XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 446 di mercoledì 9 marzo 2011

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 9,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono sessantadue.

Annunzio di petizioni.

GREGORIO FONTANA (PdL), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

Votazione per l'elezione di un Segretario di Presidenza, ai sensi dell'articolo 5, comma 5, del Regolamento.

PRESIDENTE. Ricorda che si procede all'elezione di un Segretario di Presidenza ai sensi dell'articolo 5, comma 5, del Regolamento, a seguito della richiesta formulata dal gruppo Iniziativa Responsabile, costituitosi successivamente all'elezione dell'Ufficio di Presidenza e non rappresentato in tale organo.
Avverte che ciascun deputato riceverà una scheda nella quale potrà indicare un solo nome; le schede recanti più di un nominativo saranno considerate nulle. Risulterà eletto il deputato, fra quelli appartenenti al gruppo Iniziativa Responsabile, che otterrà il maggior numero di voti.
Indice quindi la votazione per schede.
(Segue la votazione).

Dichiara chiusa la votazione e invita i deputati Segretari a procedere allo spoglio delle schede.

La seduta, sospesa alle 11, è ripresa alle 11,20.

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:
Presenti e votanti 493

Hanno ottenuto voti: Michele Pisacane 254, Domenico Scilipoti 14, Antonio Razzi 11.

Voti dispersi 5
Schede bianche 177
Schede nulle 32

Proclama eletto Segretario di Presidenza il deputato Michele Pisacane.

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Incentivi per favorire, nelle regioni dell'arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine (A.C. 607 ed abbinata-A).

Nella seduta del 7 marzo 2011 si è svolta la discussione sulle linee generali.

Le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.

PRESIDENTE. Dà conto delle proposte emendative dichiarate inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 9).

Pag. VI

ETTORE ROSATO (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede il rinvio in Commissione del testo unificato in esame, richiamando gli aspetti di maggiore criticità presenti in un provvedimento che, tra l'altro, introduce non giustificabili disparità di trattamento, anche economico, tra i militari delle Forze armate.

FRANCO GIDONI (LNP), Relatore. Nell'esprimere stupore per la richiesta del deputato Rosato, atteso che il provvedimento in esame è già stato ampiamente discusso in Commissione, evidenzia le meritorie finalità perseguite dal testo unificato, volto a valorizzare il Corpo nazionale degli alpini, salvaguardandone il legame con il territorio. Evidenziato altresì come la V Commissione abbia espresso parere favorevole sul provvedimento, dichiara la propria contrarietà al rinvio in Commissione.

Sulla richiesta di rinvio in Commissione intervengono i deputati FRANCESCO BOSI (UdC) a favore e FILIPPO ASCIERTO (PdL) contro.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

Dopo ulteriori interventi dei deputati DAVIDE CAPARINI (LNP), BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI), GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE) e AMERICO PORFIDIA (IR), la Camera, con votazione elettronica senza registrazione dei nomi, approva la proposta di rinvio in Commissione.

Seguito della discussione della proposta di legge: Disposizioni per la promozione e la diffusione della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà (A.C. 2596-A ed abbinata).

Nella seduta del 7 marzo 2011 si è svolta la discussione sulle linee generali.

La V Commissione ha espresso il prescritto parere.

(Votazione dell'articolo 1)

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 1, al quale non sono riferiti emendamenti.

(Votazione dell'articolo 2)

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 2, al quale non sono riferiti emendamenti.

(Votazione dell'articolo 3)

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 3, al quale non sono riferiti emendamenti.

(Votazione dell'articolo 4)

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 4, al quale non sono riferiti emendamenti.

(Votazione dell'articolo 5)

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 5, al quale non sono riferiti emendamenti.

(Dichiarazioni di voto finale)

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nel ringraziare tutti i componenti la IV Commissione per il proficuo lavoro svolto, sottolinea l'importanza di un provvedimento volto a promuovere, in particolare tra i giovani, una cultura della difesa basata sul rispetto dei valori universali della pace e della solidarietà. Ricordato Pag. VIIaltresì il meritevole ed imprescindibile ruolo delle Forze armate nel contesto geopolitico internazionale, sottolinea gli aspetti salienti di una proposta di legge che richiama le radici democratiche e pacifiste della Nazione.

