PDL 1454

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2
                        Articolo 3

ALLEGATO

XIX LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1454

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
BONELLI, ZANELLA, FRATOIANNI, EVI, GHIRRA, BORRELLI, GRIMALDI, ZARATTI, DORI, PICCOLOTTI, MARI

Istituzione del Parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola

Presentata il 4 ottobre 2023

torna su

Onorevoli Colleghi! – Lo Stretto di Messina e i territori gravitanti intorno a esso sono il cuore del Mediterraneo in cui, nel corso dei millenni, si sono stratificati ecosistemi, leggende, eventi storici che dal mondo antico fino ad oggi lo caratterizzano come un unicum straordinario nel panorama mondiale. Non è privo di significato che nell'antichità alcuni collocassero l'ubicazione delle colonne d'Ercole proprio nello Stretto di Messina. Narrano gli storici della Magna Grecia che fra il 496 e il 476 avanti Cristo, Anassila, tiranno di Reggio Calabria, riuscì nell'intento di dare un unico governo alle due città di Messina e Reggio creando in tal modo la prima città dello Stretto, in grado di esercitare il controllo assoluto dei traffici in quel tratto di mare. Non c'è dubbio che la fondazione dell'antica colonia calcidese di Zancle (e quella successiva di Reghion) fosse motivata dalla posizione strategica dello Stretto, lungo le rotte che collegavano lo Ionio con il Tirreno e più in generale l'Egeo e il bacino orientale del Mediterraneo con quello occidentale. Da un punto di vista strettamente storico lo Stretto, per la sua posizione geografica, ha assunto un ruolo cruciale nelle migrazioni dei popoli, nei traffici commerciali, negli scambi culturali, oltre a rivestire un aspetto strategico per le varie dominazioni che si sono succedute nel corso della storia. Con la nascita dello Stato italiano, unificato sotto la bandiera savoiarda tra il 1859 e il 1870, uno degli obiettivi primari fu la costituzione di un sistema fortificato a difesa di questo importante braccio di mare contro le minacce esterne. Sotto il regno di Umberto I (1878-1900) iniziò una ridefinizione delle difese nazionali in punti ben precisi del territorio e tra le due sponde dello Stretto furono ubicati ben 22 forti, che ancora oggi rappresentano la più articolata e ben conservata rete di fortificazioni di questo tipo al mondo. Oggi l'area presenta caratteri di altissimo valore per la ricchezza e la varietà paesaggistica, culturale, storica, archeologica, mitologica, con una moltitudine di ambiti strettamente interconnessi in cui le acque interne e marine (lo Stretto, le fiumare, i laghi di Ganzirri) si uniscono ai paesaggi terrestri (gli spazi naturali collinari, le coltivazioni tipiche, gli insediamenti urbani). L'area che comprende lo Stretto di Messina e la Costa Viola può pertanto essere considerata un'unità di paesaggio, parte di un più vasto contesto paesaggistico che ha nel massiccio dell'Aspromonte e dei monti Peloritani le colonne portanti e che comprende anche l'Etna e le Isole Eolie. Siamo alla presenza di valori scenici eccezionali. Gli ambiti urbanizzati, che permettono una lettura del territorio e della sua evoluzione nel tempo, confermano la complementarità tra le due coste calabrese e siciliana e anche questo paesaggio in parte antropizzato per storia e attività (pesca, agricoltura, artigianato) risulta fortemente identitario. L'area riveste poi un'elevata importanza dal punto di vista ecologico e ambientale, ospitando habitat marini e terrestri ricchi di biodiversità ed essendo un corridoio ecologico per molte specie faunistiche del mare e per l'avifauna, come testimonia la rete di zone afferenti alla Rete europea Natura 2000, come individuata ai sensi della direttiva 92/43/CEE «Habitat» e della direttiva 2009/147/CEE «Uccelli». La varietà di ambienti particolarmente rilevante dal punto di vista ecosistemico, con presenza di specie di interesse conservazionistico europeo e biogeografico, ha portato all'individuazione di varie zone di protezione. La zona di protezione speciale (ZPS) codice ITA030042 – Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e area marina dello Stretto di Messina è un'area di notevole interesse paesaggistico e naturalistico di 28.000 ettari che riveste un'importanza strategica nell'economia dei flussi migratori dell'avifauna che si sposta nel bacino del Mediterraneo. In particolare la zona di Antennamare e lo Stretto di Messina, insieme allo Stretto di Gibilterra e al Bosforo, rappresentano i tre corridoi in cui nel Mediterraneo si concentrano i flussi migratori, soprattutto nel periodo primaverile. Nell'ambito della ZPS Monti Peloritani e Stretto di Messina rientra la Riserva naturale orientata Laguna di Capo Peloro istituita nel 2001 dalla Regione Siciliana su una superficie di 68,12 ettari. La laguna è anche sito di importanza internazionale, inserito nel Water Project dell'UNESCO del 1972, e sito di importanza nazionale riconosciuto dalla Società botanica italiana. La laguna è anche zona