PDL 1172

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2
                        Articolo 3

XIX LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 1172

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
VINCI, FOTI, RUSPANDINI, PULCIANI, FASSINO, LOPERFIDO, CAIATA, DE CORATO, CANNATA, CALOVINI

Istituzione della Giornata in ricordo della battaglia di Montecassino e della canzone «Czerwone Maki na Monte Cassino» («Papaveri rossi su Montecassino»)

Presentata il 24 maggio 2023

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Onorevoli Colleghi! – I rapporti tra la Polonia e l'Italia sono antichissimi e risalgono al X secolo con la nascita stessa dello Stato polacco.
Ma è nel Rinascimento che i legami con l'Italia raggiunsero il loro apice grazie a numerosi letterati, architetti e artisti italiani che prestarono la loro opera alla corte reale di Cracovia e alle varie corti aristocratiche polacche.
Nel 1797, con il consenso di Napoleone, in base ad un accordo con il governo della Repubblica Lombarda, furono create in Italia le Legioni polacche guidate dal generale Jan Henryk Dabrowski. I volontari, circa ottomila uomini, portavano sull'uniforme la scritta: «Tutti gli uomini liberi sono fratelli».
Nello stesso anno, a Reggio Emilia sorse non solo la bandiera italiana, ma venne composto anche l'inno nazionale polacco.
Così come l'inno nazionale polacco contiene un riferimento all'Italia, anche l'inno nazionale italiano, composto nel 1847, contiene un riferimento alla Polonia nella quinta strofa, a testimonianza di come la causa italiana e quella polacca fossero accomunate dai giovani patrioti di allora: «Son giunchi che piegano Le spade vendute: Già l'Aquila d'Austria Le penne ha perdute. Il sangue d'Italia, Il sangue polacco, Bevé, col cosacco, Ma il cor le bruciò. Stringiamci a coorte siam pronti alla morte L'Italia chiamò».
Il rapporto di reciproca amicizia e collaborazione tra i due popoli si rafforzò nel novembre 1830, in occasione dell'insurrezione contro la dominazione zarista a Varsavia, alla quale presero parte anche alcuni ufficiali napoleonici italiani.
Dal canto loro, sempre convinti che il futuro della propria patria fosse inscindibile dalla libertà degli altri popoli, numerosi polacchi presero parte ai moti risorgimentali in Italia tra i seguaci di Mazzini, di Garibaldi e nelle file dell'esercito sardo.
Questo rapporto di vicinanza continuò anche nel corso della prima guerra mondiale con la creazione anche in Italia dei comitati pro-Polonia.
Ma è nella seconda guerra mondiale che la vicinanza e gli antichi legami di amicizia e libertà tra il popolo italiano e il popolo polacco ritrovarono forza e vigore.
Gli eventi bellici videro in prima linea l'epica azione del 2° Corpo d'armata polacco.
L'armata venne creata dopo l'aggressione della Germania nazista all'Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (URSS) e in seguito alla stipulazione, nell'agosto del 1941, del patto polacco-sovietico firmato dal governo polacco in esilio a Londra, con a capo il generale Wladyslaw Sikorski.
L'armata polacca nell'URSS fu composta dai cittadini polacchi che, dopo la spartizione della Polonia tra la Germania e l'URSS avvenuta nel settembre del 1939, si erano trovati nei campi di prigionia e nei lager sovietici, caduti prigionieri, arrestati o deportati da Stalin.
Nello specifico, dopo l'unione con la Brigata autonoma «Fucilieri dei Carpazi», che dalla fine del 1941 combatteva in Africa settentrionale sotto il comando britannico, nel 1942 venne creata l'Armata polacca in Oriente dalla quale, nel luglio del 1943, fu individuata un'unità autonoma denominata il 2° Corpo d'armata.
La formazione del 2° Corpo d'armata era legata alle intenzioni degli alleati, ossia della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, di destinare l'unità ai combattimenti in Europa sul fronte italiano.
Il Governo polacco in esilio condivise pienamente le intenzioni degli alleati, guardando all'Italia come la via più concreta per la liberazione della Polonia.
Il 2° Corpo d'armata iniziò il suo percorso di guerra in Italia nel febbraio del 1944, con gli scontri sul fiume Sangro, e nel maggio dello stesso anno partecipò alla cosiddetta quarta battaglia di Montecassino.
Il 18 maggio 1944, dopo sanguinosi combattimenti, conquistò la posizione chiave di una linea di fortificazione tedesca sulla cosiddetta Linea Gustav, la sovrastante abbazia di Montecassino, e di seguito riuscì a sfondare la Linea di Hitler (Piedimonte).
Dal giugno 1944 il 2° Corpo d'armata fu coinvolto in operazioni militari sul tratto adriatico del fronte italiano e nell'ottobre sull'Appennino emiliano.
Grazie alle riuscite manovre di accerchiamento e ad una proficua collaborazione con le unità britanniche del 10° Corpo d'armata, e in particolare con il Gruppo di battaglia italiano «Friuli», nei giorni 18 e 19 aprile 1945 ebbe luogo una battaglia particolarmente accanita sul fiume Gaiana, che vide la vittoria polacca sui tedeschi e che spinse definitivamente il comandante tedesco ad abbandonare Bologna.