ALESSANDRO RUBEN (FLI). Nell'esprimere convinta condivisione dell'obiettivo di diffondere, in particolare tra i giovani, la cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà sotteso al provvedimento in esame, sul quale dichiara il voto favorevole del suo gruppo, ricorda il ruolo svolto dalle Forze armate nel nostro Paese, che assume particolare valore in occasione della celebrazione del 150 anniversario dell'unità d'Italia.

AMERICO PORFIDIA (IR). Nel condividere pienamente il contenuto di una proposta di legge volta a promuovere, in particolare tra i giovani, la diffusione di una cultura basata sul rispetto dei valori della pace e della solidarietà, sottolinea l'importanza di riaffermare i principi in base ai quali operano le Forze armate nei diversi teatri internazionali.

FRANCESCO BOSI (UdC). Ricordato il rilevante ruolo svolto dalle Forze armate italiane per il mantenimento della pace nel mondo, evidenzia il valore altamente formativo per i giovani della diffusione della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà.

GIACOMO CHIAPPORI (LNP). Pur giudicando condivisibili le finalità della proposta di legge in discussione, volta ad introdurre nell'ordinamento giuridico il principio della promozione e della diffusione della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà, stigmatizza l'atteggiamento ambiguo e la mancanza di serietà manifestati da alcune forze politiche in occasione del rinvio in Commissione precedentemente deliberato dall'Assemblea; dichiara quindi l'astensione del suo gruppo sul provvedimento in esame.

FEDERICA MOGHERINI REBESANI (PD). Nel giudicare infondate le critiche formulate dal deputato Chiappori circa un presunto mancato rispetto degli impegni assunti relativamente ai lavori odierni dell'Assemblea, richiama l'importanza della complessa attività svolta dalle Forze armate a difesa della sicurezza e della pace, spesso minacciate da pericoli non solo di carattere militare. Dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame.

RICCARDO MAZZONI (PdL). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame, finalizzato a diffondere una cultura della difesa mediante l'affermazione che il concetto di pace sia rafforzato anche attraverso l'esportazione dei valori di libertà e giustizia propri della democrazia.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato FILIPPO ASCIERTO (PdL).

La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva la proposta di legge n. 2596-A.

PRESIDENTE. Dichiara assorbita l'abbinata proposta di legge.

Sull'ordine dei lavori.

PAOLA BINETTI (UdC). Denunzia i reiterati atti di violenza che continuano ad essere commessi nei confronti delle minoranze religiose cristiane, in particolare in Egitto.

MASSIMO POLLEDRI (LNP). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Binetti, evidenzia come in alcune aree del mondo si stiano intensificando gli episodi di intolleranza nei confronti dei cristiani. Ricorda quindi l'impegno profuso a livello internazionale dal Governo a tutela delle minoranze religiose.

Pag. VIII

RENATO FARINA (PdL). Nell'associarsi, a nome del suo gruppo, alle considerazioni svolte dai deputati intervenuti, sottolinea la gravità dell'uccisione di otto cittadini di fede cristiana avvenuta in Egitto, evidenziando che l'affermazione dei valori della democrazia non può prescindere dal rispetto della libertà religiosa.

PIERLUIGI CASTAGNETTI (PD). Si associa, a nome del suo gruppo, alle considerazioni svolte dai deputati intervenuti e chiede che il Governo assuma iniziative, anche dirette, nei confronti delle autorità egiziane; auspica quindi che il Parlamento sia informato sugli esiti dell'attività svolta in sede europea relativamente a tale grave situazione.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Sottolineata la gravità dei fatti verificatisi in Egitto, si associa alla richiesta del deputato Castagnetti.

FABIO GARAGNANI (PdL). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dai deputati intervenuti, lamenta l'indifferenza di numerosi Governi europei rispetto alle persecuzioni poste in essere in alcuni Paesi arabi nei confronti delle minoranze cristiane; auspica pertanto un ulteriore impegno dell'Esecutivo in ordine a tale tematica.

MATTEO MECACCI (PD). Nel sottolineare che anche le componenti laiche del Parlamento sono da sempre impegnate a difesa della libertà religiosa costituzionalmente sancita, ricorda le persecuzioni subite dal popolo tibetano ad opera dell'esercito cinese.

ENZO RAISI (FLI). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dei deputati intervenuti, sottolinea l'assoluta necessità di garantire il rispetto della libertà religiosa.