speciale di conservazione (ZSC) codice ITA030008, denominata appunto Capo Peloro – Laghi di Ganzirri. All'interno della riserva naturale vivono più di 400 specie acquatiche, di cui almeno dieci endemiche. Le zone costiere della ZPS sono caratterizzate dalle spiagge e da un substrato chiamato Beach Rock (roccia dello Stretto di Messina) che ospita comunità di organismi acquatici del tutto originali e protetti a livello europeo. Lo Stretto di Messina, ricompreso nella ZPS, si trova lungo le principali direttrici del Mediterraneo ed è attraversato da numerose specie marine. Tra queste, certamente i più rilevanti, da un punto di vista economico ed ambientale, sono i grandi pelagici, cioè il tonno, l'alalunga, la palamita, l'aguglia imperiale ed il pescespada. Da considerare poi come lo Stretto sia punto di passaggio obbligato per le migrazioni e gli spostamenti dei cetacei, probabilmente il più importante nel Mediterraneo in termini di diversità di specie che vi transitano, tra cui sono da segnalare, oltre a tutte le specie di delfini presenti in Mediterraneo, le balenottere e particolarmente i capodogli che attraversano lo Stretto per andare a riprodursi nell'area delle Isole Eolie. La ZPS codice IT9350300 – Costa Viola, di superficie pari a 37.000 ettari, è un'area costituita da un paesaggio collinare costiero formato da una costa alta e rocciosa, denominata Costa Viola, e da un'area sommitale caratterizzata da terrazzamenti marini con sabbie e conglomerati, fondamentale per garantire la salvaguardia di habitat di particolare importanza per le specie ornitologiche minacciate dal rischio di estinzione.
Tra gli aspetti principali del sito si deve evidenziare che, unitamente alla ZPS ITA030042 Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e area marina dello Stretto di Messina sul versante siciliano, l'area costituisce via di comunicazione tra il bacino orientale e quello occidentale del Mediterraneo, definito dai cetologi una Whale Gate (porta delle balene), ovvero un passaggio obbligato per le migrazioni e gli spostamenti dei cetacei.
La ZSC codice IT9350158 – Costa Viola e Monte S. Elia si estende lungo la fascia litoranea e si presenta con una morfologia variabile, includendo tratti di spiaggia, rocce scoscese che digradano rapidamente verso il mare, falesie verticali e tratti urbanizzati. Le piccole spiagge isolate e le grotte marine, incluse tra le falesie, sono spesso raggiungibili solo con imbarcazioni. Lungo i tratti scoscesi sono presenti aree interamente ricoperte da vegetazione ricca di endemismi e aree interessate dalle colture della vite che con i suoi terrazzamenti definisce un paesaggio tipico e caratterizzante. La ZSC codice IT9350177 – Monte Scrisi è localizzata nella fascia collinare della Costa Viola ad un'altitudine compresa fra i 275 e 675 metri sul livello del mare. È uno degli approdi in quota più importanti per la migrazione dell'avifauna sul versante calabrese. Inoltre nell'area è presente la più articolata rete di fortificazioni erette in epoche diverse a difesa dello Stretto.
La ZSC codice IT9350173 – Fondali di Scilla, localizzata nel tratto di mare fronte stante il promontorio del comune di Scilla, risulta individuata tra la batimetria dei 5 e quella dei 50 metri per la presenza dell'habitat di 1.120 praterie di posidonia Posidonion oceanicae. Da studi recenti si evince che in quest'area la posidonia oceanica è presente unicamente su roccia e frammista ad affioramenti rocciosi.
Per la grande ricchezza del patrimonio paesaggistico, naturalistico e ambientale l'area che comprende lo Stretto di Messina e la Costa Viola ha dunque tutte le peculiarità per essere sottoposta a specifiche norme di tutela e conservazione e dunque con la presente proposta di legge si ritiene che l'area debba assumere la veste giuridica di Parco nazionale dello Stretto di Messina e della Costa Viola ai sensi della legge quadro sulle aree naturali protette (legge 6 dicembre 1991, n. 394), che stabilisce all'articolo 2 come i parchi nazionali siano costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future.
L'articolo 1 istituisce, d'intesa con le regioni Sicilia e Calabria ai sensi dell'articolo 2, comma 7, della legge n. 394 del 1991, il Parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola, demandando al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica la definizione del perimetro provvisorio e delle norme di salvaguardia necessarie per garantire la conservazione dello stato dei luoghi e prevedendo l'istituzione di un comitato di gestione.
L'articolo 2 dispone che, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all'articolo 1, comma 2, è abrogato il decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2023, n. 58, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, e cessa di avere efficacia ogni vincolo in contrasto con le finalità della presente legge.
L'articolo 3 stabilisce che agli oneri derivanti dall'attuazione della legge si provvede a carico della previsione di spesa della legge n. 394 del 1991.

