XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 191 di martedì 23 giugno 2009

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 10,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 18 giugno 2009.

I deputati in missione sono ottantacinque.

Sostituzione di un membro della delegazione parlamentare italiana presso l'Assemblea dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Delegazione italiana presso l'Assemblea dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) il senatore Carlo Pegorer, in sostituzione del senatore Massimo Livi Bacci, dimissionario.

Discussione del disegno di legge S. 1078-B: Legge comunitaria 2008 (approvato dal Senato, modificato dalla Camera e nuovamente modificato dal Senato) (A.C. 2320-bis-B).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 18 giugno 2009.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GIANLUCA PINI (LNP), Relatore. Nel ricordare che nel corso dell'iter al Senato è stato soppresso il comma 2 dell'articolo 23 del disegno di legge in discussione, recante disposizioni in tema di vendita e somministrazione di bevande alcoliche, ritiene necessaria un'ulteriore riflessione sulla materia in sede di Comitato dei nove, anche alla luce delle segnalazioni provenienti dalle associazioni di categoria.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

SANDRO GOZI (PD). Rileva che la modifica introdotta al disegno di legge in discussione durante l'iter al Senato riguarda una materia molto complessa, che andrebbe più opportunamente affrontata in altro provvedimento. Nel ritenere, quindi, che si debba procedere sollecitamente all'esame della legge comunitaria 2009, auspica l'istituzione di una sessione comunitaria, anche attraverso una revisione regolamentare e l'aggiornamento delle previsioni recate dalla cosiddetta legge Stucchi-Buttiglione. Sottolinea, infine, la necessità di una campagna di informazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica circa la rilevanza delle tematiche europee.

NICOLA FORMICHELLA (PdL). Evidenziato che il ritardo nell'esame del disegno di legge comunitaria è dovuto all'inadeguatezza dell'attuale quadro legislativo e regolamentare, ritiene necessario addivenire ad una compiuta combinazione del giusto approfondimento della materia con un approccio collaborativo da parte di tutte le forze politiche; auspica altresì l'introduzione di una specifica sessione riservata all'esame di un argomento di tale rilevanza.

Pag. VI

ROCCO BUTTIGLIONE (UdC). Nel ritenere che il Governo dovrebbe attivarsi per avvicinare i cittadini alle tematiche concernenti l'Unione europea, sottolinea la necessità di razionalizzare la struttura ed il contenuto del disegno di legge comunitaria, anche attraverso un maggiore coordinamento con la Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea. Rileva, quindi, l'opportunità di individuare principi e criteri direttivi di carattere generale da applicare nel recepimento delle direttive comunitarie, anche al fine di superare i ritardi finora registratisi nella cosiddetta fase discendente, nonché di istituire presso ogni Ministero un nucleo di lavoro sulle tematiche europee. Evidenzia, infine, l'importanza della valutazione di impatto della normativa comunitaria e di un maggiore raccordo tra le competenze normative europee, nazionali e regionali, anche alla luce dell'imminente entrata in vigore del Trattato di Lisbona.

ENRICO FARINONE (PD). Ribadito il proprio giudizio critico sul complesso del provvedimento in discussione e sul relativo iter parlamentare, esprime perplessità sulle risposte fornite dall'Unione europea alle questioni strategiche poste dalla crisi economica in atto, rilevando la necessità di individuare a tal fine maggiori risorse finanziarie e più incisivi strumenti normativi. Lamentato inoltre l'insufficiente approfondimento dei temi prettamente comunitari nel corso della recente campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo, osserva come l'assai limitata partecipazione al voto si traduca in una sostanziale debolezza dello stesso sul piano rappresentativo, malgrado i più ampi poteri ad esso conferiti. Auspica infine che i rappresentanti politici, sia nelle sedi comunitarie sia nelle competenti istituzioni degli Stati membri, sappiano promuovere un proficuo ritorno ad uno spirito europeista unitario, volto a far progredire il processo di integrazione comunitaria.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore rinunzia alla replica.

ANDREA RONCHI, Ministro per le politiche europee. Nel ringraziare il relatore e tutti i deputati intervenuti per il costruttivo contributo fornito, assicura che il Governo si impegnerà, nell'ambito delle sue competenze, per l'istituzione di un'apposita sessione comunitaria.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.

