XIX LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 34 di giovedì 12 gennaio 2023
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SERGIO COSTA
La seduta comincia alle 10,30.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
ANNARITA PATRIARCA, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 64, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,35).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Seguito della discussione del disegno di legge: S. 345 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica (Approvato dal Senato) (A.C. 730?).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 730: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica.
Ricordo che nella seduta di ieri si è concluso l'esame degli ordini del giorno.
(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 730?)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ricordo che è stata disposta la ripresa televisiva diretta delle dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Ilaria Cavo. Ne ha facoltà.
ILARIA CAVO (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi e signori del Governo, nato come un provvedimento ponte, un passaggio di consegne tra il precedente Governo e l'Esecutivo in carica, questo provvedimento ha segnato invece una svolta. È un decreto che, per la quarta volta, punta a fronteggiare l'emergenza con misure specifiche e immediate ma, per la prima volta, con una visione di prospettiva e con scelte strutturali che tracciano una rotta chiara. È un decreto che agisce su un piano binario, dunque, quello delle scelte necessarie di breve periodo e quello di scelte più strutturali, i cui effetti si vedranno nel medio e lungo termine. È un decreto che rimarca ancora di più il cambiamento radicale che intercorre tra una larga maggioranza tecnica, concentrata sulle emergenze e un ritorno a una chiara visione politica, quella su cui questa maggioranza ha raccolto il mandato elettorale. Ecco dunque che il testo del DL Aiuti-quater non si limita a fronteggiare l'emergenza del caro bollette, sostenendo - impostazione assolutamente condivisa da Noi Moderati - famiglie e imprese, ma punta anche - scelta che altrettanto sosteniamo - a soluzioni strutturali, nell'ambito della strategia che il Governo sta attuando a diversi livelli, allo scopo di rendere nuovamente sostenibile il costo dell'energia. Non è sufficiente, infatti, alleviare il carico sulle bollette degli utenti; in questo modo, si sposta solo l'onere senza risolvere il problema alla radice. Misure tampone diventano controproducenti, se non attuate nelle more della definizione di interventi strutturali ed è qui che sta la cifra di questo Esecutivo, nel non confondere l'attenzione alle fasce deboli con i limiti delle politiche di sussidio. È il caso del fronte energetico in cui, accanto ad aiuti temporanei, si agisce concretamente nel senso della diversificazione delle fonti energetiche e della riduzione della dipendenza dall'estero, in particolare dal gas russo. La scelta di riavviare le prospezioni nelle acque territoriali, una scelta fortemente politica e centrale in questo provvedimento, ha lo scopo di ridurre i costi e la dipendenza dall'estero, non certo di aumentare l'utilizzo delle fonti fossili. Con questa decisione non si abbandona il percorso di decarbonizzazione, ma oggi abbiamo la necessità e il dovere di assicurare gli approvvigionamenti, andando a sostituire le quote venute meno a causa delle tensioni internazionali dovute al conflitto in Ucraina. Inoltre, la riattivazione della ricerca e dello sfruttamento delle risorse naturali del Paese comporta non solo benefici economici ai territori coinvolti, ma in alcuni casi anche la possibilità di aumentare il controllo sull'impatto ambientale, laddove per esempio i giacimenti sono sfruttati anche da Paesi limitrofi. Questo perché la norma prevede che le autorizzazioni e le ricerche siano vincolate all'analisi del territorio, agli studi sulla subsidenza e sull'impatto ambientale e, al contempo, garantisce la riduzione dei costi energetici nell'immediato.
Benefici per cittadini e imprese, per la bolletta energetica del Paese, e garanzie per l'ambiente. Queste le caratteristiche di una misura necessaria e ponderata, in grado di contemperare le esigenze economiche del Paese, i nuovi equilibri geopolitici, un concetto di sviluppo sostenibile che non può più tollerare l'atteggiamento di continuo contrasto alle opere infrastrutturali, caro a una certa opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).
Questa visione ottusa di un ambientalismo radicale, posto in continua alternativa al progresso, ci ha condannati all'esiguo numero di rigassificatori presenti sul territorio, che ora non ci consente di approvvigionarci liberamente di GNL sul mercato, e ha rischiato di bloccare un'opera strategica come il TAP, il gasdotto che ci consente di acquisire il gas a zero, senza il quale oggi la situazione italiana sarebbe molto più complessa.
In Commissione attività produttive, dove sono stata relatrice di questo provvedimento, ci siamo sentiti dire che il costo del risanamento ambientale per l'estrazione degli idrocarburi sarà mille volte superiore al beneficio del gas estratto. Siamo ritornati a ragionamenti sui conti-costi-benefici per frenare le opere e a dare numeri a vanvera pur di bloccare la possibilità di diversificare gli approvvigionamenti energetici?
Tutelare l'ambiente vuol dire, come prevede questa norma, realizzare le opere a condizione di effettuare analisi e studi sull'impatto e la subsidenza del terreno. Ma vi ricordate cosa diceva una autorevole esponente del MoVimento 5 Stelle, come Barbara Lezzi, sulla realizzazione del gasdotto TAP? Che questo gasdotto non sarebbe servito a niente, che sarebbe stata una mangiatoia di soldi pubblici, che non sarebbe servito all'Italia e nemmeno all'Europa, che, con il TAP, sarebbe finito il turismo in Puglia; adesso, voglio sfidare chiunque a stendere un asciugamano sopra un gasdotto. Ebbene, vi chiedo: vi pare che il turismo in Puglia sia finito, come qualcuno voleva prospettare? In compenso, il gasdotto TAP rappresenta una fondamentale opera strategica, che ci consente di diversificare le fonti di approvvigionamento. Anzi, se l'avessimo fatto più grande, oggi si parla di raddoppio, avremmo meno dipendenza (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).
In X Commissione, a nome del gruppo Noi Moderati, ho già espresso il parere favorevole su questo provvedimento, in quell'occasione per competenza, soffermandomi sulle misure che assume in campo energetico, l'estensione anche al mese di dicembre 2022 di alcuni crediti di imposta per contrastare l'aumento dei costi dell'energia elettrica e del gas in capo alle imprese, in precedenza concessi solo fino ai mesi di ottobre e novembre 2022. Si tratta, in particolare, del credito d'imposta per le imprese energivore e gasivore. Misure da considerare in raccordo con la manovra finanziaria, perché è tutta una logica, una strategia comune nei provvedimenti che stiamo adottando. La legge di bilancio, infatti, riconosce anche al primo trimestre 2023, elevandone le percentuali, i crediti d'imposta in esame. La logica è di raccordo anche con le azioni svolte in Europa, che hanno consentito il raggiungimento dell'accordo sul price cap, che ha già prodotto risultati, raffreddando la speculazione che si era abbattuta sul prezzo del gas a causa delle tensioni internazionali.
Questo provvedimento dà sostegno al mondo produttivo, consentendo anche la rateizzazione alle imprese residenti in Italia per far fronte ai rincari delle bollette.
Per la seconda volta, sempre a nome del gruppo Noi Moderati, mi trovo a esprimere un parere positivo, ora, in quest'Aula, su tutti gli aspetti che il provvedimento tocca: quello energetico certamente, per le misure che adotta, ma anche per quelle che non adotta; per il dibattito scaturito anche dagli ordini del giorno, ad esempio sulla non rinnovata eliminazione delle accise sui carburanti.
Noi Moderati siamo per la scelta adottata dal Governo, che ha permesso di dirottare quelle risorse, per esempio, sull'aumento di pensioni minime e taglio del cuneo fiscale, ovvero su misure sociali. Siamo per un controllo e monitoraggio del prezzo, per non intervenire sulle accise della benzina almeno fino a che il prezzo non superi i 2 euro al litro. Governare significa fare scelte, darsi priorità quando le risorse sono scarse; 2,2 miliardi di euro: questo ci sarebbe costato prorogare il taglio delle accise (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE). Abbiamo scelto di distribuire quelle risorse in maniera più mirata, a famiglie e imprese, e non a pioggia, come si vede dalla proroga, per altri 3 mesi, per buoni benzina detassati per dipendenti (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).
Questo che stiamo per votare è un decreto che tocca anche altri settori, oltre a quello energetico, che rimette in carreggiata il Paese, ispirato ai princìpi di giustizia sociale, che redistribuisce le risorse a favore dei settori in maggiore difficoltà e delle fasce di reddito più basse, correggendo misure distorsive del mercato che hanno prodotto costi elevati, ma benefici limitati e non finalizzati. È il caso del superbonus, che è stato ridotto nella percentuale dal 110 al 90 per cento, riconoscendo proroghe del beneficio solo a specifici soggetti, come il terzo settore impegnato in campo sociosanitario, e allungando anche la catena della cessione dei crediti per agevolare i passaggi interbancari e alleggerire il peso sugli istituti e, soprattutto, sulle aziende coinvolte. Anche qui sta il cambiamento: la distribuzione a pioggia di incentivi non aiuta l'economia, gli aiuti indiscriminati non trovano giustificazione economica e sociale.
Ciò che alcuni dell'opposizione hanno voluto interpretare come una debolezza, l'eterogeneità degli argomenti toccati, rappresenta invece la forza di questo provvedimento, ossia l'attenzione a settori specifici, come il terzo settore, lo sport e lo spettacolo dal vivo, settori prima colpiti dall'emergenza pandemica e ora dalla crisi energetica, che qui trovano parziale, ma importante sostegno.
Essenziali, in prospettiva, anche i correttivi per la realizzazione del PNRR, un appuntamento che non possiamo mancare a causa della farraginosità della burocrazia e della incapacità di spesa. Attenzione, in questo provvedimento, anche ai territori colpiti dagli eventi calamitosi. È, infine, un provvedimento che sblocca lavori, scongiurando la tagliola che, dal marzo 2023, avrebbe fatto decadere alcuni lavori rilevanti: sono 12 i progetti interessati da quell'articolo che consente un procedimento speciale e acceleratorio per procedure di approvazione di alcuni progetti relativi a interventi stradali e autostradali di preminente interesse per il Paese, opere essenziali per il territorio in cui insistono.
PRESIDENTE. Onorevole, concluda, per favore.
ILARIA CAVO (NM(N-C-U-I)-M). Ne sa qualcosa Genova, che attende la realizzazione della Gronda da troppo tempo. Un provvedimento, quindi, fatto di pragmatismo e di capacità di visione, che non può che trovarci concordi. Noi Moderati siamo per la realizzazione di opere strategiche, per lo sviluppo economico, per la sburocratizzazione delle procedure, per un decreto che, con realismo, fa scelte. Votiamo, dunque, a favore di questo provvedimento rappresentativo della politica del fare (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Angelo Bonelli. Ne ha facoltà.
ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, Presidente. Con questo decreto il Governo e la sua maggioranza avrebbero voluto dare una risposta per contenere il caro energia, ma quello che sta accadendo è che un'enorme quantità di denaro pubblico è stata utilizzata per tentare di fermare la speculazione sul gas e sull'energia elettrica, mentre le bollette per famiglie e imprese continuano a salire. In un anno, sono state investite dai Governi Draghi e Meloni cifre incredibili: 94,5 miliardi di euro, mentre 32 miliardi di euro contro il caro energia sono stati stanziati dalla Meloni e copriranno tutto il 2023. Questi soldi, ossia questo debito, diciamolo chiaramente, lo pagheranno gli italiani in termini di tagli ai servizi alla persona, ai trasporti, alla sanità. Pagheremo, quindi, due volte, mentre c'è chi si è arricchito. Questo accade sotto la faccia di un Governo che assiste inerme all'aumento delle bollette del gas, mentre il prezzo del gas scende. Sì, avete sentito bene, il prezzo del gas scende, però gli italiani pagano le bollette alte. Ma dov'è il Governo a controllare? Una vergogna di cui voi avete la responsabilità politica e morale, perché non avete voluto far pagare questa crisi a chi, con questa crisi, ha guadagnato.
L'aumento delle bollette energetiche ha eroso i risparmi degli italiani. Secondo un'impresa, in soli 3 mesi, luglio, settembre e ottobre 2022, i risparmi si sono ridotti di oltre 50 miliardi di euro, ma il costo energetico nel 2022 è stato di 207 miliardi di euro, con un aumento totale, tra 2022 e 2021, di 127 miliardi di euro. Dove sono finiti i soldi che famiglie e imprese hanno pagato per queste bollette da vera e propria rapina sociale? Dove sono finiti i soldi degli italiani? Noi lo sappiamo: sono finiti nei conti correnti delle grandi società energetiche, che hanno acquistato a prezzi bassi il gas grazie a contratti pluriennali. Solo ENI, nei primi 9 mesi del 2022, ha fatto un utile di 10,8 miliardi di euro e chiuderà il 2022 con un utile vicino ai 13 miliardi di euro.
Questo Governo ha rinunciato a restituire i soldi degli extraprofitti energetici agli italiani: sono 50 miliardi di euro! Avete tollerato che le società energetiche non versassero quanto previsto dalla tassa sugli extraprofitti del Governo Draghi, mentre, se un qualunque cittadino ritarda nei pagamenti, l'Agenzia delle entrate bussa puntualmente alla sua porta. Poi siamo costretti - lasciatemelo dire - a sentire le patetiche spiegazioni della Presidente Meloni che ieri ci ha spiegato che il taglio delle accise sui carburanti non si poteva finanziare, perché ha scelto di finanziare l'assegno unico per i bambini e il fondo per la sanità. Quanta ipocrisia! Peccato che questi scrupoli la Meloni non se li è fatti, quando ha regalato 850 milioni di euro per i debiti delle società di calcio (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista – Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Non se li è fatti quando, nella manovra economica, ha deciso ben 12 condoni fiscali (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), quando ha definanziato il piano oncologico nazionale, quando ha azzerato il fondo sul trasporto pubblico rapido di massa (Commenti)…
PRESIDENTE. Per cortesia, per cortesia.
ANGELO BONELLI (AVS). …e sabotato il superbonus (Commenti)…
PRESIDENTE. Per cortesia, per cortesia! Prosegua, onorevole Bonelli.
