguarda l'ambiente. L'assunto è che l'ambiente incide sulla salute direttamente e indirettamente, basti pensare all'inquinamento da particolato e ai suoi impatti sul sistema respiratorio. Non ci sono solo e soltanto fattori evidenti e noti a tutti, infatti, l'ambiente può favorire la diffusione di agenti patogeni e anche di altri fattori biologici, così come di quelli non biologici, come le sostanze chimiche e fisiche contaminanti, ciò significa che, più un ambiente è salubre, minori sono i rischi di ammalarsi e più conosciamo le patologie con eziologia ambientale più siamo in grado di prevenirle e curarle fino a sconfiggerne il maggior numero possibile.

I numeri sono agghiaccianti: il 24 per cento di tutte le malattie a livello globale è dovuto all'esposizione a fattori ambientali, percentuale già ragguardevole che sale al 33 per cento se parliamo di patologie che colpiscono, come quelle bronco-respiratorie, bambini al di sotto dei 5 anni. Sono milioni le vite a repentaglio in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi meno sviluppati, dove persino bere un sorso d'acqua rappresenta una minaccia. I dati relativi al nostro Paese, elaborati dalla Società italiana di medicina ambientale, meritano comunque attenzione: sono circa 90.000 le persone che ogni anno muoiono prima di aver raggiunto l'età corrispondente all'aspettativa di vita. Alla perdita prematura di vite si somma l'impatto in parte evitabile sul sistema sanitario, non di meno, l'impatto economico: costi per le cure e l'assistenza medico- ospedaliera, costi per le giornate lavorative perse, miliardi di euro che potrebbero essere dedicati ad altro, anche all'interno del sistema sanitario nazionale.

La ricerca scientifica sulle patologie ambientali ha raggiunto livelli realmente impressionanti. Le ricerche volgono a ridurre le cause di rischio e a individuare strumenti di monitoraggio e di controllo, oltre ovviamente alla cura di patologie croniche derivanti dall'inquinamento ambientale. Nei decenni è cambiata radicalmente la sensibilità: quel che trent'anni fa era visto come ineludibile conseguenza del progresso, adesso è chiaramente indicato come un fattore di rischio; quel che vent'anni fa non era considerato come un potenziale danno alla salute, oggi, lo è. Si tratta di un cambiamento di sensibilità che, da un lato, ha modificato l'approccio e i comportamenti individuali, dall'altro, ha portato al varo di una legislazione più attenta a questo preoccupante fenomeno. Sullo sfondo o in primo piano, se vogliamo, c'è la rete scientifica composta da ricercatori e ricercatrici che hanno deciso di dedicare il loro impegno alle patologie collegate a fattori ambientali e che operano in strutture di alto livello, strutture che potrebbero specializzarsi su questi quadri patologici e sui fattori eziologici che li causano, così come stanno facendo in altre branche della medicina e della scienza ben 51 istituti di ricerca.

Il riordino degli IRCCS avviato dallo scorso Governo e perfezionato in questo e discusso in Parlamento prevede aree tematiche, 19, nelle quali non viene contemplata la relazione tra le patologie e i fattori eziologici ambientali. Lo scopo di questa mozione è aprire un varco, affinché nei criteri di identificazione degli IRCCS sia fatta anche chiarezza sul criterio oltre che patologico anche eziologico. Neanche un anno fa è stata decisa la nascita del Sistema nazionale di prevenzione della salute dai rischi ambientali e climatici e successivamente di analoghe strutture a livello regionale, con l'obiettivo, in sintesi, di coordinare e rendere più efficace ogni azione volta a favorire la prevenzione e l'analisi dei rischi. Per completare il quadro mancano fattori di ricerca scientifica specifici, quelli che alcune strutture potrebbero e vorrebbero iniziare a adoperare da subito, utilizzando un approccio multidisciplinare e di medicina transnazionale. È per questo che il gruppo Lega-Salvini Premier ha inteso evidenziare un impegno specifico, quello che la mozione propone, e che una volta attuato avrà un impatto di grande rilevanza. Riconoscendo infatti gli IRCCS specializzati in patologie ambientali daremo linfa alla ricerca e favoriremo la collaborazione tra enti, creando le condizioni per raggiungere risultati in grado di migliorare la qualità della vita delle persone, soprattutto in termini - come vuole la Commissione europea - di one health, cioè non c'è salute se non c'è salute del biosistema, dell'ecosistema. Quindi, in questa direzione, noi diamo voto favorevole alla nostra mozione e impegniamo il Governo a prevedere un ampliamento della rete degli IRCCS (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Stumpo. Ne ha facoltà.

NICOLA STUMPO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Cercherò, in pochi minuti, di dare le motivazioni per le quali il gruppo del Partito Democratico voterà a favore di queste mozioni. La prima ragione è anche nel titolo di tutte le mozioni, ovvero di istituire degli IRCCS sulle patologie ambientali. Per questo primo punto noi siamo d'accordo su tutti e due gli aspetti, il primo, quello di istituire degli IRCCS - ma poi dirò qualcosa in merito -, il secondo, sul fatto di dare attuazione a un lavoro fatto negli ultimi anni nel nostro Paese sul diritto alla salute da parte dei cittadini, anche in fatto di patologie ambientali, cosa che fino a poco tempo fa veniva totalmente sottaciuta e messa da parte. Io mi trovo d'accordo con le parole dette prima dal presidente Cappellacci: quella che dobbiamo discutere oggi non è soltanto una mozione, ma è un'idea di come continuare a mettere in campo, progettare e costruire la sanità del futuro.

E certamente gli istituti di ricerca e cura devono essere una parte importante dello sviluppo della sanità sul nostro territorio, insieme, poi, alla parte successiva, ossia alla ricaduta territoriale e a tutto ciò che comporta nella costruzione della nuova sanità.

Naturalmente, tutto questo è inserito in quella che è la parte più importante, che dovremo sviluppare nei prossimi mesi, che è il PNRR. Proprio da questo punto di vista, siccome in queste settimane, da parte del Governo, c'è l'intenzione di rivedere la realizzazione o, comunque, di modificare il PNRR, io credo che sia possibile - ed è il caso di farlo - di rivedere alcune questioni, per esempio poter fare più istituti di ricerca e cura e metterli, come noi diciamo nella nostra mozione, a disposizione di quei territori e di quelle regioni dove questi non ci sono, per consentire lo sviluppo di una sanità di qualità su tutto il territorio nazionale e non soltanto concentrata in alcune parti del territorio e che ciò, come è scritto anche in altre mozioni, oltre che nella nostra, sia fatto seguendo la logica della sanità pubblica.

Su queste cose io penso che oggi, approvando queste mozioni, e domani, continuando a lavorare su un'idea di sanità territoriale e su un'idea di sanità pubblica, dobbiamo dare tutti il nostro contributo, proprio pensando a quello che c'è stato in questi anni. Nessuno deve dimenticare, infatti, che quando si parla di sanità siamo correlati alla vita delle persone, ma anche ai rischi quotidiani. Abbiamo constatato quello che è successo con la pandemia e, quindi, dovremmo, in questo caso, avere la capacità di guardare tutti insieme all'interesse del Paese e non agli interessi particolari o alla forza di un territorio piuttosto che di un altro o ancora a gruppi di potere piuttosto che ad altri.

Io non voglio dilungarmi, Presidente. Voglio soltanto dire che il nostro voto favorevole su queste mozioni è legato all'idea di una sanità che abbia la forza di legare il Paese e non di dividerlo, di unire la forza, per dare una risposta costituzionale, che è il diritto alla salute, e di fare questo nel modo più largo possibile. Queste sono le ragioni che ci convincono a votare tutte le mozioni, chiedendo, però, al Governo effettivamente, data la volontà che c'è, di aumentare i fondi soprattutto per la sanità, rivedendo il PNRR, perché di tutto ciò il Paese ha assolutamente bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti del liceo classico Dante Alighieri, di Roma, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi). Benvenuti alla Camera!

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciocchetti. Ne ha facoltà. Ricordo che questo è l'ultimo intervento, dopodiché passeremo ai voti. Prego, onorevole Ciocchetti.

LUCIANO CIOCCHETTI (FDI). Grazie, Presidente. Colleghi, Sottosegretario, io credo che queste mozioni, sollecitate dalla mozione a prima firma Molinari e dai capigruppo di maggioranza Foti, Barelli e Lupi, pongano una questione particolarmente importante e significativa. Come molti colleghi sanno, il sistema degli IRCCS, cioè degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, ha visto, su spinta del Piano nazionale di ripresa e resilienza, Missione 6, già interventi legislativi importanti, che ne hanno modificato le regole, ne hanno definito le azioni e anche le aree tematiche. Ciò è avvenuto, in particolare, con la legge delega 3 agosto 2022, n. 129, che ha definito in modo specifico tutte le aree tematiche di impegno, azione, ricerca, cura e assistenza che questi istituti di eccellenza svolgono in maniera particolare, e poi, con il decreto legislativo che abbiamo approvato in questa legislatura, con i pareri delle Commissioni parlamentari e con l'approvazione da parte del Governo di qualche mese fa.

È chiaro che quello che viene richiesto da queste mozioni è qualcosa in più, che va aggiunto al lavoro che è stato fatto sino a oggi, qualcosa che pone il confronto e il dibattito sul tema di come implementare il lavoro straordinario che gli IRCCS svolgono nel nostro Paese e che oggettivamente ha bisogno di un ulteriore approfondimento. Per questo motivo credo che ci sia questa grande condivisione, da parte del Parlamento, nell'impegnare il Governo a predisporre tutti gli atti possibili per poter anche introdurre nuove forme e nuove aree tematiche di impegno da parte degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, appunto denominati IRCCS.