Discussione del disegno di legge: Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 1441-ter-C).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ENZO RAISI (PdL), Relatore. Richiama gli aspetti salienti del disegno di legge in discussione, che reca, tra l'altro, norme concernenti le reti di imprese, la reindustrializzazione delle aree in crisi, il riordino del sistema degli incentivi a favore della ricerca, l'internazionalizzazione del sistema produttivo nazionale, la lotta alla contraffazione e la tutela dei consumatori. Dato atto delle numerose modifiche migliorative apportate al testo del provvedimento nel corso dell'iter presso l'altro ramo del Parlamento, osserva come quest'ultimo abbia sostanzialmente confermato il complesso delle disposizioni in tema di energia nucleare approvato dalla Camera in prima lettura. Nel ritenere inoltre che le norme in materia di tutela dei consumatori non costituiscano un effettivo passo indietro rispetto alle misure, giudicate controproducenti, prefigurate nel corso della scorsa legislatura, ribadisce la volontà del Governo e della maggioranza di approntare al riguardo strumenti efficaci Pag. VIIe condivisi. Ricordata infine l'avvenuta individuazione delle risorse finanziarie necessarie a colmare la lamentata lacuna in materia di editoria, auspica un proficuo confronto tra maggioranza ed opposizione sul merito del provvedimento, analogamente a quanto verificatosi nel corso dell'iter in Commissione.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Espresso, preliminarmente, un giudizio negativo sulle numerose modifiche, che considera di stampo clientelare, apportate al provvedimento in discussione durante l'esame presso il Senato, ritiene vergognoso il ripristino delle polizze poliennali, gravemente dannose per la concorrenza e per i consumatori. Ritiene, inoltre, fortemente peggiorative le disposizioni concernenti la class action, atteso che ne impediscono la retroattività, i contributi a favore della stampa, nonché il potenziamento della rete infrastrutturale energetica, che derogano pericolosamente alla normativa urbanistica ed ambientale. Non condivide, infine, la mancata partecipazione delle regioni alle decisioni riguardanti le centrali a carbone.

MAURO LIBÈ (UdC). Nel condividere, a nome del suo gruppo, la necessità di interventi mirati e tempestivi per dotare il Paese di un efficiente sistema energetico, ascrive alla responsabilità del Governo ed alle divisioni interne alla maggioranza il protrarsi dei tempi necessari all'approvazione del disegno di legge in discussione ed all'adozione delle misure in esso previste. Ribadito quindi il sostegno della sua parte politica alle linee portanti del provvedimento, che giudica in larga parte condivisibile, auspica un più efficiente e proficuo coinvolgimento delle regioni, degli enti locali e dei cittadini nei procedimenti relativi all'apertura di nuove centrali nucleari, invitando il Governo a promuovere la piena autosufficienza del Paese in tale ambito, nonché un più efficace sfruttamento delle cosiddette fonti rinnovabili. Auspica infine l'impegno dell'Esecutivo al fine di ridurre sensibilmente l'affidamento di servizi pubblici locali a società partecipate da enti pubblici, ritenendo tale forma di gestione di dubbia efficienza e trasparenza, oltre che fortemente limitativa della libera concorrenza.

FEDERICO TESTA (PD). Nel ritenere legittima la scelta del Governo di adottare iniziative per avviare un processo di ritorno all'uso dell'energia nucleare, evidenzia tuttavia la necessità di affrontare compiutamente tutte le problematiche inerenti il settore energetico, al fine di evitare interventi errati e non coerenti. Rilevata, altresì, la necessità di individuare principi che non falsino le regole del mercato, ritiene che l'Esecutivo dovrebbe chiarire i suoi intendimenti al fine di garantire un'effettiva terzietà nella gestione delle infrastrutture, segnatamente nel settore del gas, auspicando al riguardo un maggiore coinvolgimento delle comunità locali.

GIOVANNI FAVA (LNP). Sottolinea preliminarmente il carattere riduttivo del dibattito politico-parlamentare sul disegno di legge in discussione, che non ha tenuto conto dell'ampiezza e dell'importanza di interventi che incidono su tematiche cruciali per il Paese e configurano nuove priorità e strategie economiche ed industriali. Richiamati, quindi, i predetti interventi, segnatamente quelli riguardanti le reti di imprese, la reindustrializzazione di aree del Paese, la semplificazione amministrativa, nonché l'evoluzione verso un sistema organico e strutturale di approvvigionamento energetico che consenta all'Italia di emanciparsi dai Paesi produttori e dalle fonti tradizionali, si sofferma sulle disposizioni concernenti il trasporto ferroviario e quello pubblico locale. Auspica, infine, una celere approvazione del disegno di legge in discussione, il cui esame, peraltro, non è blindato dalla maggioranza bensì aperto a modifiche migliorative.

ANTONIO MEREU (UdC). Evidenziate la notevole attenzione e la fattiva collaborazione Pag. VIIIdimostrate dal suo gruppo relativamente alla materia oggetto del disegno di legge in discussione, sottolinea la rilevanza dei commi 9 e 10 dell'articolo 30, con i quali si demanda all'Autorità per l'energia elettrica e il gas l'adozione di misure temporanee finalizzate ad ampliare l'offerta di energia nella regione Sardegna, che potranno consentire una riduzione dei costi energetici per le imprese operanti in tale territorio, finora impraticabile anche a causa dell'opposizione dell'Unione europea.

