PDL 3424-A - Allegato 3

FRONTESPIZIO

ALLEGATO

INDICE

ORDINI DEL GIORNO DELLE COMMISSIONI AL BILANCIO
Ordini del giorno al Bilancio Commissione: 01
Ordini del giorno al Bilancio Commissione: 04
Ordini del giorno al Bilancio Commissione: 13

ORDINI DEL GIORNO DELLE COMMISSIONI AL BILANCIO
Ordini del giorno al Bilancio Commissione: 01
Ordini del giorno al Bilancio Commissione: 04
Ordini del giorno al Bilancio Commissione: 13

ORDINI DEL GIORNO DELLE COMMISSIONI AL BILANCIO
Ordini del giorno al Bilancio Commissione: 01
Ordini del giorno al Bilancio Commissione: 04
Ordini del giorno al Bilancio Commissione: 13

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 3424-A

ALLEGATO 3
ORDINI DEL GIORNO DELLE COMMISSIONI PERMANENTI

DISEGNO DI LEGGE

APPROVATO DAL SENATO DELLA REPUBBLICA
il 24 dicembre 2021 (v. stampato Senato n. 2448)

presentato dal ministro dell'economia e delle finanze
(FRANCO)

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 e relativa nota di variazioni (3424/I)

Trasmesso dal Presidente del Senato della Repubblica
il 24 dicembre 2021

(Relatrice per la maggioranza: TORTO )

NOTA: Ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalle Commissioni permanenti sulle parti del disegno di legge di bilancio di rispettiva competenza.

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ALLEGATO 3
ordini del giorno accolti dal governo
o approvati dalle commissioni permanenti

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INDICE

I COMMISSIONE PERMANENTE ... Pag. 7

(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)
(per le parti di competenza)

IV COMMISSIONE PERMANENTE ... » 13

(Difesa)
(per le parti di competenza)

XIII COMMISSIONE PERMANENTE ... » 19

(Agricoltura)
(per le parti di competenza)

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I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

La I Commissione,

Accolto dal Governo

premesso che:

il provvedimento in esame, che costituisce l'atto conclusivo e politicamente più rilevante del ciclo di bilancio, in quanto definisce i contenuti della manovra annuale di finanza pubblica, prevede lo stanziamento di 32 miliardi di euro da destinare, tra gli altri, a settori quali la riduzione della pressione fiscale, il sostegno alle imprese, lavoro e politiche sociali, sanità, scuola, infrastrutture ed emergenza sanitaria;

a distanza di oltre dieci anni dal riconoscimento giuridico del principio di specificità comune dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico ad opera dell'articolo 19 della legge n. 183 del 2010, il personale dei vigili del fuoco ha subito un grave danno in termini di minore tutela sotto il profilo pensionistico e previdenziale, alla luce della mancata estensione, alla suddetta categoria, dell'istituto dei sei aumenti periodici di stipendio operante in favore delle Forze di polizia delle Forze armate;

in particolare, ai sensi dell'articolo 6-bis del decreto-legge n. 387 del 1987 e, da ultimo, ai sensi degli articoli 1863 e 1911 del decreto legislativo n. 66 del 2010, è previsto un incremento delle basi di calcolo dei trattamenti di quiescenza e di fine servizio, in corrispondenza di un maggior onere contributivo effettivo a carico dei dipendenti e dell'Amministrazione, riferito a una maggiorazione percentuale figurativa del trattamento economico fondamentale;

con propria risoluzione, approvata dalle Commissioni riunite I e XI della Camera dei deputati nel novembre del 2019, il gruppo Fratelli d'Italia ha impegnato il Governo a dare concretezza all'allineamento retributivo e pensionistico del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco con le Forze dell'ordine, già attraverso la legge di bilancio per l'anno 2020 e per le successive annualità di programmazione, ma fino ad oggi tale impegno era rimasto disatteso;

