XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 285 di giovedì 18 febbraio 2010

Pag. V

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 10,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono ottanta.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 1956, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 195 del 2009: Cessazione dell'emergenza rifiuti in Campania, avvio della fase post emergenziale in Abruzzo e disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei ministri e alla Protezione civile (approvato dal Senato) (A.C. 3196-A).

Nella seduta del 17 febbraio 2010 è iniziata la discussione sulle linee generali.

ALESSANDRO NACCARATO (PD). Evidenziati taluni profili di illegittimità costituzionale insiti nel testo del decreto-legge in discussione, che reputa privo dei prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza e di cui pertanto auspica il ritiro, ritiene che il sistema creatosi attorno all'attività della Protezione civile appaia finalizzato ad aggirare le regole ordinarie, in particolare con riferimento agli appalti pubblici, e costituisca perciò fonte di clientelismo e di corruzione a danno della Pubblica amministrazione. Ritiene inoltre che il ricorso a gestioni commissariali straordinarie costituisca un esproprio delle autonomie locali.

RODOLFO GIULIANO VIOLA (PD). Stigmatizzato preliminarmente l'atteggiamento del Governo, che non ha garantito la propria presenza agli odierni lavori di Commissione, chiede al riguardo un intervento del Presidente della Camera. Lamenta quindi l'assenza nel testo in esame di interventi in favore delle popolazioni colpite dai recenti eventi calamitosi, atteso che le necessarie risorse sono state indirizzate verso misure volte a realizzare una impropria stabilizzazione del personale della Protezione civile.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

RODOLFO GIULIANO VIOLA (PD). Sottolinea quindi la negativa chiusura al confronto posta in essere dal Governo sul decreto-legge in discussione, a suo avviso giustificata dalla volontà di garantire la realizzazione di un sistema palesemente volto ad aggirare le regole e l'ordinario sistema di controlli sulla spesa e sugli appalti della Pubblica amministrazione, in particolare della Protezione civile e delle strutture commissariali.

ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI (PD). Nell'esprimere una valutazione negativa circa l'ampliamento delle competenze della Protezione civile ad eventi dal carattere assolutamente non emergenziale, denuncia il tentativo del Governo di espropriare la Pubblica amministrazione dei propri poteri, conferendoli a soggetti esterni in modo da aggirare le attività di controllo istituzionalmente previste. Ritiene, quindi, che la gestione dei grandi eventi debba essere distinta da quella delle emergenze.

ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD). Denuncia la scarsa trasparenza del sistema Pag. VIrealizzato attorno alla gestione delle risorse destinate alle emergenze e che vede nella Protezione civile e nelle strutture commissariali gli strumenti per tutelare interessi clientelari, come è avvenuto in occasione degli interventi per l'emergenza rifiuti in Campania, per il sisma in Abruzzo e per la preparazione del vertice G8 a La Maddalena. Lamenta quindi l'inadeguatezza degli interventi previsti per fronteggiare l'annoso problema del dissesto idrogeologico del Paese, ancora una volta demandati a gestioni commissariali, che possono agevolmente eludere gli ordinari controlli di legalità.

AMALIA SCHIRRU (PD). Nel ritenere che il provvedimento d'urgenza in discussione presenti molteplici profili di illegittimità costituzionale, segnatamente in quanto molte norme in esso contenute risultano prive dei prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, esprime sconcerto per l'abnorme ridefinizione del ruolo e delle funzioni della Protezione civile, snaturata in una sorta di agenzia per le grandi opere ed i grandi eventi. Manifestate, inoltre, forti perplessità in merito alla previsione di scudi giudiziari a favore delle strutture commissariali ed alla cancellazione del controllo preventivo della Corte dei conti, denuncia l'eccessivo ricorso allo strumento delle ordinanze ed il progressivo esautoramento delle competenze spettanti alle autonomie locali.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Lamentato l'uso distorto del sistema delle ordinanze e della decretazione d'urgenza, divenuti ormai strumenti normativi ordinari, aggirando in tal modo i vincoli previsti per l'ordinaria produzione legislativa, ritiene che tale situazione sia funzionale ad alimentare un opaco sistema di appalti e clientele. Espressa inoltre una valutazione negativa sull'ideologia che ispira il Presidente del Consiglio, improntata ad una concezione privatistica e allo smantellamento dell'ordinario impianto della Pubblica amministrazione, ritiene che il Dipartimento della protezione civile, al quale dovrebbe essere restituita la dignità che gli compete, sia divenuto uno strumento di propaganda politica e di tutela di interessi particolari. Auspica infine che si possano apportare modifiche migliorative al testo del decreto-legge in discussione.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Sottolineato il modo grottesco di legiferare del Governo, evidenzia la necessità di mantenere separate le funzioni di responsabilità della Protezione civile da qualsiasi ruolo di carattere politico e di distinguere la gestione dei grandi eventi da quella delle emergenze. Ricordato quindi il richiamo del Presidente della Repubblica circa un uso distorto della decretazione d'urgenza, ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione presenti evidenti profili di illegittimità costituzionale, palesati, tra l'altro, dal reiterato ricorso allo strumento delle ordinanze.