L'ambiente incide sulla salute. L'approccio one health è sicuramente un fondamentale tassello per la salute delle persone: una sola salute per tutto il pianeta e penso che la pandemia di COVID ci abbia insegnato qualche cosa anche da questo punto di vista. I vari inquinamenti, l'antimicrobico-resistenza, le malattie infiammatorie croniche immunomediate, le malattie rare e i fattori ambientali scatenanti, la deforestazione, la desertificazione, la perdita di biodiversità, il sovrasfruttamento delle risorse del pianeta, del mare e degli oceani sono tutti tasselli di un disordinato governo ambientale del mondo, che sta provocando lo sviluppo delle malattie collegate. Rispetto a tutto ciò deve uscire fuori un diverso approccio culturale: prevedere un rafforzamento della capacità, dell'efficacia e della resilienza nell'affrontare gli impatti sanitari presenti e futuri associati ai rischi ambientali e climatici.

Molte patologie - ormai è provato scientificamente - sono collegate a motivi ambientali, come quelle oncologiche, cardiologiche e neurologiche. Sono correlate direttamente a fattori ambientali. Per questo non possiamo più occuparci della salvaguardia della vita nel nostro pianeta come se esistessero compartimenti stagni: la salute dell'uomo, la salute degli animali e la salute della terra. Credo, invece, che tutto questo ormai sia strettamente collegato e abbia bisogno di una risposta, di ricerca, di cure e di assistenza assolutamente interdisciplinari. In questo quadro, occorre rafforzare il rapporto tra ricerca, innovazione e cure sanitarie e agire sulla prevenzione non solo legata alla ricerca di eventuali patologie, ma anche alle problematiche ambientali. Sono già stati citati da molti colleghi i numeri - e non li ripeto - di patologie che colpiscono persone e soprattutto i bambini sotto i 5 anni e che, quindi, mettono a repentaglio milioni di vite.

Bisogna anche calcolare l'impatto economico di tutto questo sulle cure e sull'assistenza medica. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza - l'ho già detto in precedenza - ha previsto la necessità di riformare gli IRCCS ed è stata approvata, nella passata legislatura, la legge delega di riforma, la legge 3 agosto 2022, n. 129, mentre, in questa legislatura, abbiamo approvato il relativo decreto legislativo 23 dicembre 2022, n. 200. Tale normativa ha definito le aree di riferimento dell'alta specializzazione, ma consente al Governo, con successivi provvedimenti, di ampliare le aree di ricerca e cura su iniziativa del Ministero della Salute. Con la mozione di maggioranza e con le mozioni che sono state presentate anche dai gruppi dell'opposizione si chiede esattamente questo, ossia di impegnare il Governo a integrare la lista delle aree di ricerca, nonché prevedere il riconoscimento, con le necessarie risorse, di IRCCS specializzati in patologie causate da fattori ambientali e anche sviluppare negli IRCCS esistenti l'approccio one health.

Il decreto legislativo prevede la possibilità di interdisciplinare un rapporto tra i vari IRCCS che già esistono anche su altre materie, per ridefinire procedure di ricerca e cura. La XII Commissione, nell'esprimere il parere, il 13 dicembre, sul decreto legislativo, ha posto la necessità di potenziare gli IRCCS, la loro capacità di ricerca e di cura, e di lasciare aperta al Governo la possibilità di ottenere il riconoscimento di altre fattispecie di aree riferite a specializzazioni interdisciplinari.

Come esprime la mozione nell'ultimo capoverso, l'attività e il conseguimento degli obiettivi del Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici sarebbero agevolati dal riconoscimento di IRCCS specializzati in patologie ambientali, in grado di assicurare la cura del paziente in ogni fase della malattia, attraverso un approccio multidisciplinare nel quale convergano l'assistenza, la ricerca e la didattica, in una visione integrata del sapere tecnico.

Chiaramente, il gruppo Fratelli d'Italia esprime voto favorevole sulla mozione di maggioranza ed esprimerà voto favorevole anche sulle altre mozioni sulle quali il Governo ha espresso parere favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazioni)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Come da prassi, le mozioni saranno poste in votazione per le parti non assorbite e non precluse dalle votazioni precedenti.

Ricordo che, a seguito delle riformulazioni proposte dal Governo e accettate dai presentatori, il 1° capoverso del dispositivo di tutte le mozioni risulta identico.

Conseguentemente, anche considerate le ulteriori riformulazioni e la richiesta di votazione per parti separate, si procederà alle votazioni nel seguente ordine: dapprima, congiuntamente il 1° capoverso del dispositivo delle mozioni, come riformulato; a seguire, distintamente il 2° capoverso del dispositivo delle mozioni Quartini ed altri n. 1-00104, Zanella ed altri n. 1-00109 e Bonetti ed altri n. 1-00110, come riformulati; in fine, distintamente ciascuna premessa.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, congiuntamente sul 1° capoverso del dispositivo delle mozioni Molinari, Foti, Barelli, Lupi ed altri n. 1-00045, Quartini ed altri n. 1-00104, Furfaro ed altri n. 1-00105, Zanella ed altri n. 1-00109 e Bonetti ed altri n. 1-00110, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul 2° capoverso del dispositivo della mozione Quartini ed altri n. 1-00104, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul 2° capoverso del dispositivo della mozione Zanella ed altri n. 1-00109, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul 2° capoverso del dispositivo della mozione Bonetti ed altri n. 1-00110, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla premessa della mozione Molinari, Foti, Barelli, Lupi ed altri n. 1-00045, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla premessa della mozione Quartini ed altri n. 1-00104, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla premessa della mozione Furfaro ed altri n. 1-00105, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla premessa della mozione Zanella ed altri n. 1-00109, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla premessa della mozione Bonetti ed altri n. 1-00110, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 9).

Discussione della Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti del senatore Alessandro Morelli (deputato all'epoca dei fatti) (Doc. IV-quater, n. 1) (ore 11,43).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del documento: Relazione della Giunta per le autorizzazioni su una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti del senatore Alessandro Morelli, deputato all'epoca dei fatti (Doc. IV-quater, n. 1).

Segnalo al riguardo che il predetto procedimento penale, formalmente unico, ha ad oggetto distinte dichiarazioni espresse dal senatore Alessandro Morelli, rispettivamente in data 18 marzo 2019 e in data 11 maggio 2021, per le quali il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha sporto distinte querele.

La Giunta propone di dichiarare insindacabili, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, entrambe le dichiarazioni.

(Discussione - Doc. IV-quater, n. 1)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione

Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Pietro Pittalis.

PIETRO PITTALIS , Relatore. Signor Presidente, colleghe e colleghi, la relazione è davvero molto corposa, per cui mi limiterò ad una sintesi che evidenzi soprattutto le circostanze e gli elementi essenziali per una valutazione della vicenda anche da parte dei colleghi.

Si tratta, nello specifico, di una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità avanzata da Alessandro Morelli, deputato all'epoca dei fatti e attualmente senatore. La procura della Repubblica di Milano ha avviato due procedimenti penali per diffamazione nei confronti dell'onorevole Morelli sulla base di due querele sporte dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala; procedimenti che poi sono stati riuniti.

Le querele si riferiscono, una in particolare, ad un post pubblicato sulla pagina Facebook dell'onorevole Morelli, una vignetta recante la seguente intestazione: “Sala annuncia la restituzione dei soldi sauditi, chiedeva silenzio perché aveva le mani nella marmellata!”. La seconda querela è stata sporta l'8 luglio 2021, dopo che l'onorevole Morelli aveva pubblicato, l'11 maggio 2021, un video sulla propria pagina Facebook. Si tratta del video intitolato: “Sala mi ha querelato. Vuole mettermi il bavaglio in tribunale”. Il passaggio asseritamente diffamatorio sarebbe quello nel quale l'allora deputato Morelli sosteneva: “insomma, domani si terrà la prima udienza, una prima udienza in tribunale, un tribunale che secondo l'ex capo dei vigili di Milano Antonio Barbato, come palesato anche in alcuni servizi di Le Iene, avrebbe ottenuto da Giuseppe Sala qualche favorino, e ben ricambiato dal tribunale. Beppe Sala ha annunciato querela anche in questo caso. Peccato che lo faccia con l'avvocatura del comune, che paghi tu! Insomma, lui si arrabbia con qualcuno e tu gli paghi gli avvocati. Bravo Beppe. Potete capire con quale serenità l'uomo della strada si approccia ad affrontare un processo al tribunale di Milano con Giuseppe Sala”.