La popolazione del capoluogo dell'Emilia-Romagna festeggiò con grande gioia la liberazione della città e sulla torre più alta, la Torre degli Asinelli, e nel municipio furono spontaneamente appese le bandiere bianco-rosse, a cui vennero aggiunte poco dopo quelle degli alleati americani e britannici.
In segno di riconoscimento dei meriti del 2° Corpo d'armata polacco nelle battaglie per la liberazione dell'Emilia-Romagna fu attribuita al 9° battaglione della 3ª Brigata «Fucilieri dei Carpazi» la denominazione «bolognese». Al generale della divisione, W. Anders, venne conferita la cittadinanza onoraria, mentre il Consiglio della città decorò i militari polacchi con medaglie commemorative recanti la iscrizione: «Ai liberatori che per primi entrarono in Bologna il 21 aprile 1945 – per benemerenza».
La liberazione di Bologna concluse il percorso di guerra del 2° Corpo d'armata polacco nella campagna italiana degli anni 1944-1945, durato quattordici mesi. Nei combattimenti per la liberazione d'Italia persero la vita quasi 4.000 soldati polacchi.
Nel cimitero militare polacco di San Lazzaro di Savena sono sepolti 1.432 militari del 2° Corpo d'armata, caduti nei combattimenti sulla Linea Gotica, sull'Appennino emiliano e durante la battaglia di Bologna (fra cui 18 militi ignoti).
Il cimitero fu fondato per l'iniziativa del comandante del 2° Corpo d'armata polacco, generale Wladyslaw Anders. Venne costruito nel periodo compreso tra il 1° luglio 1946 ed il 15 dicembre 1946 dai soldati del 10° battaglione dei Genieri minatori del 2° Corpo d'armata con contributo dei maestri scalpellini italiani.
Ma il più noto tra i quattro cimiteri militari polacchi in Italia (Montecassino, Casamassima, Loreto e Bologna) è il Cimitero militare polacco di Montecassino, anche in virtù del legame che esso ha con la nota canzone «Papaveri rossi su Montecassino». La sua costruzione fu avviata subito dopo la fine dei combattimenti nel 1944 e fu portata a termine nel 1946, ma la sua consacrazione avvenne già il 1° settembre 1945 durante una cerimonia multiconfessionale celebrata secondo il rito cattolico ortodosso, evangelico ed ebraico, a cui parteciparono rappresentanti del governo polacco in esilio e del comando degli eserciti alleati.
Il cimitero si trova sulla sella piatta nota come «La Valle della Morte» tra l'abbazia e il colle 593 e custodisce le salme di 1.066 soldati caduti nella battaglia di Montecassino. Qui riposano anche le spoglie del Generale Wladyslaw Anders, comandante del 2° Corpo, morto a Londra e seppellito a Montecassino il 23 maggio 1970. Il 21 maggio 2011 il cimitero ha accolto anche le ceneri della moglie del generale, Irena Renata Anders.
Su Montecassino i soldati del 2° Corpo d'armata hanno segnato momenti eroici e di grande umanità e orgoglio. Alla vigilia dell'assalto alle forze militari tedesche, tra il 17 ed il 18 maggio 1944, venne creata una delle più accorate e toccanti canzoni oggi evocatrici della drammaticità delle guerre: Czerwone maki na Monte Cassino – Papaveri rossi su Montecassino – che è una delle più note canzoni di guerra polacche.
La canzone fa riferimento al colore dei fiori di papavero che, nella notte dell'assalto finale all'abbazia di Montecassino, si impregnarono del sangue dei soldati polacchi anziché della rugiada.
La melodia della canzone fu composta sulle pendici di Montecassino da Alfred Schütz, compositore, attore e membro del Teatro militare polacco di stanza a Campobasso. Le due strofe iniziali furono scritte all'epoca da Feliks Konarski (noto con lo pseudonimo di «Ref-Ren», cioè refrain), poeta, cantautore e soldato del secondo corpo polacco comandato dal maggiore generale Wladyslaw Anders. La terza strofa venne scritta pochi giorni dopo. Riguardo al terzo verso della canzone, Konarski scrisse nelle sue memorie: «La prima volta che abbiamo cantato i Papaveri rossi su Montecassino, abbiamo pianto tutti. I soldati hanno pianto con noi. I papaveri rossi, che sbocciavano nella notte, divennero un altro simbolo di coraggio e sacrifìcio, un tributo ai vivi, che per amore della libertà morirono per la libertà delle persone».
Il 18 maggio 1944, il giorno successivo alla composizione della canzone, i polacchi assalirono e riconquistarono il territorio del monastero di Montecassino.
Papaveri rossi su Montecassino divenne una canzone molto popolare tra le truppe polacche e fu presto pubblicata da un giornale polacco-americano a New York e successivamente in Polonia. Inoltre, la canzone è presente nel film «Cenere e diamanti», girato da Andrzej Wajda nel 1958, dopo la morte di Stalin.