CARLO MONAI (IdV). Ritiene che il provvedimento in discussione sia emblematico di un approccio scarsamente incisivo rispetto alla crisi economica in atto, atteso che numerose disposizioni non sono di immediata applicazione ma presuppongono l'emanazione di successivi decreti legislativi. Osservato inoltre che varie norme presentano evidenti incongruenze sul piano della copertura dei conseguenti oneri finanziari, con particolare riferimento all'improprio utilizzo per altre finalità dei fondi originariamente destinati agli accordi di programma di cui all'articolo 2, rileva che nel corso dell'iter al Senato sono state rese meno rigorose le sanzioni connesse alla contraffazione ed alla violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Sottolinea infine che le disposizioni in tema di class action non assicurano un'effettiva tutela dei consumatori.

ALESSANDRO BRATTI (PD). Nel ritenere che le modifiche introdotte nel corso dell'iter al Senato dimostrino la fondatezza e il carattere non strumentale delle proposte emendative presentate dal suo gruppo in sede di prima lettura alla Camera, sottolinea la complessità e l'eterogeneità del provvedimento in discussione. Ritiene, quindi, che le disposizioni concernenti l'energia nucleare, le quali presentano numerose lacune per quanto attiene alla sicurezza dei siti, prevedano un percorso inadeguato, atteso che non tengono conto delle indicazioni provenienti dai competenti organismi europei. Nell'esprimere, altresì, un giudizio complessivamente negativo sul disegno di legge in esame, non condivide la soppressione del divieto di commercializzazione delle lampadine ad incandescenza e degli elettrodomestici di classe inferiore alla A, nonché la mancata previsione di incentivi per la produzione di energia fotovoltaica.

LUCA BELLOTTI (PdL). Evidenziata l'importanza del disegno di legge in discussione ai fini dell'emancipazione dell'Italia dalla dipendenza energetica dall'estero, sottolinea il valore strategico cruciale dello stesso per la sicurezza, la competitività e il futuro del Paese. Richiama, quindi, le disposizioni, particolarmente attese dai settori economico-industriali, relative ai biocombustibili e soprattutto alla produzione di energia nucleare, sottolineando l'evoluzione delle più recenti tecnologie e rilevando come il tema della sicurezza nucleare non rivesta più carattere solo nazionale, ma costituisca un problema europeo e globale.

GIANLUCA BENAMATI (PD). Sottolineata preliminarmente la necessità di adottare una strategia energetica nazionale seria e di lungo periodo, al fine di limitare la dipendenza del Paese dalle forniture estere e di garantire una distribuzione di energia a prezzi concorrenziali, ritiene che la seconda lettura presso l'altro ramo del Parlamento abbia lasciato pressoché irrisolte le problematiche recate dal testo originario del provvedimento. Esprime quindi forti perplessità sul complesso delle disposizioni in tema di energia, lamentando in particolare l'eccessiva ampiezza della delega legislativa al Governo in ordine alla localizzazione degli impianti e dei siti di stoccaggio sul territorio nazionale, nonché sulle norme in materia di liberalizzazione e di difesa del consumatore, auspicando peraltro un ruolo sempre più incisivo per l'istituto della class action. Manifesta, infine, la disponibilità del suo gruppo ad un proficuo confronto di merito su un disegno di legge di particolare importanza per l'economia nazionale, preannunziando la presentazione di limitate proposte emendative Pag. IXal fine di migliorare il testo pervenuto dal Senato.

SALVATORE MARGIOTTA (PD). Sottolineato preliminarmente che, nonostante i miglioramenti apportati al provvedimento in discussione nel corso del lungo iter al Senato, permangono diversi elementi di criticità che lo inducono a non modificare il suo giudizio fortemente critico, auspica che nel prosieguo dell'esame alla Camera si registri un positivo clima costruttivo che consenta l'accoglimento delle proposte migliorative presentate dalle opposizioni. Nel manifestare quindi insoddisfazione per la reintroduzione nel nostro Paese di impianti nucleari senza che siano risolti i problemi legati alla sicurezza e allo smaltimento delle scorie, nonché in assenza di una opportuna valutazione del rapporto costi-benefici, sottolinea la necessità di un adeguato coinvolgimento degli enti locali interessati. Nell'esprimere infine disappunto per il meccanismo di autorizzazione alla ricerca e allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi, che annulla del tutto le competenze delle autonomie locali, valuta negativamente il sistema di agevolazioni relative al costo dei carburanti, che a suo giudizio crea ingiustizie inaccettabili nei confronti di alcune regioni.

LUDOVICO VICO (PD). Evidenziato il carattere sommario e sostanzialmente elettoralistico del provvedimento in discussione, esprime forti rilievi critici, in particolare sulle disposizioni in tema di reti di imprese, che a suo avviso generano confusione, di riforma degli interventi di reindustrializzazione, rispetto ai quali lamenta una carenza di copertura finanziaria, nonché di riordino del sistema degli incentivi.