SANDRO GOZI (PD). Evidenziato che la cultura politica ispiratrice dell'azione di Governo è foriera di effetti devastanti per il Paese, lamenta gli inequivocabili profili di illegittimità costituzionale del decreto-legge in discussione.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

SANDRO GOZI (PD). Nell'esprimere, quindi, una valutazione negativa circa l'ampliamento delle competenze del Dipartimento della protezione civile ad eventi di carattere assolutamente non emergenziale, atteso che il fattore tempo non può giustificare le continue deroghe alla normativa vigente e la totale assenza di controlli, ritiene che il provvedimento avrebbe dovuto affrontare le fondamentali questioni concernenti il rapporto della Protezione civile con il Ministro degli affari esteri e con l'Unione europea, auspicando l'approvazione di talune modifiche migliorative del testo proposte dalla sua parte politica.

RAFFAELLA MARIANI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta l'assenza del Pag. VIIrappresentante del Governo nell'odierna seduta dell'VIII Commissione, che era chiamata ad esaminare diversi elementi di criticità relativi al provvedimento d'urgenza in discussione, con particolare riferimento all'articolo 17.

PRESIDENTE. Osserva che i rilievi formulati dal deputato Mariani potranno più opportunamente essere riproposti presso la Commissione di merito.

MAURO LIBÈ (UdC). Parlando sull'ordine dei lavori, si associa alle considerazioni del deputato Mariani, reputando la questione posta pregiudizievole per il prosieguo dell'iter del decreto-legge in esame.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta anch'egli l'assenza del Governo nell'odierna riunione dell'VIII Commissione, che avrebbe dovuto affrontare le problematiche sottese al parere espresso dalla V Commissione.

PRESIDENTE. Ritiene che la questione sollevata dai deputati intervenuti, della quale riconosce la rilevanza, dovrà essere affrontata prima di passare all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione.

DANIELE MARANTELLI (PD). Espresso apprezzamento, a nome del suo gruppo, per l'attività svolta dalla Protezione civile e dai volontari che operano in tale ambito, manifesta contrarietà alle politiche attuate dal Governo in tema di tutela del territorio. Stigmatizzate altresì le opacità palesatesi nelle procedure seguite nell'affidamento di appalti per la realizzazione di importanti opere pubbliche, segnatamente in aree colpite da gravi calamità naturali, sottolinea la necessità di rivedere il relativo regime delle incompatibilità, esprimendo altresì contrarietà al cumulo di funzioni amministrative e politiche in capo al sottosegretario Bertolaso.

MASSIMO FIORIO (PD). Nel considerare inevitabile la scelta di stralciare dal decreto-legge in discussione la norma relativa alla privatizzazione della Protezione civile, che avrebbe costituito un progetto tecnicamente eversivo, giudica eccessiva la concentrazione di poteri in capo al titolare di tale struttura, in merito alla quale ritiene ingiustificato l'ampliamento delle competenze ad eventi di carattere non emergenziale, nonché l'eccessivo ricorso alle gestioni commissariali. Lamentati, quindi, i numerosi profili di illegittimità costituzionale del provvedimento, del quale sottolinea il carattere estremamente eterogeneo, stigmatizza l'eccessivo ricorso da parte dell'Esecutivo alla decretazione d'urgenza.

