XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 428 di venerdì 14 febbraio 2025

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE'

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

FRANCESCO BATTISTONI, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 12 febbraio 2025.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 83, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Modifiche nella composizione della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Camera, in data 13 febbraio 2025, ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi il deputato Gaetano Amato in sostituzione del deputato Riccardo Ricciardi, dimissionario.

Discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (A.C. 2184-A?).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 2184-A?: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Ricordo che nella seduta del 14 gennaio è stata respinta la questione pregiudiziale Zanella ed altri n. 1.

(Discussione sulle linee generali - A.C. 2184-A?)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

I presidenti dei gruppi parlamentari Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle ne hanno chiesto l'ampliamento.

Le Commissioni V (Bilancio) e VIII (Ambiente) si intendono autorizzate a riferire oralmente.

Ha facoltà di intervenire il relatore per la Commissione Ambiente, l'onorevole Stefano Maria Benvenuti Gostoli.

STEFANO MARIA BENVENUTI GOSTOLI, Relatore per la VIII Commissione. Grazie mille, Presidente. In premessa mi consenta di fare dei doverosi ma sinceri e sentiti ringraziamenti ai presidenti delle Commissioni per l'ottimo e anche difficile lavoro svolto nell'iter di esame di questo provvedimento, ovviamente alla mia correlatrice, l'onorevole Frassini, ai componenti della Commissione, agli uffici che davvero sono stati fondamentali in questo percorso, ai rappresentanti del Governo - ovviamente per quanto di competenza - e anche per il contributo dato dall'opposizione.

Il decreto-legge reca misure urgenti volte a fronteggiare situazioni di particolare emergenza con particolare riguardo a situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile, alla crisi idrica della regione siciliana, alla prevenzione delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche e in materia di Protezione civile, lavoro e infrastrutture.

Il decreto-legge è stato oggetto di modifiche nel corso dell'esame in sede referente, di cui darò conto nella mia relazione.

L'articolo 1 reca, ai commi da 1 a 7, disposizioni in materia di interventi infrastrutturali e di riqualificazione urgenti, al fine di fronteggiare situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile nei territori di Rozzano, Roma (quartieri Alessandrino e Quarticciolo), Napoli (quartieri Scampia e Secondigliano), Orta Nova, Rosarno, San Ferdinando, Catania (quartiere San Cristoforo), Palermo (Borgo Nuovo).

In particolare, si prevede che il Commissario straordinario, nominato ai sensi del decreto-legge n. 123 del 2023, il cosiddetto decreto Caivano, predisponga, d'intesa con i comuni interessati e con il Dipartimento per le politiche di coesione per il Sud della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un Piano straordinario di interventi infrastrutturali e di progetti di riqualificazione sociale.

Nel corso dell'esame in sede referente, è stato precisato che il Piano venga predisposto entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto e che comprenda anche progetti di riqualificazione ambientale. Per la realizzazione del Piano è autorizzata la spesa complessiva di 180 milioni di euro nel triennio 2025-2027, a cui potranno aggiungersi eventuali risorse ulteriori messe a disposizione da amministrazioni centrali e territoriali. Si prevede che il commissario straordinario operi fino al 31 dicembre 2027 e che per l'attuazione del Piano straordinario nomini 6 sub-commissari. Il comma 8 interviene sulla disciplina della copertura dei posti di funzione dei viceprefetti e dei viceprefetti aggiunti al fine di introdurre la possibilità di attribuire temporaneamente l'incarico ai funzionari della carriera prefettizia, nel caso in cui il posto di funzione risulti vacante, al fine di assicurare lo svolgimento delle attività di competenza delle prefetture-Uffici territoriali del Governo, anche relativamente ai compiti di monitoraggio e supporto all'attuazione degli interventi del PNRR.

L'articolo 2 reca, ai commi da 1 a 4, disposizioni finalizzate alla realizzazione di impianti di dissalazione, anche mobili, nei comuni di Porto Empedocle, Trapani e Gela. Il potere di provvedere in via d'urgenza alla realizzazione di tali impianti è attribuito al commissario straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, che si avvale della società Siciliacque Spa quale soggetto attuatore. A tali oneri si provvede nel limite di spesa di 100 milioni di euro. Al fine di consentire la realizzazione degli interventi in tempi compatibili con l'emergenza in atto, il commissario è autorizzato a utilizzare, a titolo di anticipazione, le risorse già presenti sulla contabilità speciale a lui intestata, salvo reintegro a seguito del trasferimento dei fondi necessari. Il comma 4 reca disposizioni relative a Siciliacque Spa finalizzate, per un verso, all'applicazione del regime di anticipazioni di cassa previsto per gli interventi del PNRR al fine di assicurare la liquidità necessaria per i pagamenti di competenza e, per l'altro, a disporre che il soggetto attuatore operi in qualità di stazione appaltante applicando la disciplina dell'appalto nei settori speciali contenuta nel codice dei contratti pubblici. I commi 4-bis e 4-ter, introdotti in sede referente, prevedono uno stanziamento di un milione di euro a favore del commissario straordinario per l'adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica per la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria e per il ripristino dell'officiosità idraulica del lago Trasimeno, al fine di garantire un'immediata risoluzione della fase critica idrologica e di ripristinare i normali livelli di sostenibilità ambientale e sociale del lago. I commi 5 e 6, modificati sempre in sede referente, recano, invece, proroghe di termini. In particolare, è prorogato al 31 dicembre 2025 il termine fino al quale è autorizzato il riutilizzo, a scopi irrigui in agricoltura, delle acque reflue depurate e prodotte dagli impianti di depurazione già in esercizio, ed è prorogato al 30 giugno 2026 il termine per il completamento, da parte delle autorità di bacino distrettuale, delle sperimentazioni sul deflusso ecologico. I commi da 6-bis a 6-quater, introdotti nel corso dell'esame in sede referente, intervengono sulla disciplina del commissario straordinario unico per la depurazione e il riuso delle acque reflue, previste dall'articolo 2 del decreto-legge n. 243 del 2016. In particolare, il comma 6-bis precisa che, entro 60 giorni dal collaudo definitivo delle opere, il commissario unico provveda al trasferimento delle stesse agli enti di governo dell'ambito o, in mancanza di questi ultimi, alle regioni. Il comma 6-ter reca disposizioni relative alla durata delle convenzioni che il commissario unico può stipulare al fine di avvalersi di una serie di soggetti e che non può eccedere il termine di 90 giorni dalla scadenza del mandato del commissario unico. Nelle more della stipula delle nuove convenzioni, il commissario subentrante ha la facoltà di prorogare la durata delle convenzioni in essere per un massimo di 6 mesi dalla data della sua nomina. Il comma 6-quater prevede che, in caso di mancata conclusione entro i termini previsti dei procedimenti per il rilascio dei pareri e degli atti di assenso in materia ambientale, è assegnato all'autorità competente un termine massimo di 15 giorni per provvedere e che, persistendo l'inerzia, il Consiglio dei ministri può nominare un commissario ad acta, anche coincidente con il commissario unico, con poteri sostitutivi. Il comma 6-sexies, anch'esso introdotto in sede referente, estende al commissario straordinario dell'opera Invaso di Campolattaro la disciplina concernente gli oneri per il supporto tecnico, che sono a carico del quadro economico dell'opera stessa nel limite massimo dello 0,7 per cento. Il comma 6-septies prevede la nomina di un commissario straordinario al fine di procedere celermente al completamento del progetto di fattibilità tecnico-economica della progettazione esecutiva della Diga di Vetto. Il commissario opera con i poteri e le funzioni previste dal decreto cosiddetto Sblocca cantieri.

L'articolo 2-bis, introdotto sempre nel corso dell'esame in sede referente, reca misure per fronteggiare situazioni di rischio idrogeologico, prevedendo un diritto di prelazione a favore dei soggetti che abbiano realizzato, con proprie risorse economiche, rilevanti opere di pubblico interesse dirette alla mitigazione del rischio idrogeologico su immobili di proprietà dello Stato che l'Agenzia del demanio intenda alienare favorendo lo sviluppo e la valorizzazione del territorio.

L'articolo 2-quater, introdotto in sede referente, reca disposizioni in materia di interventi di messa in sicurezza, bonifica e risanamento ambientale relativi all'area marina costiera di Coroglio-Bagnoli, prevedendo l'applicazione di una procedura di analisi di rischio sanitario ambientale sito-specifica secondo criteri e metodi scientifici definiti in ambito nazionale e internazionale.

All'articolo 3 si consente al commissario straordinario di Governo per il Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025 nella città di Roma di chiedere il supporto delle strutture operative di Protezione civile in relazione ad eventi celebrativi aventi carattere di particolare rilevanza e impatto. In sede referente, tale previsione è stata estesa anche agli eventi celebrativi del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025 nella regione Umbria e il supporto che il commissario straordinario può richiedere è stato esteso anche alle organizzazioni di volontariato e di Protezione civile. I commi 2 e 3 recano disposizioni relative alla situazione di emergenza sull'isola di Ischia finalizzata a consentire che, a decorrere dalla scadenza dello stato di emergenza dichiarato in seguito a eccezionali eventi meteorologici verificatisi il 26 novembre 2022, il soggetto subentrante, al quale sono trasferiti le attività di assistenza alla popolazione e il coordinamento degli interventi pianificati e non ancora ultimati, è autorizzato a rimodulare, fino al termine massimo del 31 dicembre 2025, le misure di supporto operativo alla pianificazione comunale di Protezione civile per il rischio idraulico e idrogeologico, previste dall'ordinanza di Protezione civile adottata a seguito dei predetti eventi. Il comma 1-bis, sempre introdotto in sede referente, modifica la disciplina contenuta nella legge di bilancio 2025 concernente interventi di ricostruzione conseguente agli eventi sismici delle Marche e dell'Umbria nel periodo 2022-2023, al fine di specificare che gli interventi finanziati sono finalizzati anche alla ricostruzione pubblica, oltre che a quella privata e che, per assicurare l'immediato avvio degli interventi di ricostruzione, è autorizzata una spesa di 30 milioni di euro per l'anno 2025 e di 60 milioni per il 2026.

Questi gli articoli e gli elementi che ritenevo di rilevante importanza. Per il resto chiedo di essere autorizzato a depositare la restante parte del testo.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire l'onorevole Frassini, in qualità di relatrice della V Commissione (Bilancio).

REBECCA FRASSINI , Relatrice per la V Commissione. Grazie, Presidente. Innanzitutto, mi unisco anch'io ai ringraziamenti ai due presidenti della Commissione bilancio e della Commissione ambiente, al Governo, ai nostri uffici che, ovviamente, hanno svolto un lavoro, come sempre, eccellente e, ovviamente, anche al mio correlatore, Stefano Benvenuti Gostoli.

Nell'ambito della mia relazione, Presidente, illustrerò le disposizioni di cui agli articoli 2-ter, 4, 6, 6-bis, 6-ter e 7, contenute nel Capo I del decreto-legge in esame, recante misure urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché le disposizioni di cui agli articoli 8, 9, 9-bis, 9-ter e 10, contenute nel Capo II, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

In primo luogo, l'articolo 2-ter, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, prevede che, tra le attribuzioni del commissario incaricato degli interventi di recupero, rifunzionalizzazione e valorizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata, nominato ai sensi dell'articolo 6 del decreto-legge n. 19 del 2024, sia compresa l'adozione di tutti gli atti o provvedimenti necessari al raggiungimento delle predette finalità, compresi quelli inerenti i procedimenti relativi a funzioni già di competenza dell'Agenzia per la coesione territoriale.

L'articolo 4 reca, invece, disposizioni urgenti in materia di lavoro. La disposizione prevede, in primo luogo, la proroga, rispettivamente, di ulteriori 24 e 22 mesi dell'operatività delle Agenzie per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale dei porti di Gioia Tauro e Taranto e del porto di Cagliari. Il successivo comma 4, modificando l'articolo 25-ter del decreto legislativo n. 148 del 2015, prevede che anche i lavoratori beneficiari di contratti di solidarietà, al pari dei beneficiari di trattamenti di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione e crisi aziendale, possano accedere al programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori, finanziato a valere sulle risorse del PNRR. A tal fine, i nominativi dei lavoratori coinvolti sono comunicati al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che li mette a disposizione delle regioni interessate.

Il comma 5, al fine di garantire il proseguimento nell'attuazione degli interventi, degli obiettivi e dei traguardi in materia di lavoro e politiche sociali previsti nell'ambito del PNRR, nonché di continuare a fornire supporto all'unità di missione costituita per assicurare il coordinamento nella fase attuativa del PNRR, proroga per ciascuno degli anni 2025 e 2026 le risorse già stanziate per il personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali.

Il comma 6 autorizza una spesa di euro 461.247 per ciascuno degli anni 2025 e 2026 al fine di garantire l'attuazione delle attività connesse al processo di riorganizzazione in atto nel Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, in considerazione della previsione di aree organizzative di responsabilità all'interno degli uffici di diretta collaborazione da affidare a specifiche unità di personale, tenuto conto altresì dell'aumento della complessità e delle funzioni assunte dal Ministero medesimo in conseguenza della soppressione dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Il comma 7 reca la norma di copertura finanziaria degli oneri derivanti dai commi 5 e 6.

I commi 7-bis e 7-ter, introdotti nel corso dell'esame in sede referente, prevedono un rifinanziamento in misura pari a 15 milioni di euro per l'anno 2025 del fondo di cui all'articolo 28 del decreto-legge n. 48 del 2023, finalizzato al riconoscimento di un contributo in favore degli enti del Terzo settore, delle organizzazioni di volontariato e delle organizzazioni di promozione e di utilità sociale, che valorizzino le competenze professionali delle persone con disabilità e di età inferiore a 35 anni assunte con contratto di lavoro a tempo indeterminato tra il 1° agosto 2020 e il 31 dicembre 2023. Ai relativi oneri si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo unico per l'inclusione delle persone con disabilità.