Si tratta, dunque, di una vicenda originata da due distinte querele, in relazione alle quali la Giunta ha deliberato, con due distinte votazioni, di proporre all'Assemblea che le dichiarazioni pubblicate dall'onorevole Morelli sulla propria pagina Facebook costituiscono opinioni espresse nell'esercizio della funzione parlamentare e, come tali, insindacabili, ai sensi dell'articolo 68, primo comma della Costituzione. Le ragioni che sono alla base di tale proposta possono essere così sintetizzate. Per quanto concerne la prima dichiarazione, del 18 marzo 2019, sono decisive due interrogazioni a risposta scritta, presentate direttamente dall'onorevole Morelli il 14 e il 21 marzo 2019, rispetto ai contenuti delle quali le propalazioni incriminate rappresentano una palese divulgazione extra moenia, anche nei sensi richiesti dalla giurisprudenza della Corte costituzionale. In proposito, questa Giunta rileva preliminarmente che l'espressione “avere o essere colti con le mani nella marmellata” significa essenzialmente essere sorpresi mentre si compie, eventualmente di nascosto, un'azione, un'attività inappropriata. Nel caso di specie, la marmellata a cui faceva riferimento l'onorevole Morelli, che è il termine del quale il querelante si duole, era chiaramente, fuor di metafora, quell'accordo, ritenuto molto svantaggioso, tra Fondazione del Teatro, di cui il sindaco Sala è presidente e legale rappresentante di diritto, e il Governo saudita. La Giunta, inoltre rileva, che negli atti di sindacato ispettivo prima menzionati l'onorevole Morelli, dopo aver svelato la notizia, fino a quel momento rimasta nascosta e perciò diffusasi con clamore, del tentato ingresso del Governo dell'Arabia Saudita nel consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala, in cambio di una donazione di 3 milioni all'anno per 5 anni, censura proprio tale operazione poi definita su Facebook “marmellata”. Tale critica è avanzata per due ordini di ragioni, vale a dire sotto il profilo della opportunità istituzionale, visto che l'Arabia Saudita “è un Paese sul quale ci sono forti ombre riguardo al rispetto dei diritti umani”, mentre la Fondazione Teatro alla Scala di Milano “è una istituzione molto importante del nostro Paese, costituisce un patrimonio culturale di notevole rilevanza per la diffusione e la conoscenza della musica e rappresenta il secondo brand italiano più famoso all'estero”. In termini di convenienza economica e commerciale, perché l'accordo alla base dell'ingresso dell'Arabia Saudita nel consiglio di amministrazione avrebbe comportato - scrive, sempre testualmente, l'onorevole Morelli - “la cessione di parte del know-how del principale Teatro del mondo con la delocalizzazione di una sede dell'Accademia della Scala in Arabia Saudita e tutto ciò a fronte di un corrispettivo economico, 3 milioni per 5 anni, che assolutamente non è paragonabile ad altri casi avvenuti in Europa, come il Louvre ad Abu Dhabi, dove, per la sola cessione del marchio e il prestito delle opere (ma non certo del know-how), l'accordo tra i due Stati si è chiuso per un miliardo di euro in trent'anni”.

Occorre infine notare che l'onorevole Morelli, nella interrogazione del 21 marzo 2019, critica apertamente il sindaco Sala e lo accusa implicitamente di non aver “rilevato le criticità che hanno portato all'esito attuale”, vale a dire alla bocciatura definitiva del progetto. In buona sostanza, dunque, quando, su Facebook, afferma che il sindaco Sala è stato colto “con le mani nella marmellata”, l'onorevole Morelli non fa altro che ribadire e divulgare extra moenia, sia pure in termini coloriti, ma comunque non con epiteti offensivi, ciò che, anche più dettagliatamente, aveva già sostenuto in sede parlamentare, e cioè che era venuto alla luce e poi finalmente naufragato quell'accordo, del tutto inappropriato, tra la Fondazione del Teatro alla Scala e il Governo saudita.

Ad analoghe conclusioni questa Giunta ritiene di dover giungere anche con riguardo alle dichiarazioni rese dall'onorevole Morelli l'11 maggio 2021. Sempre nel quadro della nota giurisprudenza costituzionale in materia, è evidente che le affermazioni pronunciate nel video appaiono sostanzialmente riproduttive del contenuto di precedenti atti di sindacato ispettivo e, segnatamente, della interrogazione a risposta immediata in Commissione del 7 aprile 2021. In quest'ultima, infatti, che prende dichiaratamente spunto dalla trasmissione televisiva Le Iene del 2 aprile 2021, durante la quale era andato in onda un servizio sulla vicenda della nomina del comandante della Polizia municipale di Milano Marco Ciacci, venivano espressamente ricordate “le gravissime ombre in merito alla trasparenza, mparzialità e indipendenza delle procedure adottate dal sindaco Sala” per il conferimento dell'incarico; nella stessa si segnalava anche una sorta di intromissione nella procedura della procura della Repubblica di Milano e tutto questo, ripeto, sulla base del programma televisivo Le Iene, ma, soprattutto, sulla base delle dichiarazioni rese dall'allora capo della Polizia municipale di Milano, Antonio Barbato. L'unica obiezione che, al riguardo, si fa presente è che questa interrogazione a risposta immediata sarebbe stata sottoscritta non dall'onorevole Morelli, ma dall'onorevole Iezzi, capogruppo della Lega in I Commissione. Noi riteniamo che questa circostanza non osti al riconoscimento della insindacabilità. Conosciamo perfettamente la giurisprudenza della Corte costituzionale, secondo la quale la verifica del nesso funzionale tra le dichiarazioni extra moenia e gli atti parlamentari deve essere effettuata con riferimento alla stessa persona e non con riguardo ad altri deputati. Tuttavia, in tal caso, la fattispecie è caratterizzata dalla circostanza che, al momento della presentazione della interrogazione in discorso, e cioè il 7 aprile 2021, all'indomani della trasmissione de Le Iene, l'onorevole Morelli rivestiva la carica di Sottosegretario di Stato del Governo Draghi e, quindi, quale membro dell'Esecutivo, l'onorevole Morelli non avrebbe di certo potuto presentare un atto di sindacato ispettivo, posto che, come è noto, tale atto sarebbe stato considerato irricevibile, per costante prassi parlamentare. Si tratta, però, sempre di un atto che, pur non essendo da lui personalmente sottoscritto, costituisce, come ha dichiarato l'onorevole Iezzi e come documentato agli atti della Giunta per le autorizzazioni, il frutto di un lavoro coordinato e congiunto appunto con il collega Iezzi, con cui ha materialmente condiviso i testi presentati alla Camera. Questo pone, signor Presidente, un altro problema, di cui la Giunta si sta occupando anche in queste settimane, perché sarebbe paradossale che la insindacabilità sia limitata al parlamentare deputato e non anche al deputato che rivesta la carica di Sottosegretario.

Queste sono le ragioni per le quali la Giunta per le autorizzazioni ha ritenuto di deliberare perché le dichiarazioni pubblicate, sia il 18 marzo 2019, sia l'11 maggio 2021 sulla pagina Facebook dall'onorevole Morelli, costituiscono opinioni espresse nell'esercizio della funzione parlamentare e, come tali, sono da ritenere insindacabili, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

Per concludere, signor Presidente, poiché nella Giunta per le autorizzazioni è stata richiesta da un gruppo (mi pare dal gruppo 5 Stelle) la votazione per parti separate, trattandosi di due episodi confluiti in un unico procedimento penale, ma che hanno una loro autonomia, frutto di due distinte querele, anche per andare incontro a questa richiesta proveniente dal gruppo del MoVimento 5 Stelle, riteniamo di riproporre anche in Aula lo stesso schema di voto per la deliberazione.

PRESIDENTE. Non essendovi iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione.

(Dichiarazioni di voto - Doc. IV-quater, n. 1)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Devis Dori. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (AVS). Grazie Presidente. Ci troviamo oggi a trattare due distinti episodi che hanno portato a due querele per diffamazione, sporte dal sindaco di Milano, Giuseppe, Sala, nei confronti del Sottosegretario Alessandro Morelli, per due distinte pubblicazioni da parte dell'onorevole Morelli sulla propria pagina Facebook, due dichiarazioni extra moenia che si sono verificate a distanza di due anni l'una dall'altra, ma che sono poi state riunite in un unico procedimento penale, in quanto il 22 luglio 2021 è stato emesso un unico avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il primo episodio risale al marzo 2019, il secondo al maggio 2021.

Alla luce della consolidata giurisprudenza costituzionale, il nesso funzionale tra le dichiarazioni rese extra moenia, nello specifico su Facebook, e l'attività parlamentare che noi oggi siamo tenuti a valutare richiede il concorso di due requisiti: un legame temporale tra l'atto funzionale e l'attività esterna, tale che questa assuma una finalità divulgativa del primo, e una sostanziale corrispondenza di significato tra le opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni e gli atti esterni.

Con riferimento al primo episodio, quello del 18 marzo 2018, sul tema, l'onorevole Morelli ha effettivamente depositato due interrogazioni, una il 15 marzo e una il 21 marzo (quindi, tre giorni prima e tre giorni dopo le dichiarazioni extra moenia).

La giurisprudenza costituzionale, di norma, richiede, per la sussistenza del nesso temporale, che l'atto parlamentare sia antecedente e questo vale per la prima interrogazione; altre sentenze hanno però ritenuto che, anche quando l'atto parlamentare sia successivo alle dichiarazioni esterne, purché entro un arco temporale talmente compresso, si può affermare una sostanziale contestualità tra l'uno e le altre e questo vale per la seconda interrogazione. Quindi, il primo requisito pare sussistere. Dubbi, invece, si sollevano rispetto al secondo requisito cioè alla corrispondenza tra l'interrogazione e l'atto esterno, sul post. Bisogna, infatti, rilevare che nella prima interrogazione il sindaco non è nemmeno citato, mentre nella seconda non emergono quegli elementi di critica nei confronti dell'operato del sindaco Sala, che, invece, sono stati così fortemente manifestati su Facebook, anzi la presentazione di una seconda interrogazione a distanza di così pochi giorni pare evidenziare la consapevolezza che la prima interrogazione non citasse direttamente il sindaco e che servisse una maggiore parlamentarizzazione della vicenda.