PIERFELICE ZAZZERA (IdV). Nel ritenere che le vicende legate all'iter del decreto-legge in discussione rappresentino una grave sconfitta per la Protezione civile e per il Governo, esprime, a nome del suo gruppo, netta contrarietà sul merito del provvedimento e sulle politiche poste in essere dal Governo abusando nel ricorrere a poteri straordinari e procedure emergenziali. Evidenzia quindi il carattere eterogeneo del decreto-legge, rilevando il mancato rispetto dei requisiti costituzionali e stigmatizzando, tra l'altro, il previsto ampliamento della composizione del Governo. Esprime, infine, indignazione per il dilagare dei fenomeni di malaffare nell'affidamento degli appalti per la realizzazione di opere pubbliche, ascrivendone la responsabilità al Governo in carica.

MAURO LIBÈ (UdC). Lamentato il carattere eterogeneo del decreto-legge in discussione, privo peraltro dei prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, evidenzia che le proposte emendative presentate dal suo gruppo non perseguono alcun fine strumentale o ostruzionistico. Stigmatizzata quindi l'adozione di procedure emergenziali per gestire situazioni di carattere ordinario, che sarebbe stata ulteriormente accentuata se non fosse stata soppressa l'originaria disposizione recante l'istituzione di una struttura privata presso la Protezione Pag. VIIIcivile per la gestione dei grandi eventi, invita il Governo a valutare attentamente la proposta della sua parte politica, auspicando altresì una maggior attenzione alla difesa del territorio e l'adozione di misure che tutelino gli interessi di tutti i cittadini.

ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD). Richiama gli aspetti di maggiore criticità delle disposizioni recate dal decreto-legge in discussione, soffermandosi, in particolare, sulla lesione delle prerogative delle autonomie locali tramite l'adozione di norme di stampo centralistico, nonché sull'abnorme utilizzo degli strumenti dell'ordinanza e delle procedure eccezionali, che reputa idonee a favorire inaccettabili fenomeni di corruzione e di malaffare; ritiene peraltro intollerabile che il sottosegretario Bertolaso non fosse a conoscenza di tali gravi episodi e che di conseguenza non si assuma le relative responsabilità.

MARIO BARBI (PD). Rilevato che il Governo, a seguito delle pressioni dell'opposizione, è stato indotto ad espungere dal testo le norme relative alla privatizzazione della Protezione civile, lamenta il tentativo di fare un uso politicizzato di tale struttura, mediante un improprio ampliamento delle sue competenze ed un indiscriminato ricorso allo strumento delle ordinanze, che consentono di eludere i controlli previsti dalla normativa ordinaria, favorendo possibili fenomeni di corruzione e di commistione tra interessi pubblici e privati.

PIER FAUSTO RECCHIA (PD). Nel ritenere che la grave degenerazione emersa a seguito dell'inchiesta giudiziaria avviata sull'operato della Protezione civile imponga un'ampia riflessione sul ruolo e sulle funzioni svolte da tale Dipartimento, esprime un giudizio negativo sull'ampliamento delle sue competenze tramite un meccanismo di deroghe che tende ad eludere gli opportuni controlli sulla gestione dei grandi eventi. Nel manifestare, quindi, soddisfazione per le modifiche apportate all'articolo 16, auspica che nel prosieguo del dibattito possano essere superati gli elementi di forte criticità tuttora presenti nel testo, sottolineando peraltro la necessità di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta sul complessivo operato del Dipartimento della protezione civile.

DONELLA MATTESINI (PD). Stigmatizzato il sistema di corruzione e di appalti irregolari ormai invalso nella gestione delle grandi opere, rileva che il decreto-legge in discussione si iscrive nel contesto dei numerosi provvedimenti omnibus varati dal Governo, con evidente distorsione degli equilibri istituzionali. Sottolineando altresì i profili di illegittimità costituzionale insiti nell'articolo 14, ritiene opportuno che il sottosegretario Bertolaso rassegni le dimissioni.