L'articolo 6 reca disposizioni relative alla destinazione dell'otto per mille dell'Irpef a diretta gestione statale. In particolare, il citato articolo, nel modificare gli articoli 47 e 48 della legge n. 222 del 1985, adegua la disposizione sul numero delle categorie di intervento agli aggiornamenti normativi sopravvenuti in materia di destinazione della predetta quota dell'otto per mille Irpef.

Viene pertanto soppresso il riferimento al numero delle tipologie di intervento alle quali i contribuenti possono destinare, in sede di dichiarazione annuale dei redditi, una quota pari all'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, al fine di uniformare la disciplina alle disposizioni del successivo articolo 48 della medesima legge, che prevede sei categorie di intervento in luogo delle cinque indicate dalla disposizione soppressa.

Con riferimento al predetto articolo 48, l'articolo in esame stabilisce che gli interventi relativi alla categoria “recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche” possono essere anche di carattere preventivo.

Faccio presente inoltre che l'articolo 6-bis, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, modifica una disposizione della legge di bilancio per il 2025 relativa al conseguimento degli obiettivi del programma “Garanzia di occupabilità dei lavoratori” previsto dal PNRR, al fine di prevedere che le relative risorse siano assegnate alle regioni, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nonché di precisare che le medesime risorse possano essere destinate anche al finanziamento di “attività di formazione a iniziativa aziendale”, anziché solo a “iniziative di formazione attivate dalle imprese”, a favore dei lavoratori rientranti nelle categorie individuate dalla riforma PNRR in materia di politiche attive del lavoro e della formazione.

Segnalo che l'articolo 6-ter, anch'esso introdotto nel corso dell'esame in sede referente, reca disposizioni di carattere transitorio in materia di efficacia dei decreti di ripartizione del Fondo per il gioco d'azzardo patologico, soppresso dalla legge di bilancio per il 2025, prevedendo che conservino efficacia, non solo i decreti di ripartizione del predetto Fondo già adottati alla data di entrata in vigore della medesima legge di bilancio, ma anche quelli il cui procedimento di adozione risulti già avviato alla medesima data.

L'articolo 7 reca, invece, disposizioni urgenti e necessarie a garantire lo svolgimento delle elezioni degli enti pubblici con natura anche di federazione sportiva. L'articolo, attraverso norme interpretative delle disposizioni di cui all'articolo 16, comma 2, del decreto legislativo n. 242 del 1999 e all'articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 43 del 2017, esclude l'applicabilità agli enti pubblici aventi anche natura di federazione sportiva delle disposizioni che hanno eliminato il limite ai mandati consecutivi dei presidenti delle federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate e degli enti di promozione sportiva, nonché delle rispettive strutture territoriali regionali, e previsto una maggioranza qualificata in caso di candidatura successiva al terzo mandato consecutivo da parte dei presidenti.

Agli enti pubblici che hanno anche natura di federazione sportiva continua ad applicarsi, pertanto, la disposizione di cui all'articolo 6 della legge n. 14 del 1978, ai sensi della quale la persona in carica in qualità di presidente o vicepresidente di istituti ed enti pubblici anche economici non può essere confermata per più di due volte.

Si prevede inoltre che, entro 45 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame, tali enti pubblici adottino ogni atto necessario all'indizione di nuove elezioni in conformità alle disposizioni sopraindicate. Decorso tale termine, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o dell'autorità politica delegata in materia di sport, da adottare entro i 15 giorni successivi, si provvede alla nomina di un commissario straordinario per l'indizione di nuove elezioni. Ai commissari eventualmente nominati può essere riconosciuto un compenso, da determinarsi con il decreto di nomina, in misura non superiore a quella attualmente stabilita nei confronti dei commissari o subcommissari nominati dal Governo per diverse finalità di rilievo pubblico, con oneri a carico degli enti pubblici commissariati.

L'articolo 8 reca misure urgenti per l'attuazione della riforma n. 4 della Missione 7 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, relativa al capitolo REPowerEU. In particolare, la norma, integrando l'articolo 28 del decreto legislativo n. 199 del 2021, relativo agli accordi di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili a lungo termine, demanda a un decreto del Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze, la definizione delle modalità e delle condizioni in base alle quali il GSE assume, nei limiti fissati dal medesimo articolo 8, il ruolo di garante di ultima istanza per la gestione dei rischi di inadempimento di controparte nei contratti in questione, nonché delle modalità di funzionamento del meccanismo, incluse le procedure operative per l'utilizzo delle risorse destinate alla garanzia anche al fine del rispetto del limite di spesa, fissato in misura pari a 45 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027.

A tali oneri si provvede mediante corrispondente utilizzo di quota parte dei proventi delle aste relative ai medesimi anni delle quote di emissione di anidride carbonica, di cui all'articolo 23, comma 7, del decreto legislativo n. 47 del 2020, destinata al Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica.

Presidente, se me lo consente, visto il poco tempo che mi rimane, depositerei la relazione, ringraziando ancora tutti i colleghi ovviamente qui presenti in Aula e tutti i commissari delle Commissioni ambiente e bilancio per i lavori svolti assieme nelle sedute di questi giorni.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire la rappresentante del Governo. Prendo atto che si riserva.

È iscritto a parlare il deputato Agostino Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Presidente, grazie. Colleghe, colleghi e componenti del Governo, innanzitutto buon San Valentino a tutti.

PRESIDENTE. Buon San Valentino a lei.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). In questo clima, in questa atmosfera, innanzi ai pochi intimi presenti in quest'Aula, mi trovo a stigmatizzare…

PRESIDENTE. Mi riservo…

AGOSTINO SANTILLO (M5S). …il ricorso alla continua decretazione d'urgenza. Vi faccio solo notare che siamo arrivati a un numero prossimo al superamento di 90 e, quindi, non potremo nemmeno più giocare a tombola con i numeri della decretazione d'urgenza.

Un decreto “emergenze”, per definizione, dovrebbe essere una misura straordinaria, invece qui noi ci troviamo a tradire una delle piaghe croniche del nostro sistema legislativo e, cioè, la mancanza di programmazione da parte del Governo e l'assenza di pianificazione strutturale, praticamente con un Parlamento che si deve piegare alle logiche di questo Governo.

Abbiamo una manifesta incapacità di programmare e possiamo prendere spunto sin dalle ultime parole dei due relatori, cioè, da quell'intervento che riguarda le aree di degrado sociale: il cosiddetto modello Caivano. Io voglio dire una cosa: il modello Caivano, che cosa è stato e che cosa è? Come si fa a dire che è stato un buon modello un qualcosa che ha riguardato la costruzione di qualche “palestrina” e qualche perquisizione domestica? Voi lo esportate così a macchia di leopardo nel nostro Paese, come se fosse il modello perfetto da somministrare per recuperare le aree degradate del nostro Paese. Ma qua una cosa ci sarebbe da fare: bisognerebbe riprendere le nostre Forze dell'ordine che sono inutilizzate nei centri in Albania e portarle in Italia per cercare di aiutare e anche risollevare le aree degradate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Per non parlare poi del capitolo siccità. Correva l'anno 2023 e vi siete apprestati, con il DL Siccità, a istituire una cabina di regia e a nominare un commissario che dovesse dare una risposta straordinaria alla siccità. Bene, cari colleghi, dopo due anni la risposta per l'emergenza sono i dissalatori, cioè la stessa cosa a cui si ricorreva decenni e decenni fa.

È sconcertante e imbarazzante come voi pensate di affrontare l'emergenza siccità. La siccità, lo sanno tutti che c'è, e quindi c'è soltanto da programmare e da pianificare per contrastarla. Sicuramente, la prima cosa da fare è completare le dighe e le opere di ritenuta, per fare in modo che l'acqua piovana venga mantenuta e venga utilizzata quando c'è scarsità.

Quando, appunto, c'è da contrastare la siccità. Immaginiamoci cosa accadrà adesso che sempre più avanzerà la desertificazione proveniente dall'Africa, soprattutto in Sicilia. Va combattuta andando a sostituire quelle reti idriche e gli acquedotti che disperdono anche il 42 per cento di acqua potabile che trasportano. Quindi, vanno completate le reti di adduzione e non va certamente prevista una inutile spesa di 14 miliardi di euro per un ponte che non serve assolutamente a nulla (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Prendete quei soldi e con quei miliardi sì che potete andare a dare una risposta concreta in termini di siccità alla Sicilia e anche alla Sardegna. State svuotando la democrazia parlamentare. Vogliamo parlare del Giubileo? Bene, per il Giubileo avete nominato un commissario e adesso vengono dati dei poteri speciali alla Protezione civile sotto forma di emergenza, però ricordiamoci tutti che il Giubileo arriva ogni 25 anni e che quest'anno ci fosse il Giubileo era stranoto. Ci troviamo a febbraio 2025 a parlare di poteri ancora straordinari e di emergenze per il Giubileo. Qui c'è solo un'emergenza nella capitale, Presidente, basta girarsi intorno: sono i cantieri sparsi per la città, che non consentono a noi di spostarci e nemmeno ai turisti di poter godere di questa meravigliosa città. Questa sì che è un'emergenza.

Veniamo al PNRR, tanto decantato. Questo Governo, questa maggioranza dice che è in linea, in scia con l'avanzamento della spesa, adesso sta per arrivare la settima rata. Allora, vi voglio dire una cosa: in Commissione ambiente abbiamo provato più volte, quando abbiamo fatto le audizioni, quando si trattava di confrontarci sui report e sulle opere infrastrutturali prioritarie e di PNRR, abbiamo richiesto formalmente qual è lo stato di avanzamento della spesa delle opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La risposta, cari colleghi, è niet, nessuno lo sa.

Voi vi vendete quello che non avete, perché voi dite che siete in linea con la spesa, ma in realtà voi siete in linea con gli impegni contrattuali, cioè voi contrattualizzate la spesa da spendere, ma il problema è che non la state spendendo. L'avanzamento, probabilmente, potrebbe essere un qualcosa del 10-20 per cento, però contenti voi, farete una figuraccia anche su questo. Andiamo a parlare poi di un altro tema, che per voi sarebbe un'emergenza, toccato in questo decreto-legge: le tossicodipendenze. Oggi scopriamo che in Italia c'è l'emergenza delle tossicodipendenze.

È un tema sicuramente importante, però servirebbero dei programmi strutturali nel sistema sanitario; invece voi preferite ignorare il problema e poi esplode. Guardate, colleghi, è come provare a curare un malato cronico con un'aspirina, anziché provare a trovare una certa terapia. Prevenire è meglio che curare e, tra l'altro, conviene anche economicamente. Voi, però, lo dimenticate. Le vere emergenze sono altre. Gli italiani oggi non sanno se mangiare o se riscaldarsi. Vi abbiamo portato l'altro ieri una bolletta di una pensionata di invalidità che era superiore a 800 euro per un mese di riscaldamento e corrente elettrica. Spiegateci un poco voi come deve fare quella persona a comprare il cibo, se deve pagare quella bolletta. Dovreste preoccuparvi di questo e non delle assurdità di questo decreto-legge.

Dov'è il tetto dei prezzi che avevate decantato per l'aumento delle bollette? Dov'è? Che fine ha fatto la tassazione degli extraprofitti? Dove sono le vostre promesse da mantenere per il taglio delle accise? Non ci sono, non ci sono, non ci sono più. Voi siete arrivati al 23° mese consecutivo di calo della produzione industriale. Il Sole 24 Ore, l'altro ieri, ci ha detto che questo è un dato che ricorda addirittura i tempi del COVID, solo che lì c'è stata una pandemia, cari colleghi; oggi c'è la vostra incompetenza a dare delle risposte concrete per l'aumento delle bollette dei nostri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

L'unica cosa che voi sapete fare è scappare dalle vostre responsabilità. Stiamo aspettando anche che manteniate la vostra promessa della riduzione del taglio del cuneo fiscale per fare aumentare gli stipendi, invece avete fatto l'esatto opposto. Avete tagliato il cuneo fiscale e chi guadagna poco guadagnerà anche 100 euro in meno al mese. Come non menzionare, poi, il problema ambientale, nelle settimane che ci vedono protagonisti in negativo, perché l'Europa, attraverso la Corte europea dei diritti dell'uomo, ha condannato l'Italia per la questione della Terra dei fuochi, prescrivendo misure da adottare entro 2 anni.

Abbiamo avuto altri tipi di condanna in Italia.

Siamo in infrazione e messa in mora per mancato recepimento, per esempio, della normativa RED III, che è quella normativa che dovrebbe servire ad accelerare i progetti per le fonti rinnovabili. Invece, voi cosa avete fatto? Qualche settimana fa, gira la bozza, un decreto-legge che dovrebbe servire a voi per cercare di ripensare alla fonte energetica nucleare nel nostro Paese. Stiamo ancora parlando di nucleare nel nostro Paese. La risposta del nucleare è una risposta che non può che arrivare, se serve, tra decenni. Non un decennio, tra decenni. La risposta serve ora e voi pensate al nucleare.

Per non parlare, poi, del mancato recepimento della direttiva europea sulle discariche, dove anche lì siamo stati messi in mora dall'Europa. Noi qualcosa lo avevamo fatto, quando eravamo al Governo. Per esempio, con l'allora Ministro Costa, aumentammo le risorse del 900 per cento proprio per la bonifica dei territori. Se non sono queste le emergenze, ci chiediamo, secondo voi quali sono?

Signor Presidente, vado verso la conclusione, perché credo che il punto cruciale sia che lo strumento del decreto-legge sta sostituendo la legislazione ordinaria, svuotando il ruolo del Parlamento, e che, se c'è veramente un'emergenza in questo Paese, è la perdita di democrazia legislativa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto comprensivo “Montessori-Maria Clotilde Pini” di Roma, che assistono ai nostri lavori dalle tribune. Sono dei ragazzi vispi, sorridenti e curiosi, e quindi è il miglior modo per accompagnare questa giornata. Vi raccomando di rimanere sempre così, ragazzi, sempre così. Bravi (Applausi).

