XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 359 di giovedì 3 ottobre 2024

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SERGIO COSTA

La seduta comincia alle 15,35.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata Segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANNARITA PATRIARCA , Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 108, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Votazione per l'elezione di un Segretario di Presidenza, ai sensi dell'articolo 5, comma 9, del Regolamento.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione per l'elezione di un Segretario di Presidenza, ai sensi dell'articolo 5, comma 9, del Regolamento.

Ricordo che a tale elezione si procede in quanto, a seguito delle modificazioni intervenute, il gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe è privo di un proprio rappresentante nell'Ufficio di Presidenza.

Avverto che ciascun deputato può scrivere sulla scheda un solo nome. Le schede recanti più di un nominativo saranno considerate nulle.

Ai sensi dell'articolo 5, comma 6, del Regolamento, risulterà eletto il deputato, fra quelli appartenenti al citato gruppo, che otterrà il maggior numero di voti.

Indìco la votazione per schede.

Avverto che, come da prassi, al fine di garantire un ordinato svolgimento della votazione, la Presidenza accoglierà un numero di richieste di anticipazione del voto fino a un massimo del 3 per cento della consistenza numerica di ciascun gruppo.

Invito i deputati Segretari a procedere alla chiama.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

Invito i deputati Segretari a procedere allo spoglio delle schede.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 16,40, è ripresa alle 17.

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione per l'elezione di un Segretario di Presidenza, ai sensi dell'articolo 5, comma 9, del Regolamento:

Presenti e votanti ……………. 197

Hanno ottenuto voti: D'Alessio 96;

Schede bianche ……………… 87

Schede nulle ………................ 14

Proclamo eletto Segretario di Presidenza l'onorevole Antonio D'Alessio (Applausi). Benvenuto nell'Ufficio di Presidenza, onorevole (Applausi).

Hanno preso parte alla votazione:

Aiello Davide

Alifano Enrica

Almici Cristina

Amato Gaetano

Amich Enzo

Amorese Alessandro

Andreuzza Giorgia

Antoniozzi Alfredo

Appendino Chiara

Ascari Stefania

Auriemma Carmela

Baldelli Antonio

Baldino Vittoria

Barabotti Andrea

Barelli Paolo

Battilocchio Alessandro

Battistoni Francesco

Bellomo Davide

Benvenuto Alessandro Manuel

Benzoni Fabrizio

Berruto Mauro

Bof Gianangelo

Boldrini Laura

Bonetti Elena

Bordonali Simona

Borrelli Francesco Emilio

Boscaini Maria Paola

Braga Chiara

Buonguerrieri Alice

Caiata Salvatore

Cangiano Gerolamo

Cantone Luciano

Cappelletti Enrico

Caramanna Gianluca

Caramiello Alessandro

Caretta Maria Cristina

Carmina Ida

Caroppo Andrea

Caso Antonio

Castiglione Giuseppe

Casu Andrea

Cattoi Vanessa

Cavandoli Laura

Cherchi Susanna

Chiesa Paola Maria

Ciaburro Monica

Ciancitto Francesco Maria Salvatore

Ciani Paolo

Ciocchetti Luciano

Colombo Beatriz

Colucci Alessandro

Colucci Alfonso

Comaroli Silvana Andreina

Comba Fabrizio

Congedo Saverio

Conte Giuseppe

Coppo Marcello

Costa Enrico

Cuperlo Gianni

Curti Augusto

D'Alessio Antonio

D'Alfonso Luciano

De Corato Riccardo

De Maria Andrea

De Monte Isabella

De Palma Vito

Deidda Salvatore

Di Biase Michela

Di Maggio Grazia

Di Mattina Salvatore Marcello

Donno Leonardo

D'Orso Valentina

Evi Eleonora

Fede Giorgio

Fenu Emiliano

Ferrara Antonio

Fontana Ilaria

Forattini Antonella

Formentini Paolo

Fornaro Federico

Frassini Rebecca

Frijia Maria Grazia

Furfaro Marco

Gadda Maria Chiara

Gatta Giandiego

Ghio Valentina

Ghirra Francesca

Giaccone Andrea

Giagoni Dario

Gianassi Federico

Giglio Vigna Alessandro

Giordano Antonio

Girelli Gian Antonio

Giuliano Carla

Gnassi Andrea

Graziano Stefano

Gribaudo Chiara

Guerra Maria Cecilia

Iacono Giovanna

Iaia Dario

Iaria Antonino

Iezzi Igor

Kelany Sara

La Porta Chiara

La Salandra Giandonato

L'Abbate Patty

Lacarra Marco

Lampis Gianni

Lancellotta Elisabetta Christiana

Latini Giorgia

Lazzarini Arianna

Loizzo Simona

Lomuti Arnaldo

Longi Eliana

Lucaselli Ylenja

Maccanti Elena

Maccari Carlo

Madia Maria Anna

Maiorano Giovanni

Malagola Lorenzo

Malaguti Mauro

Malavasi Ilenia

Manes Franco

Mantovani Lucrezia Maria Benedetta

Mari Francesco

Marino Maria Stefania

Matera Mariangela

Matone Simonetta

Matteoni Nicole

Maullu Stefano Giovanni

Mauri Matteo

Merola Virginio

Milani Massimo

Molinari Riccardo

Mollicone Federico

Montaruli Augusta

Montemagni Elisa

Morassut Roberto

Morfino Daniela

Morgante Maddalena

Nisini Tiziana

Orfini Matteo

Osnato Marco

Padovani Marco

Palombi Alessandro

Panizzut Massimiliano

Pastorella Giulia

Patriarca Annarita

Pavanelli Emma

Pella Roberto

Penza Pasqualino

Perissa Marco

Pittalis Pietro

Polo Barbara

Prestipino Patrizia

Pretto Erik Umberto

Provenzano Giuseppe

Pulciani Paolo

Quartini Andrea

Ravetto Laura

Ricciardi Riccardo

Richetti Matteo

Roggiani Silvia

Romeo Nadia

Rosato Ettore

Roscani Fabio

Rossello Cristina

Rotelli Mauro

Ruffino Daniela

Russo Gaetana

Russo Paolo Emilio

Saccani Jotti Gloria

Santillo Agostino

Sarracino Marco

Sasso Rossano

Sbardella Luca

Scarpa Rachele

Schifone Marta

Serracchiani Debora

Silvestri Rachele

Sottanelli Giulio Cesare

Tabacci Bruno

Testa Guerino

Torto Daniela

Trancassini Paolo

Tremaglia Andrea

Tucci Riccardo

Urzi' Alessandro

Vaccari Stefano

Vietri Imma

Vinci Gianluca

Volpi Andrea

Zaratti Filiberto

Ziello Edoardo

Zinzi Gianpiero

Zucconi Riccardo

Zurzolo Immacolata

Sono in missione:

Albano Lucia

Amendola Vincenzo

Ascani Anna

Bagnai Alberto

Barbagallo Anthony Emanuele

Bellucci Maria Teresa

Bergamini Deborah

Bignami Galeazzo

Billi Simone

Bisa Ingrid

Bitonci Massimo

Brambilla Michela Vittoria

Calovini Giangiacomo

Cappellacci Ugo

Carloni Mirco

Carra' Anastasio

Casasco Maurizio

Cecchetti Fabrizio

Cesa Lorenzo

Cirielli Edmondo

Coin Dimitri

Colosimo Chiara

Del Barba Mauro

Della Vedova Benedetto

Delmastro Delle Vedove Andrea

Donzelli Giovanni

Faraone Davide

Fassino Piero

Ferrante Tullio

Ferro Wanda

Fitto Raffaele

Foti Tommaso

Frassinetti Paola

Freni Federico

Gardini Elisabetta

Gava Vannia

Gebhard Renate

Gemmato Marcello

Giachetti Roberto

Giorgetti Giancarlo

Grippo Valentina

Guerini Lorenzo

Gusmeroli Alberto Luigi

Leo Maurizio

Lollobrigida Francesco

Loperfido Emanuele

Lupi Maurizio

Magi Riccardo

Mangialavori Giuseppe Tommaso Vincenzo

Maschio Ciro

Mazzi Gianmarco

Meloni Giorgia

Minardo Antonino

Molteni Nicola

Morrone Jacopo

Mule' Giorgio

Nordio Carlo

Pagano Nazario

Pellegrini Marco

Pichetto Fratin Gilberto

Pietrella Fabio

Pizzimenti Graziano

Polidori Catia

Porta Fabio

Prisco Emanuele

Quartapelle Procopio Lia

Rampelli Fabio

Rixi Edoardo

Roccella Eugenia

Romano Francesco Saverio

Rossi Angelo

Scerra Filippo

Schiano Di Visconti Michele

Schullian Manfred

Semenzato Martina

Silvestri Francesco

Siracusano Matilde

Sportiello Gilda

Stefani Alberto

Steger Dieter

Tajani Antonio

Traversi Roberto

Tremonti Giulio

Varchi Maria Carolina

Zanella Luana

Zoffili Eugenio

Annunzio della convocazione della Giunta per le autorizzazioni per l'elezione del presidente.

PRESIDENTE. Comunico che la Giunta per le autorizzazioni è convocata per mercoledì 16 ottobre 2024 alle ore 14,30, per l'elezione del Presidente.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1222 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico (Approvato dal Senato) (A.C. 2066?).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 2066: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico.

Ricordo che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge in esame, comprensivo dell'errata corrige, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 17,04).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno avere luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti, previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 2066?)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.

Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, l'onorevole Pisano. Ne ha facoltà.

CALOGERO PISANO (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Serietà, concretezza, responsabilità, queste sono le parole che il Governo Meloni ha deciso di mettere al centro del proprio mandato, quando, a ottobre 2022, ha iniziato il suo percorso alla guida di questo Paese, percorso fortemente voluto dai cittadini che hanno riposto in noi la loro fiducia, convinti che un Paese migliore fosse possibile. Ed è proprio intorno a questa speranza che abbiamo voluto fondare il mandato governativo, con l'intento di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini, con particolare attenzione ai vulnerabili, al nostro Sud Italia e ai giovani, con la volontà di gettare le basi per un Paese in cui le future generazioni decidano di rimanere e di investire, e non siano stati costretti a scappare.

Con questo provvedimento, ancora una volta, vogliamo intervenire proprio sui punti salienti per la crescita del Paese e i bisogni dei cittadini. Infatti, troviamo: misure a sostegno dei lavoratori, con l'articolo 2-bis, che introduce un'indennità per i lavoratori dipendenti per un massimo di 100 euro; sostegno per il Sud Italia attraverso l'indicazione delle modalità di erogazione del contributo alla ZES unica; misure a sostegno della sanità, attraverso interventi che mirano ad ampliare il parco tecnologico delle unità ospedaliere, con la consapevolezza che il futuro della sanità passerà, e sta già passando, dal digitale; misure per la rigenerazione urbana e per la messa in sicurezza degli edifici.

Presidente, stiamo parlando di misure necessarie per rispondere ai problemi reali del nostro Paese, problemi che spesso abbiamo semplicemente ereditato, ma che, da legislatori responsabili che hanno come obiettivo del proprio mandato il benessere e il futuro di questo Paese, non possiamo non affrontare e risolvere. Vorrei soffermarmi, in particolare, sulla parte del provvedimento che riguarda il Sud Italia, la mia terra. Penso al provvedimento sulla ZES unica e all'importante lavoro di mediazione condotto dal Ministro Fitto con la Commissione europea, che hanno portato a questo testo - a cui tutti noi quest'anno abbiamo contribuito - con l'obiettivo di creare un'area florida per gli investimenti e per le imprese, con la volontà di restituire una vera e propria dignità al Sud Italia, fatta di posti di lavoro e di opportunità vere. Penso all'importanza che abbiamo dato a quel provvedimento inserendo anche la costruzione dell'aeroporto di Agrigento, in un articolo fortemente voluto da me, un'infrastruttura fondamentale pensata esclusivamente per collegare una provincia rimasta fuori per troppo tempo e isolata. Una provincia che - vi ricordo - comprende anche le isole di Lampedusa e di Linosa, quindi molto estesa.

Penso alle misure contenute in questo provvedimento che riguardano il Commissario straordinario per i rifiuti in Sicilia, misure che accelerano le opere e semplificano le procedure necessarie per portare al completamento degli impianti, per risolvere questa questione, ancora fin troppo problematica per la nostra Isola. Il provvedimento che ci apprestiamo a votare, per cui viene oggi posta la questione di fiducia, ci dà anche la possibilità di ricordare tutti quei provvedimenti che abbiamo approvato e discusso in quest'Aula a sostegno di imprese e famiglie, nonché a sostegno delle grandi opere; penso a quanto abbiamo fatto per rilanciare il ponte sullo Stretto di Messina, progetto accantonato e abbandonato, penso anche a quanto abbiamo fatto per semplificare e velocizzare la procedura per il PNRR, per arrivare preparati alla scadenza del 2026, una scadenza non derogabile e un progetto per cui - ricordo a me stesso e a tutti voi - l'Italia è tra i primi Paesi europei a ricevere il versamento delle rate.

Concludo dicendo che, se, da una parte, prima si viveva di politichese e di slogan, oggi le misure che approviamo sono accompagnate da buoni risultati e dal miglioramento delle percentuali. Penso al calo della dispersione scolastica, al calo del tasso di disoccupazione, segnali che ci dicono che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta, ovvero una strada che è al centro degli interessi e dei bisogni dei cittadini.

Per tutti questi motivi, annuncio il voto favorevole del gruppo Noi Moderati (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. C'è un punto che a noi di Alleanza Verdi e Sinistra sta particolarmente a cuore, e cioè l'ennesima sanatoria fiscale per cercare di resuscitare l'ancora moribondo concordato fiscale. Io vorrei, noi vorremmo, partire da un presupposto: quale Paese può immaginare di sviluppare un senso di legalità e rispetto delle regole, se un Parlamento e un Governo si concentrano prevalentemente non a premiare chi paga le tasse e rispetta le regole, ma a fare condoni e concordati per chi non le rispetta? Perché questo è il dato di fatto; il dato di fatto è che l'attenzione principale che viene portata avanti, per l'ennesima volta - ripeto, per l'ennesima volta - da questo Governo e da questa maggioranza, è sul “tana libera tutti, furbetti avrete ancora di più”. Ma la domanda che noi continuiamo a farvi e a farci: ma perché una persona dovrebbe rispettare le regole nel nostro Paese? Perché dovrebbe essere un contribuente corretto e ligio alle regole, se sa già che arriverà un condono? E, ovviamente, il termine condono è la parola magica nella quale sguazza questa maggioranza, oggi come allora, salvo poi versare lacrime di coccodrillo e dire: non ci sono soldi. Nell'ultimo sondaggio pubblicato sul Corriere della Sera è emerso un elemento particolarmente interessante, e cioè che c'è un calo del consenso generalizzato di questo Governo - non enorme - legato in particolare a una cosa: i poveri e gli onesti continuano a ritirarsi ulteriormente (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), perché si rendono conto che chi è povero e chi è onesto - ovviamente, non sono collegate le due cose - non viene calcolato; se sei, invece, un furbetto - eh beh - ti si fanno tappeti d'oro.

E voglio collegare questa vicenda per lanciare un allarme su una denuncia che ha fatto il Fatto Quotidiano, che, indirettamente, è collegata a un sistema di furberie che noi non accettiamo. Sia chiara una cosa, ci sono tantissime persone - lavoratori autonomi, partite IVA - che sono persone ligie al loro dovere, e noi vogliamo difendere soprattutto queste persone, perché se andiamo a leggere alcuni dati che ha fornito il Fatto Quotidiano, beh, ci viene la pelle d'oca. Allora, il Fatto Quotidiano ha chiesto al Ministero competente di sapere quanti stabilimenti balneari, quanti bar, quanti tassisti, quante lavanderie godono della flat tax riservata alle partite IVA, con ricavi fino a 85.000 euro. Ebbene, il Ministero ha detto che sono dati sensibili; ovviamente, non volevano sapere i nomi, ma volevano offrire un dato agli italiani. E, nonostante questo, è stato elaborato un dato particolarmente interessante, che vi leggo, perché noi dobbiamo leggerle le cose, i numeri sono inappellabili, sempre.

I lavoratori dipendenti, oggi, risulterebbero i più ricchi d'Italia, perché è la categoria che - ovviamente per definizione - non può evadere al netto ovviamente dei possibili lavoretti in nero; aveva inoltre un reddito pari a 21.500 euro nel 2021 e 22.280 per il 2022. Invece, andiamo a vedere cosa succede per altre categorie. Le autofficine non superano i 740 euro al mese, cifre di povertà assoluta; ristoranti, pelliccerie e lavanderie in regime forfettario hanno registrato per fortuna grandi recuperi rispetto all'epoca del COVID-19, e i titolari guadagnano mediamente 973 euro al mese; i pellicciai (ahinoi, esistono ancora, non per la figura del pellicciaio ma per le pellicce stesse) guadagnano 950 euro al mese; i tintori sono intorno ai 1.000 euro al mese; i tassisti avevano avuto un crollo a 5.200 euro annui nel 2020 e hanno avuto una risalita di 13.912 euro lordi all'anno, pari a 1.159 euro lordi al mese.

Gli unici forfettari che superano le dichiarazioni dei dipendenti sono gli idraulici e gli elettricisti. Secondo un'analisi, è la categoria per cui è più probabile che la tendenza alla sotto-fatturazione sia stata contenuta dal successo dei bonus per i lavori in casa. E qui noi ci domandiamo una cosa: ma perché questo Governo, che ha sempre detto di poter far detrarre le tasse, le bollette e le ricevute non è andato in quella direzione? Sarebbe stato uno strumento utile di discussione. Chi paga e ti lascia lo scontrino diventa un motivo di deducibilità fiscale. Sarebbe stato un elemento di discussione? No, l'abbiamo dichiarato in campagna elettorale, abbiamo detto a tutti i cittadini che sarebbe stato giusto così, la partita IVA non sarebbe stata più al 20 o al 22 per cento, ma questo sarebbe stato un elemento anche per combattere il nero e l'evasione fiscale. Si sono preferiti, come al solito, condono e sanatoria.

Il tema è: perché da oggi, ancor di più, i nostri concittadini dovrebbero pagare regolarmente le tasse se sanno che, comunque, ci sarà una sanatoria?

La seconda domanda che ci poniamo è: è possibile mai che chi rispetta le regole, chi paga regolarmente non abbia mai un fiore, un premio? Sapete, alcune amministrazioni comunali hanno cominciato - noi siamo assolutamente favorevoli - a dare un bonus ai cittadini che hanno pagato, negli ultimi tre anni, regolarmente la tassa sui rifiuti. Chi l'ha pagata regolarmente ha avuto uno sconto quest'anno in alcuni comuni, come Portici o Napoli, e ovviamente avviene anche in altri comuni.

Ecco, il Governo dovrebbe andare in questa direzione; dovrebbe essere particolarmente attento a chi ha rispettato le regole, a chi ha pagato regolarmente, ancor di più per le categorie che sono maggiormente borderline, perché come facciamo a credere alle proteste di alcune figure professionali che dicono di essere in enorme difficoltà e poi, invece, praticamente lavorano, in molti casi, prevalentemente a nero? Per fare emergere il nero la cosa più seria è dare anche la detrazione. Ma tutto questo non è stato messo in campo dal Governo.

Ci si limita a un decreto, su cui tra l'altro è stata posta per l'ennesima volta la fiducia, e noi continuiamo a dire che si tratta di uno strumento di cui il nostro Governo ha abusato (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)! Avete abusato di questo strumento! Avete trasformato anche l'importanza della fiducia in una sorta di ritualità ed è sbagliato, perché la fiducia, un tempo, era considerata - e sia chiaro, non l'ha fatto solo questo Governo - un motivo importante, serio per cui si veniva in Parlamento: c'era la fiducia al Governo, venivano qui tutti i Ministri.

Noi, con rispetto, ovviamente, al Sottosegretario Freni, che è sempre presente anche in Commissione, purtroppo, lo leggiamo qualche volta sui giornali: la presenza dei Ministri, tranne che al question time, è molto, molto ridotta. Abbiamo alcuni casi - l'hanno denunciato oggi i giornali - di Ministri come Salvini, che va ovunque tranne che nei posti dove c'è bisogno della presenza del Ministro dei Trasporti (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), che è rimasto incastrato in un chiodo. Noi abbiamo il primo caso di Ministro inchiodato. Adesso se la sono presa con la ditta, che sicuramente avrà sbagliato, però, insomma, fa un po' strano che basti un chiodino per far saltare un intero sistema; e se è bastato questo vuol dire che, probabilmente, non si lavora abbastanza, non si è ben capito come bisogna strutturare il nostro sistema.

Certo, abbiamo l'intera concentrazione delle nostre energie e dei nostri pensieri al ponte sullo Stretto, poi però non passano nemmeno i treni, quindi il Ministro sta pensando ad un'opera, semmai si farà! Noi riteniamo sia semplicemente un miraggio, buttato, come in altri casi, addosso agli elettori, che non si realizzerà. Ecco, noi vorremmo l'efficienza quotidiana piuttosto che la promessa di opere faraoniche, di condoni che, purtroppo, diventano realtà.

Presidente, voglio chiudere questo intervento facendo un'ultima considerazione. Quale potrà essere il futuro di un Parlamento nel quale qualsiasi proposta delle minoranze non viene presa in considerazione? Noi ieri, assieme al collega Grimaldi, abbiamo abbandonato la Commissione; probabilmente alcuni erano a Roma, quindi avremmo potuto tranquillamente partecipare, perché ieri non c'era Aula e non c'erano altre sedute. Vedete, noi stiamo passando da un sistema di scarsa democrazia ad un sistema di poco rispetto; non accettare, non prendere in considerazione le istanze della minoranza perché si è blindato tutto significa non dare pienamente il ruolo al Parlamento…

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). …ed è questa la nostra grande preoccupazione: state affossando il Parlamento come, purtroppo, state affossando il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sottanelli. Ne ha facoltà.

GIULIO CESARE SOTTANELLI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente, Sottosegretario Freni. La linea politica del gruppo di Azione, fin dall'inizio di questa legislatura, è stata una linea politica di opposizione, chiaramente, ma un'opposizione costruttiva che, di volta in volta, nel merito, analizza i provvedimenti e cerca di dare il proprio contributo. Ci troviamo oggi a votare l'ennesima richiesta del voto di fiducia sulla conversione in legge dell'ennesimo decreto omnibus che manca, ovviamente, di omogeneità nei temi toccati al suo interno.

Eppure, la Costituzione, all'articolo 77, Presidente, spiega bene come tra i principi fondamentali che permettono al Governo di intervenire per decreto ci debbano essere l'omogeneità, l'urgenza e le specificità del provvedimento. Allora chiedo, prioritariamente ovviamente ai colleghi della maggioranza, se questo decreto si possa considerare omogeneo quando abbiamo 33 - e dico 33 - provvedimenti su 33 settori completamente diversi del nostro Stato, racchiusi in 21 articoli: passiamo dalla ZES per il Mezzogiorno all'IVA sugli acquisti dei cavalli vivi, dai tirocini della regione Calabria al bonus 100. E qui, sul bonus 100, vorrei aprire una parentesi: è una mancetta con la letterina di Natale del Presidente del Consiglio agli italiani che, certamente, ad alcuni farà anche comodo, ma penso che l'Italia abbia bisogno di molto di più, che gli italiani meritino molto di più, e non soltanto i 100 euro della mancetta; i giovani, certamente, meritano di avere prospettive strutturali, di vivere opportunità di lavoro, di vivere maggiormente in dignità. Allora, questo decreto contiene, ancora una volta, l'ennesimo bonus che questo Governo sta portando avanti.

Tornando al decreto, passiamo dal PNRR alla peste suina, ai contributi alle famiglie di Scampia; dal rientro dei cervelli, dimezzando i fondi, agli sport invernali, passando per la chirurgia estetica; dal concordato preventivo ai cinghiali, passando per la semplificazione di accessibilità ai segretari comunali e tante altre cose ancora.

Allora, io dico che non possiamo dare questo tipo di lavoro, questo tipo di legislazione all'esterno, non possiamo far ridere il mondo e gli operatori specifici perché questo Parlamento continua a legiferare in questo modo; noi non possiamo e non condividiamo questo modo di fare, di legiferare in maniera superficiale e non costituzionale che ci espone al ridicolo. Questo provvedimento, certamente, è figlio della mancanza di programmazione e della confusione che regnano in questo Governo. Infatti, ognuno di questi articoli, signor Sottosegretario Freni, poteva essere inserito - molti di questi - certamente in provvedimenti. Abbiamo fatto da poco il provvedimento specifico sulla ZES, abbiamo fatto da poco il provvedimento specifico sulla governance del PNRR e, invece, si arriva in ritardo. Perché si mettono le toppe? Si mettono le toppe perché forse in precedenza il Governo non ha avuto le idee chiare, non ha prodotto un decreto che andasse a cogliere e a rispondere ai problemi specifici dei vari settori e, quindi, si ricorre al tappare i buchi e a mettere le pezze. Allora, senza offendere nessuno, mi sento di definire questo decreto non tanto omnibus quanto Arlecchino, proprio per mettere le toppe e le pezze a ciò che in questi mesi di Governo avete prodotto.

Ricordo anche che l'articolo 77 parla di urgenze e le urgenze su cui dovrebbe intervenire il Governo, signor Presidente, penso che siano quelle necessarie a ridare competitività alle nostre aziende. Vediamo che il prezzo dell'energia è ancora molto più alto per le nostre aziende rispetto ai competitor europei; certamente, per quanto riguarda il costo del personale occorre cercare di abbattere il cuneo fiscale. Proprio la settimana scorsa ho fatto un'interrogazione sull'INAIL dove c'è la capienza per abbattere il costo del tasso del premio che pagano le imprese, cercando, quindi, di renderle più competitive abbassando gli oneri che loro rimangono.

Poi, intervenire sulla sanità: sarebbero queste le cose urgenti, signor Sottosegretario, dalla carenza del personale, pagato male, alle liste di attesa che aumentano. È necessario riconoscere, ad esempio, la giusta figura del family specialist, cioè tutte quelle persone che si occupano di portare avanti i figli e le proprie case; generalmente sono donne - ma non solo - e sono 7.300.000 persone. Noi vorremmo dare delle risposte a queste urgenze. A queste urgenze Azione sarà pronta a dare il proprio contributo in termini di normativa, ma anche il proprio sostegno e il proprio voto. Se intervenisse su tali temi, il Governo potrebbe essere certo che il nostro gruppo darà la sua disponibilità.

Questo provvedimento ha un record assoluto rispetto ai tempi di conversione. Ricordo che martedì, nella tarda mattinata, è stato votato con voto di fiducia al Senato, trasferito la sera alla Camera, la mattina alle 9 era all'Ufficio di Presidenza, presentazione alle 9,30 degli emendamenti, alle 11,30 le ammissibilità, subito l'esame degli emendamenti in Commissione, appena dopo pranzo la discussione generale e, subito dopo la discussione generale, il voto di fiducia. Praticamente, in una giornata, siamo riusciti ad approvarlo al Senato e arrivare qui con la richiesta del voto di fiducia.

Allora, io penso che il ruolo di questo Parlamento sia stato azzerato; è stato azzerato con il voto di fiducia al Senato, con la chiusura totale qui alla Camera, con tempi strettissimi e con un ulteriore voto di fiducia.