IVANO STRIZZOLO (PD). Nel rilevare preliminarmente la battaglia civile e politica avviata dall'opposizione al fine di migliorare un testo che, a suo avviso, rappresenta la sintesi della filosofia sottesa all'impostazione di governo del Presidente del Consiglio, ritiene che le recenti vicende giudiziarie gettino discredito sull'operato della Protezione civile e sul complessivo apparato della Pubblica amministrazione. Nel richiamare, quindi, gli aspetti di maggiore criticità del decreto-legge in discussione, auspica che nel prosieguo del dibattito possano essere accolte le proposte emendative presentate dal suo gruppo al fine di migliorarne il testo.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore e il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Comunica le determinazioni assunte a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo relativamente all'articolazione del seguito del dibattito sul disegno di legge di conversione n. 3196-A (vedi resoconto stenografico pag. 58).

Pag. IX

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le questioni pregiudiziali Di Pietro n. 1, Franceschini n. 2, Vietti n. 3 e Lanzillotta n. 4.

La seduta, sospesa alle 14,50, è ripresa alle 15,35.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono ottantuno.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

(Esame e votazione di questioni pregiudiziali)

FEDERICO PALOMBA (IdV). Illustra la questione pregiudiziale Di Pietro n. 1, rilevando la grave violazione del dettato costituzionale in tema di decretazione d'urgenza perpetrata con il decreto-legge in esame, che realizza, tra l'altro, un inaccettabile stravolgimento delle regole, in particolare in materia di affidamento della realizzazione di opere pubbliche. Nel rivolgere un ringraziamento alle Forze dell'ordine e alla magistratura per l'opera meritoria svolta nella lotta alla corruzione e al malaffare, auspica che il sottosegretario Bertolaso rassegni le dimissioni. Invita, quindi, l'Assemblea ad approvare la questione pregiudiziale presentata dal suo gruppo, dando in tal modo un segnale della volontà di porre un freno alla dilagante illegalità.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Illustra la questione pregiudiziale Franceschini n. 2, evidenziando il contenuto estremamente eterogeneo del provvedimento d'urgenza in esame, che a suo avviso avrebbe dovuto essere ritirato o profondamente modificato. Rilevato, quindi, che la prassi di apportare consistenti modifiche ai decreti-legge nel corso del loro iter parlamentare si traduce in un sostanziale aggiramento delle prerogative attribuite al Presidente della Repubblica, stigmatizza l'eccessivo uso dello strumento dell'ordinanza da parte della Protezione civile, peraltro al di fuori di ogni tipo di controllo, lamentando l'abnorme estensione delle competenze della suddetta struttura alla gestione di eventi privi di carattere emergenziale.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Illustra la questione pregiudiziale Vietti n. 3, esprimendo preliminarmente soddisfazione per lo stralcio delle disposizioni volte a costituire una società per azioni nell'ambito del Dipartimento della protezione civile, nonché delle norme volte a sospendere le azioni giudiziarie nei confronti delle strutture commissariali.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Sottolineato come l'impianto del provvedimento d'urgenza in esame non sia comunque condivisibile, atteso che lo stesso configura un inaccettabile sistema di deroghe alle procedure ordinarie in materia di opere pubbliche, auspica che il Governo e la maggioranza si dimostrino disponibili al confronto nel prosieguo dell'iter; in tale ottica, annunzia il ritiro della questione pregiudiziale presentata dal suo gruppo.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Nell'illustrare la sua questione pregiudiziale n. 4, reputa censurabili sotto il profilo della legittimità costituzionale numerose disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione, sottolineando che dal medesimo si evince un modello di governo inaccettabilmente sottratto alla legge e derogatorio dei principi generali dell'ordinamento costituzionale.

Pag. X

ROBERTO TORTOLI (PdL). Nel richiamare la portata normativa del decreto-legge in discussione e la sussistenza dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente previsti, evidenzia le ragioni per le quali giudica infondate le motivazioni addotte a sostegno delle questioni pregiudiziali presentate.