Passo ora al secondo episodio, quello dell'11 maggio 2021, quando l'onorevole Morelli pubblicava un video sulla propria pagina Facebook, con il quale faceva riferimento al contenuto di alcuni servizi giornalistici che ipotizzavano uno scambio di favori tra il sindaco Sala e la procura della Repubblica di Milano. Anche in questo caso, il nostro compito si deve limitare a valutare la sussistenza del nesso funzionale tra le dichiarazioni rese extra moenia e l'attività parlamentare e va rilevato che, relativamente all'episodio del 2021, l'onorevole Morelli non ha presentato alcuna interrogazione, né come proponente, né come sottoscrittore. Nei lavori di Giunta è stato, tuttavia, evidenziato che, nonostante l'onorevole Morelli non abbia presentato interrogazioni parlamentari sul punto, il suo gruppo di appartenenza ha presentato, prima dell'11 maggio, due atti di sindacato ispettivo, uno il 18 gennaio 2021 e l'altro il 7 aprile 2021.

La prima questione è la seguente: può essere estesa la garanzia dell'insindacabilità, ex articolo 68, primo comma, della Costituzione, al parlamentare che, pur non avendo depositato un atto parlamentare, appartenga a un gruppo parlamentare che quell'atto ha presentato? Esiste, cioè, un'insindacabilità di gruppo? Secondo la giurisprudenza della Corte costituzionale “no”, nel senso che la verifica del nesso funzionale deve essere effettuata con riferimento alla stessa persona e non con riguardo ad altri deputati.

Seconda questione: il 25 febbraio 2021 l'onorevole Morelli diventava Sottosegretario di Stato e assumeva un incarico governativo. Per ragioni di natura costituzionale e anche di logica e di opportunità politico istituzionale, è precluso a un membro dell'Esecutivo di effettuare attività di sindacato ispettivo. Nel caso specifico, certamente, possiamo affermare che, con riferimento all'interrogazione del 7 aprile, l'onorevole Morelli, legittimamente, non la firmava, perché non poteva firmarla. Tuttavia, su quei fatti era già stata presentata un'interrogazione il 18 gennaio 2021 e, all'epoca, l'onorevole Morelli non aveva cariche di Governo, quindi, avrebbe potuto sottoscrivere l'atto o presentarne uno autonomamente. Il fatto che lo stesso fosse membro della Commissione trasporti non gli precludeva la possibilità di presentare atti di sindacato ispettivo di competenza della I Commissione (Affari costituzionali), ma non l'ha fatto, tant'è vero che il 20 gennaio 2021, ovvero due giorni dopo l'interrogazione del suo capogruppo, lo stesso Morelli depositò un'interrogazione a risposta in Commissione affari costituzionali a sua prima firma e come unico firmatario, a dimostrazione del fatto che avrebbe potuto farlo anche con riferimento al contenuto del video pubblicato su Facebook l'11 maggio 2021.

Alla luce di quanto esposto, in considerazione delle valutazioni svolte, come gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, ci esprimiamo per la sindacabilità delle opinioni espresse dall'onorevole Alessandro Morelli, dichiarando il voto contrario alla proposta della Giunta (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alessio. Ne ha facoltà.

ANTONIO D'ALESSIO (A-IV-RE). Grazie Presidente. Si tratta di una doppia richiesta di insindacabilità. Con riferimento alla prima, è di tutta evidenza, a nostro avviso, che si tratta di opinioni che riprendono il contenuto sostanziale di un'interrogazione a risposta scritta. Si criticava, da parte del Morelli, l'ingresso dell'Arabia Saudita nel consiglio di amministrazione del Teatro La Scala, in cambio di una erogazione in danaro e la critica veniva fatta, sia per motivi di opportunità istituzionale, sia per ragioni di convenienza economica e commerciale. Ovviamente, non si entra nel merito delle valutazioni - non lo facciamo assolutamente -, però la censura era ribadita nella successiva interrogazione - quindi, con un lasso di tempo che lasciava interpretare contestualità -, fatta in termini effettivamente coloriti, magari sgraditi o sgradevoli, anche da un punto di vista della valutazione personale, ma non propriamente offensivi.

È chiaro che bisognerebbe provare ad evitarla, ma qui stiamo parlando di altro, della sindacabilità o meno. Su questo, ci schieriamo per l'insindacabilità, quindi, il nostro voto sarà nella direzione della relazione.

Con riferimento, invece, alla seconda richiesta, si ipotizzava uno scambio di favori tra il sindaco Sala e la procura della Repubblica di Milano, che avrebbe portato alla nomina del nuovo capo dei Vigili di Milano. L'onorevole Morelli si rifà, tra le altre cose, a un'interrogazione del 18 Gennaio 2021, che avrebbe un contenuto sostanzialmente coincidente con la denuncia svolta e divulgata via Facebook. Questa denunzia però è stata presentata dall'onorevole Iezzi, ma - a dire del Morelli - concordata e, sostanzialmente, effettuata congiuntamente all'onorevole Morelli.

Ci sono due temi che dobbiamo evidenziare, al netto di tutto quello che è stato già detto ed espresso, anche in ordine alla cronaca dei lavori effettuati in Giunta. Intanto, resta il tema di aggiornare il perimetro dell'attività del deputato rispetto alle mutate esigenze storiche. Lo abbiamo detto anche in altre circostanze: la velocità dei mass media e dei social postula la necessità di adeguare al contesto attuale il concetto dell'attività del deputato, il quale, nell'espletamento delle proprie funzioni, può avvertire l'esigenza di esprimere giudizi o posizioni politiche anche prima di depositare formalmente un atto intramoenia. Immaginiamo un'intervista televisiva o una notizia di cronaca: come può il deputato riservarsi di depositare gli atti? Deve poter esprimere la propria opinione. Una formalissima interpretazione sulla corrispondenza testuale delle espressioni creerebbe problemi, questo è evidentissimo.

Poi c'è un altro discorso da fare, quello sulla posizione della Corte costituzionale che, sostanzialmente, esprime il concetto per cui la verifica del nesso funzionale tra le dichiarazioni extra moenia e gli atti parlamentari deve essere effettuata con riferimento alla stessa persona e non attraverso altri deputati. Nel caso che ci occupa, quindi, il Morelli lo avrebbe fatto attraverso l'onorevole Iezzi. Però qui ci sono delle specificità che vanno considerate: il fatto che l'onorevole Morelli fosse investito del ruolo di Sottosegretario avrebbe portato a una dichiarazione di irricevibilità di un'interrogazione posta dall'onorevole Morelli e sarebbe paradossale, ridottosi lo spazio tecnico per il parlamentare che ricopre il ruolo di Sottosegretario, che per i membri del Governo non ci fosse la possibilità di manifestazione del proprio pensiero. Una discriminazione illogica nei confronti di quei parlamentari che hanno l'alto onore di ricoprire incarichi di Governo e che sarebbero esclusi dalle garanzie previste dall'articolo 68 della Costituzione. Quindi, su questo, noi nutriamo delle grandi perplessità in ordine all'insindacabilità, ma anche alla sindacabilità. Poniamo il tema. Il nostro sarà un voto di astensione che vuole essere anche un richiamo, in questa legislatura, a lavorare in questo senso, ad adeguare gli strumenti all'evoluzione del contesto storico.

Tornando un attimo al discorso della non sovrapposizione del concetto della Corte costituzionale, cioè della verifica del nesso funzionale, che deve essere effettuata con riferimento alla stessa persona, non è che il Sottosegretario automaticamente viene rivestito e ricoperto da immunità, ma il fatto che l'onorevole Morelli - e di questo mi pare che ci siano prove di un percorso comune tra l'onorevole Iezzi e l'onorevole Morelli - abbia presentato, anche se attraverso il collega deputato, un'interrogazione e abbia esposto una propria opinione deve valere, sostanzialmente, a ricomprendere nell'attività lecita dell'espressione della propria opinione la posizione e l'operato del Morelli. Per le ragioni appena esposte, con riferimento, ripeto, al primo caso, ci schiereremo per l'insindacabilità; con riferimento al secondo voto, ci asterremo (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Battilocchio. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). Grazie, Presidente. Brevemente, Forza Italia condivide in pieno la relazione e, quindi, le parole e le valutazioni del relatore, che ha presentato un documento completo ed esaustivo e ha toccato tutti i punti salienti di questa vicenda. Quindi, condividiamo integralmente le valutazioni, che si muovono nel solco del garantismo e della tutela delle prerogative del parlamentare. Pertanto, Forza Italia voterà convintamente la relazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Scutella'. Ne ha facoltà.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Grazie, Presidente. Siamo qui, oggi, chiamati a pronunciarci sull'insindacabilità nei confronti del Sottosegretario Morelli, all'epoca dei fatti deputato. Vede, Presidente, l'articolo 68 della Costituzione, al primo comma, prevede la cosiddetta insindacabilità parlamentare, che è una sorta di tutela per le nostre espressioni, le nostre azioni. Tutto sta però a capire - perché qui c'è un perimetro circoscritto - se le dichiarazioni, se le nostre azioni rientrano all'interno di quel perimetro, e, quindi, si può parlare di insindacabilità parlamentare, o meno.