Quindi, se fino a ieri potevamo dire che la maggioranza era stata capace di trasformare un bicameralismo perfetto in un monocameralismo perfetto, da questo decreto possiamo affermare che abbiamo azzerato completamente il Parlamento - lo abbiamo completamente azzerato con due voti di fiducia - e abbiamo completamente chiuso il provvedimento qui alla Camera in 24 ore. È il settantesimo voto di fiducia che questo Governo ha chiesto. Anche questo è un record inaspettato, perché il Governo era pronto, il Governo era uscito dalle elezioni con un programma ben definito e poi fa peggio, molto peggio di Governi tecnici, dove alcune forze politiche in via d'urgenza si sono messe insieme per dare un Governo al Paese. Ebbene, voi siete riusciti a fare molto peggio dei precedenti Governi politici e tecnici.

Allora, il nostro gruppo non può dare la fiducia a un Governo che procede in questo modo. Questo modo di operare è stato più volte stigmatizzato anche dal Presidente Mattarella, che ringrazio per la sua attività, ma ritengo che anche il nostro Presidente debba intervenire affinché si torni al rispetto istituzionale delle due Camere, permettendo un sano e leale confronto tra i gruppi di maggioranza, dei gruppi di maggioranza con le opposizioni e di tutto il Parlamento con il Governo. Purtroppo, questo sta mancando e sta mancando da troppo tempo.

Ecco, noi non possiamo dare il voto di fiducia. Apprezziamo alcuni dei 33 punti, che magari andavano fatti prima o che andavano fatti meglio, ma per il metodo e il merito complessivo il voto di fiducia di Azione non ci sarà e non ci sarà neanche sul provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pella. Ne ha facoltà.

ROBERTO PELLA (FI-PPE). Grazie, Presidente Costa, Sottosegretario Freni, cari colleghi, il decreto-legge di cui ci apprestiamo a votare la fiducia introduce disposizioni che intervengono in maniera incisiva su diversi temi delicati per il Paese e per i comparti più significativi e strategici. Permettetemi di dire con grande soddisfazione che questo Governo di centrodestra ha avuto un'attenzione particolare verso quegli emendamenti che sono arrivati dal mondo produttivo, dal mondo associazionistico, dal comparto degli enti locali e regionali, a dimostrazione di quanta attenzione c'è per chi, ogni giorno, si impegna a favore dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Sicuramente va riconosciuto anche un grosso lavoro di squadra, portato avanti non solo dalla maggioranza ma anche dall'opposizione. È per quello che è scaturito sicuramente un provvedimento molto corposo ed eterogeneo, una sorta di decreto omnibus, come è stato definito, che contiene, però, importantissime misure che hanno urgenza di essere adottate in quanto destinate a colmare lacune e a risolvere quelle situazioni, ma soprattutto a rispondere alle esigenze di enti, associazioni, categorie di aziende e a fornire proprio un reale sostegno alle istituzioni, ai cittadini e al nostro sistema produttivo.

Tra queste misure, già previste nel testo varato dal Consiglio dei Ministri, occorre sicuramente evidenziare l'ulteriore autorizzazione di spesa di 1,6 miliardi di euro per l'anno 2024, da aggiungere, poi, agli 1,8 miliardi di euro già stanziati per il finanziamento del credito di imposta per le imprese e gli altri operatori economici che effettuano investimenti nella ZES unica (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), nonché quelle disposizioni integrative sulle modalità di accesso al contributo.

Permettetemi, cari colleghi, intervenendo come parlamentare di Forza Italia, di dire che sono contento che il mio gruppo, il nostro gruppo, abbia contribuito non solo a quella che è un'azione parlamentare, ma anche a un'azione di Governo che vede da sempre nei nostri Ministri e in colui che ci ha guidato, il presidente Berlusconi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), avere un'attenzione particolare per i deboli, per i territori che hanno oggi maggiore difficoltà rispetto ad altri ad essere aiutati.

Innalziamo, poi, da 100.000 a 200.000 euro l'imposta sostitutiva sui redditi prodotti all'estero realizzati da persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia. Anche questa è una bellissima iniziativa, che fa seguito anche al bellissimo progetto che il nostro Vice Premier Antonio Tajani ha messo sul turismo delle radici: riportare in Italia coloro che hanno contribuito a fare la storia, ma soprattutto quei cittadini che vedono nell'Italia un'opportunità e un ritorno a vivere soprattutto nei piccoli e nei piccolissimi comuni.

Per il settore dello sport abbiamo il nostro capogruppo Barelli, particolarmente attento, come me e tanti altri colleghi. In questo decreto proroghiamo le agevolazioni ai fini IVA per le associazioni e le società sportive dilettantistiche. Si prevede un credito d'imposta per investimenti pubblicitari in favore di tutti gli operatori del settore sportivo e, soprattutto, si introduce l'aliquota IVA ridotta per i corsi relativi alle attività sportive anche invernali.

Credo che questo sia un aspetto importante perché l'attività sportiva significa benessere, significa salute, significa pensare al domani di questa Nazione. Solo sostenendo lo sport, oggi, possiamo abbattere i costi sanitari (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE) che, come sappiamo, affliggono i bilanci delle regioni per oltre l'80 per cento e, così, anche la spesa sociale dei comuni.

Abbiamo, poi, previsto una dotazione importante per il Fondo delle emergenze nazionali, incrementata di 150 milioni di euro per l'anno 2024.

Cari colleghi, cari amici, al di là delle polemiche strumentali che ogni parte può fare, questa è la risposta nei confronti di quei territori duramente colpiti dagli eventi alluvionali, per i quali questo Governo ha dimostrato, in qualche modo, non solo di affrontare l'emergenza, ma anche di fare prevenzione con importanti risorse, prestando quell'attenzione necessaria con misure in favore degli enti locali proprio allo scopo di venire incontro alle esigenze dei territori e contribuire in particolar modo allo sviluppo dei piccoli comuni, a cui il nostro partito, Forza Italia, è particolarmente attento (vi è una classe amministrativa molto forte e molto preparata), liberandoli da alcune incombenze, soprattutto, se mi permettete, di carattere burocratico.

Infatti, tra le modifiche apportate in tema di enti locali, durante l'esame in prima lettura, occorre certamente evidenziare quella relativa alla riduzione dei tempi per l'immissione in servizio dei nuovi segretari comunali al fine di superare la cronica carenza di iscritti nella fascia iniziale di accesso alla carriera.

Per questo sicuramente dobbiamo dire un grazie al Ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), che ha dimostrato - con i fatti e non solo con le parole - di venire incontro a quell'esigenza primaria che tutti voi, soprattutto coloro che sono ai banchi dell'opposizione, avete sempre manifestato e a cui questo Governo, finalmente, ha voluto dare una risposta. E lo dico anche con riferimento al fatto che si rende ordinario e non più oggetto di proroga il termine massimo di 24 mesi che i segretari, iscritti nella fascia iniziale di accesso in carriera, devono in qualche modo rispettare per assumere la titolarità anche in sedi corrispondenti alla fascia professionale immediatamente superiore nei comuni con un massimo di 5.000 abitanti, nonché fino a un massimo di 10.000 abitanti nelle sedi singole situate nelle isole minori, anche in caso di vacanza della sede, su richiesta del sindaco e previa autorizzazione del Ministero dell'Interno.

È stata poi accolta la richiesta di poter nominare, a seguito di vacanza della sede oltre i 24 mesi e fino a 36 mesi, i segretari comunali iscritti nella fascia iniziale di accesso alla carriera. Viene, inoltre, modificata anche la durata del concorso di formazione per l'accesso in carriera e mantenuta la procedura semplificata fino al 2026.

Si tratta, cari colleghi - e tanti, che sono oggi in questi banchi, hanno svolto e continuano a svolgere il ruolo di amministratori comunali -, di una norma fondamentale, essenziale, un tema a cui da tempo si cercava di dare risposta. Finalmente, grazie al Governo di centrodestra e anche al nostro gruppo senatoriale di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), guidato dal senatore Maurizio Gasparri, si è voluto, con un provvedimento importante, imprimere e dare quella risposta concreta in grado di garantire la continuità amministrativa di tantissimi piccoli e piccolissimi territori.

In secondo luogo, in materia di riscossione e incasso delle entrate, oggetto anche di affidamento degli enti locali, abbiamo previsto, in particolare, l'obbligo, per gli enti territoriali che non abbiano già provveduto, di aprire quei conti correnti dedicati alla riscossione entro il 31 dicembre.

Il Sottosegretario Freni sa molto bene quanto deve essere fatto al riguardo non solo sul tema del controllo, ma anche sulla rendicontazione dei versamenti e sul recupero. Noi siamo per abbassare le tasse, ma rivendichiamo anche, giustamente, che tutti paghino il dovuto, che paghino le tasse che devono, proprio per abbattere il costo complessivo.

È poi prevista una norma che consente anche agli enti territoriali di utilizzare, senza vincoli di destinazione, le risorse derivanti da operazioni di rinegoziazione dei mutui e del riacquisto dei titoli obbligazionari emessi per gli anni dal 2015 al 2026. Cari colleghi e cari amici, questa è una norma importante perché, credetemi, va veramente a liberare una spesa corrente importante, essenziale nei bilanci dei comuni, in modo particolare quelli piccoli e piccolissimi, che dà fiato, dà risorse, ma soprattutto dà concretezza, andando incontro alle richieste che arrivano dai concittadini.

E con riferimento a questo, sicuramente è stato fatto anche un grande lavoro con alcune modifiche riguardo agli interventi di rigenerazione urbana, anche qui con una disciplina delle cosiddette medie opere, cioè relativa all'assegnazione ai comuni di contributi per investimenti relativi ad opere pubbliche, di messa in sicurezza degli edifici del territorio e per individuare anche le tipologie di investimento finanziario, dando, soprattutto, la precedenza (anche questo è un tema da sempre particolarmente sentito da Forza Italia) - agli edifici scolastici, al tema della cultura e dell'università, prevedendo, tra l'altro, anche la non revocabilità dei contributi riferiti all'anno 2022, che erano già stati assegnati, qualora, alla data del 15 settembre 2024, risultasse stipulato il contratto di affidamento dei lavori.

È una parte tecnica e anche difficile da comprendere, ma chi fa l'amministratore sa quanto questo sia più importante di qualsiasi altra norma, perché va veramente incontro alle proposte.

Un'ulteriore norma a sostegno è stata anche quella volta a prevedere una deroga ai limiti dell'utilizzo dell'avanzo di amministrazione non vincolato, nello specifico al fine di facilitare quell'assolvimento degli obblighi derivanti dalla realizzazione di quegli interventi di investimento, ma nello stesso tempo nel rispetto dei tempi di pagamento dei debiti e, soprattutto, nel limite dell'utilizzo. Forza Italia, con grande soddisfazione, lo dobbiamo dire, ha contribuito in maniera determinante anche su questo punto, perché è convinta da sempre - grazie a quella visione illuminante che sempre ha dato il nostro Presidente Berlusconi - che ci voglia una particolare attenzione: dobbiamo difendere in modo particolare i piccoli e piccolissimi territori e, soprattutto, quelle fasce di popolazione che oggi hanno necessità, più di altre, di essere aiutate.

Per queste ragioni, Presidente Costa, e la ringrazio anche per il tempo che mi ha voluto concedere, annuncio il voto favorevole del gruppo Forza Italia sulla questione di fiducia posta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). È un provvedimento, Presidente e cari colleghi, che interessa molti settori strategici e, soprattutto, introduce misure importanti per l'attività di sviluppo e di crescita del nostro Paese, segno di quella costante attenzione del Governo di centrodestra a sostegno di tutte le categorie dei cittadini, degli enti locali e regionali e dell'intero sistema produttivo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fenu. Ne ha facoltà.

EMILIANO FENU (M5S). Grazie, Presidente. Il gruppo del Movimento 5 Stelle, ieri, nelle Commissioni finanze e bilancio, non ha partecipato a quella che si è rivelata, ancora una volta, l'ennesima presa in giro del Governo nei confronti del Parlamento, quindi l'ennesimo svilimento del ruolo del Parlamento.

Si tratta, infatti, di un provvedimento che è arrivato in Commissione la sera, per cui si è fissato il termine per la presentazione degli emendamenti per l'indomani mattina, e poi la Presidenza ha deciso di rendere alcuni emendamenti dell'opposizione inammissibili per competenza, nonostante il decreto omnibus avesse praticamente tutte le competenze e nonostante quegli stessi emendamenti presentati al Senato avessero avuto l'ammissibilità da parte dei presidenti.

Quindi, abbiamo deciso di non partecipare a questa ennesima presa in giro, anche perché io penso, Presidente, che il ruolo del Parlamento vada preservato anche nella sostanza, non solo nella forma (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non basta fissare un termine per gli emendamenti; andrebbe stabilito un termine che sia almeno decente non solo nell'interesse dell'opposizione, ma anche nell'interesse dei colleghi della maggioranza e, soprattutto, dei cittadini e del Paese.

Ieri, in discussione generale, il collega D'Alfonso, nel suo intervento, ha detto che l'attività emendativa istruttoria serve a portare più realtà e più società dentro la vita della norma, e ha invitato il Governo a non vedere il ruolo del Parlamento come un dispetto. Io sono molto d'accordo con questa affermazione. L'attività emendativa serve a migliorare le norme e ad evitare, ad esempio, che vengano approvate misure assurde come il concordato preventivo biennale e il nuovo condono tombale per chi aderisce al concordato preventivo. Il Parlamento, attraverso l'attività emendativa e la discussione, potrebbe, ad esempio, far ragionare il Governo su quelli che, secondo il Governo stesso, avrebbero dovuti essere i principi della riforma fiscale, ossia la razionalizzazione e la semplificazione del sistema tributario. Invece, giusto per fare un esempio e dare un assaggio di quella che è la semplificazione per il Governo Meloni, chi aderisce al concordato preventivo, oltre a pagare, ad esempio, l'IRPEF ordinaria a scaglioni sul reddito già dichiarato in passato e l'IVA su tutti i proventi, paga un'aliquota aggiuntiva sul maggiore reddito dichiarato, da individuare fra tre aliquote diverse, in base a tre scaglioni di punteggio diverso, che viene fuori dal calcolo degli indicatori sintetici di affidabilità fiscale.

A questo si aggiunge un condono tombale, per cui chi aderisce al concordato preventivo potrà condonare i redditi dal 2018 al 2022, senza nemmeno dichiararne l'entità, calcolando una base imponibile che può essere - e non scherzo, Presidente - del 5, del 10, del 20, del 30, del 40, del 50 per cento. Questa è la base imponibile su cui calcolare sempre delle aliquote diverse, tre aliquote, sempre in base ai vari punteggi ISA. Questo, ovviamente, per quanto riguarda i redditi, poi dovrà pagare l'IVA per intero e l'IRAP, sempre in base al giro di giostra di cui sopra, con una riduzione per l'imposta sui redditi e per l'IRAP per l'anno del COVID, e tutto questo per un importo che non può essere inferiore a 1.000 euro. Questa è l'unica parte che si capisce (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questi, Presidente, sono gli stessi che hanno promosso, in campagna elettorale e anche durante la discussione sulla delega fiscale, la flat tax, cioè l'aliquota unica per semplificare il sistema tributario, mentre adesso assistiamo a una moltitudine di aliquote che non si è mai vista prima nel sistema tributario (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ma la cosa comica, Presidente, è che la finalità del concordato preventivo biennale era di semplificare il sistema - quindi, migliorare il rapporto tra fisco e contribuente - e contrastare l'evasione tributaria. Invece, il risultato è stato la complessità di cui ho parlato poco fa ed è stato anche un condono tombale per gli evasori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, questa misura è nata per contrastare l'evasione e abbiamo finito con proporre un condono tombale.

Tutto questo, ovviamente, ha un costo, perché l'aggiunta del condono tombale ha un costo di un miliardo di euro, ed è dieci volte il costo del cosiddetto bonus Natale. Il bonus Natale, che è chiamato indennità una tantum per i lavoratori dipendenti, è di massimo 100 euro, con una copertura di 100 milioni, che, quindi, facendo la divisione, riguarderà al massimo un milione di lavoratori - poi, per gli altri vediamo cosa succederà -, sempre che questi capiscano a chi è rivolto il bonus, e qualora pensassero di averlo capito, ne facciano esplicita richiesta attraverso il datore di lavoro - perché va chiesto comunque - che, nel caso in cui non l'abbiamo capito bene, provvederà a richiederglielo indietro. Infatti, Presidente, non è facile individuare con precisione i pochi destinatari del bonus, perché esso sarà rivolto ai lavoratori con un reddito complessivo inferiore a 28.000 euro, non separati, con un coniuge e almeno un figlio entrambi fiscalmente a carico, oppure almeno un figlio a carico quando l'altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio e il contribuente non sia separato o, se coniugato, si sia successivamente separato o se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questo non sia coniugato e, se coniugato, si sia successivamente separato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Io Presidente, non sto scherzando, questa è la norma sul bonus Natale. Mi verrebbe da aggiungere: che abbia un neo sul braccio sinistro, una voglia di fragola sul braccio destro, perché, purtroppo, siamo a questi livelli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, Presidente, io lo ripeto: l'attività emendativa, in questi casi, potrebbe essere un'utilissima camicia di forza per queste degenerazioni. Il bonus Natale è un caos, che ha come unica utilità quella di far dire alla Presidente Meloni che si darà un'elemosina, quando, in realtà, si darà questa elemosina solo a quei pochi che lo capiranno.

Un altro esempio - perché le misure sono tante, sono una peggio dell'altra, però ho selezionato le migliori - è quella che riguarda il bonus ZES. Io ricordo ai colleghi la figuraccia del Ministro Fitto quando, qualche mese fa, prima dell'estate, chiese all'Agenzia delle entrate di calcolare le risorse disponibili per il bonus ZES e, quindi, anche il calcolo del credito fruibile, salvo, poi, accorgersi, dal calcolo richiesto dal Ministro Fitto, che era una sciocchezza: era il 17 per cento di quello richiesto, quindi il 7 per cento per le piccole imprese dell'investimento realizzato. Accortosi di questa sciocchezza, che all'epoca ha in qualche modo cercato di negare, in questo provvedimento si dice di aumentare le risorse destinate a questo bonus. Ma questo non aumenta tanto nella sostanza, perché parliamo, comunque, del 20 per cento dell'investimento, che significa costringere le piccole imprese, che finora grazie al bonus Sud sono riuscite ad innovare e hanno contribuito alla crescita post COVID, a rinunciare ad innovare e investire, perché il 20 per cento, purtroppo, per queste piccole imprese non è sufficiente.

Ma questo lo si è fatto dicendo di aver aggiunto delle risorse per il 2024, ma, in realtà, si è fatto il solito gioco delle tre carte, perché queste risorse sono state sottratte ad altri fondi, che erano sempre destinati agli investimenti, sempre destinati alle stesse imprese. Quindi, in particolare, degli 1,6 miliardi a cui fa riferimento il provvedimento, 750 milioni sono relativi all'accantonamento di 21 programmi del Piano nazionale per gli investimenti, 560 milioni sono provenienti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale, 290 milioni di euro sono provenienti dal Fondo per l'avvio di opere indifferibili. Inoltre si prevede - e questa è la ciliegina sulla torta - che anche le regioni concorrano con proprie risorse a finanziarie eventuali, ulteriori investimenti sulle ZES. Quindi, il solito gioco delle tre carte.

Io ho fatto soltanto alcuni esempi, Presidente, di quello che è il trattamento che questo Governo, come sempre, riserva alle imprese e alle famiglie. Quindi spot, misure di dubbia utilità per tanti, per molti, ma di sicura utilità per pochissimi, come il condono tombale. Misure che, probabilmente, potevano essere ulteriormente migliorate o, meglio, soppresse grazie al lavoro parlamentare, che, ancora una volta, è stato impedito per evidente sfiducia del Governo nei confronti del Parlamento. Per questo, Presidente, noi ricambieremo il Governo negandogli la nostra fiducia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Grazie, Presidente. Siamo qui, oggi, a votare la fiducia per la conversione in legge di un provvedimento urgente e necessario approvato dal Consiglio dei ministri il 7 agosto scorso. Credo che tutti in quest'Aula ricordiamo quel momento dei lavori parlamentari, frenetico e molto complesso per i provvedimenti normativi da approvare e gli adempimenti in scadenza prima di quella pausa di Ferragosto. Ebbene, questo provvedimento è servito per dare le risposte più urgenti e più significative in quel momento. Poi, se si vuole chiamarlo “omnibus” con disprezzo, che venga fatto, ma l'eterogeneità del testo nasce proprio dall'urgenza di fissare misure importanti, che hanno come unico fine specifico quello di migliorare la situazione economica del Paese.

Sulle tempistiche ho sentito alcune critiche, sia ieri che oggi, che ritengo abbastanza pretestuose, perché, con un po' di onestà intellettuale, noi tutti sappiamo bene come la data di pubblicazione del decreto - quindi, il 9 agosto - portasse con sé il termine dei 60 giorni per la conversione e, quindi, la pausa di Ferragosto non poteva che ridurre i tempi di esame sia al Senato sia alla Camera, ma non la qualità dell'esame del decreto e non la qualità degli emendamenti approvati, di cui rivendico assolutamente, come gruppo Lega, la serietà e l'importanza. Riteniamo anche evanescenti le critiche ricevute su alcune misure, perché vogliamo tutti migliorare la produttività del Paese, ma non possiamo nemmeno contrastare i 1.600 milioni per la ZES unica del Mezzogiorno. Perché quando si votava in quest'Aula la sua istituzione, tutte le opposizioni tuonavano, lamentavano che era una scatola vuota, che mancavano i fondi e ora che ci sono ci si lamenta lo stesso (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Il ragionamento è simile anche per le altre misure: penso al registro ENEA sui moduli fotovoltaici, che possono essere così classificati evidenziando i modelli prodotti interamente in Unione europea. Lo scopo è evidente: farli preferire a quelli di importazione, soprattutto cinese, e incentivare il credito d'imposta Transizione 5.0.

Poi, le critiche al bonus Natale. Niente, non piace a nessuno. Abbiamo tanto sollevato la fantasia dell'opposizione, che è diventato “bonus Babbo Natale”, addirittura “bonus Befana”. È vero che, quando si sente dire Natale torniamo tutti i bambini, però manteniamo la serietà di parlare in quest'Aula di una misura che va nel senso di dare un'indennità una tantum per i lavoratori dipendenti con un reddito inferiore ai 28.000 euro, con coniuge e figli a carico. Sono 100 milioni investiti dal Governo per la famiglia, che è la società naturale fondata sul matrimonio: lo dice l'articolo 29 della Costituzione, quindi non è una presa di posizione ideologica.

Ma la maggior parte delle critiche sono arrivate per l'introduzione della possibilità di avvalersi di un ravvedimento per chi aderisce al concordato preventivo biennale. Una misura che dall'opposizione, dalla stampa ideologicamente collegata viene chiamata condono o aiuto agli evasori, e questo, ovviamente, senza nemmeno considerare il limitato ambito di applicazione, la ristrettezza temporale - per cui a fine mese scade il termine per aderire - ma anche l'ampliamento del termine per i controlli. Tuttavia, certe parole fanno venire in mente le critiche che, dai medesimi banchi dell'opposizione, arrivarono per la legge di bilancio per il 2023. Li cito: “il condono favorisce evasori e criminali”, così tuonava il Partito Democratico, commentando la rottamazione-quater. Ci si aspettava, quindi, un comportamento convinto e determinato contro gli istituti che loro definiscono condoni, che non sono condoni ma, pazienza, lasciamo alla narrazione della sinistra la loro forza così convincente, però evidentemente poco convinta e poco coerente, perché? Perché, alla prova dei fatti, abbiamo scoperto che nella nota integrativa del bilancio del Partito Democratico si legge che nell'anno 2023 il partito ha ricevuto l'accoglimento della domanda presentata per l'adesione alla definizione agevolata prevista dalla legge n. 197 del 2022, uguale: rottamazione-quater. Conseguentemente, dovrà versare, entro il 2027, le minori somme dovute, visto che si è previsto l'abbuono degli interessi e dell'aggio. Questo, quindi, è l'effetto dello “schiaffo a chi è in regola” - così lo definì il senatore Misiani -, del “favorire gli evasori e aiutare i criminali” - così lo definì l'onorevole Ubaldo Pagano - oppure “le sberle ai contribuenti onesti” - parole della segretaria Schlein. Insomma, delle due l'una: o gli interventi del Ministro Giorgetti e dei senatori che hanno proposto questo emendamento per ampliare la portata del concordato preventivo biennale sono utili e aiutano i contribuenti a liberarsi dalle maglie del fisco per ripartire liberi da debiti fiscali, versando il dovuto, ma senza sanzioni, oppure il Partito Democratico è evasore, criminale e disonesto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Non lo dico io, lo hanno detto i suoi stessi esponenti. Velocemente, una carrellata delle misure che sono in questo provvedimento. Il bonus delle sponsorizzazioni sportive che genera un credito d'imposta per chi investe nelle pubblicità delle società sportive professionistiche, delle leghe e, soprattutto, delle associazioni sportive dilettantistiche: una misura molto richiesta - ahimè, impegnativa per le casse dello Stato - ma che è aperta fino al 15 novembre. Sempre in ambito sportivo -ricordo che, per attuare quel valore educativo sociale di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme, che qui abbiamo votato, modificando l'articolo 33 della Costituzione -, è stata prevista una riduzione dell'IVA al 5 per cento per l'insegnamento degli sport invernali, oltre che un contributo per il turismo nelle aree sciistiche dell'Appennino. Sono state inserite norme per contrastare la pirateria televisiva, proprio per evitare la diffusione illecita di contenuti coperti dal diritto d'autore. E poi è stato rifinanziato, con 50 milioni ulteriori, il Fondo per le emergenze nazionali, emergenze che continuano però a verificarsi anche oggi e, purtroppo, anche recentemente: qualche settimana fa nella Romagna, con case travolte e distrutte dalle esondazioni di torrenti e fiumi; un territorio fragile che deve essere curato ma che, soprattutto, deve essere oggetto di una vera e propria autentica azione di prevenzione. Infatti, è facile, Presidente, dare la colpa al cambiamento climatico quando non si è fatta prevenzione, né sono stati messi in sicurezza i territori. La lotta al cambiamento climatico non si fa con l'immobilismo, con la tutela delle nutrie, degli animali fossori - e si chiamano così perché appunto scavano fosse, buchi negli argini, rendendoli fragili o indebolendoli - o nemmeno con la lotta al consumo del suolo che, però, porta a bloccare l'edificazione di opere difensive degli agglomerati urbani, come le dighe e le casse di espansione e nemmeno continuando a importare elementi fotovoltaici o motori elettrici dalla Cina. Ecco, poi ci sono altri altre misure importanti a favore della Fondazione Santa Lucia di Roma, per preservare questo istituto di ricovero e cura specializzato in riabilitazione neuromotoria.

