XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 287 di lunedì 22 febbraio 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 10,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 19 febbraio 2010.

I deputati in missione sono cinquantaquattro.

Annunzio di petizioni.

EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).

Discussione del disegno di legge S. 1955, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 194 del 2009: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative (approvato dal Senato) (A.C. 3210).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL), Relatore per la I Commissione. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, per le parti rientranti nell'ambito di competenza della I Commissione, con cui si prevede la proroga di termini stabiliti da varie disposizioni legislative, soffermandosi, in particolare, sulla proroga della convenzione stipulata tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, la RAI e la NewCo RAI International, al fine di continuare a diffondere le comunicazioni sulle azioni di peacekeeping svolte dal contingente NATO in Afghanistan, sulle disposizioni inerenti l'obbligo di richiedere licenza al questore per l'apertura di un pubblico esercizio o un circolo privato nel quale siano a disposizione degli utenti apparecchi terminali utilizzabili per le comunicazioni anche telematiche (internet point), nonché sulle norme che permettono di annotare sulla carta di identità il consenso o il diniego del titolare del documento alla donazione dei propri organi e tessuti in caso di morte.

MASSIMO POLLEDRI (LNP), Relatore per la V Commissione. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, soffermandosi sui profili riconducibili alle materie di competenza della V Commissione contenuti nell'articolo 1 del decreto-legge, che reca diverse disposizioni di proroga di termini tributari, nonché in materia economico-finanziaria. Sottolinea, in particolare, la rilevanza delle misure relative all'innalzamento delle aliquote di imposta straordinaria da applicare nell'attuazione del cosiddetto scudo fiscale, in relazione alla quale si prevede che il Governo debba presentare una relazione al Parlamento, alla proroga del termine di pubblicazione degli studi di settore nella Gazzetta Ufficiale, ad un più efficace contrasto all'evasione fiscale nei cosiddetti paradisi fiscali, nonché alla proroga della sospensione degli adempimenti tributari, previdenziali ed assicurativi per i soggetti residenti o aventi sede nei comuni colpiti dal sisma de L'Aquila.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, sottolinea la funzione Pag. IVrappresentativa della Commissione svolta dal relatore, giudicando incongruo il riferimento fatto dal deputato Polledri ai cittadini padani.

PRESIDENTE. Precisa che è dovere dei parlamentari coniugare l'interesse generale del Paese con quello delle singole realtà territoriali nelle quali sono stati eletti.

MARIO TASSONE (UdC). Esprime preliminarmente un giudizio nettamente negativo sul modo di legiferare sotteso ai cosiddetti provvedimenti milleproroghe, che, a suo avviso, sviliscono il ruolo delle Camere, violano i regolamenti parlamentari ed introducono surrettiziamente disposizioni che andrebbero analizzate in modo più approfondito. Nel lamentare altresì la ristrettezza dei tempi concessi per l'esame del testo in sede referente, richiama gli aspetti di maggiore criticità recati dal decreto-legge in discussione, soffermandosi, in particolare, sulle misure inerenti le concessioni aeroportuali, sulle problematiche relative al porto di Gioia Tauro, nonché sulle norme che dispongono la riapertura dei termini per l'applicazione della disciplina del rientro e della regolarizzazione delle attività finanziarie detenute all'estero; rileva peraltro le differenti valutazioni espresse dal Governatore della Banca d'Italia e dall'Esecutivo circa gli introiti derivati dall'applicazione del cosiddetto scudo fiscale. Invita, infine, i relatori ed il rappresentante del Governo ad esprimere il proprio parere sulla legittimità di un provvedimento che contrasta con il principio della semplificazione legislativa.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Nel ritenere che il provvedimento d'urgenza in discussione confermi la preoccupazione per un metodo di produzione legislativa che incide negativamente sulla qualità democratica dello Stato, anche mediante la previsione di un numero esorbitante di norme contenute in decreti-legge il cui testo è spesso stravolto rispetto a quello originario, sottolinea il conseguente svilimento del ruolo del Parlamento, che appare addirittura annullato dal reiterato ricorso alla questione di fiducia. Rilevata, altresì, la previsione nel provvedimento d'urgenza in esame di talune misure condivisibili, esprime preoccupazione in merito all'attuazione della normativa sul cosiddetto scudo fiscale ed alla possibile conseguente infiltrazione di attività criminose, segnatamente il riciclaggio, nonché al contenuto delle disposizioni di cui ai commi 7-bis e 7-ter dell'articolo 2 ed al comma 19 dell'articolo 1.