Oggi tutti i fatti dell'Armata polacca, e ciò che dalla fine della seconda guerra mondiale ai giorni nostri accade intorno a tali fatti, sono rievocati e curati dalla fondazione del Museo Memoriale del 2° Corpo d'armata polacco in Italia, costituita dall'Associazione generale dei polacchi in Italia grazie ad un lascito testamentario della Signora Krystyna Wyszynska Praszalowicz Kloss. Scopo della fondazione è di onorare, mantenere la memoria e diffondere la conoscenza della storia del 2° Corpo d'armata polacco in Italia e del suo contributo nella liberazione dell'Italia durante la seconda guerra mondiale.
Compito principale della fondazione è la manutenzione e la tutela del Museo Memoriale del 2° Corpo polacco e del centro di informazione. Tra i compiti istituzionali rientrano, fra gli altri, l'assolvimento degli obblighi finanziari derivanti dalle spese di gestione e manutenzione quotidiana, la funzionalità del servizio di guida e l'arricchimento dell'esposizione museale.
La creazione, all'ingresso del cimitero militare polacco di Montecassino, del Museo Memoriale/Centro d'informazione è stata una risposta dei polacchi residenti in Italia in collaborazione con l'Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia alla crescente e sempre più evidente perdita di memoria storica riguardante il ruolo dei soldati polacchi nella liberazione dell'Italia durante la seconda guerra mondiale. Ma la sola costruzione del Museo non sarebbe sufficiente ed è per questo che il ruolo della fondazione si rivela molto più ampio. La diffusione della conoscenza della storia dell'armata del generale Anders è possibile grazie ad una vasta iniziativa educativa che la fondazione ha intrapreso in collaborazione con vari responsabili di istituzioni educative e culturali di alcune regioni d'Italia, soprattutto di quelle liberate dai soldati polacchi, o con la loro partecipazione. L'attività della fondazione è costituita anche da progetti di sostegno alle elaborazioni o pubblicazioni riguardanti il 2° Corpo d'armata polacco e dal conferimento di borse di studio per le ricerche scientifiche.
Con una solenne cerimonia svoltasi alla presenza di un numero sempre più esiguo di veterani che hanno combattuto a Montecassino, venuti dalla Polonia, dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dagli altri Paesi, nella giornata di sabato 17 maggio 2014 il Museo è stato inaugurato dal Primo Ministro polacco, Donald Tusk.
«Qui, a Montecassino, i soldati polacchi lottavano per riportare una vittoria il cui vero sapore sarebbe stato conosciuto solo decenni dopo, dalle future generazioni... Coloro che visiteranno la mostra si emozioneranno nella stessa maniera in cui lo abbiamo fatto noi, che abbiamo avuto l'onore di vedere per primi il risultato dei vostri sforzi. Tutto qui oggi è un meraviglioso e toccante simbolo della nostra drammatica storia, una storia fatta di una continua lotta per la libertà», affermò Donald Tusk.
Per mantenere viva la memoria degli eventi storici la presente proposta di legge istituisce la «Giornata della battaglia di Montecassino e della canzone “Czerwone maki na Monte Cassino” (“Papaveri rossi su Montecassino”)», da celebrare, nel giorno del 18 maggio di ciascun anno, con l'auspicio che possa essere approvata entro il 17-18 maggio 2024, in concomitanza con le celebrazioni del 80° anniversario della battaglia di Montecassino.
L'articolato è costituito da tre articoli: l'articolo 1 istituisce, il 18 maggio di ciascun anno, la Giornata sopra citata in ricordo della canzone «Czerwone maki na Monte Cassino», Papaveri rossi su Montecassino, ed in memoria della battaglia di Montecassino.
L'articolo 2 prevede che le celebrazioni per commemorare gli eventi storici e le circostanze che hanno ispirato la composizione della canzone Czerwone maki na Monte Cassino, Papaveri rossi su Montecassino, siano realizzate su iniziativa del Ministero della difesa, in collaborazione con le competenti autorità istituzionali polacche.
Il comma 2 prevede che le amministrazioni pubbliche promuovano l'organizzazione di convegni, rappresentazioni culturali su quanto accaduto e sul valore del sacrificio dei caduti militari polacchi e dei caduti civili nella battaglia di Montecassino, coinvolgendo in particolare gli istituti scolastici.
Il comma 3 prevede che il Ministero dell'istruzione e del merito premi i venti migliori lavori realizzati da studenti degli istituti superiori di secondo grado aventi ad oggetto i temi della fratellanza e della cooperazione tra i popoli italiano e polacco, delle vicende storiche in cui i due popoli sono stati coinvolti e del sacrificio dei caduti militari e civili. Il comma 4 dispone che sia il Ministero dell'istruzione e del merito a individuare i criteri e le modalità per la definizione dei premi da assegnare ai migliori lavori realizzati dagli istituti scolastici.
L'articolo 3 autorizza la spesa per la concessione di risorse da destinare alla fondazione del Museo Memoriale del 2° Corpo d'armata polacco in Italia, per migliorare le strutture di accoglienza dei visitatori del Museo Memoriale presso il Cimitero militare polacco di Montecassino e individua la relativa copertura finanziaria nelle risorse del Fondo per la cultura.