PRESIDENTE. Si associa alle espressioni di condanna degli atti di violenza commessi nei confronti dei cristiani in diverse aree del mondo.

Seguito della discussione della proposta di legge S. 10-51-136-281-285-483-800-972-994-1095-1188-1323-1363-1368: Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento (approvata, in un testo unificato, dal Senato) (A.C. 2350-A ed abbinate).

Nella seduta del 7 marzo 2011 è iniziata la discussione sulle linee generali.

MARIO BACCINI (PdL). Nell'evidenziare che la tutela della vita deve essere considerata principio inalienabile di un moderno Stato democratico e laico, sottolinea come tale valore dovrebbe ispirare ogni norma quale quella in discussione, volta a disciplinare le cure mediche per i soggetti giunti a fine vita. Evidenziato quindi che una concreta tutela della dignità umana si estrinseca anche attraverso la negazione di ogni forma di deriva eutanasistica e di accanimento terapeutico, che rischiano di imporsi se dovesse prevalere una visione materialistica della vita, reputa opportuno prevedere l'istituzione di una apposita autorità che si occupi delle situazioni di difficile interpretazione e di dirimere le controversie che si genereranno in una materia così complessa come quella del testamento biologico.

ARTURO IANNACCONE (IR). Sottolinea le implicazioni di natura ideologica sottese alla discussione del provvedimento in esame, che investono il significato proprio dell'esistenza umana, precisando come vada sempre affermato l'assunto che la vita non è un bene negoziabile e come pertanto, anche secondo il dettato dell'articolo 32 della Costituzione, ogni trattamento sanitario vada effettuato tenendo conto del limite inviolabile del rispetto della persona umana. Dichiara pertanto l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento in discussione, che giudica equilibrato, manifestando apprezzamento per la previsione del consenso informato, che ritiene elemento fondamentale nel rapporto tra medico e paziente.

Pag. IX

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel sottolineare con forza come il legislatore dovrebbe astenersi dall'intervenire in un tema così delicato e controverso come il cosiddetto fine vita, rileva che la sua parte politica ritiene opportuno garantire il ricorso alle cure palliative ed alla terapia del dolore. Richiamati altresì gli aspetti più controversi del provvedimento in discussione, taluni dei quali palesemente incostituzionali, evidenzia che il divieto di sospendere l'alimentazione e l'idratazione forzate per soggetti in stato vegetativo, anche in presenza di dichiarazioni anticipate di trattamento, si configura come un vero e proprio abuso di potere che lede la libertà degli individui, a suo avviso voluto dal centrodestra per mettere in campo una vera e propria operazione di speculazione politica.

ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI (PD). Ritiene che il provvedimento in discussione sia irragionevole, di stampo autoritario e incostituzionale, sottolineando l'esigenza di affermare quali principi essenziali ed irrinunciabili la libertà di scelta del malato e il rispetto del diritto del medico di esprimersi nel caso in cui manchi una ragionevole speranza di recupero. Nel richiamare il fondamentale diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione, paventa il rischio di probabili contenziosi in sede giudiziaria che potrebbero derivare dall'approvazione delle disposizioni in esame.

ENZO RAISI (FLI). Nel manifestare un orientamento contrario alla proposta di legge in discussione, il cui iter al Senato è stato fortemente influenzato dal drammatico caso di Eluana Englaro, ritiene che gli interventi delineati produrranno notevoli contenziosi giudiziari e profonde incertezze nella complessa tematica del cosiddetto fine vita. Nel sottolineare l'esigenza di affermare la netta contrarietà sia all'eutanasia sia all'accanimento terapeutico, rileva l'impossibilità dell'ordinamento giuridico di invadere la sfera inerente la libertà di coscienza del soggetto, reputando opportuno che le forze politiche rinuncino a legiferare in una materia così delicata; giudica quindi del tutto prioritario varare una soft law e rimettersi ai principi generali sanciti dalla deontologia professionale.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Pur non negando la validità delle affermazioni mosse a confutazione delle forme di alimentazione ed idratazione forzate, ritiene inaccettabile l'accanimento terapeutico, atteso che esso si pone in contrasto con i principi sanciti dall'articolo 32 della Costituzione in materia di tutela della salute. Invita pertanto l'Assemblea a riflettere ulteriormente prima di predisporre una normativa che potrebbe rendere più difficile la dolorosa affermazione della dignità umana nel momento più estremo.