Arriviamo ai fatti. C'è un procedimento penale pendente dinanzi al tribunale di Milano a seguito di due querele sporte dal sindaco Sala nei confronti del Sottosegretario Morelli, ripeto, all'epoca dei fatti deputato. Perché? Dobbiamo capire se le dichiarazioni che sono state rese tramite social, tramite Facebook, dal deputato Morelli, datate 2019 e 2021, siano intimamente collegate e connesse con un atto di sindacato ispettivo, un atto parlamentare, che possa giustificare, quindi, l'insindacabilità, o meno. Andiamo al primo caso.

Nel primo caso, nella dichiarazione rilasciata tramite Facebook nel 2019, vi è un atto ispettivo, a firma del Sottosegretario Morelli, in cui ci si limita ad evidenziare l'inopportunità politica dell'ingresso del Governo saudita all'interno del consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala di Milano. Nella dichiarazione successiva, tramite Facebook, però, vengono sottolineati la mancanza di trasparenza dell'operazione e che il sindaco Sala abbia commesso illeciti nel portare avanti tale progetto. Mi sembrano due cose che non camminano insieme e, per questo, noi siamo contrari all'insindacabilità per questa prima fattispecie.

Passiamo alla seconda, alle dichiarazioni rese, sempre tramite Facebook, sempre dal Sottosegretario Morelli nel 2021, in cui il Sottosegretario Morelli fa menzione del nuovo capo dei Vigili urbani di Milano. Ebbene, non c'è nessun atto di sindacato ispettivo, nessun atto parlamentare a firma del Sottosegretario Morelli. E che cosa fa il relatore? Con un'arrampicata sugli specchi, con una forzatura inaudita, dice: va bene, visto che non abbiamo il sindacato ispettivo che può giustificare l'insindacabilità, ci colleghiamo al sindacato ispettivo fatto da un suo collega, dal collega Iezzi, chiamando così in causa, invocando una insindacabilità di gruppo, una immunità di gruppo, una immunità di gregge, chiamatela come volete (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), qualcosa che non sussiste, perché la giurisprudenza ci dice che l'insindacabilità non può essere di gruppo, ognuno risponde per le proprie dichiarazioni. Quindi, anche per queste dichiarazioni, anche per questa seconda fattispecie, noi saremo contrari a concedere l'insindacabilità. Presidente, qui si vuole far passare questo messaggio: io, in quanto parlamentare, posso fare le dichiarazioni che ritengo, posso esercitare le azioni, però per i cittadini vi è un trattamento differente, perché io mi appello all'insindacabilità anche quando non c'è, ma per i cittadini abbiamo un trattamento differente. Il MoVimento 5 Stelle non ha mai sopportato queste disparità e, proprio per questo, perché ci siamo noi, qui dentro, a vigilare su questi meccanismi che ci sono, siamo fortemente contrari oggi ad entrambe le fattispecie di insindacabilità che vengono richieste dal relatore. Per cui, confermo il voto contrario del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Grazie, Presidente. Intanto, ringrazio il relatore per avere illustrato minuziosamente, nonostante l'esiguo tempo, le vicende da cui è originata la richiesta del tribunale di Milano. Quindi, non vorrei impegnare l'Aula ripetendo per intero, ma richiamerò l'attenzione su alcuni dei punti che mi paiono dirimenti, anche alla luce di quello che è stato appena detto.

Abbiamo sentito che si tratta - e ci tengo a sottolinearlo, anche se è all'ordine del giorno - della richiesta sull'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un unico procedimento penale pendente davanti al tribunale di Milano relativo a due distinte querele per diffamazione aggravata, sporte dal sindaco di Milano Giuseppe Sala nei confronti dell'allora deputato Alessandro Morelli.

La prima dichiarazione, si è detto, attiene alla pubblicazione sul profilo Facebook di una vignetta - avvenne il 18 marzo 2019 - in cui il deputato segnalava che il sindaco di Milano aveva annunciato la restituzione dei soldi sauditi. Erano quei 3 milioni ricevuti per acquisire, fra l'altro, il know-how della Scala di Milano, nell'ambito di un complesso accordo commerciale, che prevedeva l'ingresso del Governo saudita nel CdA del teatro. Accordo celato ai media e, successivamente, naufragato - si diceva così - perché aveva le mani nella marmellata.

La fattispecie alla base della vignetta, che poi è stata oggetto della querela, era la medesima alla base e oggetto di due interrogazioni a prima firma dell'onorevole Morelli, rispettivamente, in data 15 marzo 2019 e 21 marzo 2019. In tali interrogazioni si poneva l'attenzione sull'opportunità istituzionale di questa partnership, stante la nota problematica di rispetto dei diritti umani nel Paese saudita, e in termini di convenienza economica e commerciale di questo accordo, che prevedeva - cito - la cessione di parte del know-how del principale teatro del mondo, con la delocalizzazione di una sede dell'Accademia della Scala in Arabia Saudita, a fronte di un corrispettivo economico - 3 milioni per 5 anni - non paragonabile ad altri accordi similari stipulati in Europa.

Viene citato appunto il Louvre che, per la cessione del marchio e il prestito delle opere che espone ad Abu Dhabi (ma non del know-how), ha previsto un corrispettivo di un miliardo di euro, un miliardo contro tre milioni, per 30 anni. Inoltre, nell'interrogazione ancora più recente, lo stesso Morelli criticava il sindaco Sala per non aver rilevato le criticità che hanno portato poi alla bocciatura dell'accordo. Quindi, il contenuto era assolutamente corrispondente all'affermazione della vignetta del deputato Morelli, ma ci arriverò.

Il secondo comportamento oggetto delle attenzioni della procura riguarda un video pubblicato su Facebook l'11 maggio 2021, quando il deputato Morelli era Vice Ministro del Ministero per le Infrastrutture e della mobilità sostenibili nel Governo Draghi. Questo è un elemento molto importante ai fini della discussione odierna. Nel video, intitolato “Sala mi ha querelato. Vuole mettermi il bavaglio in Tribunale”, spiegava, richiamando il processo penale in essere sulla prima dichiarazione, una vicenda di rilevante interesse pubblico, mediaticamente ben nota per essere stata oggetto della trasmissione televisiva Le Iene del 2 aprile 2021, su un presunto scambio di favori fra il sindaco Sala e la procura della Repubblica di Milano, coronato dalla nomina di un responsabile di sezione della polizia giudiziaria in procura a comandante della polizia locale.

Da questa vicenda, oggetto dell'interrogazione e del video dell'allora deputato Morelli, ora senatore, è nata una serie di iniziative giudiziarie da parte del comune di Milano e del sindaco Sala. Proprio oggi la stampa riporta che Antonio Barbato, ex comandante dei vigili di Milano, è stato assolto in appello per avere dichiarato quanto dichiarava l'onorevole Morelli. La stampa di oggi lo riporta. Questo per mettere un punto, forse, alla verità di questa vicenda.

Ma vado avanti: la vicenda del video dell'onorevole Morelli fu oggetto di un question time in I Commissione, discusso il 7 aprile 2021, a firma del capogruppo in Commissione del mio gruppo, il gruppo Lega, che non fu sottoscritto dal deputato Morelli. Ma perché non fu sottoscritto? Perché un membro del Governo non può sottoscrivere gli atti ispettivi. Quindi esaminiamo dal punto di vista più giuridico, dal punto di vista che attiene alle nostre competenze, o meglio, alle competenze del Parlamento globalmente considerato, e non dei singoli membri.

Sulla prima dichiarazione credo sia d'obbligo richiamare le altre decisioni della Giunta e di quest'Aula su casi simili, da ultimo abbiamo visto pochi mesi fa quello del deputato Fidanza. In proposito, ricordo che, secondo la giurisprudenza della Corte costituzionale, affinché le dichiarazioni rese extra moenia da un deputato possano dirsi funzionalmente connesse con l'attività parlamentare, e quindi possa ritenersi operante la prerogativa dell'insindacabilità di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione, è necessario che concorrano due requisiti.

Il primo, il cosiddetto nesso contenutistico, una sostanziale corrispondenza di significato fra le propalazioni esterne e il contenuto di atti e/o interventi eseguiti in sede parlamentare, al di là delle formule letterali usate. Questo ce lo dice la Corte costituzionale (fra l'altro la sentenza n. 144 del 2015). E poi il nesso temporale, un legame di ordine temporale fra l'attività parlamentare e l'attività esterna tale che quest'ultima assuma una finalità divulgativa rispetto alla prima, che dunque dovrebbe precedere la seconda, ma che la Corte ha ammesso anche se l'attività parlamentare è successiva, seppure con uno iato temporale molto breve.

Ora parliamo della prima fattispecie della vignetta: al di là della frase colorita “mani nella marmellata”, della cui offensività si deve e si dovrà eventualmente occupare la magistratura, pare evidente che il senso del contenuto della vignetta sia pienamente conforme e rispondente al contenuto oggetto delle due interrogazioni citate, due, non una, due. Una leggermente precedente alla pubblicazione della vignetta e l'altra di pochi giorni successivi. Ricorrono, pertanto, entrambi i requisiti richiesti dalla Corte e non può che ritenersi applicabile l'articolo 68, primo comma.

Si ricorda, e lo faccio ad abundantiam, stante la competenza dei colleghi, che sia la Giunta sia quest'Aula non hanno un potere di qualificazione del fatto, né hanno la competenza di decidere se un fatto sia penalmente rilevante o se un comportamento integri questo o quel reato. Questa è una competenza del potere giudiziario. Al Parlamento la Costituzione riserva la sola valutazione dell'applicabilità dell'articolo 68 e questo ci chiede il tribunale di Milano, indipendentemente dal fatto e dell'eventuale gravosità dello stesso.