ALDO DI BIAGIO (PdL). Nell'esprimere soddisfazione per i contenuti del provvedimento d'urgenza in discussione, segnatamente con riferimento alle misure di sostegno al reddito non presenti nella legge finanziaria per il 2010, auspica l'estensione delle stesse anche ai cittadini italiani residenti all'estero, ai quali, come richiesto dalla XI Commissione, andrebbero a suo avviso riconosciute anche per l'anno 2011 le detrazioni fiscali per i carichi di famiglia introdotte dalla legge n. 296 del 2006.

SESA AMICI (PD). Stigmatizzato l'eccessivo ricorso da parte del Governo alla decretazione d'urgenza, con conseguente svuotamento della funzione legislativa e di controllo del Parlamento, osserva che il decreto-legge in discussione non reca solo mere disposizioni di proroga ma anche numerose misure microsettoriali che intervengono in ambiti significativi della politica finanziaria del Governo, dimostrando la carenza di una strategia coerente e globale sulla competitività del sistema-Paese e ponendosi altresì in contrasto con gli intendimenti sottesi alla recente riforma della contabilità generale dello Stato. Nel lamentare inoltre le deleterie ricadute sulla qualità della legislazione di tale modo di legiferare, che a suo parere incide negativamente sulle certezze del diritto, esprime un giudizio fortemente critico sui contenuti del decreto-legge in esame, segnatamente con riferimento alle disposizioni relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro, ai piani triennali di immigrazione e alla questione di Roma capitale.

Pag. V

EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD). Lamentata la previsione nel decreto-legge in esame di talune agevolazioni a favore degli istituti universitari ad ordinamento speciale, impropriamente esentati dal rispetto del blocco del turnover, stigmatizza la scarsa attenzione prestata dal Governo alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, anche sotto il profilo dei finanziamenti a ciò destinati. Rivolto quindi un accorato appello affinché si preveda lo stanziamento di adeguate risorse finanziarie in favore dell'editoria cartacea, evitando in tal modo la chiusura di molte testate giornalistiche, con gravi ripercussioni sulla completezza dell'offerta informativa e sul pluralismo nel nostro Paese, stigmatizza l'abolizione, da parte dell'attuale Esecutivo, del diritto soggettivo per le testate giornalistiche con contribuzione diretta, che ne compromette il ricorso al credito bancario, con gravi conseguenze in una fase di contrazione della raccolta pubblicitaria. Auspica quindi una organica riforma dell'editoria, improntata alla trasparenza e al rigore, in linea con il diritto all'informazione costituzionalmente riconosciuto.

SANDRO GOZI (PD). Nel manifestare seria riprovazione per l'esautoramento del ruolo del Parlamento dovuto al sistematico ricorso del Governo alla decretazione d'urgenza, spesso prescindendo dalla prescritta omogeneità dei contenuti e ricorrendo alla questione di fiducia, lamenta le deleterie ricadute di siffatto modo di legiferare sulla qualità della legislazione e dell'amministrazione, in aperto contrasto con gli obiettivi, anche comunitari, in tema di semplificazione e trasparenza. Esprime quindi contrarietà al decreto-legge in discussione, che a suo parere testimonia il fallimento della politica del Ministro dell'economia e delle finanze anche in riferimento alla gestione dei conti pubblici e ripropone la mera proroga transitoria di provvedimenti frammentari e contingenti. Stigmatizzata l'inerzia colpevole ed irresponsabile del Governo di fronte alla crisi in atto, paventa il rischio che dal decreto-legge in discussione possano derivare ulteriori gravose conseguenze per il Paese in sede comunitaria.

MASSIMO POLLEDRI (LNP), Relatore per la V Commissione. Parlando sull'ordine dei lavori, giudica improprie talune osservazioni formulate da deputati intervenuti circa una presunta mancanza di attenzione da parte dei rappresentanti delle Commissioni e del Governo.

