PDL 124

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1

XIX LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 124

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
BITONCI, MOLINARI, CAVANDOLI, CENTEMERO, GUSMEROLI, BAGNAI, BARABOTTI, BISA, BOF, CARLONI, CATTOI, CECCHETTI, FURGIUELE, LOIZZO, PANIZZUT, PRETTO, ZIELLO, ZINZI

Abrogazione degli articoli 23, 24 e 25 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600. Abolizione del sostituto d'imposta

Presentata il 13 ottobre 2022

torna su

Onorevoli Colleghi! – La presente proposta di legge intende abolire l'istituto del sostituto d'imposta, disciplinato dagli articoli 23 e 24 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, recante «Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi». È innegabile, purtroppo, che l'istituto giuridico della sostituzione d'imposta abbia generato, negli ultimi anni, storture applicative e contenziosi tributari dovuti essenzialmente a modalità vetuste e pregiudiziose.
A legislazione vigente, infatti, il sostituto d'imposta si caratterizza come l'unico soggetto obbligato al pagamento delle imposte in sostituzione di altri soggetti per determinate imposizioni sia a titolo di acconto che a titolo definitivo. Con il termine di «sostituto d'imposta», quindi, viene definita la persona fisica o giuridica indicata dalla legge per sostituire il soggetto passivo principale d'imposta nel rapporto con l'amministrazione finanziaria e che, pertanto, diventa – ope legis – il debitore dell'imposta, fatto salvo il diritto di rivalsa.
Nell'ottica della tanto auspicata riforma del sistema fiscale, si ritiene essenziale intraprendere un responsabile percorso di trasparenza, dapprima tra il sostituto d'imposta e il lavoratore, e successivamente tra il contribuente e l'amministrazione finanziaria.
Il duplice beneficio – di alleggerire i datori di lavoro/sostituti d'imposta dalle incombenze procedurali e amministrative e di permettere al lavoratore la piena conoscenza dell'onere fiscale ad esso attribuito – rappresenta un'iniziativa tanto necessaria quanto indispensabile affinché il contribuente abbia a disposizione gli strumenti utili ad assolvere gli adempimenti che gli sono richiesti. Nondimeno, il percorso di chiarezza, circostanziata alla posizione soggettiva fiscale e retributiva del contribuente, sarebbe un'occasione di cambiamento epocale dell'impianto economico-fiscale statale.
Anche il Presidente della Confindustria, Carlo Bonomi, in occasione della presentazione della prima relazione del suo mandato intitolata «Il Coraggio del futuro», ha proposto all'esecutivo una scelta radicale, ovvero «perché passare alla tassazione diretta mensile solo per gli autonomi? Facciamolo per tutti i lavoratori dipendenti, sollevando le imprese dall'onere ingrato di continuare a svolgere la funzione di sostituti d'imposta addetti alla raccolta del gettito erariale e di essere esposti alle connesse responsabilità».
Si tratterebbe di una rivoluzione tributaria che non riguarderebbe solo i soggetti in possesso delle partite IVA, ma tutti i lavoratori dipendenti. Inoltre, sarebbe un segno importante da parte dello Stato, che metterebbe sullo stesso piano tutti i lavoratori, passando così alla tassazione diretta per l'intera platea dei lavoratori dipendenti privati e sollevando le imprese italiane dall'onere ingrato di continuare a esercitare la funzione di sostituti d'imposta addetti alla raccolta del gettito erariale, sburocratizzando e semplificando gli adempimenti a loro carico.
Verosimilmente, il futuro economico del nostro Paese poggerà su paradigmi concettuali fino ad oggi a noi sconosciuti e, pertanto, il percorso di trasparenza immaginato rappresenta una solida base di partenza che consentirà di accrescere l'occupazione e la produttività.
Con l'approvazione della presente proposta di legge – composta da un solo articolo – i lavoratori dipendenti riceveranno dal datore di lavoro le intere spettanze. Contestualmente, si prevede l'abolizione delle ritenute d'acconto anche sui redditi di lavoro autonomo che, esattamente come le realtà del mondo del lavoro dipendente, hanno necessità di semplificazione e di trasparenza, nel rispetto degli specifici codici deontologici e a vantaggio generale dei cittadini.

torna su

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

1. Gli articoli 23, 24 e 25 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, in materia di ritenute sui redditi di lavoro dipendente e di ritenuta sui redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, nonché sui redditi di lavoro autonomo e su altri redditi, sono abrogati.

torna su