ARTURO IANNACCONE (Misto-NS/LS Ausonia). Dichiara il voto contrario della sua componente politica sulle questioni pregiudiziali presentate, reputando del tutto in linea con il dettato costituzionale il decreto-legge in discussione, attraverso il quale, tra l'altro, viene posto termine alla gestione commissariale dell'emergenza rifiuti nella regione Campania.

GIORGIO LA MALFA (Misto-RRP). Giudicato inopportuno l'odierno dibattito sul decreto-legge in discussione, attese le gravi indagini avviate dalla magistratura sull'operato della Protezione civile, invita il Governo a non proseguire nell'esame del provvedimento d'urgenza in discussione; dichiara quindi voto favorevole sulle questioni pregiudiziali presentate.

MANUELA DAL LAGO (LNP). Sottolineata la necessità di porre mano alle non più procrastinabili riforme istituzionali e di portare a compimento il disegno di ammodernamento e razionalizzazione delle strutture e delle procedure che interessano l'azione della pubblica amministrazione, invita il Governo a proseguire nell'opera volta a far fronte tempestivamente e in modo efficiente alle numerose situazioni di emergenza che si registrano in varie aree del Paese. Dichiara quindi il convinto voto contrario del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali presentate.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali Di Pietro n. 1, Franceschini n. 2 e Lanzillotta n. 4.

(Esame dell'articolo unico)

Le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.

PRESIDENTE. Dà conto delle proposte emendative ritirate (vedi resoconto stenografico pag. 69).
Avverte che la Commissione ha presentato gli emendamenti 3.600, 10-bis.600, 14.600, 17-ter.600 e 16.600, con riferimento ai quali risulta alla Presidenza che i rappresentanti di tutti i gruppi abbiano rinunciato alla fissazione del termine per la presentazione di subemendamenti.
Dà quindi conto delle proposte emendative dichiarate inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 69).

AGOSTINO GHIGLIA (PdL), Relatore. Raccomanda l'approvazione degli emendamenti 3.600, 10-bis.600, 14.600, 16.600, nel testo riformulato, e 17-ter.600 della Commissione, nonché delle proposte emendative di identico contenuto, ed esprime parere favorevole sugli emendamenti 5-bis.500, 7.500, 7.501, 11.500, 11.501, 17.500, 17.501, 17.502 e 18.500 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento); esprime infine parere contrario sulle restanti proposte emendative.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Concorda.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva gli identici emendamenti Franceschini 3.2, Lanzillotta 3.3, Zeller 3.4, Libè 3.300 e 3.600 della Commissione.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Invita il relatore ed il rappresentante del Governo a riconsiderare il rispettivo parere sull'emendamento Brugger 5-bis.1.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Brugger 5-bis.1 ed approva l'emendamento 5-bis.500Pag. XI(ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento); respinge quindi l'emendamento Lanzillotta 6.400.

ALESSANDRO BRATTI (PD). Richiamate le finalità sottese all'emendamento Braga 6.402, evidenzia le criticità tuttora presenti in Campania in materia di smaltimento dei rifiuti.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato SALVATORE MARGIOTTA (PD).

FRANCESCO BARBATO (IdV). Lamenta il fatto che il decreto-legge in discussione stabilisce il prezzo di un termovalorizzatore che non presenta i requisiti di legge e costituisce un pericolo per la salute.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato DONATA LENZI (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Braga 6.402.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Ritiene che l'emendamento in esame testimoni l'assenza nel decreto-legge dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente prescritti.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli emendamenti 7.500 e 7.501 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento), nonché l'emendamento 10-bis.600 della Commissione; respinge, quindi, l'emendamento Lo Monte 11.2.

Sull'ordine dei lavori.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Chiede chiarimenti circa la veridicità della notizia secondo cui il sottosegretario Cosentino avrebbe rassegnato le dimissioni, nonché sulle valutazioni in base alle quali egli abbia eventualmente assunto tale decisione.

Si riprende la discussione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Lo Monte 11.3.

DOMENICO SCILIPOTI (IdV). Richiama le finalità dell'emendamento Piffari 11.8.

ERMETE REALACCI (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento in esame.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Piffari 11.8.

TINO IANNUZZI (PD). Richiama le finalità dell'emendamento Fiorio 11.15.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati SALVATORE MARGIOTTA (PD) e ALESSANDRO BRATTI (PD).