in sede di discussione in Commissione al Senato del provvedimento in esame, è stata approvata una proposta emendativa avanzata dal gruppo Fratelli d'Italia che, nella sua riformulazione, prevede, ai fini di una progressiva armonizzazione ai sensi dell'articolo 19 della legge 4 novembre 2010, n. 183, dei trattamenti di quiescenza del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco con quello del personale delle Forze di polizia, l'introduzione progressiva del beneficio dei cosiddetti «sei scatti previdenziali» per il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nell'arco di sei anni, a decorrere dal 2022;

pur esprimendo soddisfazione per l'accoglimento della proposta emendativa e quindi per l'affermazione di un principio sacrosanto, si ritiene tuttavia necessario dare piena e immediata attuazione alla novella legislativa ed evitare storture applicative potenzialmente discriminatorie del personale,

impegna il Governo

compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica e con le diversificate priorità, a valutare l'opportunità di anticipare la piena e immediata attuazione, nel più breve tempo possibile, delle nuove disposizioni in materia di armonizzazione dei trattamenti di quiescenza a favore del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

0/3424/I/1. (Nuova formulazione) Prisco.

La I Commissione,

Accolto dal Governo

premesso che:

i commi da 95 a 100 dell'articolo 1 del provvedimento in esame dispongono importanti riconoscimenti sul piano previdenziale per il personale dei vigili del fuoco, tra cui l'armonizzazione dei trattamenti rispetto alle forze di polizia e il progressivo beneficio dei sei scatti previdenziali;

lo storico risultato ottenuto in via parlamentare da questa maggioranza impone una rapida attuazione della misura,

impegna il Governo

compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica e con le diversificate priorità, a valutare l'opportunità di anticipare la piena e immediata attuazione, nel più breve tempo possibile, delle nuove disposizioni in materia di armonizzazione dei trattamenti di quiescenza a favore del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

0/3424/I/2. (Nuova formulazione) Maurizio Cattoi.

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IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

La IV Commissione,

Accolto dal Governo

premesso che:

anche in questo Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 nei diversi commi sono previsti interventi per prevenire e affrontare l'emergenza Covid 19;

recentemente è emerso, grazie anche all'opinione di autorevoli tecnici dell'OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), che i vaccini non possono essere il solo strumento per affrontare tale emergenza pandemica;

occorre infatti adottare opportune misure strutturali quali l'installazione di sistemi di ricambio aria meccanico e ventilazione forzata, in particolare in spazi chiusi come scuole, università, uffici aperti al pubblico;

alcune Regioni hanno cominciato ad adottare tali provvedimenti, come la Regione Marche, in alcuni Istituti scolastici;

in Italia sono attive le scuole militari Nunziatella di Napoli, «Teulié» di Milano, «Francesco Morosini» di Venezia (Marina Militare) e «Giulio Douhet» di Firenze;

dopo le scuole superiori, infatti, si può scegliere di proseguire gli studi presso un istituto che forma i futuri Ufficiali dei vari corpi militari italiani;

in Italia esistono cinque accademie militari:

Modena – Accademia dell'esercito;

Livorno – Accademia Navale;

Pozzuoli – Accademia Aeronautica;

Bergamo – Accademia Guardia di finanza;

Roma e Modena – Accademia Carabinieri;

appare opportuno garantire idonee misure strutturali per la sicurezza del corpo docenti e degli stessi allievi e cadetti dei vari corsi;

impegna il Governo

a valutare ogni opportuna iniziativa per l'installazione nelle scuole e nelle Accademie Militari di sistemi per il ricambio d'aria meccanico e ventilazione forzata e ogni opportuna misura per la sicurezza del nostro personale militare e dei loro cadetti e allievi.

0/3424/IV/1 (nuova formulazione) Deidda, Giovanni Russo.