MAURIZIO BIANCONI (PdL). Nel rilevare come l'esasperato laicismo ed il confessionalismo integralista stiano producendo una normazione onnicomprensiva che limita gli spazi di libertà dell'individuo, lamenta la mancata definizione del concetto di eutanasia, che potrà dare adito ad interpretazioni giurisdizionali diversificate ed invasive di spazi rientranti nella sfera di dignità delle persone, segnatamente nella fase finale della loro vita.

CARLA CASTELLANI (PdL). Sottolineata preliminarmente la necessità di adottare una disciplina specifica con riferimento al delicato e complesso ambito del trattamento del cosiddetto fine vita, anche in considerazione dell'alterazione della natura privatistica della tematica in discussione, ritiene che le disposizioni recate dalla proposta di legge in esame configurino un giusto bilanciamento tra autodeterminazione del singolo e salvaguardia del diritto alla vita. Nel richiamare altresì gli aspetti più qualificanti del provvedimento in esame, come, ad esempio, le norme relative all'assistenza dei pazienti in stato vegetativo, osserva che gli interventi delineati nobilitano il rapporto fiduciario esistente nell'alleanza terapeutica tra medico e paziente.

TINO IANNUZZI (PD). Espresso un giudizio fortemente critico sull'attuale formulazione Pag. Xdella proposta di legge in discussione che, a suo avviso, appare particolarmente invasiva dell'autonomia e della coscienza della persona e che sarà fonte di laceranti conflitti, ritiene che sarebbe stata preferibile una legge recante principi generali quali il rifiuto dell'eutanasia e di ogni forma di accanimento terapeutico. Prospetta pertanto l'opportunità di sospendere l'iter del provvedimento in esame.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione al prosieguo della seduta.

La seduta, sospesa alle 14,05, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

CATERINA PES (PD). Illustra l'interrogazione Franceschini n. 3-01500, concernente politiche e valutazioni del Governo sulla scuola pubblica e sull'operato del personale scolastico ivi impegnato.

MARIASTELLA GELMINI, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 46). - Replica il deputato DARIO FRANCESCHINI (PD), che, nel dichiararsi totalmente insoddisfatto della risposta, ribadisce netta riprovazione per le affermazioni del Presidente del Consiglio sull'operato del personale scolastico, giudicando del tutto inaccettabile il taglio apportato alle risorse destinate al settore dell'istruzione.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Illustra la sua interrogazione n. 3-01501, sugli intendimenti del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca circa l'elaborazione di un piano di immissioni in ruolo degli insegnanti che tenga conto dei requisiti maturati dai precari inseriti nelle graduatorie.

MARIASTELLA GELMINI, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 47). - Replica il deputato ANTONIO DI PIETRO (IdV), che, preso atto degli intendimenti del Ministro, giudica deleteria la riduzione delle risorse destinate alla scuola ad opera del Ministro dell'economia e delle finanze, ritenendo opportuno ripristinare le previste graduatorie del personale precario oppure introdurre per lo stesso una forma di mobilità intercompartimentale.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO (Misto-MpA-Sud). Illustra la sua interrogazione n. 3-01502, sui tempi e modalità di attuazione del piano per il Sud.

RAFFAELE FITTO, Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 49). - Replica il deputato ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO (Misto-MpA-Sud), che, nel prendere atto della mancata adozione di provvedimenti concreti corredati dallo stanziamento di congrue risorse, paventa il rischio che il preannunziato piano per il Sud costituisca un mero annuncio, lamentando il contemporaneo accentuarsi del divario tra Nord Italia e Mezzogiorno.

ALDO DI BIAGIO (FLI). Rinunzia ad illustrare la sua interrogazione n. 3-01503, concernente chiarimenti in merito agli effetti per i lavoratori della qualificazione del giorno festivo del 17 marzo 2011.

RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 50). - Replica il deputato ALDO DI BIAGIO (FLI), che sottolinea la necessità di fare chiarezza in ordine alla qualificazione da attribuire alla festività del 17 marzo 2011, giudicando inaccettabilmente superficiale l'attenzione posta dal Governo alla questione.