Passiamo, quindi, al secondo comportamento: il video datato 11 maggio 2021. L'incarico governativo del deputato Morelli, che ricopriva da due mesi in quella data, apre una serie di potenziali dubbi che rischiano di mettere in crisi l'applicazione dell'interpretazione consolidata della Corte costituzionale, quella che ho citato prima del nesso temporale e del nesso contenutistico.

Nessuno può dubitare che tutti i deputati siano uguali e abbiano gli stessi diritti e le stesse prerogative e immunità. Del resto, l'articolo 68 dice che i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni. Tutti i membri, non quelli che non fanno parte del Governo o altri. Eppure, proprio dall'esame di questa vicenda processuale dobbiamo rilevare che i membri del Governo hanno una diminuzione delle loro prerogative, perché possono votare in Aula, possono votare, ovviamente, la fiducia al Governo di appartenenza, ma non possono presentare e sottoscrivere atti ispettivi o emendamenti, verificandosi, quindi, una specie di attrazione di alcune delle loro prerogative all'attività del Governo, che va però a limitare, o meglio, delimitare il loro ruolo nell'ambito del Parlamento.

Del resto, sarebbe un cortocircuito istituzionale che un Vice Ministro possa proporre un atto ispettivo contro il Governo di cui fa parte. A questo punto si è aperto un dubbio: ma come si può applicare l'interpretazione della Corte costituzionale se un membro del Governo non può presentare atti ispettivi? Quindi, si è aperto un vulnus. È stato detto che stiamo facendo all'interno della Giunta - ringrazio il Presidente Costa - una serie di audizioni in questo ambito, però non si può che ritenere che ad impossibilia nemo tenetur, questo lo dicevano i romani. Quindi, come fa un membro del Governo a depositare un'interrogazione che la Camera dei deputati riterrebbe irricevibile? Questo, probabilmente, già scriminerebbe il comportamento di un membro del Governo in questo caso. Eppure, siamo andati oltre. Abbiamo fatto un esame, non potendo avere una coincidenza soggettiva siamo andati nell'ambito della contiguità. E abbiamo visto, nell'ambito degli atti ispettivi presentati, come il collega deputato, il collega in consiglio comunale Igor Iezzi, nonché capogruppo della I Commissione, abbia egli stesso firmato atti ispettivi, che hanno un nesso temporale e funzionale alla richiesta della Consulta, i quali possono quindi dare un supporto contenutistico alla dichiarazione del video dell'onorevole Morelli. Questo chiaramente - concludo, Presidente - va a supportare la richiesta del relatore sull'insindacabilità.

Quindi, alla luce di questo, devo dire con un'interpretazione de iure condito, basterebbe il fatto che un Sottosegretario non possa firmare atti ispettivi, ma noi, andando avanti, abbiamo verificato che c'è un supporto contenutistico dietro le dichiarazioni del video dell'onorevole Morelli. Pertanto riteniamo che la Lega consideri insindacabili le sue dichiarazioni e annuncio il voto favorevole del gruppo alla proposta del relatore (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lacarra. Ne ha facoltà.

MARCO LACARRA (PD-IDP). Presidente, onorevoli colleghi, partirei da una premessa nella valutazione di questa vicenda, innanzitutto ricordando, e non è mai superfluo farlo, che la Giunta è un organo tecnico che deve esprimere valutazioni giuridiche, quindi non contaminato dall'appartenenza politica o partitica dei suoi componenti. Il secondo aspetto è che la Giunta non può entrare nel merito delle fattispecie in esame perché la valutazione delle stesse è rimandata all'unico soggetto che può occuparsene, che è il magistrato. Partendo da queste premesse, dichiaro immediatamente il voto contrario alla relazione esposta dal relatore e quindi per la sindacabilità dei comportamenti e delle dichiarazioni rese dall'onorevole Morelli.

Il voto contrario è motivato da diverse ragioni. Innanzitutto, vi è una ragione fondamentale: per quanto concerne i fatti occorsi il 18 marzo 2019, è evidente la forzatura che, nell'interpretazione che ha offerto l'onorevole Pittalis, si rileva relativamente alla natura delle espressioni rivolte dal Morelli all'indirizzo del sindaco Sala. Cioè, non possiamo derubricare a mero commento quella che riteniamo, al contrario, una chiara affermazione dalla valenza denigratoria. L'intento di espressioni quali “Sala (…) chiedeva silenzio perché aveva le mani nella marmellata!” è evidentemente mirato a suggerire al potenziale lettore un nesso, ovviamente falso e strumentale, tra il mancato accordo fra la Fondazione del Teatro alla Scala e il Governo saudita e un presunto interesse personale e occulto di cui il sindaco Sala, in qualità di presidente della Fondazione stessa, sarebbe stato portatore. Tale interpretazione è confermata anche dalla circostanza che la procura di Milano ha ritenuto il fatto idoneo ad integrare un'ipotesi di diffamazione aggravata.

In secondo luogo, sempre relativamente ai fatti del 2019, occorre operare una verifica rispetto all'eventuale riconducibilità delle suddette opinioni all'ambito del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione, anche facendo ricorso alle consolidate interpretazioni fornite dalla Corte costituzionale in passato. Dapprima, quindi, considerando la fondatezza del necessario nesso di funzionalità tra il concreto esercizio dell'attività parlamentare dell'onorevole Morelli e le dichiarazioni rese extra moenia dallo stesso, in tal caso, è fin troppo semplice evincere l'inesistenza dei requisiti imposti dalla giurisprudenza della Corte, ossia l'anteriorità tra gli atti di sindacato ispettivo ricordati e le opinioni che si vorrebbero assumere con finalità divulgative rispetto ai primi e, secondariamente, la sostanziale corrispondenza di significato tra opinioni rese all'esterno e gli atti espressi nell'esercizio delle funzioni.

Quanto al primo requisito, possiamo serenamente escludere un qualsivoglia rilievo con riguardo all'interrogazione parlamentare del 21 marzo 2019, in quanto abbondantemente successiva ai fatti imputati a Morelli.

Quanto all'interrogazione del 14 marzo, effettivamente precedente ai fatti del 18, non possiamo ritenere però che vi sia quella sostanziale corrispondenza di significato tra i contenuti dell'atto e le opinioni espresse, sia perché nell'interrogazione non viene mai fatta menzione di presunte responsabilità o interessi del sindaco Sala, sia perché l'atto ispettivo risulta chiaramente diretto a sollecitare il Governo a operare una mera valutazione di opportunità politica ed economica relativamente all'accordo con il Governo saudita.

È pacifico che si tratti di considerazioni ben diverse rispetto alle insinuazioni pubbliche e di stampo chiaramente diffamatorio avanzate dall'onorevole Morelli qualche giorno dopo, quando - occorre ripeterlo - ha evidentemente insinuato l'esistenza di un interesse privato del sindaco Sala nell'operazione di finanziamento saudita in favore della Fondazione della Scala di Milano.

Su tale episodio non possiamo, quindi, che attestare l'insussistenza dei presupposti per dichiarare l'insindacabilità delle dichiarazioni del senatore Morelli.

Quanto al secondo episodio, quello che ha avuto luogo l'11 maggio 2021, alla vigilia dell'udienza preliminare relativa alla prima querela, le tesi del relatore sono ancor meno condivisibili, se possibile. In tale occasione, l'onorevole Morelli ha sottolineato l'esistenza di un rapporto di intima complicità tra Sala e il tribunale di Milano, uno scambio di “favorini” in forza dei quali lo stesso Sala avrebbe tentato di mettere il bavaglio all'onorevole Morelli. In questo caso, le affermazioni di Morelli sono ancora più gravi e gratuitamente calunniose verso Sala e l'operato della magistratura.

Inoltre, per ciò che rileva in questa sede, tali affermazioni mancano del tutto del necessario requisito del nesso funzionale con l'attività parlamentare. Soprattutto rispetto a questa circostanza risulta, infatti, irricevibile la tesi del relatore, onorevole Pittalis, perché l'interrogazione citata, e segnatamente quella del 7 aprile 2021, pur essendo precedente e fedele nel contenuto all'episodio a cui si riferisce Morelli, manca di un attributo fondamentale: non è stata presentata dall'onorevole Morelli, ma da un altro parlamentare, e a nulla rileva il fatto che l'onorevole Morelli fosse un membro di Governo e, dunque, impossibilitato a depositare interrogazioni. Questo semmai è un tema da porre in altra sede, ossia se un parlamentare che assume incarichi nell'Esecutivo conservi o meno tutte le prerogative previste per i deputati.

In conclusione, signor Presidente, ribadendo la contrarietà del nostro voto, vorrei lanciare un monito all'Aula: dichiarare oggi l'insindacabilità delle dichiarazioni dell'onorevole Morelli vorrebbe dire estendere oltre modo i confini, dettati dalla lettera costituzionale e ricalcati dalla giurisprudenza stessa, del prezioso istituto dell'insindacabilità delle opinioni espresse nell'esercizio del mandato parlamentare. Il voto favorevole vorrebbe dire deprimere e depotenziare l'insindacabilità, svuotarla del significato datole dai padri costituenti e rafforzatosi nel corso della storia repubblicana (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Prima di ascoltare l'ultimo intervento, salutiamo gli studenti dell'Università degli studi internazionali di Roma, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaia. Ne ha facoltà.

