Doc. XXII, n. 1




RELAZIONE

Onorevoli Colleghi! - La sanità italiana presenta oggi due volti; da una parte rimane, per universalità e qualità media delle prestazioni, una delle migliori del mondo come le classifiche internazionali (in particolare quelle dell'Organizzazione mondiale della sanità) confermano; da un'altra parte si trova oggi ad affrontare nuove sfide che ne mettono a dura prova gli attuali assetti gestionali e tecnologico-scientifici. Si pensi in primo luogo all'esplodere dei costi legati alla sanità pubblica che, in alcune regioni, ha portato al formarsi di disavanzi dalle proporzioni immani, ma si pensi anche al grande tema dell'allungamento dell'aspettativa di vita e del miglioramento della qualità della vita che hanno come conseguenze l'aumento dell'incidenza delle malattie croniche, che impone l'adozione nuovi modelli assistenziali sul territorio.
In questo contesto la sanità italiana è spesso oggetto di polemiche che in molti casi paiono pregiudiziali. Lo stesso dicasi, in un mondo sempre più complesso come il nostro, per l'aumentare esponenziale delle cause giudiziarie per presunta responsabilità professionale nei confronti dei medici. L'errore sanitario esiste e discende da varie cause ma, come dimostrano le statistiche e il numero a volte irrilevante di effettive condanne in sede giudiziaria, esso è molto meno comune di quanto spesso l'opinione pubblica ritenga, e di solito, quando avviene, l'errore sanitario è collegato a deficienze strutturali e organizzative, piuttosto che mediche e scientifiche, che si registrano nelle strutture sanitarie.
In tale contesto si ritiene utile, come già avvenuto nella XVI legislatura, riproporre l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali. Questo organo parlamentare, tra il 2008 e il 2013, ha svolto un'attività molto attenta e importante, conducendo indagini di rilievo su tematiche essenziali sia per la salvaguardia dei livelli essenziali di assistenza (LEA) in relazione ai servizi sanitari per i cittadini, sia per la ricerca di soluzioni utili a ripianare gradualmente i disavanzi sanitari regionali.
In particolare, come certificato dalla relazione conclusiva sull'attività della Commissione parlamentare di inchiesta (Doc. XXII-bis, n. 10), i lavori svolti nella XVI legislatura hanno riguardato temi quali la copertura assicurativa delle strutture ospedaliere, l'organizzazione dei centri per la procreazione medicalmente assistita, le analisi specifiche sulle situazioni di disavanzo di alcune ASL, la medicina difensiva. Inoltre la Commissione ha condotto un'indagine molto importante (anche perché del tutto inedita nella storia del Parlamento italiano) sullo stato dei «punti nascita», proponendo al legislatore e al Governo possibili soluzioni per rendere sempre più sicuro il percorso di nascita in Italia partendo, appunto, da una riqualificazione delle strutture messe a disposizione dal Servizio sanitario nazionale e dalle regioni.
È importante che l'esperienza positiva e concreta portata avanti nella scorsa legislatura non si interrompa e anzi, attraverso un organo parlamentare in grado di avvalersi di contributi importanti da parte delle società scientifiche e nel quale le forze politiche possano confrontarsi in modo costruttivo e sereno su temi di reale incidenza per la qualità della vita dei cittadini, prosegua andando ad affrontare ulteriori temi di uguale importanza.


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