PDL 1340

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2

XIX LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1340

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato D'ALFONSO

Concessione di un contributo per la realizzazione, nel bacino minerario della Maiella, di un polo didattico dedicato alle vittime del disastro di Marcinelle

Presentata il 27 luglio 2023

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Onorevoli Colleghi! – Nel territorio del bacino minerario della Maiella, che rappresenta uno dei siti più rilevanti sul piano della storia dell'estrazione della roccia calcarea bituminosa per la produzione di bitume fluido e di manufatti di asfalto e per la lavorazione della roccia calcarea come materiale da costruzione nel nostro Paese, si trova l'Istituto comprensivo scolastico di Manoppello.
L'Istituto nel suo piano dell'offerta formativa realizza numerosi progetti didattici legati alla conoscenza e alla memoria del bacino minerario e di coloro che vi hanno lavorato, con una particolare attenzione alla storia dell'emigrazione dei minatori italiani, culminata nella tragedia di Marcinelle (Belgio) verificatasi l'8 agosto 1956 nella quale morirono 262 persone di cui 136 italiani, molti dei quali erano originari dei comuni di Manoppello, Lettomanoppello, Abbateggio, Roccamorice e Turrivalignani.
Una catastrofe tanto immane da diventare un simbolo nazionale, come dimostra il fatto che in tale data, soprattutto per iniziativa dell'allora Ministro per gli italiani nel mondo, Mirko Tremaglia, si celebra la ricorrenza della «Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel Mondo» istituita ai sensi della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° dicembre 2001, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 301 del 29 dicembre 2001.
Marcinelle non è solo una espressione geografica, ma è diventata il luogo del dolore condiviso e, più importante, della memoria condivisa. Quanto accaduto in Belgio nel 1956 deve costituire un'esperienza educativa per i più piccoli attraverso la consacrazione del ricordo dei tanti lavoratori italiani emigrati in Belgio che con il loro sacrificio hanno contribuito alla costruzione di un'Italia nuova e di un comune sentimento europeo.
Tra il XVIII e il XIX secolo quest'area dell'Abruzzo si inserì nel più ampio processo di sviluppo di un'Europa «mineraria» che sarebbe stata protagonista nello sviluppo dello Stato moderno. Marcinelle segnò uno spartiacque, non solo in Abruzzo ma in tutta Europa, nella percezione della pericolosità del lavoro in miniera. Si tratta al contempo di una storia abruzzese, italiana ed europea. A livello europeo, il peso tragico della vicenda di Marcinelle ha imposto la tardiva responsabilità di coltivare una sensibilità nei confronti del tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo scopo principale è quello di favorire la riscoperta dei valori storici e culturali che hanno accompagnato il processo di emigrazione di massa dall'Italia, in particolare per il riconoscimento e la valorizzazione del lavoro e del sacrificio dei connazionali emigrati.
Nel solco di queste finalità l'Istituto comprensivo di Manoppello, dialogando con tutte le istituzioni e le espressioni sociali del territorio ha realizzato progetti e interventi didattici e formativi che, a partire dalla memoria di Marcinelle e dell'emigrazione mineraria italiana, approfondiscono anche la storia e la fisionomia peculiare del lavoro nelle miniere svolto nel bacino della Maiella.
Per queste ragioni la Giunta regionale della regione Abruzzo con la delibera n. 565 dell'11 ottobre 2017, nell'individuare il bacino minerario della Maiella come destinatario di un finanziamento di 1,5 milioni di euro nell'ambito del Masterplan per il Sud, ha previsto la realizzazione di un complesso polifunzionale didattico dedicato alla memoria delle vittime della tragedia di Marcinelle, da destinare a plesso dell'Istituto comprensivo di Manoppello.
Il nuovo complesso polifunzionale didattico dedicato alla memoria delle vittime del disastro di Marcinelle dovrà essere totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico e disporrà di uno spazio esterno dedicato all'allora Ministro per gli italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, sopra ricordato come principale sostenitore dell'istituzione della Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel Mondo, dedicata al ricordo della tragedia mineraria di Marcinelle. La scelta dell'area rispetto ad altre possibili ubicazioni all'interno del territorio, decisa nel 2017 tramite un referendum cittadino, è stata dettata dalla volontà di rafforzare il concetto di un unico polo didattico provvisto di tutte le funzioni e le strutture necessarie non solo agli utenti scolastici, ma all'intera comunità territoriale dal punto di vista sia della fruibilità degli spazi esterni sia della viabilità e dei trasporti. La struttura è infatti situata in una zona mediana fra i comuni del bacino minerario che tanto contributo di sangue hanno consegnato durante la tragedia di Marcinelle avvenuta nel 1956.