DARIO IAIA (FDI). Presidente, onorevoli colleghi, noi riteniamo che l'insindacabilità delle opinioni espresse dai parlamentari nell'esercizio delle proprie funzioni rappresenti un principio che deve essere tutelato e custodito in maniera gelosa da quest'Aula e riteniamo che questa sia una delle occasioni nelle quali l'Aula può esprimersi in difesa di questo principio.

Ringraziamo il collega Pittalis per il lavoro svolto insieme, in seno alla Giunta, e per la relazione che condividiamo in tutto e per tutto. Si tratta di una relazione approfondita nella quale sono stati affrontati, sia dal punto di vista formale sia dal punto di vista sostanziale, gli aspetti che riguardano questa vicenda sulla quale diffusamente sono già intervenuti i colleghi.

Preannuncio il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia rispetto all'insindacabilità delle opinioni espresse dal senatore Morelli. Riteniamo che si tratti di opinioni assolutamente legittime, espresse da un parlamentare nell'esercizio delle proprie funzioni, di opinioni di grande interesse pubblico, di interesse locale; ovviamente, un interesse che riguardava la città di Milano, ma anche opinioni e fatti che interessavano la Lombardia e tutta la Nazione, attenendo alla formazione e alla composizione del consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala di Milano che, come ricordava prima un collega intervenuto, è il secondo brand per importanza in Italia.

Che cosa stava avvenendo in quel momento, in quel periodo, nel marzo del 2019? Sostanzialmente, stava accadendo che l'Arabia Saudita, un Governo che non spicca per difesa dei diritti civili e sociali, aveva fatto richiesta formale di entrare all'interno del consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala di Milano con un proprio componente, previo versamento della ridicola somma di 3 milioni di euro. Si faceva riferimento a un accordo che in precedenza era stato fatto invece dal Louvre di Parigi con Abu Dhabi, con gli Emirati Arabi Uniti, per un miliardo di euro in trent'anni. Quindi, vedete la differenza sostanziale, l'importante differenza tra l'accordo che il CdA e il sindaco Sala stavano stipulando con l'Arabia Saudita rispetto a quello che il Louvre aveva già concluso.

Pertanto, bene ha fatto all'epoca il senatore Morelli ad intervenire. Lo ha fatto in sede parlamentare, con una interrogazione; quindi, lo ha fatto prima con un atto di sindacato ispettivo intra moenia e lo ha poi riportato con una sostanziale vicinanza, anche dal punto di vista lessicale, con un intervento all'esterno. Dunque, per quanto riguarda la prima vicenda, il primo post, vi è un atto di sindacato ispettivo antecedente e vi è un intervento, poi, successivo.

Per quanto concerne, invece, il secondo post, quello del 18 marzo del 2019, anche rispetto a questo era stata già presentata in precedenza un'interrogazione. Si è dibattuto in quest'Aula rispetto alla possibilità o meno per un membro del Governo che sia anche parlamentare di presentare un atto di sindacato ispettivo ed è evidente che non può essere riconosciuto un minus nei confronti del parlamentare, deputato o senatore, che faccia parte del Governo. Pertanto, la Giunta correttamente - noi condividiamo questo tipo di impostazione - ha guardato alla sostanza più che alla forma, ritenendo che la presentazione di un'interrogazione da parte del gruppo del quale faceva parte il senatore Morelli, in questo caso, a prima firma dell'onorevole Iezzi, peraltro, collega in consiglio comunale, rappresenti un atto di sindacato ispettivo che certamente discrimina quello che è poi l'intervento fatto successivamente e pubblicamente in un post.

Per tutte queste ragioni e poiché vi è stato, poi, un intervento successivo anche con un'altra interrogazione rispetto al secondo post da parte del gruppo della Lega e rifacendoci alle sentenze della Corte costituzionale n. 10 del 2000 e n. 276 del 2001, che fanno riferimento a un arco temporale compresso, quindi alla sostanziale contestualità degli interventi tra quello di sindacato ispettivo e quello, successivo, del post pubblicato, riteniamo che vi siano tutti i presupposti affinché possa essere dichiarata la insindacabilità delle dichiarazioni espresse dal senatore Morelli (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

(Votazioni - Doc. IV-quater, n. 1)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

È stata chiesta dal relatore, deputato Pietro Pittalis, la votazione per parti separate della proposta della Giunta, nel senso di votare dapprima la parte relativa alle dichiarazioni rese dal senatore Morelli in data 18 marzo 2019, quindi la parte concernente le dichiarazioni rese dal medesimo in data 11 maggio 2021.

La Presidenza non può che accedere a tale richiesta, avendo ciascuna delle parti in cui si chiede il voto per parti separate una propria autonomia logica, anche considerata la circostanza che presso la Giunta per le autorizzazioni si è votato secondo le medesime modalità.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla prima parte della proposta della Giunta, nel senso di deliberare che le dichiarazioni rese dal senatore Alessandro Morelli in data 18 marzo 2019, per le quali è in corso il procedimento di cui al medesimo Doc. IV-quater, n. 1, costituiscono opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni parlamentari, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.

Chi intende esprimersi per la insindacabilità delle opinioni espresse deve votare “sì”, mentre chi intende esprimersi per la sindacabilità deve votare “no”.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla seconda parte della proposta della Giunta, nel senso di deliberare che le dichiarazioni rese dal senatore Alessandro Morelli in data 11 maggio 2021, per le quali è in corso il procedimento di cui al medesimo Doc. IV-quater, n. 1, costituiscono opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni parlamentari, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.

Chi intende esprimersi per la insindacabilità delle opinioni espresse deve votare “sì”, mentre chi intende esprimersi per la sindacabilità deve votare “no”.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 11).

Costituzione della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

PRESIDENTE. Comunico che la delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha proceduto, in data odierna, alla propria costituzione. Sono risultati eletti: presidente, la deputata Elisabetta Gardini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia); vicepresidenti, la deputata Deborah Bergamini e la senatrice Sandra Zampa; segretari, i deputati Alfredo Antoniozzi e Arnaldo Lomuti.

Trasmissione del Documento di economia e finanza 2023 e sua assegnazione alla V Commissione.

PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, con lettera in data 12 aprile 2023, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 7, comma 2, lettera a), e 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1) (alla sezione II del Documento è allegata la nota metodologica sui criteri di formulazione delle previsioni tendenziali, di cui all'articolo 10, comma 4, della legge n. 196 del 2009).

Con la medesima lettera, il Presidente del Consiglio dei ministri ha altresì trasmesso la relazione ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243 (Doc. LVII, n. 1 - Annesso).

Al documento sono allegati:

il rapporto sullo stato di attuazione della riforma della contabilità e finanza pubblica, di cui all'articolo 3 della legge n. 196 del 2009 (Doc. LVII, n. 1 - Allegato I);

la relazione sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale - programmazione 2014-2020, di cui all'articolo 10, comma 7, della legge n. 196 del 2009 (Doc. LVII, n. 1 - Allegato II);

il documento “Strategie per le infrastrutture, la mobilità e la logistica” (cosiddetto allegato infrastrutture) (Doc. LVII, n. 1 - Allegato III);

la relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, di cui all'articolo 10, comma 9, della legge n. 196 del 2009 (Doc. LVII, n. 1 - Allegato IV);

il documento sulle spese dello Stato nelle regioni e nelle province autonome, di cui all'articolo 10, comma 10, della legge n. 196 del 2009 (Doc. LVII, n. 1 - Allegato V);

la relazione sull'attuazione della razionalizzazione del sistema degli acquisti di beni e servizi, di cui all'articolo 2, comma 576, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Doc. LVII, n. 1 - Allegato VI).

Il Documento è assegnato, ai sensi dell'articolo 118-bis, comma 1, del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio) nonché, per il parere, a tutte le altre Commissioni permanenti. Le Commissioni dovranno pertanto concluderne l'esame in sede consultiva e in sede referente entro i termini che saranno stabiliti dalla Conferenza dei presidenti di gruppo.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare l'onorevole Berruto. Ne ha facoltà.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Mi piacerebbe avere le parole, Presidente, e invece non le ho. Abbiamo appreso, questa mattina, della tragica scomparsa, nella notte a Istanbul, della pallavolista diciottenne Julia Ituma, una ragazza che era partita da un oratorio, il San Filippo Neri, a Milano, che era arrivata a difendere la maglia azzurra, con la trafila del Club Italia e delle nazionali giovanili, e che era stata nominata migliore giocatrice all'ultimo Europeo under 19 femminile, vinto grazie anche a lei. Era una speranza per la pallavolo italiana. È difficile parlare di speranza in questo momento e credo che sia meglio il silenzio di fronte alla tragedia di una ragazza di 18 anni che non c'è più e questa assenza credo che ci debba interrogare.

Mi limito, allora, al cordoglio per questo dolore inaudito e voglio soltanto portare il mio abbraccio e la mia vicinanza - e, sono sicuro, la vicinanza di tutto questo Parlamento - alla famiglia, al club di Novara dove giocava, con cui ieri sera aveva disputato la sua ultima partita, nella semifinale di Champions League, alla Federazione italiana pallavolo e a tutta la comunità sportiva del nostro Paese (Applausi).

PRESIDENTE. La Presidenza si associa alle sue parole ed esprime il cordoglio per la scomparsa dell'atleta.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caramiello. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO CARAMIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, insieme ad altri colleghi della mia forza politica, ho depositato e cofirmato un'interrogazione all'attenzione del Ministro dell'Interno in merito a una situazione annosa che sta vivendo da troppo tempo il Corpo dei Vigili del fuoco.

