XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 308 di lunedì 19 aprile 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 14.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 31 marzo 2010.

I deputati in missione sono cinquantatrè.

Discussione del disegno di legge: Legge comunitaria 2009 (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 2449-C).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

NICOLA FORMICHELLA (PdL). Relatore. Illustra il contenuto degli articoli del disegno di legge in discussione modificati o inseriti ex novo dal Senato, che ha introdotto nel testo ulteriori direttive da recepire nell'ordinamento interno. Ricordato, altresì, che la XIV Commissione ha avviato una riflessione su una possibile riforma della legge n. 11 del 2005, al fine di superare le criticità manifestatesi nell'iter della legge comunitaria, richiama le ulteriori modifiche apportate al testo nel corso dell'esame in sede referente, con particolare riferimento agli articoli 43 e 25, in materia di caccia e di amministratori di società quotate in borsa, nonché all'articolo 17, che enuncia i principi e criteri direttivi ai quali il Governo dovrà attenersi nel recepimento di direttive in materia di energia. Preannunzia, infine, la richiesta di stralcio dell'articolo 21.

EUGENIA ROCCELLA, Sottosegretario di Stato per la salute. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

ENRICO FARINONE (PD). Nel ricordare il farraginoso iter legislativo del disegno di legge in discussione, sottolinea l'utilizzo strumentale di un provvedimento omnibus in cui sono state recepite istanze estranee alla sua finalità istituzionale. Richiamati quindi gli aspetti di maggiore criticità presenti nella legge comunitaria 2009 quali, ad esempio, le modalità di inserimento del nuovo calendario venatorio, manifesta la disponibilità del suo gruppo a migliorare il testo in esame, anche al fine di ridurre il numero eccessivo dei procedimenti di infrazione avviati nei confronti dell'Italia. Invita infine il Governo a ritirare l'articolo 43 e ad attivarsi fattivamente per favorire una concreta riforma della legge n. 11 del 2005.

ANTONIO RAZZI (IdV). Nel lamentare l'elevato numero di procedure di infrazione avviate nei confronti dell'Italia e le anomalie procedurali che hanno caratterizzato l'iter della legge comunitaria, nella quale sono state introdotte disposizioni disorganiche ed estranee al suo contenuto proprio, sottolinea la necessità di procedere ad una sollecita riforma della legge n. 11 del 2005, anche alla luce del nuovo scenario delineato dal Trattato di Lisbona, nonché di garantire una maggiore attenzione del Parlamento alle tematiche inerenti l'Unione europea.

Pag. IV

GIANLUCA PINI (LNP). Giudicati non condivisibili i rilievi critici formulati da esponenti dell'opposizione sui ritardi inerenti l'approvazione del disegno di legge in discussione, ascrivibili, a suo avviso, al farraginoso meccanismo regolamentare della Camera, auspica una revisione delle procedure parlamentari che consenta l'esame della legge comunitaria in tempi certi e nell'ambito di un'apposita sessione. Espresso quindi il giudizio positivo del suo gruppo su un provvedimento che rafforza il ruolo dei Parlamenti nazionali nella fase ascendente del processo normativo europeo e la vigilanza delle Camere sul rispetto, in tale contesto, del principio di sussidiarietà, manifesta, in particolare, un orientamento favorevole agli articoli 17 e 43, ritenendo del tutto impropria la richiesta di ritirare le disposizioni sul calendario venatorio, che, a suo avviso, rappresentano una sintesi perfetta tra le aspettative concernenti il rispetto delle direttive comunitarie e il diritto di esercitare un'attività venatoria regolamentata.