ANGELO BONELLI (AVS). … e quando - sempre la Presidente Meloni - ha azzerato il fondo sul trasporto pubblico rapido di massa (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) e quando ha sabotato il superbonus del 110 per cento sul risparmio energetico, che ha generato 700.000 nuovi posti di lavoro! Intanto, per il 2023, si prevede una stangata per le famiglie di 5.000 euro. Il Paese è sempre più povero, a causa di scelte energetiche ambientali sbagliate. Il problema oggi, per milioni di famiglie italiane, non è solo non riuscire a pagare le bollette del gas o dell'elettricità ma anche riuscire a fare la spesa. L'aumento dei generi alimentari è stato devastante per le famiglie, basta andare in un mercato. Vi mostro una cosa. Vedete? Questa è una zucchina romanesca: costa al mercato 4 euro al chilo! Questi sono panini all'olio, li mangiano gli anziani: costano 4,10 euro al chilo. Questo è mezzo litro di latte: costa 1,20 euro. Un litro di latte: costa 2 euro. Questa è una pera: costa 4 euro al chilo (Mostra i generi alimentari elencati)! Andiamo a fare la spesa: l'aumento dei generi alimentari è diventato terrificante, a causa della crisi energetica che voi non volete affrontare, perché volete far pagare il prezzo della crisi alle famiglie e non la volete far pagare ai colossi energetici (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)! Questo accade perché voi al Governo avete dimenticato gli effetti della crisi climatica, avete dimenticato la siccità di quest'estate, lo scioglimento dei ghiacciai, la desertificazione delle nostre aree agricole e, nonostante gli allarmi della scienza, volete continuare a far dipendere l'Italia dalle fonti fossili, dal gas, che è responsabile del riscaldamento globale e del caro energia che determina il salasso economico che gli italiani devono subire. In alcuni Paesi, come la Germania e la Spagna, invece, per far fronte all'aumento dei costi di carburante e trasporti - altro che accise! - sono stati introdotti i biglietti climatici, che rendono gratuiti o molto più convenienti i trasporti pubblici. L'Italia è diventata un hotspot della crisi climatica, le temperature crescono e, se continua così, l'estate rovente del 2022 rischia di essere la più fresca di tutte quelle che ci aspettano. I dati europei 1980-2020, raccolti dall'Agenzia europea per l'ambiente, parlano di circa 140.000 morti causati da eventi estremi; l'Italia è terza in Europa, con 21.000 vittime. Vogliamo occuparci di questo? Le emissioni dannose per il clima vanno fermate. Il Governo Meloni ha scelto di sacrificare i mari e colpire anche il turismo. Decidete di trivellare mare e terra per estrarre il gas ma il gas non è la soluzione, è una soluzione sbagliata alla crisi energetica. Raccontate bugie, ovvero che l'Italia ha grandi riserve di gas, che la Croazia ci ruba il gas: falso! Abbiamo 80 miliardi di metri cubi tra riserve certe e probabili, tra terra e mare, che, solo se riuscissimo a estrarle tutte, ma è tecnicamente ed economicamente impossibile, sarebbero sufficienti soltanto per poco più di un anno di fabbisogno nazionale. Ma la Meloni era quella che diceva che non bisognava trivellare (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra – Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), era quella che diceva che il mare si inquinava con le trivelle (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)! È come con le accise, è come con le trivelle.
PRESIDENTE. Onorevole Bonelli, la prego, la chiami il Premier, per favore.
ANGELO BONELLI (AVS). La Premier Meloni, la Presidente Meloni era quella che diceva che non bisognava trivellare perché si inquinava il mare e si danneggiava il turismo; ora decide di trivellare. La Presidente cambia idea su tutto. Non volete puntare sulle energie rinnovabili, come sta facendo tutta l'Europa, perché volete favorire le lobby del petrolio, perché non volete che i cittadini possano pagare l'energia a basso prezzo e organizzarsi in comunità energetiche.
Raccontate le balle dell'energia nucleare da fissione e nascondete la verità agli italiani, ovvero che, con il nucleare, l'energia costerà più di quanto la paghiamo oggi e che per realizzare le costosissime centrali nucleari sarà lo Stato a pagare, come accade in Francia, dove il programma nucleare è in ginocchio. Non volete le rinnovabili - diciamolo - perché sole e vento sono fonti energetiche gratuite e con il sole e il vento non si finanziano le guerre (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), si finanzia la pace! L'Europa va verso le rinnovabili, la Germania ha approvato un piano energetico, 100 per cento del fabbisogno elettrico che verrà soddisfatto nel 2035. Noi, invece, abbiamo il sottosegretario per la Cultura, Vittorio Sgarbi, che fa la guerra alle rinnovabili e paragona le pale eoliche alla violenza sui bambini: una dichiarazione indecente (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Nel 2022 in Italia le emissioni di CO2 da produzione di elettricità sono aumentate. La decarbonizzazione del nostro sistema elettrico, non solo non tiene il passo con il target europeo, ma è rallentata. L'Italia non dispone di un nuovo Piano nazionale per il clima e l'energia, aggiornato ai nuovi target europei anche per le rinnovabili, e le regioni italiane non hanno obiettivi in tal senso. Inoltre, l'Italia è l'unico grande Paese europeo che non ha una legge per il clima. Ma voi pensate al gas e a farvi fare la strategia energetica dall'ENI. Fate così e farete pagare all'Italia un duro prezzo dal punto di vista economico e ambientale con la vostra miopia! La Presidente Meloni ha detto: “Non c'è un ecologista più convinto di un conservatore, ma quello che ci distingue da certo ambientalismo è che noi vogliamo difendere la natura con l'uomo dentro”. No, Presidente! Dopo solo pochi mesi di suo Governo, le diciamo che i suoi riferimenti ambientalisti sono quelli di Bolsonaro, che asfalta l'Amazzonia insieme agli indios (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), e di Trump, che gioisce nel constatare che ghiacciai si sciolgono, perché così poi si potranno costruire più ville vista mare. Non c'è un atto, un decreto, una norma, un emendamento che il suo Governo abbia ritenuto di dover presentare per contrastare la crisi climatica. Anzi, fate il contrario: attaccate l'auto elettrica, la transizione ecologica, fermate la digitalizzazione e attaccate la biodiversità, pensando di abbattere animali protetti come i lupi. Vi state rendendo responsabili di consegnare un futuro nero, indelebile e non lavabile alle prossime generazioni. Per queste ragioni noi voteremo contro, perché noi vogliamo un'Italia con più giustizia sociale e più giustizia ambientale (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Saluto le studentesse, gli studenti e il corpo docente dell'Istituto comprensivo statale “Del Bene” di Maruggio, in provincia di Taranto, che assistono ai lavori dalle tribune. Grazie di essere qui (Applausi).
Ha chiesto di parlare l'onorevole Marattin. Ne ha facoltà.
LUIGI MARATTIN (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Io credo fosse il personaggio interpretato da Kevin Costner - non bisogna sempre citare Seneca o Platone - in Thirteen Days, il film che ha raccontato della crisi dei missili di Cuba di 60 anni fa, a dire, ricevendo la telefonata con cui viene informato della decisione di Krusciov di far tornare indietro le navi: ogni giorno che nasce dice qualcosa di noi. Il modo in cui state iniziando l'attività di Governo dice molto di voi e dice pure qualcosa di noi, non come opposizione, ma come Paese, come Repubblica, come modo di organizzare la vita pubblica.
Il primo punto non può che essere quello relativo alla benzina. Noi possiamo farla complicata quanto volete, possiamo farla arzigogolata per mischiare le carte quanto volete, ma i fatti sono piuttosto semplici. I partiti che compongono la maggioranza di questo Governo hanno passato dieci anni a dire che le accise sui carburanti erano il male assoluto: video, lavagne a beneficio di telecamera, interventi social, promesse che al primo Consiglio dei Ministri si sarebbero tagliate le accise. Il 1° dicembre, dopo qualche decina di giorni dal vostro giuramento, avete alzato le accise sui carburanti di 12 centesimi. Il 1° gennaio le avete alzate di altri 18 centesimi. Poi, che avete fatto? Per provare a giustificare questo quest'azione, avete detto: non è un aumento il nostro, quello del Governo Draghi era uno sconto temporaneo che comunque andava a scadenza.
Ma anche il taglio del cuneo fiscale di due punti era uno sconto temporaneo, che andava a scadenza, e quello avete deciso politicamente di confermarlo, e avete fatto bene. Quindi non vale la giustificazione che era una cosa che scadeva perché pure il taglio del cuneo scadeva, e quello avete politicamente scelto, e avete fatto non bene, ma benissimo, di rifinanziarlo. Poi avete detto che è colpa della speculazione. In questo Paese, quando non si sa a chi dare la colpa, si dà la colpa alla speculazione, ai mercati, alla BCE, alla Merkel, a Godzilla, eccetera. Ma, mentre dicevate che era colpa della speculazione, voi stessi, il Governo, avete pubblicato dei dati molto chiari che dicono: accise su di 18 centesimi, prezzo alla pompa su di 18 centesimi. Cioè, mentre dicevate che era colpa della speculazione, pubblicavate i dati che dimostravano che non c'entrava nulla la speculazione (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe). Questa è una cosa che non si era oggettivamente mai vista. Noi non predichiamo il mondo dei sogni perché dall'opposizione è facile dire che dovevate fare il cuneo fiscale, dovevate fare la sanità, dovevate fare le accise, come facevate voi quando eravate all'opposizione. Noi vi diciamo una cosa molto semplice: invece di contribuire ad aumentare la spesa pensionistica più alta del mondo occidentale con quota 103, invece di fare una misura inutile e propagandistica come la flat tax, sia incrementale che quell'altra, invece di fare la norma che abbuona mezzo miliardo di euro di tasse alle società di calcio e invece di fare alcune norme fiscali che, anche lì, solleticano gli istinti di qualcuno, quei soldi sarebbero bastati a prorogare lo sconto sui carburanti fino a fine marzo. È una scelta politica che avete fatto quella di sprecare risorse in cose che non servono a nulla piuttosto che prorogare quello sconto fiscale. Prendetevi la responsabilità di quello che avete fatto, evitate alcune scene. Non so se si chiami il Presidente o la Presidente Meloni, ma vederla ieri disconoscere il programma elettorale di tre mesi fa, non di tre anni fa, non è stata una scena edificante per la politica. Dire “non è vero che abbiamo mai promesso il taglio delle accise” e cinque minuti dopo tutti i quotidiani facevano vedere il programma di Fratelli d'Italia in cui c'era scritto il taglio delle accise non è una cosa che ci aiuta come classe politica. Questo, più di ogni altra cosa, per citare Kevin Costner, dice qualcosa di molto chiaro su di voi.
Ma poi avete cambiato idea o state per farlo anche su altre due cose, e in questo caso fate bene, in questo caso avete il nostro plauso. Due tra le peggiori balle populiste degli ultimi anni. La prima proprio con questo decreto: riprende finalmente la produzione domestica di gas nell'Adriatico. Qualche anno fa noi estraevamo 21 miliardi di metri cubi all'anno di gas dai nostri mari, poi siamo passati a tre, e facendo così abbiamo aumentato la nostra dipendenza dal gas russo. È da lì che vengono i nostri problemi. Abbiamo sentito giustificazioni di tutti i tipi dagli stessi che dicevano che nessuno avrebbe più messo un asciugamano sulla spiaggia dove passava il TAP. Una cosa simile è stata detta in Commissione l'altro giorno, vale a dire che le trivelle non le possiamo mettere a 9 chilometri dalla costa perché distruggono il turismo. Ho chiesto al collega quanto lui nuota, perché io a 9 chilometri dalla costa non sono mai riuscito ad andare a nuotare. È stata una delle peggiori balle populiste di questi anni, e quel referendum nel 2016 vedeva la vostra attiva partecipazione nel chiamare assassini, delinquenti e collusi con i petrolieri chiunque diceva che, se abbiamo un po' di gas nei nostri mari, che la Croazia a venti metri dal confine prende, è una cosa stupida e autolesionistica scegliere di non usarlo per dipendere dal gas russo (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe). Questo è quello che noi dicevamo nel 2016, questo era quello che ci veniva detto, assassini, petrolieri, eccetera, le magliette no-triv. Ora cambiate idea, e fate bene, e riprendete la produzione di gas nei nostri mari.
La seconda cosa su cui state per cambiare idea è un'altra bugia populista: a breve ratificherete il Trattato di riforma del MES. State solo cercando il modo di spiegare sui social network come mai state per ratificare una cosa che per dieci anni avete dipinto come la Spectre di James Bond, ma solo perché BCE, Merkel, mercati e Godzilla erano già impegnati a essere additati come mostri di altre cose.
Due cose, per concludere. Questo è un decreto in seconda lettura e, come tutti i decreti in seconda lettura negli ultimi dieci anni, la seconda lettura è una pantomima non rispettosa delle istituzioni democratiche. Lo abbiamo fatto tutti, perché, come diceva il Presidente Mattarella, in questi dieci anni hanno governato tutte le forze politiche presenti in questo Parlamento. È una pantomima votare in Commissione emendamenti che hanno poche ore per essere esaminati e poi hanno tutti parere contrario; è una pantomima trovarsi qui a ratificare scelte prese dall'altro ramo del Parlamento. Che cosa deve succedere affinché questo Parlamento prenda l'iniziativa di riunire i 400 deputati e i 200 senatori in un'unica Camera per dare maggiore centralità al Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe) ed evitare queste pantomime che hanno contraddistinto la vita pubblica negli ultimi dieci anni?
E infine l'ultimo punto. Siamo in diretta televisiva, poi un giorno sarà interessante capire quanti ci guardano. Anche l'altra volta eravamo in diretta televisiva per la legge di bilancio e anche l'altra volta il mio gruppo mi fece l'onore di chiedermi la dichiarazione di voto. Alla fine di quella dichiarazione di voto un collega mi disse “guarda, sì, un bell'intervento da convegno, ma per la signora Maria a casa non va bene, per la signora Maria non va bene”. Ho riflettuto molto su questa frase di questo collega, perché in fondo ce lo diciamo tutti, la casalinga di Voghera, la signora Maria, il signor Paolo. È come se la politica, se ci pensate, fosse una immensa recita in cui, quando si accendono i riflettori, ci mettiamo i costumi e andiamo a recitare un qualcosa che non ha alcuna attinenza con la realtà. C'è un problema, però: che, quando ci si siede su quei banchi, i banchi del Governo, dalla realtà non si può fuggire. Ecco cosa vi è capitato con le accise stavolta, ecco cosa vi è capitato con le trivelle, ecco cosa vi è capitato con il MES, ecco cosa vi è capitato con “la coperta è corta”. La coperta è corta? Quando si è all'opposizione non è una coperta, è un lenzuolo che avvolge tutti, i soldi ci sono, il deficit. Ecco quello che sta succedendo. Allora alla signora Maria diciamo che la politica non la salveranno gli eletti, la salveranno gli elettori. Secoli fa il costo della democrazia era il censo: se non eri ricco, non potevi partecipare. Poi è stato il sesso: se non eri uomo, non potevi partecipare. Due violenze inaudite, ovviamente. Adesso la democrazia non è gratis, il costo della democrazia è la consapevolezza e l'informazione. Se la signora Maria e il signor Paolo non sono cittadini consapevoli e informati, la democrazia non funziona più bene, diviene preda di populismi, diventa una grande recita. Noi votiamo contro questo decreto perché non ci piace quello che dice di voi, e Azione e Italia Viva promettono agli italiani che prima o poi ci sarà un giorno che nascerà che racconterà di noi un'Italia diversa, un'Italia più forte, un'Italia migliore, un'Italia più all'altezza delle sue scelte, più audace e più bella (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Attis. Ne ha facoltà.