La IV Commissione,

Accolto dal Governo

premesso che:

in questa legge di Bilancio viene posta l'attenzione, in particolare al comma 475 dell'art. 1 per l'Arma dei Carabinieri, l'esigenza di avere caserme che soddisfino tutti i requisiti di sicurezza e benessere per l'operato dei nostri militari;

appare opportuno rimarcare l'irrisolta problematica di garantire ai nostri militari, e alle loro famiglie, un alloggio dignitoso e disponibile al momento della nuova assegnazione;

in questa legislatura la Commissione Difesa ha approvato una risoluzione unitaria in cui si analizza la problematica con delle soluzioni prospettate senza che queste, ad oggi, abbiano avuto riscontro;

le caserme solo negli ultimi mesi sono rientrate nelle categorie ammissibili al cosiddetto Superbonus 110 per cento ma solo appartenenti ad Onlus o Enti senza scopo di lucro;

l'Esercito e le altre Forze Armate, hanno programmato e iniziato progetti ambiziosi come quello denominato «Caserme Verdi», con il coinvolgimento di Comuni, Università, Ordini Professionali, Imprese;

sia questi ultimi, sia la messa a norma degli alloggi della Difesa e del suo patrimonio abitativo, all'incirca 5.000 non assegnati perché inagibili e per le quali mancherebbero comunque i fondi per il ripristino, sono programmi onerosi ma necessari e fondamentali;

impegna il Governo

ad ogni opportuna valutazione e opportunità al fine di garantire un opportuno finanziamento per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli alloggi della Difesa e sostegno concreto ai programmi come Caserme Verdi e agli analoghi programmi delle altre Forze Armate.

0/3424/IV/2. Galantino, Deidda, Giovanni Russo.

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XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

La XIII Commissione,

Accolto dal Governo

premesso che:

il testo in esame reca il bilancio di previsione per lo Stato per l'anno finanziario 2022 ed il bilancio pluriennale 2022-2024, redatto in coerenza con le disposizioni della legge 31 dicembre 2009, n. 196;

nonostante un'iniziale aderenza del testo in esame con gli obiettivi di finanza pubblica definiti dal Governo nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza pubblica 2021, relativamente alla fissazione di un livello programmatico di indebitamento netto in rapporto al PIL pari al 5,6 per cento nel 2022, al 3,9 per cento nel 2023 e al 3,3 per cento nel 2024 e relativo peggioramento del saldo tendenziale del bilancio dello Stato di circa 45,6 miliardi nel 2022, 52,5 miliardi nel 2023 e 40 miliardi nel 2024, numerose disposizioni contenute nell'articolato del bilancio di previsione e pluriennale dello Stato sono estranee agli obiettivi di rilancio dell'economia e del Sistema-Paese;

i crescenti costi delle materie prime e dell'energia, nonché i danni conclamati dell'emergenza sanitaria da COVID-19 hanno messo in enorme difficoltà il comparto agricolo e zootecnico, anche in conseguenza delle difficoltà vissute dal settore Ho.Re.Ca.;

a partire dal 19 ottobre 2021 il Centro di referenza nazionale (CRN) per l'influenza aviaria e la malattia di Newcastle dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) ha confermato diverse positività per virus dell'Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) nel pollame domestico in Italia;

secondo le evidenze dell'IZSVe, la maggior parte dei virus sono stati identificati come appartenenti al sottotipo H5N1, i quali hanno colpito primariamente allevamenti di tipo industriale, con una particolare concentrazione in provincia di Verona;

a partire dal 9 novembre 2021 il CRN per l'influenza aviaria e la malattia di Newcastle ha confermato diverse positività per virus HPAI sottotipo H5N1 nei volatili selvatici;

secondo le evidenze raccolte dall'IZSVe, aggiornate al 9 dicembre 2021 circa l'influenza aviaria ad alta patogenicità nei volatili selvatici in Italia, le regioni con maggiore diffusione di HPAI H5N1 sono Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia e Veneto, dove – secondo i dati IZSVe – la diffusione di aviaria è particolarmente marcata, con ampia diffusione nelle province di Padova, Venezia, Verona e Vicenza;

con ordinanza n. 167 del 6 dicembre 2021, la regione Veneto ha istituito una zona di protezione con raggio di 3 km dagli allevamenti sede di focolaio nelle province di Verona, Padova e Vicenza;