TERESIO DELFINO (UdC). Lamentato preliminarmente il ritardo con il quale il Parlamento si accinge a licenziare la legge comunitaria per l'anno 2009, sottolinea il carattere altamente eterogeneo delle numerose disposizioni modificate e introdotte nel corso dell'iter presso il Senato, che rendono più complesso e lento l'adempimento da parte dell'Italia degli obblighi comunitari. Sottolineata quindi la delicatezza delle misure recate dall'articolo 43 in materia di caccia, che ritiene meriterebbero un esame più approfondito, reputa fortemente criticabile la possibilità attribuita alle regioni di modificare notevolmente, estendendolo, il periodo concesso per lo svolgimento delle attività venatorie. Richiamate quindi talune problematiche insite nel meccanismo delle deleghe al Governo per il recepimento di adempimenti derivanti dall'appartenenza all'Unione europea, in relazione al quale evidenzia peraltro il notevole ritardo accumulato dal nostro Paese, auspica che il prosieguo del dibattito sul provvedimento in esame sia caratterizzato da un confronto costruttivo che ne garantisca una sollecita approvazione.

SIMONE BALDELLI (PdL). Nell'auspicare una riflessione di tutte le forze politiche sulla procedura di esame ed approvazione della legge comunitaria, in grado di rendere più efficace e tempestivo uno strumento legislativo così importante per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea, sottolinea che si tratta di una legge che, per sua natura, presenta una fisiologica eterogeneità di materia, che non può essere imputata a nessuna parte politica in particolare. Nel considerare altresì rilevante l'intervento operato con l'articolo 43 del provvedimento in materia di tutela della fauna selvatica, auspica che si possa pervenire quanto prima ad una revisione condivisa della legge n. 11 del 2005, necessaria al fine di ottimizzare le procedure di esame e approvazione annuale della legge comunitaria.

SANDRO GOZI (PD). Rilevata preliminarmente l'incoerenza del Governo, che ha disatteso la promessa di garantire una rapida approvazione del disegno di legge comunitaria per il 2009, provvedimento che giunge all'esame della Camera in terza lettura stravolto nei contenuti ed ampliato nel numero degli articoli, giudica strumentali le motivazioni addotte dalla maggioranza per giustificare l'inserimento nel testo di disposizioni in materia di caccia, atteso che l'Unione europea non ha previsto alcun obbligo in relazione al calendario venatorio.
Evidenziato quindi il senso di responsabilità dimostrato dalla sua parte politica, che ha presentato proposte emendative finalizzate a migliorare il testo in esame, in particolare con riferimento all'organizzazione del Comitato interministeriale per gli affari comunitari, auspica una razionalizzazione dei criteri che regolano la partecipazione di funzionari diplomatici italiani al Servizio europeo per l'azione esterna.

SUSANNA CENNI (PD). Nel ritenere indispensabile che, nel corso dell'attuale terza lettura del disegno di legge comunitaria Pag. Valla Camera, si rifletta sulla formulazione dell'articolo 43, che apporta significative modifiche all'attuale disciplina del prelievo venatorio, con particolare riferimento al tema del calendario venatorio e al parere dell'ISPRA, manifesta l'atteggiamento coerente e trasparente del suo gruppo, ispirato al buon senso, in netto contrasto con quello espresso dalla maggioranza in ordine alle disposizioni necessarie per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee.

ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD). Nel ritenere che le disposizioni recate dall'articolo 43, che a suo avviso derogano al principio di legalità, rappresentino un sotterfugio finalizzato, attraverso una forzatura legislativa, ad aggirare i termini per l'esercizio delle attività venatorie, sottolinea come gran parte dell'opinione pubblica sia decisamente contraria alla caccia. Ricordate quindi talune forme di mobilitazione attuate nei confronti di tali disposizioni, rivolge un accorato appello affinché la maggioranza ritorni sulle proprie decisioni in materia di prelievo venatorio.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

NICOLA FORMICHELLA (PdL), Relatore. Rilevato come la dialettica parlamentare presso la XIV Commissione abbia permesso di migliorare il testo in discussione, richiama con soddisfazione i dati che confermano la riduzione del numero di procedure di infrazione avviate nei confronti dell'Italia e l'incremento degli atti di recepimento di obblighi comunitari.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo rinunzia alla replica e rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Sostegno del reddito e tutela di determinate categorie di lavoratori (A.C. 2100 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GIULIANO CAZZOLA (PdL), Relatore. Ricordato preliminarmente che dal testo unificato in discussione, al fine di recepire il parere della V Commissione, sono stati espunti due articoli, che erano volti a prevedere l'introduzione di una forma di garanzia per i lavoratori nei confronti di imprese insolventi nonché il prolungamento dell'arco temporale massimo di corresponsione del trattamento di Cassa integrazione guadagni ordinaria per casi eccezionali, illustra il contenuto del provvedimento in esame, recante misure per il sostegno del reddito e per la tutela di determinate categorie di lavoratori, del quale auspica la sollecita approvazione.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

