XVIII LEGISLATURA
CAMERA DEI DEPUTATI
N. 622
PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
GOLINELLI, COLLA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BENVENUTO, BIANCHI, BISA, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COLMELLERE, COMAROLI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, GASTALDI, GIACCONE, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LO MONTE, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LUCCHINI, MACCANTI, MATURI, MOLINARI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PATASSINI, PATELLI, PIASTRA, POTENTI, RACCHELLA, RIBOLLA, SALTAMARTINI, SASSO, SEGNANA, TARANTINO, TIRAMANI, TOMBOLATO, VALBUSA, VALLOTTO, ZANOTELLI, ZOFFILI, ZORDAN
Istituzione della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino
Presentata l'11 maggio 2018
Onorevoli Colleghi! — La presente proposta di legge intende istituire la Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino. Gli alpini furono costituiti ufficialmente il 15 ottobre 1872 come specialità dell'arma di fanteria destinata all'impiego nella difesa dei valichi e nella guerra in montagna. Il loro simbolo, la penna nera, è motivo di orgoglio per la storia militare d'Italia. Uno spirito di corpo unico, una grande determinazione e il reclutamento territoriale furono i punti di forza delle truppe alpine. Dall'atto della loro costituzione, gli alpini si sono sempre contraddistinti non solo per il carattere regionale e locale delle loro unità, fonte di straordinaria coesione nei momenti di maggiore difficoltà, ma per il fatto di costituire una comunità legata al territorio che non è composta dai soli militari in servizio, bensì anche da coloro che si trovano in congedo. I raduni dell'Associazione nazionale alpini (ANA), che richiamano tuttora centinaia di migliaia di partecipanti, ne sono probabilmente l'attestazione più evidente. Indiscusso – e ben noto agli amministratori locali dei comuni dell'arco alpino – è altresì l'apporto dato dalle sezioni dell'ANA nelle situazioni in cui si rendono necessari gli interventi della protezione civile. Nel corso delle numerose calamità naturali che si sono abbattute sul nostro Paese, l'ANA si è distinta per l'altruismo e per lo slancio con cui ha prestato il proprio soccorso alle popolazioni colpite, grazie ad una operatività che si fonda, oltre che sul personale militare professionale, anche su volontari in grado di coordinare con efficienza e con tempestività tutte le attività di intervento e di soccorso. Tra le più importanti operazioni di soccorso gli alpini si distinsero in quelle di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto di Messina del 1908, nel disastro del Vajont nel 1963, nei terremoti del Friuli, dell'Irpinia e del Molise, nell'alluvione della Valtellina del luglio 1987 e ancora dopo nel sisma in Umbria e nelle Marche del 1997 e nel recente terremoto dell'Aquila. Tale valore è stato solennemente riconosciuto dal Presidente della Repubblica che ha insignito l'ANA della Medaglia d'oro al valor civile. I valori che incarnano gli alpini nella difesa della sovranità e dell'interesse nazionale e nell'etica della partecipazione civile, della solidarietà e del volontariato meritano di essere celebrati e raccontati alle nuove generazioni. Si è scelta come data il 26 gennaio in ricordo di una delle più importanti e gloriose battaglie che videro in prima linea il Corpo d'armata alpino durante la seconda guerra mondiale. Dopo nove giorni di marcia e venticinque battaglie di sfondamento e retroguardia, una sorta di disperata avanzata all'indietro, gli alpini giunsero all'appuntamento finale: lo sbarramento russo di Nikolajewka il 26 gennaio 1943. I 13.420 uomini rimasti del Corpo d'armata alpino – erano più di 60.000 dieci giorni prima – espugnarono il paese di Nikolajewka. Le forze sovietiche vennero sopraffatte dagli alpini della divisione Tridentina, comandati dal loro eroico comandante, il generale Reverberi, che li trascinò all'attacco delle postazioni russe al grido di «Tridentina avanti!». Come una valanga, gli alpini travolsero la resistenza sovietica, ma il prezzo pagato fu enorme.
Considerato l'amore che gli italiani hanno sempre manifestato per gli alpini e quello che gli alpini hanno sempre manifestato per l'Italia, siamo certi che la presente proposta di legge possa trovare un'ampia convergenza e ne auspichiamo quindi una rapida approvazione.
PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
1. La Repubblica riconosce il giorno 26 gennaio di ciascun anno quale Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino, al fine di conservare la memoria dell'eroismo dimostrato dal Corpo d'armata alpino nella battaglia di Nikolajewka durante la seconda guerra mondiale, nonché di promuovere i valori che incarnano gli alpini nella difesa della sovranità e dell'interesse nazionale e nell'etica della partecipazione civile, della solidarietà e del volontariato.
Art. 2.
1. Per celebrare la Giornata di cui all'articolo 1, in ciascuna provincia o ente territoriale di livello equivalente, secondo quanto previsto dalla legge 7 aprile 2014, n. 56, o dagli specifici ordinamenti degli enti locali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, gli organi competenti promuovono e organizzano cerimonie, eventi, incontri, conferenze storiche e mostre fotografiche, nonché testimonianze sull'importanza della difesa della sovranità nazionale, delle identità culturali e storiche, della tradizione e dei valori etici di solidarietà e di partecipazione civile che incarna il Corpo degli Alpini.
Art. 3.
1. La Giornata di cui all'articolo 1 della presente legge non è considerata solennità civile ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260.
Art. 4.
1. Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca stabilisce le direttive per il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado, senza oneri a carico del proprio bilancio, nella promozione delle iniziative di cui all'articolo 2, per l'alto valore educativo, sociale e culturale che riveste la «Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino».
Art. 5.
1. All'attuazione delle disposizioni della presente legge le amministrazioni interessate provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.