XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 247 di lunedì 16 novembre 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 14,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 9 novembre 2009.

I deputati in missione sono sessanta.

Annunzio di petizioni.

DONATO LAMORTE (PdL), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).

Discussione del disegno di legge S. 1784, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 135 del 2009: Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee (approvato dal Senato) (A.C. 2897).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ANNA MARIA BERNINI BOVICELLI (PdL), Relatore. Illustra il contenuto del decreto-legge in discussione, volto ad adeguare l'ordinamento interno a direttive comunitarie, anche alla luce della sentenza della Corte di giustizia e delle procedure di infrazione avviate dalla Commissione europea nei confronti dell'Italia. Osservato altresì che l'esame del testo presso l'altro ramo del Parlamento ha condotto ad un ampliamento del numero degli articoli, evidenzia il carattere multitematico di un provvedimento d'urgenza che, tra l'altro, stabilisce il principio dell'autonomia gestionale del soggetto gestore del servizio idrico integrato e della piena ed esclusiva proprietà pubblica delle risorse idriche. Ricorda, infine, la proficua attività istruttoria svolta in sede referente, in particolare sugli articoli 2, 3-ter, 15 e 16, con il fattivo contributo dell'opposizione.

ANDREA RONCHI, Ministro per le politiche europee. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Nel lamentare la sostanziale blindatura del provvedimento d'urgenza in discussione ed il preannunziato intendimento del Governo di porre la questione di fiducia, sottolinea la disponibilità del suo gruppo a consentire un sollecito iter del decreto-legge a condizione che sia espunto dal testo l'articolo 15, in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica. Rilevato, altresì, che talune disposizioni non hanno alcun collegamento con il recepimento di obblighi comunitari, tra le quali segnala gli articoli 3-ter e 3-quinquies, nonché le norme in materia di federalismo fiscale, e che talune previsioni non risultano immediatamente applicabili, come quelle contenute negli articoli 3-quater, 7, comma 2-bis, e 16, ritiene, infine, che alcune disposizioni contenute nel provvedimento d'urgenza in esame non presentino i requisiti previsti dall'articolo 77 della Costituzione.

MARIO TASSONE (UdC). Lamentata la ristrettezza dei tempi a disposizione, che ha impedito un compiuto esame del Pag. IVprovvedimento in discussione, giudica preoccupante l'ennesimo ricorso, da parte del Governo, alla decretazione d'urgenza, atteso il carattere fortemente eterogeneo delle disposizioni recate dal testo approvato dal Senato, molte delle quali non hanno nulla a che vedere con l'attuazione di obblighi comunitari. Nel reputare altresì disorganico il complesso delle norme in materia di servizi pubblici locali, preannunzia l'orientamento contrario del suo gruppo al disegno di legge di conversione in esame, segnatamente alla luce della discutibile privatizzazione dei servizi idrici e delle disposizioni relative alle cosiddette quote latte ed alle società di navigazione.
Sottolinea infine che con il provvedimento in discussione l'Esecutivo non fornisce adeguate risposte all'esigenza di riavvicinare i cittadini alle istituzioni europee.

RAFFAELLA MARIANI (PD). Nel ritenere non sussistenti i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza in riferimento alle disposizioni in materia di servizi pubblici locali di cui all'articolo 15 del decreto-legge in discussione, esprime forte contrarietà alle norme concernenti il servizio idrico, che a suo avviso prefigurano non una liberalizzazione bensì una privatizzazione dello stesso, che richiederebbe una ben più chiara regolamentazione dei rapporti, l'istituzione di un'autorità indipendente di garanzia e lo svolgimento di un più ampio confronto parlamentare. Giudicata altresì frammentaria e caotica la normazione prodotta dal Governo in tema di servizi pubblici locali, paventa il rischio di un aumento del contenzioso e di gravi ripercussioni sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini, a fronte di discutibili vantaggi a favore di determinati soggetti. Auspica quindi che il Ministro dell'ambiente, con senso di responsabilità, acconsenta a stralciare l'articolo 15 dal testo in esame.