SANDRO GOZI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene che sia compito dell'opposizione richiamare l'attenzione del Governo su rilevanti questioni di politica economica.

La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantasette.

ANTONIO MISIANI (PD). Evidenziato come il decreto-legge in discussione risulti notevolmente modificato ed appesantito, mediante la previsione di norme microsettoriali, rispetto al testo originario, palesando l'ennesima forzatura ai danni delle prerogative del Parlamento e del ruolo dell'opposizione, manifesta forti perplessità sulle norme in materia di riapertura dei termini relativi all'attuazione del cosiddetto scudo fiscale, del quale sottolinea la valenza diseducativa, nonché sulla sospensione degli adempimenti tributari, previdenziali ed assicurativi per i soggetti residenti o aventi sede nei comuni colpiti dal sisma verificatosi in Abruzzo, che giudica discutibile e non pienamente rispettosa degli impegni assunti dal Governo. Nel reputare peraltro sostanzialmente condivisibili talune disposizioni contenute nel provvedimento d'urgenza in discussione, segnatamente quelle recate dai commi 15 e 16 dell'articolo 1, ritiene comunque insufficienti le misure a sostegno delle piccole e medie imprese e del Pag. VItutto carenti i finanziamenti per il settore dell'editoria. Manifesta, infine, un orientamento nettamente contrario al disegno di legge di conversione in esame.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Stigmatizzato il modo di legiferare sotteso ai provvedimenti confusi e propagandistici varati dal Governo, osserva come il reiterato ricorso alla decretazione d'urgenza, alla questione di fiducia e allo strumento delle ordinanze confermino l'intendimento dell'Esecutivo di imporre il suo primato sul Parlamento. Espresso quindi un giudizio negativo su un decreto-legge che tenta di correggere le scelte sbagliate effettuate con la legge finanziaria, testimoniando in questo modo il sostanziale fallimento della politica economica dell'Esecutivo, richiama le principali ragioni di contrarietà agli interventi delineati nel testo, rilevando, in particolare, che gli introiti derivanti dall'applicazione del cosiddetto scudo fiscale non conseguono l'obiettivo di sostenere in modo adeguato l'economia e il sistema delle imprese. Ricordata, infine, la previsione nel provvedimento d'urgenza in esame di talune misure condivisibili, segnatamente la proroga delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, manifesta la disponibilità del suo gruppo ad un proficuo confronto di merito al fine di migliorare il testo in discussione, evitando il ricorso alla questione di fiducia ed il conseguente svilimento del ruolo del Parlamento.

RICARDO FRANCO LEVI (PD). Stigmatizzata la mancanza nel provvedimento d'urgenza in discussione di una norma concernente gli interventi pubblici a sostegno dell'editoria volta a garantire il pluralismo dell'informazione, atteso che vengono meno i contributi pubblici diretti, sottolinea la necessità di una riforma del suddetto settore che tenga conto delle innovazioni tecnologiche e faciliti l'accesso al credito bancario. Auspica, quindi, che nel prosieguo dell'iter vengano apportate modifiche migliorative al testo del decreto-legge in esame.

LUCIANA PEDOTO (PD). Nel manifestare soddisfazione per la convergenza registratasi tra Esecutivo e opposizione riguardo alla disposizione contenuta nell'articolo 6 del provvedimento d'urgenza in discussione, relativa alla tutela giuridica dei donatori di organi, sottolinea la necessità che il regolamento attuativo della legge vigente in materia di donazione di organi sia finalmente approvato, anche al fine di riconoscere ai lavoratori dipendenti permessi retribuiti per i necessari adempimenti preventivi al fine di sottoporsi a trapianto.