È iscritta a parlare l'onorevole Tiziana Nisini. Ne ha facoltà.

TIZIANA NISINI (LEGA). Grazie, Presidente. Colleghi, Sottosegretaria Albano, sentendo l'intervento precedente, mi sono rivolta ai relatori perché pensavo di essere nella discussione generale della legge di bilancio. Nel mio intervento proverò, anzi, entrerò nel merito dei contenuti di questo provvedimento. È un decreto fondamentale, che non è solo un insieme di norme, ma è una risposta chiara e concreta alle difficoltà che milioni di italiani vivono quotidianamente. È uno sguardo al domani, perché collega queste misure al PNRR, ed è la nostra occasione per rendere l'Italia più moderna, più giusta e più forte.

Con questo intervento voglio raccontare il senso di questo provvedimento, arricchito da disposizioni strategiche e da importanti emendamenti, frutto del lavoro delle Commissioni e dell'impegno anche del gruppo Lega, lo voglio sottolineare. Si tratta interventi che risolvono problemi concreti, portando risposte dove servono: nelle periferie, nei porti, nei territori colpiti dalla crisi, tra chi cerca lavoro e tra i giovani, che dobbiamo proteggere dalle dipendenze.

Periferie e giovani, rispondere al disagio prima che diventi abbandono. Il cuore di questo decreto è il contrasto al degrado sociale e al disagio giovanile, con un intervento mirato nelle aree più vulnerabili del nostro Paese. Il commissario straordinario del comune di Caivano, Fabio Ciciliano, è incaricato di predisporre e attuare un piano straordinario di interventi infrastrutturali e di riqualificazione sociale per i territori con maggiore vulnerabilità: Rozzano, Roma (quartiere Alessandrino-Quarticciolo), Napoli (quartieri Scampia e Secondigliano), Orta Nova, Rosarno e San Ferdinando, Catania (quartiere San Cristoforo).

Ma questo piano non è solamente cemento e opere pubbliche, è un progetto che rimette al centro le persone, prevedendo interventi per il sociale, con una particolare attenzione a chi lavora per il bene della comunità. Infatti, è prevista una semplificazione per l'assegnazione di immobili pubblici ai fini sociali, sostenendo il lavoro del Terzo settore, attivi in ambiti fondamentali, progetti artistici e culturali, attività sociosanitarie e sportive, contrasto alla povertà educativa e integrazione sociale.

Questa misura è un segnale chiaro: lo Stato torna nei quartieri, non con proclami, ma con opportunità concrete per i giovani e per le loro famiglie. Il piano, finanziato con 180 milioni di euro nel triennio 2025-2027, sarà realizzato con procedure rapide e semplificate, rispettando i principi antimafia e i vincoli europei. Però non basta costruire muri, dobbiamo costruire opportunità, perché un ragazzo che ha una scuola forte, una palestra aperta e una comunità viva difficilmente finirà in una piazza di spaccio. Poi, parliamo di acqua e di siccità: l'acqua è un diritto essenziale, non è un privilegio, ed è il grande tema di questo provvedimento.

L'acqua è un diritto fondamentale troppo spesso negato, come dimostra la drammatica situazione in Sicilia, colpita da una siccità senza precedenti. Il provvedimento affronta questa emergenza con misure immediate, potenziate da importanti emendamenti. È confermato il ruolo del commissario straordinario Nicola Dell'Acqua, incaricato di coordinare tutte le iniziative per la mitigazione della crisi idrica e il potenziamento delle infrastrutture.

È autorizzata la realizzazione urgente di impianti di dissalazione - sì, dissalazione, perché questo è quello che serve -, anche mobili, a Trapani, a Gela, a Porto Empedocle, con Siciliacque Spa come soggetto attuatore.

Ma abbiamo fatto di più, approvando proroghe essenziali per supportare il settore agricolo e la gestione idrica: proroga fino al 31 dicembre 2025 del regime transitorio per il riutilizzo delle acque reflue depurate in agricoltura per dare continuità alle attività produttive in attesa del nuovo regolamento; proroga fino al 31 giugno 2026 per il completamento delle sperimentazioni sul deflusso ecologico da parte delle autorità di bacino, sostenendo l'adeguamento delle opere idriche. Con queste scelte affrontiamo l'emergenza, ma soprattutto costruiamo un sistema idrico più forte per il futuro.

Parliamo di Protezione civile. L'esperienza ci ha insegnato che ogni euro speso in prevenzione salva vite e comunità. Per il Giubileo 2025 - evento di portata mondiale - il decreto consente al commissario straordinario, sindaco Gualtieri, di richiedere il pieno supporto della Protezione civile per garantire la sicurezza e la gestione degli eventi. Per Ischia, ferita dalla tragedia del 2022, abbiamo approvato misure essenziali per il proseguimento degli interventi: dal 1° gennaio 2025 il commissario per il terremoto di Ischia, Giovanni Legnini, subentra nella gestione delle attività post emergenza, con potere di rimodulare fino al 31 dicembre 2025 le misure di protezione civile; entro il 31 gennaio 2025 dovrà effettuare la ricognizione dei fabbisogni per l'anno e adottare un piano di intervento, nel limite di 775.500 euro per l'anno 2025.

Ora arriviamo al lavoro. Difendere il lavoro è difendere la dignità dell'uomo perché il lavoro è dignità, sicurezza e futuro. Per i porti italiani, strategici per la nostra economia, il decreto interviene con proroga dell'operatività delle Agenzie per la somministrazione del lavoro portuale nei porti di Gioia Tauro, Taranto e Cagliari, scongiurando licenziamenti. In più, programmi di riqualificazione professionale per i lavoratori portuali per offrire nuove opportunità e nuove competenze. Inoltre, il decreto allarga l'accesso al Programma GOL (Garanzia occupabilità lavoratori) anche a chi ha contratti di solidarietà: è una misura fondamentale per garantire formazione mirata per chi perde il lavoro e, allo stesso tempo, percorsi di ricollocamento concreti ed efficaci perché la vera sicurezza sociale è un contratto di lavoro, non un sussidio, come tanti ci hanno fatto credere fino a poco tempo fa.

Ora arriviamo ai giovani e alle dipendenze, un fenomeno, una piaga sociale, che non possiamo ignorare e mi voglio soffermare su questo tema. Con questo decreto facciamo un passo in avanti, prevedendo che dal 2027 una parte dell'otto per mille venga destinata al recupero delle tossicodipendenze e di altre dipendenze patologiche. Basta questo? Non basta: dobbiamo arrivare prima, prima nelle scuole, con l'educazione e la prevenzione, prima negli oratori e nei centri sportivi per costruire comunità, prima accanto alle famiglie, che non devono sentirsi sole, perché salvare un giovane non è solo restituire una vita ma restituire una speranza a tutto il Paese.

In questo provvedimento si parla ancora di infrastrutture e ambiente: guarda alle infrastrutture, quelle che fanno muovere il Paese e proteggono il nostro patrimonio. Noi vogliamo un Paese che va veloce, siamo contro i partiti del “no”, quelli che vorrebbero fermare, ingessare e bloccare il nostro Paese, ma noi vogliamo mettere benzina nel nostro Paese, perché siamo orgogliosi del nostro Paese, che ha tutte le possibilità per fare bene, ma lo Stato, il Governo e questa maggioranza vogliono dare quel supporto a tutti i vari comparti perché l'Italia possa tornare a essere quello che era.

Abbiamo approvato disposizioni fondamentali per sbloccare grandi opere. Venezia: le competenze per il sistema MoSE passano all'Autorità per la laguna di Venezia-Magistrato alle acque, garantendo continuità e manutenzione. Savona: le competenze per la funivia di San Giuseppe di Cairo passano al presidente della regione Liguria per accelerare i lavori. Genova: abbiamo approvato misure per accelerare il completamento del nodo ferroviario e il collegamento dell'ultimo miglio tra il Terzo valico dei Giovi e il porto storico.

Abbiamo sostenuto anche interventi ambientali cruciali. Come ha detto il relatore prima, al lago Trasimeno è stato stanziato un milione di euro per il ripristino della sostenibilità ambientale.

L'area marina di Bagnoli: sono state approvate semplificazioni per accelerare la bonifica e il risanamento ambientale. Campi Flegrei: misure per accelerare gli interventi, perché la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto.

Parliamo di energia e formazione, che sono i pilastri del futuro. Questo provvedimento non si ferma alle emergenze, ma investe nel futuro con due grandi assi: energia e formazione. Energia, sostenendo gli investimenti nelle rinnovabili con il GSE che diventa garante di ultima istanza per i contratti di energia pulita, mitigando i rischi e incentivando la transizione ecologica; formazione, per rafforzare la riforma degli istituti tecnici, previsti appunto dal PNRR, anticipandone l'attuazione già dall'anno scolastico 2025-2026 per preparare i nostri giovani al mondo del lavoro.

Poi vorrei soffermarmi sugli emendamenti della Lega che ha evidenziato un impegno concreto per il nostro Paese. Quindici milioni per il Terzo settore: sono fondi aggiuntivi per le assunzioni di persone con disabilità under 35, per rispondere al successo dell'iniziativa e accogliere tutte le domande pervenute; il diritto di prelazione sugli immobili demaniali per chi realizza opere di pubblico interesse per la sicurezza idrogeologica, stimolando investimenti privati per il bene comune; il commissario per la diga di Vetto, per sbloccare la progettazione di un'opera essenziale alla sicurezza idrica della Val d'Enza; riorganizzazione del sistema scolastico, ottimizzando i risparmi e migliorando l'efficienza della rete scolastica. Qui permettetemi di ringraziare il gruppo Lega, ma anche il Ministro Valditara, per questa grande riorganizzazione del settore scolastico: sta portando avanti riforme per supportare i nostri ragazzi e per farli rimanere al passo con i tempi, quando per anni, decenni, la scuola è rimasta indietro ed è rimasta completamente scollata da quello che è il mondo del lavoro. Il Ministro Valditara sta facendo un grandissimo lavoro e ringrazio anche i componenti del gruppo Lega che supportano - e supportiamo - anche in tanti altri provvedimenti questa grande azione che si sta portando avanti per il bene e per il futuro dei nostri ragazzi.

Infine, l'emendamento sulla formazione aziendale, ampliando le modalità con cui le imprese possono formare i propri lavoratori, perché in un mercato del lavoro che va così veloce ci sono figure che andranno a scomparire e nuove figure che si andranno a formare; le aziende ne avranno bisogno. È una cosa normale, non succede solamente con questo Governo di centrodestra: molto spesso le aziende, in base alle crisi o all'andamento economico del Paese, si devono riorganizzare. Ecco, noi stiamo lavorando per far sì che i lavoratori abbiano sempre un'alternativa e i lavoratori ce l'avranno se verranno formati, non con una formazione a catalogo, ma con una formazione ad personam e con la possibilità di essere ricollocati.

Questo provvedimento guarda al presente pensando al futuro e vorrei rispondere, per il suo tramite, Presidente, al collega che mi ha preceduto: questo decreto non è perfetto, ma è un decreto giusto, perché aiuta chi ha perso il lavoro, protegge i territori più fragili, sostiene chi lotta contro le dipendenze, riporta lo Stato nelle periferie dimenticate, investe nella scuola, nel lavoro e nei giovani. Soprattutto, non si limita a tamponare le emergenze, ma costruisce il futuro, mettendo al centro il PNRR, la nostra occasione per rendere l'Italia più forte, moderna e giusta (Applausi della deputata Frassini).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Iaia. Ne ha facoltà.

DARIO IAIA (FDI). Grazie, Presidente. Si tratta di un provvedimento importante e quanto mai tempestivo. È di questa mattina la notizia dell'aggressione che le Forze dell'ordine hanno subito ieri a Roma presso il quartiere Quarticciolo. Leggiamo su Il Messaggero di questa mattina le dichiarazioni del prefetto di Roma, dottor Giannini, il quale afferma: “vivono il territorio come un possesso”. “Effetto banlieue? Bisogna lavorare per prevenirlo”; il quartiere è ostaggio dei pusher.

Quindi, questo è il punto dal quale partiamo e questo è uno dei temi importanti rispetto ai quali questo decreto interviene e si legifera.

Un provvedimento, questo, fondamentale e di grande rilievo, sul piano del PNRR, della Protezione civile e delle particolari emergenze.

Nella veloce analisi che andremo a fare, partiamo dagli interventi previsti per le zone soggette a degrado, a vulnerabilità sociale e a disagio giovanile, dove si applica il cosiddetto modello Caivano. Ci sorprende che, dall'opposizione - immagino dall'intervento che ho sentito -, si ritenga di votare contro un provvedimento che stanzia 180 milioni di euro per le periferie. Votare contro questo decreto vuol dire votare contro 180 milioni che destiniamo alle periferie per applicare il modello Caivano.

Siamo fieri di questo modello, siamo fieri del fatto che a Caivano si stiano spendendo risorse e che il centro sportivo, nel quale - ricordiamolo - una ragazzina è stata oggetto di violenza da parte di soggetti che non stiamo qui a definire, sia stato recuperato e riqualificato come centro sportivo oggi a disposizione dei cittadini di Caivano. Con questo decreto, estendiamo il modello Caivano alla città di Rozzano (in provincia di Milano), a Roma, nel quartiere Alessandrino-Quarticciolo, a Napoli, nel quartiere Scampia-Secondigliano, a Orta Nova (Foggia), a Rosarno-San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, a Catania, nel quartiere San Cristoforo, e a Palermo, nel quartiere Borgo Nuovo. Quindi, votare contro il decreto vuol dire votare contro queste risorse destinate a questi quartieri che, purtroppo, vivono una situazione di disagio urbanistico, sociale ed edilizio.