CESARE DAMIANO (PD). Rilevato preliminarmente come sia ascrivibile al suo gruppo il merito di aver favorito la calendarizzazione di un importante provvedimento inerente la tutela dei lavoratori e gli ammortizzatori sociali, richiama il proficuo e condiviso lavoro svolto in sede referente, stigmatizzando altresì l'atteggiamento contraddittorio e politicamente inaccettabile assunto dal Governo nel corso dell'iter in Commissione. Evidenziate quindi le misure più rilevanti originariamente recate dal testo unificato in esame, segnatamente il prolungamento a 18 mesi della Cassa integrazione ordinaria e l'estensione della copertura finanziaria ai lavoratori a progetto licenziati, preannun zia la presentazione di emendamenti volti a reintrodurre nel testo le disposizioni contrastate dal Governo, al fine di difendere gli interessi dei lavoratori e le prerogative del Parlamento.

GAETANO PORCINO (IdV). Nell'esprimere forte perplessità in ordine alle dichiarazioni Pag. VIdel Ministro Sacconi circa l'inutilità del prolungamento, originariamente previsto nel testo unificato in discussione, della Cassa integrazione guadagni ordinaria, lamenta la mancanza di una politica governativa volta a garantire un quadro normativo organico ed unitario in materia di ammortizzatori sociali.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Giudica incomprensibile l'atteggiamento assunto rispetto al testo unificato in discussione dal Governo, il quale ha inteso respingere alcune disposizioni ampiamente condivisibili inerenti la proroga della Cassa integrazione, trincerandosi, a suo avviso, dietro il parere della Ragioneria generale dello Stato e sulla base di motivazioni di merito del tutto strumentali. Nel ritenere quindi una reale priorità affrontare il tema delle tutele sociali, anche alla luce del possibile peggioramento della crisi economica in atto, invita il Governo ad impegnarsi concretamente al fine di soddisfare le legittime aspettative dei lavoratori, ricordando come il suo gruppo abbia presentato specifiche proposte emendative volte ad individuare la necessaria copertura finanziaria delle misure concernenti il sostegno e la tutela del lavoro.

TERESIO DELFINO (UdC). Nel dare atto al gruppo del Partito Democratico di aver sollevato un tema di grande rilevanza in un momento di crisi economica come quello attuale, attese le insostenibili difficoltà di una parte importante del mondo del lavoro, esprime amarezza per i problemi riscontrati nel reperimento delle risorse finanziarie a copertura degli oneri recati dal provvedimento in discussione, che hanno causato una vera e propria mutilazione del testo. Richiamato, quindi, il clima costruttivo registratosi nel corso dell'iter in Commissione, ricorda che il suo gruppo ha più volte sollecitato il Governo a definire una riforma organica del sistema degli ammortizzatori sociali, giudicando inadeguate le iniziative finora adottate dall'Esecutivo a fronte della gravità della situazione. Auspica, infine, che il testo possa essere migliorato nel prosieguo dell'iter parlamentare, riservandosi di valutare nel merito le singole proposte emendative presentate.

ALDO DI BIAGIO (PdL). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.

PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.

ANTONINO FOTI (PdL). Nel sottolineare preliminarmente come le conseguenze della grave crisi economica in atto abbiano imposto una revisione degli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori in difficoltà, con particolare riferimento agli ammortizzatori sociali, richiama le motivazioni di carattere finanziario che, in ottemperanza alle condizioni poste dalla V Commissione, hanno portato alla soppressione di talune disposizioni del testo unificato concernenti, tra l'altro, il prolungamento del periodo temporale massimo di corresponsione della Cassa integrazione guadagni ordinaria. Richiama quindi alcune positive misure adottate in materia dall'Esecutivo, il quale, nel rigoroso rispetto dei vincoli di bilancio, ha dimostrato grande attenzione e sensibilità alle esigenze di determinate categorie di lavoratori in condizioni di particolare difficoltà. Dichiara, infine, che il suo gruppo, pur condividendo il testo in discussione, così come licenziato dalla Commissione di merito, è disponibile ad un confronto costruttivo al fine di individuare idonee soluzioni alle problematiche in oggetto.