RENZO CARELLA (PD). Espressa preoccupazione per la situazione concernente il settore dell'editoria, atteso che la chiusura delle piccole testate giornalistiche comprometterebbe la sopravvivenza di numerosi posti di lavoro ed avrebbe gravi ripercussioni sul pluralismo dell'informazione, stigmatizza il rinvio, previsto dal decreto-legge in discussione, dell'adeguamento alle norme concernenti le emissioni degli impianti industriali. Nel manifestare, quindi, perplessità sull'attuazione del cosiddetto scudo fiscale, giudica propagandistiche le affermazioni del Governo sull'evoluzione della crisi economico-finanziaria, sottolineando la necessità di risolvere urgentemente i gravissimi problemi occupazionali del Paese. Esprime, infine, il netto orientamento contrario del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in discussione.

OLGA D'ANTONA (PD). Manifesta ferma contrarietà all'eccessiva eterogeneità delle disposizioni contenute nel decreto-legge in discussione, del quale sottolinea gli evidenti profili di incostituzionalità, che lo rendono, a suo avviso, giuridicamente invalido, evidenziando in particolare il mancato rispetto dei requisiti prescritti dall'articolo 77 della Carta fondamentale e dalla legge n. 400 del 1988. Nello stigmatizzare altresì che l'ordinaria attività di normazione è ormai generalmente svolta dall'Esecutivo, alterando in tal modo l'equilibrio dei rapporti tra Governo e Parlamento, giudica il decreto-legge in Pag. VIIesame, del quale evidenzia i principali elementi di criticità, inopportuno dal punto di vista politico, sottolineando che il reiterato ricorso a provvedimenti di proroga di termini testimonia la prassi ormai invalsa di varare norme sostanzialmente inattuabili nei tempi previsti.

MARCO CAUSI (PD). Nel ribadire la posizione nettamente contraria della sua parte politica al varo del cosiddetto scudo fiscale, i cui termini sono stati prorogati con il decreto-legge in discussione, giudica tali misure eticamente diseducative, in quanto le stesse si configurano come una sorta di condono di comportamenti illeciti, ai quali peraltro è stato garantito l'anonimato. Evidenziato altresì come le suddette misure non abbiano prodotto il gettito fiscale previsto dal Governo, atteso che parte dei fondi per i quali è stata avanzata richiesta di aderire allo scudo fiscale è rientrata in Italia solo formalmente, giudica negativamente le recenti critiche rivolte da rappresentanti del Governo ai vertici della Banca d'Italia, che non tengono conto dei reali dati statistici relativi alla bilancia dei pagamenti. Nel sottolineare inoltre che tale linea politica contraddice le dichiarazioni circa la volontà dell'Esecutivo di contrastare i cosiddetti paradisi fiscali, ipotizza come le suddette misure siano facilmente utilizzabili per operazioni di riciclaggio di denaro di dubbia provenienza, creando un pericoloso problema di legalità.

ROSA DE PASQUALE (PD). Nel ribadire il giudizio fortemente critico sul reiterato ricorso da parte del Governo a decreti-legge omnibus, con deleterie ripercussioni sulle prerogative del Parlamento e sulla qualità della legislazione, manifesta contrarietà al provvedimento d'urgenza in discussione, che reputa funzionale ad una miope politica di tagli orizzontali del Governo in vari comparti della Pubblica amministrazione, stigmatizzando l'inattendibilità dell'Esecutivo nella gestione delle risorse pubbliche. Nel preannunziare altresì, a nome del suo gruppo, la presentazione di proposte emendative, osserva come l'articolo 7, comma 4-ter del decreto-legge in discussione recepisca una proposta precedentemente avanzata dalla sua parte politica e respinta dal Governo, della quale reputa ragionevole l'ulteriore proroga fino al 2012. Manifestata inoltre contrarietà alla disposizione di cui al comma 2 della articolo 4, lamenta la grave inerzia del Governo nello stanziamento di fondi da destinare alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, invitando peraltro l'Esecutivo a valutare il differimento di un anno dell'avvio del riordino della scuola secondaria superiore.

ROLANDO NANNICINI (PD). Sottolineato come la prevista proroga dei termini per la certificazione dei debiti della Pubblica amministrazione incida negativamente sul rispetto del Patto di stabilità interno, in relazione al quale illustra l'esigenza di introdurre meccanismi impostati a maggiore equità, evidenzia l'inefficacia delle disposizioni concernenti il rientro dei capitali illecitamente detenuti all'estero. Esprime infine perplessità per il mancato stanziamento di adeguate risorse per il settore dell'editoria, in favore dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, nonché per la realizzazione di taluni interventi delle singole amministrazioni.