LAURA MOLTENI (LNP). Illustra l'interrogazione Reguzzoni n. 3-01504, sugli Pag. XIorientamenti in ordine alla determinazione dei cosiddetti «criteri di pesatura» della popolazione per il riparto delle risorse destinate al funzionamento del servizio sanitario nazionale.

FERRUCCIO FAZIO, Ministro della salute. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 52). - Replica il deputato LAURA MOLTENI (LNP), che ringrazia il Ministro per le rassicurazioni fornite, segnatamente con riferimento al fatto di aver considerato quale parametro prevalente quello relativo alla gravità delle malattie.

ANTONIO RAZZI (IR) Illustra la sua interrogazione n. 3-01505, sulle misure per la valorizzazione dell'attività dei ristoranti italiani all'estero e per la promozione della tradizione enogastronomica italiana.

GIANCARLO GALAN, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 54). - Replica il deputato ANTONIO RAZZI (IR), che ringrazia il Ministro per le iniziative assunte dal Governo al fine di valorizzare la tradizione enogastronomica italiana all'estero.

MAURO LIBÈ (UdC). Illustra la sua interrogazione n. 3-01506, sugli elementi in merito alla recente proroga relativa al pagamento delle multe sulle quote latte.

GIANCARLO GALAN, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 55). - Replica il deputato MAURO LIBÈ (UdC), che, pur dichiarandosi soddisfatto per la trasparenza dei dati forniti nella risposta, esprime preoccupazione per le problematiche relative alla vicenda delle quote latte.

FRANCESCO BIAVA (PdL). Illustra l'interrogazione Baldelli n. 3-01507, sulle iniziative per tutelare e rilanciare il comparto vitivinicolo.

GIANCARLO GALAN, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 57). - Replica il deputato FRANCESCO BIAVA (PdL), che si dichiara soddisfatto per la risposta e rincuorato dalle rassicurazioni fornite in merito alle iniziative promosse dal Governo per tutelare e rilanciare il comparto vitivinicolo.

La seduta, sospesa alle 15,50, è ripresa alle 16,05.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settantuno.

Si riprende la discussione della proposta di legge n. 2350-A ed abbinate.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI). Richiamata la particolare delicatezza della materia in esame, afferente all'intima e privata sfera degli affetti umani, giudica improba la normativa approntata, che denota l'inopinata intenzione del legislatore di prevedere, attraverso una disciplina completa, generale ed astratta, nonché, a suo avviso, impopolare, le modalità precise del trattamento del fine vita, sulle quali dovrebbero invece pronunciarsi, caso per caso, i familiari dell'interessato, d'intesa con i medici. Nel preannunziare, quindi, la presentazione, da parte del suo gruppo, di un emendamento volto a ridimensionare la portata della normativa riconducendola ad un livello più rispondente al senso comune, osserva che la proposta di legge in discussione reca una regolamentazione della materia tanto massimalista e severa sul piano dei contenuti quanto fragile e inconsistente sul versante dell'appropriatezza giuridica e della legittimità costituzionale.

ISABELLA BERTOLINI (PdL). Giudicata preliminarmente inaccettabile la decisione di lasciar morire Eluana Englaro, ritiene necessario predisporre una normativa che operi un giusto bilanciamento tra il diritto indisponibile alla vita e il principio di autodeterminazione di ogni individuo. Pag. XIIStigmatizzata altresì una deprecabile compagna propagandistica volta a sostenere l'eutanasia, esprime dubbi sull'opportunità di legiferare su una così delicata materia, pur manifestando apprezzamento per il proficuo lavoro svolto nell'iter parlamentare del provvedimento in esame. Giudica, pertanto, opportuno pervenire alla definizione di un testo chiaro ed inequivoco, anche per evitare di rimettere alla magistratura decisioni attinenti alla fase finale della vita umana.