a fronte di oltre 270 focolai di HPAI H5N1 riscontrati in Italia (su circa 1130 in tutta Europa), sono morti (tra abbattimenti precauzionali e conseguenze epidemiche) oltre 10 milioni di capi, con il Veneto che conta circa il 90 per cento degli allevamenti colpiti in tutta Italia;

sempre più aziende del settore si ritrovano del tutto prive di fatturato e sobbarcate di costi ed oneri gestionali, come le utenze energetiche, oggetto di costanti rincari negli ultimi 12 mesi, e le spese di pulizia e sanificazione degli allevamenti;

dalla proclamazione dell'emergenza epidemica di HPAI H5N1 a oggi, i casi hanno trovato sempre più larga diffusione in Veneto con un principio di diffusione epidemica anche nei territori delle province di Brescia e Mantova, in Lombardia;

a seguito della contrazione dell'offerta derivante dalla diffusione dei focolai, è stata pregiudicata la sovranità alimentare nazionale, con il comparto italiano non più in grado di garantire ai consumatori una carne di qualità, sicura e controllata, a favore di competitor come Argentina, Brasile ed Ucraina;

la ripresa delle attività da parte di un allevamento richiede mesi di tempo, vi sono innumerevoli profili di rischio legati alla perdita di quote di mercato nazionali a favore di operatori stranieri;

nel solo basso padovano sono oltre 35 le aziende colpite;

la HPAI H5N1, per aggressività, può arrivare ad uccidere il 100 per cento degli animali in un allevamento, annullando di fatto qualunque prospettiva di redditività delle aziende del settore;

come indicato dal Dott. Calogero Terregino, direttore del Laboratorio di referenza europeo per l'influenza aviaria, il fenomeno in oggetto rappresenta la più grave epidemia di aviaria degli ultimi 20 anni indicando come, dati i crescenti numeri del fenomeno, non sia da escludere il salto di specie a danno dell'uomo;

la filiera avicola nazionale crea valore per circa 8 miliardi di euro, con un volume di affari complessivo della medesima filiera superiore a 21 miliardi di euro;

la crescente diffusione dell'emergenza aviaria sul territorio nazionale rischia di condannare un comparto già fortemente in difficoltà per via di condizioni sistemiche legate ai crescenti costi di materie prime ed energia,

impegna il Governo:

a valutare l'opportunità di:

a) disporre immediate misure di sostegno economico per il comparto avicolo nazionale alla luce dell'emergenza epidemica aviaria di cui in premessa, anche rispetto alle necessità di sostenibilità economica delle aziende operanti nel settore stesso e con rispetto alla necessità di recuperare le quote di mercato perse a seguito delle attività di contenimento dell'epidemia da influenza aviaria;

b) dichiarare lo stato di emergenza per il settore avicolo e predisporre apposite misure di contenimento sanitario anche valutando l'andamento epidemico nel territorio europeo;

c) disporre meccanismi di controllo dei prodotti avicoli provenienti dagli altri Paesi europei ed extra-europei in modo da garantire la sicurezza alimentare dei cittadini italiani, nonché apposite misure di contenimento con rispetto alle possibilità di propagazione dell'epidemia a causa di allevamenti e volatili provenienti da altri Stati.

0/3424/XIII/1. (Nuova formulazione) Caretta, Ciaburro.

La XIII Commissione,

Accolto dal Governo

premesso che:

il testo in esame reca il bilancio di previsione per lo Stato per l'anno finanziario 2022 ed il bilancio pluriennale 2022-2024, redatto in coerenza con le disposizioni della legge 31 dicembre 2009, n. 196;

l'istanza di contrasto al cambiamento climatico e tutela dell'ambiente costituisce una istanza condivisa a livello europeo da tutti i Paesi membri dell'Unione europea e recepito dall'Italia stessa nell'articolato del testo in esame;

nell'ambito agricolo, una transizione ecologica netta, sprovvista delle necessarie misure di accompagnamento e di agevolazione è destinata a pregiudicare duramente la tenuta economica del comparto, il quale si è in ogni caso dimostrato particolarmente resiliente nell'ambito della recente crisi da COVID-19 e protagonista della transizione verde;

il Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD) del Ministero della transizione ecologica, relativamente alla voce attinente all'agricoltura ed alla pesca, all'energia ed all'IVA, riconduce al settore agricolo circa 2 miliardi di euro di sussidi ambientalmente sfavorevoli;

predetta classificazione prescinde da qualsiasi tipo di analisi qualitativa e di valutazione sulla competitività dei settori toccati e delle finalità per le quali tali sussidi sono stati previsti, la cui presenza è, in particolar modo data l'attuale spirale inflattiva che ha colpito i prezzi di energia e materie prime, necessaria per garantire la tenuta del comparto agricolo;

l'eliminazione orizzontale dei citati sussidi comporterebbe maggiori costi per il comparto agricolo pari a circa 1.5 miliardi di euro per la sola componente relativa ai mezzi tecnici, come gasolio, prodotti fitosanitari e fertilizzanti, con una incidenza sui costi medi di produzione, fissi e variabili, tra il 5 per cento ed il 15 per cento, con relative ripercussioni sul prezzo per il consumatore finale e su tutta la filiera produttiva, incrementando la competitività dei prodotti di Paesi terzi;

l'assenza di alternative immediatamente applicabili ai carburanti ed alle forme di energia attualmente utilizzati a livello commerciale impongono la necessità di non rinunciare in modo immediato alle attuali risorse utilizzate, operando piuttosto secondo una strategia di progressiva ottimizzazione delle tecnologie impiegate ed una conseguente sostituzione energetica e tecnologica solo a fronte di una effettiva ed accessibile alternativa;

le quotazioni delle materie prime alimentari hanno raggiunto il massimo storico dal 2011 ed il rincaro dei prezzi dell'energia ha comportato un ulteriore aumento dei costi di produzione;

l'aumento dell'inflazione nell'area OCSE è ai massimi dal 1997, con una conseguente esplosione dei costi di produzione in un settore che, in assenza di interventi, rischia di avere un forte impatto sulle prospettive dei raccolti, con molti agricoltori in procinto di rinviare le semine o di modificare i normali assetti produttivi, proprio per le difficoltà attraversate dal comparto;

ad influenzare in modo più marcato il prezzo dei prodotti agroalimentari, con riferimento ai consumatori finali, è stato l'aumento dei prezzi di cereali, materie prime lattiero casearie, zucchero e grassi vegetali;

tra le altre materie prime, il prezzo degli imballaggi ha raggiunto il massimo storico, con picchi inflattivi che hanno colpito anche semi, fertilizzanti (con picchi superiori all'80 per cento sul 2020), con eventuali ripercussioni anche sul comparto logistico;

durante l'avvio delle operazioni di messa a coltura i coltivatori hanno già dovuto sostenere spese aumentate fino al 50 per cento per l'utilizzo del gasolio necessario per l'estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione, senza contare l'impennata del costo dei concimi ormai insostenibile, con picchi fino al 143 per cento, per l'urea – per via dell'aumento del gas necessario alla produzione dei fertilizzanti;

è evidente che da un lato il rincaro sin qui delineato non può ripercuotersi sui consumatori e che dall'altro i produttori non possono vendere i propri prodotti a prezzi inferiori ai costi di produzione,

impegna il Governo:

a valutare l'opportunità di:

a) mantenere, l'attuale regime di incentivi e sussidi a favore dei carburanti ed altre materie prime utilizzate in agricoltura, anche dato lo scenario delineato in premessa;

b) predisporre ulteriori ed apposite misure indennitarie e di sostegno economico, per tutto l'anno 2022, per ovviare al rincaro dei costi di materie prime ed energia di cui in premessa, al fine di garantire un contenimento dei prezzi dei prodotti alimentari ai consumatori ed una tenuta del sistema agroalimentare nazionale, tenendo di conto dell'impossibilità di sostituire determinati prodotti e materie prime, in particolar modo nell'ambito energetico e tecnico-produttivo, in virtù dell'assenza di effettive alternative percorribili.

0/3424/XIII/2. (Nuova formulazione) Caretta, Ciaburro.

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