Ancora, viene sostenuta la Fondazione ENEA Tech Biomedical, per la gestione dei servizi sanitari di cura a elevata specialità. Poi, è stato accolto l'incremento di 2 milioni di euro per il bonus psicologo, richiesto dalle opposizioni e anche un emendamento molto importante per il turismo en plein air e voluto dalla Lega: le case mobili non devono più pagare l'IMU, proprio perché sono mobili, le roulotte, i camper. Per cui, in questo modo, si vanno a liberare risorse, chi gestisce le attività ricettive all'aria aperta non deve più investire per pagare gli avvocati per difendersi da richieste tributarie, ma, finalmente, potrà utilizzarle per migliorare il suo business, dare più servizi, migliorando il proprio business soprattutto per quel turismo che viene dall'estero. È stato rifinanziato il Fondo rotativo per operazioni di venture capital e poi, importantissimo per la mia zona, è stato concesso un contributo economico di 10 milioni di euro per il 2024 a favore degli operatori nel settore suinicolo che hanno subito danni dal blocco della movimentazione degli animali in conseguenza della diffusione della peste suina africana che sta stravolgendo la produzione suinicola in importanti distretti che producono le nostre eccellenze alimentari, note in tutto il mondo. Abbiamo poi permesso ai titolari di Carta del docente, Carta della cultura e Carta del merito - quindi, ragazzi e insegnanti - di utilizzare il bonus per acquistare strumenti musicali. Ma tutto questo l'abbiamo fatto ben consci che l'attività prevista in questo decreto va a dare un contributo ulteriore, di conferma a quelli che sono anche i risultati economici, fiscali del Paese e lo ha detto la Ragioneria generale dello Stato. Le entrate tributarie sono aumentate di oltre 13 miliardi di euro, esattamente 10 miliardi…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). …cioè più 4 per cento, rispetto allo scorso anno e 2 miliardi per le entrate contributive. Così anche gli accertamenti, quindi, dagli accertamenti abbiamo ricevuto un risultato positivo.

Quindi, Presidente, andiamo avanti alla luce dei dati economici, della capacità del Ministro Giorgetti di predisporre interventi che permettano di aiutare la competitività delle imprese e migliorare il PIL del Paese e la capacità dell'intero Governo anche di attrarre investimenti esteri. Siamo dunque fra i primi nell'economia europea e, pertanto, il gruppo Lega convintamente voterà la fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Roggiani. Ne ha facoltà.

SILVIA ROGGIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Innanzitutto volevo dire che no, non c'era niente di così urgente nel dover pubblicare un decreto ad agosto, non c'era niente che sarebbe intervenuto a dare una grande svolta ai nostri conti pubblici o grandi risposte ai bisogni delle persone. Non c'è nulla di tutto ciò in questo decreto e mi spiace davvero dirlo, mi spiace dirlo, perché siamo all'ennesima fiducia, siamo all'ennesima volta in cui viene tolto al Parlamento uno spazio di discussione nelle Commissioni, nell'Aula. Ci viene detto, ancora una volta, che questo luogo, un luogo dove noi dovremmo discutere di come risolvere davvero i problemi delle famiglie - poi arriverò su questa parola, famiglie - e delle persone, invece che darci la possibilità di confrontarci davvero, si sceglie di accelerare i tempi su qualcosa che di urgente non ha nulla. Soprattutto, questa volta, però, devo dire che non vi siete particolarmente applicati sul titolo del decreto, su cui di solito, invece, vi applicate moltissimo, cercando di trovare una parola che racconti e che vada a colpire un pezzo del vostro elettorato per acquisire un po' di consensi. Questa volta avete deciso, avete optato per un ossimoro, cioè mettere insieme alla parola “decreto” la parola “omnibus” che, di suo, per chi è appassionato di giurisprudenza, forse le due parole non dovrebbero stare insieme. Oggi, però, ci ha abituati anche a un altro primato, non solo il primato delle fiducie, il primato dei decreti che avete raggiunto con questo Governo, ma avete anche il primato dei condoni, e vorrei dire alla collega della Lega che noi non accettiamo lezioni dal partito dei 49 milioni, non accettiamo lezioni sull'evasione fiscale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Non le accettiamo anche perché siete arrivati al ventesimo condono, ripeto, al ventesimo. Qui avete investito moltissimo nella vostra fantasia lessicale, perché dopo lo stralcio delle cartelle, dopo gli scudi penali, il ravvedimento forfettario, la conciliazione agevolata, la pace edilizia, oggi regalate, sulla pelle dei contribuenti onesti, un bel ravvedimento speciale.

Tutto ciò in un Paese in cui, tra l'altro, l'evasione fiscale pesa come un macigno sui diritti delle persone e sui servizi, che non riusciamo a garantire a persone e a famiglie, in un Paese dove la maggioranza delle tasse le pagano i lavoratori dipendenti e lo sapete benissimo perché ce lo raccontano ogni volta, in tutte le audizioni, e in un Paese in cui si è fatta una fatica enorme per avere il rinnovo dei contratti e su quei rinnovi contrattuali, che certo non andranno mai a sanare quello che le persone non sono riuscite a riavere nelle loro tasche con l'inflazione, le persone, i dipendenti, ci pagano le aliquote Irpef ordinarie, che, vorrei ricordare, sono il 23, il 33 e il 43 per cento.

Qui, grazie a questo fantomatico decreto omnibus, premiate chi ha evaso, cioè chi ha tolto agli onesti la sanità pubblica, il trasporto pubblico, i servizi e i posti nido, e dite a chi a questo Stato ha dato fiducia che state premiando chi è furbo, perché oggi state chiedendo a chi ha evaso la cortesia, con il cappello in mano, di pagare qualcosina, solo qualcosina, con una garanzia, la garanzia che poi non gli darete più fastidio, non andrete più a cercarli, non li disturberete più. State dicendo a chi ha sempre pagato che è un fesso, state dicendo a chi ha sempre pagato che forse conviene fare i furbi in questo Paese; state rompendo e minando quella fiducia che, invece, lo Stato dovrebbe costruire con chi paga le tasse, dicendogli che poi gli garantirete quei servizi di cui ha bisogno, da quando nasce a quando la sua vita finisce e che glieli garantirete anche quando quei servizi non se li potrà pagare. State minando questa fiducia. Lo state facendo contro la nostra Costituzione, quella Costituzione che dice che ciascuno deve contribuire con i propri mezzi, in modo progressivo, e che, appunto, lo Stato poi si farà carico dei servizi e dei diritti per tutte e per tutti, ma, in effetti, quei servizi, a partire dalla sanità pubblica, li state smantellando oppure li state privatizzando.

La vostra spudoratezza vi ha spinti a far pagare agli evasori che aderiscono al concordato biennale, che ora è diventato molto più che biennale, delle aliquote ridottissime e solo su una parte, anch'essa francamente ridottissima, e pure in comode rate. Che cosa vuole di più una persona che ha evaso? Gli state facendo dei regali immensi. E non lo fate solo con i cosiddetti evasori affidabili, un altro ossimoro a cui ci state abituando, ma lo fate anche con gli evasori non affidabili, perché oggi gli evasori si possono dividere tra coloro che sono più affidabili e quelli che sono meno affidabili. Peraltro, per incassare 2,5 miliardi, cosa fate? Stanziate, cioè togliete ad altri servizi, un miliardo. Lo fate facendoci pagare - facendo pagare ai contribuenti - un altro miliardo; guardate, avreste potuto usare questi soldi per le famiglie. E qui voglio arrivare a quello che diceva la collega Cavandoli, che nella Costituzione c'è scritto che le famiglie sono quelle fondate sul matrimonio. Allora, intanto, vi vorrei dire: ma quanto vi piace giudicare la vita degli altri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe)? Quanto vi piace giudicare le scelte che fanno gli altri e punirli o premiarli, a seconda del fatto che amino un uomo o una donna, che si sposino o non si sposino? Allora, abbiate il coraggio, per chi di voi non ha quella famiglia tradizionale e sinceramente qui siete tanti, di non parlare di famiglie tradizionali. Abbiate questo coraggio, ma, invece, non l'avete.

Premiate con il bonus Natale - e anche qui vi siete molto applicati con il lessico - il 5 per cento dei contribuenti, che, però, sono solo dipendenti, che devono essere regolarmente sposati, che devono avere dei figli e tutta un'altra serie di cose che prima il collega ha letto, cose che francamente sono anche faticose da comprendere e da capire, e su cui alla fine stanziate 100 milioni. E cosa fate di questi 100 milioni, dove li andate a recuperare? Trentaquattro milioni li togliete dall'assegno unico. E guardate che questo è grave perché questo bonus, l'ennesimo bonus, che andrà solo al 5 per cento dei contribuenti, non andrà agli incapienti, cioè a chi fa più fatica, e non andrà agli autonomi e anche tra questi ce ne sono di quelli che fanno fatica; andrà solamente al 5 per cento dei contribuenti. Quindi, qui vorrei capire qual era l'urgenza e soprattutto a chi andiamo a migliorare la vita: a pochissime persone e solamente dopo aver trovato un titolo a effetto. Davvero è una misura vergognosa e discriminante, ma anche qui ci avete abituati al peggio. L'altro giorno, una consigliera comunale a Milano ha detto che una donna si distingue, se è donna, solo se è madre. Le ho voluto rispondere che, visto che è una persona molto religiosa, sulle suore cosa dobbiamo dire? Che non sono donne perché non sono madri? Siamo arrivati al cortocircuito ideologico e anche a questo ci state abituando.

C'è un altro filo rosso in questo decreto. L'altro filo rosso sono le regalie agli amici degli amici. Non solo il calcio, non solamente la norma sulla chirurgia estetica persino retroattiva, per cui stanziate 7 milioni. E voglio dire grazie che ci avete accolto l'emendamento per 2 milioni al bonus psicologo, ma ne stanziate 7 per gli interventi di chirurgia estetica. Questa è la proporzione: 7 e 2. Qual è la priorità in questo Paese?

E poi, c'è un altro fantastico regalo agli amici degli amici. Anche questo alla collega Cavandoli, che non mi ascolta, vorrei dire che gli amici degli amici sono gli amici del CdA di Finlombarda, per cui derogate alla legge Madia perché potranno avere uno stipendio che supera gli 80.000 euro all'anno, con una norma ad hoc inserita in un decreto che, come ci è stato spiegato, doveva essere un decreto urgente che risolve i problemi del nostro Paese.

Non solo, perché state definanziando il Piano nazionale per gli investimenti complementari. Togliete 750 milioni e, tra l'altro, fate dei provvedimenti per il Mezzogiorno, la ZES unica che, per come l'avete concepita, sappiamo benissimo che non funziona, togliendo altri soldi al Mezzogiorno. Quindi, è il gioco delle 3 carte, come sempre. Togliete soldi agli enti locali, togliete i soldi ai piani urbani integrati. Qui, in quest'Aula, noi dovremmo avere l'ossessione di dare occasioni a chi non ha occasioni, opportunità a chi quelle opportunità non le ha e ne è privo, servizi e diritti in tutta Italia, da Nord a Sud, quei servizi e quei diritti che oggi non ci sono. Io vi dico: voi avete giurato sulla Costituzione che, all'articolo 3, chiede di togliere gli ostacoli economici e sociali per garantire a tutte le persone un pieno sviluppo proprio. Con questo decreto, fate l'opposto.

Torniamo a mettere al centro le persone, torniamo a mettere al centro quello che la nostra Costituzione ci dice e non gli amici degli amici o il premio ai più furbi, perché non è questo il compito che ci è stato dato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tremaglia. Ne ha facoltà.

ANDREA TREMAGLIA (FDI). Grazie, Presidente. Comincio ringraziando il Vice Ministro Leo per la presenza in Aula, il Sottosegretario Freni, altrettanto per la presenza in Aula, ed entrambi per aver seguito, più al Senato, a dire il vero, che alla Camera, l'iter di questo provvedimento, senz'altro complesso. Ringrazio anche i colleghi dell'opposizione, anzi delle opposizioni che è più corretto dire, perché hanno dato, comunque, tanti spunti interessanti in questo dibattito. Quando il PD parla di bonus o di regali agli amici degli amici, ascolto sempre con grande interesse perché so che sono osservazioni che vengono da esperti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e, quindi, presto orecchio molto volentieri.

Detto questo, io comprendo che in questi giorni in Italia - sicuramente anche dentro questo Parlamento - ci sia un po' di confusione. Ho pensato che cosa possa originare questa confusione e forse è qualcosa di troppo pop, ma mi è venuto in mente che potrebbe essere l'eco lontana, ma neanche troppo lontana, di quel dissing che, da qualche giorno, sta scombussolando le comunicazioni e le trasmissioni tra due personaggi - magari discussi, secondo qualcuno discutibili, per me entrambi simpatici - che, implicitamente intorno a una donna discutono da qualche giorno pubblicamente. Sto parlando, evidentemente, di Giuseppe Conte, che non c'è stasera, e di Matteo Renzi, che da qualche giorno ci stanno regalando in diretta televisiva quotidiana uno scambio di amorosi reciproci sensi. Mi sembra di aver capito che il campo largo si è fatto larghetto, forse si è fatto un po' più stretto che larghetto. Mi sembra di capire che quelle comuni visioni, di cui ci avevano parlato per tutta l'estate e anche prima, forse non sono così comuni, in molti casi sono effettivamente, però, visioni. Allora, all'interno di questa confusione, può capitare che scappi un pochino la frizione, come si direbbe dalle mie parti, e può capitare che, con questa confusione, qualche collega delle opposizioni davvero non si renda conto o si dimentichi qual è la differenza tra il ravvedimento e il condono.

Può anche capitare, addirittura, che in questa confusione qualche collega delle opposizioni si dimentichi di aver votato quelle cose che oggi ricadono, nella propria definizione, sotto il condono, si dimentichi di aver votato le rottamazioni, si dimentichi di aver votato il decreto Sostegni.

Può addirittura capitare - questo è veramente incredibile, ma, ripeto, in questo momento di confusione perdoniamo anche quest'ultima scappatella - che si dimentichi di aver votato in passato le varie cose attribuibili al condono, ma soprattutto può capitare che qualcuno che ha aderito alle rottamazioni, dopo aver detto che solo i delinquenti aderiscono alle rottamazioni delle cartelle, si trovi in quest'Aula oggi a farci la morale su ciò che è contenuto in questo decreto. Mi riferisco, evidentemente, agli amici del PD che, com'è emerso da un'inchiesta giornalistica, dopo averci spiegato per settimane sui giornali che le rottamazioni delle cartelle sono una roba da delinquenti, hanno scelto di aderire, come Partito Democratico, alla rottamazione delle proprie cartelle. Se fossi Marzullo, mi verrebbe da dire: si facciano una domanda, si diano una risposta (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). In questo caso, la risposta io me la sono data, me la tengo per me e auguro ai colleghi del PD che se la tengano altrettanto per loro, perché la risposta mi sembra abbastanza semplice e scontata.

Detto questo, ciò a cui stiamo assistendo nelle giornate di discussioni e di dichiarazioni su questo decreto è un gioco che comprendo, per carità: è il classico gioco delle opposizioni, ma che sta superando i confini del normale, soprattutto i confini della realtà. Noi ci siamo abituati a delle opposizioni che raccontano un mondo che per noi semplicemente non esiste, siamo abituati a delle opposizioni un po' sconclusionate e poco sul pezzo rispetto alla quotidianità degli italiani e agli scenari, anche internazionali, che stiamo vivendo; siamo abituati a un'opposizione che fa stare molto lontane le parole dai fatti.

Allora, siccome le parole restano parole e i fatti restano fatti, fortunatamente noi, da un lato, abbiamo sentito in questi giorni, e ancora oggi, una descrizione di un Paese che, ormai a ottobre del 2024, secondo le più fosche previsioni delle attuali opposizioni dell'estate del 2022, avrebbe già dovuto essere in recessione, in default; sarebbe già dovuta arrivare la troika. Dopo due anni di Governo Meloni fortunatamente ed evidentemente non è così, anzi. Abbiamo sentito in questi giorni la narrazione di un Governo amico dell'evasione fiscale, di un Governo nemico dell'economia, nemico dei ceti medio-bassi, nemico della credibilità internazionale.

Quello che risulta agli atti dei fatti, non alle parole di una parte politica, è che da pochi giorni sono usciti fortunatamente i nuovi dati Eurostat che ci confortano sul fatto che la disoccupazione sia ai livelli minimi da tanti anni. I dati dell'occupazione sono ai massimi storici, sostanzialmente della storia d'Italia. Per quel che riguarda l'opera del Governo sul fisco - e ringrazio qui, direttamente, il Vice Ministro Leo -, per il 2023 abbiamo il record assoluto di recupero di denaro dalla lotta all'evasione, altro che amici degli evasori; per il 2023 abbiamo il massimo gettito fiscale di sempre e i primi mesi del 2024 ci fanno ben sperare per il prosieguo.

Tutto questo deriva da un semplice fatto che è culturale prima che politico e che abbiamo rappresentato subito all'inizio di questa legislatura: questo è un Governo che vuole far capire agli italiani, soprattutto agli italiani che lavorano e che producono ricchezza, che non è un loro nemico. Allora, se capita che, a un certo punto, gli italiani fortunatamente capiscono questo concetto, accade quello che stiamo vedendo. Capita un'emersione del sommerso, capita un'economia che finalmente ricomincia ad andare, capita che il fisco non venga più visto come un nemico, ma venga visto - e la direzione in cui va questo decreto è proprio questa - come qualcuno al nostro fianco che serve a far funzionare meglio i servizi, la Nazione e, in generale, le comunità nelle quali operiamo e lavoriamo.

Quindi, da una parte, abbiamo le parole, dall'altra parte, abbiamo i fatti. I fatti continuano a confortarci, fortunatamente, che la direzione è quella giusta. Ci dispiace per chi, evidentemente, per provare a raccattare quattro voti in più, tifa contro l'Italia, perché questa è l'unica definizione dello sconcerto che c'è ogni volta che emergono dei dati positivi per la nostra Nazione. Noi continuiamo a tifare per l'Italia e continueremo a tifare per l'Italia.

Per questa ragione, oggi votiamo a favore di questa fiducia e continueremo a votare a favore di ogni fiducia che il Governo Meloni ci verrà a chiedere, perché crediamo che la direzione intrapresa sia assolutamente quella giusta (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.

Poiché in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato convenuto che la votazione per appello nominale abbia luogo a partire dalle ore 18,30, sospendo la seduta fino a tale ora.

La seduta, sospesa alle 18,20, è ripresa alle 18,40.

(Votazione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 2066?)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.

Indico la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, comprensivo dell'errata corrige, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata già effettuata dalla Presidenza nella seduta di ieri. La chiama avrà dunque inizio dalla Presidente Boldrini.

Invito i deputati Segretari a procedere alla chiama.

(Segue la chiama).

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, comprensivo dell'errata corrige, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia:

Presenti: ………………… 271

Votanti: …………………. 270

Astenuti: ………………….. 1

Maggioranza: …………... 136

Hanno risposto : ……… 158

Hanno risposto no: ……... 112

La Camera approva.

Si intendono così precluse tutte le proposte emendative presentate.

Hanno risposto sì:

Almici Cristina

Ambrosi Alessia

Amich Enzo

Amorese Alessandro

Andreuzza Giorgia

Antoniozzi Alfredo

Arruzzolo Giovanni

Bagnasco Roberto

Baldelli Antonio

Barabotti Andrea

Barelli Paolo

Battilocchio Alessandro

Battistoni Francesco

Bellomo Davide

Benigni Stefano

Benvenuti Gostoli Stefano Maria

Benvenuto Alessandro Manuel

Bergamini Davide

Bof Gianangelo

Bordonali Simona

Boscaini Maria Paola

Buonguerrieri Alice

Caiata Salvatore

Cangiano Gerolamo

Cannizzaro Francesco

Caramanna Gianluca

Caretta Maria Cristina

Caroppo Andrea

Castiglione Giuseppe

Cattoi Vanessa

Cavandoli Laura

Centemero Giulio

Cerreto Marco

Cesa Lorenzo

Chiesa Paola Maria

Ciaburro Monica

Ciancitto Francesco Maria Salvatore

Ciocchetti Luciano

Colombo Beatriz

Colucci Alessandro

Comaroli Silvana Andreina

Comba Fabrizio

Congedo Saverio

Coppo Marcello

Cortelazzo Piergiorgio

Costa Enrico

Crippa Andrea

De Corato Riccardo

De Monte Isabella

De Palma Vito

Deidda Salvatore

Delmastro Delle Vedove Andrea

Di Maggio Grazia

Di Mattina Salvatore Marcello

Dondi Daniela

Donzelli Giovanni

Filini Francesco

Formentini Paolo

Frassinetti Paola

Frassini Rebecca

Frijia Maria Grazia

Gatta Giandiego

Giaccone Andrea

Giagoni Dario

Giglio Vigna Alessandro

Giordano Antonio

Giovine Silvio

Iaia Dario

Iezzi Igor

Kelany Sara

La Porta Chiara

La Salandra Giandonato

Lampis Gianni

Lancellotta Elisabetta Christiana

Latini Giorgia

Lazzarini Arianna

Leo Maurizio

Loizzo Simona

Longi Eliana

Lovecchio Giorgio

Lucaselli Ylenja

Maccanti Elena

Maccari Carlo

Maerna Novo Umberto

Maiorano Giovanni

Malagola Lorenzo

Malaguti Mauro

Mantovani Lucrezia Maria Benedetta

Marchetto Aliprandi Marina

Marrocco Patrizia

Mascaretti Andrea

Matera Mariangela

Matone Simonetta

Matteoni Nicole

Mattia Aldo

Maullu Stefano Giovanni

Mazzetti Erica

Mazzi Gianmarco

Messina Manlio

Michelotti Francesco

Milani Massimo

Molinari Riccardo

Mollicone Federico

Montaruli Augusta

Montemagni Elisa

Morgante Maddalena

Mura Francesco

Nevi Raffaele

Nisini Tiziana

Orsini Andrea

Osnato Marco

Padovani Marco

Palombi Alessandro

Panizzut Massimiliano

Patriarca Annarita

Pella Roberto

Perissa Marco

Pierro Attilio

Pisano Calogero

Pittalis Pietro

Polo Barbara

Pozzolo Emanuele

Pretto Erik Umberto

Prisco Emanuele

Pulciani Paolo

Raimondo Carmine Fabio

Ravetto Laura

Rizzetto Walter

Roscani Fabio

Rossello Cristina

Rossi Fabrizio

Rotelli Mauro

Rotondi Gianfranco

Ruspandini Massimo

Russo Gaetana

Russo Paolo Emilio

Saccani Jotti Gloria

Sala Fabrizio

Sasso Rossano

Sbardella Luca

Schifone Marta

Semenzato Martina

Silvestri Rachele

Siracusano Matilde

Tassinari Rosaria

Testa Guerino

Trancassini Paolo

Tremaglia Andrea

Tremonti Giulio

Urzi' Alessandro

Varchi Maria Carolina

Vietri Imma

Vinci Gianluca

Volpi Andrea

Ziello Edoardo

Zinzi Gianpiero

Zucconi Riccardo

Zurzolo Immacolata

Hanno risposto no:

Aiello Davide

Alifano Enrica

Amato Gaetano

Appendino Chiara

Ascani Anna

Ascari Stefania

Auriemma Carmela

Baldino Vittoria

Barbagallo Anthony Emanuele

Benzoni Fabrizio

Berruto Mauro

Boldrini Laura

Bonafe' Simona

Bonetti Elena

Borrelli Francesco Emilio

Boschi Maria Elena

Braga Chiara

Bruno Raffaele

Cafiero De Raho Federico

Cantone Luciano

Cappelletti Enrico

Caramiello Alessandro

Carmina Ida

Caso Antonio

Casu Andrea

Cherchi Susanna

Ciani Paolo

Colucci Alfonso

Conte Giuseppe

Cuperlo Gianni

Curti Augusto

D'Alessio Antonio

D'Alfonso Luciano

De Maria Andrea

De Micheli Paola

Dell'Olio Gianmauro

Di Biase Michela

Di Sanzo Christian Diego

Donno Leonardo

Dori Devis

D'Orso Valentina

Evi Eleonora

Faraone Davide

Fede Giorgio

Fenu Emiliano

Ferrara Antonio

Fontana Ilaria

Forattini Antonella

Fornaro Federico

Fossi Emiliano

Furfaro Marco

Gadda Maria Chiara

Ghirra Francesca

Gianassi Federico

Girelli Gian Antonio

Giuliano Carla

Gnassi Andrea

Graziano Stefano

Gribaudo Chiara

Grimaldi Marco

Gubitosa Michele

Guerini Lorenzo

Guerra Maria Cecilia

Iacono Giovanna

Iaria Antonino

L'Abbate Patty

Lacarra Marco

Lomuti Arnaldo

Madia Maria Anna

Magi Riccardo

Malavasi Ilenia

Manzi Irene

Mari Francesco

Marino Maria Stefania

Mauri Matteo

Merola Virginio

Morassut Roberto

Morfino Daniela

Orfini Matteo

Orrico Anna Laura

Pagano Ubaldo

Pastorella Giulia

Pavanelli Emma

Penza Pasqualino

Piccolotti Elisabetta

Prestipino Patrizia

Provenzano Giuseppe

Quartini Andrea

Ricciardi Marianna

Ricciardi Riccardo

Ricciardi Toni

Richetti Matteo

Roggiani Silvia

Romeo Nadia

Rosato Ettore

Rossi Andrea

Ruffino Daniela

Santillo Agostino

Sarracino Marco

Scarpa Rachele

Schlein Elly

Serracchiani Debora

Simiani Marco

Soumahoro Aboubakar

Speranza Roberto

Stumpo Nicola

Tabacci Bruno

Torto Daniela

Traversi Roberto

Tucci Riccardo

Vaccari Stefano

Zaratti Filiberto

Si sono astenuti:

Manes Franco

Sono in missione:

Albano Lucia

Amendola Vincenzo

Bagnai Alberto

Bellucci Maria Teresa

Bergamini Deborah

Bignami Galeazzo

Billi Simone

Bisa Ingrid

Bitonci Massimo

Brambilla Michela Vittoria

Calovini Giangiacomo

Cappellacci Ugo

Carloni Mirco

Carra' Anastasio

Casasco Maurizio

Cecchetti Fabrizio

Cirielli Edmondo

Coin Dimitri

Colosimo Chiara

Del Barba Mauro

Della Vedova Benedetto

Fassino Piero

Ferrante Tullio

Ferro Wanda

Fitto Raffaele

Foti Tommaso

Freni Federico

Gardini Elisabetta

Gava Vannia

Gebhard Renate

Gemmato Marcello

Giachetti Roberto

Giorgetti Giancarlo

Grippo Valentina

Gusmeroli Alberto Luigi

Lollobrigida Francesco

Loperfido Emanuele

Lupi Maurizio

Mangialavori Giuseppe Tommaso Vincenzo

Maschio Ciro

Meloni Giorgia

Minardo Antonino

Molteni Nicola

Morrone Jacopo

Mule' Giorgio

Nordio Carlo

Pagano Nazario

Pellegrini Marco

Pichetto Fratin Gilberto

Pietrella Fabio

Pizzimenti Graziano

Polidori Catia

Porta Fabio

Quartapelle Procopio Lia

Rampelli Fabio

Rixi Edoardo

Roccella Eugenia

Romano Francesco Saverio

Rossi Angelo

Scerra Filippo

Schiano Di Visconti Michele

Schullian Manfred

Silvestri Francesco

Sportiello Gilda

Stefani Alberto

Steger Dieter

Tajani Antonio

Zanella Luana

Zoffili Eugenio

PRESIDENTE. Colleghi, ricordo che il vigente calendario dei lavori prevede che l'esame del disegno di legge prosegua anche nella parte notturna della seduta.

Sospendo pertanto brevemente la seduta al fine di consentire la predisposizione dell'elenco dei deputati in missione per la parte notturna, il cui numero dovrà essere comunicato all'Assemblea alla ripresa.

Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 19,50.

La seduta, sospesa alle 19,40, è ripresa alle 19,55.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa notturna della seduta sono complessivamente 105, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 2066?)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Avverto che l'ordine del giorno n. 9/2066/60 Zinzi è stato ritirato dal presentatore.

Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Sull'ordine del giorno n. 9/2066/1 Simiani, espunta l'ultima premessa, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno, che leggo: “a dar seguito al procedimento già avviato, adottando quanto prima il citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, affinché si pervenga alla istituzione della ZLS della regione Toscana”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/2 Comaroli parere favorevole con la seguente riformulazione: “individuare lo strumento normativo più adatto o, ove possibile, una misura in via di prassi, in modo tale da consentire l'accesso al regime in parola, con particolare riferimento anche alle annualità 2020 e 2021, altresì ai soggetti che in quegli esercizi sono stati esclusi dall'applicazione degli ISA, previa definizione delle opportune modalità applicative”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/3 Osnato parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/4 Almici chiederei di accantonarlo temporaneamente.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/5 Bonetti espunta l'ultima premessa parere favorevole con la seguente riformulazione: “valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ogni iniziativa di propria competenza volta ad estendere l'agevolazione fiscale prevista dall'articolo 7 del decreto-legge n. 73 del 2024 anche al personale sanitario operante in regime convenzionale”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/6 Romeo parere favorevole se riformulato, premettendo a ciascun impegno le seguenti parole: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/7 Iaria espunte tutte le premesse il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno, che vado a leggere: “valutare l'opportunità, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica e qualora ne ricorrano le condizioni, di sostenere economicamente il conseguimento delle patenti superiori e delle carte di qualificazione del conducente”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2066/8 Scerra, n. 9/2066/9 Baldino, n. 9/2066/10 Pavanelli, n. 9/2066/11 Francesco Silvestri, n. 9/2066/12 Appendino e n. 9/2066/13 Cantone parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/14 Fede espunte tutte le premesse il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a continuare a considerare, tra le linee prioritarie di intervento, anche la sicurezza dei trasporti ferroviari”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/15 Amato parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/16 Carmina parere favorevole con la seguente riformulazione: “a introdurre misure finalizzate, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, al sostegno economico dei cittadini siciliani per l'acquisto di acqua, resosi necessario in conseguenza dell'emergenza idrica che sta colpendo il territorio regionale, valutando anche la possibilità dell'introduzione di agevolazioni fiscali a carattere temporaneo”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2066/17 Fenu e n. 9/2066/18 Dell'Olio parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/19 Carotenuto parere favorevole se riformulato, premettendo le parole: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/20 Caso espunte tutte le premesse il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “valutare l'opportunità di reperire ulteriori risorse, in fase di adozione e di approvazione del disegno di legge di bilancio, per la valorizzazione della qualità della ricerca e della didattica in una prospettiva di lungo termine”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/21 Orrico parere favorevole premettendo le parole: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/22 Cappelletti parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/23 Donno il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, partendo dalle famiglie con reddito più basso o monoreddito che vivono in contesti di periferia urbana e sociale con un alto numero di figli, a introdurre misure finalizzate al potenziamento degli incentivi fiscali per il sostegno della pratica sportiva ai giovani, a rafforzare le detrazioni per le spese relative alla pratica sportiva, elevando l'ammontare del massimo di spesa e l'età dei beneficiari, a estendere l'esenzione dal reddito, nell'ambito dei piani di welfare aziendale, per le spese per l'attività sportiva praticata dai familiari dei dipendenti anche in ambito extrascolastico”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/24 Torto il parere è favorevole.

Sugli ordini del giorno n. 9/2066/25 Caramiello, n. 9/2066/26 Pellegrini e n. 9/2066/27 L'Abbate il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/28 Sportiello espunte la prima e le ultime due premesse il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di adottare, per quanto di competenza, misure volte a prevenire le bronchioliti in età pediatrica e rafforzare le strategie di prevenzione e immunizzazione universale a tutela dei bambini su tutto il territorio nazionale”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/29 Marianna Ricciardi il parere favorevole ma, espunte tutte le premesse, riformulando l'impegno come segue: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a stanziare ulteriori risorse per finanziare borse di specializzazione per gli specializzandi di biologia, fisica, chimica, psicologia, farmacia, veterinaria e odontoiatria”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/30 Quartini, espunte le premesse il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ad incrementare l'importo dell'assegno unico”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/31 Di Lauro espunte tutte le premesse il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “ad adottare le opportune iniziative normative volte ad incrementare ulteriormente le risorse per il bonus psicologico”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/32 Morfino il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/33 Ciani, espunte la seconda e la quinta premessa, il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2066/34 Guerra il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/35 Vaccari il parere è favorevole con la seguente riformulazione, cioè premettendo all'impegno: “valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/36 Serracchiani, espunte le ultime due premesse, il parere è favorevole con la riformulazione dell'impegno, che vado a leggere: “a presentare annualmente una relazione al Parlamento sull'attuazione della norma in parola, con particolare riferimento alla sua effettiva applicazione anche in ragione del fenomeno criminale che sovraintende l'attività illecita, inclusa quella di chi se ne rende complice”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/37 Lai, espunte le ultime due premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ad estendere la platea dei beneficiari della disposizione richiamata in premessa al fine di superare eventuali profili di criticità connessi alla tipologia reddituale, allo stato civile dei genitori e all'incapienza”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/38 Casu il parere è favorevole, espunte le premesse e riformulando l'impegno come segue: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a individuare risorse da destinare a favore del programma «Rinnovo materiale rotabile trasporto ferroviario merci - Locomotori, carri e raccordi ferroviari»”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/39 Di Sanzo il parere è favorevole ma, espunte tutte le premesse, con la seguente riformulazione dell'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, individuare risorse da destinare a favore del programma «Tecnologie spaziali e economia satellitare»”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/40 Sarracino il parere è favorevole ma, espunte tutte le premesse, riformulando l'impegno come segue: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ad individuare risorse da destinare a favore del programma «Ecosistemi per l'innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati»”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/41 De Micheli, espunte le premesse, il parere è favorevole ma con la seguente riformulazione dell'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a individuare risorse da destinare a favore del programma «Rinnovo delle flotte di bus, treni e navi verdi - Bus» e «Rinnovo delle flotte di bus, treni e navi verdi - Navi»”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/42 Bakkali il parere è favorevole ma, espunte tutte le premesse, con la seguente riformulazione dell'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a individuare risorse da destinare a favore del programma «Rafforzamento delle linee ferroviarie regionali»”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/43 Morassut, il parere è favorevole ma, espunte tutte le premesse, con la seguente riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a individuare risorse da destinare a favore del programma «Strade sicure - sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel della rete viaria principale. ANAS e i concessionari»”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/44 Ghio, il parere è favorevole ma, espunte le premesse, con la seguente riformulazione dell'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ad individuare risorse da destinare a favore del programma «Sviluppo dell'accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali»”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/45 Peluffo, il parere è favorevole, ma, espunte le premesse, con la seguente riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ad individuare risorse da destinare a favore del programma Elettrificazione delle banchine (Cold ironing)”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/46 Evi, il parere è favorevole, ma, espunte tutte le premesse, con la seguente riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ad individuare risorse da destinare a favore del programma Piano di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale e aree naturali”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/47 Malavasi, il parere è favorevole, ma anche qui, espunte tutte le premesse, con la seguente riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a individuare risorse da destinare a favore del programma Salute, ambiente, biodiversità e clima”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/48 Furfaro, il parere è favorevole, ma, espunte tutte le premesse, con la seguente riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a individuare risorse da destinare a favore del programma Ecosistema innovativo della salute”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/49 Madia, il parere è favorevole, ma, espunte tutte le premesse, con la seguente riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a individuare risorse da destinare a favore del programma Accordi per l'innovazione”

Sugli ordini del giorno n. 9/2066/50 Di Biase e n. 9/2066/51 Ascani il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/52 Manzi, espunte tutte le premesse, il parere è favorevole, ma con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di reperire ulteriori risorse in fase di adozione del prossimo disegno di legge di bilancio per la valorizzazione della qualità della ricerca e della didattica in una prospettiva di lungo termine”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/53 Berruto, espunta la seconda premessa, il parere è favorevole con riformulazione, ma premettendo a ciascun impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. L'ordine del giorno n. 9/2066/54 Orfini è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/55 Iacono, il parere è favorevole, ma, espunte tutte le premesse, con la seguente riformulazione dell'impegno: “a proseguire, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, azioni volte a garantire ai docenti precari, lavoratori che più degli altri hanno bisogno della retribuzione, non potendo godere di una continuità di contratto, l'erogazione degli stipendi dovuti con tempismo e celerità”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/56 Cattoi, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/57 Grimaldi, espunte la seconda e le ultime tre premesse, il parere è favorevole nei termini già declinati per l'ordine del giorno n. 9/2066/37 Lai.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/58 Piccolotti, il parere è favorevole, ma premettendo a ogni impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/59 Borrelli, il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/61 Bof, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/62 Gadda, espunte la quinta, sesta, settima e ottava premessa, il parere è favorevole all'impegno senza alcuna modifica.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/63 Braga, il parere è favorevole con riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di chiarire”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/64 Ubaldo Pagano, il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/65 Lacarra, espunte le ultime due premesse, il parere è favorevole con riformulazione dell'impegno: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a reperire risorse a favore dei risparmiatori della Banca Popolare di Bari che sono stati penalizzati a seguito del commissariamento della Banca, avvenuto nel dicembre 2019”.

Sugli ordini del giorno n. 9/2066/66 Barbagallo e n. 9/2066/67 Faraone il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/68 Bonifazi, espunte la seconda e ultima premessa, il parere è favorevole all'impegno, premettendo le parole: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/69 Gruppioni, espunta, anche qui, l'ultima premessa, il parere è favorevole, riformulando l'impegno con: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

PRESIDENTE. Perfetto. Torniamo all'ordine del giorno n. 9/2066/1 Simiani. Il parere è favorevole previa riformulazione.

PRESIDENTE. Onorevole Simiani? Vuole votare? Perfetto. La riformulazione è stata accettata dall'onorevole Simiani. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/1 Simiani, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/2 Comaroli, il parere è favorevole previa riformulazione: accetta.

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/3 Osnato vi è parere favorevole.

L'ordine del giorno n. 9/2066/4 Almici è accantonato, ma il Sottosegretario intende già intervenire. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, grazie. Per quanto non rituale, abbiamo una riformulazione che, però, leggerò dal telefono e me ne scuso. È la seguente: “valutare l'opportunità, nel rispetto dei tempi per la presentazione della legge di bilancio per l'anno 2025, di intraprendere azioni volte a semplificare gli adempimenti connessi all'adesione al concordato preventivo biennale”. Con questa riformulazione, l'ordine del giorno può trovare accoglimento.

PRESIDENTE. Quindi, il parere è favorevole previa riformulazione. L'onorevole Almici accetta? Sì, perfetto. Andiamo oltre.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/5 Bonetti sul quale vi è parere favorevole previa riformulazione. Onorevole Bonetti, accetta? Sì, benissimo.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/6 Romeo su cui vi è il parere favorevole previa riformulazione. Onorevole Romeo?

NADIA ROMEO (PD-IDP). Accetto, ma chiedo che sia messo in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/6 Romeo, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/7 Iaria. Il parere è favorevole previa riformulazione. Onorevole Iaria, accetta?

ANTONINO IARIA (M5S). No, grazie, Presidente. Non possiamo accettare, anche perché, secondo me, il Governo non ha capito di cosa stiamo parlando. Stiamo parlando degli autisti del trasporto pubblico di linea: sono pochi, fanno turni massacranti e sono anche pagati poco. Ma perché sono pagati poco? Perché il Governo non rispetta i patti; nell'ordine del giorno c'è; non finanziano il contratto di lavoro che deve essere adeguato all'inflazione: un costo di 900 milioni di euro per adeguare i loro stipendi e sono pagati meno rispetto al privato, quindi, molti scappano dalle aziende pubbliche per lavorare nel privato. Come ho detto prima, fanno turni massacranti per sopperire alle persone che non lavorano nelle nostre aziende pubbliche di trasporto. Da questo punto di vista, caro Governo, caro Ministro Salvini, invece di andare in giro a cercare nomi e cognomi, a cercare chiodi col metal detector e, peggio ancora, ad impedire ai lavoratori del trasporto pubblico di fare lo sciopero, rispetti gli impegni presi e, per favore, si dimetta, togliendo il nostro Paese dall'imbarazzo che sta provocando (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/7 Iaria, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/8 Scerra. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lomuti. Ne ha facoltà.

ARNALDO LOMUTI (M5S). Grazie, Presidente. Aggiungo la firma e vorrei intervenire.

PRESIDENTE. Prego.

ARNALDO LOMUTI (M5S). Quest'ordine del giorno serve semplicemente a migliorare una misura che si ritiene sbagliata, la ZES. Le ZES, quando sono nate, servivano per migliorare le condizioni di specifici territori nei quali esisteva una sorta di depressione sociale ed economica e dove, per lo più, mancavano anche sistemi infrastrutturali adeguati. E si chiamavano speciali proprio per il carattere della specificità territoriale, dove imprenditori e aziende possono godere di incentivi: economici, finanziari e amministrativi. E che cosa è successo? Un giorno, qualche scienziato del Governo si è svegliato e ha detto: facciamo tutto il Mezzogiorno un'area ZES unica.

Capite bene che così vengono disattese le aspettative di quei territori che aspettavano proprio questa misura per rilanciare l'economia, la propria economia anche perché l'investitore, a parità di condizioni economiche, amministrative, finanziarie, va dove esistono già sistemi infrastrutturali adeguati che possono migliorare la propria attività. Basta guardare gli altri Paesi dove questa misura è stata sperimentata e attuata: la Cina, il Kazakistan, la Polonia, il Marocco. Non è che abbiamo fatto metà Cina ZES, metà Kazakistan ZES, o metà Paesi interi ZES.

La ZES unica - scusate il gioco di parole - è un unicum nella storia di questa misura e, tra l'altro, è sbagliato anche il nome perché non possiamo definire l'intero Sud, l'intero Mezzogiorno zona perché, anche qui, spacchiamo l'Italia in due: zona Nord e zona Sud. Questa è la “bi-zona”, Presidente, è la strategia di Oronzo Canà (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Quello in esame è un ordine del giorno che chiede al Governo di impegnarsi a prevedere, visto che si vuole fare di tutto il Mezzogiorno una ZES unica, quantomeno delle somme aggiuntive, dei regolamenti che magari durino anche nel tempo per dare certezza a questa misura, visto che è stata ingrandita a un'intera area del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/8 Scerra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/9 Baldino. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldino. Ne ha facoltà.

VITTORIA BALDINO (M5S). Grazie, signor Presidente. Mi confermate che il parere è contrario? Sì. Allora, parliamo di autonomia differenziata. Ancora una volta, ci ritroviamo, senza voler fare la Cassandra della situazione, a dover dire: avevamo ragione su quello che avevamo previsto e preannunciato, quando abbiamo approvato lo sciagurato disegno di legge Calderoli, cioè che ci sarebbero state delle disparità tra Nord e Sud.

Questo si sta verificando nel Comitato, CLEP, che deve valutare i fabbisogni per poter quantificare i LEP, dove i saggi avrebbero scritto, nero su bianco, che i LEP saranno finanziati sulla base del costo della vita. Quindi, ad esempio, se al Sud la vita costa di meno, gli stipendi saranno più bassi. Se al Sud si fanno meno figli perché i giovani vanno via dal Sud, e i figli nascono altrove, allora ci sarà bisogno di meno asili nido; quindi il risultato sarà meno servizi, meno risorse e LEP inferiori rispetto a quelli delle altre regioni. Questo costituisce un aspetto e alle nostre richieste di chiarimento il Governo non ha ancora proferito parola.

Qui, però, siamo ad un altro punto: siamo al punto del commercio con l'estero. Allora, siccome, ancora una volta, siamo di fronte alle dichiarazioni del Ministro Tajani che sui giornali parla e straparla di cose, facendo credere alla gente che ha a cuore i problemi del Paese, noi, ancora una volta, ci ritroviamo in Parlamento, quando si deve votare e dare seguito alle parole del Ministro Tajani di Forza Italia, con una dissociazione totale tra quello che dicono e quello che fanno, tra quello che dicono e quello che votano, forse, perché non avete ancora votato, ma il parere del Governo è contrario.

Che cosa chiediamo? Chiediamo quello che chiede Tajani con una lettera - questo è un Governo epistolare - a Calderoli, dove gli chiede: manteniamo fuori il commercio con l'estero dalle materie oggetto di devoluzione, perché si tratta di una materia strategica che deve essere gestita dallo Stato, perché non possiamo fare la guerra tra i vini piemontesi e i vini pugliesi.

Vi do una notizia: siamo pienamente d'accordo col Ministro Tajani. Teniamo fuori il commercio con l'estero, l'import-export dalle materie oggetto di devoluzione. Questo vi stiamo chiedendo con quest'ordine del giorno, né più e né meno. Ora vorrei capire come mai c'è dal Governo il parere contrario e vorrei capire perché i colleghi di Forza Italia non danno seguito alle parole del proprio Presidente, Vicepremier e Ministro degli Affari esteri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), che giustamente dice che devolvere questa materia, tra quelle oggetto di trasferimento alle regioni, danneggerebbe l'Italia.

Allora, ho sentito dire che i LEP prima devono essere finanziati, perché altrimenti si danneggia l'Italia. Ho sentito dire che le materie non LEP non devono essere trasferite prima di finanziare i LEP, perché altrimenti si danneggia l'Italia. Ho sentito dire che il commercio con l'estero non può essere devoluto alle regioni, perché altrimenti si danneggia l'Italia. Tutte dichiarazioni di esponenti di Forza Italia. Allora, io mi chiedo: lo leggete quello che votate oppure votate senza leggere per poi parlare dopo sui giornali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Perché questo progetto di legge l'avete votato, è uscito dal Consiglio dei ministri, è stato approvato dalla Conferenza delle regioni ed è stato votato dal Parlamento, quindi da voi. Perciò, risparmiateci le prediche, perché a danneggiare l'Italia siete anche voi e siete complici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/9 Baldino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/10 Pavanelli, parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pavanelli. Ne ha facoltà.

EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno chiede di impegnare il Governo a contrastare con maggiore efficacia la pirateria, senza gravare ulteriormente sui provider, a semplificare le procedure e ridurre gli oneri a carico degli stessi, garantendo un periodo di almeno un anno per verificare l'applicabilità con riguardo al numero degli indirizzi IP soggetti al blocco, evitando dunque una crescita in modo indiscriminato e prevedendo al contempo una più veloce riabilitazione. Questo perché, all'interno del decreto in esame, si estende ai fornitori di VPN l'obbligo di disabilitare l'accesso delle partite illegali e lo stesso vale per i DNS pubblici. Con tale previsione, chiunque fornisca in Italia servizi di VPN oppure servizi di DNS pubblico è obbligato per legge a recepire i blocchi di privacy shield ed è un chiaro riferimento a Google e Cloudflare.

Con riguardo ai blocchi e alle segnalazioni di illeciti, AGCOM e gli operatori hanno previsto ad oggi un limite al numero dei blocchi per ovvi motivi: i siti pirata saltano da un IP all'altro con facilità e sovente gli IP bloccati non sono più associati a servizi illegali, ma restano comunque bloccati.

Pertanto, gestire i blocchi per migliaia di record richiede un'infrastruttura e un onere non indifferente per i provider, oltre al danno causato da una riduzione progressiva del numero degli indirizzi IP accessibili dall'Italia, che non sono infiniti. Pertanto, ancora non è sufficiente lo sblocco previsto dopo sei mesi e, inoltre, saltano i limiti al numero degli indirizzi IP.

È evidente che la richiesta di questo emendamento, inserito in questo provvedimento, va soltanto a fare enormi danni non solo alle piccole imprese, che sono provider, ma c'è un rischio di andare a bloccare utenti che non stanno facendo pirateria.

Allora, è evidente che è praticamente inattuabile nell'immediato e sarebbe opportuno - ed è quello che chiedo con quest'ordine del giorno - avere un periodo più lungo per metterlo in attuazione e per far sì che anche le imprese possano organizzarsi e che anche da parte del Governo si possa arrivare a un utilizzo ottimale di questi blocchi. Questo perché non è che siamo contro il blocco della pirateria - ci mancherebbe! -, però va fatto con cognizione di causa e va fatto in modo tale che veramente funzioni senza danneggiare per l'ennesima volta i piccoli imprenditori e danneggiare, alla fine, magari anche l'utente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Iaria intende sottoscrivere l'ordine del giorno. Sottoscrivono anche gli onorevoli Caso e Pastorella.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/10 Pavanelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/11 Francesco Silvestri.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Cherchi. Ne ha facoltà.

SUSANNA CHERCHI (M5S). Presidente, voglio sottoscrivere, perché il parere è contrario. Comunque, vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/2066/11 Francesco Silvestri e poi voglio intervenire. Posso intervenire subito?

PRESIDENTE. Assolutamente sì.

SUSANNA CHERCHI (M5S). Grazie, Presidente. Io non riesco a capire il parere contrario del Governo, perché prima il problema erano gli extraprofitti e aveva dato una soluzione con il decreto-legge n. 104 del 2023. Poi, improvvisamente il Governo decide di annullare gli effetti positivi finanziari attraverso l'introduzione del regime opzionale del versamento del tributo. È meraviglioso: io trovo che questo sia un qualcosa di stupendo. Vuoi tu pagare le tasse sugli extraprofitti o preferisci tenerle nel caveau della banca? Italiani, volete voi pagare le tasse o preferite il regime opzionale del versamento dei tributi? È meraviglioso, è il massimo al quale un italiano può aspirare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Due numeri veloci veloci. Banche: 28 miliardi di utili nel 2023, poverini, con l'87 per cento di extraprofitti rispetto all'anno precedente, poverini; utili che continuano ad aumentare fino al 40 per cento solo nel primo trimestre del 2024, poverini. Intanto, 2 milioni di famiglie rischiano di perdere la casa, perché non sanno più come pagare le rate dei mutui, aumentate a causa del rialzo dei tassi di interesse o dei prestiti. Ben 5,7 milioni di persone sono in difficoltà, mentre le banche, le industrie delle armi, le imprese di assicurazioni, le case farmaceutiche, le multinazionali dell'energia e del gas ingrassano a dismisura e mentre queste ingrassano i cittadini italiani rinunciano alle cure per gli esami diagnostici e non hanno i soldi per far fronte al rincaro del carrello della spesa o al rincaro dei libri scolastici.

E, udite udite, onorevoli colleghi: i soldi ci sono. I soldi ci sono (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! I soldi ci sono perché basta tassare gli extraprofitti. Sono stufa di sentire sempre la solita balla, che la coperta è corta, che non ci sono i soldi per la copertura finanziaria e balle di questo genere. I soldi ci sono: basta tassare i grossi, grassi extraprofitti accumulati col sudore degli italiani, una sorta di vampiraggio da parte di banche, case farmaceutiche eccetera.

Per esempio l'anno scorso, in legge di bilancio, sono stati cassati gli emendamenti di Conte, riduzione della settimana lavorativa, di Valentina D'Orso, Fondo nazionale inquilini morosi incolpevoli, e di Appendino, Opzione donna, ma la stima si aggirerebbe a 10-12 miliardi di euro. Ma quante cose possiamo fare con 10-12 miliardi di euro in più? Questo è ciò che volevo chiedere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/11 Francesco Silvestri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/12 Appendino.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Appendino. Ne ha facoltà.

CHIARA APPENDINO (M5S). Grazie. Diciamoci la verità: in un Paese normale quest'ordine del giorno non avremmo dovuto presentarlo. Perché? Perché chiede una cosa banale, un semplice principio di buonsenso, cioè di attuare il principio di trasparenza su un piano importante, che riguarda miliardi di euro per il nostro Paese, cioè il PNRR. Però, noi lo abbiamo capito: voi non siete normali.

Credetemi, io mi metto nei vostri panni. Io posso anche capire l'imbarazzo alla luce delle tante menzogne dette dalla Presidente Meloni, dall'ex Ministro Fitto sul PNRR, posso anche capire il fastidio che provate alla luce di tutti questi ritardi che state accumulando; è faticoso parlare di questo piano. Guardate, io lo capisco, perché io onestamente non dormirei serena o serenamente se nei primi sei mesi del 2024 avessi messo a terra solo 9 miliardi dei 40 che avreste dovuto mettere a terra del PNRR. Io non mi sentirei a posto con la mia coscienza se su missioni fondamentali, come la coesione sociale, avessi speso il 10-12 per cento dei miliardi per il PNRR. Questo non è che lo diciamo noi perché siamo brutti e cattivi; lo dicono proprio i numeri che voi avete scritto sui vostri documenti ufficiali.

Allora, diciamocelo: non è accettabile la mancanza di trasparenza. Io vi chiedo, dato il parere contrario del Governo: ma perché, ad esempio sullo stato di avanzamento dei progetti finanziati del Piano, i dati non sono pienamente disponibili? Ma di cosa avete paura? Guardate, vi do una notizia: non è che nascondendo la testa sotto la sabbia i cittadini italiani non capiscono perché siete incompetenti e incapaci (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non funziona così!

Penso ai trasporti, con i collassi ferroviari come quello di ieri, che ormai sono divenuti delle costanti e il Ministro Salvini sembra essere un passante, lì per caso. Cerca colpevoli, ma si guardi allo specchio. I cittadini lo vedono, lo capiscono. Penso, ad esempio, alla crisi idrica: ci sono 2 milioni di siciliani che sono in difficoltà e che vivono quel dramma, ma voi forse non lo capite perché non state facendo nulla per loro. Poi penso alla sanità e torniamo indietro di quattro mesi; ma vi ricordate quel decreto urgentissimo - urgente, urgente e urgente - per ridurre le liste di attesa? Sono passati quattro mesi e non c'è niente, non un soldo, non una lista di attesa diminuita (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Sapete cosa c'è, colleghi e colleghe? Abbiamo capito cos'era per voi l'urgenza: per voi l'urgenza non è il dramma della sanità allo sfascio, non è la persona che non riesce a curarsi; per voi è urgente ingannare qualche cittadino per prendervi qualche voto. È questo il motivo per cui avete ritenuto urgente quel dramma e quel decreto.

Allora, tornando al PNRR, Presidente, io credo che questa maggioranza non abbia capito cosa ha in mano e cosa dovrebbe gestire. Un esempio, sempre perché i numeri contano più di mille parole: 20 miliardi del PNRR investiti nel 2023 hanno generato 50 miliardi di euro di PIL aggiuntivo, 700.000 posti di lavoro e 15 miliardi di entrate fiscali addizionali. Allora, diciamocelo: l'unica vera spinta che è stata data a questo Paese è il PNRR, anche perché, colleghi e colleghe, se aspettavamo voi, campa cavallo. Transizione 4.0: avete cambiato l'etichetta in Transizione 5.0, mettendo mille ostacoli burocratici e la produzione industriale crolla (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Il superbonus lo avete cancellato dall'oggi al domani e l'edilizia crolla, non è un caso. Il salario minimo: lo avete affossato e come fanno ad aumentare i consumi? Ma lo sapete che qui fuori non si riescono a pagare le bollette, non si riescono a pagare le rate del mutuo e, se arriva una spesa imprevista - che ne so, dover andare dal dentista? -, magari non riesci neanche ad arrivare a fine mese e a mettere insieme il pranzo con la cena.

Allora, Presidente - e chiudo - vede, noi siamo nuovamente qui, l'abbiamo detto tante volte, a tendervi la mano, a tendere la mano a questa maggioranza, perché, se fallisce il PNRR, non è che fallisce il MoVimento 5 Stelle, il Presidente Conte, questa opposizione: fallisce il Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È per questo che, qualche mese fa, abbiamo fatto una proposta di legge per istituire una Commissione per l'attuazione del PNRR, ma voi non lo capite, voi continuate a remare e ad andare dritti contro un muro. Allora, noi ci riproviamo, perché quella trasparenza, che chiediamo in quest'ordine del giorno, guardate che non la dovete a noi, la dovete ai cittadini che stanno qui fuori e si aspettano che, con quel Piano, questo Paese venga rivoluzionato, perché di questo c'è bisogno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/12 Appendino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/13 Cantone.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Cantone. Ne ha facoltà.