MAURO D'ATTIS (FI-PPE). Signor Presidente, signori del Governo e colleghi deputati e deputate, domenica 25 settembre 2023 gli italiani votano e il centrodestra vince le elezioni. Sabato 22 ottobre 2023 giura il Governo a guida Giorgia Meloni. Venerdì 18 novembre 2023 il Consiglio dei ministri approva il decreto-legge Aiuti-quater. In meno di un mese dalle elezioni la maggioranza di centrodestra eletta dal popolo, compatta, assicura al Paese un Governo forte. In meno di un mese dal giuramento il Governo appena insediatosi approva in Consiglio dei ministri un provvedimento di circa 9 miliardi di euro. Queste premesse, signor Presidente, possono sembrare ovvie, soprattutto per il dibattito che è stato animato da alcune forze di opposizione, ma sono premesse invece importanti. Occorre essere onesti a proposito di quello che dobbiamo dire alla signora Maria o al signor Paolo e ammettere che è stato fatto un grande lavoro da parte del Governo Meloni e da questa maggioranza, poiché in così poco tempo si sono prodotti due provvedimenti.
Uno è questo e l'altro è la manovra di bilancio, che hanno dato immediate risposte al Paese e soprattutto alle famiglie e alle imprese. Forza Italia è stata assoluta protagonista sia nella fase di approvazione nel Consiglio dei Ministri sia in quella successiva di conversione della legge in Parlamento. Il presidente Berlusconi ha sin da subito delineato i principali obiettivi che, tra questo decreto e la legge di bilancio, sarebbe stato utile raggiungere e che poi in effetti sono stati raggiunti. La delegazione al Governo dei nostri Ministri, per voce del Vice Presidente Tajani, ha subito sostenuto l'idea che le priorità dovessero essere le famiglie e le imprese. I nostri gruppi parlamentari, per voce dei presidenti Cattaneo e Ronzulli, hanno quotidianamente lavorato per rinforzare questo provvedimento e la legge di bilancio.
Come ci eravamo impegnati a fare, il decreto-legge prevede uno stanziamento di circa 9 miliardi di euro che vengono finalizzati al contenimento e al contrasto dell'aumento dei costi dell'energia e dei carburanti a seguito della guerra tra Russia e Ucraina. La parte consistente di questo decreto - e questo la casalinga di Voghera lo sa - riguarda, infatti, il tema energetico, perché l'improvviso e imprevedibile incremento dei costi dell'energia ha portato a una situazione di forte disagio per le famiglie e per le imprese italiane. È una scelta politica, cari colleghi dell'opposizione; è una scelta politica forte, chiara e coraggiosa.
Lo capiamo il disagio. Capiamo il disagio di chi pensava di essere l'interprete unico dei bisogni del popolo (vi sono partiti che lo riportano anche nel loro nome). Invece, abbiamo scoperto e abbiamo fatto scoprire che ad aiutare le famiglie e le piccole e medie imprese ci sta pensando finalmente un Governo di centrodestra sostenuto da una forte legittimazione popolare. Il Governo Meloni sì (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), il Governo Meloni ha giustamente ritenuto necessario destinare la maggior parte delle somme disponibili al problema energetico. Buona parte degli articoli di questo decreto-legge riguarda proprio la possibilità di avere aiuti fiscali per contenere il costo dell'energia. Forza Italia sa bene quanto le nostre imprese abbiano patito, prima, la pandemia e, oggi, la crisi energetica. Forza Italia sa bene quanto le famiglie italiane stiano soffrendo a causa dell'aumento del costo del gas, che ha prodotto ulteriori aumenti dei costi energetici.
Allora, il decreto Aiuti-quater è una risposta all'esigenza di ridurre il costo dell'energia per le imprese e per i cittadini. In questo decreto ci sono misure di sostegno per la crisi energetica, come la proroga a fine anno del contributo straordinario con credito di imposta; in questo decreto c'è la possibilità per le imprese di rateizzare in 36 mesi le bollette energetiche; in questo decreto ci sono nuove misure per incrementare la produzione di gas nazionale e aumentare i livelli di sicurezza energetica del nostro Paese. Devo dire che su questo punto - quindi, rispetto al tema delle trivelle e lo dico con orgoglio e fierezza, rappresentando tutto il gruppo, il partito e il nostro leader - la posizione di Forza Italia è stata sempre coerente e non possiamo permettere a nessuno che venga scalfita (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Forza Italia sa che occorre un intervento più consistente sulle accise (lo sa e lo sappiamo). L'opposizione sa - se è onesta - che in questo decreto occorreva fare una scelta e si è preferito fare quella più impattante positivamente per ridurre i costi delle bollette del consumo di energia.
Questo decreto interviene con coraggio sull'incremento della produzione nazionale di gas naturale. Il nostro Governo ha introdotto nuove norme sulle procedure - e guardo alla mia destra, cioè alla sinistra del Parlamento, che di questi argomenti si fa quasi unica portavoce - anche in funzione della riduzione dei danni ambientali di quei gas che sono climalteranti, così come abbiamo preso impegni a livello internazionale, come ha ribadito il nostro Ministro Pichetto Fratin, al vertice COP27.
Forza Italia già prima della formazione di questo Governo, con il presidente Berlusconi e per voce anche del vice presidente Antonio Tajani, all'epoca rappresentante in Europa, ha sostenuto che era necessario fissare un price cap sul gas. Nessuno, ho sentito, ha avuto l'onestà di dire: “Bravo, Governo Meloni, per aver ottenuto in Europa un risultato straordinario”, che è quello del cap a 180 euro (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Fratelli d'Italia). Sì, facciamo finta di dimenticare.
Questo decreto, signor Presidente, è intervenuto anche sul superbonus e sui crediti incagliati e anche di questo nessuno parla. Il superbonus è stato introdotto dai Governi precedenti in un momento straordinario. Il superbonus ha presentato nel tempo diverse criticità, facendo emergere più volte la necessità di rivedere la normativa. A fronte dei limiti di questo strumento, troppe volte modificato, anche un po' pasticciato e che ha prodotto diverse storture di mercato, questo decreto interviene per sistemarlo, per ridimensionarlo e per rilanciarlo. La possibilità, voluta fortemente da Forza Italia, di aumentare da due a tre i passaggi per la cessione dei crediti fiscali derivanti dai bonus edilizi, permette lo sblocco e facilita la circolazione di questi crediti all'interno del settore bancario, in modo che finalmente si possano alleviare i problemi di coloro che in questo momento si ritrovano in una situazione molto difficile rispetto alla liquidità.
Con questo decreto - e anche qui nessuno lo ammette - SACE Spa concede garanzie per i finanziamenti a favore delle imprese che realizzano interventi edilizi con il superbonus. Questo cosiddetto prestito ponte per le imprese, con garanzia pubblica tramite SACE, è un sostegno concreto e rilevante per le imprese in grave crisi e a rischio fallimento.
L'inserimento della proroga della CILAS è un'altra battaglia vinta da Forza Italia, anche se sul problema dei crediti incagliati, signori del Governo, va assolutamente trovata una soluzione chiara e soprattutto definitiva per dare futuro e lavoro alle nostre aziende (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
In conclusione, signor Presidente, questo decreto-legge Aiuti-quater ci piace. Sì, ci piace perché, come pure qualcuno della sinistra dice, non si limita a prorogare misure già previste dai precedenti Governi. No! Questo decreto è un ulteriore tassello a favore del sostegno alle famiglie e alle imprese in un momento di grave crisi economica ed energetica. Come si fa a non voler comprendere che, in fondo, questo decreto ha due obiettivi lampanti? Uno è quello di fornire strumenti e risorse utili che consentano nel breve termine di ridurre gli effetti del caro energia e dare una prima risposta ai problemi contingenti delle imprese e delle famiglie; il secondo è impostare una strategia chiara per rendere il nostro Paese più indipendente dal punto di vista degli approvvigionamenti energetici e di diversificazione delle fonti energetiche.
Su tutte queste cose, signor Presidente, e sulle altre che riteniamo si debbano realizzare con interventi successivi nei prossimi mesi, Forza Italia si è impegnata e si impegnerà con onestà e serietà nei confronti del suo Governo e nei confronti del popolo italiano. Il decreto Aiuti-quater è in linea con tutto questo e, pertanto, Forza Italia voterà a favore della sua conversione in legge (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Leonardo Donno. Ne ha facoltà.
LEONARDO DONNO (M5S). Grazie, Presidente. Ci vuole veramente coraggio a chiamare questo provvedimento “decreto Aiuti”, perché qui di aiuti non se ne vede nemmeno uno. Chi dai banchi dell'opposizione in piena pandemia prometteva mille euro con un clic a tutti i cittadini italiani, di fronte alla crisi economica ed energetica che stiamo vivendo oggi, che cosa fa? Porta avanti una serie di provvedimenti che non aiutano i cittadini ma danneggiano gravemente il Paese.
Dunque, partiamo dai vostri non aiuti all'ambiente. Oggi consentite, per esempio, il ritorno delle trivellazioni nell'Adriatico. Non solo mettete a rischio l'ambiente e violentate i nostri mari, ma fate un regalo alle lobby e ai colletti bianchi del petrolio, ovviamente assestando anche un colpo basso al turismo e ai pescatori.
Volete raccontarci che con questa vostra operazione risolverete il problema del fabbisogno di gas di questo Paese. È falso, falsissimo, perché la quantità di gas che puntate a recuperare si aggira attorno al 2 per cento del fabbisogno nazionale. Quindi, questa è un'ennesima bugia che raccontate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
“Le trivellazioni nell'Adriatico sono un aiuto ad alcune grandi lobby e contribuiscono all'inquinamento del nostro mare”.
Parole che condivido in pieno, ma non sono mie. Queste parole sono di Giorgia Meloni e sono state dette da lei nel 2016. Ancora: “Il nostro petrolio (…) è il nostro paesaggio, l'agricoltura, il turismo, il mare, la pesca, e non qualche buco nell'acqua”: condivido in pieno anche queste parole, ma sono parole di Matteo Salvini, sempre nel 2016. Due strenui difensori dei nostri mari: complimenti per la vostra incoerenza, per la vostra prova di incoerenza, perché è bastato passare dai banchi dell'opposizione a quelli della maggioranza per cambiare totalmente idea su questo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e far cadere la vostra maschera! Colleghi del Governo e della maggioranza, vi consiglio di rimettere questa maschera per nascondervi dalla vergogna.
E passiamo, poi, ai vostri non aiuti alle imprese. La Meloni è venuta qui, a inizio legislatura, a raccontarci nel suo discorso di insediamento che - cito testualmente - non vuole disturbare le imprese…
PRESIDENTE. Onorevole, una cortesia, sempre Presidente Meloni, per favore.
LEONARDO DONNO (M5S). Il signor Presidente del Consiglio Meloni, signor Presidente, è venuto, è venuta, non lo so, a questo punto, qui a raccontarci nel suo primo discorso di insediamento che non vuole disturbare chi vuole fare e vuole liberare le migliori energie del Paese. Adesso, tutti i Paesi europei copiano l'Italia, investendo in efficientamento energetico degli edifici e voi che cosa fate? Cancellate il superbonus, perché la Meloni e Giorgetti si sono convinti che costa troppo (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), però vedremo, poi, cari colleghi, tra qualche mese, quanto costeranno gli aiuti che dovrete dare a quelle imprese che voi state facendo fallire, a tutti quei lavoratori che saranno disoccupati a causa vostra e delle vostre scelte scellerate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Lo vedremo tra qualche mese! State abolendo, state cancellando una misura che ha prodotto quel più 6,7 per cento di PIL nel 2021, che ha creato un milione di posti di lavoro e ha ridotto notevolmente le emissioni inquinanti.
Ma, spiegatemi: non dovevate difendere chi crea lavoro in questo Paese? E voi, invece, che cosa state facendo? Avete finito di fare le passerelle, i sit-in nelle piazze, andando dagli imprenditori, dai professionisti a raccontargli balle? Avete finito? Sì, avete finito, ce ne stiamo accorgendo. La campagna elettorale è finita, purtroppo per voi, e vi stiamo inchiodando alle vostre responsabilità. Non avete risolto nemmeno il problema della cessione dei crediti, che le aziende speravano che voi, una volta al Governo, potevate risolvere e, invece, anche lì, state tradendo un'ennesima promessa.
Mi chiedo che fine faranno gli investimenti e le assunzioni che queste aziende avevano programmato perché sapevano che il superbonus era confermato per tutto il 2023. Cioè voi, da un giorno all'altro, dite agli imprenditori: “Arrangiatevi, fate come volete”. Il centrodestra e la Meloni tradiscono le promesse della campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
E, poi, Presidente, questa maggioranza dice agli italiani, puntando il dito: “Trovatevi un lavoro”. Allora, mi dovete spiegare: ma come fanno a trovarsi un lavoro, se voi state abolendo le misure che creano lavoro in questo Paese, come il superbonus, che, voluto dal MoVimento 5 Stelle e dal Governo Conte, ha prodotto un milione di posti di lavoro? Veramente, c'è la schizofrenia totale di questa maggioranza. Sono loro stessi che stanno deludendo tutti quegli imprenditori, quegli artigiani e quei lavoratori che, in buona fede, hanno creduto alle promesse della campagna elettorale, magari vi hanno anche votato, ma oggi si stanno accorgendo, stanno aprendo gli occhi di fronte ai vostri tradimenti. Ormai, abbiamo perso il conto delle vostre giravolte.
SALVATORE DEIDDA (FDI). Presidente!
LEONARDO DONNO (M5S). Presidente, tramite lei, faccio ai colleghi della maggioranza un altro esempio: gli sconti sulle accise. Dopo che, in passato, dicevate di voler spazzare via queste vergognose accise, oggi, di fatto, che cosa fate? Avete aumentato il costo dei carburanti, danneggiando gli italiani e le imprese che, grazie a voi, pagheranno un conto salatissimo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E, inoltre, oltre al danno la beffa, perché, aumentando il costo del carburante, i cittadini avranno una spesa in più, ma questa spesa sarà anche sul carrello della spesa, al supermercato, perché il trasporto delle merci su gomma, ovviamente, subirà un aumento e, quindi, i cittadini si ritroveranno un ulteriore salasso a causa delle scelte del Governo Meloni.
Voglio citare un altro autorevole membro di questo Governo, il Ministro Salvini, protagonista in passato di un video in cui cancellava le accise.
Invito il Ministro Salvini a tornare alla lavagna e a spiegare agli italiani, perché non è stato in grado di mantenere le promesse. Ma noi siamo abituati anche alle sue tante giravolte e l'ho già detto in passato più volte. Non basta, Ministro Salvini, indossare le felpe, il caschetto da cantiere, andare nei cantieri a fare i selfie con gli operai, non basta costruire i ponti e le macchinine con i Lego per essere un buon Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e per rappresentare degnamente questo Paese e per governare questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! State ridicolizzando le istituzioni, questa è la verità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
E il signor Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, anni fa, prometteva di tagliare le accise che fine ha fatto? Oggi, forse, farebbe bene a fare un nuovo video al distributore di benzina, magari anche a quello stesso, in cui chiede scusa agli italiani per i rincari causati da lei (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). La stessa Premier che, proprio ieri, qualche ora fa, ha detto di non aver mai promesso di tagliare le accise in campagna elettorale. Peccato, però, che, nel programma di Fratelli d'Italia - consultabile su Internet, si può ricercare -, nel loro programma per salvare l'Italia, perché erano pronti, hanno scritto che si sarebbero impegnati a tagliare, una volta al Governo, il costo del carburante a carico dei cittadini. Quindi, non solo bugiardi, ma anche incoerenti e traditori! Altro che patrioti, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
La verità è un'altra, e non lo dico io, perché, magari, sono di parte. Stamattina, sulla stampa, diversi autorevoli esponenti del Governo e di questa maggioranza ammettono che non c'è alcuna speculazione, non c'è stata alcuna speculazione. Quindi, vi sbugiardate da soli, ci state togliendo il lavoro, fateci fare almeno il nostro lavoro, cioè non vi fate opposizione interna da soli. Basta addebitare i rincari agli speculatori, a entità misteriose: avete fatto una scelta politica chiara e vi dovete assumere la responsabilità davanti agli italiani.