FRANCO NARDUCCI (PD). Rilevato che il testo del provvedimento d'urgenza in discussione è stato stravolto rispetto a quello originario con l'introduzione di norme eterogenee ed appare in contrasto con le disposizioni recate dalla legge n. 400 del 1988, esprime un giudizio negativo sul modo di legiferare sotteso ai provvedimenti cosiddetti milleproroghe, che sviliscono le prerogative del Parlamento. Nell'evidenziare, quindi, i principali punti critici del decreto-legge, tra i quali l'articolo 10 sugli Istituti di cultura all'estero, che giudica una norma ad personam, e le disposizioni concernenti l'informazione dei cittadini italiani residenti all'estero, manifesta apprezzamento per il rinnovo delle risorse destinate alle minoranze italiane in Slovenia ed in Croazia.

Pag. VIII

SILVIA VELO (PD). Stigmatizzato l'ennesimo ricorso da parte del Governo alla decretazione d'urgenza, sottolinea come il provvedimento in discussione rechi norme eterogenee, non riconducibili a disposizioni di proroga di termini e peraltro prive dei requisiti prescritti dall'articolo 77 della Costituzione; ricordato che per tale ragione il suo gruppo ha presentato una questione pregiudiziale, evidenzia come il decreto-legge sia stato notevolmente modificato rispetto al testo originario varato dal Governo. Richiamati quindi i principali aspetti di criticità delle disposizioni contenute nel provvedimento d'urgenza in discussione, con particolare riferimento al settore dei trasporti e a quello portuale, sottolinea che si è di fronte non solo all'ennesima correzione dei tanti errori commessi dall'attuale Esecutivo, ma anche all'incapacità dello stesso di realizzare riforme organiche in materia.

ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD). Nel lamentare la ristrettezza dei tempi concessi per l'esame del decreto-legge in sede referente, esprime perplessità sulla norma concernente la proroga del regime della libera professione intramoenia allargata, sull'aggravio di oneri finanziari previsto per le IPAB, nonché sulle disposizioni recate dall'articolo 6, comma 9-quater, che a suo avviso legittimano l'esercizio abusivo della professione di odontoiatra. Auspica, quindi, che nel prosieguo dell'iter vengano apportate modifiche migliorative al testo del provvedimento d'urgenza in discussione.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Rileva che le disposizioni contenute nel provvedimento d'urgenza in discussione, essendo frammentarie e transitorie, scardinano il principio della certezza del diritto e sanciscono altresì il fallimento della politica governativa di contenimento della spesa pubblica. Sottolinea inoltre come il decreto-legge in esame rappresenti sostanzialmente un ritorno al passato, denotando un modo di legiferare da parte dell'Esecutivo in cui la legge appare strumento d'imperio e non strumento per affermare i diritti dei cittadini.

DONATA LENZI (PD). Nel sottolineare come il decreto-legge in esame sia caratterizzato da scarsa chiarezza ed omogeneità delle disposizioni in esso contenute, in netto contrasto con gli intenti di trasparenza e semplificazione perseguiti dal Governo, paventa il rischio che una legislazione oscura e confusa favorisca l'aggiramento e l'elusione delle regole, in danno dei cittadini e dei contribuenti onesti. Esprime dunque perplessità sui contenuti del provvedimento d'urgenza in esame, segnatamente in tema di editoria e di proroga dei termini per la messa in sicurezza antisismica degli edifici scolastici, evidenziando il contributo fornito dal suo gruppo al fine di ampliare la platea degli enti beneficiari del cinque per mille. Sottolinea infine l'esigenza di fissare tempi certi e termini perentori alla Pubblica amministrazione, auspicando per il futuro che le Camere non siano chiamate ad esaminare decreti-legge di contenuto analogo a quello attualmente in discussione.