Viene indicato - ed è stato nominato - un commissario straordinario per accelerare gli interventi di riqualificazione anche sociale che dovranno essere messi in campo. Il commissario ha il compito di stilare un piano straordinario di interventi infrastrutturali, perché è necessario che questi quartieri vengano resi vivibili anche dal punto di vista infrastrutturale, e un piano che attenga anche alla riqualificazione sociale, di concerto con le istituzioni locali, che sono chiamate a collaborare ed eventualmente a impegnare risorse per incrementare i 180 milioni messi a disposizione dal Governo.

Qualcuno ha affermato che si tratta di interventi spot. Queste cose devono andare a dirle a Caivano o dovrebbero andare a parlare e a confrontarsi con don Patriciello, il quale non ha avuto difficoltà ad affermare e a riconoscere la serietà del Governo Meloni e quello che effettivamente è stato realizzato. Don Patriciello ha affermato: “Chiesi aiuto a Conte e a Renzi, ma non fecero tanto. La Meloni sta mantenendo le promesse”. Questa è la realtà dei fatti. Il resto - le parole, la demagogia e il populismo - lo lasciamo agli altri, perché le opere e le infrastrutture che stiamo realizzando sono lì, a Caivano, e si vedono; tranquillamente, gli amici dell'opposizione possono andare a visitarle e verificare la realtà dei fatti.

Noi siamo certamente securitari. Siamo per la sicurezza, siamo per la tutela delle Forze dell'ordine e dei cittadini, siamo contro gli spacciatori, siamo contro i pusher, siamo per la riqualificazione dei quartieri e siamo contro coloro che violentano le ragazzine all'interno dei centri sportivi abbandonati, centri che vanno recuperati sia per un interesse di riqualificazione sociale, sia per evitare che diventino luoghi di spaccio, di violenza e quant'altro. Noi siamo fieri, dunque, di essere così e di fare politica per la sicurezza.

Introduciamo una semplificazione anche in ordine alla concessione degli immobili pubblici per fini sociali, perché ci sono tanti immobili pubblici abbandonati ed è necessario semplificare per fare in modo che questi immobili possano essere destinati, in maniera più agevole, agli usi sociali. Per la realizzazione di questi interventi, possono essere utilizzate anche le risorse degli enti locali.

Un'altra norma importante, inserita all'interno di questo decreto, attiene al fatto che si possa andare in deroga rispetto a tutte le norme, fatta eccezione per quelle penali.

C'è un altro aspetto importantissimo presente all'interno di questo decreto. Votare contro il decreto vuol dire votare contro la proroga dei lavoratori portuali dei porti di Taranto, Gioia Tauro e Cagliari. All'interno del decreto vi è una norma che prevede una proroga di 24 mesi per quanto concerne le agenzie di somministrazione di lavoro nei porti di Taranto, Gioia Tauro e Cagliari, i cui contratti sarebbero scaduti il 31 dicembre 2024. Con questo decreto, prevediamo e finanziamo la proroga per 24 mesi e ci sentiamo di ringraziare il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, per il grande lavoro che ha svolto in merito a questa norma e per aver impegnato, assieme a tutto il Governo, le risorse necessarie per garantire a questi 700 lavoratori portuali di percepire un'indennità ancora per due anni. Cosa faranno in questi due anni? Saranno impegnati nella formazione e nella riqualificazione professionale, in maniera tale da essere reintrodotti nel mondo del lavoro attivo. Sono queste le politiche attive del lavoro che sosteniamo. L'impegno del Governo per questa misura è di 20 milioni.

All'interno del decreto, inoltre, vi sono norme importanti sul lavoro. In particolare, i lavoratori beneficiari di determinate prestazioni di integrazione salariale straordinaria potranno accedere al cosiddetto programma GOL, Garanzia di occupabilità dei lavoratori, finanziato dal PNRR, a differenza del passato, quando era limitato soltanto ai lavoratori in cassa integrazione straordinaria. È prevista, inoltre, la proroga per i lavoratori assegnati per il PNRR al Ministero del Lavoro per il 2025 e il 2026.

Sempre in tema di PNRR, sappiamo bene che le prefetture hanno un compito di vigilanza riguardo all'attuazione del PNRR. Chiaramente, bisogna intervenire nel caso in cui ci siano posti vacanti sia di viceprefetto che di viceprefetto aggiunto e lo facciamo con questa norma, prevedendo la possibilità di attribuzione temporanea dei posti con funzione di viceprefetti e viceprefetti aggiunti, in presenza di un posto vacante. In questa maniera, le cabine di regia all'interno delle prefetture, convocate anche in queste settimane per verificare l'attuazione del PNRR, potranno tranquillamente operare.

Si è parlato anche di crisi idrica. Nell'intervento del collega del MoVimento 5 Stelle si fa riferimento alle dighe. In effetti, all'interno del decreto, ci sono risorse destinate anche a una diga, ma, a parte queste risorse, abbiamo la necessità di intervenire in maniera subitanea in merito alla situazione in Sicilia. Ricordiamo che il 6 maggio 2024 è stato deliberato lo stato di emergenza, di rilievo nazionale, proprio per la regione Sicilia a causa della scarsità di acqua in questa regione. È necessario intervenire con il revamping, in realtà una rifunzionalizzazione degli impianti di dissalazione nei comuni di Porto Empedocle, Trapani e Gela. Anche qui un commissario straordinario e l'impiego di 100 milioni, di cui 90 milioni del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) e 10 milioni dei fondi della regione siciliana, per realizzare cose concrete e non fare soltanto populismo. La Sicilia ha bisogno di acqua e i dissalatori non possono far altro che aiutare, soprattutto quando esistono e devono essere rifunzionalizzati.

In tema di Protezione civile e di Giubileo, in realtà non c'è un intervento, così come ho sentito, di riconoscimento di poteri straordinari per il Giubileo. In realtà, la norma è abbastanza semplice: si consente al commissario straordinario per il Giubileo di avvalersi anche della Protezione civile. Quindi, nulla di straordinario. È una norma di buonsenso che è stata inserita; quindi, ancora una volta, solo demagogia e populismo. Aggiungiamo che, sempre in tema di Protezione civile, votare contro questo decreto vuol dire votare contro gli interventi che abbiamo previsto per la situazione di Ischia - ricordiamo tutti l'alluvione del 26 novembre 2022 -, Casamicciola e quant'altro. Si interviene su questo tema, così come si interviene, in maniera puntuale, sulla tutela e sulla salvaguardia della laguna di Venezia, con un emendamento importante e con una norma di semplificazione.

In sostanza, i compiti del commissario straordinario incaricato di sovraintendere alle fasi di prosecuzione dei lavori del sistema MoSE per la tutela e la salvaguardia della laguna di Venezia con questo decreto vengono trasferiti all'Autorità per la laguna di Venezia-Nuovo Magistrato delle Acque, al fine di semplificare ed evitare duplicazioni di competenze.

Sempre in tema di Protezione civile e di sicurezza, si proroga di 48 mesi la gestione diretta da parte del commissario della funivia Savona-San Giuseppe.

All'otto per mille si è fatto riferimento.

Sulle tossicodipendenze, si introduce anche l'aspetto della prevenzione oltre al recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze.

Per quanto attiene - e chiudo, Presidente - al PNRR, ricordo che l'Italia è il primo Paese per quanto riguarda il riconoscimento e il versamento delle rate in Europa, tra i Paesi che hanno beneficiato di questa misura di sostegno del PNRR: sono state incassate sei rate, per un importo di 120 miliardi di euro e sono stati spesi 64 miliardi di euro, così come ha riferito pubblicamente il Ministro Foti. Quindi, dal punto di vista del PNRR, sicuramente il Governo sta facendo bene. È chiaro che occorre la collaborazione da parte di tutti, da parte delle stazioni appaltanti, da parte delle regioni, delle province, dei comuni, da parte di tutti coloro i quali poi devono mettere a terra queste risorse. Quindi, non è sufficiente recepire le risorse ma è necessario che le stazioni appaltanti facciano le gare, pubblichino le gare, le assegnino, prima si preparino i progetti, ovviamente. Una volta assegnate le gare, occorre una grande vigilanza da parte delle stazioni appaltanti in ordine all'esecuzione delle opere - che devono essere realizzate in maniera tempestiva -, al collaudo delle opere stesse e alla consegna delle opere ai cittadini stessi e ai territori.

Si tratta di un decreto che introduce norme importanti, come abbiamo visto, dal punto di vista della tossicodipendenza, del PNRR, della Protezione civile, dei quartieri degradati - e ritengo che questa sia la norma più importante, che sia un segnale per questi quartieri -, per cui noi sosterremo assolutamente il decreto e invitiamo il Governo ad andare avanti in questa direzione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Claudio Mancini. Ne ha facoltà.

CLAUDIO MANCINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi, componenti del Governo, prima di iniziare vorrei ricordare al collega Iaia - per suo tramite, Presidente - che è attesa tra poche ore la posizione della questione di fiducia da parte del Governo su questo provvedimento, quindi, non è il caso di fare la morale all'opposizione perché non entra nel merito dei singoli punti, articolando il proprio giudizio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Se aveste voluto questo, non avreste messo la fiducia e noi su alcuni punti avremmo espresso un voto favorevole. Abbiamo presentato emendamenti in Commissione, abbiamo, come sempre, svolto il nostro lavoro costruttivo. Però, ricorrere costantemente al voto di fiducia, esprimere questa idiosincrasia verso gli argomenti dell'opposizione è il segno del vostro modo di governare e anche della vostra scarsa memoria. Infatti, rivendicate addirittura i risultati del PNRR, da parte di un partito come Fratelli d'Italia, che non l'ha mai votato, quando era all'opposizione, non ha mai partecipato, durante il Governo Conte 2, allo sforzo di affrontare contemporaneamente i problemi della pandemia e della ripartenza dell'Italia; siete sempre stati contro il PNRR e continuate a lavorare perché le risorse non si spendano, come fate anche con questo provvedimento.

Quindi, Presidente, ci consentirà, come Partito Democratico, di svolgere il nostro intervento, ma anche di precisare che non accettiamo lezioni di cultura di Governo, da parte di chi fatica ad esprimerla. Anche perché oggi discutiamo un decreto che dovrebbe affrontare questioni di massima priorità per il Paese, dalla rigenerazione urbana delle periferie alla lotta alla dispersione scolastica, dall'emergenza climatica e idrica all'attuazione del PNRR e al disagio sociale. In realtà, però, è l'ennesimo decreto omnibus, privo di una visione a lungo termine e utile più a produrre titoli dei giornali in rassegna stampa che a dare risposte concrete ai cittadini. Sono, infatti, mesi che il Governo cerca di spostare l'attenzione degli italiani dalla realtà. Mentre le bollette sono in continuo aumento, aumentano i lavoratori in cassa integrazione, i salari reali sono in calo, voi continuate a cercare di spostare l'attenzione dei cittadini, con notizie di distrazione di massa. Ma, in realtà, i fatti arriveranno concretamente a dimostrare la natura restrittiva dei provvedimenti economici del Governo.

Ormai, lo dimostra anche questo provvedimento: se un territorio è colpito da calamità naturali, che sono sempre in aumento, queste calamità naturali diventano delle vere e proprie sciagure, perché i territori colpiti non possono più contare su un rapido e forte intervento dello Stato. Infatti, la vostra lentezza serve a capire se, prima di nominare un commissario per intervenire, in quel territorio c'è un amministratore amico o avversario. È successo in maniera clamorosa in Emilia-Romagna, dove per l'alluvione della Romagna non avete voluto indicare il presidente della regione Emilia-Romagna come commissario e, purtroppo, avete prodotto una paralisi di interventi, che dovevano essere urgenti, non sono stati fatti e hanno prodotto ulteriori alluvioni nell'anno successivo. Questo provvedimento va esattamente in questa direzione, già dal primo articolo, in cui si esautorano i sindaci, gli enti locali, trasferendo i loro poteri a un commissario nominato con DPCM dal Governo, per fare degli interventi importanti ma dentro quartieri che sono amministrati già nelle città e dove si interviene già per contrastare il disagio delle periferie.

Si è fatto l'esempio di Roma, ma a Roma con i soldi dei PUI (Piani urbani integrati) - lo ricordo al collega Iaia -, che sono conseguenza sempre dei fondi europei, tanto disprezzati dalla destra in passato, si interviene in quartieri come Tor Bella Monaca, come Corviale, come Santa Maria della Pietà. Adesso il comune di Roma interverrà, d'intesa col commissario, sul Quarticciolo; lo faremo consultando noi le associazioni di volontariato, che voi ieri non avete voluto inserire dentro questo provvedimento, respingendo un emendamento a prima firma della capogruppo del Partito Democratico, Braga, che prevedeva il coinvolgimento delle associazioni di volontariato, dentro la concertazione degli interventi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Come se voi pensaste che si può intervenire nelle periferie delle nostre grandi città contro i cittadini onesti che le abitano ed esponendo le Forze dell'ordine a servizi impropri. Noi diamo piena, forte e chiara solidarietà alle Forze dell'ordine aggredite ancora ieri e non accettiamo nessuna strumentalizzazione del loro ruolo. La strumentalizzazione la fa chi pensa che, con quattro pattuglie mandate un po' allo sbaraglio, si possano affrontare problemi strutturali che, invece, richiedono capacità di rigenerazione urbana, di risanamento ma anche il rafforzamento del tessuto sociale, del volontariato, dell'associazionismo e, intorno alle istituzioni, la creazione di fiducia e consenso. Questa è la sintesi del nostro dissenso per le vostre iniziative di commissariamento dei comuni.

Siamo sorpresi anche che voi non abbiate imparato dai vostri errori. Avete già sperimentato come questa linea di accentramento rallenti la capacità dei provvedimenti. Viene da pensare che il vostro interesse intorno a queste strutture commissariali è solo quello di creare strutture di diretta collaborazione attorno ai commissari nominati da Palazzo Chigi: 27 persone per un commissario, per decidere una spesa da 50 milioni di euro, che è significativa ma, insomma, un qualsiasi assessore di una grande città - con il suo staff, con sei persone, otto persone - gestisce budget di interventi ben più significativi. Quindi, il sospetto è sempre quello, come avete fatto sulle ZES: accentrare per comandare, accentrare per avere mano libera, per assumere strutture di diretta collaborazione e alimentare quel sottobosco clientelare, che caratterizza spesso la vostra azione di Governo.