Vi do una notizia, rivelo uno scoop in quest'Aula, signor Presidente: se la benzina e il diesel sono aumentati, la responsabilità è solo del Governo Meloni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Se volete trovare i responsabili, colleghi della maggioranza, guardatevi semplicemente allo specchio e troverete i responsabili!
È chiaro - e concludo, Presidente - che in questo Governo, ormai, la confusione regna sovrana, ma il problema più grande e più grave è che il prezzo di questa vostra confusione lo pagheranno tutti i cittadini italiani. Noi voteremo, ovviamente, convintamente contro questo decreto e contro la vostra idea di Paese. Dentro, infatti, non c'è il presente e il futuro degli italiani, delle persone comuni, dei giovani, ma solo i vostri interessi e le vostre incoerenze, proprio quell'incoerenza che vi ha portato in campagna elettorale a promettere cose che, oggi, al Governo, state puntualmente tradendo. Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – I deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle espongono cartelli recanti, tra le altre, la scritta “Vergogna!” – Deputati del gruppo Fratelli D'Italia scandiscono: “Buffoni!”)!
PRESIDENTE. Per cortesia, riponete i cartelli, via i cartelli. Gli assistenti intervengano. Per cortesia, mettete via i cartelli, gli assistenti, cortesemente, intervengano (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente). Recuperiamo serenità.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Gusmeroli. Ne ha facoltà.
ALBERTO LUIGI GUSMEROLI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi, dal 2012, questo è il primo Governo di centrodestra e la manovra di bilancio e il decreto Aiuti-quater sono i primi provvedimenti approvati a tempo di record - perché sono due mesi - e quasi tutti destinati al caro bollette. Perché al caro bollette? Perché, a giugno 2021, avevamo un prezzo del gas per megawattora a 30 euro; ad agosto, in piena campagna elettorale, il prezzo del gas era a 345 euro. Quindi, che cosa sarebbe successo se questo Governo, aumentando gli stanziamenti del Governo precedente, non fosse intervenuto, oggi, con 9 miliardi e, in manovra di bilancio, con 21 miliardi sul caro bollette?
Ve lo dico: le imprese avrebbero chiuso, gli occupati sarebbero stati a casa, le famiglie non avrebbero potuto affrontare la spesa del riscaldamento, e i pensionati e titolari di reddito di lavoro dipendente a reddito fisso non avrebbero potuto pagare le spese condominiali. Questo sarebbe successo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Destinare 30 miliardi, tra i due provvedimenti, a questo intervento, non è solo lodevole per un Governo che ha iniziato il suo percorso da soli due mesi e, quindi, ha dovuto anche recuperare queste risorse, ma era un atto assolutamente dovuto, perché tanti sono gli amministratori di condominio che ci hanno chiamato, non sapendo come fare la provvista del riscaldamento nei tanti condomini italiani. Questo Governo è intervenuto per aiutare le imprese energivore, ma anche le piccole e medie imprese e gli artigiani; è intervenuto aiutando le famiglie, alzando il livello dell'ISEE per ottenere le agevolazioni in bolletta, è intervenuto anche per aiutare i comuni e le case di riposo, che precedentemente non erano state mai considerate (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questo Paese dal 2012 in poi, salvo fatti casuali, ha sempre operato sul contingente e sulla straordinarietà. Il tema dell'energia e molti altri temi ci dicono questo: questo Paese non ha mai guardato con lungimiranza e strategia a medio e lungo termine. Ci siamo trovati in difficoltà sull'energia proprio per questa visione contingente che guarda solo al presente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
Le elezioni danno al centrodestra un mandato chiaro e forte: cinque anni, forse anche di più, per progettare, pianificare e recuperare i tanti gap di questo Paese. Non possiamo nasconderci che queste criticità sono strutturali e storiche. Quando si vedono le opposizioni criticare un Governo insediato da due mesi su delle problematicità che esistono da tantissimo tempo e che molti di loro hanno contribuito a non risolvere, si fa veramente fatica ad ascoltare critiche di questo tipo.
Questo Paese ha bisogno, invece, di dare speranza agli italiani, alle famiglie; ai giovani, in particolare, bisogna dare speranza dandogli un lavoro, non un sussidio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Se pensiamo che il reddito di cittadinanza e le politiche attive del lavoro funzionino, pensiamo sia giusto che un giovane non trovi lavoro. Invece, abbiamo bisogno di dare dignità a queste persone che hanno diritto di trovare lavoro e non è giusto che ricevano, come unica proposta, un sussidio a vita. È giusto, pertanto, intervenire sulle forti politiche del lavoro. Questo Paese ha bisogno di diventare autonomo sull'energia, ma, attenzione, compatibilmente col sistema industriale italiano, non contro il sistema industriale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e qui mi riferisco, per esempio, all'automotive. Questo Paese ha bisogno di tutelare l'ambiente e, quindi, di andare verso la transizione ecologica; però, attenzione, se siamo leader nel riciclo, non possiamo accettare un regolamento della Comunità europea che consideri prioritario il riuso invece del riciclo. Le nostre aziende hanno già raggiunto nel riciclo gli obiettivi 2025 e stanno raggiungendo quelli del 2030. Allora, anche nella tutela dell'ambiente bisogna tutelare il sistema economico italiano. Il nostro deve essere un Paese che nel momento in cui decide di affrontare il grande tema del contrasto all'evasione, oltre ai controlli, deve pensare anche a semplificare il sistema fiscale italiano che, oltra ad essere tra i più complicati ed esosi al mondo, fa registrare numerosi sprechi. Questo lo dice la Banca mondiale, non lo dice qualcuno qui della maggioranza o dell'opposizione. Il nostro deve essere un Paese che deve riconoscere che se un cittadino titolare di un'attività economica, a seguito della pandemia da COVID o per la crisi economica, non riesce a pagare le imposte, che ha regolarmente dichiarato, questo cittadino non deve essere considerato un pericoloso evasore, ma, al contrario, va aiutato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E se gli si fanno pagare tutte le imposte rateizzate in cinque anni, non significa che si sta condonando. Questo è importante e bisogna essere onesti intellettualmente. Prima si è detto, giustamente, che i cittadini devono essere messi al corrente e, allora, bisogna spiegare bene le cose, non servono grandi parole, bisogna spiegare i tecnicismi, bisogna spiegare che uno dei cibi dell'evasione fiscale è proprio un sistema tra i più complicati al mondo, quello è uno dei cibi dell'evasione fiscale. Deve essere questo un Paese che scriva bene anche le leggi, perché proprio sul superbonus avete scritto una legge in modo pessimo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e non lo dico io, lo dice il fatto che il Parlamento è dovuto intervenire sedici o diciassette volte per cambiare quella legge, tanto era scritta male (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ci siamo?
PRESIDENTE. Per favore! Prego, onorevole.
ALBERTO LUIGI GUSMEROLI (LEGA). Non discuto sul fatto che il superbonus abbia creato lavoro, occupazione, PIL, eccetera, dico, però, che la legge è stata scritta male. Qui nel decreto Aiuti-quater si è intervenuti, non lo so se sarà risolutivo; si è intervenuti anche in manovra, non lo so se sarà risolutivo, certo è che vanno colpiti i furbi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), ma vanno anche tutelate le famiglie e le imprese che hanno ristrutturato rispettando le leggi. E qui eravate al Governo anche voi e non avete fatto nulla per svincolare quei cassetti fiscali pieni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
Concludo, Presidente, archiviati questi due provvedimenti, la vera sfida si apre ora, non con questi due provvedimenti, manovra e decreto, che sono comunque emergenziali. Dobbiamo valorizzare il sistema Paese, innovare, programmare e pianificare, finalmente, con una visione strategica a medio e lungo termine; finalmente, a medio e lungo termine, perché la nostra Italia ha le potenzialità per non essere seconda a nessuno, come Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ora, però, oltre a queste potenzialità, ha delle criticità e dei gap enormi da recuperare. Questo è un Paese che nei prossimi cinque anni deve essere un passo avanti agli eventi, allora, sì, che non saremo a rincorrere ogni volta l'ennesima emergenza. La Lega c'è e ci crede, lo ha dimostrato sul territorio, nei molti governi locali, dove i propri amministratori eccellono e proprio uno dei grandi temi è la semplificazione di questo Paese. Il grande Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Salvini, in questo momento, sta lavorando proprio sul codice degli appalti per semplificare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché il PNRR è una grande opportunità, ma se i cantieri non si aprono resta solo un'opportunità.
Per questa idea di Paese e per questa idea di Governo, noi voteremo favorevolmente alla conversione in legge del decreto-legge cosiddetto Aiuti-quater (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Congratulazioni).
PRESIDENTE. Prima di passare al successivo oratore, salutiamo le studentesse, gli studenti e il corpo docenti dell'Istituto “Michelangelo Buonarroti” di Torricella, in provincia di Taranto, che assistono ai lavori parlamentari dalle tribune. Grazie, ragazzi e ragazze (Applausi).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Augusto Curti. Ne ha facoltà.
AUGUSTO CURTI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Presidente, questo provvedimento rappresenta il degno capitolo finale di una trilogia dell'assurdo, un'opera in tre atti che non passerà di certo alla storia, che si pone di lato rispetto ai problemi del Paese e che si contraddistingue solo per la capacità di svelare la vera natura di questo Governo. Noi, in quest'Aula, abbiamo assistito al primo atto, il decreto Sicurezza o decreto Rave, inconsistente, illiberale, inutile, decontestualizzato, definito non da me, ma da qualche esimio giurista, un caso assoluto di analfabetismo legislativo, un provvedimento che, di fronte agli allarmi sociali provenienti dal Paese, dimostra come per la maggioranza il concetto di urgenza si realizzi esclusivamente sul piano del consenso. Siete passati dal “Chiudiamo i porti” al “Chiudiamo i party”, inaugurando una nuova fase dell'eterna campagna elettorale a cui questa maggioranza intrappola se stessa, ma soprattutto - cosa che ci preoccupa - paralizza l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Abbiamo poi proseguito con il secondo atto, la legge di bilancio: qui addirittura abbiamo scoperto la natura innovativa di questo Governo, che, anziché una legge di bilancio, ci ha proposto una sceneggiatura composta da soli titoli, slogan e coperture misere, pagine talmente vuote che, forse anche per una questione estetica, praticamente tutti i componenti la maggioranza si sono sentiti in dovere di riempire e lo hanno fatto, le hanno riempite con un misero contributo, ben 600 emendamenti presentati, uno spettacolo imbarazzante nei confronti di un Paese preoccupato e duramente messo alla prova. Siamo giunti infine, oggi, al terzo atto, quello della conversione del decreto Aiuti-quater. Un antico detto recita: “Chi copia bene, fa due volte”, ma il terzo ed ultimo atto della nostra trilogia dell'assurdo dimostra evidentemente come questo Governo, costretto a copiare, finisca per copiare in maniera pessima perché, se è pur vero che il decreto Aiuti, almeno nel merito, contiene qualche misera misura condivisibile, è del tutto evidente che queste misure sono il calco fedele di quelle proposte dal Governo Draghi. Nonostante ciò, quei pochi provvedimenti salvabili sono articolati in un contesto svigorito e su un orizzonte di brevissimo periodo. È questa considerazione, Presidente, che alimenta una nostra enorme preoccupazione: il Governo dimostra di agire senza una prospettiva, affrontando i problemi in superficie e rinviandone il confronto agli esercizi successivi e, nei casi in cui le pressanti istanze del Paese non consentano di adottare una scadenza quasi immediata, a quel punto, decide di rinviare oppure fa pastrocchi.
È un Governo cioè che agisce di rincorsa e, così facendo, perde l'orizzonte di riferimento e rifiuta la logica della programmazione. Ma tutto ciò - voglio sottolinearlo - rappresenta il difetto che trae origine da un'afflizione cronica di cui soffre questa maggioranza, una compagine che per anni è stata impegnata a coniare slogan, ad agitare spettri, a inventare nemici immaginari, una compagine che ha distolto per prima se stessa dalle reali esigenze del Paese. Questa maggioranza, conducendo una campagna elettorale in stile Harry Potter, si è completamente autosuggestionata; così, cedendo al proprio inganno, ha creduto di possedere un potere unico, ossia quello di riuscire a trasformare una bugia in un atto di Governo.
Il Paese oggi non ha bisogno di falsi supereroi, piuttosto - se vogliamo rimanere in tema - i cittadini oggi chiedono che la super resti con i piedi per terra e che il superbonus possa continuare a volare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
Questa compagine, oggi maggioranza di Governo, ha spesso rivendicato la differenza con noi; ebbene sì, è un tema su cui possiamo trovare una condivisione perché, Presidente, il provvedimento oggi al voto ci consente di legittimare anche la nostra rivendicazione di diversità, poiché non siamo noi, infatti, quelli che augurano un buon anno ai cittadini con il bacio di Giuda dell'aumento delle accise e dei pedaggi autostradali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), ma non siamo neanche noi quelli che attuano politiche in grado di determinare rincari di ben 2.400 euro l'anno per famiglia; non siamo noi quelli che chiudono gli occhi di fronte alle sofferenze degli enti locali, oggi schiacciati dall'incremento dei costi energetici e ormai impossibilitati a garantire i servizi ai cittadini. Presidente, non siamo neanche noi quelli che non attuano misure per il risparmio e l'efficientamento energetico, così come non siamo noi quelli che soffocano il superbonus. Al contrario: noi siamo quelli che ritengono del tutto inadeguata la soluzione proposta per la gestione dei crediti fiscali; siamo stati gli stessi che hanno richiesto, fino allo sfinimento, misure più radicali, come l'intervento sugli F24 e sulla Cassa depositi e prestiti, ma noi non siamo quelli che girano le spalle alle famiglie in difficoltà, riducendo il bonus trasporti e non prevedendo misure di sostegno per chi non riesce a far fronte alle bollette. Non siamo noi, Presidente, quelli che esercitano l'indifferenza per i ceti più deboli e per la povertà; non siamo noi quelli che promuovono la presunzione di autosufficienza.
Questo provvedimento, Presidente, dimostra inequivocabilmente che c'è un abisso tra noi e voi; questo provvedimento dimostra anche, però, drammaticamente, quanta distanza intercorra tra voi e il Paese reale. Ai colleghi della maggioranza dico: ancora una volta, avete dimostrato con questo provvedimento che non eravate affatto pronti, come avevate detto in campagna elettorale.
