PDL 1214

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2

XIX LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1214

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato FOTI

Dichiarazione di monumento nazionale
del Teatro municipale di Piacenza

Presentata l'8 giugno 2023

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Onorevoli Colleghi! – Durante la seduta dell'assemblea del Senato del 9 marzo 2023, nel corso della discussione che ha condotto all'approvazione del disegno di legge n. 486, recante dichiarazione di monumento nazionale del Teatro Regio di Parma, il Sottosegretario di Stato per la cultura, professor Sgarbi, ha espresso importanti asserzioni sull'importanza dei teatri in Italia e sul loro valore universale per il riconoscimento dello spirito culturale e della tradizione artistica nazionale. In particolare il Sottosegretario ha fatto rilevare l'estrema parzialità della portata del disegno di legge in discussione, in quanto riferito al solo Teatro Regio di Parma, mentre in Italia ogni teatro è annoverabile come monumento nazionale: un monumento nazionale dell'arte, della musica, della storia, della memoria. In tal senso ha invitato il Parlamento a tenere conto del fatto che tutti i grandi teatri stabili italiani in cui si celebra per tutti, per l'Italia e per il mondo, la grandezza della musica, nel nome dei valori storici e della memoria, della pace e della neutralità rispetto alla divisione ideologica, dovrebbero essere riconosciuti come monumento nazionale.
Importante ai fini della compiuta esplicazione del valore fattuale del riconoscimento della monumentalità dei teatri italiani dovrebbe essere anche l'attribuzione di risorse umane, finanziarie e strumentali volte all'esercizio delle misure che il riconoscimento monumentale comporta, tra cui le attività di conservazione, di manutenzione, di promozione e valorizzazione sia degli edifici, delle opere architettoniche e degli spazi fisici costitutivi dei teatri stessi, sia dei servizi di aggregazione, di cultura e di funzione sociale che essi hanno nei propri territori.
Il Teatro municipale di Piacenza nasce su progetto di Lotario Tomba, a lui commissionato da una società di nobili piacentini, in quanto l'incendio del 24 dicembre 1798 aveva distrutto l'unico teatro presente sul territorio piacentino, il teatro ducale della Cittadella. I lavori iniziarono nel settembre del 1803 e già il 10 settembre 1804 il teatro «Nuovo» fu inaugurato con grandi festeggiamenti e con l'esecuzione del dramma Zamori ossia l'Eroe delle Indie.
Piacenza fu, quindi, la prima città dell'Emilia ad avere un teatro nuovo, modernamente concepito, capiente e, soprattutto, bello; Parma lo avrà solo nel 1829, Modena nel 1838 e Reggio Emilia nel 1857.
La sala piacentina – che conta oltre 1.000 posti, fra platea, due ordini di palchi, due di galleria e uno di loggione – ha un impianto generale in stile neoclassico che ricorda la Scala di Milano. Tuttavia, diversamente dal progetto del Piermarini, che predispose la platea a forma di ferro di cavallo per il teatro milanese, Tomba progettò una pianta a tre quarti di ellisse, ritenendo tale impianto più rispondente alle leggi dell'ottica e dell'acustica. Oltre a rispettare le leggi della fisica per garantire un'ottima acustica, inoltre, la pianta a tre quarti d'ellisse esaltava anche l'estetica della sala dandole elegante slancio.
Tali qualità non sfuggirono agli occhi dell'illustre scrittore francese Stendhal di passaggio a Piacenza nel 1816, il quale definì il Teatro «tra i più belli, anzi il più bello d'Italia».
Molti pittori, scultori ed artigiani, tra i quali Andrea Guidotti, Paolo Bozzini, Antonio Borea, Luigi Labò, Giuseppe Scaglia, Francesco Puttinati, Gerolamo Magnani, parteciparono in tempi diversi alla creazione ed al completamento degli addobbi e degli arredi realizzando dipinti, intagli, bassorilievi, preziose vetrate a specchio al mercurio e artistiche decorazioni lignee dorate.
Nel 1830, le decorazioni interne richiesero un restauro: il nuovo allestimento venne affidato ad Alessandro Sanquirico, scenografo della Scala. Nello stesso anno, inoltre, si costruì la facciata, ma il suo aspetto attuale è frutto della rielaborazione che Sanquirico fece dell'idea iniziale del Tomba, limitandone l'influsso neoclassico.
In ultimo, diversi sono stati gli interventi effettuati nel corso degli anni: nel 1895 il Teatro municipale di Piacenza divenne il primo in Italia ad essere interamente illuminato da lampade ad energia elettrica; nel 1976, oltre alla realizzazione delle scale di sicurezza ed alla istallazione del sipario tagliafuoco, ristrutturando i vasti solai, fu creato il Salone degli scenografi – un piccolo teatro nel teatro con una capienza di circa 300 posti; nel 2004, durante i restauri per il bicentenario della nascita, sono stati riportati alla luce i dipinti dei soffitti dei palchi e risistemata la Sala del ridotto, dove ora sono ospitati alcuni cimeli storici del Teatro.
Il Teatro nel tempo ha cambiato più volte nome: da Teatro nuovo a Teatro comunicativo a Teatro comunale all'odierno Teatro municipale. Sul suo palcoscenico si sono esibiti i più grandi artisti di ogni epoca e il suo pubblico è da sempre considerato tra i più competenti ed appassionati. Ha, infatti, ospitato grandi personalità tra cui i Presidenti della Repubblica Sandro Pertini (nel maggio 1982), Francesco Cossiga (ottobre 1991) e Carlo Azeglio Ciampi, che il 15 settembre 2004 per le celebrazioni del bicentenario assistette alla rappresentazione di Nabucco.
La presente proposta di legge, pertanto, è diretta ad attribuire il valore di monumento nazionale al Teatro municipale di Piacenza. Per quanto riguarda l'attribuzione della medesima qualifica ad altri teatri storici italiani, tale questione potrà essere valutata nel corso dell'esame in sede referente o in altro e successivo provvedimento legislativo.

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

1. Il Teatro municipale di Piacenza è dichiarato monumento nazionale.

Art. 2.

1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni interessate vi provvedono nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

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