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Finalità)

1. Al fine di valorizzare i princìpi della pace e della libertà, in particolare tra le giovani generazioni, e confermare i rapporti culturali, storici e sociali tra la Polonia e l'Italia, la Repubblica riconosce il 18 maggio di ciascun anno quale «Giornata della battaglia di Montecassino e della canzone “Czerwone maki na Monte Cassino” (“Papaveri rossi su Montecassino”)», considerata solennità civile ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Essa non determina riduzioni dell'orario di lavoro degli uffici pubblici né, qualora cada in giorno feriale, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54.

Art. 2.
(Attività celebrative e culturali)

1. Nella giornata di cui all'articolo 1, il Ministro della difesa, d'intesa con le competenti Autorità istituzionali della Repubblica di Polonia, provvede a organizzare, presso il Cimitero militare polacco di Montecassino, una cerimonia commemorativa per richiamare alla memoria gli eventi e le circostanze che hanno ispirato la composizione della canzone Czerwone maki na Monte Cassino, Papaveri rossi su Montecassino.
2. Le amministrazioni pubbliche, in occasione della giornata di cui all'articolo 1, possono organizzare cerimonie commemorative e celebrative e possono promuovere, in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, l'organizzazione di studi, convegni, rappresentazioni culturali sui fatti accaduti e sul valore del sacrificio dei militari polacchi e dei civili caduti nella battaglia di Montecassino.
3. In occasione della celebrazione della Giornata di cui al comma 1, il Ministero dell'istruzione e del merito, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, premia i venti migliori lavori realizzati da studenti degli istituti superiori di secondo grado, ciascuno in rappresentanza di una regione italiana, aventi ad oggetto i temi della fratellanza e della cooperazione tra i popoli italiano e polacco, le vicende storiche in cui i due popoli sono stati coinvolti e il sacrificio dei militari e dei civili caduti nella battaglia di Montecassino del 18 maggio 1944. I predetti lavori possono consistere in saggi, componimenti e rappresentazioni musicali e artistiche.
4. Con decreto del Ministero dell'istruzione e del merito, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti i criteri per l'assegnazione dei premi e le modalità attuative delle disposizioni del comma 3.

Art. 3.
(Disposizioni finanziarie)

1. È autorizzata la spesa di euro 250.000 per l'anno 2024 e di euro 150.000 a decorrere dall'anno 2025, a favore della fondazione del Museo Memoriale del 2° Corpo d'armata polacco in Italia, quale contributo per migliorare le strutture di accoglienza dei visitatori del Museo Memoriale sito presso il Cimitero militare polacco di Montecassino e per il potenziamento delle attività di ricerca, di divulgazione e rievocazione storica sui fatti accaduti nel periodo della battaglia di Montecassino, svolte dalla fondazione medesima.
2. Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 3, si provvede mediante corrispondente riduzione delle risorse del fondo per la cultura, di cui all'articolo 184 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

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