Allora, Presidente, noi rivendichiamo con forza che le risorse del PNRR sono state frutto dell'iniziativa dei Governi a cui abbiamo partecipato e denunciamo ancora oggi che, su queste risorse, c'è una passività del Governo, una tendenza a rallentare la capacità di spesa.

È vero che il nostro Paese è quello che ha più risorse del PNRR, grazie a chi le ha ottenute, ma siamo a un livello di crescita ben lontano da quell'1,2 per cento, indicato dalla legge di bilancio, mentre altri Paesi, come la Spagna, con meno risorse, stanno mettendo più risorse nell'economia reale e sono a una crescita del 3 per cento, grazie alle risorse del PNRR. Quindi non ci si faccia la morale sulle risorse europee e soprattutto si dica chiaramente che si porta avanti una politica economica del Ministro Giorgetti che rimane una politica restrittiva, che non vuole spendere le risorse che arrivano dai fondi europei.

Per concludere, Presidente, due questioni. Si è fatto riferimento al Giubileo e mi rivolgo al collega del MoVimento 5 Stelle che è intervenuto: il problema di Roma non è rappresentato dai tanti cantieri in contemporanea; il problema è il fatto che, forse, per troppo tempo, la città non ha avuto interventi significativi e, purtroppo, per il Giubileo del 2025 l'avvio delle opere di manutenzione straordinaria della città è iniziato forse troppo tardi perché il DPCM del Governo è del dicembre 2022; solo 2 anni per fare gli interventi; era pronto a luglio, poi il Governo Draghi cadde prima di sottoscriverlo e quindi c'è stato un ritardo nella predisposizione del DPCM; nonostante questo la Capitale sarà pronta per gli eventi principali del Giubileo e la norma che attribuisce al sindaco, nella sua veste di commissario del Giubileo, la possibilità di avvalersi della Protezione civile, durante gli eventi del Giubileo, è una norma ordinaria, non ha nulla di particolare e non riguarda la parte dei lavori, ma riguarda la parte dell'accoglienza.

Certo, la Capitale sarà impegnata nel 2033 da un Giubileo forse ancora più importante dal punto di vista simbolico e per il messaggio universale che la Chiesa e la città manderanno al mondo. Bene, sarebbe bene decidere per tempo di prepararsi a quell'evento con una maggiore capacità di programmazione: sarebbe auspicabile che, alla fine del 2025, già si decidesse di avviare il programma degli interventi per il 2033; questo consentirebbe di affrontare non solo tanti interventi di manutenzione straordinaria, ma anche questioni infrastrutturali di cui la Capitale ha bisogno, a cominciare dal completamento della Metro C e dalla progettazione della metro D.

Per concludere sull'acqua, che è uno dei temi trattati da questo decreto, riteniamo si sia perduta l'occasione per affrontare in un provvedimento parlamentare la questione dell'emergenza idrica non solo in termini emergenziali, ma anche ponendosi domande di fondo su come si fanno gli interventi infrastrutturali sulle questioni idriche che necessitano al Paese.

Lo dico in una maniera semplice: forse è arrivato il tempo per ridiscutere i fondamenti della legge Galli sulla gestione idrica, ossia il fatto che le opere straordinarie debbano essere messe in carico ai cittadini; è sicuramente una legge che negli anni Novanta ha svolto una sua funzione di modernizzazione del sistema di gestione delle acque, ma oggi è chiaro che, di fronte alle sfide e alle necessità che il Paese ha dal punto di vista sia dell'approvvigionamento idrico sia del contrasto al dissesto idrogeologico, a cui siamo particolarmente esposti per la conformazione del nostro territorio, ci debba essere un grande piano di investimenti pubblici che supporti il rifacimento delle strutture idriche, partendo dalla vergognosa dispersione della risorsa idrica, frutto del fatto che abbiamo tubature vecchie, non mantenute, non manutenute; lo stesso riguarda il sistema delle dighe idroelettriche del Paese, che richiede grandi investimenti di manutenzione per garantire l'autonomia energetica del Paese e la corretta gestione delle acque dal punto di vista dei rischi idrogeologici. Quindi, sono provvedimenti che, se non ci fosse stata la fiducia, forse avremmo potuto discutere e, in qualche caso, anche condividere con riferimento a singole questioni, ma sostanzialmente, Presidente, è un'occasione perduta per avere, intorno al tema dell'emergenza idrica, una grande discussione che unisca il Paese sulla necessità di investire risorse per la risorsa dell'acqua (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto tecnico industriale “Giuseppe Armellini”, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi). Li salutiamo con un grande in bocca al lupo per il prosieguo dell'anno scolastico, soprattutto ai loro colleghi che tra qualche mese affronteranno la maturità.

È iscritta a parlare l'onorevole Torto. Ne ha facoltà.

DANIELA TORTO (M5S). Grazie, Presidente. Intanto vorrei aprire l'intervento con un pensiero di vicinanza e solidarietà a tutte quelle famiglie che sono state colpite nelle ore scorse da un nubifragio nell'isola d'Elba e un grazie va ai Vigili del fuoco e alla Protezione civile che in queste ore si stanno adoperando per metterle in sicurezza. Presidente, veramente oggi l'unica vera emergenza che abbiamo è questa: prendere questo decreto, stracciarlo e riscriverlo daccapo e anche subito, perché chiamarlo decreto Emergenza è una vera presa in giro. Questo decreto non risolve nulla, non aiuta nessuno e soprattutto non tutela niente: è solo un ennesimo bluff di questo Governo che si diverte a riempire di titoli i giornali, però poi alla nostra gente non dà alcuna risposta concreta.

Eppure, le emergenze ci sono, perché c'è la povertà educativa, c'è la periferia degradata, ci sono le crisi ambientali, ci sono i giovani senza prospettive, che non ci possiamo limitare a salutare in quest'Aula, per i quali dobbiamo lavorare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ebbene, in questo decreto non c'è alcuna traccia di tutto questo, perché, Presidente, per suo tramite, il collega di maggioranza abbaia a questa minoranza, però fino ad oggi chi ha detto “no” alle nostre proposte sono stati loro, è stato il partito di Fratelli d'Italia, quelli della Lega e di Forza Italia. Quindi, fino ad oggi siete voi che votate contro le nostre proposte, perché, quando il MoVimento 5 Stelle ha provato a correggere questa farsa con proposte serie e concrete, i colleghi di maggioranza hanno fatto quello che più riesce loro, cioè bocciare tutto senza nemmeno leggere, con la solita arroganza di chi considera questo Parlamento una pura formalità; e qui lasciatemelo dire, perché siamo davanti a qualcosa di davvero più grave. Questa istituzione, colleghi, la state svilendo. La state svilendo perché umiliate il vostro stesso lavoro, così come il nostro e vi siete ridotti ad essere pigiabottoni e non più rappresentanti del popolo. Quali onorevoli? Ma quali onorevoli? Qui siamo di fronte a esecutori di ordini, manovrati da Giorgia Meloni, bravi soldatini capaci a dire: “sì, signora” “no, signora”; questo è diventato il Parlamento.

Nel frattempo, fuori da queste stanze, l'Italia affonda e gli italiani sono disperati e sono anche arrabbiati e noi con loro, perché, vede, Presidente, il Sole 24 ore titolava ieri che la produzione industriale è crollata ai livelli del periodo COVID. Attenzione però, perché lì c'era una pandemia, c'era una situazione di emergenza sanitaria mai affrontata prima. Ebbene, oggi senza tutto questo siamo tornati a quei tempi. Ma come si può? Non viene adesso ad urlare e a stracciarsi le vesti Giorgia Meloni qui, in quest'Aula? Oggi non la vediamo.

Avete raso al suolo l'industria del nostro Paese, nonostante i 209 miliardi che il Presidente Conte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ha faticato per portare qui, in Italia, per mettere riparo ai vostri errori di decenni e decenni di mala politica. Ecco, avete vanificato tutti gli sforzi, questo Governo in due anni e mezzo ha collezionato una serie infinita di percentuali negative, le elenchiamo: le imprese in sofferenza, il manifatturiero in crisi, il settore metalmeccanico e tessile al collasso. In cambio che ci avete dato? Aumenti su tutto: aumenti sulle bollette, il carrello della spesa alle stelle, la benzina e le accise addirittura che crescono ogni giorno e le prestazioni sanitarie sempre più costose.

Insomma, Giorgia Meloni farebbe bene a tornare alla pompa di benzina e a chiedere scusa per tutte le sciocchezze e le fesserie che ha detto fino ad oggi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

In questo decreto, però - torniamo sul punto, Presidente - vi abbiamo proposto un piano straordinario per le periferie, quelle che nominava il collega, per recuperare gli spazi pubblici, per contrastare la povertà educativa, per migliorare la vita di tutti quei quartieri che vivono in disagio. Sapete che avete fatto? Collega, lei non c'era, non c'era - attraverso il suo tramite, Presidente - non c'era in Commissione, il collega, perché ce li hanno bocciati questi emendamenti. Certo, meglio lasciarli al degrado, questi territori, così magari ci facciamo lo sfondo per qualche comizio sulla sicurezza, che tanto piace a Meloni e a Salvini.

Abbiamo chiesto che il codice degli appalti non fosse aggirato, per evitare il solito giochetto tra i favori e le clientele. Ebbene, ci è stato bocciato anche quello. Ma lo avete capito che state favorendo, in questo modo, criminalità e mafie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Colleghi, perché bisogna rispettare le regole per voi, quando si possono distribuire soldi pubblici agli amici di partito? Questo abbiamo capito.

Abbiamo chiesto di tagliare i costi della gestione commissariale per evitare l'ennesima macchina mangiasoldi: bocciato anche questo. Certo, più incarichi significa anche più posti da distribuire ai fedelissimi.

Sul fronte sociale, ne vogliamo parlare? Parliamone, Presidente, perché vi abbiamo chiesto più fondi per le famiglie in difficoltà, per gli asili nido, per i consultori, per il contrasto alla dispersione scolastica. Niente, ci avete bocciato tutto.

Qui, però, voglio essere anche più chiara: avevo chiesto di aiutare quelle famiglie della provincia di Chieti - dico Chieti per riferirmi a tanti altri luoghi del nostro territorio - che, colpite da importanti frane, dal 2023 attendono di essere aiutate da uno Stato che, però, non alza un dito, perché non arriva nessun sostegno economico per trovare una nuova casa, perché quella vecchia poggia su un terreno fragile che nessuno è in grado di assestare. Ebbene, avete risposto “no” e avete buttato giù la maschera, perché avete smentito i vostri parlamentari che sbandieravano, qualche mese fa sui nostri territori, di aver messo risorse economiche in legge di bilancio proprio per l'aiuto a questi quartieri. Non è vero, avete bocciato il mio emendamento, quindi non solo non ci sono i soldi, ma c'è pure la volontà politica di non darli.

Questa è una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Dovreste dirci come vi è venuto in mente di fare questo, perché prima andate in giro a vendere fumo e poi sparite nel nulla. E a chi dovrebbero chiedere aiuto questi cittadini, se non allo Stato? Ai sindaci? Ai sindaci ai quali togliete i soldi ogni giorno per gestire i servizi dei loro comuni, degli enti locali e dei cittadini? Eh no, dobbiamo dire la verità, ossia che chi ha il dovere di intervenire su un disastro legato al dissesto idrogeologico è lo Stato.

Arriviamo a parlare di ambiente, quel tema che tanto vi dà prurito, e a furia di non parlarne avete dimenticato che l'ambiente incide, ogni giorno, sulla qualità di vita di ognuno di noi.

Avevamo proposto interventi sostenibili, il recupero degli edifici dismessi, meno consumo di suolo e una virtuosa gestione della nostra risorsa pubblica: l'acqua. Anche a questo avete detto “no”. Tutto bocciato, perché per voi è sempre meglio spalancare le porte agli speculatori e massacrare questo Paese.

Colleghi, avete praticamente trasformato questo decreto Emergenza in un disastro annunciato. Avete bocciato ogni proposta solo per pregiudizio politico, e questo è grave, perché ricordatevi che voi potrete cancellare tutti i nostri emendamenti, ma quello che non riuscirete a cancellare mai è la realtà fuori da questo Palazzo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

D'altra parte, mi sono chiesta il perché, e mi sono data una risposta. Perché che cosa fareste nella prossima campagna elettorale, che cosa andreste a vendere, se oggi vi impegnaste a risolvere i problemi del Paese, come il disagio sociale e il disagio culturale? Che cosa vendereste? Nulla, non ci sarebbe trippa per gatti. E, allora, tanto vale rafforzarli i problemi del nostro Paese, così alla prossima campagna elettorale ce ne saranno di promesse da fare.

È davvero vergognoso. Presidente - e vado a conclusione - io dico: godetevela pure, questa ennesima vittoria di Pirro, perché noi resteremo al fianco, invece, di chi continua a lottare, e quando sarà crollato questo bel castello di bugie che avete messo in piedi, noi saremo qui per ricostruire tutto quello che avete distrutto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'onorevole D'Orso, di nome Valentina; dunque è anche il suo onomastico, quindi auguri, onorevole D'Orso. Prego, ne ha facoltà.

VALENTINA D'ORSO (M5S). Grazie doppiamente, allora, Presidente. Dunque, il mio intervento si concentrerà esclusivamente sull'articolo 1, e quindi torniamo a parlare del modello Caivano. Cos'è oggi, attualmente, quantomeno, il modello Caivano? In cosa consiste? In base a quello che abbiamo visto, consiste nella ristrutturazione del centro sportivo Parco Verde; la ristrutturazione di un centro sportivo già esistente che, dobbiamo ammettere, è stato abbandonato, vandalizzato, ridotto in discarica. Però, questo è. E ci viene anche raccontato che, nel rivitalizzare questo centro sportivo, non vi è stato un coinvolgimento adeguato delle realtà del territorio, perché ci sono associazioni sportive già radicate sul territorio che non sono state, in qualche modo, coinvolte nell'offerta delle discipline sportive all'interno degli impianti del Parco Verde. Così ci viene riferito, e ci viene riferito che questo maxi impianto, questo centro sportivo non sembra, ancora oggi, aperto realmente al quartiere e ai bambini del quartiere, perché non viene ancora frequentato, se non da una manciata di bambini del quartiere.