LUCIANO CANTONE (M5S). Grazie, Presidente. Come sono lontani quei giorni in cui l'attuale Presidente del Consiglio, dagli scranni dell'opposizione, tuonava contro la privatizzazione di Poste Italiane: Poste Italiane è un gioiello di Stato, che deve rimanere sotto il controllo dello Stato italiano e noi lo difenderemo con le unghie e con i denti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ecco, quello che invece sta facendo questo Governo è attuare una massiccia svendita degli asset strategici più importanti. Considerato che quest'anno, a partire dal Consiglio dei ministri del 25 gennaio, si è già avviata la procedura che regola l'alienazione delle quote di Poste Italiane, si sta anche aprendo - secondo le notizie che apprendiamo dalla stampa - alla cessione a capitali finanziari privati anche di Ferrovie dello Stato.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ANNA ASCANI (ore 20,38)

LUCIANO CANTONE (M5S). Ecco, questo è un bel modo per rappresentare plasticamente, di fronte agli italiani, la cifra della vostra incapacità di gestire le risorse strategiche del Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non avete capacità di programmazione strategica industriale e la cosa più facile che viene da fare, ovviamente, è svendere gli asset strategici. Ora, sempre da fonti stampa, apprendiamo che c'è la volontà anche da parte del fondo privato americano BlackRock, che nel frattempo è diventato il primo fondo privato che investe nelle società quotate a Milano, di creare una società nazionale per il controllo dei porti nazionali.

Ecco, se questa è la vostra strategia, noi chiediamo, con quest'ordine del giorno, di venire a riferire in Parlamento, nelle Aule parlamentari su quale strategia si sta portando avanti, sia sulla procedura di alienazione delle quote per Ferrovie dello Stato e Poste italiane, ma anche in merito alla vicenda di questo fondo privato americano, che pare voglia inserirsi nei porti italiani. Ve lo chiediamo in modo tale che, una volta per tutte, cadrà la maschera su questa vostra retorica, che è populista quando stanno gli altri al Governo, mentre diventate dei vassalli quando si presentano i grandi fondi d'investimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. L'onorevole Morfino sottoscrive.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/13 Cantone, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione ).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/14 Fede, su cui vi è parere favorevole con riformulazione. Mi dite se accogliete?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Francesco Silvestri. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). No, non accogliamo, Presidente. L'Italia si è fermata, ci sono state ore di ritardo alla stazione Termini, abbiamo un Ministro pagato con le tasse degli italiani, ma la colpa di chi è? Di un chiodo, la colpa è di un chiodo (Il deputato Francesco Silvestri mostra un chiodo - Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Lo scorso anno, la Sicilia, d'estate è rimasta completamente bloccata, perché una stampante ha preso fuoco. Un telo di plastica oggi ha fermato per 2 ore la Roma-Civitavecchia. Ministro Salvini, lei fa benissimo a girare con un rosario in mano, perché in questo Paese i trasporti sono in mano allo Spirito Santo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e la cosa più grave è che, con un'insicurezza del genere, ha trovato 15 miliardi da buttare sul ponte sullo Stretto di Messina! Tra l'altro ci arriva, da fonte certa, la notizia che il chiodo si è ufficialmente dimesso, non c'è più. Il chiodo ha sicuramente più dignità di lei, Ministro Salvini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Casu sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/2066/14 Fede.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/14 Fede, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/15 Amato.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Amato. Ne ha facoltà.

GAETANO AMATO (M5S). Grazie, Presidente. Tramite lei, volevo chiedere al rappresentante del Governo solo un minuto d'attenzione, la prego, solo un minuto d'attenzione. Il Ministro Abodi, in quest'Aula, si era impegnato a rivedere tutta la situazione delle scommesse e delle società che gestiscono le scommesse sulle maglie delle squadre calcistiche italiane. È vergognoso che si continui a poter speculare sulla ludopatia, che è una malattia che sta rovinando decine e decine di famiglie. Io le chiedo di rivedere il vostro giudizio e di considerare ammissibile quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. No, è ammissibile naturalmente. Solo il parere è contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Centosessanta miliardi, a fine 2024, sarà il volume d'affari dell'azzardo in Italia, 4.000 gratta e vinci al minuto, per 24 ore al giorno, vengono giocati in questo Paese. Il Sottosegretario Freni, parlando di questo tema, ha raccontato che l'azzardo è una risorsa fondamentale per l'economia! Sono parole vergognose, perché dimostrano che il Governo non si fa scrupoli nel fare cassa sui gravi danni di salute, economici e sociali, arrecati alle persone e alle famiglie che sono vittime dell'azzardo. Appare pura follia pensare che l'azzardo sia utile al Paese, perché ci costa di più dover intervenire sui danni dell'azzardo di quanto, invece, lo Stato riesce a recuperare. Io credo che bocciare quest'ordine del giorno sia soltanto qualcosa che rappresenta cinismo e ipocrisia indecenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Per quanto riguarda il parere, non vedo cenni da parte del Governo.

L'onorevole Berruto sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/2066/15 Amato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/15 Amato, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/16 Carmina su cui il parere è favorevole con riformulazione. Collega Carmina, mi dice se accoglie la riformulazione?

IDA CARMINA (M5S). Voglio solo riascoltare la riformulazione dell'ordine del mio ordine del giorno n. 9/2066/16.

PRESIDENTE. Prego, Sottosegretario.

EMANUELE PRISCO, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Allora: “ad introdurre misure finalizzate, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, al sostegno economico dei cittadini siciliani per l'acquisto di acqua, resosi necessario in conseguenza dell'emergenza idrica che sta colpendo il territorio regionale, valutando anche la possibilità di introduzione di agevolazioni fiscali a carattere temporaneo”.

PRESIDENTE. Onorevole, accetta la riformulazione?

IDA CARMINA (M5S). Accetto e chiedo che venga messo ai voti.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Raffa sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/2066/16 Carmina.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Grazie, signora Presidente. Parlavo oggi con l'onorevole Carmina e mi raccontava della situazione in Sicilia, devo dire drammatica: gli invasi sono vuoti. Praticamente adesso si ricercano i pozzi in tutta la Sicilia e si chiede ai sindaci, in qualche modo, di porre rimedio. Peccato, però, che ai sindaci manchino le risorse. Faccio presente che l'utilizzo delle autobotti è dispendioso, c'è un grande spreco d'acqua nel trasporto e in più si prevede che a ottobre non ci saranno piogge.

È tardi ma è quello che diciamo da tanto tempo in quest'Aula quando si parla di emergenza climatica e di siccità. Si perdono dei posti di lavoro preziosi, si distrugge l'agricoltura ed è nuovamente l'ennesima emergenza purtroppo non gestita o gestita in ritardo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/16 Carmina, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/17 Fenu, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/18 Dell'Olio, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/19 Carotenuto su cui il parere è favorevole con riformulazione. Qualcuno del gruppo mi dice se la riformulazione va bene? È un “sì” e lo votiamo? Non è accolto e lo votiamo? Colleghi, mi state dando segnali contrastanti. È un “no” e lo votiamo, benissimo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/19 Carotenuto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/20 Caso su cui il parere è favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare il collega Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, signora Presidente. Non possiamo, ovviamente, accettare la riformulazione proposta - giusto per capirci ed essere chiari - perché la riformulazione cosa fa? Cancella tutte le premesse, che poi sono una narrazione di fatti, dei tagli che questo Governo sta portando avanti, di articoli di giornali, di dati - quindi i fatti si tolgono e non ho capito il perché - e poi si cambia l'impegno. Qui stiamo parlando di università, stiamo parlando della necessità di investire sul Fondo di finanziamento ordinario dell'università. Quindi, si tagliano le premesse - e questo me lo posso far pure andar bene - ma poi si modifica l'impegno, generalizzandolo a tal punto da renderlo - e penso che ce lo possiamo dire senza scandalizzarci - una “supercazzola”, come si dice a livello tecnico. Perché? Perché proprio in queste ore da quasi tutti gli atenei statali del Paese si sta alzando il grido di allarme, da parte di tutti i rettori, per i tagli che questo Governo sta portando avanti con la sua Ministra Bernini: 173 milioni. Solo 6, tra tutte le università d'Italia, hanno il proprio fondo invariato, mentre tutte le altre se lo vedono tagliato, anche fino a 2 milioni di euro.

In realtà, come abbiamo già denunciato lo scorso luglio in quest'Aula, insieme alla conferenza dei rettori e ai sindacati, il sottofinanziamento è anche maggiore dei 173 milioni di euro, perché non tiene conto, in realtà, del piano assunzionale che era previsto e, quindi, se andiamo poi a vedere stiamo sottraendo all'università italiana - state sottraendo all'università italiana - ben 500 milioni di euro. All'epoca, la Ministra Bernini si affrettò a smentire tutto, ma oggi, ovviamente con gli atti alla mano, la verità sta venendo a galla, ovviamente. Ebbene, signora Presidente, noi siamo preoccupati, perché qui non si tratta di un gioco tra maggioranza e opposizione; si tratta dell'università statale italiana e del futuro del nostro Paese e questi tagli, insieme alle altre scelte sbagliate della Ministra, per non dire scellerate, stanno mettendo a serio rischio la sopravvivenza degli atenei statali, soprattutto di quelli più piccoli e, ovviamente, si sta minando il diritto allo studio anche rispetto all'università, così come accade per la scuola.

Voglio ricordare, giusto per chi non lo sapesse, che l'Italia spende solo il 4 per cento del proprio PIL nell'ambito dell'istruzione, contro il 4,9 - quasi un punto percentuale in più - della media OCSE e la spesa minore nel comparto istruzione-educazione è proprio quella relativa all'università, dove siamo allo 0,98 contro l'1,5. Dobbiamo anche poi ricordare che il nostro Paese risulta penultimo in Europa per numero di persone, nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni, in possesso di una laurea: sono meno di 2 milioni, meno del 30 per cento del totale, contro, ad esempio, il 50 per cento della Spagna e della Francia. Insomma, anche un bambino - diciamo chiunque, anche voi - riuscirebbe a capire che quel che bisogna fare è investire e non tagliare. Invece no: si taglia sulle risorse delle università statali tradizionali, come se non bastassero i danni già fatti in merito alle borse di studio, al contributo per gli affitti fuori sede per gli studenti e gli enormi ritardi sui fondi del PNRR. Insomma, questo è il futuro che state dando al nostro Paese.

Da un lato, poi, si danno le mazzate, vere e proprie mazzate, alle università statali e dall'altro, come già abbiamo denunciato in un question time in quest'Aula, si ammicca alle università telematiche, quelle che sono basate sul profitto, proprio quelle che spesso finanziano i partiti, soprattutto di questa maggioranza e gli esponenti di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Concluda, collega.

ANTONIO CASO (M5S). Arrivo a conclusione…

PRESIDENTE. No, deve proprio chiudere.

ANTONIO CASO (M5S). Come dicevo all'inizio, Presidente, siamo fortemente preoccupati, perché qui non è un gioco di maggioranza e opposizione ma parliamo del futuro del nostro Paese e quest'ordine del giorno andava in quella direzione. È necessario incrementare gli investimenti, non bisogna tagliare come invece state facendo voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prendo atto che la deputata Pavanelli ha chiesto di sottoscrivere l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/20 Caso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/21 Orrico, il parere è favorevole con riformulazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Amato. Ne ha facoltà.

GAETANO AMATO (M5S). Grazie, Presidente. Accettiamo la riformulazione, lo mettiamo al voto e volevo brevemente illustrare quest'ordine del giorno. Il periodo COVID ha messo in ginocchio parecchie categorie, ma chi ha pagato di più, probabilmente, è la categoria dei lavoratori dello spettacolo, perché dal marzo 2020 e per tutto il 2021 non è stato più possibile esercitare la loro professione.

Con quest'ordine del giorno, che per fortuna il Governo ha accolto con valutazioni da fare, noi chiediamo che vengano riconosciuti dei contributi figurativi a quelle categorie di lavoratori dello spettacolo che sono quelle più deboli, sono 90 contributi difficilmente raggiungibili da chiunque, perché prevederebbero tre mesi di lavoro pieni da gennaio a marzo e, poi, nessuna possibilità di lavorare nel 2021. Noi chiediamo e abbiamo chiesto al Governo di abbuonare, con contributi figurativi, 70 contributi su 90, a coloro che già erano riusciti a versarne 20 nei primi tre mesi del 2020. È una cosa importante, perché avvicina dei lavoratori alla possibilità pensionistica e sono quei lavoratori più fragili, sono le maestranze, sono quelli che guadagnano di meno nell'ambito dello spettacolo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prendo atto che gli onorevoli Dell'Olio e Aiello sottoscrivono l'ordine del giorno in esame. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/21 Orrico, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 17).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/22 Cappelletti, il parere è contrario. Ha chiesto di parlare il deputato Cappelletti. Ne ha facoltà.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno vorrebbe cercare di sanare due criticità di Transizione 5.0, due problemi che sono molto rilevanti. Il primo è conseguenza del fatto che i decreti attuativi sono arrivati praticamente con dodici mesi di ritardo, lasciando chiaramente le imprese a dover fare, adesso, una corsa, ma per fare degli investimenti è necessaria una pianificazione; il secondo problema è quello inerente alla complessità burocratica, gli addetti ai lavori l'hanno definito, il Piano Transizione 5.0, un “mostro burocratico”. Quali sono conseguenze? Le conseguenze sono il crollo degli acquisti in macchine utensili, danni che si aggiungono a 18 mesi di cali continuativi della produzione industriale nel nostro Paese. Praticamente, da quando sono entrati in vigore i primi provvedimenti del Governo Meloni, la produzione industriale ha iniziato a calare ed è calata fino al mese corrente. Uno dei motivi di questo calo è anche il parere contrario a ordini del giorno come questo, che sono di buon senso e vorrebbero dare maggior respiro a questa riforma, al Piano Transizione 5.0, che dovrebbe essere implementato. Avendolo voluto, ma avendo creato le premesse perché non possano essere utilizzate queste risorse, ancora una volta date un'immagine al Paese di voler rallentare la transizione ecologica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/22 Cappelletti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/23 Donno, il parere è favorevole con riformulazione. Prendo atto che il deputato Donno accoglie la riformulazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2066/24 Torto il parere è favorevole. Prendo atto che l'onorevole Berruto intende sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/2066/23 Donno.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/25 Caramiello, su cui vi è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caramiello. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO CARAMIELLO (M5S). Grazie, signora Presidente. È inconcepibile il parere contrario su quest'ordine del giorno, perché la legge n. 242 del 2016 ha l'obiettivo di sostenere e promuovere la coltivazione e la filiera agroindustriale della canapa, quale coltura in grado di contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità.

Presidente, nel disegno di legge Sicurezza approvato in quest'Aula e ora in esame al Senato, questo Governo - il Ministro Lollobrigida - vuole restringere il campo di applicazione della canapa industriale, ipotizzando il divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle inflorescenze della canapa industriale, che nulla ha a che fare con le droghe e con le sostanze stupefacenti. Se questo disegno di legge dovesse passare anche al Senato, questa filiera innovativa, che vale diverse centinaia di milioni di euro e che impiega tra gli 11.000 e i 15.000 lavoratori, sarebbe messa in ginocchio. Tra l'altro, Presidente, anche la Coldiretti, da sempre vicina a questo Governo, è uscita pubblicamente contro questa scelta scellerata che genererà disoccupazione e che manderà in mezzo a una strada centinaia di padri e di madri di famiglia.

Io veramente penso, signora Presidente, che stiate facendo una scelta politica stupefacente. Presidente, tale filiera, nel corso degli anni, è divenuta una vera eccellenza del made in Italy, e grazie alla legge n. 242 del 2016 la canapa industriale è stata coltivata ad uso industriale - come dicevo - con un contenuto di THC inferiore allo 0,5 per cento, e ha permesso la fioritura di un nuovo asset che oggi coinvolge circa 800 aziende produttrici e 1.500 imprese specializzate nella trasformazione della sostanza.

La direzione legislativa attuale, signora Presidente, pone quindi il rischio concreto di perdere importanti fette di mercato a discapito della produzione straniera, con una conseguente delocalizzazione e minore competitività internazionale per una pianta che può vantare un forte ritorno in termini economici, rappresentando una rilevante fonte di integrazione e di diversificazione del reddito dei produttori agricoli. Essa, infatti, garantisce fino a 30.000 euro per ettaro anche grazie alla sua notevole rilevanza per i tanti nuovi mercati della bioeconomia. Presidente, chi è causa del suo mal pianga se stesso.

Con quest'ordine del giorno noi chiediamo al Governo di introdurre disposizioni volte a sostenere le imprese operanti nel settore della canapa industriale, che stanno vivendo un momento di incertezza importante, anche economica, e che rischiano di vedersi annullati investimenti ingenti in un comparto che era in forte espansione nel nostro Paese. Quindi, chiedo a quest'Aula di votare favorevolmente su quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benzoni. Ne ha facoltà.

FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Se il collega me lo consente, chiedo di poter firmare quest'ordine del giorno. La maggioranza ha confuso, nel decreto Sicurezza, la canapa con la cannabis, un grave errore che però produce, come quest'ordine del giorno ben dice, migliaia di posti di lavoro e di investimenti bruciati.

Allora, semplicemente voteremo quest'ordine del giorno per chiedere di andare nella direzione volta a tutelare i posti di lavoro, una filiera agricola che è un orgoglio nazionale, e non fare un regalo all'estero e alle produzioni straniere, per continuare a produrre, attraverso la canapa europea e non solo, prodotti farmaceutici, cosmetici e tanto altro.

È un grave errore ideologico quello che ha portato a confondere le due cose. Con quest'ordine del giorno, avete l'ennesima occasione per recuperare un grave errore (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Aiello intende sottoscrivere l'ordine del giorno in esame. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Maria. Ne ha facoltà.

ANDREA DE MARIA (PD-IDP). Per sottoscrivere, Presidente.

PRESIDENTE. Va bene.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/25 Caramiello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/26 Pellegrini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/27 L'Abbate.

Ha chiesto di parlare l'onorevole L'Abbate. Ne ha facoltà.

PATTY L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Scusi, collega. Colleghi, cerchiamo di fare un minimo di silenzio. Prego.

PATTY L'ABBATE (M5S). Grazie mille. Il mio ordine del giorno riguarda le ZES. Il collega ha già dipinto molto chiaramente di cosa si tratta, però spieghiamo a chi è a casa di che cosa stiamo parlando. Definizione di ZES: zona economica speciale, zona delimitata del territorio dello Stato, nella quale l'esercizio di attività economiche e imprenditoriali, da parte delle aziende già operative e di quelle che si insedieranno, può beneficiare di speciali condizioni per attività di sviluppo d'impresa. Ho sottolineato la parola “delimitata”, perché realmente, secondo me, molti economisti si stanno rigirando nella tomba, perché abbiamo scoperto, con questo Governo, una nuova ZES illimitata, così illimitata che ci siamo resi conto – probabilmente, vi siete resi conto - che ha bisogno di una copertura. Quindi, 1,6 miliardi per il 2024. E, allora, il Governo ha detto: da dove li prendiamo questi soldi? 560 milioni li prendiamo dal Fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale. Ma bravi, siete stati bravissimi. Ma poi, gli altri, da dove li prendete? Li prendete dalle regioni, cioè state chiedendo alle regioni di finanziare le ZES, la ZES unica che voi avete creato, e io ancora veramente voglio farvi questa domanda: voglio capire a cosa serva e perché ci siamo inventati questo nuovo mostro.

Un'altra cosa che, dandovi supporto, abbiamo cercato di farvi capire: non pesiamo sulle regioni, non pesiamo sui comuni, già gli abbiamo tolto un sacco di cose, non pesiamo sui cittadini! Ma vogliamo prendere questi soldini, tassando i sussidi ambientalmente dannosi? Guardate, lo ripeto per l'ennesima volta, e perché ripeto questo? Perché siamo anche in infrazione con l'Europa, e come dire, recuperiamo soldi per la ZES unica dai cittadini, ma, secondo me, dai cittadini dobbiamo recuperare anche i soldi, perché andremo in infrazione, perché i sussidi ambientalmente dannosi non li abbiamo ridotti. Li vogliamo tassare? Vogliamo tassare gli extraprofitti delle imprese che vendono le armi? Quindi, non i cittadini o le imprese.

Guardate, l'ultimo comunicato di Giorgetti, che è appena arrivato, con riguardo alla manovra dice: dobbiamo fare tutti i sacrifici, non solo tassare gli extraprofitti, ma tutte le imprese piccole, medie e grandi. Ma che stiamo facendo? Ma che state facendo? Siamo già in un momento in cui l'economia è ferma. Se parlate con le imprese - e io vi chiedo, veramente, andateci a parlare, non state solo qui in Parlamento, andate fuori a parlare con le imprese -, vi diranno che è tutto fermo; hanno problematiche, ci sono vuoti normativi. Quindi, in questo momento, abbiamo il decreto-legge omnibus, dove ci avete messo di tutto, è un pasticcio!

A questo punto, nel pasticcio - dico io - volete aiutare i vostri amici? Volete aiutare gli evasori? Ma volete mettere anche una piccola parte di quelle cose che vi stanno chiedendo le imprese, di quelle cose che servono ai cittadini per andare avanti? Perché qui c'è un altro dato, di quelli pazzeschi: dal 2023 al 2024, 46 euro in più per una famiglia. Quindi, abbiamo un potere d'acquisto che era già il più basso d'Europa e adesso continua ad aumentare il disagio. E voi cosa fate? Tagli, tagli su tutto, ma non c'è alcun supporto né alle imprese italiane, al vostro grande made in Italy, che continuate a supportare, né tantomeno alle famiglie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/27 L'Abbate, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/28 Sportiello: parere favorevole con riformulazione. Collega, accetta la riformulazione? Qualcuno mi dice se accetta? Quartini, me lo dice lei?

ANDREA QUARTINI (M5S). Signora Presidente, non accettiamo questa riformulazione, che è sostanzialmente offensiva. È una riformulazione che ha completamente stravolto l'ordine del giorno. Noi, in quest'ordine del giorno, chiedevamo equità nella distribuzione di un farmaco che può curare una malattia grave nei bambini, la bronchiolite, su tutto il territorio nazionale e, invece, abbiamo saputo che ci sono regioni che possono farlo passare in fascia A, cioè gratuitamente per i cittadini, e ci sono regioni che non possono permetterselo, facendo bambini di serie A e bambini di serie B (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

E voi cosa ci proponete? Ci proponete di stravolgere completamente l'ordine del giorno, puntando sulla prevenzione. È una presa in giro inaccettabile! Siamo all'indecenza pura (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Allora, l'ordine del giorno n. 9/2066/28 Sportiello è sottoscritto dai deputati Tucci, Stumpo e Furfaro.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/28 Sportiello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/29 Marianna Ricciardi: parere favorevole con riformulazione.

Collega, mi dice se accetta?

MARIANNA RICCIARDI (M5S). No, Presidente, non accetto la riformulazione. Con questo parere, il Governo getta completamente la maschera. Da un lato, aumentate l'IVA su pannolini e latte in polvere, dall'altro lato, invece, la riducete sulle prestazioni di chirurgia estetica. Ma devo dirvelo io che chi fa una rinosettoplastica ha possibilità economiche superiori rispetto a chi, invece, deve pagare pannolini e latte per il proprio bambino (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?

Questa disposizione è ancora più scandalosa, se consideriamo che non consentite a chi ha pagato l'IVA di avere un credito d'imposta, mentre, invece, per chi non l'ha pagata è tutto a posto: pace fiscale. Allora, dite che la coperta è corta, ma poi 3,5 milioni di euro li destinate per questa disposizione, quando, invece, nell'ordine del giorno vi avevo chiesto l'impegno di destinare queste risorse a specializzandi in psicologia, farmacia, veterinaria, chimica, fisica e odontoiatria che fanno specializzazioni di quattro anni, pagati zero, lo ripeto, zero, lavorando a tempo pieno nei nostri ospedali.

Concludo, Presidente. Per loro chiedete di rispettare i vincoli di bilancio, mentre, invece, per le prestazioni di medicina estetica non vi preoccupate di rispettare i vincoli di bilancio. Non solo questi giovani non avranno un soldo, non solo questi giovani non avranno la possibilità di essere indipendenti, di farsi una famiglia, non solo pagheranno di più pannolini e latte in polvere, ma, se vorranno rifarsi il naso, tutto a posto: esente IVA. È una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/29 Marianna Ricciardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/30 Quartini: parere favorevole con riformulazione.

Collega Quartini, mi fa un cenno? Accetta, va bene.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/31 Di Lauro: parere favorevole con riformulazione. Mi dite se è accolta la riformulazione? Collega Francesco Silvestri, me lo dice lei? Benissimo, è accolta.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Presidente, semplicemente per sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/2066/31 Di Lauro.

PRESIDENTE. Va bene, l'ordine del giorno n. 9/2066/31 Di Lauro, che aveva il parere favorevole.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/32 Morfino: il parere è contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Morfino. Ne ha facoltà.

DANIELA MORFINO (M5S). Presidente, non avevamo dubbi della bocciatura di quest'ordine del giorno, perché a questo Governo non interessa l'ambiente, non interessa la politica ambientale, non interessa la salute dei cittadini e non interessano, soprattutto, il Mezzogiorno e la Sicilia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). A voi interessa solo l'occupazione delle posizioni di potere, lo stravolgimento della Costituzione, il cambiamento della forma di governo, con l'elezione del Presidente del Consiglio e l'annullamento delle funzioni del Parlamento. A voi interessa solo questo.

Tornando all'ordine del giorno in questione, in questi giorni, al Senato, avete appena approvato l'emendamento che dà pieni poteri al governatore siciliano Schifani per realizzare due inceneritori. A noi, ad esempio, i pieni poteri ricordano molto da vicino quelli chiesti da qualcun altro al Papeete e ricordiamo tutti come è andata a finire. Va bene, se volete questo… Comunque, con questi pieni poteri Schifani potrà costruire due inceneritori, bypassando la volontà dei cittadini, il codice degli appalti e tutte le regole previste per le grandi opere, consentendogli di gestire le gare. Colleghi, per costruire questi inceneritori ci vogliono più di 800 milioni di euro: uno spreco di denaro. Mentre l'Europa ci chiede, giustamente, di raggiungere il 70 per cento della raccolta differenziata entro il 2030, a Palermo e a Catania la raccolta differenziata è ancora al 20 per cento, praticamente un miraggio, è ferma al palo e chi governa queste due città? Il centrodestra. Tutto questo accade perché la politica invece di puntare su una corretta gestione dei rifiuti, nel rispetto delle regole, ha creato il clima perfetto per far credere che gli inceneritori siano la soluzione definitiva ai problemi dei rifiuti, problemi che avete creato voi.

Altro che transizione ecologica, quella di questo Governo è retroguardia ecologica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e oggi, con un emendamento di questa maggioranza, si permetterà al politico di turno di gestire autorizzazioni, appalti milionari e il controllo del territorio. Questi sono i poteri speciali che Giorgia Meloni concederà a Schifani.

Presidente, noi abbiamo presentato quest'ordine del giorno perché non c'è, attualmente, alcuno stato di emergenza inerente alla gestione dei rifiuti in Sicilia, c'è, invece, un faro acceso verso gli affari che conseguono alla costruzione degli inceneritori. Noi siamo contrari alla concentrazione di poteri enormi nelle mani di una sola persona e senza limiti sulla durata dell'incarico, perché ciò fa di Schifani non solo il presidente della regione, ma un monarca. Incoronatelo pure e siamo a posto così.

