PDL 531

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1
                        Articolo 2

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 531

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa della deputata ROMINA MURA

Ratifica ed esecuzione della Convenzione sugli inquinanti organici persistenti, fatta a Stoccolma il 22 maggio 2001

Presentata il 18 aprile 2018

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Onorevoli Colleghi! — La Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti (persistent organic pollutants-POP) fornisce il quadro, basato sul principio di precauzione, atto a garantire l'eliminazione, in condizioni di sicurezza, e la diminuzione della produzione e dell'uso di tali sostanze, nocive per la salute umana e per l'ambiente.
I POP sono sostanze chimiche dotate di alcune proprietà tossiche che, contrariamente ad altri inquinanti, resistono alla degradazione. I POP sono particolarmente nocivi per la salute umana e per l'ambiente. Si accumulano negli organismi viventi, si propagano per mezzo dell'aria, dell'acqua e delle specie migratrici, concentrandosi negli ecosistemi terrestri e acquatici. L'inquinamento provocato dai POP è un problema che oltrepassa le frontiere nazionali, rendendo indispensabile un intervento a livello internazionale.
La Convenzione di Stoccolma riguarda dodici POP prioritari, prodotti intenzionalmente o no. La produzione non intenzionale di queste sostanze è legata a fonti di vario tipo, quali la combustione domestica o gli inceneritori di rifiuti. Questi dodici POP prioritari sono l'aldrin, il clordano, il diclorodifeniltricloroetano (DDT), il dieldrin, l'endrin, l'eptacloro, il mirex, il toxafene, i biofenili policlorurati (PCB), l'esaclorobenzene, le diossine e i furani.
L'obiettivo della Convenzione è ridurre, e se possibile eliminare, la produzione non intenzionale e le emissioni dei POP. Le parti contraenti della Convenzione sono tenute, a tale fine, a elaborare un piano di azione nazionale, regionale o sub-regionale, che si inserisce nel piano di azione principale per l'attuazione della Convenzione.
Ratificare la Convenzione di Stoccolma significa anche difendere il latte materno e il diritto dei neonati ad avere un allattamento naturale in piena sicurezza. Allattare in serenità è un diritto delle mamme ed essere allattato è un diritto di ogni bambino: nessun sostituto artificiale potrà mai uguagliare questo bene.
Negli ultimi cento anni c'è stato un declino dell'allattamento naturale. Vi hanno contribuito le mutate condizioni sociali, le pratiche sanitarie di assistenza al parto che rendono difficile o impediscono l'avvio e il proseguimento dell'allattamento, la promozione massiccia dell'uso di biberon e di latte artificiale, nonché la mancanza di sostegno e di informazioni alle donne.
Oggi, un ulteriore pericolo insidia il diritto delle mamme e dei bambini alla migliore salute possibile: si tratta delle sostanze tossiche presenti, purtroppo ormai stabilmente, nei nostri corpi e che, attraverso la placenta e il latte materno, vengono trasmesse al bambino ancora prima che nasca e poi successivamente durante l'allattamento. Parliamo di diossine, policlorobifenili, metalli pesanti, pesticidi e altri numerosissimi composti chimici che provengono da insediamenti industriali e da inceneritori, ma anche da prodotti di uso quotidiano, spesso insospettabili.
Malgrado ciò non bisogna disincentivare le madri dall'allattamento al seno: gli studi ad oggi effettuati in vari Paesi dimostrano che, anche in ambienti inquinati e quindi a parità di esposizione nell'utero, i bambini non allattati al seno hanno peggiori esiti di salute rispetto ai bambini che ricevono il latte materno anche se contenente sostanze tossiche.
Rimane quindi valida la raccomandazione dell'Organizzazione mondiale della sanità di allattare al seno in modo esclusivo fino al sesto mese compiuto e di continuare ad allattare, con l'aggiunta di altri alimenti, fino ai due anni di età e oltre. Ciò comporta numerosi benefìci per la salute tanto del bambino quanto della madre.
In Italia, da qualche anno, società scientifiche e associazioni di medici e di genitori si sono trovate accomunate dal desiderio di proteggere l'infanzia dai danni derivanti dall'inquinamento ambientale, a partire dal latte materno.
Si tratta di una campagna nazionale che chiede un adeguato biomonitoraggio del latte materno, l'abbandono di pratiche evitabili e altamente inquinanti quali l'incenerimento di rifiuti, un più stringente controllo degli impianti inquinanti fonti di diossine per i quali non esistano al momento alternative e l'istituzione di un marchio dioxin free.
Tra le richieste avanzate dalle società scientifiche e dalle associazioni di medici e di genitori c'è anche la ratifica della Convenzione di Stoccolma che fissa limiti severi e rigide misure di controllo all'emissione in ambiente di sostanze inquinanti e persistenti. L'Italia ancora non ha provveduto a compiere questo primo ma importante passo.
Il Parlamento è chiamato, con questa proposta di legge, a dare una prima risposta tesa a preservare il latte materno dai contaminanti ambientali: una prima azione concreta per difendere la salute dei nostri figli e delle future generazioni.

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Autorizzazione alla ratifica).

1. Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare la Convenzione sugli inquinanti organici persistenti, fatta a Stoccolma il 22 maggio 2001.

Art. 2.
(Ordine di esecuzione).

1. Piena ed intera esecuzione è data alla Convenzione di cui all'articolo 1, a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformità a quanto previsto dall'articolo 26 della medesima Convenzione.

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