Signor Presidente, questo è un provvedimento che non tende una mano agli italiani. Questo provvedimento dunque non ci rappresenta come Partito Democratico; non ci rappresenta perché non propone soluzioni ai problemi del Paese, non ci rappresenta perché non determina un cambiamento di prospettiva per lo sviluppo, non ci rappresenta perché non affronta le emergenze attuali, né getta le basi per ragionare su un orizzonte di medio e lungo periodo. Questo provvedimento dimentica la transizione ecologica e non fornisce sostegno alle imprese; questo provvedimento è decontestualizzato rispetto alla complessità del momento che viviamo oggi nel nostro Paese; questo provvedimento è infarcito di rinvii e guarda al domani dalla prospettiva di un piano di ammortamento; questo provvedimento, Presidente, soprattutto, gira lo sguardo e passa indifferente ai problemi del Paese.
Le risposte al Paese non si danno con gli slogan, come state facendo, anche in queste ore. Comprendo l'imbarazzo del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che, dall'opposizione, girava video contro le troppe accise sui carburanti e, da Presidente del Consiglio dei ministri, adotta, tra i primi provvedimenti, un provvedimento volto ad aumentare le accise sui carburanti, nell'indifferenza totale di tutta la maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). C'è un fatto ancora più grave, Presidente: dopo aver augurato un buon anno agli italiani, con questo provvedimento di aumento del costo dei carburanti, in queste ore sembra quasi che il Governo sia alla ricerca di qualcuno con cui prendersela. Per essere chiari, abbiamo visto sventolare lo slogan dei controlli della Guardia di finanza: ci sono sempre stati i controlli della Guardia di finanza sui distributori di carburante - non vi siete inventati nulla - ma, mentre il Governo cerca di creare confusione, sventolando questi slogan, agli italiani dovete sapere che invece è molto chiaro perché è aumentato il costo della benzina. E qui diciamolo: è aumentato il costo della benzina semplicemente perché avete aumentato le accise. E smettetela di andare sempre alla ricerca di nemici immaginari: lo avete fatto dai banchi dell'opposizione nei confronti dell'allora maggioranza; inspiegabilmente, lo state continuando a fare dai banchi della maggioranza nei confronti dell'opposizione, ma - peggio ancora - iniziate ora a cercare nemici immaginari anche tra gli italiani che avete illuso in campagna elettorale e che oggi vi chiedono risposte, che invece non state dando (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Vado verso la conclusione, Presidente.
C'è un fatto, secondo me, ancora più grave di quello che ho detto: ieri, il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, nel maldestro tentativo di mettere una toppa al buco - come spesso capita - ha creato una voragine istituzionale perché, diciamocelo subito qui, almeno in quest'Aula, è chiaro come stanno le cose. Oltretutto, vi annuncio che sembra che i numeri giocati al Lotto nella giornata di ieri siano stati proprio il 17 e il 26: il 17 come il paragrafo e il 26 come la pagina del programma elettorale di Fratelli d'Italia, dove annunciavate la diminuzione e la riduzione dell'IVA e delle accise (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
Ma la cosa grave, Presidente, non è se domani, anzi oggi, il 17 e il 26 verranno giocati anche al Superenalotto; è che, se è vero che la Presidente Giorgia Meloni con il provvedimento sulle accise ha tradito il suo elettorato, ieri, nel tentativo di mettere la toppa, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha mentito agli italiani. Per questi motivi, Presidente, noi, a differenza loro, questo provvedimento non lo voteremo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Congratulazioni).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fabio Rampelli. Ne ha facoltà.
FABIO RAMPELLI (FDI). La ringrazio, Presidente. Colleghi deputati, rappresentanti del Governo, visto che c'è una diretta televisiva penso che sia importante cominciare a mettere i puntini sulle “i” e fare una premessa dovuta.
Il Governo del Presidente Giorgia Meloni è in carica da sessanta giorni. Ho sentito in questo dibattito, talvolta surreale, evocare scenari apocalittici e quasi rimandarli a questo Governo appena nato, con una NADEF che è stata approvata, segnalata, indirizzata e decisa dal precedente Governo e che ha inevitabilmente condizionato buona parte della legge di bilancio, che in pochissime settimane ci siamo trovati, per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, a dover licenziare in tutta fretta. Il governo Meloni è in carica da sessanta giorni e l'innalzamento del carovita, il precariato, i problemi di carattere sociale, economico, occupazionale, i problemi di sviluppo, il debito pubblico, le accise e tutto quello che già sapete, ovviamente, a cominciare dal caro bollette, in buona parte appartengono al vostro - chiamiamolo così, impropriamente - lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). È vostra responsabilità. Tanto è vostra responsabilità - e mi riferisco, in particolare, alla sinistra e al Partito Democratico - che è proprio per questo che i cittadini italiani, per cambiare, hanno scelto il centrodestra, hanno scelto Fratelli d'Italia, hanno scelto Giorgia Meloni.
Allora facciamo un po' di chiarezza ancora. Stiamo per votare il decreto Aiuti-quater che, tradotto nella lingua italiana, è il decreto Aiuti 4, talché si deduce che precedentemente ci siano stati altri decreti Aiuti, i decreti 1, 2 e 3. Dunque la filosofia è esattamente la stessa: cercare di aiutare il popolo italiano in una fase di difficoltà economica scaturita sia dalla crisi COVID sia dalla crisi energetica declinata dall'invasione della Russia del territorio ucraino.
Intanto do un'altra informazione di servizio per chi ci ascolta, anche per i colleghi che fossero così duttili e disponibili a fare autocritica: Fratelli d'Italia, nei tre decreti precedenti, proprio perché erano decreti che aiutavano il popolo italiano, le famiglie, i cittadini, i lavoratori e le imprese, si è astenuto una volta e ha votato a favore del decreto ter, pur facendo parte dell'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). È un diverso stile. Si può aiutare il popolo italiano anche quando si sta all'opposizione e voi non volete farlo, perché qui dentro ci sono 9 miliardi che vanno nella direzione del tentare di lenire talune criticità e sofferenze, buona parte delle quali vanno proprio sul caro bolletta attraverso la forma dell'intervento sul credito d'imposta per famiglie, imprese, lavoratori, cittadini e, prevalentemente e inevitabilmente, per le fasce sociali che maggiormente stanno soffrendo questa fase economica di assoluta depressione.
Quindi, già il fatto che voi, comunque, sul decreto Aiuti 4 - dopo aver votato l'Aiuti 1, 2 e 3 - vi poniate in una posizione oppositoria è risibile, ma è ancora più surreale perché forse non vi hanno informato, o forse semplicemente non l'avete letto, che dentro questo decreto c'è anche la norma sullo sconto fiscale per 1 miliardo e 600 milioni (se non vado errato, la cifra dovrebbe essere questa) per diminuire le accise. Parliamo, infatti, di un decreto ex post al 31 dicembre: sveglia! Quindi voi, da un lato, andate a fare propaganda e demagogia nelle trasmissioni televisive e a raccontare che noi saremmo i colpevoli, perché dopo sessanta giorni, ben sessanta giorni, non abbiamo abolito le accise (Deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle: novanta! - Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)…
PRESIDENTE. Per cortesia, per cortesia... Onorevole Rampelli, un attimo. Per cortesia, la parola la dà solo la Presidenza. Prego, onorevole Rampelli.
FABIO RAMPELLI (FDI). …e, dall'altro, votate contro una norma che invocate. Anzi, voi dite: perché non l'avete prorogata?
Intanto comunico ufficialmente un'altra notizia, che forse vi sfugge e sfugge alla gran parte dei cittadini in questa fase caotica, chiamiamola così, perché l'idea è quella: il costo del carburante oggi è di 40 centesimi in meno rispetto a quello del giugno 2022, quando c'era lo sconto fiscale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Così, per raccontare la verità, non è che bisogna mettersi a fare filosofia antica.
Ma c'è di più, perché noi non facciamo soltanto l'aiuto, così come è perfettamente in linea con gli altri decreti, che pure Fratelli d'Italia dall'opposizione ha sostenuto, noi cerchiamo di dare delle risposte di sistema, esattamente come abbiamo fatto con la legge di bilancio. Infatti, forse vale la pena precisare che la legge di bilancio, che noi in pochi giorni, in poche settimane abbiamo licenziato, si componeva di 35 miliardi, perché non abbiamo voluto accedere all'incremento di un debito pubblico gigantesco, che comunque ci troviamo e si trovano sulle proprie spalle fior fiore di generazioni, che non si sa come faranno quando arriveranno alla terza età. Di quei 35 miliardi, 21-22 miliardi erano destinati proprio al contenimento del caro bollette, bollette energetiche. Se avessimo finanziato per intero la proroga dello sconto fiscale sulle accise, posto che ci sarebbe costato 1 miliardo - 1 miliardo! - al mese, noi avremmo impegnato oltre 12 miliardi che, sommati ai 22 precedenti, fanno 34 su 35. Praticamente sarebbe stato perfettamente inutile mettersi a fare la campagna elettorale, non soltanto per noi ma anche per voi che, immagino, avrete avuto qualche vaga velleità di vincerla; invece, l'avete persa e siete risultati poco credibili. Avremmo potuto trasformare Palazzo Montecitorio, Palazzo Madama e Palazzo Chigi in un videocitofono, non c'era mica bisogno di fare le elezioni: si prendeva e si finanziava molto semplicemente l'intervento sul caro bollette piuttosto che l'intervento dello sconto fiscale sulle accise. Invece - non so se voi siate favorevoli o contrari, mi sorge il dubbio che siate perfettamente contrari - abbiamo preferito aumentare l'assegno unico per le famiglie, abbiamo preferito confermare e incrementare il taglio del cuneo fiscale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che appesantisce la busta paga - di poco, certo, ma abbiamo appena iniziato - dei lavoratori dipendenti. Abbiamo inoltre preferito la decontribuzione sulle nuove assunzioni per favorire nuova occupazione e riassorbire una parte delle persone abili al lavoro che godono del sussidio di cittadinanza o del vitalizio di cittadinanza. Perché, quando voi lo avete varato, questo strumento sarebbe dovuto durare tre anni. Sono passati i tre anni - scadono tra poco - e voi invece lo volete stabilizzare, voi volete il sussidio/vitalizio di cittadinanza, che è un'altra roba, che è proprio lontano anni luce rispetto alla nostra filosofia. Noi cerchiamo di creare lavoro anche con la decontribuzione alle imprese (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) rispetto alla trasformazione, cioè stabilizzazione, dei contratti di lavoro precari, per portarli da tempo determinato a tempo indeterminato. Forse voi siete contrari, siete stati contrari, però quello che abbiamo risparmiato rispetto al finanziamento della proroga sullo sconto fiscale sulle accise è servito esattamente ad andare nella direzione della produzione di ricchezza, nella direzione dello sviluppo e della crescita: tutti quegli elementi che saranno indispensabili, di qui alla fine della legislatura, anche a intervenire sulle accise per ridurle fortemente e, se possibile, per cancellarle dal nostro orizzonte.
Allora, ci sono piccoli equivoci dettati dall'incoerenza. Qualcuno diceva che non puoi continuare a tradire te stesso o diventerai qualcun altro. Ogni messaggio al riguardo, che sembrerebbe indirizzato a qualcuno, è esattamente indirizzato al Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Cari colleghi, cari rappresentanti del Governo, penso che questo decreto sia importante - lo sosterremo con tutte le nostre forze - e penso che accompagnare questo decreto Aiuti con provvedimenti strutturali sia altrettanto importante. Poi, magari, ne parleremo un'altra volta. Siamo convinti che sia la strada giusta quella di consentire l'attività di esplorazione, coltivazione ed estrazione di gas domestico, gas italiano, per evitare non le fonti rinnovabili, cari colleghi della sinistra, ma perché noi sostituiamo il gas italiano al gas russo: sempre fonte combustibile fossile è! Non stiamo minando la prospettiva delle fonti rinnovabili, fermo restando che qualcosa, comunque, deve accadere. Noi faremo un piano energetico per la collocazione dei pannelli fotovoltaici e delle pale eoliche, che voi non avete fatto, rischiando di devastare il paesaggio e di creare un'emergenza alimentare senza riuscire a rispondere all'emergenza energetica (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!
PRESIDENTE. Onorevole Rampelli, concluda, per favore.
FABIO RAMPELLI (FDI). Concludo, caro Presidente, con una frase che non cesserà mai di essere attuale: “Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria” (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra mostrano i palmi delle mani tinte di nero – Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Deputati del gruppo Fratelli d'Italia scandiscono: Soumahoro, Soumahoro!).
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
(Votazione finale ed approvazione – A.C. 730?)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 730:
S. 345 - "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica" (Approvato dal Senato).
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 1)(Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE – Deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra mostrano di nuovo i palmi delle mani tinte di nero – Dai banchi del gruppo Fratelli d'Italia: “Mani sporche! Lavatevi le mani!”).
Votazione per l'elezione di nove componenti effettivi e nove componenti supplenti della delegazione presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (ore 12,04).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione per l'elezione di nove componenti effettivi e nove componenti supplenti della delegazione presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.
Secondo quanto previsto dall'articolo 56, comma 3, del Regolamento, la votazione, che si svolgerà a scrutinio segreto, avrà ad oggetto la seguente lista, predisposta dal Presidente in base alle designazioni dei gruppi, che è in distribuzione.
Componenti effettivi: Alfredo Antoniozzi, Deborah Bergamini, Simone Billi, Elena Bonetti, Dimitri Coin, Elisabetta Gardini, Arnaldo Lomuti, Stefano Maullu, Andrea Orlando.
Componenti supplenti: Maria Cristina Caretta, Piero Fassino, Alessandro Giglio Vigna, Valentina Grippo, Lucrezia Mantovani, Emma Pavanelli, Graziano Pizzimenti, Fabio Pietrella, Catia Polidori.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sulla lista predisposta dal Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 2).
Proclamo, pertanto, eletti i componenti effettivi e i componenti supplenti indicati nella lista predisposta dal Presidente.
La delegazione sarà successivamente convocata per procedere alla propria costituzione.
Esame e votazione delle questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 2 gennaio 2023, n. 1, recante disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori (A.C. 750?).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame e la votazione delle questioni pregiudiziali Bonafe' ed altri n. 1 e Richetti ed altri n. 2 (Vedi l'allegato A), riferite al disegno di legge n. 750: Conversione in legge del decreto-legge 2 gennaio 2023, n. 1, recante disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori.
A norma del comma 4 dell'articolo 40 del Regolamento, in caso di più questioni pregiudiziali ha luogo un'unica discussione. In tale discussione, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 40, potrà intervenire, oltre ad uno dei proponenti (purché appartenenti a gruppi diversi), per illustrare ciascuno degli strumenti presentati per non più di dieci minuti, un deputato per ognuno degli altri gruppi, per non più di cinque minuti.
Al termine della discussione, si procederà, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 3, quarto periodo, del Regolamento, ad un'unica votazione sulle questioni pregiudiziali presentate.
Illustra la questione pregiudiziale Bonafe' ed altri n. 1 il deputato Toni Ricciardi. Ne ha facoltà.
TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie, Presidente. In quest'Aula, stiamo affrontando una questione che è per noi pregiudiziale per una semplice ragione, perché questa maggioranza e questo Governo, continuano a trattare un tema che emergenziale non è e che, quindi, non corrisponde alla fattispecie dell'urgenza, come richiesto dall'articolo 77 della nostra Carta costituzionale, ma soprattutto continuano a trattare un tema, come quello della migrazione, basandosi esclusivamente sul concetto di percezione. Noi sappiamo che la migrazione è percezione da sempre. Tuttavia, quello che ci colpisce, Presidente, ancora una volta è l'indifferenza e la durezza spregiudicata - potremmo dire - con la quale vengono trattate le persone, perché è bene ricordarlo a quest'Aula, soprattutto… Presidente, capisco che il tema dei migranti…
PRESIDENTE. Chiedo scusa, ascoltiamo il collega, per cortesia. Ascoltiamo il collega! Prego, onorevole Toni Ricciardi.
TONI RICCIARDI (PD-IDP). Non è necessario ascoltarmi, se la maggioranza non ha voglia di sentire parlare di persone. Va bene?
PRESIDENTE. Prego, onorevole, proceda.
TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Il decreto che il Governo propone sulla questione della gestione dei flussi migratori incarna tutto ciò che rappresenta in questa fase storica. Insomma, pretende, con la scusa dell'urgenza, di giustificare un'idea di gestione dei flussi migratori che di fatto non ha.
Per tale ragione oggi presentiamo questa pregiudiziale. Soprattutto è bene che le italiane e gli italiani sappiano che noi arriviamo a discutere la questione delle ONG, data in pasto all'opinione pubblica, le quali, secondo i dati che lo stesso Governo ci fornisce, hanno contribuito allo sbarco del 16 per cento di coloro che sono arrivati nel nostro Paese. Questo la dice lunga rispetto all'emergenza, presunta o finta, che in concreto non c'è.
Tra le varie incongruenze di questo decreto ce n'è una su tutte, che è quella dell'assegnazione di un porto di sbarco lontano dalla posizione in cui l'operazione di salvataggio viene posta in essere. Tradotto: ci sono navi che recuperano e salvano persone, ma, in barba al diritto internazionale, in barba alla legislazione in materia di navigazione, questo decreto costringe - prassi alla quale già stiamo assistendo in queste ore e in questi giorni, Presidente - queste navi a fare la circumnavigazione della Penisola perché è stato scelto un porto la qualunque e non il porto più vicino, sottoponendo queste persone, che già vengono salvate per miracolo, a un'ulteriore settimana e a un ulteriore supplizio, nell'attesa di attraccare in un porto sicuro.
Ma la cosa ancora più grave, Presidente, è un'altra: a un certo punto, con questo decreto si stabilisce che la nave che ha recuperato una persona deve partire e, se, nel percorso verso il porto che le viene assegnato incontra qualcuno, è impossibilitata a poter salvare ulteriori persone. Tradotto, se una ONG o una nave opera una misura di salvataggio e salva delle persone, nel momento in cui vediamo che ci sono altre persone, con questo decreto, quella nave è impossibilitata a salvare queste ulteriori persone. Noi ci chiediamo il diritto internazionale e la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo che fine fanno. Al di là della mancata efficienza di tutta questa misura, c'è poi la chicca delle chicche, Presidente. A un certo punto, noi scopriamo, con questo decreto, che è come se la storia della migrazione italiana fosse stata dimenticata, come se le tante e i tanti che si imbarcavano verso la rotta delle Americhe, invece di approdare a Ellis Island, che pure viene celebrata a ogni piè sospinto da esponenti di questa maggioranza, venissero schedati a bordo delle navi.
Con questo decreto, in sostanza, si sta chiedendo al capitano della nave e al suo equipaggio non di assolvere alla funzione per la quale si trovano in mare, salvare persone, ma si trasmette a queste persone, a questa imbarcazione, la funzione di controllo di polizia. Noi, praticamente, con questo decreto, stiamo spostando l'ufficio di controllo da parte della Polizia sulla nave, come se qualcuno non sapesse che queste persone, donne, uomini e minori, nel 90 per cento dei casi sono sprovvisti di documenti, ma noi a bordo gli chiediamo di registrarli, gli chiediamo di schedarli, gli chiediamo di verificare a bordo, addirittura, se sono degni o meno di essere salvati e se sono degni o meno di sbarcare su terraferma, in un luogo sicuro.
Altro punto, Presidente, le sanzioni. Vengono reintrodotte le sanzioni amministrative, che vanno dai 10 mila ai 50 mila euro, fino addirittura a prevedere il fermo amministrativo di due mesi per la nave. La domanda è se… Presidente, ho quasi terminato, se riusciamo a placare trenta secondi il brusio mi fa una cortesia.
PRESIDENTE. Prego, prego, continui cortesemente. Colleghi, cortesemente…
TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie. Ora, non solo, con questo decreto, vengono reintrodotte pesanti misure sanzionatorie dal punto di vista amministrativo, tra i 10 e i 50 mila euro, ma addirittura si prevede il fermo amministrativo per due mesi della nave stessa e, nel caso di reiterazione del reato, la confisca e il blocco. Io mi chiedo e noi ci chiediamo se questo decreto ha concretamente l'idea e la volontà di disciplinare la norma di salvataggio o se ha, implicitamente, la volontà di aumentare, purtroppo, quello che è divenuto il più grande cimitero europeo, che è il Mar Mediterraneo, perché, con questa norma l'applicabilità - ammesso e non concesso che la si ottenga - di questo decreto porterebbe alla moltiplicazione delle vittime nel Mediterraneo. Care colleghe e cari colleghi, questo decreto non è solo profondamente ingiusto e incivile, ma soprattutto segnala una grande, grandissima ipocrisia di questo Governo.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in queste ore e in questi giorni, e voi stessi, a ogni piè sospinto, state a rivendicare l'ancoraggio ai valori cristiani dell'Europa, l'ancoraggio ai valori della Chiesa. Vi segnalo, noi vi segnaliamo che la vostra impostazione - o non impostazione - confusa nella gestione dei flussi migratori è in profondo contrasto esattamente con la posizione della Conferenza episcopale, che, attraverso le parole di Monsignor Perego, che è il presidente della commissione per le migrazioni della stessa CEI, vi ha detto, a chiare lettere, come già esista, perché è stato regolamentato già in passato, un dispositivo che regola come devono agire le ONG. Quello che noi rileviamo è che voi vi professate cristiani, ma venite redarguiti esattamente dalla Conferenza episcopale italiana, che certamente non può essere accusata di essere un'organizzazione di facinorosi di sinistra, che state esattamente sbagliando e andando nella direzione sbagliata.
Alla fine, Presidente, con questo decreto cosa si fa? Come avete fatto rispetto alle misure economiche, criminalizzando la miseria, ora, in questo caso, non fate altro che criminalizzare la disperazione umana.
Per queste ragioni, care colleghe e cari colleghi, noi voteremo a favore di questa pregiudiziale, ma soprattutto chiediamo a tutte e a tutti voi di riflettere sul fatto che non esiste un'emergenza migratoria. Esiste un'emergenza nel disciplinare i flussi migratori, che è una questione completamente diversa. E se - ho concluso, Presidente - vi professate cristiani e credenti, non ascoltate noi, ma ascoltate le parole della Conferenza episcopale italiana (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PRESIDENTE. La deputata Carfagna ha facoltà di illustrare la questione pregiudiziale Richetti ed altri n. 2, di cui è cofirmataria.
MARIA ROSARIA CARFAGNA (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Il dibattito di oggi sulle pregiudiziali spero possa essere un'occasione per avviare una riflessione concreta sul tema dell'immigrazione, oltre gli slogan e la propaganda con cui per anni, in una sorta di campagna elettorale permanente, questo tema è stato affrontato, quasi sempre in una logica di produzione e di acquisizione del consenso. È stato - e qui mi riferisco ai colleghi della maggioranza - il vostro cavallo di battaglia; per anni, in tutte le campagne elettorali, anche nell'ultima campagna elettorale, è stato il fulcro delle vostre promesse.
Sostanzialmente, avete detto agli elettori “con il blocco navale, con la chiusura dei porti e con il ripristino dei decreti Sicurezza noi risolveremo il problema e chiuderemo le rotte dell'immigrazione clandestina”. Dopo la vittoria avete poi arricchito il vostro paniere di soluzioni magiche con altri due solenni impegni: l'istituzione di canali legali e anche gli accordi con i Paesi rivieraschi, in cambio del loro impegno a bloccare le partenze e a rimpatriare gli irregolari. Non abbiamo visto nulla di tutto questo: non c'è stato il blocco navale, perché è impraticabile a livello nazionale e lo è ancora di più a livello europeo, dove i vostri alleati sovranisti hanno detto “no” a qualsiasi soluzione condivisa al problema dell'immigrazione; non c'è stato il ripristino immediato - lo avevate promesso al primo Consiglio dei Ministri - dei decreti Sicurezza, anche perché in parte sono stati demoliti da sentenze italiane ed europee e, quindi, è inimmaginabile pensare di poterli ripresentare; non ci sono canali legali, perché nessuno se ne è occupato; non ci sono nuovi accordi con i Paesi rivieraschi, perché nessuno si è preoccupato di discuterli e di attivarli. Quindi, verificata l'impossibilità del blocco navale, della chiusura dei porti e del ripristino dei decreti Sicurezza, il modello italiano, il vostro modello italiano, della gestione del fenomeno immigratorio riguarda il prolungamento dei viaggi delle navi delle ONG, che, tra l'altro, non riduce gli sbarchi ma anzi li decuplica, come vedremo con alcuni numeri a cui farò riferimento tra poco. Quindi, la vostra montagna di promesse ha partorito il topolino di questo decreto sulle ONG, che rappresenta davvero l'aspetto più marginale del complesso fenomeno dell'immigrazione. Ma, certo, mi rendo e ci rendiamo conto che per una politica che non vuole, che non sa affrontare la complessità di un fenomeno come questo e si accontenta del consenso facile, del consenso a buon mercato, questo è anche l'aspetto più redditizio e più remunerativo in termini di consenso. Quindi, comprendiamo bene la logica che ispira questo DL, che non è quella di affrontare e di risolvere il problema dell'immigrazione clandestina, ma è quella di piantare una bandierina e farla sventolare agli occhi del vostro elettorato. Perché diciamo che quello delle ONG è un aspetto marginale? Perché ce lo dicono i numeri. Noi ci stiamo occupando di un decreto che riguarda al momento due navi umanitarie con a bordo 113 migranti, sottoposti, peraltro, a un aggravio di sofferenze che rasenta la crudeltà. Nel frattempo, dal 1° gennaio, quindi con il decreto sulle ONG pienamente operativo, con barchini, barconi e con i mezzi navali di Stato sono sbarcati in Italia al Sud, quel Sud che voi dite di volere alleggerire dalla pressione degli sbarchi, oltre 3.700 migranti, cioè un numero dieci volte superiore rispetto ai migranti che sono sbarcati nello stesso periodo del 2022. Inoltre, da ottobre 2022, da quando, cioè, vi siete insediati, i migranti sbarcati sulle nostre coste sono stati oltre 31 mila. Voi impegnate il Parlamento, il Consiglio dei ministri e l'opinione pubblica per poche decine di migranti, quando sulle nostre coste continuano a sbarcare, in maniera irregolare, decine di migliaia di immigrati. State facendo la guerra ai moscerini, quando la tigre della tratta degli esseri umani e dei trafficanti di esseri umani continua a correre indisturbata. Se voi foste stati all'opposizione con questi numeri avreste gridato all'emergenza, avreste gridato all'invasione, e con l'hotspot di Lampedusa al collasso, come ripetutamente è stato in queste ultime settimane, noi avremmo avuto Matteo Salvini in presidio permanente dinanzi al centro di accoglienza di Lampedusa. Questa è la verità (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe)! Allora, noi non vogliamo nascondere il problema. Il problema noi lo vediamo bene e abbiamo una posizione chiara: noi crediamo che i confini dell'Italia siano i confini dell'Europa e questi confini vanno presidiati, monitorati e controllati. Crediamo che vadano bloccate le rotte dell'immigrazione clandestina e riteniamo che i trafficanti di esseri umani debbano essere assicurati alla giustizia. Ma sappiamo che per fare questo c'è bisogno di una grande azione europea che voi non avete la forza di fare, perché i veti sulla riforma del Trattato di Dublino, i veti sul Patto per l'immigrazione e l'asilo, i veti per una gestione condivisa delle politiche migratorie non è che li mettono le ONG, Soros, gli immigrazionisti o i comunisti, come dite voi, ma i vostri alleati amici del Patto di Visegrád e anche il Governo svedese sostenuto dalla destra svedese, dai Democratici Svedesi, che hanno detto a chiare lettere che nessun passo in avanti verrà fatto in questa direzione durante il semestre di Presidenza europea. Crediamo anche che ci sia bisogno di un grande piano che coinvolga, investendo risorse significative, i Paesi di transito e di provenienza in cambio del loro impegno a bloccare i flussi illegali e crediamo che ci sia bisogno di parlare e di ragionare senza pregiudizi di come integrare chi è in Italia, regolarizzando chi lavora per sottrarlo all'illegalità e regolarizzando anche quei bambini che hanno concluso un ciclo di studi nel nostro Paese. In poche parole, crediamo che ci sia bisogno di una gestione seria, sì, rigorosa, sì, severa, sì, ma non crudele. Una gestione seria rigorosa e umana ma non crudele, che si accanisce, cioè, contro pochi disperati mentre lascia indisturbato chi continua a lucrare sul traffico di esseri umani.
Per questo noi riteniamo che questo decreto sia solo fumo negli occhi dell'opinione pubblica, sia propaganda, sia una bandierina, la seconda bandierina dopo quella del decreto Rave. Crediamo che sia retorica, simmetrica alla retorica della sinistra sui porti aperti, una scappatoia per intrappolare le opposizioni a discutere di un tema ideologico e per non affrontare un problema che non avete la forza e la credibilità a livello internazionale - ma anche le alleanze giuste a livello internazionale - per affrontare. È anche un decreto che si muove sul filo della costituzionalità, come ben spiegato dalla nostra pregiudiziale, e che scredita profondamente l'approccio italiano su questo tema.
Per tutte queste ragioni, noi voteremo a favore di questa pregiudiziale e voteremo contro su questo decreto. Naturalmente, seguiremo poi l'evoluzione del dibattito, la discussione generale, gli emendamenti che verranno presentati, ma il nostro orientamento, per le ragioni che ho esposto, è quello di votare contro su questo decreto, che pure sarà approvato - ci mancherebbe altro! -, avete i voti necessari per approvarlo e, quindi, sarà approvato, ma noi verremo a chiedervi conto di questo provvedimento e soprattutto dell'efficacia di questo provvedimento e la verità ce la diranno i numeri sugli sbarchi. Allora vedremo se con questo decreto i numeri sugli sbarchi saranno diminuiti o saranno aumentati, nel qual caso sarete voi a doverne rispondere agli italiani e ci auguriamo che la vostra risposta sia più credibile e meno balbettante di quella data ieri e in queste ore in ordine al taglio delle accise sui carburanti (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Manlio Messina. Ne ha facoltà.