RAFFAELLO VIGNALI (PdL). Espresso preliminarmente apprezzamento per il complesso di misure finalizzate ad accrescere la competitività del sistema economico nazionale mediante incentivi alla internazionalizzazione delle imprese e agli investimenti in ricerca e sviluppo, che denota la particolare attenzione del Governo alle piccole e medie imprese, ricorda che, al fine di ridurre l'elevata dipendenza energetica del nostro Paese dalle importazioni, si rende necessario realizzare nuove centrali nucleari, di cui evidenzia il basso impatto ambientale, sottolineando nel contempo come nel provvedimento in esame si rivolga la giusta attenzione alla produzione energetica da fonti rinnovabili. Nel giudicare infine positivamente la semplificazione degli adempimenti per le imprese, evidenzia che, pur condividendo l'obiettivo di consentire una miglior tutela dei consumatori, appare opportuna una attenta valutazione dell'introduzione del meccanismo della class action. Auspica infine la sollecita approvazione del disegno di legge in discussione, di cui sottolinea la notevole importanza per il Paese.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

ENZO RAISI (PdL), Relatore. Espressa soddisfazione per il proficuo confronto di merito svoltosi in Commissione e in Assemblea, osserva che il nuovo regolamento emanato dal Governo in materia di editoria introduce criteri più restrittivi per la concessione di incentivi a favore della stampa, invitando peraltro l'Esecutivo ad affrontare in modo compiuto i temi connessi alla legge n. 488 del 1992.

ADOLFO URSO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Espresso preliminarmente apprezzamento per il proficuo lavoro svolto in Commissione, ricorda che nel corso dell'iter parlamentare sono state apportate modifiche migliorative al testo originario di un provvedimento complesso e di portata strategica, che collocherà l'Italia in una posizione di avanguardia in ambito internazionale relativamente al razionale utilizzo delle diversi fonti di energia, in un contesto di sostenibilità ambientale.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.
Avverte altresì che la discussione sulle linee generali della mozione di cui al punto 3 dell'ordine del giorno avrà luogo al termine delle votazioni.

Pag. X

La seduta, sospesa alle 13,50, è ripresa alle 14,05.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono novantatré.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 1534, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 39 del 2009: Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo e ulteriori interventi urgenti di protezione civile (approvato dal Senato) (A.C. 2468).

Nella seduta del 17 giugno 2009 è stato, da ultimo, espresso il parere del Governo sugli ordini del giorno.

Sull'ordine dei lavori.

ALESSANDRO MARAN (PD). Chiede che il Governo riferisca alla Camera sul prosieguo delle relazioni bilaterali con l'Iran, ribadendo sdegno e preoccupazione per le intollerabili violenze ivi in corso a margine del contestato esito delle recenti elezioni presidenziali.

PRESIDENTE. Assicura che interesserà il Governo affinché riferisca alla Camera.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
Per consentire l'ulteriore decorso dei termini regolamentari di preavviso, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 14,10, è ripresa alle 14,30.

(Ripresa trattazione degli ordini del giorno)

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Mario Pepe (PD) n. 4.

Interviene il deputato VALENTINA APREA (PdL), che accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 14.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Farina Coscioni n. 40, Beltrandi n. 42, Di Stanislao n. 44 e Di Giuseppe n. 45.

Intervengono il deputato SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare ROBERTO MENIA, che accetta l'ordine del giorno Piffari n. 48 purché riformulato, nonché i deputati FRANCESCO BARBATO (IdV) e DOMENICO DI VIRGILIO (PdL).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Scilipoti n. 50, Misiti n. 51, Evangelisti n. 53 e Zazzera n. 56.

Intervengono i deputati FRANCO NARDUCCI (PD) e PIERLUIGI MANTINI (UdC), che non accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 62, nonché il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare ROBERTO MENIA ed il deputato TOMMASO GINOBLE (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Mantini n. 62 e Ginoble n. 71.

Intervengono il deputato LINO DUILIO (PD), che accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 72, e il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare ROBERTO MENIA, Pag. XIche accetta l'ordine del giorno Duilio n. 72, nel testo riformulato. Intervengono altresì il deputato GIOVANNI LOLLI (PD) e il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare ROBERTO MENIA, nonché i deputati ROBERTO GIACHETTI (PD) e ROBERTO TORTOLI (PdL), Relatore.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Lolli n. 74.

Intervengono il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare ROBERTO MENIA e il deputato MARIA LETIZIA DE TORRE (PD), che accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 82.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Sereni n. 85 e Vannucci n. 86.

Interviene il deputato GIULIO CALVISI (PD), che non accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 88.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Calvisi n. 88.

