PDL 333

FRONTESPIZIO

RELAZIONE

PROGETTO DI LEGGE
                        Articolo 1

XVIII LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

N. 333

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati
RAMPELLI, MELONI, CIRIELLI, RIZZETTO, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CARETTA, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LOLLOBRIGIDA, LUCASELLI, MASCHIO, MONTARULI, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI

Istituzione di una zona franca urbana nel territorio del sesto municipio del comune di Roma, capitale della Repubblica

Presentata il 23 marzo 2018

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Onorevoli Colleghi! — Il quartiere di Tor Bella Monaca a Roma versa ormai da anni in uno stato di diffuso degrado, abbandonato a se stesso nel territorio di un municipio, il VI, che con i suoi oltre 257.000 abitanti conta una popolazione pari o superiore ad alcuni capoluoghi di provincia. Emergenza rifiuti, disagio sociale e criminalità sono solo alcune delle problematiche che hanno stretto questa parte del territorio capitolino in una morsa dalla quale sembra non riuscire più a liberarsi.
Tor Bella Monaca conta circa 28.000 abitanti, un numero enorme di persone, prigioniere di palazzi spesso fatiscenti, e detiene il triste primato del più alto tasso di disoccupazione tra i suoi residenti.
Le infiltrazioni mafiose e camorristiche, recentemente documentate anche in un dossier depositato presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, l'insicurezza dei luoghi e i continui episodi di violenza fanno di Tor Bella Monaca un quartiere di confine, dove vivere una vita «normale» è ogni giorno più difficile e che necessita di un intervento concreto di rilancio non solo sociale ma anche economico e commerciale. A Tor Bella Monaca il core business è lo spaccio, il tasso di dispersione scolastica, che a Roma si attesta in media sul 9 per cento, raggiunge il 15 per cento, mancano le scuole, gli spazi ricreativi e le aree da dedicare a eventi culturali.
Davanti a una vera e propria emergenza sociale come quella di Tor Bella Monaca lo Stato non può rimanere immobile ma deve intervenire con tutti gli strumenti a sua disposizione per combattere il degrado, cercando nuove soluzioni per il territorio che possano permettere ai suoi abitanti di tornare a vivere in un quartiere decoroso e sicuro, in grado di offrire ai suoi residenti uno sbocco anche professionale.
Tra gli strumenti a disposizione c'è l'istituzione di zone franche urbane (ZFU), aree infracomunali che nascono con l'intento di favorire lo sviluppo di quartieri e di aree urbane caratterizzati da disagio sociale, economico e occupazionale e con potenzialità di sviluppo inespresse.
Le ZFU, introdotte nel nostro ordinamento con la legge n. 296 del 2006 mutuando l'esempio della Francia, possono essere istituite in un quartiere o in una circoscrizione con non più di 30.000 abitanti e sono istituite «Al fine di contrastare i fenomeni di esclusione sociale negli spazi urbani e favorire l'integrazione sociale e culturale delle popolazioni abitanti in circoscrizioni o quartieri delle città caratterizzati da degrado urbano e sociale».
Le norme istitutive delle ZFU hanno attribuito al Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), su proposta del Ministero dello sviluppo economico, il compito di provvedere alla definizione dei criteri per l'allocazione delle risorse e per l'individuazione delle ZFU sulla base di parametri socio-economico, poi recepiti nella deliberazione n. 5/2008 del 30 gennaio 2008 dello stesso CIPE.
In particolare, la scelta delle aree deve avvenire sulla base di parametri socio-economici quali il numero di abitanti per quartieri, il numero di disoccupati e il numero di persone uscite anticipatamente dal percorso formativo scolastico.
L'istituzione delle ZFU favorisce lo sviluppo di piccole e micro imprese, permettendo, a chi aprirà una nuova attività nell'area, di usufruire per i primi cinque anni di agevolazioni sia fiscali che previdenziali. Alle imprese che si insediano nella ZFU sarà, infatti, accordato un regime di esonero contributivo e fiscale, a condizione che esse non abbiano più di 50 dipendenti e che riservino il 30 per cento delle assunzioni in favore degli abitanti dei quartieri della stessa ZFU.
Oggi, a oltre dieci anni di distanza dalla loro prima applicazione, con quasi 25.000 domande ricevute, 47 territori classificati come ZFU, ciascuno dei quali con una sua dotazione finanziaria, e oltre 600 milioni di euro investiti, le ZFU hanno dimostrato di costituire uno strumento oltremodo efficace per il rilancio dei territori.
Ad avviso dei firmatari della presente proposta di legge, l'istituzione di una ZFU nel quartiere di Tor Bella Monaca può rappresentare un'ottima base di partenza per la riqualificazione del territorio, che dovrà certamente essere inserita in una strategia più ampia, costituita da numerosi interventi coordinati tra loro, ma che, ricreando un tessuto commerciale in loco, svolgerebbe una funzione essenziale contro il degrado urbano e sociale.
L'articolo unico della presente proposta di legge, pertanto, istituisce una ZFU a Tor Bella Monaca, demandando al Ministro dello sviluppo economico l'individuazione delle modalità attuative e lo stanziamento delle somme necessarie.

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

1. Il quartiere di Tor Bella Monaca, situato nel VI municipio del comune di Roma, capitale della Repubblica, è qualificato come zona franca urbana ai sensi dell'articolo 1, comma 340, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
2. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è adottato il regolamento che definisce le modalità di attuazione del comma 1.

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