ANTONIO BOCCUZZI (PD). Stigmatizzata l'eccessiva compressione dei tempi del dibattito parlamentare sul provvedimento d'urgenza in esame, che, dopo il passaggio presso il Senato, ha assunto un carattere vieppiù eterogeneo, giudica negativamente le disposizioni relative agli adempimenti fiscali per le popolazioni colpite dal sisma in Abruzzo. Lamentata quindi l'esclusione della Presidenza del Consiglio dall'obbligo di riduzione degli assetti organizzativi, previsto invece per le altre amministrazioni pubbliche, esprime un giudizio negativo sulla sanatoria per il reato di affissione abusiva, che rischia di tradursi in un privilegio per la stessa classe politica. Evidenziato, infine, che il decreto-legge in discussione, pur recando talune disposizioni sostanzialmente condivisibili, rappresenta l'ennesimo provvedimento propagandistico adottato dal Governo, giudica grave la prevista riduzione dei benefici contributivi per i lavoratori esposti al rischio amianto.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Manifesta l'orientamento contrario del suo Pag. IXgruppo al decreto-legge in discussione, di cui sottolinea l'eterogeneità dei contenuti, lamentando altresì la scelta del Governo di introdurre mediante siffatto strumento importanti misure di politica economica, in contrasto con la riconosciuta esigenza di porre mano ad organiche riforme strutturali. Esprime altresì insoddisfazione per la compressione dei tempi e per le modalità di esame del provvedimento d'urgenza, sottolineando l'esigenza di una revisione dei Regolamenti parlamentari. Giudicate insufficienti le disposizioni in tema di editoria, rileva la disponibilità del suo gruppo ad un confronto proficuo, precisando che l'atteggiamento dello stesso nel prosieguo dell'iter dipenderà dalla valutazione del Governo sulle proposte emendative di cui preannunzia la presentazione.

PAOLO FONTANELLI (PD). Stigmatizzato l'ennesimo ricorso dell'Esecutivo alla decretazione d'urgenza, paventa il rischio della posizione della questione di fiducia, che lederebbe gravemente le prerogative del Parlamento e contribuirebbe a diminuire il livello qualitativo della produzione legislativa. Nel rilevare, quindi, che il modo frammentario di legiferare perseguito dal Governo determina incertezza per il sistema degli enti locali, manifesta un orientamento contrario alle disposizioni concernenti il rinvio della scadenza prevista per le emissioni inquinanti delle imprese e la sanatoria per le affissioni abusive. Sottolinea, infine, l'incapacità del Governo di attuare un reale controllo della spesa pubblica.

EUGENIO MAZZARELLA (PD). Sottolineata la scarsa qualità della produzione normativa dovuta al reiterato ricorso alla decretazione d'urgenza, peraltro in contrasto con il principio di certezza del diritto, rileva che il provvedimento d'urgenza in discussione, pur contenendo alcune opportune disposizioni di proroga, presenta evidenti aspetti di criticità in relazione alle disposizioni concernenti, in particolare, gli allievi ufficiali medici ed il comparto universitario. Manifesta pertanto un orientamento complessivamente contrario al decreto-legge in esame, auspicando che nel prosieguo dell'iter sia possibile modificarne almeno gli aspetti più controversi.

MARILENA SAMPERI (PD). Richiamata l'analisi condotta dal Comitato per la legislazione circa la crescente percentuale di norme introdotte nell'ordinamento tramite decreti-legge, spesso di contenuto eterogeneo, che mortificano il ruolo del Parlamento e snaturano l'equilibrio nel sistema delle fonti, ponendosi in contrasto con i principi di qualità della legislazione e certezza del diritto, rileva che il Governo non ha ottemperato all'impegno, assunto attraverso l'accettazione di un ordine del giorno, a superare la pratica basata sul ricorso a provvedimenti cosiddetti milleproroghe. Nel giudicare, quindi, condivisibili le proroghe in tema di agevolazioni alla piccola proprietà contadina e di sfratti per finita locazione, reputa nel complesso fortemente discutibile il provvedimento d'urgenza in esame, auspicando che nel prosieguo dell'iter si possano apportare al testo modifiche migliorative.

PRESIDENTE. Secondo le intese intercorse, rinvia alla seduta di domani il seguito della discussione e la trattazione del restante argomento iscritto all'ordine del giorno.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 23 febbraio 2010, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 101).

La seduta termina alle 20,10.