Allora, cos'è questo modello Caivano? Ecco, io direi - in risposta, per il suo tramite, Presidente, al collega, onorevole Iaia - che, finché non vedrò tutti i bambini del quartiere di Caivano, a prescindere dalla loro estrazione sociale, frequentare le discipline e le attività sportive all'interno del Parco Verde, finché non vedrò realizzata l'offerta culturale a Caivano, che possa, quindi, coinvolgere i residenti con l'apertura di cinema, di teatri, di spazi espositivi, finché non vedrò rivitalizzata l'economia legale e, quindi, vedrò arretrare, invece, l'economia illegale e sommersa, finché non vedrò accadere tutte queste cose, mi guarderò bene dal definire questo intervento come “modello Caivano”. Starò molto più con i piedi per terra, e lo riterrò e parlerò, in un modo un po' più modesto, di un intervento, di un modello, sì, d'intervento di ristrutturazione di un centro sportivo, intervento meritorio - lo riconosco assolutamente - però, a nostro avviso, insufficiente rispetto all'ambizioso progetto, sbandierato per mari e per monti, di cambiare le sorti di un territorio e di una comunità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Infatti, vedete, a me pare - lo dico a mio modesto avviso - che siamo ben lontani da quello che conta realmente in questi casi.

Qual è l'intervento che può essere in grado, in effetti, di riqualificare un territorio da tutti i punti di vista? L'intervento che ha di mira l'obiettivo di ricucire il tessuto sociale, anzi, di ricostituire, forse, il tessuto sociale, il tessuto economico, il tessuto culturale, quindi tutto insieme. Un tessuto lacerato da povertà materiale, da povertà educativa, ce lo siamo detti, lo diciamo sempre; un tessuto che è infiltrato dalla criminalità organizzata che continua, purtroppo, ad avere il controllo del territorio, lo dobbiamo ammettere, che continua a far girare l'economia - illegale, però - e che continua a reclutare manovalanza tra giovani e giovanissimi. Perché c'è anche un problema: rappresenta un modello che attrae, purtroppo, rappresenta troppo spesso un modello che attrae quei giovani e quei giovanissimi, ma perché questo? Perché non hanno un modello alternativo cui guardare.

Ecco, questo, per me, per noi, sarebbe riqualificare un territorio e cercare e sforzarsi di cambiarne le sorti, non andare a tagliare dei nastri per inaugurare degli impianti sportivi: mi sembrano delle cose ben diverse.

Però mi spingo oltre guardando a questo decreto-legge, che vuole esportare il modello Caivano, quindi, per noi, in questo momento, circoscritto alla declinazione di ristrutturazione di impianti sportivi, perché di questo dobbiamo parlare. Infatti, si parla di interventi infrastrutturali. L'auspicio è che finalmente ci si confronti con un impegno serio e costante, e che non diventi l'ennesima occasione, in realtà, per essere un poltronificio. Perché dico questo? Dico questo - ed è un auspicio sincero il mio - perché, tra i luoghi che adesso dovrebbero essere oggetto di attenzione di questi interventi, c'è anche il quartiere Borgo Nuovo della mia città, della mia Palermo. E allora, per me è importante che la mia comunità non venga illusa e poi delusa. Però, vengo subito anche alla nota dolente, perché io, da subito, leggendo questo decreto-legge, mi sono chiesta: ma perché circoscrivere gli interventi solo a Borgo Nuovo? Perché non includere anche quartieri come Brancaccio-Sperone, San Filippo Neri (ex ZEN per tutti) o San Giovanni Apostolo (ex CEP)? Vedo che il Presidente annuisce. Perché circoscrivere l'intervento? Questi quartieri che ho elencato non hanno le medesime caratteristiche del quartiere Borgo Nuovo? A mio avviso presentano, purtroppo, la stessa vulnerabilità sociale, marginalità economica e povertà educativa, nonché la stessa carenza di servizi essenziali, di infrastrutture, di offerta culturale, di presìdi di legalità.

È di ieri la notizia che, proprio a Brancaccio, 50 adolescenti che scorrazzavano e non avevano evidentemente nulla da fare - adolescenti che, purtroppo, come vi raccontavo prima, hanno dei modelli negativi, dei modelli di arroganza, dei modelli dove il più prepotente ha la meglio e ha successo nella vita -, sono andati a vandalizzare un lampioncino, a danneggiare una foto e a imbrattare tante altre foto della mostra permanente sulla visita di Papa Francesco nella Casa-Museo del Beato Puglisi. Questo accadeva proprio nella piazzetta di Brancaccio dedicata a padre Pino Puglisi. Questo, secondo voi, non è un luogo da attenzionare tanto quanto Borgo Nuovo? Perché circoscrivere quegli interventi?

Sono stata in qualche modo propositiva, ho fatto questo ragionamento e vi ho presentato un emendamento per operare questa estensione con una copertura economica e tutto quanto necessario. È stato bocciato. Ieri ero personalmente in Commissione e personalmente sono intervenuta per illustrare le ragioni di questo emendamento, che sono le stesse che sto portando adesso qui in Aula. Nonostante ciò, non ho avuto una parola per spiegarmi perché veniva bocciato il mio emendamento. C'erano degli esponenti del Governo presenti e c'erano i relatori di maggioranza che avrebbero potuto darmi una risposta. Nulla. Un silenzio imbarazzato, deduco imbarazzato, spero imbarazzato. Spero che dietro quel silenzio ci fosse dell'imbarazzo, perché una ragione, una logica, non c'è per intervenire così in una città come Palermo, ma potrei estendere lo stesso discorso a Napoli, a Roma o a Foggia. Tutte quelle località che vengono toccate da questo decreto-legge sembra che siano state individuate quasi con una “geometria”, non so.

Si sono circoscritti interventi ad alcuni quartieri, ma non in generale alle periferie, anche esistenziali, come diciamo sempre qui, di quelle città. Se noi non facciamo invece degli interventi omnicomprensivi, che vadano a ricucire e a riconnettere la città per rendere la comunità “unica”, cercando di andare ad eliminare le diseguaglianze che ci sono all'interno di una città, e se non abbiamo una visione d'insieme e una strategia generale su tutta la città, noi non agiremo bene. Faremo degli interventi a macchia di leopardo. Faremo degli interventi che purtroppo non potranno avere l'ambizione di cambiare il volto, non solo di quei quartieri, ma dell'intera città e di ricucire anche le relazioni tra i vari quartieri.

Non faremo questo, faremo altro: taglieremo, purtroppo, nastri all'inaugurazione di impianti e, tra l'altro, neanche garantendo poi una continuità alla rivitalizzazione magari di quegli impianti, perché non c'è una strategia - lo ripeto - non c'è una strategia, non c'è una programmazione che li accompagni, che accompagni quello che è l'intervento materiale di ristrutturazione. Poi, ci deve essere tutta una strategia ulteriore che non vediamo in questo decreto-legge.

Concludo, dicendo un'altra cosa: questo decreto-legge è anche un'occasione mancata per parlare di tossicodipendenze nel modo giusto, perché fate un intervento chirurgico che in qualche modo va ad ampliare, agli interventi di prevenzione, le risorse che verranno recuperate dal gettito fiscale. Ebbene, il punto è come le andrete realmente ad utilizzare. Anche qui, noi avevamo proposto, come in altre occasioni, degli interventi mirati di cui c'è tanto bisogno e, purtroppo, devo ricondurre di nuovo il discorso alla mia città, Palermo, alla Sicilia e all'emergenza per esempio del crack che in questo momento stiamo soffrendo.

Interventi a bassa soglia, di questo c'è bisogno, di tendere una mano a questi giovani che cadono in questa trappola tragica e alle famiglie che non sanno davvero come gestire la situazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questo dovremmo fare: tendere una mano con interventi cosiddetti a bassa soglia di primo soccorso, di primo approccio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

Saluto un altro gruppo di studenti e docenti dell'Istituto comprensivo “Montessori-Maria Clotilde Pini”. di Roma. Sono ragazze, ragazzi e insegnanti che anche oggi, come i loro amici e colleghi, sono in visita alla Camera dei deputati. Benvenuti a questa nostra seduta (Applausi).

(Repliche - A.C. 2184-A?)

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore per la VIII Commissione, Benvenuti Gostoli, che rinuncia.

Ha facoltà di replicare la relatrice per la V Commissione, onorevole Rebecca Frassini.

REBECCA FRASSINI, Relatrice per la V Commissione. Grazie, Presidente. Ovviamente per suo tramite, vorrei rispondere alla collega, onorevole D'Orso, in merito alla questione del quartiere Brancaccio di Palermo. Ci saranno degli ordini del giorno, peraltro, un ordine del giorno sarà anche del Vicepresidente Mule' che andrà proprio in questa in questa direzione, cioè quella, appunto, di dare dignità a un quartiere che tutti noi ben conosciamo. Sarà previsto, in quest'ordine del giorno, di inserire nel prossimo provvedimento utile proprio un'azione che andrà a cercare di risolvere un problema che tutti noi conosciamo e a ridare dignità a tutti i cittadini che abitano in questo quartiere.

PRESIDENTE. Prendo atto che la rappresentante del Governo rinuncia alla replica.

Colleghi, come sapete, l'ordine del giorno prevede che si possa passare al seguito dell'esame non prima delle ore 12. Dunque, sospendiamo la seduta fino a tale ora. Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 12.

La seduta, sospesa alle 11,10, è ripresa alle 12,05.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 2184-A?)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

(Posizione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 2184-A?)

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, senatore Luca Ciriani, prego.

LUCA CIRIANI, Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Onorevoli deputati, a nome del Governo e autorizzato dal Consiglio dei ministri, pongo la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge n. 2184-A? “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208”, nel testo approvato dalle Commissioni riunite.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 12 febbraio scorso, a seguito della posizione della questione di fiducia sull'articolo unico del disegno di legge n. 2184-A?, nel testo delle Commissioni, la votazione per appello nominale avrà luogo nella seduta di lunedì 17 febbraio, a partire dalle ore 15,40, previe dichiarazioni di voto a partire dalle ore 14.

Dopo tale votazione, i lavori proseguiranno a partire dalle ore 16,40 e fino alle ore 20, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24, per il seguito dell'esame che potrà proseguire, eventualmente, nella giornata di martedì 18 febbraio a partire dalle ore 9,30.

Ricordo, altresì, che il termine per la presentazione degli ordini del giorno riferiti al disegno di legge in esame è fissato alle ore 15 di oggi.

A questo punto, essendo venerdì, invece di affacciarci al balcone di Montecitorio, estraiamo a sorte il nominativo del deputato dal quale avrà inizio la chiama (anticamente qui si davano i numeri del lotto, per chi non lo sapesse).

Allora, la chiama avrà inizio dalla deputata Ingrid Bisa. Complimenti.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.

ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo, a nome del gruppo del Partito Democratico, per stigmatizzare, ancora una volta, il continuativo ricorso ai voti di fiducia e gli effetti distorsivi sul lavoro parlamentare. Addirittura entriamo in una settimana, la prossima, in cui vivremo due fiducie. Il combinato disposto della scelta del Governo di ricorrere sistematicamente al voto di fiducia e di questo ormai monocameralismo alternato che stiamo vivendo porterà - anzi, sta già portando - a situazioni paradossali, come quella che vivremo sul decreto Milleproroghe, in cui non riesco nemmeno a considerare qual è il numero di ore che saranno a disposizione per l'esame qui alla Camera e la possibilità effettiva di svolgere un lavoro parlamentare.

Nella discussione generale di oggi sono emersi, ad esempio, su questo decreto, tutti quegli aspetti che sono collegati a questioni su cui un'azione piena dell'iter legislativo, un'azione emendativa anche in Aula avrebbe potuto consentire un confronto di merito su alcune delle problematiche citate. Questo confronto di merito non sarà possibile per questa scelta del Governo. Errare è umano, perseverare è diabolico, arrivare a fare due fiducie a settimana è veramente troppo. Chiediamo veramente al Governo e alla maggioranza di cambiare direzione e di aprire alle potenzialità di quello che può essere un confronto parlamentare, soprattutto quando parliamo di temi come un decreto che, nel nome, si occupa di emergenza, di Piano nazionale di ripresa e resilienza o, la prossima settimana, addirittura, di questioni come il Milleproroghe, su cui il confronto di merito è fondamentale e deve avvenire anche in Aula.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Non posso che associarmi alle considerazioni fatte dall'onorevole Casu. Il tema è quello dell'oggettiva squalifica del Parlamento. Questo è il tema. È un tema significativo, grosso, proprio in virtù di una Camera così importante, un'assise che, per Costituzione, dovrebbe essere assolutamente considerata il tempio della democrazia. È uno svilimento continuo, una squalifica continua: siamo ormai sopra la novantesima fiducia, quindi siamo al di là di qualunque ragionevole dubbio sul fatto che, se si continua così, siamo di fronte a una sorta di dittatura, di tirannia della maggioranza. È una questione assolutamente importante, è un'emergenza democratica, dal mio punto di vista. Credo si debba fare una riflessione insieme, perché è chiaro che questo atteggiamento - la prossima settimana, tra oggi e martedì, ci saranno probabilmente due fiducie - è anche su temi importanti. Il Milleproroghe, in particolare, è un omnibus dove c'è di tutto e bisognerebbe davvero approfondire in maniera adeguata questi temi. E questo svilimento non si realizza solo nei confronti dell'opposizione ma si realizza anche nei confronti dei membri della maggioranza, che si riducono a essere dei pigiabottoni, cioè si riducono ad essere dei passacarte. Per certi versi, è davvero penoso vedere che non c'è dibattito e gli unici che parlano sono i membri di questo Parlamento che fanno parte dell'opposizione. Questa è una cosa che non è accettabile. La collega Torto oggi ci faceva notare quante proposte erano state costruttivamente proposte - proposte, il gioco di parole ci sta -, ma anche quando vengono fatte proposte di buonsenso queste non sono state neanche prese in considerazione. Ci sono degli emendamenti che non sono stati neanche presi in considerazione e ci sono le Commissioni che non lavorano: questo è un dato di fatto. Allora io, in nome proprio del buonsenso e in nome della democrazia, invito il Governo e i nostri colleghi di maggioranza a fare una riflessione, perché questo è un andazzo assolutamente non accettabile.