GIUSEPPE CALDERISI (PdL). Ricorda che il provvedimento d'urgenza in discussione si pone l'obiettivo primario di adeguare la normativa nazionale a quella comunitaria, anche alla luce delle sentenze della Corte di giustizia europea, come nel caso del settore dei servizi pubblici locali, che sarà reso più competitivo grazie alla nuova procedura di affidamento. Ritiene quindi pienamente giustificato il ricorso alla decretazione d'urgenza, anche tenuto conto dell'inadeguatezza delle procedure previste dai Regolamenti parlamentari per l'esame dei provvedimenti concernenti il recepimento di obblighi comunitari, ai quali non sono garantiti tempi certi di approvazione; auspica pertanto una riforma regolamentare che preveda una corsia preferenziale per tali provvedimenti.

MARCO CAUSI (PD). Nel manifestare forte perplessità in ordine alle disposizioni contenute nell'articolo 15, in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica, che auspica sia espunto dal testo del decreto-legge, ritiene necessario addivenire ad una riforma di tale comparto che tenga conto anche delle norme settoriali e di quelle relative alla regolazione dei mercati. Rilevata, altresì, l'opportunità di istituire un apposito organismo di garanzia preposto a regolare i settori dell'acqua, dell'ambiente e del trasporto pubblico locale in uno scenario di effettiva promozione della concorrenza, sottolinea come il predetto articolo non abbia alcun collegamento con l'adempimento di obblighi comunitari. Nel reputare, inoltre, necessario comprendere per quali ragioni non sia prevista alcuna deroga per il settore idrico, giudica particolarmente negativa la previsione del comma 1, lettera d), dell'articolo 15, che stabilisce una tipologia di incentivi assolutamente incongrua, essendo previste forme di privatizzazione senza il previo svolgimento di procedure di gara.

DAVID FAVIA (IdV). Nel lamentare la sostanziale blindatura dell'ennesimo decreto-legge varato dal Governo, nonché il preannunziato intendimento di porre la questione di fiducia, manifesta perplessità sulla sussistenza dei requisiti costituzionalmente prescritti per l'adozione dello Pag. Vstesso. Giudicate altresì non condivisibili le dichiarazioni rese dal deputato Calderisi, richiama gli aspetti di maggiore criticità delle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione, soffermandosi, in particolare, sull'autonomia del soggetto gestore del servizio idrico integrato e sull'ambigua formulazione delle norme relative alla tutela del made in Italy. Preannunzia, infine, l'orientamento contrario del suo gruppo nella votazione finale del provvedimento.

ENRICO FARINONE (PD). Manifestato preliminarmente stupore per l'assegnazione del decreto-legge in discussione alla sola I Commissione in sede referente e non anche alla XIV, a suo avviso maggiormente competente in materia di adeguamento del diritto interno alla normativa comunitaria, esprime forti perplessità sull'articolo 15, che avrebbe dovuto essere più opportunamente stralciato dal testo, al fine di pervenire ad una riforma organica del settore dei servizi pubblici locali che tenga conto anche degli altri interessi coinvolti. Sottolineato, altresì, che talune disposizioni contenute nel provvedimento d'urgenza non presentano i requisiti prescritti dall'articolo 77 della Costituzione, tra le quali gli articoli 3-quinquies, 15 e 16, evidenzia come mediante il decreto-legge in esame si svilisca il ruolo della XIV Commissione nonché la funzione legislativa dell'intero Parlamento, soprattutto alla luce del preannunziato intendimento del Governo di porre la questione di fiducia.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Nel rilevare che solo talune disposizioni recate dal provvedimento in discussione giustificano l'adozione di un decreto-legge, atteso che la maggior parte delle misure in esso contenute appare estranea all'attuazione di obblighi comunitari ma volta a soddisfare esclusivamente interessi di parte, come nel caso delle discutibili disposizioni in materia di concessioni autostradali, che avrebbero richiesto un esame più approfondito in altra sede, esprime perplessità sulle norme antimafia collegate allo svolgimento dell'Expo 2015, che ritiene avrebbero dovuto prevedere un ruolo più incisivo degli enti territoriali. Paventa quindi le deleterie conseguenze che deriveranno per i cittadini dalla privatizzazione di alcuni servizi idrici, atteso che la gestione di un bene essenziale come l'acqua dovrebbe essere svincolata da logiche di mero profitto. Lamentata quindi la limitata portata delle politiche del Governo nel settore del risparmio energetico, giudica negativamente la mancata adozione di soluzioni finalizzate a rendere più sicuri i trasporti ferrroviari regionali.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

ANNA MARIA BERNINI BOVICELLI (PdL), Relatore. Rinunzia alla replica, riservandosi di intervenire eventualmente nel prosieguo del dibattito.