DOMENICO SCILIPOTI (IdV). Si associa alle considerazioni svolte dai deputati precedentemente intervenuti sull'emendamento Fiorio 11.15, del quale auspica l'approvazione.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato LUISA BOSSA (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Fiorio 11.15 ed approva l'emendamento 11.500 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).

Pag. XII

PASQUALE CIRIELLO (PD). Richiama le ragioni sottese alla soppressione del comma 5 dell'articolo 11 proposta con l'emendamento Maran 11.22, di cui auspica l'approvazione.

MAURO LIBÈ (UdC). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'emendamento Maran 11.22.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato ALESSANDRO BRATTI (PD).

FRANCESCO BARBATO (IdV). Chiede che il sottosegretario Bertolaso rassegni le dimissioni, atteso che non si è provveduto allo scioglimento dei consigli comunali degli enti locali inadempienti rispetto all'attuazione della raccolta differenziata dei rifiuti.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Maran 11.22.

TINO IANNUZZI (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 11.402.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati MARCO CAUSI (PD) e ORIANO GIOVANELLI (PD).

DOMENICO SCILIPOTI (IdV). Giudica l'emendamento in esame utile nell'interesse della collettività.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Iannuzzi 11.402.

LUISA BOSSA (PD). Manifesta un orientamento favorevole all'emendamento Libè 11.301.

MAURO LIBÈ (UdC). Illustra le finalità del suo emendamento 11.301, auspicando che il relatore ed il Governo possano riconsiderare il parere precedentemente espresso.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Libè 11.301 ed approva l'emendamento 11.501 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

LUIGI NICOLAIS (PD). Richiama le ragioni per le quali, con l'emendamento Damiano 14.1, si propone la soppressione dell'articolo 14.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato LUCIA CODURELLI (PD).

MAURO LIBÈ (UdC). Precisa le motivazioni sottese alla richiesta di soppressione dell'articolo 14 proposta con il suo emendamento 14.300.

GIORGIO LA MALFA (Misto-RRP). Invita il Governo a fornire chiarimenti in merito al contenuto dell'articolo 14.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Damiano 14.1 e Libè 14.300.

EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD). Richiama le motivazioni per cui reputa opportuna la soppressione del secondo e del terzo periodo del comma 1 dell'articolo 14, esprimendo soddisfazione per le convergenze raggiunte sul punto nel corso dei lavori in Commissione.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Nel ringraziare la Commissione e il Governo per il parere favorevole espresso sul suo emendamento 14.13, richiama le ragioni per le quali ritiene opportuno sopprimere il secondo e il terzo periodo del comma 1 dell'articolo 14.

Pag. XIII

GIORGIO LA MALFA (Misto-RRP). Reitera la richiesta di chiarimenti al Governo in ordine alla portata normativa dell'articolo 14.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Giudica pienamente condivisibile la richiesta formulata dal deputato La Malfa.

PIERO FASSINO (PD). Giudica grave ed offensivo per il Parlamento il fatto che il Governo non si sia espresso sulle richieste formulate dai deputati La Malfa e Quartiani.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva gli identici emendamenti Piffari 14.13, Lanzillotta 14.18 e 14.600 della Commissione.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Illustra il contenuto del suo emendamento 14.20, invitando il relatore e il rappresentante del Governo a riconsiderare il parere espresso.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Piffari 14.20 e l'articolo aggiuntivo Lanzillotta 14.01.

SESA AMICI (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 15.6, richiamando le criticità evidenziatesi nell'applicazione della disciplina vigente in materia di grandi eventi, segnatamente in tema di controllo anche contabile.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Amici 15.6.

MICHELE VENTURA (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 15.5, ritenendo che la Protezione civile dovrebbe tornare ad occuparsi esclusivamente dei fenomeni emergenziali e non della gestione dei grandi eventi.

MAURO LIBÈ (UdC). Segnalato un errore materiale nel testo del suo emendamento 15.300, sottolinea il sovraccarico di lavoro cui è da anni sottoposta la Protezione civile, ritenendo opportuno non demandare a quest'ultima la gestione delle problematiche connesse all'organizzazione dei grandi eventi.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato EUGENIO MAZZARELLA (PD).