VINCENZO D'ANNA (IR). Nel dare atto della perfettibilità della proposta di legge in esame, peraltro ampiamente discussa in sede referente, ne riconosce la necessità al fine di colmare un pericoloso vuoto legislativo che, in contrasto con il fondamentale principio della certezza giuridica, consegnerebbe ad una giurisprudenza creativa e ondivaga la soluzione casistica dei problemi inerenti il cosiddetto fine vita, con possibili arbitrarie interpretazioni della volontà, anche inespressa, del soggetto affetto da gravi malattie. Sottolineato, quindi, che l'idratazione e l'alimentazione artificiali non sono assimilabili a trattamenti medici, ritiene non sia prevista nell'ordinamento giuridico italiano la tutela di un insussistente diritto a porre fine alla propria esistenza, manifestando apprezzamento per la proposta di legge in discussione, che giudica puntuale, nonché improntata al buon senso ed al rispetto della persona sofferente e della sua volontà.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Ritiene che il provvedimento in discussione, ove approvato, rappresenterà un atto di inaudita violenza rispetto alla libertà dell'individuo sancita dalla Costituzione, perseguendo, peraltro, l'obiettivo di compiacere le gerarchie ecclesiastiche sulla base di un'inaccettabile logica di scambio politico.

BARBARA POLLASTRINI (PD). Auspica un profondo ripensamento delle norme recate dalla proposta di legge in discussione, che giudica viziate da evidente irragionevolezza e palese incostituzionalità, con particolare riferimento agli articoli 2, 3, 13 e 32 della Costituzione, nonché contrarie al principio del consenso informato e al codice deontologico della professione medica. Osserva, altresì, che la disciplina in esame è ispirata, a suo avviso, a ragioni ideologiche e strumentali, recando il punitivo e illiberale divieto di rilasciare dichiarazioni vincolanti anticipate sul fine vita. Precisa, al riguardo, che le statuizioni previste, nel coartare la libertà dell'individuo di scegliere le cure e le tecniche terapeutiche cui sottoporsi, presentano un difetto di universalità che le rende ancora più inaccettabili nella misura in cui non tengono conto delle situazioni più fragili ed esposte, con particolare riferimento agli stati vegetativi in cui versino persone prive dell'assistenza di familiari e fiduciari.

PIERLUIGI CASTAGNETTI (PD). Sottolineata la difficoltà delle tematiche sottese al provvedimento in discussione, giudica privo di senso un intervento legislativo su tale materia, alla luce della grandezza, unicità e sacralità della vita, prospettando peraltro l'esigenza di affermare la netta contrarietà sia all'eutanasia sia all'accanimento terapeutico. Nel ritenere altresì che gli interventi delineati produrranno notevoli contenziosi giudiziari, richiama il clima suscitato dal drammatico caso di Eluana Englaro, reputando opportuna una sospensione dell'iter della proposta di legge in esame.

BARBARA SALTAMARTINI (PdL). Nel rilevare come l'ampio dibattito svoltosi sul provvedimento in discussione abbia fatto emergere numerose posizioni sul delicato tema del fine vita, a volte frutto di logiche discutibili, sottolinea che il testo in esame consentirà di colmare un vuoto normativo evidenziatosi nel caso di Eluana Englaro, stabilendo il fondamentale principio della libertà di cura. Nel ritenere quindi che le predette misure, frutto di una concezione laica dello Stato, non corrispondano ad un favore nei confronti della Chiesa cattolica, ma siano invece utili per evitare che la magistratura eserciti un indebito ruolo Pag. XIIIsull'intangibile diritto alla vita di ogni individuo, manifesta perplessità sull'estensione del novero dei soggetti destinatari della dichiarazione anticipata di trattamento e sulla possibilità di sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione, auspicando che il clima costruttivo della discussione consenta di migliorare il testo del provvedimento.

CARLO MONAI (IdV). Nel richiamare l'emozione suscitata dal drammatico caso di Eluana Englaro, sottolinea l'esigenza di interpretare in maniera laica la tematica dei diritti civili, stigmatizzando l'intendimento strumentale della maggioranza di precostituire uno Stato etico che tende a comprimere il diritto alla libera scelta dei cittadini, sancito dall'articolo 32 della Costituzione. Precisa, infine, le ragioni di maggiore contrarietà ad una proposta di legge che nega all'individuo la libertà di decisione circa la fase finale della propria esistenza, presentando, tra l'altro, palesi profili di illegittimità costituzionale.

GIUSEPPINA SERVODIO (PD). Nel ritenere che permangano forti dubbi e perplessità sul delicato tema del cosiddetto fine vita, reputa che il testo in esame, frutto di spinte ideologiche, abbia esclusivamente rafforzato opposti atteggiamenti fondamentalistici. Nel manifestare quindi la propria contrarietà ad ogni forma di eutanasia e di accanimento terapeutico, giudica inutile un intervento legislativo in materia, ritenendolo peraltro invasivo ed inapplicabile. Auspica pertanto che la maggioranza voglia sospendere l'esame del provvedimento, per procedere ad una più approfondita riflessione su una tematica particolarmente delicata come quella della libertà di scelta e del valore della vita.