In morte dell'onorevole Pietro Armani.

PRESIDENTE. (Si leva in piedi e, con lui, l'intera Assemblea e i membri del Governo). Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, i sentimenti di cordoglio per la scomparsa dell'onorevole Pietro Armani, già membro della Camera dei deputati nella XIII, XIV e XV legislatura, del quale ricorda la figura di insigne politico ed economista.

Si riprende la discussione.

(Dichiarazioni di voto finale)

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Sottolineato preliminarmente il lavoro straordinario svolto dalla Protezione civile nella fase della prima emergenza, ritiene del tutto prioritario affrontare la ricostruzione attraverso il reale sostegno al sistema produttivo dei territori colpiti dal sisma e la rapida risoluzione del problema abitativo delle popolazioni abruzzesi, coinvolgendo altresì in modo fattivo gli enti locali interessati. Nel lamentare quindi la sostanziale blindatura del provvedimento d'urgenza in discussione, che, di fatto, esautora le funzioni del Parlamento, esprime un giudizio negativo sulla struttura di governance sottesa alla fase della ricostruzione. Richiama, infine, le limitate proposte emendative presentate dal suo gruppo al fine di migliorare il testo originario del decreto-legge in esame, che peraltro il Governo non ha inteso accogliere.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Esprime preliminarmente apprezzamento per l'efficacia dei soccorsi, nonché per l'operato della Protezione civile e di tutti coloro che si sono attivati a seguito del tragico evento sismico verificatosi in Abruzzo.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Manifestato, quindi, disagio politico ed umano per le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio, giudica inadeguate le iniziative assunte dal Governo, lamentando l'indisponibilità a recepire le modifiche migliorative proposte al testo del provvedimento d'urgenza in esame. Preannunzia, infine, un'attenta vigilanza della sua parte politica sul rispetto degli impegni assunti dal Governo.

MANUELA LANZARIN (LNP). Ribadito il carattere di necessità ed urgenza del decreto-legge in discussione, manifesta apprezzamento per l'efficienza e la tempestività con cui il Governo ha affrontato l'emergenza ed ha avviato la fase della Pag. XIIricostruzione. Nel ringraziare altresì il personale della Protezione civile e del volontariato per il proficuo lavoro svolto in favore delle popolazioni colpite dal sisma, ricorda l'impegno assunto dall'Esecutivo nel sostenere i possessori di seconde case, esprimendo peraltro soddisfazione per l'accettazione di un ordine del giorno presentato dalla Lega Nord finalizzato al ristoro dei danni subiti dai territori del Trevigiano e del Vicentino colpiti nei giorni scorsi da eventi calamitosi. Dichiara, infine, il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

GIOVANNI LOLLI (PD). Nel ringraziare preliminarmente il sottosegretario Bertolaso e gli operatori della Protezione civile, rileva che il decreto-legge in esame appare distante dagli impegni assunti dal Governo.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

GIOVANNI LOLLI (PD). Giudicata, quindi, negativamente la mancata estensione dei contributi per la ricostruzione delle abitazioni ai possessori di seconde case, lamenta l'indisponibilità a recepire nel testo impegni più stringenti a favore delle popolazioni abruzzesi, ritenendo insufficiente, al riguardo, lo strumento dell'ordinanza. Ricordata, altresì la necessità di garantire un corretto avvio dell'anno scolastico e delle attività universitarie, dichiara il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

PAOLA PELINO (PdL). Nel richiamare preliminarmente la gravità del vulnus inferto all'Abruzzo dai recenti eventi sismici di inusitate proporzioni, sottolinea la necessità che il Parlamento affronti tali tematiche con spirito di unità e di coesione. Esprime, quindi, ferma e convinta condivisione per il trasferimento della sede di svolgimento del vertice G8 a L'Aquila, scelta che ha riscosso apprezzamento anche presso l'opposizione e molteplici istituzioni pubbliche. Rivolge, quindi, un sentito ringraziamento al relatore ed a tutti coloro che hanno contribuito all'iter del provvedimento d'urgenza in esame, che pone le basi per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma, manifestando infine la convinta adesione del suo gruppo all'approvazione del relativo disegno di legge di conversione.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD), ROBERTO GIACHETTI (PD) e ANGELO COMPAGNON (UdC).

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 2468.

Sull'ordine dei lavori.

SOUAD SBAI (PdL). Espressa preoccupazione per il drammatico evolversi della situazione in Iran, auspica l'istituzione di una Commissione internazionale d'inchiesta sulla grave vicenda che ha colpito la popolazione iraniana.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Nell'associarsi alle considerazioni del deputato Sbai, ricorda le voci autorevoli levatesi per esprimere solidarietà al popolo iraniano e chiede che il Governo riferisca alla Camera sugli sviluppi della situazione in Iran.