Presidente, ogni giorno circa 30.000 uomini e donne appartenenti al Corpo dei Vigili del fuoco mettono in pericolo la propria vita, con l'obiettivo di proteggere le nostre abitazioni, i nostri beni e, soprattutto, le nostre vite. A loro dobbiamo essere eternamente grati, per il coraggio e la dedizione con cui onorano le divise, affrontando situazioni pericolose e imprevedibili.

Nelle ultime settimane, abbiamo avuto delle interlocuzioni con alcune rappresentanze sindacali, che ci hanno investito di alcune problematiche, che porto all'attenzione di quest'Aula e del Governo.

Presidente, sia chiaro: i Vigili del fuoco non chiedono null'altro che ricevere lo stesso trattamento degli altri Corpi di polizia, in termini di equiparazione economica e indennità accessorie. Inoltre, è oltremodo incomprensibile una problematica riscontrata dai decani Vigili del fuoco, che lamentano un'enorme difficoltà ad avvicinarsi presso i comandi della propria regione di origine.

Pertanto oggi invito l'Aula a prendere atto di una sacrosanta richiesta e condividere con voi l'interrogazione depositata, con l'auspicio che il Governo possa quantificare, nella misura del 50 per cento, la quota da riservare a favore dei Vigili del fuoco che, in forza del proprio grado di anzianità in servizio, chiedano il trasferimento, e l'altro 50 per cento riservarlo agli aventi diritto alle leggi speciali. Onorevoli colleghi, è arrivato il momento di fornire risposte concrete ad un Corpo che, quotidianamente, rischia la vita per garantire, come le altre Forze di polizia, la sicurezza delle nostre comunità. Onorevoli colleghi - e vado a concludere, Presidente - vi invito a collaborare oltre gli steccati di parte per far sì che ciò avvenga rapidamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Chiesa. Ne ha facoltà.

PAOLA MARIA CHIESA (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, ho chiesto di intervenire in quest'Aula a fine seduta perché domani, 14 aprile, il cuore della Patria sarà in Iraq. Sono passati 19 anni, ma le immagini agghiaccianti della brutale esecuzione di Fabrizio Quattrocchi da parte di terroristi islamici rimangono nella mente e nel cuore di tutti noi. Fabrizio Quattrocchi è in ginocchio sulla sabbia, ha le mani legate e una kefiah gli copre la testa. Alla richiesta di potersi togliere la kefiah per poter guardare in faccia i suoi assassini, riceve come risposta un “no”. Fabrizio Quattrocchi allora esclama: “vi faccio vedere come muore un italiano”. Io ho i brividi nel ricordare questa frase: “vi faccio vedere come muore un italiano” (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Nell'immagine in alto a destra si vede una pistola che da lì a pochi secondi lo colpirà. Fabrizio Quattrocchi si trovava in Iraq per lavorare nella sicurezza del Paese ed è stato insignito dal Presidente della Repubblica, nel 2006, della medaglia d'oro al valor civile, con la seguente motivazione: “vittima di un brutale atto terroristico rivolto contro l'Italia, con eccezionale coraggio ed esemplare amor di patria affrontava la barbara esecuzione, tenendo alto il prestigio e l'onore del suo Paese”. Fabrizio Quattrocchi è l'esempio di una Nazione, la nostra, fiera, orgogliosa, coraggiosa, che non abbassa la testa di fronte al nemico. Fabrizio Quattrocchi è un eroe ed era doveroso, Presidente, ricordarlo in quest'Aula. Fabrizio Quattrocchi è un esempio eroico per noi e per le nuove generazioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Urzì. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO URZI' (FDI). Grazie, Presidente. Abbiamo atteso i funerali di Andrea Papi, 26 anni, il nostro concittadino ucciso in un attacco di un orso nei giorni scorsi nei boschi del Trentino. Abbiamo atteso che l'emozione lasciasse spazio anche alla ragione. L'emozione c'è ancora, ma la ragione deve prendere il sopravvento. E la ragione, signor Presidente, ci dice che sarebbe ipocrita voltare lo sguardo altrove. Ora è il tempo delle responsabilità. Ho avvertito proprio qui, Presidente, che dobbiamo fare molto. Alcuni interventi sull'ordine dei lavori, che ieri hanno affrontato il tema dello scempio della giovane vita di Andrea Papi, qua, in quest'Aula, hanno dimostrato quanto sia assente, da parte di alcuni settori di quest'Aula, la cultura stessa della montagna e del rispetto di chi la abita (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Sentire, Presidente, “il bosco è la casa dell'orso, ognuno di noi quando si reca in montagna deve essere consapevole dei rischi che si corrono” come se fosse stata colpa di Andrea Papi vivere il suo bosco (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Sentir dire “cosa vogliamo fare, vogliamo svuotare la Terra dagli animali, vogliamo sconvolgere gli ecosistemi?”. Si commentano da sole, queste parole. Ora, Presidente, dobbiamo ribadire solo una cosa: il bosco è anche la casa di tanti italiani, che nel bosco hanno le loro case e i loro figli (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). E nessuno vuole più vedere i propri figli sbranati - perché di questo stiamo parlando! - dagli orsi o minacciati dai lupi. Grazie al Governo, Presidente, per tutti i passi che già ha dimostrato solo nei primi mesi di attività nella giusta direzione. Ricordo anche l'impegno assunto - legislativo, quindi concreto, non parole - per quanto riguarda le aggressioni, le vicinanze o le convivenze pericolose in prossimità proprio degli ambiti residenziali. Ma rivolgo, Presidente, attraverso di lei, un appello anche a quest'Aula, dopo gli interventi ascoltati ieri: negare che le famiglie nelle aree alpine infestate oggi tengano chiusi i bambini in casa per paura, negare che la montagna rischi la desertificazione turistica e dell'allevamento, negare che la vittima oggi sia solo Andrea Papi e non l'orso, negare che vestire le magliette dell'orso “Io sto con Papillon” abbiano creato solo una falsa narrazione sull'orso e la sua pericolosità oggettiva, ciò è stato grave ed inammissibile.

Concludo, Presidente, ci dovremo fare carico noi delle soluzioni. Certo, con una responsabilizzazione delle autorità locali, fatte salve tutte le tutele del patrimonio faunistico, ma negare la gravità del problema, no, non lo possiamo sentire! Noi faremo la nostra parte al fianco delle comunità locali, che la montagna la amano perché la vivono tutti i giorni, non dal salotto di casa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), come fanno quegli ambientalisti di maniera, vittime esclusivamente dell'ideologia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Interveniamo su un tema, secondo me, delicatissimo. Gliela dico così: la pillola del giorno dopo “no”, l'aborto “no”, la RU486 per carità. Di non fare figli per scelta non si può parlare in questo Paese. Assistiamo davvero attoniti a un dibattito surreale, come se ci fosse una caccia alla donna che ha partorito e lasciato suo figlio nelle mani di alcune autorità sanitarie. Oggi i giornali ci fanno sapere di un nuovo caso di una donna che si è presentata, accompagnata dai Carabinieri, la quale sarebbe stata costretta e convinta, si dice, a essere identificata. Ecco, noi lo diciamo così, sommessamente, a quest'Aula: perfino la ruota degli esposti nel Medioevo garantiva l'anonimato a chi non poteva e non voleva riconoscere i propri figli. Eppure, oggi leggiamo accuse e articoli su quelle donne, come se fossero delle criminali, ma soprattutto leggiamo che l'ospedale ha preteso di farsi dare quei dati. Non è né additando, né pensando di smascherare quelle madri e chi non può prendersi cura di un figlio che garantiremo a quei bambini una vita dignitosa e un percorso sereno. Di sicuro non è così che si fa un dibattito civile. E lo vogliamo dire qua, in quest'Aula, e lo vogliamo dire da uomini, perché sono spesso gli uomini che accusano le donne, sempre, in tutte queste situazioni. È inaccettabile e lo vogliamo dire proprio qui (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)!

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 14 aprile 2023 - Ore 9,30:

1. Svolgimento di interpellanze urgenti .

La seduta termina alle 12,55.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 7 il deputato Pierro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni dalla n. 1 alla n. 4 il deputato Bellomo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni dalla n. 1 alla n. 3 il deputato Ziello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni dalla n. 1 alla n. 6 la deputata Frassini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 6 la deputata Gribaudo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 11)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale MOZ. 1-45,104,105,109,110 RIF 1 P. 281 281 0 141 281 0 56 Appr.
2 Nominale MOZ. 1-104 RIF. - 2 P. 282 282 0 142 282 0 56 Appr.
3 Nominale MOZ. 1-109 RIF. - 2 P. 283 283 0 142 283 0 56 Appr.
4 Nominale MOZ. 1-110 RIF. - 2 P. 284 284 0 143 283 1 56 Appr.
5 Nominale MOZ. 1-45 - 2 P. 285 285 0 143 285 0 56 Appr.
6 Nominale MOZ. 1-104 - 3 P. 284 283 1 142 283 0 56 Appr.
7 Nominale MOZ. 1-105 - 2 P. 284 283 1 142 283 0 56 Appr.
8 Nominale MOZ. 1-109 - 3 P. 286 286 0 144 286 0 56 Appr.
9 Nominale MOZ. 1-110 - 3 P. 287 287 0 144 287 0 56 Appr.
10 Nominale DOC. IV-QUATER, N. 1 - 1 P. 268 268 0 135 170 98 55 Appr.
11 Nominale DOC. IV-QUATER, N. 1 - 2 P. 268 251 17 126 153 98 55 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.