Allora, Presidente, e chiudo, l'incenerimento dei rifiuti al quale ambisce Schifani in modo celere non può costituire in alcun modo la chiusura del ciclo di recupero dei rifiuti. Palermo e Catania hanno raggiunto percentuali bassissime di raccolta differenziata, non perché manca il termovalorizzatore, ma per incapacità politica nella gestione della raccolta differenziata. Entrambi i comuni - lo ricordiamo - sono amministrati dal centrodestra (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. L'onorevole Aiello chiede di sottoscrivere l'ordine del giorno.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Mancini. Ne ha facoltà.

CLAUDIO MANCINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non è mai facile intervenire a titolo personale, in dissenso dal proprio gruppo, ma io non voterò a favore di quest'ordine del giorno. Al di là del merito delle questioni siciliane, su cui non entro perché non le conosco, però, le premesse contengono due argomentazioni: una sulla natura dei poteri commissariali e l'altra sulla questione della termovalorizzazione come estranea e ultronea rispetto al ciclo dei rifiuti, che non condivido, una perché la termovalorizzazione fa parte a tutti gli effetti della legge Ronchi, l'altra perché i poteri commissariali a sindaci o presidenti di regioni sono un affidamento di poteri a cui si è ricorso anche nella scorsa legislatura e anche con Governi a cui abbiamo partecipato per quel che riguarda il mio partito, e non solo il mio partito. Quindi, mi si consenta, con una certa difficoltà, di dichiarare che non voterò a favore di quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, signora Presidente. Per annunciare il mio voto favorevole a quest'ordine del giorno, proprio perché affronta due questioni fondamentali che riguardano il nostro Paese.

Una è quella dei commissari: io faccio presente che, negli ultimi 15 anni, sono stati nominati più di 300 commissari, in questo Paese, commissari governativi, commissari delle regioni; per qualunque questione si dovesse realizzare, sono stati nominati commissari. Questo significa bypassare sistematicamente le leggi ordinarie di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Significa bypassare sistematicamente i poteri delle assemblee elettive, quelle regionali, quelle comunali e il Parlamento. Infatti, una delle caratteristiche fondamentali dei commissari è che non vengono mai sottoposti al controllo di alcun organo politico. E credo che questo sia un malcostume, in questo Paese che dev'essere assolutamente rettificato, perché ci sono emergenze ed emergenze: quando c'è un'emergenza importante, bisogna intervenire, ed è evidente che bisogna anche nominare il commissario. Ma noi ci troviamo di fronte al fatto che ci sono questioni che sappiamo benissimo accadranno dopo un anno, due anni o cinque anni, come le Olimpiadi o il Giubileo: qualunque cosa di questo genere noi sappiamo accadrà e per questo punto non è giustificata la nomina del commissario, abbiamo il tempo di programmare. E credo che questa sia una questione fondamentale.

Dopodiché, sugli inceneritori, io vorrei ricordare che, dopo la legge Ronchi, vi sono state anche le direttive europee, che mettono l'incenerimento alla fine di tutte le possibilità di trattamento dei rifiuti e, in modo particolare, dicono che è sempre preferibile escluderlo, perché prima bisogna pensare alla raccolta differenziata e al recupero del materiale. E tutta questa questione è nell'interesse nazionale. Noi sappiamo qual è la situazione, come dire, politica nel nostro Pianeta, quanti sono i conflitti e qual è la difficoltà per approvvigionarsi di materie prime, che, purtroppo, il nostro Paese non ha. E, allora, vi sembra una buona idea quella di bruciare queste materie prime negli inceneritori? Di buttare materia preziosa che può essere riutilizzata (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e che può essere un elemento fondamentale per l'economia e per la ripresa del nostro Paese?

Per queste ragioni, io convintamente voterò quest'ordine del giorno che è stato presentato (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Barbagallo. Ne ha facoltà.

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. L'ennesimo decreto-legge abbinato al voto di fiducia ci consente di parlamentarizzare la questione dei poteri speciali al presidente della regione soltanto con gli ordini del giorno. Io ho presentato un successivo ordine del giorno, il n. 9/2066/66, che attiene a una materia affine a questo della collega Morfino, perché su questi poteri speciali del presidente della regione manca il presupposto, ossia lo stato di emergenza. E vorrei che il Parlamento prestasse attenzione a questo aspetto. In questo momento, in Sicilia non c'è uno stato di emergenza legato al sistema integrato dei rifiuti. Per essere chiari, non c'è una situazione dei rifiuti emergenziale, con rifiuti nelle strade, eccetera. Quindi manca il presupposto giuridico e manca il presupposto previsto in modo esplicito dalle direttive comunitarie e dall'ordinamento giuridico comunitario per adottare e autorizzare, in questo caso, il presidente della regione ad adottare i poteri speciali; poteri speciali - e lo ricordo al Parlamento - che prevedono la deroga al codice dei contratti pubblici e a tutti i vincoli paesaggistici e ambientali stabiliti con la legislazione speciale regionale, perché in Sicilia i beni culturali sono di competenza esclusiva.

Insomma, si può procedere con l'affidamento diretto per tutti gli impianti, non solo per i termovalorizzatori, ad esempio per tutti gli impianti di compostaggio che servirebbero, in questo momento, in Sicilia, dove ci sono ben 14 impianti di compostaggio che pendono negli uffici del Dipartimento ambiente e del Dipartimento energia e non vengono autorizzati. Quindi, di fronte a una situazione così grave, anche l'ANCE regionale, l'Associazione nazionale dei costruttori edili, stamattina ha lanciato il grido d'allarme, lamentando che c'è il rischio di infiltrazioni mafiose a fronte dei continui affidamenti diretti che vengono fatti in Sicilia. Di fronte a questo stato - che non è di assoluta emergenza, anzi, se proprio c'è una situazione di emergenza, Presidente, riguarda proprio la siccità - la vera calamità è il centrodestra che governa in Sicilia senza alcuna misura idonea negli ultimi mesi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e della deputata Carmina). Lo stato di emergenza sulla siccità è del 6 maggio. Ad oggi, il centrodestra non è riuscito a garantire alcuna misura strutturale, solo l'acquisto di poche nuove autobotti e la sistemazione di quelle vecchie, senza nessuno che le guidi. Ci sono 2 milioni di siciliani senza acqua, e non l'ultimo comune della Sicilia, la città di Palermo ha l'acqua razionata, e, anziché risolvere concretamente questi problemi, vengono autorizzati i poteri speciali, in deroga a ogni norma di legge comunitaria, al presidente della regione.

Presidente, noi lanceremo una grande mobilitazione su tutte le piazze e impugneremo ogni provvedimento che farà il presidente Schifani utilizzando questa misura, perché è assolutamente incostituzionale e illegittima (Commenti del deputato Ciocchetti). Io auspico che scatti la molla per garantire l'accelerazione delle procedure ordinarie: non servono poteri speciali, servono un po' di perizia e di normale capacità amministrativa per rimuovere dalla regione e smuovere tutti i procedimenti pendenti e approvare questi 10 impianti di compostaggio che sono presenti.

Sui termovalorizzatori, Presidente, le previsioni sono assolutamente illegittime e astruse. Basterebbe realizzare gli impianti di compostaggio e garantiremmo una riduzione consistente, per cui non servirebbero né discariche, né inceneritori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e della deputata Carmina).

PRESIDENTE. Il collega Alfonso Colucci ha chiesto di sottoscrivere l'ordine del giorno a nome del gruppo MoVimento 5 Stelle. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/32 Morfino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/33 Ciani il parere è favorevole con riformulazione: va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/2066/34 Guerra il parere è contrario. Prego, collega Guerra.

MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). Grazie, Presidente. In questo provvedimento siete stati molto creativi, avete inventato il ravvedimento operoso plurimo forfettario ad aliquota piatta. Vi chiedevamo, con quest'ordine del giorno, di astenervi da misure di creatività di questo tipo, che distruggono il sistema della riscossione e la sua credibilità. Quindi, chiedo che sia messo al voto il nostro ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/34 Guerra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/35 Vaccari, parere favorevole con riformulazione: accoglie la riformulazione e chiede di metterlo in votazione.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/35 Vaccari, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Il collega Barbagallo chiede di sottoscrivere.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 26).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/36 Serracchiani, parere favorevole con riformulazione: accoglie la riformulazione, collega? Sì. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/37 Lai, parere favorevole con riformulazione: accoglie la riformulazione? Sì.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/38 Casu, parere favorevole con riformulazione: accoglie la riformulazione?

ANDREA CASU (PD-IDP). Presidente, accetto la riformulazione, chiedo, però, che venga messo ai voti. Sottolineo che questo provvedimento sottrae al Fondo locomotive e carri 55 milioni di euro, che sono indispensabili per completare oltre 700 milioni di euro di investimenti nell'ultimo biennio per le locomotive, 200 locomotive, per il trasporto ferroviario delle merci. È necessario che il Governo, conseguentemente a questo impegno, provveda nel tempo più rapido possibile, perché, come denunciato da tutte le imprese del comparto, le conseguenze già contenute in questo decreto, se non si desse seguito all'impegno che assumiamo oggi, sarebbero devastanti per l'intero settore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/38 Casu, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 27).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/39 Di Sanzo, parere favorevole con riformulazione: accoglie la riformulazione. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/40 Sarracino, parere favorevole con riformulazione: accoglie la riformulazione. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/41 De Micheli, parere favorevole con riformulazione: va bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/42 Bakkali, parere favorevole con riformulazione: va bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/43 Morassut, parere favorevole con riformulazione: va bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/44 Ghio, parere favorevole con riformulazione: va bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/45 Peluffo, parere favorevole con riformulazione: va bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/46 Evi, parere favorevole con riformulazione: va bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/47 Malavasi, parere favorevole con riformulazione: va bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/48 Furfaro, parere favorevole con riformulazione: va bene.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/49 Madia, parere favorevole con riformulazione: la collega Madia chiede di votarlo.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/49 Madia, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 28).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/50 Di Biase, parere contrario.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/50 Di Biase, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/51 Ascani, parere contrario.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/51 Ascani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/52 Manzi, parere favorevole con riformulazione: non accoglie la riformulazione e chiede di metterlo in votazione.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/52 Manzi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/53 Berruto, parere favorevole con riformulazione: accoglie la riformulazione e chiede di metterlo in votazione.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/53 Berruto, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 32).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/54 Orfini, accolto come raccomandazione: va bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/55 Iacono, parere favorevole con riformulazione: va bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/56 Cattoi, parere favorevole. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/57 Grimaldi, parere favorevole con riformulazione: accoglie la riformulazione?

MARCO GRIMALDI (AVS). No, grazie, Presidente, siamo al famoso cenone di Stato. Si è tanto parlato, in queste ore, di quanto sia cambiato questo Paese in 100 anni; ieri si è provato, addirittura, a ricordare quanto questo Governo abbia preso le distanze dal “ventennio”, ricordando che i treni non arrivano più in orario. Ricordo solo a tutti, per lo “sbugiardino”, che non arrivavano neanche allora, solo che veniva represso qualsiasi motivo di dissenso dal Governo.

Ebbene, vorrei ritornare a una legge che ho trovato nei nostri archivi, grazie, tra l'altro, a un quotidiano comunista: si chiama “imposta sul celibato”. Era un tributo in vigore in Italia durante il periodo fascista, istituito con regio decreto del 19 dicembre del 1926, che si applicava solo alle persone non sposate, di sesso maschile, con il proposito di favorire i matrimoni e, di conseguenza, incrementare il numero delle nascite. Secondo l'ideologia fascista, una popolazione numerosa era indispensabile per perseguire gli obiettivi di grandezza nazionale che si pretendeva spettassero all'Italia, oltre che per avere un esercito più numeroso possibile. La misura legislativa colpì, più o meno, 3 milioni di italiani ancora celibi.

Vorrei soffermarmi sul fatto che abbiamo fatto un'evoluzione in 100 anni. Si diceva che era compresa tra i 25 e i 65 anni e che l'imposta era dovuta dai celibi - diceva proprio la legge italiana - per il solo fatto del loro stato.

Fatemi dire, colleghi, che sul bonus 100 euro, qualche evoluzione, l'avete fatta: siete riusciti a fare un bonus, anzi, una tassa al contrario sul celibato (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Ci siete riusciti, bravi. Una piccola evoluzione in 100 anni per discriminare, comunque, tutte le famiglie che non sono sposate, tutti i single, tutte le persone anziane e tutte le persone, soprattutto, incapienti, perché nemmeno questo vi è venuto in mente.

Oltre l'elemosina di Stato, siete riusciti pure a discriminare, magari, due persone che non si mantengono l'una con l'altra e hanno un reddito, comunque, inferiore ai 28.000 euro e tutte le persone incapienti che, invece, non sono sposate e sono single. Complimenti! In 100 anni qualche passo avanti lo avete fatto, ma, più o meno, la stessa idea culturale è ancora lì, nel patriarcato di Stato (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. L'onorevole Iaria sottoscrive l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/57 Grimaldi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/58 Piccolotti, parere favorevole con riformulazione: collega Piccolotti, mi dice se accoglie la riformulazione? Va bene, lo mettiamo al voto.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/58 Piccolotti, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 34).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/59 Borrelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Sull'ordine del giorno n. 9/2066/61 Bof vi è un parere favorevole.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/62 Gadda, parere favorevole con riformulazione: collega, accoglie la riformulazione? Va bene, lo mettiamo al voto.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/62 Gadda, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 36).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/63 Braga, parere favorevole con riformulazione: va bene.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/64 Ubaldo Pagano, parere contrario.

Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/64 Ubaldo Pagano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/65 Lacarra. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/65 Lacarra, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 38).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/66 Barbagallo. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/66 Barbagallo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/67 Faraone, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/68 Bonifazi. Il parere è favorevole con riformulazione: la accoglie? Sì e lo votiamo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/68 Bonifazi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 41).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2066/69 Gruppioni. Il parere è favorevole con riformulazione: va bene? Sì e lo votiamo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2066/69 Gruppioni, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 42).

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

Secondo le intese intercorse tra i gruppi, l'esame del provvedimento si concluderà nella seduta odierna.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2066?)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Davide Faraone. Ne ha facoltà.

DAVIDE FARAONE (IV-C-RE). Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Colleghi, come sempre, cerchiamo di fare silenzio. Prego, collega Faraone. Proviamoci. Facciamo defluire, come si dice.

Colleghi, se dovete parlare, fatelo fuori dall'Aula, perché sennò non iniziamo le dichiarazioni e, se non iniziamo, non le finiamo neanche. Proviamoci, prego, collega Faraone.

DAVIDE FARAONE (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Io, intanto, vorrei esprimere solidarietà al Sottosegretario Prisco che, naturalmente, non essendo Sottosegretario nel ramo, ha seguito questo provvedimento e lo può difendere sicuramente così come non lo difendono i suoi colleghi, che il provvedimento lo hanno scritto e che sono scappati a gambe levate, perché è indifendibile.

Io credo che questo provvedimento sia l'emblema del Governo Meloni e dentro ci stanno tanti provvedimenti che hanno la stessa impostazione del Governo, nel senso che avete detto per tanti, troppi anni, alcune cose - soprattutto la Meloni, quando era all'opposizione, visto che gli altri partiti hanno condiviso alcune esperienze di Governo - e poi in questo provvedimento, così come in tanti altri, state facendo esattamente il contrario. Io, ad esempio, sono saturo del ripetere sempre la questione - che mi ha anche un po' annoiato, ma che oggi ha avuto la grande consacrazione - delle accise sulla benzina. Per mesi abbiamo detto, quando si era insediato il Governo Meloni, che la Meloni si era smentita nel video fatto al distributore di benzina, quando diceva che le accise sarebbero state tagliate e non le tagliava.

Oggi, invece, siamo veramente all'apoteosi, perché non solo non ha tagliato le accise ma le ha addirittura aumentate, adeguando le accise del diesel alla benzina e, quindi, aumentandole. Questo è assolutamente emblematico del modo di governare della Meloni: mentire quando si è all'opposizione, costruire un consenso drogato da una menzogna e, poi, quando si è al Governo fare esattamente il contrario e dentro questo disegno di legge ci sono tanti di questi provvedimenti fatti e costruiti in tale modo. È di oggi pomeriggio anche la dichiarazione del Ministro Giorgetti. Vedo che il Sottosegretario è andato via, ma ha dovuto anche smentire il Ministro che aveva detto che si aumenteranno le tasse. La contribuzione è qualcosa che riguarderà tutti, non soltanto le banche con i loro extraprofitti; quindi, tutti coloro che fanno profitti, tutti coloro che costruiscono reddito in questo Paese devono essere ideologicamente tassati. Io ho sentito Giorgetti dichiarare e fare affermazioni che sono tipiche normalmente di partiti che propongono patrimoniali, propongono strumenti di tassazione anche spinta. Dopodiché, Freni è anche un po' ridicolo quando dice che non voleva dire che bisognava mettere tasse ulteriori, ragionando sulla contribuzione; intendeva dire che bisogna pagare le tasse.

Io credo che su queste dichiarazioni di questi due esponenti dello stesso partito, tra l'altro, ci sia un altro elemento emblematico di questo Governo, che è andato lì dove si trova dicendo che avrebbe tagliato le tasse: la flat tax e tutte le cose che avevamo ascoltato ripetutamente. Invece, il dibattito, da quando ci siete voi, è un dibattito sulla tassazione che sembra veramente surreale. Infatti, si parla di cartelle a gogò, si parla di tassazione e di extraprofitti da tassare come se fosse un problema se qualcuno in questo Paese realizza gli extraprofitti. È come se realizzare extraprofitti voglia dire di per sé stesso che bisogna essere puniti, con una filosofia veramente incredibile che state innescando in questo Paese.

Così come ci avete fatto una testa quanto un pallone sui bonus e ci avevate detto sugli 80 euro che i bonus erano delle marchette. Ora, il bonus che introducemmo noi con gli 80 euro è ancora in vigore. È stato ampliato, è stato arricchito e per questo ha trovato la consacrazione nell'accoglimento da parte di tutti i partiti. Lo votarono soltanto alcune forze politiche ma tutti i partiti che si sono alternati al Governo l'hanno sempre ribadito e - ripeto - l'hanno anche ampliato in alcuni casi.

Voi fate lo stesso oggi, però, ci riproponete - dopo che allora votaste contro un provvedimento che è rimasto negli anni - un bonus una tantum, un riferimento di risorse destinate alle famiglie che date loro una volta e poi basta, naturalmente a fronte di costi che le famiglie sono costrette ad affrontare che, invece, sono di un'entità notevolmente superiore. Avete provato col carrello della spesa: ridicolo, respinto. Avete provato coi cartelli e col prezzo medio al distributore di benzina: anche quello ridicolo, respinto. Ora 80 euro: una mancia per un anno, tra l'altro distribuito alle famiglie italiane come i trogloditi possono fare. Infatti, c'è un'idea di famiglia in questo Paese che è veramente arcaica, per cui soltanto il padre di famiglia che campa la famiglia e ha i figli può usufruire di questo bonus. Tutti gli altri, i padri separati, le mamme, le coppie di fatto, tutti i loro, invece, bonus nulla. Io credo che qui ci sia, anche in questa formulazione di questo bonus e anche nella modalità con cui può essere chiesto, un'idea che avete in mente che è veramente perversa.

Così come credo che possiamo considerare un'altra barzelletta quella sulle ZES. Prima avete smantellato uno strumento che funzionava, perché era uno strumento limitato territorialmente, era collegato ai porti, aveva un'idea di sviluppo sulle infrastrutture e sulla sicurezza, aveva anche un'idea di canalizzare le risorse per il credito d'imposta su aree territoriali limitate e, quindi, il credito d'imposta era uno strumento che riusciva sostanzialmente a pagare e a dare agli imprenditori una forza. Quando avete fatto la ZES unica, naturalmente, le risorse per i crediti d'imposta non vi sono più bastate. Quindi, qual è la genialata che fate? Togliete le risorse alle infrastrutture con i Fondi per lo sviluppo e coesione destinati e li rimettete sui crediti d'imposta, per pagare i crediti d'imposta sulla ZES unica notevolmente ampliata. Quindi, meno infrastrutture.

Io credo, da questo punto di vista, che se sommiamo i provvedimenti che avete messo in campo di rivoluzionamento del PNRR, di cambiamento delle destinazioni economiche dei Fondi per lo sviluppo e coesione, dei fondi del bilancio dello Stato rivolti tutti al Mezzogiorno - e ricordo che il PNRR ha il vincolo del 40 per cento e che i Fondi sviluppo e coesione prevedono il vincolo dell'80 per cento - tutte queste cose qui ve le siete dimenticate. Avete fatto un gioco delle tre carte per cui al Mezzogiorno non arriva più nulla e gli togliete pure i soldi per le infrastrutture. Io credo che, da questo punto di vista, se sommiamo queste misure all'autonomia differenziata possiamo definirvi, senza alcun dubbio, il peggior Governo della storia sulle politiche del Mezzogiorno.

Così sui termovalorizzatori, Presidente, Sottosegretario, io credo che il commissariamento per realizzare i termovalorizzatori ci voglia, perché, purtroppo, in tanti anni in Sicilia non si sono mai realizzati e, quindi, che ci volessero poteri da commissario per realizzarli era scontato. Però, il problema qual è? Che anziché commissariare il responsabile, cioè il presidente della regione Sicilia, che è il responsabile dei ritardi, lo nominate commissario. È una cosa incredibile che ha soltanto un motivo legato alla gestione del potere e non alla qualità nella gestione del potere.

Dopodiché - chiudo, Presidente - vi siete dimenticati del futuro, avete tagliato le risorse per far tornare i ragazzi che ormai sono grandi e che sono andati fuori a lavorare perché qui non potevano, perché le retribuzioni erano troppo basse e i lavori magari non erano all'altezza. Noi avevamo preparato uno strumento, avevamo approvato uno strumento che prevedeva l'incentivo a chi ritornava, ma voi lo avete azzerato e, in più, avete tolto le risorse del FFO, che sono le risorse per le università italiane. Per cui il futuro ve lo siete dimenticati. Noi voteremo contro, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Semenzato. Ne ha facoltà.

MARTINA SEMENZATO (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, onorevoli colleghe, il decreto che ci accingiamo a votare, il cosiddetto omnibus, introduce diverse misure economiche, fiscali e sociali a sostegno di tanti lavoratori autonomi, di famiglie, di imprese ma anche degli enti locali. Gli interventi spaziano in tante materie: dalla regolarizzazione delle pendenze fiscali al contrasto della pirateria televisiva, all'erogazione dei fondi del PNRR, al sostegno economico ai lavoratori a basso reddito.

Sono tanti i temi per i quali il Governo ha proposto soluzioni concrete e pragmatiche e, se posso permettermi di evidenziarne uno che ci sta particolarmente a cuore, sicuramente è quello relativo all'incremento del bonus psicologico, destinato a chi necessita di supporto psicologico per ansia, stress e depressione. Possiamo dire, quindi, che questo decreto dimostra attenzione al mondo del lavoro e alle famiglie, promuovendo uno sviluppo equo per il Paese.

È per questo che annuncio, Presidente, il voto favorevole di Noi Moderati e le chiedo di poter depositare il resto del mio intervento (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole. È autorizzata.

Ha chiesto di parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Viene quasi la noia a dirlo, ma siamo di fronte a un ennesimo decreto omnibus, di per sé già illegittimo per sua natura, come tutti quelli che l'hanno preceduto.

Così come siamo davanti all'ennesima fiducia su un provvedimento che è arrivato martedì in serata e che già mercoledì abbiamo dovuto liberare per l'Aula. Ecco, c'è qualcosa di diverso perché, certo, come al solito, al Parlamento sono stati imposti rapidissimi lavori di approvazione, tanto che addirittura anche il Senato ha rinunciato alle audizioni. Ma, la vicenda, se volete, questa volta è anche un po' più subdola di così, perché il decreto, che è nato il 9 agosto ed è stato incardinato il 3 settembre, ha visto, di fatto, gli emendamenti presentabili fino a quel giorno, nessuna audizione possibile e soltanto note scritte. Peccato che, nel frattempo, il decreto non sia più lo stesso. Già, perché con gli emendamenti del Governo e dei relatori, alcune misure sono state fatte entrare di straforo nel provvedimento già confezionato, sottraendole a qualsiasi vaglio degli esperti. Ed è lì che arrivano le note più dolenti. E, attenzione, la vera essenza di questo nuovo scempio è proprio in quelle due vicende. Ne raccontiamo solo due perché è giusto che il Paese sappia cosa c'è dietro. Il primo ormai è cosa nota: un condono tombale per gli evasori, ovvero un furto legalizzato ai danni di lavoratori e lavoratrici pensionati, cittadini onesti che appunto pagano regolarmente le tasse.

In realtà, è addirittura falso parlare di un condono tombale perché, alla fine, essendo che ce ne sarà sempre un altro, forse è davvero questa la nota che, anche con i colleghi, abbiamo provato in qualche modo a far uscire da quest'Aula, perché passa sotto silenzio il fatto che il precedente condono sia stato un fallimento totale. Ovvio, d'altra parte lo diceva anche il collega Mari, proprio l'altro giorno; secondo voi, chi non paga tasse come si comporterà di fronte a un Governo che condona ogni sei mesi: restituirà il dovuto o attenderà il prossimo condono? E, come diceva il collega Borrelli, voi che fate? Lascia o raddoppia? E chiaramente raddoppiate.

Insomma, un concordato biennale preventivo, un ravvedimento per gli anni 2018-2022, la relazione tecnica parla di una spesa di 990 milioni per coprire le mancate entrate. Ma come? Lo dico alla Ragioneria di Stato, ai colleghi, ma questo decreto non doveva essere a costo zero? I soldi, di fatto, ci sono sempre per diffondere questa, chiamiamola così, mala educación nei confronti della cosa pubblica e, alla fine, il tutto quadra in un modo molto semplice: 990 milioni per gli infedeli allo Stato e 100 milioni per tutta la povera gente. E arriviamo lì, arriviamo a un'altra smentita. Io - non so se vi ricordate - cito questa frase: “mai più bonus, sono soldi buttati dalla finestra, ci vuole serietà”. Ecco, questa frase l'ha detta la Presidente del Consiglio al Forum Ambrosetti, a inizio settembre. La ricordo bene, perché era la prima frase che tutti i colleghi hanno applaudito perché noi siamo fra i primi a dire basta bonus. Ci vogliono politiche, bisogna traguardare quest'idea che ogni Ministro, ogni Premier voglia mettere la sua parola, il suo nome a fianco a un bonus. Non sono passate nemmeno tre settimane che arriva il cosiddetto bonus Natale. E lì arriviamo, fatemi dire, alla nota più dolente di questa vicenda. Lo dicevano i colleghi, arriva un bonus di 100 euro a una piccola platea di dipendenti monoreddito. A una condizione, però, che abbiano due persone a carico e due, tra l'altro, persone precise: il coniuge e il figlio. Un bel bonus per convincere le mogli che stare a casa a carico dei mariti, alla fine, conviene. Insomma, arriva il cenone di Stato, ma questa mancia, finanziata appunto con 100 milioni, consiste in 100 euro una tantum e arriverà solo con la tredicesima, con esclusioni che vorrei che mettessimo a verbale. Perché sono le esclusioni che mette il nostro Servizio studi, della Camera - che ringraziamo -, nei dossier e che, ahimè, i colleghi forse non sfogliano; non ne hanno neanche avuto il tempo, visto che tutti i nostri emendamenti sono stati respinti. Lo dico per le cronache parlamentari e per chi ancora ci ascolta, a quest'ora. Chi sono gli esclusi? Le famiglie incapienti, cioè i più poveri, che hanno un reddito così basso da non presentare denuncia dei redditi, già.