L'obiettivo principale della presente proposta di legge è dunque quello di poter realizzare un polo didattico invulnerabile dal punto di vista sismico, innovativo e tecnologicamente avanzato che abbia la capacità di rappresentare la memoria delle vittime del disastro di Marcinelle, fornendo così al territorio una struttura all'avanguardia per favorire lo svolgimento di iniziative d'ordine sportivo e culturale e di cooperazione internazionale, con l'intento di attrarre i giovani verso lo studio, l'inserimento nel mondo del lavoro, la cultura, la memoria storica e più in generale la fruizione del tempo libero in modo positivo.
In occasione del sessantesimo anniversario del disastro di Marcinelle, nell'agosto 2016, la Principessa Astrid del Belgio si è recata personalmente nel territorio del bacino minerario della Maiella per portare una testimonianza ancora viva e partecipe di quanto fatto dalla nazione belga in quei giorni drammatici e per testimoniare l'importanza di un'Europa ancora, veramente, unita.
Il nuovo polo didattico è in corso di realizzazione su un'area di proprietà pubblica, sita in via Pietrara, lungo la ex strada provinciale n. 60, attuale strada statale n. 539, al chilometro 400,00, ed è poco distante dal centro religioso del Volto Santo di Manoppello. L'area in oggetto ha una superficie catastale complessiva di circa 10.500 metri quadrati.
Il nuovo complesso sarà realizzato seguendo gli obiettivi di fondo delle nuove linee guida orientative per gli ambienti di apprendimento e per la didattica elaborate dal gruppo di lavoro istituito con decreto del Ministro dell'istruzione 25 gennaio 2022, che tendono a garantire edifici scolastici sicuri, sostenibili, accoglienti e adeguati alle più recenti concezioni della didattica, sostenute dal percorso di innovazione metodologica intrapreso grazie alla progressiva diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nella pratica educativa. Tali linee guida rinnovano i criteri per la progettazione dello spazio e delle dotazioni per la scuola del nuovo millennio. Esse precisano come la scelta dei materiali sia fondamentale per la qualità di una architettura. I bambini più piccoli, nella scuola d'infanzia, hanno processi cognitivi caratterizzati da una forte sinestesia, in cui un senso attiva gli altri sensi. Per questo motivo hanno un approccio alla conoscenza che utilizza tutti e cinque i sensi. I piccoli utenti meritano un ambiente che sia ricco, variegato e interessante da un punto di vista sensoriale. La dimensione sensoriale nella conoscenza perde importanza man mano che i bambini crescono, ma rimane un importante sistema di esperienza cognitiva e ambientale. Si ritiene quindi fondamentale mantenere un buon livello di qualità sensoriale nel progetto, allontanandosi dal modello «anemico» dal punto di vista sensoriale che caratterizza le scuole italiane esistenti.
Il nuovo polo didattico è stato pensato a un solo piano, sollevato dal piano di campagna circostante di circa 1,20 metri, atto a creare una giusta mediazione e protezione dalle acque e dall'umidità degli spazi circostanti, pensati come piazza o giardino e accessibili anche nelle ore di chiusura del plesso scolastico. Tale piazza, pensata come un terrazzamento in prato inglese interposto tra il livello stradale e il piano calpestabile delle aule, è sorretta e delimitata dalla sede stradale da una struttura in terra armata rinverdita che creerà il giusto filtro visivo e ambientale tra l'edificio e il paesaggio.
L'edificio scolastico è pensato come una architettura prevalentemente orizzontale tale da produrre un impatto minimo sul paesaggio circostante ma al contempo arricchendolo. Le strutture architettoniche dai colori chiari, sebbene pensate per essere prontamente individuate, si armonizzano con il paesaggio evitando qualsiasi elemento di discrasia e diventandone la giusta mediazione.
La costruzione del nuovo complesso, nella volontà di realizzare un «campus» unitario dotato di nuovi spazi per le attività specialistiche e di laboratorio, garantirà un vantaggio per le scuole già esistenti (minori costi di allestimento e di gestione) e assicurerà all'intera comunità un insieme di servizi altamente tecnologici e sostenibili, perseguendo sin dalla fase progettuale tre obiettivi generali:

1) attrattività: il progetto prevede un complessivo ripensamento delle aree esterne all'edificio scolastico che integrino le sistemazioni a verde con le nuove funzioni e strutture previste all'esterno. Una palestra di dimensioni regolamentari, un auditorium all'aperto, laboratori e spazi comuni di condivisione saranno collegati da un sistema di percorsi che disegnano gli spazi esterni e integrano il verde, le nuove alberature, le sedute e le aree di sosta per gli incontri all'aperto e la ricreazione. Con questi interventi si incentiverà l'uso degli spazi scolastici al chiuso e all'aperto anche dopo l'orario scolastico secondo i nuovi obiettivi educativi;

2) efficientamento energetico: tutte le scelte progettuali mirano alla riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti e nocive per la salute, all'adeguata combinazione di sistemi attivi-passivi per il risparmio energetico e all'uso di materiali ecologici e riciclabili per una progettazione sostenibile dell'edificio, anche attraverso la partecipazione stessa degli insegnanti, degli studenti e del personale scolastico verso attività di sensibilizzazione ambientale. Si richiama, in particolare, l'articolo 5 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, che ha introdotto il nuovo articolo 4-bis del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, ponendo le basi per il piano di azione nazionale diretto alla promozione e alla diffusione degli edifici ad energia quasi zero. In particolare, tale disposizione prevede che a partire dal 31 dicembre 2018 «gli edifici di nuova costruzione occupati da pubbliche amministrazioni e di proprietà di queste ultime, ivi compresi gli edifici scolastici, devono essere edifici a energia quasi zero»;

3) sicurezza e accessibilità: realizzazione di un impianto sicuro per salvaguardare sia i lavoratori scolastici sia gli studenti nonché tutti i fruitori esterni che possono utilizzare i locali comuni, tenendo conto delle disabilità e dell'abbattimento delle barriere architettoniche.

La presente proposta di legge, all'articolo 1, dispone un contributo a favore del polo didattico dedicato alle vittime di Marcinelle presso il bacino minerario della Maiella (ex SP 60), pari a 1 milione di euro per l'anno 2024, a 500.000 euro per l'anno 2025 e a 400.000 euro per l'anno 2026.
Il successivo articolo 2 prevede la necessaria copertura finanziaria a valere sulle risorse disponibili del Fondo per il finanziamento di esigenze indifferibili, istituito ai sensi dell'articolo 1, commi 199 e 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), più volte rifinanziato nel corso degli anni successivi.

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Contributo per la realizzazione di un polo didattico dedicato alle vittime del disastro di Marcinelle)

1. Per il completamento, nel bacino minerario della Maiella, del polo didattico dedicato alle vittime del disastro di Marcinelle è stanziato un contributo di 1 milione di euro per l'anno 2024, di 500.000 euro per l'anno 2025 e di 400.000 euro per l'anno 2026.

Art. 2.
(Disposizioni finanziarie)

1. Alla copertura degli oneri derivanti dall'articolo 1, pari a 1 milione di euro per l'anno 2024, a 500.000 euro per l'anno 2025 e a 400.000 euro per l'anno 2026, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.

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