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI (PdL). Espressa soddisfazione per l'odierna discussione su un provvedimento di particolare importanza per il Paese, ringrazia il relatore per il proficuo lavoro svolto, sottolineando la rilevanza etica e sociale assunta della materia a seguito della drammatica vicenda di Eluana Englaro, che ritiene il primo caso di eutanasia autorizzato dallo Stato. Nel richiamare altresì il condivisibile contenuto della proposta di legge in discussione, soffermandosi, tra l'altro, sulla definizione del ruolo del medico e dei compiti del fiduciario, giudica atti dovuti e indisponibili l'idratazione e la nutrizione artificiali, che non possono mai essere considerati come accanimento terapeutico, anche in considerazione dell'inviolabilità del bene vita. Nel respingere infine i rilievi critici formulati da taluni esponenti dell'opposizione, auspica che il prosieguo del dibattito si svolga in un clima costruttivo che porti alla stesura di un testo equilibrato.

GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD). Nel reputare che quello oggi in discussione rappresenti un pessimo provvedimento su materie delicate come il fine vita ed il testamento biologico, nato peraltro sull'onda di inappropriate spinte ideologiche che minano la fondamentale alleanza tra medico e paziente e l'inviolabile principio della libertà di cura, esprime forti perplessità sulle disposizioni concernenti i trattamenti di alimentazione e idratazione forzata, nonché la dichiarazione anticipata di trattamento, pur condividendo il rigoroso percorso previsto per il consenso informato.

MARIELLA BOCCIARDO (PdL). Nel ritenere insopportabile l'inutile polemica che ha visto confrontarsi laici e cattolici sul rilevante tema del cosiddetto fine vita, conferma che l'obiettivo dell'intervento legislativo è di impedire che casi analoghi a quello di Eluana Englaro tornino a ripetersi, atteso l'attuale vuoto legislativo in materia.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

MARIELLA BOCCIARDO (PdL). Richiamato inoltre il disposto dell'articolo 2 della Costituzione a tutela del diritto alla vita, la negazione del quale, a suo avviso, si configurerebbe come la negazione della Pag. XIVpersona in sé, del suo sviluppo e dunque della comunità nella quale essa vive, reputa che l'istituzione del testamento biologico si ponga in contrasto proprio con la norma costituzionale. Considera infine il blocco dell'idratazione e dell'alimentazione artificiali una barbarie inaccettabile per un Paese civile, alla stessa stregua dell'abbandono terapeutico e della solitudine in cui vengono lasciati i malati non più autosufficienti.

LUISA BOSSA (PD). Sottolineata la complessità e la delicatezza delle questioni relative al fine vita, esprime un giudizio fortemente critico sui contenuti della proposta di legge in discussione, reputando inaccettabile che lo Stato per legge imponga decisioni che ritiene debbano essere dettate dalla coscienza individuale. Ribadita comunque la sua contrarietà all'eutanasia ed all'accanimento terapeutico, in nome della sacralità ed indisponibilità del bene vita, reputa che la proposta di legge in discussione non individui un equilibrio apprezzabile tra i contrapposti interessi in questione, giudicando preferibile approfondire ulteriormente le problematiche connesse piuttosto che emanare un provvedimento affrettato e deleterio.

RENATO FARINA (PdL). Richiama gli aspetti salienti della proposta di legge in discussione, in primo luogo il rifiuto dell'eutanasia e l'affermazione del principio di autodeterminazione purché non contrasti con il bene comune e sia contemperato con quello dell'indisponibilità del diritto alla vita, che non può essere messo in discussione neanche in un testamento biologico.

MICHELE POMPEO META (PD). Nel lamentare come il clima politico non consenta il raggiungimento di una sintesi apprezzabile che metta al centro del dibattito la libertà e il rispetto dell'individuo, reputa tuttavia necessario tracciare un percorso nuovo e condiviso abbandonando quello sin qui seguito, al fine di pervenire all'elaborazione di una disciplina diversa da quella recata dal provvedimento in discussione. Giudica quindi non condivisibile e pasticciato il testo licenziato dalla Commissione, paventando, tra l'altro, il rischio che talune sue disposizioni possano risultare incostituzionali.

MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI (PD). Esprime un giudizio fortemente critico sul contenuto della proposta di legge in discussione, che appare ispirata a principi puramente ideologici e che non contempla un effettivo rispetto della libertà dell'individuo di rifiutare trattamenti sanitari non voluti, anche se si tratta di forme di idratazione e di nutrizione artificiali, in violazione del dettato dell'articolo 32 della Costituzione e di diverse pronunce giurisprudenziali; lamenta inoltre la mancanza di livelli essenziali di assistenza che garantiscano al malato una condizione dignitosa nei momenti finali della propria esistenza.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Sottolineata la necessità di mantenere un approccio prudente, rispettoso e non assolutistico sulle delicatissime questioni sottese al provvedimento in discussione, ritiene, alla luce delle considerazioni emerse durante il dibattito parlamentare, che la legge sia uno strumento sostanzialmente inidoneo a risolvere problematiche strettamente inerenti a scelte di carattere individuale.

DONATA LENZI (PD). Nel ritenere che la proposta di legge in discussione tragga origine unicamente dall'onda emotiva conseguente al caso di Eluana Englaro e che proprio in ciò trovi il suo limite, evidenzia come il provvedimento in esame non contemperi adeguatamente il principio all'inviolabilità della vita con i diritti di libertà dell'individuo.

ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD). Nel manifestare sconcerto e preoccupazione per contenuti e finalità della proposta di legge in discussione, la cui ratio ravvisa, peraltro, anche in inconfessabili motivazioni di convenienza politica, ne sottolinea l'inopportunità, osservando che sarebbe Pag. XVstata preferibile una regolamentazione breve, ispirata al cosiddetto diritto mite, recante una semplice cornice giuridica della materia, per la cui disciplina si sarebbe potuto più appropriatamente attingere al patrimonio normativo vigente, all'articolo 32 della Costituzione, al codice deontologico della professione medica, alla Convenzione di Oviedo, nonché agli orientamenti del Comitato nazionale di bioetica. Ritiene infine che la deprecabile proposta di legge in esame snaturi il concetto di alleanza terapeutica, incidendo negativamente sulla relazione di cura e aprendo la strada a futuri e ingenti contenziosi giudiziari.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.

EUGENIA ROCCELLA, Sottosegretario di Stato per la salute. Richiamate la natura e le finalità della dichiarazione anticipata di trattamento, sottolinea come la proposta di legge in discussione stabilisca il principio del consenso informato quale garanzia della libertà della persona di scegliere o comunque dare indicazioni circa le terapie alle quali vuole o meno essere sottoposta, nonché condizione per l'affermazione di una effettiva e consapevole autodeterminazione. Nel ricordare quindi talune vicende relative al caso Englaro per evidenziare la carenza, nella fattispecie, di un consenso informato e le aberranti conseguenze di una fuorviante interpretazione giurisprudenziale del cosiddetto principio di autodeterminazione, rammenta le motivazioni sottese alla scelta di considerare indisponibili l'idratazione e l'alimentazione delle persone che versano in stato vegetativo, confermando l'insussistenza di un diritto alla morte e la vocazione alla vita propria dell'intero ordinamento medico-sanitario. Giudicate peraltro infondate le argomentazioni critiche concernenti la vincolatività per il personale sanitario della dichiarazione anticipata di trattamento o le presunte ingerenze delle gerarchie ecclesiastiche nell'elaborazione del testo del provvedimento, ne rileva viceversa la piena coerenza con il disposto dell'articolo 32 della Costituzione e con i dettami della Convenzione di Oviedo.

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata la questione sospensiva Franceschini n. 1.
Ricorda, inoltre, che in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo si è convenuto che il seguito dell'esame del provvedimento abbia luogo nell'ambito del calendario dei lavori per il mese di aprile.

Modifica nella costituzione della Giunta per le autorizzazioni.

PRESIDENTE. Comunica che la Giunta per le autorizzazioni, nella seduta odierna, ha eletto segretario il deputato Armando Dionisi.

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato LAURA FRONER (PD).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 10 marzo 2011, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 97).

La seduta termina alle 19,20.