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, reputa pregiudiziali al prosieguo del dibattito le informazioni richieste al Governo dai deputati La Malfa e Quartiani; chiede quindi che il rappresentante del Governo le fornisca prima della prossima votazione e chiarisca altresì gli intendimenti dell'Esecutivo relativamente alle questioni sottese agli identici emendamenti Ventura 15.5 e Libè 15.300.

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Fornisce precisazioni in merito alla richiesta formulata dal deputato La Malfa relativamente alla portata normativa dell'articolo 14.

PRESIDENTE. Precisa che la parte dell'articolo 14 che recava una disposizione ad personam è stata soppressa a seguito di una precedente votazione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Ventura 15.5 e Libè 15.300, nel testo corretto.

DONATA LENZI (PD). Richiama le regioni per le quali reputa opportuno sopprimere il comma 1 dell'articolo 15, ribadendo l'opportunità di mantenere distinte competenze politiche e funzioni amministrative in materia di Protezione civile.

Pag. XIV

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Nel ritenere necessario che le opere infrastrutturali del Paese non vengano realizzate derogando ai principi di legge, richiama le ragioni per le quali giudica inopportuno il doppio incarico in capo al sottosegretario Bertolaso.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Mariani 15.2.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Illustra il suo emendamento 15.11, che sancisce l'incompatibilità tra le cariche di sottosegretario di Stato e di Capo della protezione civile.

MARIO TASSONE (UdC). Dichiara voto favorevole sull'emendamento Lanzillotta 15.11.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Lanzillotta 15.11, giudicandone condivisibili le finalità.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Nel ricordare il principio cardine della netta divisione fra i compiti di indirizzo politico e di gestione nella Pubblica amministrazione, manifesta contrarietà all'attribuzione di entrambe le funzioni al sottosegretario Bertolaso.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato DONELLA MATTESINI (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Lanzillotta 15.11.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Illustra il contenuto del suo emendamento 15.15, invitando il relatore ed il Governo a riconsiderare il parere espresso.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Piffari 15.15.

DOMENICO SCILIPOTI (IdV). Illustra le finalità sottese all'emendamento Piffari 15.14.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Piffari 15.14 e Lanzillotta 15.400.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Richiama la ratio dell'emendamento Gentiloni Silveri 15.26, invitando l'Assemblea ad un approfondita riflessione sul sistema delle ordinanze di Protezione civile che, di fatto, prefigurano un'amministrazione pubblica parallela.

MAURO LIBÈ (UdC). Stigmatizza il previsto aumento del numero dei componenti dell'Esecutivo, che contraddice l'intendimento enunciato in campagna elettorale di governare con una struttura snella e meno dispendiosa.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Richiama le ragioni per le quali giudica opportuno sopprimere i commi 3-bis e 3-ter dell'articolo 15.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Gentiloni Silveri 15.26, Piffari 15.28 e Libè 15.301.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Illustra il contenuto del suo emendamento 15.31, volto ad individuare una più opportuna copertura finanziaria per il previsto incremento della compagine governativa.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Lanzillotta 15.31 ed approva l'emendamento Pag. XV16.600 della Commissione, nel testo riformulato.

MAURO LIBÈ (UdC). Giudica ispirato a buonsenso il suo emendamento 16.501, del quale illustra le finalità.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Libè 16.501.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Auspica l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 16.01, volto ad ampliare i poteri dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'articolo aggiuntivo Mantini 16.01.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Richiama le motivazioni che lo inducono a proporre, con il suo emendamento 17.100, la soppressione dell'articolo 17 del decreto-legge in esame.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Compagnon 17.100.

SALVATORE MARGIOTTA (PD). Richiama le ragioni per cui reputa opportuno sopprimere i commi 1 e 2 dell'articolo 17, come previsto dall'emendamento Motta 17.408, esprimendo contrarietà all'affidamento delle competenze in tema di rischio idrogeologico a forme di gestione commissariale.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato CHIARA BRAGA (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Motta 17.408 ed approva gli emendamenti 17.500 e 17.501 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento); respinge quindi l'emendamento Piffari 17.15.