PRESIDENTE. Saluto il nuovo gruppo degli studenti e dei docenti dell'Istituto comprensivo “Montessori-Pini” di Roma, che assistono ai nostri lavori, che volgono al termine (Applausi). Benvenuti alla Camera dei deputati.

Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. Il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e V (Bilancio):

S. 1337. - «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi» (approvato dal Senato) (2245) - Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), III, IV, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, VIII, IX, X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XII, XIII e XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è altresì assegnato al Comitato per la legislazione.

Poiché il suddetto disegno di legge è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da martedì 18 febbraio 2025, ai sensi del comma 5 dell'articolo 96-bis del Regolamento, i termini di cui ai commi 3 e 4 del medesimo articolo sono conseguentemente adeguati. In particolare, il termine per la presentazione di questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge è fissato alle ore 16 di lunedì 17 febbraio 2025.

Organizzazione dei tempi di esame di una proposta di legge e di una mozione.

PRESIDENTE. Avverto che, nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna, sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi: per la discussione generale della proposta di legge n. 2084?, già approvata dal Senato, recante modifiche alla disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazione; per l'esame della mozione presentata a norma dell'articolo 115, comma 3, del Regolamento, nei confronti del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare l'onorevole Andrea Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Voglio approfittare di questi due minuti per esprimere cordoglio e profondo dolore per i tre decessi che si sono realizzati a seguito di una tossinfezione alimentare nelle RSA della provincia di Firenze. Ci sono stati sette-otto ricoveri ospedalieri in seguito a questa infezione, che ha riguardato 114 anziani con sintomi gastroenterici davvero significativi.

Il dolore non può che essere profondo perché è assolutamente inaccettabile morire in un contesto dove dovremmo essere protetti. Questo è il dato di fatto. Non si va a morire per morte naturale o per malattia. Nessuno è immortale, quindi, anche gli anziani sono destinati a questa fine dei giorni nostri. Ma morire per cause esterne, in un contesto di protezione necessario, credo sia assolutamente inaccettabile. Così come sarà estremamente importante fare gli accertamenti necessari del caso per capire la fonte di questo contagio, se le aziende, che si preoccupano delle mense di queste RSA, abbiano svolto le loro procedure in maniera corretta. Occorre assolutamente fare chiarezza. Infatti, diventa una vergogna vera e propria questa storia di questi decessi, di questi sintomi gastrointestinali che hanno coinvolto tutte queste persone. Quindi l'auspicio è questo.

Sicuramente va rivisto il modello di gestione del fine vita perché - come diceva un grande geriatra, il professor Antonini, di Firenze, a suo tempo - il modo peggiore per concludere la propria esistenza è finire in una RSA. Però, nel momento in cui si finisce in una RSA, diventa assolutamente importante la protezione.

Quindi, da questo punto di vista, rinnovo il cordoglio e il profondo dolore e mi auguro che venga fatta piena luce.

PRESIDENTE. Ovviamente, la Presidenza si associa al cordoglio per le vittime di questo caso, su cui andrà fatta ovviamente luce.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 17 febbraio 2025 - Ore 14:

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. (C. 2184-A?)

Relatori: FRASSINI, per la V Commissione; BENVENUTI GOSTOLI, per la VIII Commissione.

La seduta termina alle 12,15.

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: STEFANO MARIA BENVENUTI GOSTOLI E REBECCA FRASSINI (A.C. 2184-A?)

STEFANO MARIA BENVENUTI GOSTOLI, Relatore per la VIII Commissione (Relazione – A.C. 2184-A?). Signor Presidente, Onorevoli colleghi, il decreto-legge reca misure volte a fronteggiare situazioni di particolare emergenza, con particolare riguardo a situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile, alla crisi idrica nella regione siciliana, alla prevenzione delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche, in materia di protezione civile, lavoro e infrastrutture. Il decreto-legge è stato oggetto di modifiche nel corso dell'esame in sede referente di cui darò conto nella mia relazione.

L'articolo 1 reca, ai commi da 1 a 7, disposizioni in materia di interventi infrastrutturali e di riqualificazione urgenti al fine di fronteggiare situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile nei territori di Rozzano (MI), Roma quartiere Alessandrino-Quarticciolo, Napoli quartiere Scampia-Secondigliano, Orta Nova (FG), Rosarno-San Ferdinando (RC), Catania quartiere San Cristoforo, Palermo quartiere Borgo Nuovo.

In particolare, si prevede che il Commissario straordinario nominato ai sensi del decreto-legge n. 123 del 2023 (cosiddetto decreto Caivano) predisponga, d'intesa con i comuni interessati e con il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri, un piano straordinario di interventi infrastrutturali e di progetti di riqualificazione sociale; nel corso dell'esame in sede referente è stato precisato che il piano venga predisposto entro novanta giorni dalla data in vigore del decreto e che comprenda anche progetti di riqualificazione ambientale. Per la realizzazione del piano è autorizzata la spesa complessiva di 180 milioni di euro nel triennio 2025-2027 a cui potranno aggiungersi eventuali risorse ulteriori messe a disposizione da amministrazioni centrali e territoriali. Si prevede che il Commissario straordinario operi fino al 31 dicembre 2027 e che, per l'attuazione del piano straordinario, nomini sei subcommissari.

Il comma 8 interviene sulla disciplina della copertura dei posti di funzione dei viceprefetti e dei viceprefetti aggiunti al fine di introdurre la possibilità di attribuire temporaneamente l'incarico ai funzionari della carriera prefettizia nel caso in cui il posto di funzione risulti vacante, al fine di assicurare lo svolgimento delle attività di competenza delle prefetture-uffici territoriali del Governo, anche relativamente ai compiti di monitoraggio e supporto all'attuazione degli interventi del PNRR.

L'articolo 2 reca, ai commi da 1 a 4, disposizioni finalizzate alla realizzazione di impianti di dissalazione, anche mobili, nei comuni di Porto Empedocle, Trapani e Gela. Il potere di provvedere, in via d'urgenza, alla realizzazione di tali impianti è attribuito al Commissario straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, che si avvale della società Siciliacque Spa quale soggetto attuatore. A tali oneri si provvede, nel limite di spesa di 100 milioni di euro. Al fine di consentire la realizzazione degli interventi in tempi compatibili con l'emergenza in atto, il Commissario è autorizzato a utilizzare, a titolo di anticipazione, le risorse già presenti sulla contabilità speciale a lui intestata, salvo reintegro a seguito del trasferimento dei fondi necessari. Il comma 4 reca disposizioni relative a Siciliacque Spa finalizzate, per un verso, all'applicazione del regime di anticipazioni di cassa previsto per gli interventi del PNRR, al fine di assicurare la liquidità necessaria per i pagamenti di competenza, e per l'altro a disporre che il soggetto attuatore opera in qualità di stazione appaltante applicando la disciplina dell'appalto nei settori speciali contenuta nel codice dei contratti pubblici.

I commi 4-bis e 4-ter, introdotti in sede referente, prevedono uno stanziamento di 1 milione di euro in favore del Commissario straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria per il ripristino dell'officiosità idraulica del lago Trasimeno, al fine di garantire un'immediata risoluzione della fase critica idrologica e di ripristinare i normali livelli di sostenibilità ambientale e sociale del lago.

I commi 5 e 6, modificati in sede referente, recano invece proroghe di termini: in particolare, è prorogato al 31 dicembre 2025 il termine fino al quale è autorizzato il riutilizzo a scopi irrigui in agricoltura delle acque reflue depurate prodotte dagli impianti di depurazione già in esercizio ed è prorogato al 30 giugno 2026 il termine per il completamento, da parte delle Autorità di bacino distrettuale, delle sperimentazioni sul deflusso ecologico.

I commi da 6-bis a 6-quater, introdotti nel corso dell'esame in sede referente, intervengono sulla disciplina del Commissario straordinario unico per la depurazione ed il riuso delle acque reflue prevista dall'articolo 2 del D.L. 243/2016. In particolare, il comma 6-bis, precisa che, entro 60 giorni dal collaudo definitivo delle opere, il Commissario unico provvede al trasferimento delle stesse agli enti di governo dell'ambito o, in mancanza di questi ultimi, alle regioni.

Il comma 6-ter reca disposizioni relative alla durata delle convenzioni che il Commissario unico può stipulare al fine di avvalersi di una serie di soggetti e che non può eccedere il termine di 90 giorni dalla scadenza del mandato del Commissario unico. Nelle more della stipula delle nuove convenzioni, il Commissario subentrante ha la facoltà di prorogare la durata delle convenzioni in essere per un massimo di 6 mesi dalla data della sua nomina.

Il comma 6-quater prevede che, in caso di mancata conclusione entro i termini previsti dei procedimenti per il rilascio dei pareri e degli atti di assenso in materia ambientale, è assegnato all'autorità competente un termine massimo di 15 giorni per provvedere e che, persistendo l'inerzia, il Consiglio dei ministri può nominare un commissario ad acta, anche coincidente con il Commissario unico, con poteri sostitutivi.

Il comma 6-quinquies, introdotto in sede referente, dispone che gli impianti industriali o quelli oggetto di ammodernamento presenti nella Regione siciliana che prevedono l'utilizzo di acque nei processi industriali o di raffreddamento possono dotarsi di ogni sistema idoneo a chiudere il ciclo delle acque interne, al fine di garantire la razionalizzazione e la gestione efficiente delle risorse idriche.

Il comma 6-sexies - anch'esso introdotto in sede referente - estende al Commissario straordinario dell'opera «Invaso di Campolattaro» la disciplina concernente gli oneri per il supporto tecnico che sono a carico del quadro economico dell'opera stessa nel limite massimo dello 0,7 per cento.

Il comma 6-septies prevede la nomina di un Commissario straordinario al fine di procedere celermente al completamento del progetto di fattibilità tecnico-economica e della progettazione esecutiva della diga di Vetto. Il Commissario opera con i poteri e le funzioni previste dal decreto c.d. Sblocca-cantieri (decreto-legge n. 32 del 2019).

L'articolo 2-bis, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, reca misure per fronteggiare situazioni di rischio idrogeologico, prevedendo un diritto di prelazione a favore dei soggetti che abbiano realizzato, con proprie risorse economiche, rilevanti opere di pubblico interesse dirette alla mitigazione del rischio idrogeologico su immobili di proprietà dello Stato che l'Agenzia del demanio intende alienare, favorendo lo sviluppo e la valorizzazione del territorio.

L'articolo 2-quater introdotto in sede referente, reca disposizioni in materia di interventi di messa in sicurezza, bonifica e risanamento ambientale relativi all'area marino-costiera di Coroglio Bagnoli, prevedendo l'applicazione di una procedura di analisi di rischio sanitario ambientale sito-specifica, secondo criteri e metodi scientifici definiti in ambito nazionale e internazionale.

L'articolo 3, al comma 1, consente al Commissario straordinario di Governo per il Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025 nella città di Roma di chiedere il supporto delle strutture operative di protezione civile in relazione ad eventi celebrativi aventi carattere di particolare rilevanza e impatto. In sede referente, tale previsione è stata estesa anche per gli eventi celebrativi del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025 nella regione Umbria e il supporto che il Commissario straordinario può richiedere è stato esteso anche alle organizzazioni di volontariato di protezione civile.

Il comma 1-bis, introdotto in sede referente, modifica la disciplina contenuta nella legge di bilancio per il 2025 concernente gli interventi di ricostruzione conseguenti agli eventi sismici delle Marche e dell'Umbria nel periodo 2022-2023, al fine di specificare che gli interventi finanziati sono finalizzati anche alla ricostruzione pubblica oltre che a quella privata e che per assicurare l'immediato avvio degli interventi di ricostruzione è autorizzata una spesa di 30 milioni di euro per l'anno 2025 e di 60 milioni di euro per l'anno 2026.

I commi 2 e 3 recano disposizioni relative alla situazione di emergenza sull'isola di Ischia, finalizzate a consentire che, a decorrere dalla scadenza dello stato di emergenza dichiarato in seguito agli eccezionali eventi meteorologici verificatisi il 26 novembre 2022, il soggetto subentrante al quale sono trasferite le attività di assistenza alla popolazione e il coordinamento degli interventi pianificati e non ancora ultimati, è autorizzato, a rimodulare, fino al termine massimo del 31 dicembre 2025, le misure di supporto operativo alla pianificazione comunale di protezione civile per il rischio idraulico e idrogeologico previste dalle ordinanze di protezione civile adottate a seguito dei predetti eventi.

I commi 2-bis, 2-ter e 2-quater, introdotti nel corso dell'esame in sede referente, modificano la disciplina relativa al Commissario straordinario per l'attuazione degli interventi pubblici nell'area dei Campi Flegrei di cui al decreto-legge n. 76 del 2024. In particolare, il comma 2-bis proroga al 30 giugno 2025 il termine di operatività della struttura di supporto del Commissario straordinario di Governo per l'adeguamento del sistema di trasporto intermodale nelle zone interessate dal fenomeno bradisismico; il comma 2-ter reca modifiche concernenti, tra l'altro, l'individuazione dei provvedimenti del Commissario straordinario assoggettati al controllo preventivo della Corte dei conti, nonché la possibilità del Commissario di coordinare gli interventi pubblici complementari ai programmi di interventi urgenti ivi richiamati anche avvalendosi di misure di accelerazione e semplificazione procedurali e gestionali.

