PDL 1579

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1

XIX LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1579

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
MONTARULI, ALMICI, AMBROSI, AMICH, AMORESE, ANTONIOZZI, BALDELLI, BENVENUTI GOSTOLI, BUONGUERRIERI, CAIATA, CALOVINI, CANGIANO, CANNATA, CARAMANNA, CARETTA, CERRETO, CHIESA, CIABURRO, CIANCITTO, CIOCCHETTI, COLOMBO, COLOSIMO, COMBA, CONGEDO, COPPO, DE BERTOLDI, DE CORATO, DEIDDA, DI GIUSEPPE, DI MAGGIO, DONDI, DONZELLI, FILINI, FOTI, FRIJIA, GARDINI, GIORDANO, GIORGIANNI, GIOVINE, IAIA, KELANY, LAMPIS, LANCELLOTTA, LA PORTA, LA SALANDRA, LONGI, LOPERFIDO, LUCASELLI, MACCARI, MAERNA, MAIORANO, MALAGOLA, MALAGUTI, MANTOVANI, MARCHETTO ALIPRANDI, MASCARETTI, MASCHIO, MATERA, MATTEONI, MATTIA, MAULLU, MESSINA, MICHELOTTI, MILANI, MOLLICONE, MORGANTE, MURA, OSNATO, PADOVANI, PALOMBI, PELLICINI, PERISSA, PIETRELLA, POLO, POZZOLO, PULCIANI, RAIMONDO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROSCANI, ANGELO ROSSI, FABRIZIO ROSSI, ROSSO, ROTELLI, ROTONDI, RUSPANDINI, GAETANA RUSSO, SBARDELLA, SCHIANO DI VISCONTI, SCHIFONE, RACHELE SILVESTRI, TESTA, TRANCASSINI, TREMAGLIA, TREMONTI, URZÌ, VARCHI, VIETRI, VINCI, VOLPI, ZUCCONI, ZURZOLO

Istituzione del Giorno del ricordo della strage dei piccoli martiri di Gorla

Presentata il 29 novembre 2023

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Onorevoli Colleghi! — L'istituzione del «Giorno del ricordo della strage dei piccoli martiri di Gorla» ha lo scopo di preservare e divulgare una memoria storica comune sulla tragedia che si è consumata nel quartiere milanese di Gorla il 20 ottobre 1944, quando, durante un bombardamento alleato, un ordigno ha centrato la scuola elementare «Francesco Crispi», mietendo oltre duecento vittime tra scolari e insegnanti.
La mattina di quel tragico 20 ottobre decollavano dall'aeroporto pugliese di Castelluccio, nei pressi di Foggia, i bombardieri americani «B-24» con l'obiettivo di bombardare alcune installazioni nell'area nord di Milano. A causa di un errore di calcolo l'obiettivo veniva mancato, ma si decideva ugualmente di sganciare l'intero carico di bombe ormai innescate, 342 ordigni da 500 libbre, facendole cadere sul centro abitato sottostante dei quartieri milanesi di Gorla e Precotto, che furono investiti da 80 tonnellate di bombe, provocando la morte di oltre 600 civili. Uno degli ordigni centrò il vano scale della scuola elementare «Francesco Crispi», raggiungendo il rifugio antiaereo sotterraneo dell'edificio e causando la morte di circa 184 bambini e dell'intero corpo docente composto da 19 insegnanti.
Il «fuoco dal cielo» fece il maggior numero di vittime durante la seconda guerra mondiale e la memoria dei bombardamenti è sicuramente rimasta in secondo piano; eppure, sotto i bombardamenti morivano soprattutto bambini, donne e anziani, le persone cioè più indifese che subivano, oltre all'attacco alla loro incolumità fisica, anche la perdita delle loro case e dei loro beni. La tragedia e il dolore furono talmente immani da creare, nonostante l'intera collettività fosse ormai quasi assuefatta alle numerose atrocità della guerra, uno sconcerto generale e una condanna unanime da parte dell'intera opinione pubblica tali da far ritenere inaccettabile qualsiasi tentativo di scuse da parte delle Forze alleate.
A rievocare quanto allora accaduto nel luogo in cui sorgeva la scuola è stato eretto un monumento ossario in commemorazione del sacrificio dei piccoli martiri di Gorla, vittime innocenti della guerra. È a dir poco sconvolgente il fatto che una tragedia di queste dimensioni oggi sia pressoché sconosciuta.
La scelta di indicare il giorno dell'anniversario della strage di Gorla quale momento celebrativo per poter ricordare e riflettere su questa tragedia incredibilmente dimenticata è anche un modo per riparare a tanti anni di oblio, durante i quali essa è stata relegata nel dimenticatoio, nonostante le oltre duecento vittime tra alunni e insegnanti, che l'hanno resa, con ogni probabilità, la più grave tragedia che abbia mai investito il mondo della scuola nell'ultimo secolo. Le rievocazioni nelle scuole del Giorno del ricordo del 20 ottobre contribuiranno a rafforzare una più sentita consapevolezza degli orrori della guerra oltre a diffondere una maggiore conoscenza storica di avvenimenti che ancora oggi sono poco conosciuti e divulgati. Un evento di tale gravità e rilevanza storica merita certamente una più solenne celebrazione anche a livello nazionale.
Scopo della presente proposta di legge, che istituisce il «Giorno del ricordo della strage dei piccoli martiri di Gorla», è quello di conservare, rinnovare e diffondere una memoria storica condivisa su quanto accaduto il 20 ottobre 1944 presso la scuola elementare «Francesco Crispi» di Milano.

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

1. La Repubblica riconosce il 20 ottobre quale «Giorno del ricordo della strage dei piccoli martiri di Gorla», al fine di conservare, rinnovare e diffondere una memoria storica condivisa su quanto accaduto il 20 ottobre 1944 presso la scuola elementare «Francesco Crispi» di Milano.
2. In occasione della celebrazione del Giorno di cui al comma 1, nelle scuole di ogni ordine e grado, nell'ambito della loro autonomia, possono essere organizzati manifestazioni pubbliche, cerimonie, studi, convegni e momenti comuni di ricordo e di riflessione sui fatti di cui al medesimo comma 1.
3. In occasione del Giorno di cui al comma 1 possono essere altresì organizzate iniziative volte a commemorare gli studenti e gli operatori scolastici vittime di stragi.
4. Il Giorno di cui al comma 1 del presente articolo è considerato solennità civile ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Esso non determina riduzioni dell'orario di lavoro degli uffici pubblici né, qualora cada in giorni feriali, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54.
5. All'attuazione delle disposizioni della presente legge si provvede nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

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