PAOLO FONTANELLI (PD). Invita il rappresentante del Governo ed il relatore a riconsiderare il parere espresso sull'emendamento Peluffo 17.16, richiamando le problematiche ad esso sottese.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato RAFFAELLA MARIANI (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Peluffo 17.16.

CARMEN MOTTA (PD). Richiama le motivazioni per le quali reputa opportuno sostituire il comma 2-ter dell'articolo 17 con le disposizione recate dall'emendamento Quartiani 17.19.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Quartiani 17.19.

ERMETE REALACCI (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 17.414, volto a sostenere le imprese fortemente penalizzate a seguito degli eventi alluvionali in Toscana.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati PAOLO FONTANELLI (PD) e MARIA GRAZIA GATTI (PD).

GUIDO BERTOLASO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Nel ringraziare il deputato Realacci per aver ricordato il fattivo operato della Protezione civile nella recente alluvione in Toscana, assicura che il Governo ha già predisposto specifiche ordinanze volte al ristoro dei danni arrecati alle imprese e al territorio toscano.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica poco seria la vicenda relativa alle dimissioni presentate dal sottosegretario Cosentino e respinte dal Presidente del Consiglio.

MASSIMO DONADI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, sottolinea il reiterato Pag. XVIrespingimento da parte del Presidente del Consiglio delle dimissioni presentate da rappresentanti del Governo.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato RAFFAELLA MARIANI (PD).

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, respinge le demagogiche dichiarazioni rese dai deputati Franceschini e Donadi, rilevando che il sottosegretario Cosentino ha rassegnato le dimissioni per mere vicende politiche.

LUCIO BARANI (PdL). Esprime apprezzamento per le iniziative annunziate dal sottosegretario Bertolaso, lamentando l'inerzia delle amministrazioni regionali colpite dagli eventi alluvionali dello scorso dicembre.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD).

MAURO LIBÈ (UdC). Dato atto dell'avvenuto mantenimento degli impegni assunti in materia dal Governo, auspica una positiva soluzione della questione sottesa all'emendamento Realacci 17.414, al di là di problematiche meramente tecniche.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati ALBERTO FLUVI (PD), ROLANDO NANNICINI (PD), ERMETE REALACCI (PD), TOMMASO FOTI (PdL), ROBERTO GIACHETTI (PD) e GIOVANNI LOLLI (PD).

AGOSTINO GHIGLIA (PdL), Relatore. Precisa che occorre distinguere tra sospensione delle imposte ed esenzione dalle medesime.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Realacci 17.414.

ERMETE REALACCI (PD). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'emendamento 17.502 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento 17.502 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).

PIERO FASSINO (PD). Richiama le argomentazioni per le quali reputa opportuno sopprimere l'articolo 17-ter, recante disposizioni per la realizzazione urgente di istituti penitenziari, sottolineando come le peculiarità proprie dell'edilizia carceraria richiedano procedure di appalto particolarmente rigorose.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Libè 17-ter.10, esprimendo perplessità sulle procedure derogatorie per la realizzazione di istituti penitenziari.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Ritiene urgente la realizzazione di nuove carceri, attesi gli sviluppi delle indagini in corso circa le procedure di affidamento di appalti per la realizzazione di opere pubbliche.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli identici emendamenti Sanga 17-ter.1, Piffari 17-ter.2 e Libè 17-ter.10, gli emendamenti Piffari 17-ter.3, Lanzillotta 17-ter.400 ed approva gli emendamenti 17-ter.600 della Commissione e 18.500 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

Modifica nella composizione del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, Pag. XVIIdi controllo e vigilanza in materia di immigrazione il deputato Jonny Crosio, in sostituzione del deputato Raffaele Volpi, dimissionario.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO (PD), MARIO TASSONE (UdC), DOMENICO SCILIPOTI (IdV) e JOLE SANTELLI (PdL), nonché, per sollecitare la risposta a suoi atti di sindacato ispettivo, il deputato GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Venerdì 19 febbraio 2010, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 125).

La seduta termina alle 20,35.