ALESSANDRO MARAN (PD). Reitera la richiesta che il Governo riferisca alla Camera sulla situazione in atto in Iran.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Si associa alla richiesta che il Governo riferisca alla Camera sulla grave situazione in corso in Iran, esprimendo altresì solidarietà alla popolazione di tale Paese.

Pag. XIII

CARLO CICCIOLI (PdL). Ricorda di aver preso parte ad una manifestazione recentemente organizzata da esuli iraniani, i quali attendono un segnale forte da parte della democrazia occidentale relativamente alla situazione determinatasi nel loro Paese.

GIUSEPPE GIULIETTI (IdV). Sottolinea la necessità di una fattiva collaborazione dei Governi europei, anche per impedire che sulla grave situazione iraniana cada un velo di silenzio.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 1078-B: Legge comunitaria 2008 (approvato dal Senato, modificato dalla Camera e nuovamente modificato dal Senato) (A.C. 2320-bis-B).

Nella parte antimeridiana della seduta si è svolta la discussione sulle linee generali.

Le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.

(Esame dell'articolo 23)

GIANLUCA PINI (LNP), Relatore. Invita al ritiro dell'emendamento Zeller 23.1.

ANDREA RONCHI, Ministro per le politiche europee. Concorda.

KARL ZELLER (Misto-Min.ling.). Ritira il suo emendamento 23.1.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 23.

(Trattazione degli ordini del giorno)

ANDREA RONCHI, Ministro per le politiche europee. Accetta tutti gli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale)

NUNZIANTE CONSIGLIO (LNP). Evidenziato il ritardo nell'esame del disegno di legge comunitaria, il cui iter necessiterebbe di maggiore semplificazione e razionalizzazione, anche attraverso un più incisivo coordinamento con la Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, ne richiama gli aspetti salienti. Dichiara, infine, il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame.

ROCCO BUTTIGLIONE (UdC). Ritiene che sulle questioni europee manchi, anche per responsabilità imputabili al Governo in carica, un dibattito vero e approfondito, scevro di inutili tecnicismi, strumentalizzazioni e pregiudizi. Lamentata, quindi, l'assenza di una strategia europea e globale di uscita dalla crisi economica in atto, manifesta apprezzamento per le modifiche apportate alla legge n. 11 del 2005, sottolineando altresì l'esigenza di un più stretto coordinamento tra il disegno di legge comunitaria e la Relazione sulla partecipazione italiana all'Unione europea. Dichiara, infine, il voto favorevole del suo gruppo.

SANDRO GOZI (PD). Dichiarata l'astensione del suo gruppo sul provvedimento in esame che, a suo avviso, non appare il contesto adeguato per affrontare questioni come quella relativa alle frequenze televisive, lamenta il notevole ritardo con cui si è proceduto all'approvazione della legge comunitaria, peraltro in mancanza del necessario approfondimento dei temi prettamente europei, in ordine ai quali sarebbe necessario l'avvio di una efficace campagna di informazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica.

NICOLA FORMICHELLA (PdL). Nel ritenere che l'esame del disegno di legge in discussione costituisca un passaggio importante e significativo, esprime apprezzamento per il proficuo lavoro svolto dalla XIV Commissione, rivolgendo altresì un particolare ringraziamento al Governo per Pag. XIVaver agevolato un ampio dibattito in entrambi i rami del Parlamento. Evidenziato quindi che il ritardo nell'esame del provvedimento in discussione è dovuto all'inadeguatezza dell'attuale quadro legislativo e regolamentare, sul quale preannunzia la presentazione di specifiche proposte di riforma da parte del suo gruppo, dichiara il voto favorevole della sua parte politica sul disegno di legge comunitaria.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge n. 2320-bis-B.

Seguito della discussione delle mozioni Mogherini Rebesani n. 1-00174, Evangelisti n. 1-00190 e Pianetta n. 1-00191: Iniziative per il disarmo e la non proliferazione nucleare in vista del prossimo vertice del G8.

Nella seduta del 15 giugno 2009 si è svolta la discussione sulle linee generali.

STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Esprime parere favorevole sulla mozione Pianetta n. 1-00191, nonché sulla parte motiva della mozione Mogherini Rebesani n. 1-00174 (Nuova formulazione), sui capoversi primo e quarto e, purché riformulati, sui capoversi secondo e terzo del dispositivo del medesimo strumento di indirizzo. Esprime altresì parere favorevole sul terzo capoverso del dispositivo della mozione Evangelisti n. 1-00190 nonché, purché riformulati, sui capoversi primo, secondo, quarto e quinto, esprimendo infine parere contrario sul sesto capoverso del dispositivo del medesimo documento di indirizzo.