torna su

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Istituzione)

1. È istituito il Parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola, che comprende il tratto di mare tra le due coste dello Stretto di Messina e i territori a bassa quota comprendenti i centri abitati di Gazzirri, Torre Faro-Mortelle, Acqualadrone, Casa Bianca, Cannitello, Scilla, Favazzina e Bagnara.
2. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, con proprio decreto, provvede, d'intesa con la Regione Siciliana e con la regione Calabria ai sensi dell'articolo 2, comma 7, della legge 6 dicembre 1991, n. 394, alla delimitazione provvisoria del Parco nazionale di cui al comma 1 del presente articolo sulla base dell'allegato A annesso alla presente legge e adotta, sentiti la Regione Siciliana, la regione Calabria e gli enti locali interessati, le misure di salvaguardia necessarie per garantire la conservazione dello stato dei luoghi, tenendo altresì conto degli obiettivi di conservazione specifici delle seguenti zone classificate dalla rete europea Natura 2000, ai sensi della direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, e della direttiva 2009/147/CE del Parlamento e del Consiglio, del 30 novembre 2009:

a) zona di protezione speciale (ZPS) codice ITA030042 – Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e area marina dello Stretto di Messina;

b) zona di speciale conservazione (ZSC) codice ITA030008 – Capo Peloro – Laghi di Ganzirri;

c) ZPS codice IT9350300 – Costa Viola;

d) ZSC codice IT9350158 – Costa Viola e Monte S. Elia;

e) ZSC codice IT9350177 – Monte Scrisi;

f) ZSC codice IT9350173 – Fondali di Scilla.

3. La gestione provvisoria del Parco nazionale di cui al comma 1, fino alla costituzione dell'ente parco secondo quanto previsto dalla legge 6 dicembre 1991, n. 394, è affidata a un apposito comitato di gestione, la cui composizione e i cui compiti sono definiti dal decreto di cui al comma 2 del presente articolo.

Art. 2.
(Abrogazione del decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2023, n. 58, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria)

1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all'articolo 1, comma 2, il decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2023, n. 58, è abrogato e cessa di avere efficacia ogni vincolo in contrasto con le finalità della presente legge.

Art. 3.
(Norma finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge si provvede a carico delle risorse di cui alla legge 6 dicembre 1991, n. 394. Al Parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola si applicano le disposizioni della citata legge n. 394 del 1991, in quanto compatibili.

torna su

.

torna su