MANLIO MESSINA (FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretari e cari colleghi, io continuo a rimanere sempre sbigottito dagli interventi delle opposizioni, Presidente, perché parrebbe, anche in questo caso, che le politiche migratorie di questo Paese, soprattutto nell'ultimo decennio, fossero state gestite da noi. Invece, lo ricordo sommessamente alle sinistre e lo ricordo sommessamente, Presidente, sempre tramite la sua persona, anche a chi è appena intervenuta, l'onorevole Carfagna, che parla come se fosse una militante di sinistra e come se avesse militato negli ultimi trent'anni nel partito comunista di sinistra (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Le ricordo sommessamente, Presidente, che era Ministro del centrodestra e quelle politiche che lei oggi rinnega (Commenti della deputata Carfagna) sono le stesse politiche che le hanno consentito di fare il Ministro della Repubblica con il centrodestra. È solo per ricordare - lo ribadisco sommessamente - che quantomeno dovreste dare la parola - ovviamente, mi riferisco ai gruppi, Presidente - a chi ha e può vantare quantomeno una storia in questa direzione e noi vantiamo una storia in questa direzione. Inoltre, siete un po' come il bugiardino, le controindicazioni: dite tutto e il contrario di tutto. Sostenete che col Governo Meloni c'è l'emergenza migranti perché sono aumentati gli sbarchi e, invece, oggi ponete la questione sul fatto che non c'è urgenza. C'è l'urgenza o non c'è l'urgenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)?
Mettetevi d'accordo, fate pace con voi stessi, perché su questo, poi, alla fine, dobbiamo dibattere. E continuate a dibattere sul numero: anche qui, Presidente, riferisca all'onorevole Carfagna, così come all'onorevole Ricciardi, sempre tramite la sua persona, che l'errore di base non è rappresentato dagli sbarchi o da quante persone sbarcano. Nessuno parla di quanti muoiono in mare e noi vogliamo fermare i morti in mare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e si possono fermare solo non facendoli partire. E ricordi all'onorevole Carfagna che il dato più eclatante, tragico che abbiamo avuto in Italia, è il 2014, quando al Governo c'era il Presidente Renzi: 25 mila morti nel Mediterraneo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) e, anche in questo caso, fanno finta di dimenticare. E come li fermi i morti? Li fermi cominciando a non farle partire, l'unico modo per salvare le persone è non farle partire. E noi, Presidente, vogliamo distinguere, soprattutto, chi vuole salvare le persone da chi vuole importare merce in questa Italia, perché vengono considerate come merce dagli scafisti e da chi appoggia gli scafisti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Sappiamo tutti il business che c'è. Li vogliono far arrivare: non gli frega nulla di quanti ne muoiono in mare perché importante è che arrivino in questa Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché, se arrivano, c'è qualcuno che guadagna. È una vergogna che parliate di sbarchi e non di morti in mare. Noi vogliamo fermare i morti in mare e sappiamo come fermarli. In 60 giorni? No, non li possiamo fermare in 60 giorni, così come non possiamo cambiare l'Italia in questi primi 60 giorni. Abbiamo una politica chiara anche sul piano economico - e lo abbiamo dimostrato - e sul piano dei migranti. Per noi c'è un'urgenza per salvare le persone e le persone si salvano, sì, con il blocco navale, concordato con tutte le altre Nazioni che pagano questo prezzo, concordato con l'Europa.
Oggi vi scandalizzate; leggo dichiarazioni del Partito Democratico in cui si dice “stanno invadendo i porti del PD”. Ma come? Quando invadevano i porti della Sicilia andava bene e oggi che invadono i porti del PD non vi va più bene (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Ma come ragionate? Ma siete a targhe alterne? L'immigrazione va bene se arrivano ad Augusta o a Lampedusa e non va più bene se arrivano ad Ancona o a Livorno? Ma di che parlate? Siete fuori dal mondo, non avete la minima idea di quello che state rappresentando agli italiani.
Mi avvio alla conclusione, Presidente. Noi vogliamo criminalizzare solo gli scafisti e coloro che approfittano di queste povere persone, spillandogli i soldi in molti casi, e facendoli morire in mare. Questi sono gli unici criminali che vogliamo combattere e lo faremo finché saremo con questo Governo, con il Governo di centrodestra, ricordando un dato, Presidente, e giuro che mi taccio: solo dal 5 all'8 per cento viene dichiarato profugo, quando viene accertato in questo Paese, mentre l'altro 90 per cento viene dichiarato clandestino. E, anche in questo caso, per loro non conta nulla: importante è che ci sia sempre qualcuno che possa lucrare su queste povere persone. E' l'unico interesse che hanno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ravetto. Ne ha facoltà.
LAURA RAVETTO (LEGA). Grazie, Presidente. In ordine a un decreto chiaramente caratterizzato da necessità e urgenza non ci aspettavamo altro che quello che abbiamo letto nelle pregiudiziali dell'opposizione ovvero lunghissime speculazioni di natura puramente politica, senza alcun riferimento reale a vizi di costituzionalità. Questo, purtroppo, si è tradotto oggi anche in quest'Aula negli interventi e mi dispiace verificare che colleghi, anche di lungo corso, ancora confondano le dichiarazioni sulle pregiudizialità, che dovrebbero parlare di vizi di legittimità, con le dichiarazioni finali di merito di un provvedimento. Ma questo immagino sia dovuto anche all'onestà intellettuale degli uffici che hanno assistito i colleghi nella redazione di queste pregiudiziali, perché avranno preso atto dei dati che, palesemente, confermano l'assoluta urgenza e necessità di un intervento sul fenomeno migratorio e sulla condotta delle ONG.
Nel 2022, gli ingressi via mare mostrano un aumento di circa il 60 per cento rispetto al periodo del 2021. Nel periodo decorso dal 1° gennaio 2021 al 9 novembre 2022, le ONG, nell'ambito di 91 eventi di sbarco, hanno portato sulle coste italiane 21.046 migranti, di cui 9.956 nel 2021 e 11.090 fino a novembre 2022.
Il nostro sistema di accoglienza è sostanzialmente al collasso: al 31 dicembre 2022 sono 107.268 i migranti presenti. L'esigenza di sicurezza rispetto ai flussi migratori è, pertanto, non solo largamente avvertita nel Paese, ma totalmente dimostrata nei fatti e nei dati.
Non sussiste alcun pericolo per la Costituzione italiana, semmai sussiste un pericolo di sicurezza e ordine pubblico su tutto il nostro territorio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Il decreto, nel totale rispetto delle convenzioni internazionali e, diciamolo, colleghi del PD, in totale coerenza e aderenza con quanto, in passato, è stato realizzato dal vostro Ministro Minniti con il codice delle ONG, statuisce semplicemente un principio sacrosanto: che anche le ONG devono rispettare le leggi, comprese quelle internazionali e del mare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
Il decreto, da un lato, tutela l'incolumità dei migranti, pretendendo cose ovvie che, purtroppo, non sempre sono garantite dalle ONG, come l'essere in possesso dei requisiti di idoneità tecnico-nautica alla sicurezza e alla navigazione e, dall'altro, fa chiarezza sulle ambiguità tra salvataggio in mare - doveroso - e sistematica attività di ricerca dei migranti con trasferimenti da un'imbarcazione all'altra (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
In parole povere, statuisce che le ONG, se raccolgono persone in mare, devono ricondurle immediatamente in salvo e non aspettare ore, giorni, fermi in mare, con queste persone a bordo in attesa di altri barchini da caricare, che devono, insomma, smettere di essere un fattore di attrazione di immigrazione illegale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
I colleghi dell'opposizione formulano, sostanzialmente, quattro obiezioni. Le prime due: da una parte, si lamentano di questo principio, propiziando la permanenza davanti le coste libiche delle ONG e, poi, come seconda obiezione, scrivono - testuale - che manca la garanzia sul fatto che il porto di sbarco assegnato alle ONG sia quello effettivamente più vicino. Fateci capire: a voi va bene che siano trattenuti donne e bambini in mezzo al mare, per giorni, in attesa che le ONG facciano il pieno carico di migranti e, poi, vi lamentate se le autorità competenti intendono spostare il porto di sbarco di qualche ora di navigazione per non soffocare le nostre isole del Sud, come Lampedusa, che voi vorreste ridurre a centri di accoglienza per tutto il Mediterraneo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)?
Con la terza obiezione lamentate - in particolar modo, Italia Viva - che si imponga al comandante della nave di fornire alle autorità competenti italiane i dati relativi di chi è a bordo. Dite che è troppo gravoso per il comandante. Ora, al netto del profilo di costituzionalità, non facilmente individuabile, fateci capire: non ritenete necessario che dei comandanti di navi di bandiera straniera, che si dirigono verso i nostri porti, siano, perlomeno, tenuti a spiegarci chi trasportano e come è andato l'accadimento di salvataggio?
Ma, poi, scusi, Presidente, ma la collega Carfagna non era quella che, nel 2019, ha presentato al decreto Sicurezza-bis un emendamento a sua prima firma, in cui chiedeva che venissero obbligate le ONG a prendere i dati e identificare le persone che erano a bordo? Ha cambiato idea l'onorevole Carfagna (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)?
Presidente, colleghi, questo provvedimento è, probabilmente, tra i pochi decreti-legge che abbiamo visto in quest'ultimo decennio che possiede in maniera palese sia il requisito dell'omogeneità sia il requisito dell'urgenza sia il requisito della necessità. Nessuno vuol mettere in discussione il soccorso in mare, come voi vorreste far credere. Noi siamo orgogliosi di ogni vita umana che salva la nostra Guardia costiera, ma si vuole fermare quel vergognoso pendolarismo di barchini verso le ONG, che ingrassa i trafficanti di esseri umani a discapito degli stessi migranti.
Un Paese serio, con un Governo legittimato da un forte consenso popolare, non può consentire che il controllo dei confini sia affidato a navi straniere private, che battono bandiera straniera e fanno soccorso in acque SAR straniere, ma deve farsi carico della sicurezza dei suoi cittadini e decidere, nel pieno rispetto delle leggi, ma in assoluta autonomia, le condizioni di accesso e permanenza sul proprio territorio. Questo, colleghi, è il rispetto della Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.
ALFONSO COLUCCI (M5S). Signor Presidente, colleghe e colleghi, rappresentanti del Governo, il decreto-legge in discussione oggi introduce nuove regole per il salvataggio in mare dei migranti. Premetto che ogni migrante che muore in mare è un lutto, è un lutto per ciascuno di noi, per quest'Aula, per il Governo, per l'Italia tutta. L'Italia è molto migliore di come questo decreto-legge vorrebbe rappresentarla (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Il decreto-legge vuole impedire che le navi umanitarie soccorrano naufraghi in differenti eventi e vuole impedire l'approdo in Italia delle persone salvate dai naufragi e, in conseguenza, che l'Italia diventi Stato competente all'esame delle domande di protezione internazionale.
Il divieto di soccorsi plurimi e il divieto di trasbordo significano, appunto, che una nave che abbia a bordo migranti salvati dal mare, che si imbatta in altri migranti in mare o in migranti salvati da altre imbarcazioni, non potrà più prenderli a bordo, se non avendo ricevuto la preventiva autorizzazione da parte delle autorità italiane.
Ciò contrasta con il diritto internazionale consuetudinario e pattizio: articolo 98 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, la cosiddetta Convenzione di Montego Bay e il Capitolo V, Regola 33, della Convenzione SOLAS; contrasta con il diritto interno, articoli 1113 e 1158 del codice della navigazione e contrasta con una norma di diritto penale che sanziona l'omissione di soccorso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Come può, signor Presidente, un'autorizzazione amministrativa derogare a obblighi di diritto penale? Ce lo dovete spiegare e lo dovrete spiegare nelle aule di tribunale nelle quali inevitabilmente questa disciplina porterà voi e l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). L'obbligo di soccorso imposto dal diritto internazionale è norma di rango superiore - articoli 10 e 117 della Costituzione - e non può essere derogata da una disciplina interna volta a limitare i soccorsi. Pertanto, tali norme si pongono in palese violazione degli articoli 10 e 117 della Costituzione. Ciò è gravissimo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Nel decreto-legge si inserisce l'obbligo di avviare la richiesta di asilo a bordo. Vi chiedo, esimi giuristi che governate l'Italia, come possa un simile obbligo essere impartito a comandanti di navi che battono bandiera di Stati stranieri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). L'articolo 8 del codice della navigazione, lo conoscete? L'articolo 8 del codice della navigazione dispone, infatti, che i loro poteri e doveri sono stabiliti dalla legge nazionale dello Stato di bandiera. È una norma, questa che presentate oggi al Parlamento, sgangherata, destinata a dissolversi alla prima occasione in tribunale. Dovete spiegarcelo, come fate a sostenerla? Come può - vi chiedo - il personale di una nave che presta soccorso possedere le competenze professionali che il decreto legislativo n. 25 del 2008 - è una legge dello Stato, questa - ha individuato nelle commissioni territoriali e nell'unità Dublino che è istituita presso il Ministero dell'Interno per l'esame delle richieste di protezione internazionale?
La verità è che con questa norma il Governo vorrebbe sostenere che la competenza sull'esame delle domande di asilo si radichi nello Stato di bandiera della nave, ma ciò è in contrasto col diritto dell'Unione europea: è vietato ad uno Stato membro disciplinare con propria norma interna una materia di competenza esclusiva dell'Unione europea (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ciò comporta violazione degli accordi internazionali e dell'articolo 11 della Costituzione. Cosa avete studiato prima di scrivere questo obbrobrio giuridico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), obbrobrio giuridico e umanitario? La Presidente Meloni ha confessato al Santo Padre la vera sostanza di questo decreto-legge nell'incontro di due giorni fa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?
Signor Presidente, l'intero impianto normativo viola il principio fondamentale della tutela della dignità umana conclamato dall'articolo 10, comma 3, della Costituzione e dall'articolo 3 della Costituzione. Per concludere, devo tristemente dire che questo decreto-legge è il naufragio dell'umanità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paolo Emilio Russo. Ne ha facoltà.
PAOLO EMILIO RUSSO (FI-PPE). Signor Presidente, signori del Governo e onorevoli colleghi, l'urgenza e la necessità del provvedimento su cui siamo chiamati ad esprimerci sono evidenti per chiunque voglia guardare alla realtà. Come riconoscono gli stessi firmatari delle pregiudiziali, oggi, discutiamo, infatti, di vita e di morte, di legalità e di una illegalità che può uccidere, che costringe alla miseria e consegna agli stenti e allo sfruttamento migliaia di ragazze e ragazzi.
Il disegno di legge che reca disposizioni urgenti per la gestione dei migranti regolamenta l'azione delle navi delle ONG nel Mediterraneo, che è la frontiera meridionale del nostro continente, vuole assicurare l'incolumità delle persone recuperate in mare dove, lo ricordiamo, sono condotte in maniera illegale da quei criminali che sono gli scafisti, e allo stesso tempo è finalizzato a tutelare la sicurezza pubblica (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
Il decreto regolamenta gli interventi di modo che siano conformi alle convenzioni internazionali e risolve la questione dei cosiddetti salvataggi multipli, che rappresentano uno degli aspetti più controversi dell'operato di alcune organizzazioni attive in questi ultimi anni nella striscia di mare che separa l'Africa dall'Europa.