In secondo luogo, i lavoratori non dipendenti, i lavoratori autonomi, non imprenditoriali, che sono, tra l'altro, fra i più poveri e più sottopagati. In terzo luogo, le famiglie di fatto non sposate. Grande discriminazione, l'abbiamo detto in tanti, in quest'Aula, però è davvero incredibile l'ipocrisia di un Governo in cui - guardi non cito neanche le biografie personali - basterebbe in qualche modo fare un po' la fotografia delle proprie relazioni per smetterla con questa retorica, che dà l'idea di quanto siete distanti dal Paese reale, ma mi fermo qui (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Poi, ci sono i single, anche i single con i figli, le famiglie di lavoratori dipendenti con almeno un figlio a carico e un reddito superiore ai 28.000 euro, perché per loro dovrebbe esserci, infatti, un assegno unico per i figli.

Guardate, io non voglio andare molto oltre. La cosa che ci ha più indignato è sentire addirittura un collega che dice: la famiglia tradizionale italiana a basso reddito, la famiglia tradizionale italiana a basso reddito, a verbale, a verbale. Guardate, non solo questa è l'unica meritare il vostro sostegno, ma possibilmente va reiterata e incoraggiata. Infatti, è un bel bonus discriminatorio, da cui saranno esclusi tutti gli altri: da loro Babbo Natale non passa. Avete tradito anche la vostra cultura oscurantista. A un certo punto, siete riusciti a fare, per le nostre critiche, l'errore nell'errore. Sono riusciti a specificare un dato di fatto, che almeno questo abbiamo superato, negli anni, cioè dire che sono inclusi i figli anche se nati fuori dal matrimonio. Io ve lo dico, così come lo dice il nostro Servizio studi: guardate che mettere in campo una discriminazione al contrario, sapendo che già lo Stato prevede la non discriminazione fra i figli, dimostra esattamente tutta la vostra malafede, tutta, tutta (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

Non è un lapsus freudiano, perché lo sappiamo che per voi quelli non sono figli come gli altri e la legge che li equipara per voi è carta straccia, ma era fondamentale, importantissimo introdurre queste misure, mentre ci è stato detto che non c'era tempo e non c'era spazio e non c'erano risorse per occuparci di scuola, di sanità. Avete bocciato tutti gli emendamenti sulla scuola dicendo che, addirittura, non era materia pertinente. Cosa esattamente non sarebbe pertinente in un omnibus, visto che, alla fine, è questa la vicenda. Nulla sulla sanità al collasso, ma ci sono tantissime altre criticità, e mi avvio a concludere. Intervenite sulla normativa del credito d'imposta sulle ZES, ma non prevedete che una parte delle risorse vadano alle piccole e medie imprese, ovvero al 90 per cento di quel tessuto produttivo, soprattutto al Sud. Non siete abbastanza amici di questa categoria? Ve ne siete dimenticati quanto sarebbe urgente facilitare l'accesso al credito e prevedere il Fondo di garanzia per i prestiti, introdurre sovvenzioni per progetti di innovazione tecnologica, stimolare la ricerca? Si potrebbe finanziare il loro efficientamento energetico, la digitalizzazione, la formazione professionale per i dipendenti: nulla.

Poi, l'ennesima norma sull'Ilva, una norma ovviamente anti-ambientale. Le somme derivanti dalla sottoscrizione di obbligazioni in amministrazione straordinaria si possono anche destinare alla garanzia finanziaria per nuovi impianti di smaltimento. Peccato che fossero destinate in via esclusiva alla realizzazione del Piano, delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria, alla tutela della sicurezza e della salute nelle bonifiche ambientali (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

Ho finito. Nulla sulla scuola, misure del tutto inadeguate a incrementare il personale, ma, soprattutto, il definanziamento del Fondo finanziario ordinario delle università. Al dramma della fuga dei talenti rispondete diminuendo gli interventi sul rientro dei cervelli. Avete scelto, ancora una volta, la strada corporativa, la strada del privilegio, la strada del disprezzo della collettività, a beneficio di pochi, il qui e ora di qualcuno, quelli che vi garantiscono l'appoggio e il consenso, contro il futuro di tutte e tutti, gli infedeli allo Stato e fedeli solo ai vostri voti (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Benzoni. Ne ha facoltà.

FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Cercherò di non rubare troppo tempo a questa discussione, però, da deputato alla prima legislatura ho chiesto ai colleghi il significato e l'origine del decreto omnibus, quando è nato e perché. Lo dico a lei che ha un'esperienza maggiore della mia: qual è il senso di un decreto di urgenza che, con 22 articoli, norma 22 cose completamente differenti? Più che decreto omnibus oramai dovremmo chiamarlo decreto potpourri, perché ogni anno si aggiunge, si amplia, si continua ad ampliare nella disposizione degli interventi e anche nella banalità di alcuni di essi.

Per non parlare di un decreto che arriva martedì al Senato con la fiducia e arriva alla Camera oggi, giovedì, con un voto notturno, una cosa che non si era mai vista e che non solo sminuisce il nostro Parlamento, ma dimostra anche come l'incapacità del Parlamento di intervenire sui veri temi di questo Paese ci porti poi a un provvedimento come questo.

Tra 22 temi così differenti - 22 articoli, 22 normative che non c'entrano nulla l'una con l'altra - ce ne sono alcuni che abbiamo affrontato negli scorsi mesi e che quindi possiamo dire siano correttivi di ciò che abbiamo sbagliato, ma, quando abbiamo sbagliato, c'erano opposizioni che urlavano ad alta voce che quegli errori sarebbero arrivati. Oggi questo decreto dà ragione a chi, con calma, con diligenza, affrontando i seri temi e le questioni, diceva: “c'è qualcosa che non va”.

Altri temi - lo dico, come tanti colleghi, da chi sta ancora nel consiglio comunale della propria città - non sembrano all'altezza neanche di una delibera del consiglio comunale, ma di una determina: contributi messi lì rispetto alle singole realtà senza un'analisi, senza una visione, senza nulla.

Mi dovete spiegare qual è il tema di urgenza sull'IVA per la vendita dei cavalli vivi. Mi dovete spiegare davvero qual è il termine di urgenza, qual è il termine per cui in un provvedimento come questo avete stabilito tutto ciò.

Per quanto riguarda i tirocini calabresi, può essere questo il tema e l'elemento di un decreto di urgenza? E'un decreto che norma con urgenza una serie di questioni. Il tema del parco tecnologico: penso all'autostrada dell'Alto Adriatico, a cui vengono dati poteri, logiche diverse dalle altre autostrade, senza un quadro strategico di insieme. Vi è poi il tema del commissariamento dei rifiuti in Sicilia che viene inserito in ogni provvedimento omnibus. Poi mi riferisco alla Fondazione Santa Lucia IRCCS: un contributo una tantum che sembra davvero la determina dei consigli comunali, in cui si aggiudicano i contributi alle tante realtà associative, sportive e culturali.

Dovete spiegarcelo: qual è l'urgenza di questo provvedimento, senza una realtà, senza averlo messo nella legge di bilancio, che arriverà fra pochi mesi, senza la visione complessiva di un sistema?

Per quanto riguarda le aree sciistiche della dorsale appenninica, si tratta del tema gigantesco della crisi delle aree sciistiche e delle stazioni sciistiche e noi, oggi, ne normiamo una piccolissima parte, senza alcuna visione e senza alcuna logica.

Poi, in questo provvedimento inserite alcuni punti che sono invece di grande importanza e anche di grande impatto. Sulle ZES e sulla ZES unica abbiamo fatto una grande battaglia in quest'Aula, dicendo ad alta voce che allargare il perimetro della ZES (si tratta di piccoli punti su cui investire per innovare e creare un volano dell'economia anche al Sud) ad un intero territorio, l'intera regione, senza metterci poi le risorse, sarebbe stato un disastro. E il Ministro Fitto, nell'informativa urgente in quest'Aula, ci ha voluto spiegare che i fondi sono finiti in pochissime ore. Perché era un successo? No, i fondi sono finiti in pochissime ore perché era ovvio che, allargando quell'area, i fondi non bastassero. Oggi cercate di mettere una pezza a questo provvedimento, ancora senza una strategicità, ancora senza una visione di insieme, senza ancora mettere al centro lo sviluppo del Mezzogiorno che in questo Paese dovrebbe essere una priorità.

L'abbiamo fatto anche con il bonus psicologo: oggi qui potenziate quei fondi, perché non bastano, ma ve l'abbiamo detto dal primo momento che sarebbero finiti con quei cavoli di click day in pochi secondi, senza alcuna logica e senza nulla.

Ma il tema vero di questo provvedimento è il bonus 100 euro di Natale, perché sui bonus abbiamo sentito di tutto: avete sempre attaccato i bonus e, al primo provvedimento utile, fate il bonus di Natale che, ancora più del bonus, dà l'idea del pacco da scartare e da vedere in casa come un regalo alle famiglie per dire: “votatemi, perché vi ho fatto un piccolo regalo”. Peccato che vi sono tre temi che non funzionano. Il primo è che non lo prenderà quasi nessuno, perché almeno alcuni bonus erano bonus popolari, bonus che andavano in direzione delle famiglie, degli utenti e delle cose; a poco servivano ma comunque arrivavano. Questo bonus, invece, è indirizzato ad un target specifico, ossia a quelle famiglie con a carico un coniuge e un figlio che hanno un reddito basso, ma non troppo basso perché chi non è capiente non può riceverlo; solo chi ha un reddito sotto i 28.000 euro, ma non troppo basso, ed anche chi ha un reddito familiare; qui è la vera discriminazione che fate e qui si vede la vostra visione anche del mondo del lavoro perché se una famiglia ha un reddito di 28.000 euro, che è la somma di due redditi, quello del marito e della moglie, questo bonus non arriva.

Guardate che è singolare che questo bonus arrivi alla famiglia dove la donna non lavora, mentre non arriva se la donna lavora, nonostante la somma del reddito sia la medesima. Questo bonus non comprende le famiglie che non hanno reddito, questo bonus non comprende i tanti giovani e le tante ragazze giovani, che stanno lavorando con la partita IVA e come lavoratori autonomi.

Vi siete dimenticati dell'Italia produttiva che sotto i 28.000 euro c'è - magari con una partita IVA con tasse altissime - e che non arriva alla fine del mese. Vi siete dimenticati di una grande cosa: non basterà dare, a Natale, 100 euro ad alcune famiglie - poche - se poi queste famiglie, per avere un esame diagnostico, devono andare all'ospedale privato perché non riescono ad avere una visita nella sanità pubblica e spendono ben più di quei 100 euro che voi regalate loro; non serve a quelle famiglie, che devono dotarsi di sistemi di trasporto privato, perché il trasporto pubblico in questo Paese non funziona.

Allora è un bonus che è davvero l'esempio del vostro modo di fare: della marchetta politica di favore ad alcuni senza alcuna visione dei problemi di questo Paese, senza alcun target rispetto alle soluzioni e senza alcuna visione di un Paese che deve tornare a crescere e che metta al centro le famiglie, i servizi e la competitività. Queste sono le ragioni per cui il nostro voto sarà un voto fortemente negativo a questo ennesimo decreto bonus (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sala. Ne ha facoltà.

FABRIZIO SALA (FI-PPE). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, in questo provvedimento si toccano comparti strategici del nostro Paese; certo si toccano, magari, in minima parte per noi. Non produciamo grandi norme, ma alla fine andiamo a risolvere problemi - a volte tecnici, a volte istituzionali -, che servono per il funzionamento di tanti meccanismi del nostro Paese: infatti, introduciamo diverse disposizioni che intervengono in diversi temi e in diversi comparti. È un provvedimento corposo, eterogeneo e contiene misure che hanno il carattere di urgenza.

Mi permetto di dire anche che in questa occasione - quando il Governo legifera, durante il mese d'agosto, su un provvedimento così urgente - si vede la debolezza del bicameralismo perfetto: questo è un provvedimento urgente che non necessiterà, mi auguro, nel futuro di passare tra due Camere nello stesso modo, perché non ha senso una doppia approvazione di un provvedimento di questo tipo.

Abbiamo le misure per la ZES, ne hanno parlato più volte anche i miei colleghi: un'autorizzazione di spesa di 1,6 miliardi di euro per l'anno 2024 da aggiungere agli 1,8 già stanziati.

Abbiamo un concordato e non un condono, abbiamo un concordato con un ravvedimento, abbiamo un nuovo rapporto che vogliamo instaurare tra fisco e contribuente, chiediamo ai contribuenti che non hanno versato e - badate - quelli che aderiranno, lo vedrete, non sono tutti evasori, perché stiamo parlando del periodo del COVID dove chiediamo il ravvedimento; non solo il ravvedimento, ma anche il concordato futuro, quindi paghi il passato e ti accordi col fisco sul futuro. Questo è un nuovo modo, non è mai stato utilizzato in questo sistema, peraltro, ad essere pragmatici, per somme che altrimenti lo Stato non avrebbe mai recuperato. Una serie di norme che permettono di avere erogazioni molto più veloci per il PNRR, magari banalità? No, la più grande operazione di investimento nel nostro Paese degli ultimi anni.

Il bonus Natale: cerchiamo di capire la genesi di questo bonus. Non è stato deciso di dare un bonus e poi stanziati i soldi, abbiamo avuto un extragettito di 100 milioni che, se non veniva impiegato subito, sarebbe passato più di un anno per la sua erogazione; da qui l'individuazione di un criterio, di una platea, che, visti poi nel contesto della manovra di bilancio, hanno sicuramente un loro senso.

Abbiamo dato particolare attenzione - ed è stata data - alle misure a favore degli enti locali. Anche qui, sembrano banalità, ma si tratta di misure che vanno incontro alle esigenze dei territori e contribuiscono al loro sviluppo; un'attenzione dimostrata, soprattutto, dall'approvazione in prima lettura, al Senato, di diversi emendamenti di maggioranza ed opposizione. Un grande lavoro di sintesi a favore degli enti locali per rispondere alle richieste di questi e far sì che anche i piccoli comuni possano essere sollevati dalle diverse incombenze di carattere burocratico.

Tra le modifiche apportate nel corso della prima lettura, occorre certamente evidenziare quello relativo alla riduzione dei tempi per l'immissione in servizio dei nuovi segretari comunali, al fine di superare la cronica carenza di iscritti nella fascia iniziale di accesso di carriera. Questo è un esempio di quello che dicevo prima: possono sembrano banalità, ma in realtà risolvono molti problemi.

Il mio intervento è molto breve e vado verso la conclusione, perché già i miei colleghi hanno elencato tutti i provvedimenti. Il ruolo di Forza Italia è stato importante e decisivo, soprattutto in Senato, in prima lettura, con la presentazione e la successiva approvazione di diversi emendamenti su varie tematiche urgenti e significative. Oltre alle proposte di modifica in tema di enti locali - come ho detto - è stato rilevante il nostro apporto, anche in materia di contrasto alla pirateria online e alla diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d'autore. Nello specifico, da un lato vengono inasprite le misure contro i gestori telefonici che non bloccano i contenuti illeciti, dall'altro è prevista la condanna fino a un anno di reclusione per chi non dovesse segnalare un sospetto accesso abusivo ad un sistema informatico, una frode informatica. Concludo, in metà del tempo che mi è stato assegnato, annunciando che Forza Italia voterà convintamente a favore di questo provvedimento, convinti che questo provvedimento, soprattutto pragmatico, risolverà molti problemi ai nostri cittadini e a tutti quelli che operano per i nostri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Donno. Ne ha facoltà.

LEONARDO DONNO (M5S). Grazie, Presidente. Questo Governo ha riportato nel nostro Paese la cultura del condono, delle irregolarità. Siamo di fronte al centrodestra dei favori, a chi si nasconde al fisco, a una classe politica che non interviene in maniera seria e determinata sui problemi reali degli italiani: alla faccia di chi paga realmente le tasse! Con questo provvedimento stanno portando avanti in tutti i modi, stanno provando a giustificare il condono per provare a far accettare il concordato preventivo biennale, un provvedimento presentato dal centrodestra come vanto della riforma fiscale, pensate un po' che orgoglio. In pratica, hanno recuperato uno strumento vecchio e fallimentare, mentre nel frattempo il mondo è cambiato, anche dal punto di vista fiscale. Ci sono i colossi del web che fanno miliardi per tasse praticamente inesistenti, paradisi fiscali europei che favoriscono le multinazionali e, di fronte a tutto questo, il Governo di centrodestra come risponde? Con un concordato preventivo di vent'anni fa. Praticamente, Presidente, è come addentrarsi nell'intelligenza artificiale con un Commodore 64, cioè sono proprio dei fenomeni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

La verità è che siamo di fronte ad una maggioranza priva di idee e di visione politica, perché ad oggi io non ricordo una misura di questo Governo che abbia portato un contributo importante nel Paese in termini di sviluppo economico e sociale. Negli ultimi anni, poi, abbiamo visto le partite IVA attraversare un'odissea, dopo un tira e molla durato anche troppo. Volete sapere qual è stato il risultato? Visto che il 90 per cento delle partite IVA pensa che il concordato non sia appetibile, allora la maggioranza risponde con l'unica cosa che conosce, il condono. Ma quanto vi piace proprio ‘sto condono? Cioè siete proprio innamorati del condono.

Io però vi voglio invitare a mettervi un attimo nei panni di un titolare di partita IVA, di un imprenditore, di un artigiano - persone perbene - che lottano quotidianamente, magari, contro il carovita, contro il caro benzina, il caro bollette, che provano a far quadrare i conti tra spese, contributi, stipendi, e anche sì, provano anche a pagare regolarmente le tasse, questo vi sorprenderà, ma questo succede in Italia. Mettetevi allora nei panni di questi imprenditori: questi vedono il Governo Meloni che, anziché tutelare gli imprenditori onesti, tutelano i furbetti e gli evasori con sconti sulle tasse e con i condoni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Vi rendete conto del messaggio devastante che state dando al Paese? Ma se proprio volete recuperare delle risorse, vi diamo noi qualche idea, fatelo, fatelo seriamente. Guardate, la lista è lunga, ma voglio citare solo alcune possibilità, a partire dagli extraprofitti delle banche, che non avete avuto il coraggio di tassare; avreste potuto aiutare milioni di famiglie, milioni! Eppure avete detto “no” alla proposta del MoVimento 5 Stelle, facendo di fatto un bel regalo alle banche, complimenti. Le risorse che cercate, colleghi della maggioranza, si potrebbero prendere anche dai colossi del web o dal taglio dei sussidi ambientalmente dannosi, ma voi “no”, non la volete proprio intraprendere questa strada, perché non avete il coraggio, c'è poco da fare. Addirittura, parlando di ambiente, c'è anche, in questo provvedimento un passaggio in cui conferite più poteri al presidente della regione Sicilia per accelerare la realizzazione dei termovalorizzatori, cioè questa è la vostra visione di transizione energetica ed ecologica per questo Paese, bella roba.

La cosa più assurda, però, è che continuate a dire che va tutto bene. Sì, ma come fate a pensare anche solo di poter prendere in giro gli italiani? Diciamo le cose come stanno, voi parlate di un boom di occupazione, ma non dite che questa curva è in aumento dal 2021, non dite che l'occupazione aumenta perché il centrodestra ha tagliato i canali di pensionamento anticipato, non dite che buona parte dei nuovi occupati sono lavoratori poveri che, magari, hanno un contratto part time e quindi stipendi da fame, non dite che c'è un'esplosione di ore di cassa integrazione. E visto che vi vantate tanto di questi dati, vi faccio una domanda semplice: come mai a un boom - come dite voi - di occupazione non corrisponde un boom di crescita del prodotto interno lordo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), che è solo in crescita di uno zero virgola qualcosa? È ancora più grave che, di fronte ad una situazione del genere, dite ancora oggi “no” al salario minimo.

Ma andiamo avanti. Secondo l'ultimo rapporto INPS, a causa dell'inflazione, i redditi dei lavoratori dipendenti italiani sono calati fino al 18 per cento e di fronte a questo avete pensato di spingere un ridicolo carrello tricolore, che ha trascinato dietro di sé solo figuracce e fischi, zero risultati. Ma lo sapete quanto costa fare la spesa ad una famiglia italiana? Avete idea di quanto sia difficile arrivare alla fine del mese con uno stipendio da fame? No, evidentemente non avete idea, anzi, non vi importa nulla, questa è la realtà. Non sapete cosa siano i sacrifici di chi, con una paga da fame, deve far quadrare i conti, dar da mangiare ai propri figli, pagare le bollette, pagare il mutuo, comprare il materiale scolastico per i propri figli. Continuate a mentire dicendo che il nostro Paese sta crescendo più degli altri. Falso, è una bugia, lo fate per nascondere la verità, perché dopo il biennio di crescita 2021-2022, grazie alle politiche espansive messe in campo dal Governo Conte e dal MoVimento 5 Stelle, con la destra al Governo il nostro Paese è precipitato in una crescita dello zero virgola, questa è la verità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), fatevene una ragione! Basta dare la colpa al superbonus o a fantomatici buchi di bilancio che non esistono. La verità è che siete incapaci, questa è la realtà.

Poi un'altra precisazione. Quando erano in vigore le misure del Governo “Conte 2” - superbonus, transizione 4.0, reddito di cittadinanza, potenziamento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, decontribuzione Sud - il prodotto interno lordo dell'Italia è cresciuto in due anni quasi del 14 per cento e il rapporto debito-PIL è sceso di 20 punti percentuali in tre anni. Con le vostre politiche economiche, invece, con le politiche economiche disastrose del Governo Meloni, che ha cancellato e distrutto in buona parte tutte queste misure, la crescita è dello 0,7 per cento. È per questo che aumenta il debito pubblico, non per il superbonus, e non è che non sapete fare i calcoli, non siete proprio capaci e preferite raccontare menzogne (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Ancora. Non era la Premier Meloni che, in campagna elettorale, diceva di voler tagliare le accise, una volta al Governo? Oltre a non averlo fatto, adesso scopriamo che, nel vostro Piano strutturale di bilancio, spunta il rialzo delle accise e, quindi, del prezzo del diesel, che si tradurrà in un ulteriore salasso per le famiglie e per le imprese italiane. Ma dove è finita la Meloni underdog del video al distributore di benzina, in cui diceva che le accise, brutte e cattive, sarebbero state abolite una volta che lei fosse arrivata al Governo? E, oggi, perché non ci torna in quel distributore, per dire che, le accise, le sta aumentando proprio lei (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? La verità è che avete preso in giro milioni di italiani con la vostra propaganda becera! E, oggi, forse vorreste provare a dare la colpa di nuovo ai benzinai. Perché voi fate così: quando c'è da prendersi una responsabilità, date la colpa sempre a qualcun altro.

Guardate, l'elenco è lungo e ci sarebbe tanto da dire, però il tempo è poco. Penso al taglio delle pensioni, penso al calo dei salari reali, ai tagli alla sanità che ricadono sui cittadini. Ma ormai è chiaro, Presidente, che per i deputati di questa maggioranza le priorità non sono i cittadini, ma i loro interessi, non sono i lavoratori poveri, ma i colletti bianchi ai quali stendono tappeti rossi, non è aiutare il pubblico, ma favorire il privato.

Mi avvio alla conclusione, Presidente, però voglio metterli a conoscenza di una cosa, perché a tutto ciò, se non bastasse, si aggiunge una chicca delle ultime ore. Mi riferisco al Ministro Giorgetti che, proprio qualche ora fa, ha dichiarato che, nella legge di bilancio, chiederemo sacrifici a tutti, privati, imprese e pubblica amministrazione.

Ma come, colleghi della maggioranza, stavate festeggiando, fino ad oggi avete festeggiato il boom economico, la crescita economica di questo Paese, i risultati straordinari e, oggi, volete chiedere sacrifici agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Ma ci prendete in giro? Scusi, Presidente, ma che cosa sono 18 mesi consecutivi di calo della produzione industriale, il taglio del reddito di cittadinanza, il taglio dei bonus edilizi, i tagli alla sanità, il “no” al salario minimo, il carovita, il caro bollette, il caro mutui, i mutui alle stelle, i tagli agli incentivi alle imprese, il taglio a Opzione donna, il taglio alla rivalutazione delle pensioni per 60 miliardi di euro, il taglio agli sconti sulle accise, il futuro aumento delle accise, il taglio del Fondo per gli affitti e per la morosità incolpevole, la svendita degli asset pubblici come Poste, il Patto di stabilità che ci costerà 13 miliardi di nuove tasse o tagli? Che cosa sono questi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Giorgetti, Meloni, Salvini, colleghi della maggioranza, questi non sono sacrifici? Forse, no, Presidente, forse no, questi non sono sacrifici. È un massacro economico, un disastro, un cappio al collo all'Italia, di cui voi siete responsabili e a pagarne le spese saranno gli italiani.

Concludo, Presidente. Siete passati da mille euro con un clic a una pioggia di tagli e tasse per gli italiani. Questa è la realtà, questo è il Governo Meloni, il Governo delle manovre lacrime e sangue e dell'austerità, roba da far arrossire il duo Monti-Fornero.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

LEONARDO DONNO (M5S). Presidente, ora, vorrei chiedere a questa maggioranza se continuerà ancora a dirci che va tutto bene. Si dovrebbero vergognare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Frassini. Ne ha facoltà.

REBECCA FRASSINI (LEGA). Grazie. Presidente. Onorevoli colleghi, Governo, oggi, in quest'Aula, dibattiamo sul cosiddetto decreto Omnibus, un decreto eterogeneo per materia, un decreto importante, un decreto che arriva in seconda lettura qui alla Camera. È un provvedimento che, tra le varie tematiche, ne tocca una molto rilevante, cioè quella delle politiche fiscali.

Questo Governo, finalmente, ha invertito la rotta per quanto riguarda le politiche fiscali. Infatti, come ben tutti sappiamo, anche per questa legge di bilancio ci sarà il taglio del cuneo fiscale: ben 13 miliardi di euro che, in base a quanto l'INPS ci ha detto con i numeri nel suo rapporto annuale, sono andati a vantaggio di circa il 79 per cento della totalità dei lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), giusto per rispondere al collega Donno riguardo a qualche numero (magari diamo i numeri corretti), l'84 per cento alle donne e il 90 per cento ai giovani under 35.

E, Presidente, me lo consenta, con il taglio del cuneo fiscale abbiamo invertito la rotta, perché, per tanti, troppi anni, questo Paese, invece di impiegare 13 miliardi per il taglio del cuneo fiscale, ne ha impiegati altrettanti per la cultura assistenzialista del MoVimento 5 Stelle, e mi riferisco al reddito di cittadinanza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

E in scia, come dicevo all'inizio del mio intervento, per quanto riguarda le politiche fiscali, noi rivendichiamo anche il cosiddetto bonus Natale, perché, Presidente, andrà a vantaggio di circa un milione di lavoratori dipendenti. E assolutamente sì, rivendichiamo con forza la scelta - perché la politica è fare alcune scelte - che il Governo ha fatto, per l'ennesima volta, di stare dalla parte delle famiglie più in difficoltà: tradotto, le famiglie monoreddito e a reddito basso (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

E vede, Presidente, sempre in tema fiscale, abbiamo raggiunto un importante traguardo. Infatti, nel provvedimento c'è un importante incentivo per spingere le partite IVA all'adesione al concordato preventivo biennale. Tutti sanno, ovviamente, che si tratta di un accordo con il fisco che permette per un biennio di pagare le tasse non in base agli effettivi guadagni, ma a quanto preventivato dall'Agenzia delle entrate, e si otterrà un risparmio fino al 65 per cento.