Il comma 2-quater reca una norma di interpretazione autentica riguardante la concessione dei contributi connessi agli interventi urgenti per la riqualificazione sismica e la riparazione dei danni al patrimonio edilizio residenziale privato.

Il comma 3-bis estende i previsti piani di delocalizzazione del Commissario straordinario, nominato per gli eventi calamitosi di Ischia del 2017 e 2022, ad immobili da delocalizzare a causa dell'elevato e non mitigabile rischio idrogeologico, prevedendo altresì che per gli edifici a rischio non danneggiati dai citati eventi calamitosi del 2017 e del 2022 è autorizzata la spesa di 4 milioni di euro per l'anno 2025.

L'articolo 5, ai commi 1 e 2, prevede il trasferimento all'Autorità per la Laguna di Venezia-Magistrato alle acque dei compiti e delle funzioni attribuite al Commissario straordinario incaricato di sovraintendere alle fasi di prosecuzione dei lavori del sistema MoSE per la tutela e la salvaguardia della laguna di Venezia, che conseguentemente cessa dalle proprie funzioni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge. L'intervento in esame è volto a semplificare l'assetto amministrativo relativo al funzionamento, alla manutenzione e al completamento delle opere del MoSE, nonché contenere i relativi costi complessivi.

Il comma 3 estende da 24 a 48 mesi - ulteriormente prorogabili sino al 31 dicembre 2026 - la gestione diretta da parte del Commissario straordinario della funivia Savona San Giuseppe, affidata alla società Funivie Spa, al fine di eseguire gli interventi necessari per il recupero della piena funzionalità tecnica di detta funivia, nonché all'individuazione di un nuovo concessionario e alla gestione diretta dell'impianto funiviario. A decorrere dall'entrata in vigore del decreto in esame i compiti e le funzioni del Commissario straordinario siano trasferiti al Presidente della regione Liguria con conseguente cessazione dalle funzioni di Commissario straordinario del presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale.

Il comma 5-bis, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, autorizza il Commissario straordinario per il completamento dei lavori del Nodo ferroviario di Genova e del collegamento dell'ultimo miglio tra il Terzo Valico dei Giovi e il Porto storico di Genova a conferire incarichi di consulenza, di durata massima fino al 31 dicembre 2027, ad esperti di elevata qualificazione nel settore delle infrastrutture.

REBECCA FRASSINI, Relatrice per la V Commissione (Relazione – A.C. 2184-A?). Nell'ambito della mia relazione illustrerò le disposizioni di cui agli articoli 2-ter, 4, 6, 6-bis, 6-ter e 7, contenute nel Capo I del decreto-legge in esame, recante misure urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché le disposizioni di cui agli articoli 8, 9, 9-bis, 9-ter e 10, contenute nel Capo II, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

In primo luogo, l'articolo 2-ter, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, prevede che tra le attribuzioni del Commissario incaricato degli interventi di recupero, rifunzionalizzazione e valorizzazione di beni confiscati alla criminalità` organizzata nominato ai sensi dell'articolo 6 del decreto-legge n. 19 del 2024 sia compresa l'adozione di tutti gli atti o provvedimenti necessari al raggiungimento delle predette finalità, compresi quelli inerenti procedimenti relativi a funzioni già di competenza dell'Agenzia per la coesione territoriale.

L'articolo 4 reca, invece, disposizioni urgenti in materia di lavoro. La disposizione prevede in primo luogo la proroga, rispettivamente, di ulteriori ventiquattro e ventidue mesi dell'operatività delle Agenzie per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale dei porti di Gioia Tauro e Taranto e del porto di Cagliari.

Il successivo comma 4, modificando l'articolo 25-ter del decreto legislativo n. 148 del 2015, prevede che anche i lavoratori beneficiari di contratti di solidarietà, al pari dei beneficiari di trattamenti di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione e crisi aziendale, possano accedere al Programma «Garanzia di occupabilità dei lavoratori» (GOL), finanziato a valere sulle risorse del PNRR. A tal fine, i nominativi dei lavoratori coinvolti sono comunicati al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che li mette a disposizione delle regioni interessate.

Il comma 5, al fine di garantire il proseguimento nell'attuazione degli interventi, degli obiettivi e dei traguardi in materia di lavoro e politiche sociali previsti nell'ambito del PNRR, nonché di continuare a fornire supporto all'unità di missione costituita per assicurare il coordinamento della fase attuativa del PNRR, proroga, per ciascuno degli anni 2025 e 2026, le risorse già stanziate per il personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali.

Il comma 6 autorizza una spesa di euro 461.247 per ciascuno degli anni 2025 e 2026 al fine di garantire l'attuazione delle attività connesse al processo di riorganizzazione in atto nel Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, in considerazione della previsione di aree organizzative di responsabilità all'interno degli uffici di diretta collaborazione da affidare a specifiche unità di personale, tenuto conto altresì dell'aumento della complessità e delle funzioni assunte dal Ministero medesimo in conseguenza della soppressione dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.

Il comma 7 reca la norma di copertura finanziaria degli oneri derivanti dai commi 5 e 6.

I commi 7-bis e 7-ter, introdotti nel corso dell'esame in sede referente, prevedono un rifinanziamento, in misura pari a 15 milioni di euro per l'anno 2025, del Fondo di cui all'articolo 28 del decreto-legge n. 48 del 2023, finalizzato al riconoscimento di un contributo in favore degli enti del Terzo settore, delle organizzazioni di volontariato e delle organizzazioni di promozione e di utilità sociale che valorizzino le competenze professionali delle persone con disabilità di età inferiore ai trentacinque anni assunte con contratto di lavoro a tempo indeterminato tra il 1° agosto 2020 e il 31 dicembre 2023. Ai relativi oneri si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo unico per l'inclusione delle persone con disabilità.

L'articolo 6 reca disposizioni relative alla destinazione dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale.

In particolare, il citato articolo, nel modificare gli articoli 47 e 48 della legge n. 222 del 1985, adegua la disposizione sul numero delle categorie di intervento agli aggiornamenti normativi sopravvenuti in materia di destinazione della predetta quota dell'otto per mille IRPEF. Viene, pertanto, soppresso il riferimento al numero delle tipologie di intervento alle quali i contribuenti possono destinare, in sede di dichiarazione annuale dei redditi, una quota pari all'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, al fine di uniformare la disciplina alle disposizioni del successivo articolo 48 della medesima legge, che prevede sei categorie di intervento, in luogo delle cinque indicata dalla disposizione soppressa.

Con riferimento al predetto articolo 48, l'articolo in esame stabilisce che gli interventi relativi alla categoria “recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche” possono essere anche di carattere preventivo.

Faccio presente, inoltre, che l'articolo 6-bis, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, modifica una disposizione della legge di bilancio per il 2025 relativa al conseguimento degli obiettivi del programma “Garanzia di occupabilità dei lavoratori” (GOL), previsto dal PNRR, al fine di prevedere che le relative risorse siano assegnate alle regioni previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nonché di precisare che le medesime risorse possano essere destinate anche al finanziamento di attività di formazione a iniziativa aziendale, anziché solo a iniziative di formazione attivate dalle imprese, a favore dei lavoratori rientranti nelle categorie individuate dalla riforma PNRR in materia di politiche attive del lavoro e della formazione.

Segnalo che l'articolo 6-ter, anch'esso introdotto nel corso dell'esame in sede referente, reca disposizioni di carattere transitorio in materia di efficacia dei decreti di ripartizione del Fondo per il gioco d'azzardo patologico, soppresso dalla legge di bilancio per il 2025, prevedendo che conservino efficacia non solo i decreti di ripartizione del predetto fondo già adottati alla data di entrata in vigore della medesima legge di bilancio, ma anche quelli il cui procedimento di adozione risulti già avviato alla medesima data.

L'articolo 7 reca invece disposizioni urgenti necessarie a garantire lo svolgimento delle elezioni degli enti pubblici con natura anche di federazione sportiva. L'articolo, attraverso norme interpretative delle disposizioni di cui all'articolo 16, comma 2, del decreto legislativo n. 242 del 1999 e all'articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 43 del 2017, esclude l'applicabilità agli enti pubblici aventi anche natura di federazione sportiva delle disposizioni che hanno eliminato il limite ai mandati consecutivi dei presidenti delle federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate e degli enti di promozione sportiva, nonché delle rispettive strutture territoriali regionali, e che hanno previsto una maggioranza qualificata in caso di candidatura successiva al terzo mandato consecutivo da parte dei presidenti. Agli enti pubblici che hanno anche natura di federazione sportiva continua ad applicarsi, pertanto, la disposizione di cui all'articolo 6 della legge n. 14 del 1978, ai sensi della quale la persona in carica in qualità di presidente o vicepresidente di istituti e di enti pubblici, anche economici, non può essere confermata per più di due volte. Si prevede, inoltre, che entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame tali enti pubblici adottano ogni atto necessario all'indizione di nuove elezioni in conformità alle disposizioni sopraindicate. Decorso tale termine, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o dell'Autorità politica delegata in materia di sport, da adottare entro i quindici giorni successivi, si provvede alla nomina di un commissario straordinario per l'indizione di nuove elezioni. Ai commissari eventualmente nominati può essere riconosciuto un compenso, da determinarsi con il decreto di nomina, in misura non superiore a quella attualmente stabilita nei confronti dei commissari o subcommissari nominati dal Governo per diverse finalità di rilievo pubblico, con oneri a carico degli enti pubblici commissariati.

L'articolo 8 reca misure urgenti per l'attuazione della riforma 4 della Missione 7 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, relativa al capitolo REPowerEU, In particolare, la norma, integrando l'articolo 28 del decreto legislativo n. 199 del 2021, relativo agli accordi di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili a lungo termine, demanda a un decreto del Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze, la definizione delle modalità e delle condizioni in base alle quali il GSE assume, nei limiti fissati dal medesimo articolo 8, il ruolo di garante di ultima istanza per la gestione dei rischi di inadempimento di controparte nei contratti in questione, nonché delle modalità di funzionamento del meccanismo, incluse le procedure operative per l'utilizzo delle risorse destinate alla garanzia anche al fine del rispetto del limite di spesa, fissato in misura pari a 45 milioni di euro annui, per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027.

A tali oneri si provvede mediante corrispondente utilizzo di quota parte dei proventi delle aste, relative ai medesimi anni, delle quote di emissione di anidride carbonica di cui all'articolo 23, comma 7, del decreto legislativo n. 47 del 2020, destinata al Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica.

L'articolo 9 reca disposizioni urgenti per l'attuazione della Riforma 1.1 della Missione 4, Componente 1, del PNRR, denominata “Riforma degli istituti tecnici e professionali”.

In particolare, l'articolo demanda, in sede di prima applicazione per l'anno scolastico 2025-2026, a un decreto del Ministro dell'Istruzione e del merito, anziché, come previsto a regime, a regolamenti di delegificazione ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge n. 400 del 1988, l'individuazione delle misure necessarie per l'applicazione dei criteri indicati dal predetto articolo 26 per la revisione dell'assetto ordinamentale dei percorsi degli istituti tecnici.

Ricordo, a tal riguardo, che la relazione illustrativa al provvedimento in esame evidenzia come il regolamento di attuazione dell'articolo 26 del citato decreto-legge n. 144 del 2022 sia stato approvato in esame preliminare dal Consiglio dei ministri in data 7 agosto 2024, ma non sia possibile completarne il complesso iter di emanazione entro il termine del 31 dicembre 2024 previsto dal cronoprogramma della citata riforma del PNRR in materia di istituti tecnici e professionali. La disposizione di cui all'articolo 9 in esame risulta, pertanto, essenziale al raggiungimento del target nei tempi previsti, consentendo l'adozione di un decreto ministeriale che contenga gli elementi qualificanti della riforma, residuando al futuro regolamento la regolazione definitiva della stessa.

L'articolo 9-bis, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, fa confluire all'interno del provvedimento in esame le disposizioni del decreto-legge n. 1 del 2025, recante misure urgenti volte a garantire l'attuazione della riforma 1.3 “Riorganizzazione del sistema scolastico” nell'ambito della Missione 4, Componente 1, del PNRR. In particolare, tali disposizioni mirano a consentire, per il solo anno scolastico 2025/2026, alle regioni che non abbiano adottato entro il 30 dicembre 2024 i piani di dimensionamento nel rispetto dei contingenti indicati dal decreto del Ministro dell'Istruzione e del merito n. 127 del 30 giugno 2023, di adottare tali piani entro il nuovo termine di dieci giorni dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto-legge n. 1 del 2025, al fine di garantire il regolare avvio dell'anno scolastico 2025/2026 e di introdurre misure volte a sostenere il processo di dimensionamento della rete scolastica previsto dalla predetta riforma del PNRR.

Faccio altresì presente che, contestualmente alla confluenza delle norme ora contenute all'articolo 9-bis, l'articolo 1, comma 2, del disegno di legge di conversione in legge del provvedimento in esame dispone l'abrogazione del citato decreto-legge n. 1 del 2015, facendo salvi gli effetti e i rapporti giuridici nel frattempo sorti sulla base di esso.

Inoltre, l'articolo 9-ter, anch'esso introdotto nel corso dell'esame del provvedimento presso le Commissioni bilancio e ambiente, reca disposizioni in materia di risparmi di spesa conseguenti al dimensionamento della rete scolastica, ai sensi delle quali si prevede che gli eventuali risparmi siano destinati a incrementare il Fondo unico nazionale per la dirigenza scolastica e il Fondo integrativo di istituto, con riferimento alle indennità destinate ai direttori dei servizi generali e amministrativi.

Segnalo, infine, che l'articolo 10 dispone che il decreto-legge in esame entri in vigore il 31 dicembre 2024, giorno della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.