AMALIA SCHIRRU (PD). Nel ritenere che solo nella formulazione originaria il testo unificato in esame avrebbe potuto rappresentare un reale sostegno al reddito di determinate categorie di lavoratori, sottolinea che la soppressione degli articoli 1 e 3, dei quali richiama il contenuto, ha vanificato il lavoro svolto dalla Commissione di merito. Giudicato, quindi, contraddittorio il comportamento del Governo, che tende a scaricare su INPS e regioni il peso della crisi economica in atto, auspica che vengano individuate nuove risorse finanziarie per tutelare adeguatamente Pag. VIIi lavoratori più deboli, anche mediante l'introduzione di imposte straordinarie, come proposto dagli emendamenti presentati dal suo gruppo.

FRANCESCO BOCCIA (PD). Espresso rammarico per il sostanziale impoverimento del testo originario del provvedimento in discussione, che nella formulazione licenziata dalla Commissione di merito appare inadeguato a garantire un'idonea tutela delle categorie più deboli di lavoratori, giudica improprio il meccanismo di consultazione della Ragioneria generale dello Stato, che è alla base delle osservazioni espresse dalla V Commissione in ordine alla mancanza di copertura finanziaria di talune disposizioni del testo unificato. Richiamate, quindi, alcune significative proposte della sua parte politica volte a garantire un'adeguata tutela ai lavoratori maggiormente in difficoltà, invita il Governo a contrastare più efficacemente le attività speculative, al fine di reperire le risorse necessarie per gli interventi di sostegno delle suddette categorie di lavoratori.

GIULIO SANTAGATA (PD). Ricordato l'accordo sul merito raggiunto in Commissione con riguardo a taluni interventi di emergenza indispensabili per la vita di molti lavoratori, giudica inaccettabile che il Governo scarichi sulla Ragioneria generale dello Stato la responsabilità di una decisione che è tutta politica, pur comprendendo che un tema complesso come quello relativo alla riforma degli ammortizzatori sociali non possa essere demandato all'iniziativa parlamentare. Nel richiamare, quindi, le proposte emendative presentate dal suo gruppo sulle possibili modalità di copertura del provvedimento, ritiene che nel prosieguo del dibattito potrà essere verificata la reale volontà della maggioranza di intervenire a tutela di determinate categorie di lavoratori.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

GIULIANO CAZZOLA (PdL), Relatore. Richiamate le ragioni che hanno indotto il Governo ad esprimere preoccupazione circa le modalità originariamente individuate per la copertura degli oneri finanziari recati dal provvedimento in discussione, ricorda che, anche alla luce del parere espresso dalla V Commissione, nel corso dell'iter in sede referente si è compiuto il massimo sforzo per recepire le istanze dell'opposizione in relazione alla materia trattata dal testo unificato, che potranno eventualmente essere oggetto di ulteriore riflessione in sede di Commissione o di Comitato dei nove.

GIORGIA MELONI, Ministro della gioventù. Rinunzia alla replica.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando per un richiamo al Regolamento, lamenta che non è presente in Aula un rappresentante del Governo competente per materia.

PRESIDENTE. Precisa che il Governo è legittimamente rappresentato in Aula da ogni suo componente.
Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Annunzio della nomina di un Ministro.

PRESIDENTE. Dà lettura della lettera inviata dal Presidente del Consiglio dei ministri nella quale si comunica che il Presidente della Repubblica ha accettato le dimissioni rassegnate dal dottor Luca Zaia dalla carica di Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali e ha nominato Ministro del medesimo Dicastero il dottor Giancarlo Galan.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 20 aprile 2010, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 47).

La seduta termina alle 17,50.