Entrando nel merito, in questo decreto abbiamo introdotto un ravvedimento speciale sui redditi che non sono stati dichiarati negli anni dal 2018 al 2022. Questa è una procedura che prevede un costo ultra ridotto per regolarizzare la propria posizione nei confronti del fisco, senza applicazione di sanzioni e interessi. Questo, ovviamente, Presidente, è stato uno dei temi che ha creato il dibattito. Ovviamente, abbiamo ascoltato e siamo stati molto interessati al dibattito odierno in quest'Aula, però a me piacciono i numeri, Presidente, ho questo brutto vizio. E i numeri ci danno un'altra tipologia di quadro rispetto a quello che le opposizioni sono andate raccontando. Infatti, Presidente, che il Governo non sia amico degli evasori è dimostrato dai numeri, perché i numeri della lotta all'evasione ci dicono che siamo riusciti ad ottenere 24,7 miliardi sul 2023 e, nei primi sei mesi del 2024, siamo riusciti ad avere 7 miliardi, che sono più del 31 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questi numeri, Presidente, ci dicono anche quello che la Lega ha sempre detto, cioè che un approccio collaborativo con il contribuente, evidentemente, avrebbe portato giovamento anche alle casse dello Stato.

Inoltre, Presidente, accogliamo con un grande plauso il fatto che il Governo abbia deciso di aumentare di 200 milioni di euro il Fondo per le emergenze nazionali, perché, lo sappiamo tutti che, purtroppo, nel nostro Paese le regioni sono state soggette a grosse alluvioni. Anche nella mia provincia, Bergamo, recentemente, c'è stata una grande alluvione, con danni molto ingenti. Mi lasci veramente ringraziare - colgo l'occasione in quest'Aula - i tanti volontari, gli alpini e la Protezione Civile, che hanno prestato volontariamente il proprio lavoro per dare una mano a chi era in difficoltà (Applausi).

E poi, Presidente, un passaggio è doveroso anche sul tema dell'immigrazione. Infatti, in tutta Europa è evidente che il vento stia cambiando. In che senso? Ci sono politiche restrittive per quanto riguarda l'immigrazione. Facendo alcuni esempi, la Francia vara leggi per rendere gli arrivi più complicati, la Germania rivendica il diritto di decidere chi deve rimanere e chi no, la leader socialdemocratica del Governo danese addirittura concede la cittadinanza dopo 19 anni di residenza. Dico questo, rivolgendomi, tramite lei, ai colleghi del Partito Democratico, che promuovono il referendum per regalare, di fatto, la cittadinanza indistintamente dopo soli 5 anni di residenza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e - aggiungo anche - per meri e soli fini elettorali.

Dopodiché, Presidente, sempre in scia a questo, colgo l'occasione, sempre in questo mio intervento, per mostrare vicinanza, da parte del gruppo della Lega, al Ministro Matteo Salvini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che rischia sei anni di carcere per aver difeso i confini nazionali e per aver esercitato la sua funzione di Ministro dell'Interno: un unicum al mondo è questo, un unicum al mondo!

Presidente, dico questo perché in questo provvedimento si fa un ulteriore passo avanti. Infatti, noi crediamo che il tema dell'immigrazione debba essere risolto in modo molto concreto e, soprattutto, in modo determinato. Facendo così noi, come Governo, stiamo investendo sul Piano Mattei e nell'articolo 15 di questo decreto si prevede che le imprese che vorranno investire nel continente africano potranno fare domanda di finanziamento allo Stato senza la necessità di presentare alcuna garanzia.

Presidente, mi avvio alla conclusione di questo mio intervento facendo una brevissima considerazione, una riflessione. Come dicevo, ho ascoltato attentamente il dibattito e ci sono stati degli spunti anche costruttivi e interessanti da parte dell'opposizione, però mi lasci dire che, quando sono volate frasi del tipo che questo è un Governo che sta portando il Paese nel baratro o che intraprende la strada del disprezzo della collettività, mi viene da dire che abbiamo grande rispetto dell'operato di questo Governo ma abbiamo anche - e lo dico sorridendo - dall'altra parte un campo largo, forse ormai un camposanto in base alle ultime dichiarazioni di questi giorni, che è tenuto assieme non da un ideale comune, come quello del Governo di centrodestra, come quello della coalizione di centrodestra, che ha un programma elettorale che è stato votato dagli italiani e che noi abbiamo intenzione di attuare. Lo attueremo e, soprattutto, andremo avanti determinati, perché, con i dati sull'occupazione e sulla disoccupazione - soprattutto l'occupazione è ai massimi storici - noi crediamo, Presidente, di essere sulla strada giusta. Per questo e per tutto quello che ho detto in precedenza, ovviamente dichiaro il voto favorevole della Lega-Salvini Premier (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Merola. Ne ha facoltà.

VIRGINIO MEROLA (PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Noi riteniamo semplicemente che questo decreto sia finalizzato, soprattutto, ad avvantaggiare gli interessi di ogni gruppo della maggioranza in senso corporativo. È un “decreto Carrozzone”, frutto di una competizione tutta interna alla destra sui benefici fiscali e sulle deroghe alle norme.

Con il concordato preventivo siamo all'ennesimo condono: un ravvedimento per gli evasori fiscali, uno schiaffo, invece, alle persone oneste, ai tanti lavoratori e pensionati, perché riduce ancora la base imponibile e colpisce ancora la progressività fiscale.

Il bonus Befana è risibile, sia per i fondi stanziati sia perché è discriminante per le famiglie fatte da persone non sposate, escluse da questo provvedimento. Così avremo, ancora una volta, bambini di serie A e di serie B. Ma la Presidente Meloni - chiedo - non aveva, poco tempo fa, detto “basta” con i bonus? Un altro voltafaccia. Si finanzi, invece, seriamente l'assegno unico universale, la vera risposta ai bisogni delle famiglie con figli, e si renda strutturale il bonus psicologo, con assunzioni nelle scuole e nelle ASL.

Infine, per la ZES del Sud si finge di aumentare le risorse, ma lo si fa riducendo i soldi già assegnati proprio allo stesso Sud. Si continua a superare ogni record con il ricorso ai decreti e alla fiducia.

Si è toccato il fondo. La maggioranza ha iniziato a scavare, ma lo farà senza di noi perché il voto del Partito Democratico è “no” (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Giorgianni. Ne ha facoltà.

CARMEN LETIZIA GIORGIANNI (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il provvedimento che ci apprestiamo a votare contiene importanti misure a beneficio di lavoratori autonomi, famiglie, imprese ed enti territoriali: dal concordato preventivo biennale, che riguarderà una platea di 4 milioni di contribuenti, allo sblocco dei fondi del PNRR, dalla rinegoziazione dei mutui degli enti locali all'aumento della dotazione per il bonus psicologo.

Certo che ad ascoltare anche stasera certe opposizioni, gli interventi, appunto, che ho sentito qui in Aula, bisognerebbe forse impiegare tutta la sera a smentire certe inesattezze che ho sentito, certe cose che non esistono. La verità, però, è che in questo decreto ci sono soluzioni ai problemi che l'Italia si trascina da anni, perché i Governi che ci hanno preceduto non hanno pensato ad altro che alla gestione spicciola del consenso. Finalmente, invece, i nostri giovani, le nostre donne, le nostre famiglie non avranno come priorità quella di recarsi altrove, perché senza prospettive. Abbiamo iniziato un percorso di speranza per questi nuclei familiari, nel quale intraprendere il loro lavoro, le loro iniziative. Diciamolo con chiarezza: il Governo Meloni ha intrapreso un preciso cambio di rotta e di marcia; ormai è chiaro, è chiaro anche ai cittadini.

Abbiamo avanzato proposte alternative e concrete, perché abbiamo un'altra visione del Paese e abbiamo altre priorità. Abbiamo fin da subito approvato misure per contrastare le discriminazioni, le diseguaglianze, le fragilità che non potevano certo essere affrontate a suon di bonus a pioggia e, soprattutto, in maniera indiscriminata. Noi stiamo agendo per dare a ciascun italiano gli strumenti utili per costruire, da solo, in maniera strutturale, il proprio futuro e queste scelte ci stanno dando ampia ragione. Non lo dicono solo testate giornalistiche internazionali, spesso non di area, ma i dati economici. Nel 2023 l'Italia cresce più del doppio della media UE e dell'Eurozona. L'Italia cresce del +0,9, con una media europea del + 0,4; una previsione più alta di quella prevista per l'Eurozona, più di Germania e Francia. La borsa ha superato i livelli pre-crisi finanziaria dal 2008 e sta già facendo registrare la migliore performance in Europa ed è tra le migliori performance nel mondo. Lo spread è a un livello di circa 100 punti base inferiore rispetto a quello dell'ottobre 2022.

Poi ci sono i dati Istat sul mercato del lavoro. I dati di luglio ci dicono che abbiamo superato, per la prima volta, i 24 milioni di lavoratori. Il tasso di occupazione generale ha raggiunto il 62 per cento, quello di occupazione femminile il 53,6, superando, per la prima volta, il tetto di 10 milioni di donne lavoratrici. Ha una tendenza opposta il tasso di disoccupazione, che scende a luglio al 6,5 per cento, il più basso dal 2008. Dall'ottobre del 2022 si contano circa 750.000 occupati in più e 408.000 sono donne.

Questi non sono numeri freddi, ma questi numeri sono conseguenze di scelte precise e coraggiose di questo Governo che, certamente, non guarda al consenso ma guarda al futuro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), alla sostenibilità, alla produttività, alla voglia di aiutare la dimensione familiare e produttiva di questo Paese. Stiamo investendo nel futuro del nucleo familiare - e non l'aveva mai fatto nessuno come lo stiamo facendo noi -, di quel giovane, di quell'imprenditore che decide di scommettere la propria idea imprenditoriale nel nostro Paese, quel futuro che voi avete negato per troppi anni, accecati solo da una logica e da una visione assistenzialistica e, soprattutto, del consenso.

Sosteniamo la famiglia e la natalità con un bonus che ha un concreto impatto sociale e che rafforza il welfare familiare e dimostra, ancora una volta, come questo Governo stia attento al mondo produttivo quanto alle fasce di popolazione più deboli, con una impostazione che non lascia indietro nessuno: 100 euro esentasse che verranno erogati con la tredicesima mensilità. Vanno sempre in questa direzione gli interventi sul cuneo fiscale e sull'Irpef, che porteremo avanti anche nella prossima manovra finanziaria dove contiamo di fare di più anche per il ceto medio.

Con il percorso di riforma fiscale, anche qui ho sentito un sacco di inesattezze, ovviamente in malafede, stiamo costruendo un nuovo rapporto di fiducia con i contribuenti, all'insegna del dialogo e della collaborazione. Il concordato preventivo biennale va in questa precisa direzione, così come il ravvedimento speciale introdotto per il periodo tra il 2018 e il 2022. Si parla di anni che sono stati particolarmente difficili a causa del COVID e per le conseguenze che tutti conosciamo.

Avevamo davanti a noi due strade: o vessare i contribuenti, con il rischio di non incassare nulla, oppure introdurre un ravvedimento che consentisse di aumentare, da subito come poi è stato, il gettito fiscale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Abbiamo scelto la seconda strada e stiamo vedendo anche i risultati, che vi piaccia o no, perché questo è quello che sta accadendo. E, invece, anche questa sera abbiamo sentito un sacco di inesattezze, e passeremo a la serata a smentirle. Chi non aderirà al concordato preventivo e continuerà a mantenere un atteggiamento poco collaborativo e non trasparente con il fisco rischierà di essere inserito in liste selettive, con la conseguenza di una stretta sui controlli.

Come accennavo, questo decreto non è soltanto un provvedimento fiscale, ma contiene tante altre misure importanti per lo sviluppo e gli enti locali. Si cammina a fianco ai cittadini, ai nostri sindaci, alle tante attività commerciali, industriali e associative.

Abbiamo affrontato la ZES unica (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), con l'aumento della dotazione, ovviamente economica: grazie alla zona economica speciale, ci sarà più semplificazione, sburocratizzazione (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) … È inutile

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente!

PRESIDENTE. Colleghi! Collega, scusi, io non la volevo interrompere, ma purtroppo sono costretta.

Colleghi, dobbiamo esaurire l'ultima dichiarazione di voto, ancora due minuti. La collega la dovete ascoltare in silenzio. Voi avete parlato nel silenzio dell'Aula. Come sapete, non si interloquisce durante le dichiarazioni di voto, quindi in silenzio ascoltiamo la collega. Ha due minuti, prego.

CARMEN LETIZIA GIORGIANNI (FDI). La verità fa male e lo capisco, mi metto anche nei loro panni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ci sono poi interventi importanti per i territori, come l'aumento del Fondo emergenziale nazionale, il sostegno ai territori fragili, ma anche importanti misure per i comuni, aumentati i limiti di spesa per il bonus psicologo con 2 milioni in più di euro nel 2024, a sostegno delle spese relative a sessioni di psicoterapia per chi abbia un ISEE inferiore ai 50.000 euro. Viene semplificato il processo di erogazione delle risorse destinate al finanziamento degli interventi del PNRR, assicurando la liquidità necessaria per i pagamenti di competenza dei soggetti attuatori del Piano. Ci sono misure fiscali nel campo dello sport che, in un'ottica di semplificazione, prorogano le agevolazioni IVA delle associazioni sportive dilettantistiche. Ci sono risorse per il turismo dei comuni colpiti dalla mancanza di neve. Sono stati stanziati ben 13 milioni.

Un certo maestrino, ovviamente, martella da mesi sul fatto che saremmo stati isolati in Europa, il debito sarebbe cresciuto in maniera esponenziale, l'economia si sarebbe bloccata, la disoccupazione sarebbe esplosa, gli investitori avrebbero sfiduciato i mercati e il PIL sarebbe crollato (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Purtroppo per voi e per fortuna della nostra Nazione, questo scenario non si è mostrato, fortunatamente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Nel mentre, noi invece stiamo approvando misure fondamentali per il nostro Paese che riguardano la vita vera delle persone e che rappresentano la cifra di un Governo concreto e improntato sul fare. Insomma, potete usare tutti gli aggettivi che volete, tutte le declinazioni lessicali che vi vengono in mente, ma siete veramente in cattiva fede (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), quando negate che questo sia un decreto…

PRESIDENTE. Colleghi.

CARMEN LETIZIA GIORGIANNI (FDI). …destinato ad aiutare le famiglie, a sostenere gli enti territoriali, ad accelerare gli investimenti e a garantire un futuro alle nostre generazioni, investimenti alle imprese…

PRESIDENTE. Concluda, collega.

CARMEN LETIZIA GIORGIANNI (FDI). E per questo il voto del gruppo di Fratelli d'Italia sarà convintamente favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Applausi polemici dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2066?)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2066?:

S. 1222 – “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico” (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

Organizzazione dei tempi di esame di disegni di legge e del Piano strutturale di bilancio di medio-termine.

PRESIDENTE. Avverto che, nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna, sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi per l'esame: del testo unificato dei disegni di legge 1168-1318-1371-1452-1572-A recante abrogazione di atti normativi prerepubblicani relativi al 1861-1946; del Piano strutturale di bilancio di medio termine - Italia-2025-2029 - Doc. CCXXXII, n. 1 (Vedi l'allegato A).

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverto inoltre che, con lettera in data odierna, il presidente della Commissione finanze ha rappresentato l'esigenza - sulla quale ha convenuto all'unanimità l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti di gruppo della Commissione medesima - di posticipare al prossimo calendario dei lavori l'avvio dell'esame in Assemblea, attualmente previsto per la seduta di lunedì 7 ottobre, della proposta di legge n. 981?, concernente la riapertura dei termini per la richiesta di acquisizione di immobili dello Stato da parte degli enti territoriali. A seguito delle intese intercorse tra i gruppi, l'esame del provvedimento non sarà pertanto iscritto all'ordine del giorno delle sedute della prossima settimana.

Avverto altresì che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, nella giornata di martedì 8 ottobre, la parte pomeridiana della seduta avrà inizio alle ore 15 e terminerà entro le ore 18.

Avverto infine che nella seduta di mercoledì 9 ottobre, alle ore 16,15, avrà luogo la commemorazione di Francesco Merloni.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caramiello. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO CARAMIELLO (M5S). Grazie, signora Presidente. L'anniversario della costruzione della ferrovia Napoli-Portici non è solo una data sul calendario, ma un simbolo di audacia, di innovazione e di un sogno realizzato che portò la firma della dinastia dei Borbone. Nel lontano 3 ottobre 1839, la Napoli-Portici, quest'ultima la mia città, non rappresentava semplicemente l'inaugurazione della prima ferrovia italiana, piuttosto era il battito pulsante di un'epoca in cui il Mezzogiorno si ergeva come faro di progresso. Questa linea, la Napoli-Portici ha reso possibile un cambiamento epocale. Ha facilitato il commercio, ha stimolato il turismo e ha aperto le porte di un mondo di opportunità per le generazioni future. Dobbiamo ricordare che il Sud è stato il palcoscenico di questo straordinario traguardo, un luogo dove l'ingegno e la determinazione hanno brillato in tutta la loro forza. Onorevoli colleghi, però, non possiamo permettere che l'eredità di questa storica realizzazione venga dimenticata. Pertanto, bisogna accelerare con il restauro della storica stazione Bayard, un luogo che, purtroppo, ancora oggi giace in uno stato di degrado e di abbandono. Parliamo di un simbolo della nostra ferrovia e di un testimone silenzioso di epoche passate, quando rappresentava un punto di incontro e di scambio vitale per la nostra città e per il Mezzogiorno. Investire nella sua riqualificazione significa non solo recuperare un patrimonio architettonico, ma anche stimolare l'economia locale, creando posti di lavoro, e attrarre investimenti, magari rendendola un museo dedicato alla storia del trasporto ferroviario, uno spazio per eventi culturali o un punto di riferimento per il turismo, attirando visitatori da ogni parte.

Vado a concludere, signora Presidente e onorevoli colleghi. Nel rispetto della memoria storica della Napoli-Portici, l'auspicio è che tutte le istituzioni competenti possano lavorare congiuntamente per immaginare un futuro in cui la sua stazione non sia solo un relitto del passato, ma un centro pulsante di attività, cultura e innovazione.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 7 ottobre 2024 - Ore 11:

1. Discussione sulle linee generali del testo unificato dei disegni di legge:

Abrogazione di atti normativi prerepubblicani relativi al periodo 1861-1946. (C. 1168?-1318?-1371?-1452?-1572-A?)

Relatore: NAZARIO PAGANO.

2. Discussione sulle linee generali della mozione Francesco Silvestri ed altri n. 1-00309 in materia di attuazione dell'autonomia differenziata, con particolare riguardo alla prioritaria definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, anche al fine di ridurre il divario tra le diverse aree del Paese .

La seduta termina alle 22,55.

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: MARTINA SEMENZATO (A.C. 2066?)

MARTINA SEMENZATO (NM(N-C-U-I)-M). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 2066?). Grazie Presidente, onorevoli colleghi, il decreto che ci accingiamo a votare, cosiddetto omnibus, introduce misure economiche, fiscali e sociali a sostegno di lavoratori autonomi, famiglie, imprese ma anche enti locali.

Gli interventi spaziano dalla regolarizzazione delle pendenze fiscali al contrasto alla pirateria televisiva, dall'erogazione dei fondi del PNRR al sostegno economico ai lavoratori a basso reddito, dal contrasto alla peste suina africana all'incremento del bonus psicologo… tanti temi per i quali il Governo Meloni ha proposto soluzioni concrete e pragmatiche.

Riguardo al tema fiscale il centrodestra sostiene da sempre la necessità di un fisco amico, equo e non punitivo, soprattutto per quelle categorie come le partite IVA e i lavoratori autonomi che sono maggiormente vulnerabili agli effetti delle crisi e - come è accaduto durante la pandemia

- possono ritrovarsi nell'impossibilità di pagare quanto dovuto nei tempi previsti.

In particolare, il decreto in esame include il concordato preventivo biennale per permettere la regolarizzazione senza sanzioni delle posizioni fiscali dal 2018 al 2022. Aderendo entro il 31 ottobre i contribuenti potranno beneficiare di agevolazioni fiscali e di imposte ridotte in base agli indici di affidabilità fiscale.

Al contempo, viene rivista l'imposta sostitutiva per i redditi prodotti all'estero da persone fisiche che trasferiscono la residenza fiscale in Italia, che passa da 100.000 a 200.000 euro.

Sempre sul fronte fiscale viene previsto un credito d'imposta a favore del settore sportivo con incentivi fiscali per sponsorizzazioni fino al 15 novembre 2024 e sono prorogate le agevolazioni IVA per le associazioni sportive dilettantistiche e per l'erogazione di corsi sportivi invernali.

Viene poi previsto a sostegno delle famiglie a più basso reddito un bonus di 100 euro esentasse, che sarà erogato già con la tredicesima di dicembre a circa 1,1 milioni di lavoratori dipendenti con un figlio a carico.

Il decreto contiene anche misure per accelerare l'erogazione dei fondi del PNRR fino al 90 per cento dei finanziamenti, facilitando la realizzazione delle opere pubbliche. Le procedure saranno snellite, garantendo trasferimenti più rapidi e semplificati per i soggetti attuatori, come le amministrazioni locali.

Rimanendo nell'ambito della pubblica amministrazione, oltre ad affrontare il tema della mancanza di segretari comunali, si estende fino al 2027 la possibilità per gli enti locali di rinegoziare i mutui, dando loro maggiore flessibilità finanziaria.

Un punto che ci sta particolarmente a cuore è poi quello relativo all'incremento del bonus psicologo destinato a chi necessita di supporto psicologico per ansia, stress o depressione: il budget viene aumentato di 2 milioni di euro, portando lo stanziamento complessivo a 12 milioni per tutto il 2024.

Sempre in termini di stanziamenti, con il decreto che oggi convertiamo in legge sono previsti 10 milioni di euro per ricompensare i danni subiti dagli allevatori colpiti dalla peste suina africana. Altri 13 milioni di euro sono stanziati per il contenimento dei cinghiali selvatici.

Altro punto rilevante di questo variegato provvedimento riguarda la lotta contro la pirateria televisiva: sono previste nuove misure per combattere la pirateria delle trasmissioni sportive, che includono responsabilità per i fornitori di servizi VPN e DNS, e sanzioni per chi non segnala trasmissioni illecite.

Infine, ultimo ma non ultimo essendo uno dei punti centrali del provvedimento, si interviene sulle Zone Economiche Speciali (ZES). In particolare, il decreto prevede un rifinanziamento significativo delle agevolazioni fiscali per le imprese che operano nella ZES Unica Sud. Sono stati stanziati ulteriori 1,6 miliardi di euro, che si sommano ai fondi precedenti, portando il totale delle risorse a disposizione per il 2024 a oltre 3,2 miliardi di euro. Risorse ingenti che dimostrano come questa maggioranza e questo Governo abbiano a cuore il rilancio del Sud e dell'intero Paese.

In definitiva, possiamo dire che il decreto dimostra attenzione al mondo del lavoro e alle famiglie, promuovendo uno sviluppo equo per il Paese: per questo annuncio il voto favorevole del gruppo Noi Moderati.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nelle votazioni nn. 3 e 30 il deputato Furfaro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 7 il deputato Dell'Olio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 7 la deputata Pastorella ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 10 la deputata Matone ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 18 il deputato Tremaglia ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 20 i deputati Boschi, Faraone e Gadda hanno segnalato che hanno erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbero voluto esprimere voto contrario;

nella votazione n. 22 la deputata Loizzo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 25 e 26 il deputato Maullu ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 26 il deputato De Corato ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 29 il deputato Carotenuto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale DL 2066 - ODG 9/2066/1 RIF 243 242 1 122 242 0 82 Appr.
2 Nominale ODG 9/2066/6 RIF 247 246 1 124 246 0 81 Appr.
3 Nominale ODG 9/2066/7 247 246 1 124 109 137 81 Resp.
4 Nominale ODG 9/2066/8 246 245 1 123 102 143 80 Resp.
5 Nominale ODG 9/2066/9 254 247 7 124 105 142 80 Resp.
6 Nominale ODG 9/2066/10 255 253 2 127 112 141 79 Resp.
7 Nominale ODG 9/2066/11 254 252 2 127 100 152 79 Resp.
8 Nominale ODG 9/2066/12 257 256 1 129 114 142 79 Resp.
9 Nominale ODG 9/2066/13 254 254 0 128 112 142 79 Resp.
10 Nominale ODG 9/2066/14 250 250 0 126 106 144 79 Resp.
11 Nominale ODG 9/2066/15 256 253 3 127 108 145 79 Resp.
12 Nominale ODG 9/2066/16 RIF 255 254 1 128 253 1 79 Appr.
13 Nominale ODG 9/2066/17 253 249 4 125 109 140 79 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale ODG 9/2066/18 255 252 3 127 109 143 79 Resp.
15 Nominale ODG 9/2066/19 256 255 1 128 112 143 79 Resp.
16 Nominale ODG 9/2066/20 257 257 0 129 112 145 77 Resp.
17 Nominale ODG 9/2066/21 RIF 251 249 2 125 246 3 77 Appr.
18 Nominale ODG 9/2066/22 253 251 2 126 107 144 77 Resp.
19 Nominale ODG 9/2066/25 250 250 0 126 108 142 77 Resp.
20 Nominale ODG 9/2066/26 244 242 2 122 95 147 77 Resp.
21 Nominale ODG 9/2066/27 249 247 2 124 104 143 77 Resp.
22 Nominale ODG 9/2066/28 248 246 2 124 104 142 77 Resp.
23 Nominale ODG 9/2066/29 250 237 13 119 97 140 77 Resp.
24 Nominale ODG 9/2066/32 244 240 4 121 88 152 77 Resp.
25 Nominale ODG 9/2066/34 249 243 6 122 102 141 77 Resp.
26 Nominale ODG 9/2066/35 RIF 253 249 4 125 247 2 77 Appr.


INDICE ELENCO N. 3 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale ODG 9/2066/38 RIF 253 252 1 127 251 1 77 Appr.
28 Nominale ODG 9/2066/49 RIF 251 250 1 126 250 0 77 Appr.
29 Nominale ODG 9/2066/50 250 248 2 125 106 142 77 Resp.
30 Nominale ODG 9/2066/51 253 244 9 123 101 143 77 Resp.
31 Nominale ODG 9/2066/52 254 254 0 128 110 144 77 Resp.
32 Nominale ODG 9/2066/53 RIF 252 251 1 126 247 4 77 Appr.
33 Nominale ODG 9/2066/57 248 246 2 124 106 140 77 Resp.
34 Nominale ODG 9/2066/58 RIF 250 248 2 125 248 0 77 Appr.
35 Nominale ODG 9/2066/59 252 240 12 121 99 141 77 Resp.
36 Nominale ODG 9/2066/62 RIF 249 206 43 104 205 1 77 Appr.
37 Nominale ODG 9/2066/64 251 249 2 125 109 140 77 Resp.
38 Nominale ODG 9/2066/65 RIF 249 205 44 103 202 3 77 Appr.
39 Nominale ODG 9/2066/66 248 240 8 121 101 139 77 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 43)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale ODG 9/2066/67 249 208 41 105 68 140 77 Resp.
41 Nominale ODG 9/2066/68 RIF 249 247 2 124 243 4 77 Appr.
42 Nominale ODG 9/2066/69 RIF 247 246 1 124 245 1 77 Appr.
43 Nominale DL 2066 - VOTO FINALE 230 230 0 116 134 96 77 Appr.