PDL 756

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2
                        Articolo 3
                        Articolo 4
                        Articolo 5

XIX LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 756

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
LAZZARINI, ANDREUZZA, CATTOI, CAVANDOLI, FURGIUELE, PANIZZUT, PRETTO

Istituzione della Giornata nazionale di sensibilizzazione sul tumore della mammella

Presentata l'11 gennaio 2023

torna su

Onorevoli Colleghi! — Il tumore della mammella è la neoplasia più frequentemente diagnosticata in Italia. Ogni anno sono diagnosticati più di 1 milione di nuovi casi nel mondo e circa 332.000 nell'Unione europea.
Come riportato nel report «I numeri del cancro in Italia 2022» redatto dall'Associazione italiana di oncologia medica (AIOM) e dall'Associazione italiana registro tumori (AIRTUM), in Italia si sono registrati 12.500 decessi nell'anno 2021 e si stimano 55.700 nuove diagnosi nell'anno 2022. Il carcinoma della mammella colpisce una donna su otto nell'arco della vita e il tasso d'incidenza aumenta con l'avanzare dell'età: una donna su quaranta fino all'età di 49 anni, una donna su venti tra i 50 e i 69 anni e una donna su venticinque tra i 70 e gli 84 anni. Al momento, sono 834.200 le donne che, in Italia, convivono con tale diagnosi.
I principali fattori di rischio, oltre all'età, sono rappresentati da fattori riproduttivi, fattori ormonali, fattori dietetici e metabolici, stile di vita, pregressa radioterapia a livello toracico, precedenti displasie o neoplasie mammarie, familiarità ed ereditarietà.
Nella lotta alla malattia, un ruolo centrale è svolto dalla prevenzione, che presuppone la conoscenza dei fattori di rischio dell'insorgere della patologia.
L'educazione alla prevenzione primaria, finalizzata a cambiare le abitudini e i comportamenti scorretti, deve passare per la famiglia, per i banchi di scuola, per i consigli del medico di medicina generale, per lo schermo televisivo e per le voci alla radio. A tal fine, è necessario implementare un progetto di comunicazione-educazione articolato e strutturato.
Oltre alla prevenzione primaria, è di fondamentale importanza promuovere ulteriormente la prevenzione secondaria, sollecitando le donne a sottoporsi agli screening oncologici, che rientrano tra le misure volte a tutelare la salute previste dai livelli essenziali di assistenza (LEA) definiti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017.
Il test di screening si esegue mediante la mammografia, un esame radiografico della mammella che è in grado di accertare precocemente i tumori al seno, identificando i noduli, anche di piccole dimensioni, non ancora percepibili al tatto.
Al fine di incentivare la prevenzione secondaria, il Piano nazionale della prevenzione 2020-2025 ha previsto l'esecuzione di programmi di screening per la diagnosi precoce del tumore mammario in favore delle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, le quali sono invitate a sottoporsi a una mammografia gratuita ogni due anni.
In alcune regioni, inoltre, si sta sperimentando l'efficacia del programma in una fascia di età più ampia: segnatamente, quella compresa tra i 45 e i 74 anni.
Il valore medio italiano della proporzione di donne che hanno eseguito la mammografia rispetto a quelle aventi diritto si attesta intorno al 46,3 per cento. L'adesione ai programmi di screening, tuttavia, non è uguale in tutto il territorio nazionale. La percentuale di popolazione che si sottopone allo screening, infatti, è del 61 per cento al Nord, del 48 per cento nella macro aerea dell'Italia centrale e solamente del 23 per cento al Sud (dati 2021).
La partecipazione ai programmi di screening mammario incide direttamente sulla percentuale di sopravvivenza delle donne colpite dal carcinoma.
I dati disponibili dimostrano, infatti, che i tumori maligni accertati a seguito delle campagne di screening hanno una prognosi più favorevole rispetto a quella dei tumori diagnosticati quando la malattia è già divenuta sintomatica. In particolare, con riguardo al carcinoma mammario, lo screening e la diagnosi precoce riducono del 40 per cento la mortalità della malattia.
È necessario, quindi, avviare campagne di comunicazione e prevenzione rivolte alla popolazione, anche attraverso i servizi di informazione radiofonica e televisiva, finalizzate a sensibilizzare la collettività sull'importanza della diagnosi tempestiva per contrastare il tumore della mammella.
In tale prospettiva, in attuazione del Piano regionale della prevenzione 2020-2025, nella regione Veneto è stato avviato il progetto «Vivo bene: ho scelto lo screening», una campagna di sensibilizzazione che si pone l'obiettivo di creare e rafforzare ambienti favorevoli alla salute delle persone. I comuni, inoltre, hanno attivato programmi volti a promuovere la prevenzione.
Per ampliare la diffusione di questi modelli e buone prassi, occorre adottare ulteriori iniziative a livello nazionale che sensibilizzino le donne a sottoporsi alle visite senologiche e agli screening oncologici gratuiti.
Con la presente proposta si intende, quindi, riconoscere formalmente con legge la Giornata nazionale di sensibilizzazione sul tumore della mammella, al fine di rafforzare la consapevolezza sull'importanza della prevenzione e della diagnosi tempestiva di tale patologia.
All'articolo 1 si riconosce il 19 ottobre quale Giornata nazionale di sensibilizzazione sul tumore della mammella.
All'articolo 2 si promuovono le campagne di prevenzione e le iniziative connesse a tale Giornata, che contemplano l'esecuzione, a titolo gratuito, di visite senologiche e, ove necessario, di esami strumentali come ecografìe e mammografie.
All'articolo 3 si prevedono iniziative volte a sensibilizzare specificamente gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
All'articolo 4 si dispone che i soggetti deputati all'informazione predispongano servizi volti a sensibilizzare la collettività sui temi della prevenzione e della diagnosi precoce del tumore della mammella.
All'articolo 5, infine, sono contenute le disposizioni finanziarie.