Qui, non si tratta affatto di ritardare le operazioni di soccorso, ma al contrario di imporre che queste si svolgano rispettando un sistema di regole efficaci, fugando ogni dubbio sulle reali intenzioni di chi finanzia queste missioni private (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
L'esigenza di condividere e, poi, imporre regole agli operatori di soccorso in mare, in caso di una loro mancata adesione volontaria, non è certo frutto di chissà quale riflesso condizionato del centrodestra o di scarsa attenzione ai diritti umani o ai destini di migliaia di rifugiati; è un'esigenza più volte condivisa da esponenti del Partito Democratico, come, per esempio, il già citato ex Ministro dell'Interno Marco Minniti nel 2017, che lo ha ribadito ancora pochi giorni fa in una intervista. Viene indubitabilmente da una storia di sinistra, come molti dei firmatari delle due pregiudiziali di cui discutiamo oggi, ma ha dimostrato che è possibile avere una visione concreta e non ideologica anche di questo tema.
La possibilità di intervenire per decreto, che oggi ci viene contestata, per regolamentare l'immigrazione non è solo scritta, però, sulle pagine di un giornale e consegnata a un'intervista, ma è storia recente di questo Parlamento, una storia che si può forse rinnegare a parole per l'esigenza di fare ostruzionismo, perdere qualche ora, ma che non si può cancellare.
Nella legislatura che si è appena conclusa, infatti, il tema dello sbarco dei migranti è stato oggetto di ben tre decreti-legge: due decreti Sicurezza del Governo guidato dal leader del MoVimento 5 Stelle, il Presidente Giuseppe Conte, con maggioranza gialloverde, e un altro decreto emanato nel 2020, sempre dal Premier Giuseppe Conte, stavolta a capo di un Governo con una massiccia e qualificata presenza del Partito Democratico e della sinistra (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Perché, allora, c'erano necessità e urgenza e, oggi, non ci sono necessità e urgenza? È il solito relativismo culturale, al quale però noi non ci vorremmo abituare mai.
L'immigrazione è una condizione strutturale del pianeta e bisogna gestirla, potenziando i canali legali e contrastando con forza quelli che non lo sono. Una presunta resistenza contro ogni iniziativa legislativa rappresenta, dunque, un ostacolo oggettivo a una gestione ordinata, una manifestazione, questa sì, di disinteresse e strumentalità.
Il decreto che discutiamo oggi, a nostro avviso, è pienamente conforme, fin nei minimi dettagli, alla Costituzione e rappresenta un atto legittimo e, anzi, necessario. Ovviamente, non è sufficiente da solo, perché noi vogliamo salvare tutte le vite umane (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Per questa ragione, in linea con l'esperienza di successo dei Governi di centrodestra, guidati dal Presidente Silvio Berlusconi, sulla scia di una grande politica estera che ha reso l'Italia rispettata nel mondo, questo Esecutivo si è già messo al lavoro per stringere accordi con i Paesi di partenza dei migranti e il Vice Premier e Ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, ha annunciato proprio ieri una serie di missioni in Turchia, Tunisia e Libia.
Chiediamo da tempo una risposta europea con un piano per l'Africa che stabilizzi l'area e consenta di controllare le partenze, scongiurando viaggi della speranza e morti in mare. Si può fare, e si può fare perché noi lo abbiamo già fatto. Nemmeno un bambino deve rischiare la vita su un'imbarcazione non sicura, nessun uomo e nessuna donna devono rimanere ostaggi del mare per troppo tempo. Non ci siamo “noi” e “voi”, maggioranza e opposizione, non è più il momento di fare propaganda in un senso o nell'altro; ora, è il momento di fare, non possiamo perdere altro tempo. Ecco perché Forza Italia voterà, dunque, contro la pregiudiziale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Riccardo Magi. Ne ha facoltà.
RICCARDO MAGI (MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Questo provvedimento più che decreto Sicurezza si potrebbe chiamare decreto Menzogna. Il Governo ha annunciato di averlo emanato per conformare le attività delle ONG che si occupano di salvataggio in mare alle convenzioni internazionali, ma in realtà è un provvedimento che nasce con l'obiettivo di ostacolare quella attività di salvataggio in mare svolta dalle ONG nel rispetto delle convenzioni internazionali, nel rispetto delle leggi italiane e del codice della navigazione italiano.
Purtroppo non abbiamo ascoltato neanche stamattina - l'esame nelle Commissioni competenti è iniziato ieri - dai colleghi della maggioranza confutare chi sostiene, come noi - e voteremo a favore delle pregiudiziali -, che questo decreto forzi e violi, in più punti, il dettato costituzionale, nonché quelle norme sovraordinate di diritto internazionale e di diritto europeo. Del resto, il Ministro Piantedosi dice che il salvataggio deve essere effettuato dalle autorità: è ovvio ma, laddove le autorità non sappiano, non vogliano o non possano effettuare questo salvataggio, è obbligo di legge salvare le persone in mare, è un obbligo per tutti: per i soggetti privati, per i soggetti pubblici, per le navi mercantili e, ovviamente, per le navi che si occupano anche di svolgere questa attività meritoria.
Di fatto, questo decreto non è altro che un incentivo all'omissione di soccorso, è un decreto quindi costitutivamente e intrinsecamente anticostituzionale, perché va a contrastare tutti gli obblighi di soccorso contenuti nelle leggi di vario rango e di vario livello. La verità è che parte - e concludo, Presidente - da un assunto falso, ossia che le ONG che svolgono salvataggio in mare in realtà facciano un favoreggiamento dell'immigrazione irregolare. Questo è quello che nessun tribunale ha mai dimostrato, perché è una falsità. Il Governo, per seguire questo assunto falso, forza e viola la nostra Costituzione e le nostre leggi. Noi ci batteremo perché questo provvedimento scellerato non venga convertito in legge (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-+Europa, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra)!
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Fratoianni. Ne ha facoltà.
NICOLA FRATOIANNI (AVS). Grazie, signor Presidente. Siamo di fronte a quello che potremmo definire un decreto Naufragi - il collega Magi, prima di me, lo ha spiegato efficacemente, seppur nel poco tempo che gli è stato concesso -, un decreto che viola esplicitamente e intrinsecamente il dettato costituzionale e che viola sistematicamente i trattati internazionali. È un decreto che rivela, però, in modo molto chiaro, l'obiettivo di questo Governo; fuori dall'ipocrisia, colleghi e colleghe, c'è un obiettivo chiaro, e l'obiettivo di questo decreto è rendere difficili, se non progressivamente impraticabili, i soccorsi e i salvataggi nel Mediterraneo centrale. Badate, si può fare tutto; sarebbe utile, però, avere anche il coraggio di dichiarare l'intento delle proprie scelte. Parliamo di navi che svolgono sistematica opera di ricerca e soccorso – sì, colleghi e colleghe, sì, collega Ravetto, “sistematica” operazione di ricerca di soccorso, perché non c'è nessun altro che svolge quella funzione, oggi, nel Mediterraneo centrale, ossia nel più grande cimitero a cielo aperto del mondo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) -, che realizzano un salvataggio nel Mediterraneo centrale; parliamo di navi di grandi assetti come la Geo Barents per esempio che, per i suoi 80 metri, secondo il Ministro Piantedosi e qualche altro autorevole esponente del Governo, potrebbe tranquillamente stare in mare con qualsiasi condizione meteo marina e, quando va bene, viaggia a poco più di 10 nodi l'ora. Se si stabilisce che, effettuato un soccorso, quella nave deve andare, dal Mediterraneo centrale, senza alcuna sosta, dunque senza la possibilità di realizzare alcun altro salvataggio, al porto sicuro assegnato, magari un porto lontano (ma anche fosse un porto siciliano non cambierebbe nulla; badate non è questo il punto: il punto non è che questa nave sia mandata ad Ancona e non a Lampedusa), senza poter continuare il lavoro di ricerca e di soccorso in un'area in cui nessun altro svolge quel lavoro, sapete che cosa si sta affermando? Si sta affermando che si lavora per fare in modo che quell'area, quella in cui si verifica la grande maggioranza dei naufragi, resti sguarnita - questo è il punto -, si lavora perché in quell'area non ci sia alcuno che svolge una funzione di ricerca e soccorso. Il Ministro Piantedosi ha detto: noi vogliamo impedire che i privati si sostituiscano alle autorità pubbliche. Sono d'accordo, ma allora sapete cosa dovete fare? Dovete ripristinare una missione istituzionale di ricerca e soccorso (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) Ripristinate Mare nostrum: io ero all'opposizione di quel Governo, del Governo Letta, ma quella missione costituì uno sforzo straordinario di ricerca e di soccorso di carattere istituzionale. Fatelo come Paese, fatelo con l'Europa, se siete in grado di convincere buona parte dei vostri amici, quelli che in Europa si oppongono alla modifica del Trattato di Dublino e che si oppongono a qualsiasi forma di redistribuzione e di cooperazione collettiva di fronte alla grande questione strutturale delle migrazioni. La verità è che non è questo il vostro obiettivo - e, anche su questo punto, finitela con la retorica che, per salvare le persone, bisogna impedire che partano, perché siete molto preoccupati di salvarle nel pericoloso tratto marino, nel quale, però, non volete che ci sia alcuno in grado di impedire il naufragio - per il quale costruite un decreto che è, punto per punto, articolato esattamente con questo obiettivo. Non ve ne frega un accidente del fatto che chi non parte muoia torturato nei lager libici (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), quelli che noi, con gli accordi con la Libia, continuiamo a sostenere e a finanziare. Allora, delle due l'una: fate pure le vostre scelte, ma abbiate il coraggio di rivendicarle. L'ipocrisia sui corpi delle persone, in particolare delle persone più fragili, è ciò che non può essere in alcun modo tollerato (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sulle questioni pregiudiziali.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulle questioni pregiudiziali Bonafe' ed altri n. 1 e Richetti ed altri n. 2.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).
Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissioni in sede referente.
PRESIDENTE. Il Presidente del Senato, con lettera pervenuta in data odierna, ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e IV (Difesa): S 389 - “Conversione in legge del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185, recante disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell'Ucraina” (approvato dal Senato) (761) - Parere delle Commissioni I e V.
Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è altresì assegnato al Comitato per la legislazione.
Poiché il suddetto disegno di legge è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 23 gennaio 2023, ai sensi del comma 5, dell'articolo 96-bis del Regolamento, il termine di cui al comma 4 del medesimo articolo si intende conseguentemente adeguato.
Interventi di fine seduta.
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.
Ha chiesto di parlare la deputata Orrico. Ne ha facoltà.
ANNA LAURA ORRICO (M5S). Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, voglio portare quest'Aula a conoscenza di una vicenda che riguarda la malandata sanità calabrese, che non garantisce adeguatamente, all'ospedale “Annunziata” di Cosenza, il diritto all'interruzione di gravidanza.
Ne parla oggi una testata giornalistica nazionale, dopo che nei mesi scorsi la vicenda era stata sollevata anche da alcuni giornali locali, sollecitati da cittadini e cittadine e dal comitato di attiviste…
PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole. Per favore, abbassate la voce, sentiamo la collega. Prego, onorevole Orrico.
ANNA LAURA ORRICO (M5S). Espongo solo alcuni dati che fotografano il disagio vissuto ogni giorno. Tutti e tredici i ginecologi assunti stabilmente all'Annunziata sono obiettori di coscienza, quasi come le ostetriche, 24 su 26. Il diritto all'aborto, che per le donne è sempre una scelta difficilissima dettata da ragioni cogenti e non da questioni economiche come qualcuno vuol far credere, è assicurato, se così si può dire, soltanto da un medico a gettone. Mi chiedo e vi chiedo se questo possa essere considerato un servizio efficace e continuativo per le donne calabresi e cosentine. Ricordo, infatti, che l'Annunziata è un ospedale hub e dovrebbe essere un punto di riferimento per l'intera provincia di Cosenza, che è geograficamente fra le più vaste del Paese, con 155 comuni, e che raccoglie un'utenza di 700 mila cittadini. Sono intervenuta in passato sulla questione e preannuncio che presenterò un'interrogazione sulla problematica al Ministro della Salute, Schillaci. La Calabria è l'ultima in Italia per i livelli essenziali di assistenza ed è arrivata l'ora di pronunciare la parola fine (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mari. Ne ha facoltà.
FRANCESCO MARI (AVS). Grazie, Presidente. Questa mattina, a Caivano, è morto sul lavoro un giovane di 22 anni, ha perso la vita in un incidente avvenuto nell'azienda dove lavorava, la M&C di Caivano, nella zona industriale. A 22 anni, questo giovane lavoratore è morto schiacciato da un bancale in uno stabilimento che si occupa di confezionamento di prodotti alimentari. In queste ore si sta lavorando per accertare le cause e la dinamica di questo ennesimo incidente sul lavoro, di questo ennesimo caduto sul lavoro, l'ennesima di quelle morti che chiamiamo, con una certa ipocrisia, morti bianche. Il Parlamento dovrà sicuramente intervenire per adeguare il testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, il decreto legislativo n. 81 del 2008. Dovremo lavorare sicuramente per aumentare le capacità ispettive e le risorse a disposizione degli enti preposti alle ispezioni sul lavoro, sia gli ispettori del Ministero del Lavoro, sia quelli delle ASL. Dovremo aumentare la capacità di intervenire in materia di formazione dei lavoratori. Dovremo aumentare la capacità di intervenire in materia di responsabilità delle imprese. Questa è sostanza, non è solo superficie del tema. Però, bisogna anche dire che, dietro ogni incidente, dietro ogni caduto sul lavoro, sicuramente ci sono i ritmi di lavoro, ci sono gli orari di lavoro, c'è molto spesso l'età dei lavoratori. Quindi dovremo intervenire in profondità sullo sfruttamento e sulle condizioni di lavoro in questo Paese. Noi crediamo che sia anche venuto il momento di fare altre due operazioni fondamentali sul terreno dei compiti del legislatore e dei compiti del Parlamento: una Commissione d'inchiesta sui morti sul lavoro, che è urgente, e l'istituzione, per quanto non siamo appassionati di ampliamento del codice penale, ma, come esiste in altri settori della vita, credo che a questo punto l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro sia diventata un'emergenza e una necessità di fronte allo stillicidio di incidenti e di morti che ci sono in questo Paese. Salutiamo con rispetto e ci uniamo al dolore della famiglia di questo giovanissimo - altro elemento su cui riflettere - ennesimo caduto sul lavoro (Applausi).
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Venerdì 13 gennaio 2023 - Ore 9,30:
1. Svolgimento di interpellanze urgenti .
La seduta termina alle 13,05.
VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO
INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 3) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
1 | Nominale | DDL 730 - VOTO FINALE | 294 | 291 | 3 | 146 | 164 | 127 | 46 | Appr. |
2 | Segreta | ELEZIONE DELEGAZIONE ASS. PARL. CDE | 291 | 286 | 5 | 144 | 277 | 9 | 46 | Appr. |
3 | Nominale | DDL 750 - QUEST. PREG. 1 E 2 | 288 | 285 | 3 | 143 | 123 | 162 | 44 | Resp. |
F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.