(Dichiarazioni di voto)

FERDINANDO ADORNATO (UdC). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo su tutti i documenti di indirizzo presentati, condivide l'obiettivo politico di ridurre gli arsenali militari quale nuova strategia di sicurezza e pace globale. Invita peraltro il Governo a precisare il ruolo che l'Italia e l'Europa devono assumere di fronte a quei Paesi che, come nel caso dell'Iran, non rispettano i diritti civili, ritenendo altresì opportuno favorire una politica estera che concili la ferma difesa dei diritti umani con un atteggiamento di dialogo costruttivo.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Espresso apprezzamento per il sostanziale accoglimento da parte del Governo dei contenuti della sua mozione n. 1-00190, ne accetta la riformulazione proposta, manifestando tuttavia perplessità in ordine al parere contrario espresso sul sesto capoverso del dispositivo, volto ad impegnare l'Esecutivo a promuovere il coinvolgimento di Libia e Turchia nelle scelte strategiche dell'Europa. Nel ritenere altresì gravemente incerto e confuso l'atteggiamento assunto dal Governo negli ultimi mesi nell'ambito dei rapporti diplomatici con l'Iran, dichiara il voto favorevole del suo gruppo su tutti i documenti di indirizzo in esame, che reputa convergenti sull'obiettivo primario della riduzione degli armamenti nucleari.

FRANCO GIDONI (LNP). Nel richiamare il condivisibile contenuto del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, ricorda le problematiche inerenti i Paesi che tuttora non rispettano tale strumento convenzionale. Richiamate quindi le ragioni per le quali il suo gruppo ha ritenuto di sottoscrivere la mozione Pianetta n. 1-00191, invita il Governo a promuovere, nel contesto della presidenza di turno del G8, impegni concreti per incentivare il processo di disarmo nucleare.

FEDERICA MOGHERINI REBESANI (PD). Richiamate le criticità manifestatesi nel corso degli anni nell'attuazione del Trattato di non proliferazione nucleare, nonché i pericoli che incombono sulla pace nel mondo e sulla sicurezza globale del pianeta, sottolinea la rilevanza delle dichiarazioni programmatiche della nuova amministrazione statunitense, rammentando altresì le iniziative volte a favorire il Pag. XVdisarmo nucleare intraprese in ambito ONU e di Unione europea. Nell'auspicare che il Governo, nel contesto della presidenza di turno del G8, promuova un rinnovato slancio in direzione della riduzione degli armamenti nucleari, accetta la riformulazione proposta dalla sua mozione n. 1-00174 (Nuova formulazione), pur ritenendola non del tutto convincente auspica peraltro che un pronunciamento unitario della Camera sui documenti di indirizzo in esame costituisca un significativo punto di partenza per una più incisiva e condivisa iniziativa volta a perseguire il disarmo nucleare globale.

SALVATORE CICU (PdL). Nel condividere pienamente la posizione di fermezza adottata dal Ministro Frattini e dal Presidente del Consiglio in materia di disarmo e non proliferazione nucleare, in vista del prossimo vertice del G8, che ritiene di vitale importanza al fine di conseguire i condivisibili obiettivi delineati dal Presidente statunitense Obama, auspica che l'Assemblea si esprima all'unanimità sulle mozioni in esame, attesa l'importanza degli impegni da esse recati.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva la parte motiva della mozione Mogherini Rebesani n. 1-00174 (Nuova formulazione), nonché i capoversi primo, secondo e terzo dei dispositivi delle mozioni Mogherini Rebesani n. 1-00174 (Nuova formulazione), nel testo riformulato, e Pianetta n. 1-00191, sostanzialmente identici; approva, altresì, il quarto capoverso del dispositivo della mozione Mogherini Rebesani n. 1-00174 (Nuova formulazione), nonché la mozione Evangelisti n. 1-00190, nel testo riformulato, e la mozione Pianetta n. 1-00191, ad eccezione dei capoversi primo, secondo e terzo del dispositivo, per le parti non assorbite.

PRESIDENTE. Avverte che, secondo le intese intercorse, la trattazione dei restanti argomenti all'ordine del giorno che prevedono votazioni è rinviata ad altra seduta.

Discussione della mozione Villecco Calipari n. 1-00182: Iniziative per l'affermazione dei diritti delle donne e per la parità di genere in vista del prossimo vertice del G8.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 18 giugno 2009.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Saltamartini n. 1-00193, Di Giuseppe n. 1-00194 e Capitanio Santolini n. 1-00195 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00182, volta ad impegnare il Governo affinché nel prossimo vertice annuale del G8 sia affrontato il delicato e non più rinviabile tema del raggiungimento di una effettiva parità di genere e dell'affermazione dei diritti delle donne, delle quali sottolinea le difficili condizioni di vita, in particolare nei Paesi più arretrati e nelle aree in cui sono in corso conflitti bellici. Sottolineata quindi la necessità di una decisa iniziativa internazionale affinché tali obiettivi siano raggiunti anche attraverso l'istituzione di una specifica agenzia presso le Nazioni Unite, auspica l'adozione, da parte dell'Esecutivo, di un piano d'azione per il rispetto della risoluzione n. 1325 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, il cui principale obiettivo consiste in un diverso apporto delle donne per la soluzione di situazioni di conflitto. Richiamata infine la rilevanza di una nuova prospettiva di genere anche nel settore della difesa e della sicurezza, giudica imprescindibile una maggiore partecipazione delle donne alla vita politica e sociale.