torna su

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Istituzione della Giornata nazionale di sensibilizzazione sul tumore della mammella)

1. La Repubblica riconosce il giorno 19 ottobre quale Giornata nazionale di sensibilizzazione sul tumore della mammella, di seguito denominata «Giornata nazionale».
2. La Giornata nazionale non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.

Art. 2.
(Iniziative a sostegno della Giornata nazionale)

1. In occasione della Giornata nazionale, lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle rispettive competenze, anche in collaborazione con le amministrazioni pubbliche e gli enti del Terzo settore, promuovono l'attenzione e l'informazione sul tema del tumore della mammella, organizzando campagne di comunicazione volte a sensibilizzare la collettività sull'importanza della prevenzione e della diagnosi precoce di tale patologia, nonché apposite iniziative ed eventi per l'esecuzione, a titolo gratuito, di visite senologiche ed esami strumentali.

Art. 3.
(Celebrazione della Giornata nazionale negli istituti scolastici secondari di secondo grado)

1. Nella Giornata nazionale, le istituzioni scolastiche delle scuole secondarie di secondo grado, nell'ambito della loro autonomia, possono promuovere iniziative didattiche e percorsi di studio dedicati alla prevenzione del tumore della mammella anche al fine di fornire alle studentesse gli strumenti idonei ad apprendere le modalità per diagnosticare precocemente tale tipologia di tumore attraverso l'autoesame.

Art. 4.
(Informazione radiofonica e televisiva)

1. I servizi di informazione radiofonica e televisiva assicurano spazi adeguati alla Giornata nazionale e alle iniziative ad essa connesse, al fine di sensibilizzare la collettività sull'importanza della prevenzione, della diagnosi tempestiva e degli esami di screening.

Art. 5.
(Disposizioni finanziarie)

1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni interessate provvedono all'attuazione della presente legge con le risorse finanziarie, strumentali e umane disponibili a legislazione vigente.

torna su