ANDREA RONCHI, Ministro per le politiche europee. Nel ringraziare il presidente della Commissione, la relatrice e tutti i deputati intervenuti, ricorda che negli ultimi mesi, grazie al lavoro svolto da Governo e Parlamento, sono notevolmente diminuite le procedure di infrazione nei confronti dell'Italia. Nell'osservare, quindi, che l'articolo 15, finalizzato ad una progressiva reale apertura ai privati della gestione delle risorse idriche, che garantirà una riduzione dei costi per i consumatori, adegua l'ordinamento interno ai principi contenuti nel Trattato di Lisbona, richiama l'emendamento approvato nel corso dell'iter al Senato con il concorso di tutte le forze politiche. Ritiene, altresì, che l'articolo 16 sia riconducibile a precise esigenze di adeguamento al diritto comunitario, sottolineando la maggiore tutela necessaria in materia di contraffazione nei confronti dei consumatori, nonché delle piccole e medie imprese.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le questioni pregiudiziali Vietti n. 1 e Zaccaria n. 2.
Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Pag. VI

Assegnazione alla V Commissione permanente (Bilancio) in sede referente del disegno di legge finanziaria e del disegno di legge di bilancio.

PRESIDENTE. Avverte che i seguenti disegni di legge sono assegnati alla V Commissione in sede referente, con il parere delle Commissioni I, II, III, IV, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali:
S. 1790 - «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)» (approvato dal Senato) (2936);
S. 1791 - «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012» (approvato dal Senato) (2937) e relativa nota di variazioni (2937-bis).

Discussione del disegno di legge: Nuova disciplina del commercio interno del riso (A.C. 1991-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ROBERTO ROSSO (PdL), Relatore. Illustra il contenuto del disegno di legge in discussione, volto ad innovare ed aggiornare la disciplina del commercio del riso sul territorio nazionale, corrispondendo alle aspettative degli operatori di un segmento strategico del comparto agroalimentare sensibilmente colpito da una avversa congiuntura economica. Nel sottolineare quindi il clima di proficua collaborazione che ha caratterizzato l'iter in Commissione del provvedimento, preannunzia la presentazione di emendamenti finalizzati al recepimento di istanze formulate in sede consultiva. Auspica infine l'approvazione del disegno di legge in esame.

ANTONIO BUONFIGLIO, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

ANGELO ZUCCHI (PD). Ricordate le modifiche apportate nel corso degli anni alla legge n. 325 del 1958, rileva che gli obiettivi prioritari del disegno di legge in discussione sono quelli di adeguamento alla normativa comunitaria, adozione di una disciplina stabile, trasparente ed oggettiva, nonché garanzia di tutela delle numerose varietà di riso italiane. Manifesta, quindi, l'orientamento favorevole del suo gruppo sul provvedimento, che è stato valutato positivamente dall'intera filiera, essendo volto a tutelare gli interessi sia dei produttori sia dei consumatori.

ANITA DI GIUSEPPE (IdV). Sottolinea che il disegno di legge in discussione, volto a sostenere la produzione risicola nazionale nel mercato interno, risponde anche alla richiesta di trasparenza e garanzie da parte dei consumatori nonché alle istanze dei produttori e trasformatori del riso; ritiene altresì che il medesimo rappresenti solo un primo pur apprezzabile passo verso la stabilizzazione del nostro patrimonio risicolo, reputando necessari ulteriori interventi in tema di tutela dei prodotti tipici nazionali. Auspica quindi che prosegua la proficua interlocuzione con i rappresentanti della filiera ai fini dell'eventuale ulteriore perfezionamento del testo in esame.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

ROBERTO ROSSO (PdL), Relatore. Rinunzia alla replica.

Pag. VII

ANTONIO BUONFIGLIO, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Ringrazia il relatore e tutti coloro che hanno contribuito all'iter del provvedimento in discussione, volto a rispondere alle esigenze del settore risicolo italiano, segnatamente con riferimento alla commercializzazione del prodotto e alla tutela delle denominazioni di origine.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 17 novembre 2009, alle 15.

(Vedi resoconto stenografico pag. 48).

La seduta termina alle 18.