Pag. XVI

BEATRICE LORENZIN (PdL). Illustra la mozione Saltamartini n. 1-00193, evidenziando come lo svolgimento del vertice G8, nel cui ambito avrà luogo una conferenza internazionale contro la violenza sulle donne al fine di individuare un piano d'azione comune per l'affermazione dei diritti civili ed umani delle stesse, rappresenti una straordinaria occasione per la valorizzazione e l'attuazione dell'uguaglianza di genere, tematica troppo spesso marginale nei consessi internazionali. Ritiene, al riguardo, che non possano sussistere sviluppo economico e democrazia senza una effettiva emancipazione delle donne e un reale accesso delle stesse al lavoro e ai diritti civili e politici, esprimendo apprezzamento per la risoluzione n. 1820 delle Nazioni Unite, che ha considerato lo stupro alla stregua di un'arma di guerra. Invita, infine, il Governo a dare il massimo risalto e seguito internazionale alle conclusioni che verranno raggiunte nell'ambito della predetta conferenza internazionale contro la violenza sulle donne.

ANITA DI GIUSEPPE (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00194, evidenziando preliminarmente come in molte aree del mondo, ed anche dell'Occidente, sia ancora lontano un effettivo conseguimento della piena parità tra uomini e donne, che troppo spesso continuano ad essere discriminate e a subire violenze. Sottolineata quindi la necessità che l'Italia formuli proposte concrete per un effettivo miglioramento della condizione femminile, che passi attraverso la conciliazione della maternità con il diritto al lavoro, ricorda che una moderna democrazia dovrebbe garantire pari opportunità a tutti i cittadini, in particolare assicurando alle donne l'accesso a posizioni di vertice nelle istituzioni. Evidenziata quindi l'importanza del ruolo della scuola nell'educare le nuove generazioni al rispetto dei diritti delle donne, nonché l'esistenza di un rapporto diretto tra l'arretratezza di una società e le discriminazioni ai danni del genere femminile, auspica l'impegno del Governo affinché, in vista del G8, siano assunte le opportune iniziative, anche di carattere economico, per garantire il raggiungimento della parità di diritti, non solo in Occidente, ma anche in Paesi caratterizzati da culture che attribuiscono alle donne un ruolo subalterno e marginale.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Illustra la sua mozione n. 1-00195, richiamando gli impegni assunti in seno all'Unione europea in ordine alla rivisitazione dell'intera legislazione comunitaria sull'uguaglianza di genere e invitando il Governo e, in particolare, il Ministro per le pari opportunità ad attribuire la massima rilevanza al tema oggetto dei documenti di indirizzo in esame nell'ambito dei lavori del vertice G8 a presidenza italiana e nell'agenda internazionale. Ricorda, infatti, come, secondo recenti documenti sia delle Nazioni Unite sia dell'Unione europea, l'empowerment delle donne e una maggiore rappresentanza delle stesse in tutti gli ambiti decisionali e i contesti geopolitici costituiscano la premessa ineludibile degli obiettivi di crescita, di sicurezza e di pace. Auspica altresì che gli aiuti internazionali ai Paesi in via di sviluppo siano condizionati al raggiungimento di livelli minimi di emancipazione femminile e di tutela dei diritti umani, civili e politici delle donne. Assicura infine che la sua parte politica porrà la massima attenzione al seguito che il tema dell'uguaglianza di genere avrà nell'ambito del vertice G8.

ERICA RIVOLTA (LNP). Nel condividere l'importanza dei temi affrontati dai documenti di indirizzo in discussione, sottolinea la disumanità delle diverse forme di violenza di cui sono oggetto le donne nelle situazioni di conflitto. Ricordato come anche nel nostro Paese siano ancora presenti forme di pregiudizio nei confronti del mondo femminile, evidenzia l'importanza del ruolo della scuola nel processo di formazione delle nuove generazioni, che deve essere improntato al rispetto delle pari opportunità. Nel ritenere quindi che una effettiva parità di accesso ai ruoli apicali vada perseguita a partire dagli Pag. XVIIincarichi negli enti locali, auspica che in occasione del vertice G8 venga finalmente riconosciuta la centralità dei temi oggetto delle mozioni in discussione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 24 giugno 2009, alle 9.

(Vedi resoconto stenografico pag. 113).

La seduta termina alle 19,20.